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Schede per adozione 2009

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specifico regolamento sui pozzi e sulle acque sotterranee in relazione al mantenimento dei livelli<br />

piezometrici secondo gli indirizzi di cui alla presente scheda, sezione 1, lettera B. Negli A.G.T. si<br />

definiranno soglie di attenzione di riferimento <strong>per</strong> la tutela dei corpi idrici.<br />

2. Disincentivare o condizionare la realizzazione di nuovi pozzi, o altre o<strong>per</strong>e di captazione, al fine di<br />

prevenire sia l’inquinamento che il depau<strong>per</strong>amento della falda. Particolare attenzione dovrà essere posta<br />

<strong>per</strong> i corpi idrici a grave deficit di bilancio idrico, <strong>per</strong> le problematiche dell’ingressione delle acque<br />

marine nell’entroterra o in caso di forte squilibrio idrogeologico <strong>per</strong> elevata salinizzazione delle acque<br />

sotterranee. Nelle aree dei sistemi dunali e dei tomboli costieri non sarà comunque consentita la<br />

realizzazione di captazioni non profonde (tipo pozzi Norton) che agiscano nell’ambito di influenza<br />

dell’intrusione marina; mentre <strong>per</strong> quelli esistenti ed autorizzati si dovranno avviare azioni <strong>per</strong> la<br />

sostituzione con risorse idriche alternative e/o di recu<strong>per</strong>o.<br />

3. Disincentivare o condizionare a specifici accorgimenti tecnici la realizzazione di impianti di smaltimento<br />

delle acque reflue mediante sub-irrigazione nelle aree che mostrano problematiche idrogeologiche e<br />

geomorfologiche (aree ad elevata vulnerabilità, stress idrico, aree in frana etc.) o nelle aree di ricarica di<br />

acquiferi utilizzati <strong>per</strong> fini idropotabili.<br />

4. Regolare l’esercizio delle attività agrarie e zootecniche, incentivando modalità di intervento a basso<br />

impatto ambientale.<br />

5. Assicurano qualsiasi ulteriore sfruttamento delle risorse geotermiche alla dimostrata assenza di influenza<br />

diretta o indiretta sulle altre risorse idriche specie se trattasi di acqua destinata al consumo umano; in<br />

particolare si dovrà verificare la conservazione degli equilibri della risorsa da tutelare secondo criteri<br />

temporali estesi anche al medio e lungo <strong>per</strong>iodo.<br />

6. Prevedere interventi di ripristino idrico sull’irrigazione e tecniche di adacquamento e drenaggio.<br />

Disposizioni specifiche <strong>per</strong> le aree con grado di vulnerabilità Estremamente Elevato ed Elevato<br />

1. Evitare qualsiasi uso o attività in grado di generare, in maniera effettivamente significativa, l’infiltrazione<br />

nelle falde di sostanze inquinanti oppure di diminuire −ad esempio a causa di scavi, <strong>per</strong>forazioni o<br />

movimenti di terra rilevanti− il tempo di <strong>per</strong>colazione delle acque dalla su<strong>per</strong>ficie all’acquifero<br />

soggiacente.<br />

Tra gli usi e le attività da ritenersi incompatibili con la tutela delle aree in oggetto sono annoverati:<br />

- la realizzazione di impianti di stoccaggio o trattamento rifiuti di qualsiasi tipo con esclusione di isole<br />

ecologiche aree di trasferimento, e aree attrezzate comunali <strong>per</strong> la raccolta differenziata di rifiuti solidi<br />

urbani nei casi di comprovata necessità, e non delocalizzabili, da far constatare negli atti autorizzativi;<br />

- la realizzazione di centri di raccolta, demolizione, rottamazione di autoveicoli, di macchine utensili, di<br />

beni di consumo durevoli, anche domestici;<br />

- attività comportanti l’impiego, la produzione, lo stoccaggio di sostanze <strong>per</strong>icolose, sostanze<br />

radioattive, così come individuate dalla vigente normativa nazionale e comunitaria, ivi comprese<br />

quelle sostanze che, in base alle loro caratteristiche di tossicità, <strong>per</strong>sistenza e bioaccumulabilità,<br />

possono essere ritenute tali;<br />

- la realizzazione di oleodotti.<br />

2. Assicurare che, nei corpi idrici su<strong>per</strong>ficiali ricadenti nelle aree in argomento o comunque ad esse<br />

connessi, le caratteristiche qualitative delle acque rientrino, in tutte le condizioni di portata, in quelle<br />

stabilite dal D.lgs. 152/06.<br />

Nei corpi idrici di cui sopra i depuratori di reflui urbani ed industriali saranno dotati, se di nuova<br />

realizzazione, di o<strong>per</strong>e e impianti accessori atti ad evitare il rischio di inquinamento connesso al fermo<br />

impianti, nonché a garantire l’eventuale stoccaggio dei reflui addotti all’impianto <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo minimo<br />

di 24 ore. Tali o<strong>per</strong>e ed impianti accessori saranno realizzati anche nei casi di ristrutturazione ed<br />

ampliamento dei depuratori esistenti, che saranno comunque adeguati in tal senso entro 3 anni<br />

dall'approvazione del piano.<br />

3. Orientare le pratiche colturali alla prevenzione del dilavamento di nutrienti e fitofarmaci, in applicazione<br />

del “Codice di buona pratica agricola” redatto dall’A.R.S.I.A., di cui agli approfondimenti monografici<br />

del S.I.T.P.. Nell’esercizio delle attività agricole sarà vietato lo spandimento di fanghi provenienti da<br />

impianti di depurazione.<br />

4. Nell’area dell’acquifero del Monte Amiata, come definito nello studio di vulnerabilità della Provincia di<br />

Grosseto, fino alla definizione, da parte dell’A.A.T.O. e dell’Autorità di Bacino di una apposita<br />

disciplina dei prelievi, vietate di norma le <strong>per</strong>forazioni di pozzi <strong>per</strong> usi differenti da quelli idropotabili.<br />

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