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Schede per adozione 2009

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appresentare lo stato delle conoscenze, di cui al punto precedente, nella carta delle aree con<br />

problematiche idrogeologiche redatte ai sensi del D.P.G.R.T. n. 26/R del 27/04/2007<br />

2) Disciplina tecnica <strong>per</strong> la redazione delle carte di vulnerabilità degli acquiferi<br />

Le norme di tutela della risorsa idrica, che i Comuni applicheranno negli strumenti di pianificazione di<br />

competenza, avranno maggiore efficacia quanto più approfondite saranno le conoscenze scientifiche; spesso<br />

<strong>per</strong>ò ci troviamo di fronte a forti limiti conoscitivi connessi anche alle realtà socio-economiche di ampie<br />

porzioni del territorio provinciale.<br />

Pertanto in considerazione che la “disciplina tecnica <strong>per</strong> la redazione delle carte di vulnerabilità degli<br />

acquiferi”, qui di seguito riprodotta, può applicarsi compiutamente nel caso in cui esistono, a monte, studi<br />

idrogeologici completi (basati su piezometrie, misure idrometriche, test con traccianti, ricostruzioni<br />

strutturali, bilanci di bacino, ecc..), in certi casi sarà opportuno introdurre alcune semplificazioni in<br />

proporzione alla rilevanza degli acquiferi che saranno oggetto di analisi.<br />

Metodologia <strong>per</strong> la rappresentazione cartografica della vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento<br />

La valutazione e la zonizzazione della vulnerabilità intrinseca ed integrata del territorio in esame deve essere<br />

attuata in base allo schema classificativo contenuto nella “Legenda unificata <strong>per</strong> le carte della vulnerabilità<br />

all’inquinamento dei corpi idrici sotterranei” contenuta negli approfondimenti monografici “Raccolta schemi<br />

e tabelle <strong>per</strong> la redazione della carta della vulnerabilità degli acquiferi” del S.I.T.P.<br />

Tale metodologia utilizza un certo numero di indici litologici, strutturali, piezometrici e idrodinamici non<br />

rigorosamente quantizzati che identificano situazioni diverse; le informazioni riportate riguardano, oltre alle<br />

modalità di circolazione idrica all'interno dei litotipi, la presenza e il tipo di co<strong>per</strong>tura su<strong>per</strong>ficiale, la<br />

soggiacenza della falda e la posizione della su<strong>per</strong>ficie piezometrica rispetto ai corsi d'acqua.<br />

Per il confronto diretto sono state previste e catalogate, sotto la voce «Caratteristiche degli Acquiferi», circa<br />

venti situazioni idrogeologiche differenti che fanno diretto riferimento alla geometria degli acquiferi, al<br />

litotipo ed alle caratteristiche di porosità e di <strong>per</strong>meabilità primaria e/o secondaria dei litotipi interessati. Le<br />

situazioni idrogeologiche selezionate, contrassegnate da colorazioni e tratteggi standard, sono immesse in<br />

uno schema di legenda a sei colonne, ciascuna relativa ad uno dei gradi di vulnerabilità (intrinseca) previsti<br />

(da estremamente elevato a bassissimo o nullo); ciò rende la legenda sinottica e direttamente interpretativa,<br />

utilizzabile, quindi, sia in fase di redazione della carta, sia <strong>per</strong> la sua interpretazione e lettura.<br />

Inoltre, sono prestabilite numerose simbologie sovrapponibili alla cartografia della vulnerabilità intrinseca,<br />

in modo da completarla e trasformarla in una carta della vulnerabilità integrata, secondo quanto riportato<br />

nella “Raccolta schemi e tabelle <strong>per</strong> la redazione della carta della vulnerabilità degli acquiferi”<br />

precedentemente ricordata.<br />

3) Norme di tutela <strong>per</strong> le aree con problematiche idrogeologiche<br />

Il PTC <strong>per</strong>segue l’obbiettivo di tutelare gli acquiferi di importanza strategica <strong>per</strong> la Provincia di Grosseto,<br />

come individuati nella tavola 1 del PTC, nonché di tutelare in maniera diffusa i corpi idrici sotterranei, con<br />

discipline differenziate in funzione delle problematiche idrogeologiche e quindi del loro grado di<br />

vulnerabilità.<br />

Per quanto sopra, nei P.S., i Comuni, in riferimento al quadro conoscitivo riportato nella carta con<br />

problematiche di natura idrogeologica di cui al precedente allegato A, assumono norme di tutela, da recepire<br />

ed eventualmente dettagliare negli A.G.T., secondo gli indirizzi di seguito riportati.<br />

Disposizioni generali<br />

1. Regolare gli scarichi nel sottosuolo e l’uso razionale della risorsa idrica; disciplinare la realizzazione di<br />

nuove captazioni della risorsa idrica e definire criteri <strong>per</strong> la sospensione o il mantenimento di quelli<br />

esistenti già autorizzati. A tal fine è opportuno dettagliare indirizzi e criteri <strong>per</strong> la redazione di uno<br />

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