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Schede per adozione 2009

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3C. DIRETTIVA TECNICA<br />

PER LA TUTELA DELLA RISORSA IDRICA<br />

1) Indirizzi <strong>per</strong> l’individuazione delle aree con problematiche idrogeologiche<br />

I Comuni utilizzano il quadro conoscitivo di cui alla Tavola 1 del P.T.C. <strong>per</strong>:<br />

a) le aree sottoposte a stress idrico;<br />

b) le aree interessate da intrusione delle acque marine;<br />

c) le aree caratterizzate da acque fortemente salinizzate;<br />

d) la aree che presentano situazioni cui porre attenzione al fine di non generare squilibri idrogeologici;<br />

e) le aree di vulnerabilità secondo gli indirizzi di cui all’allegato B “Disciplina tecnica <strong>per</strong> la redazione<br />

delle carte di vulnerabilità degli acquiferi” riportato nella presente scheda;<br />

f) i punti di captazione (pozzi, sorgenti, laghi, invasi, captazioni geotermiche, etc.) distinti <strong>per</strong> uso e<br />

destinazione della risorsa;<br />

g) le aree di salvaguardia delle o<strong>per</strong>e di captazione destinate al consumo umano o ad uso termale, come<br />

definite dagli Enti competenti negli atti di concessione ed eventualmente negli S.P.T.; <strong>per</strong><br />

l’individuazione delle aree di salvaguardia si utilizzeranno le Linee guida dell’Accordo tra Stato e<br />

Regioni del 12/12/2002 di cui agli approfondimenti monografici del S.I.T.P..<br />

h) le aree di protezione ambientale individuate ai sensi della L.R. 38/04 e successive modifiche e<br />

integrazioni, ove:<br />

− il rilascio delle concessioni è riferito alla verifica del mantenimento degli equilibri idrogeologici<br />

della risorsa e degli usi in atto, in termini sia quantitativi che qualitativi; a tal fine i progetti<br />

allegati alla richiesta delle concessioni di cui alla L.R. 38/04 e s.m.i. conterranno un apposito<br />

studio idrogeologico che definirà le eventuali condizioni attuative, formulando specifiche<br />

prescrizioni; inoltre alla richiesta di concessione sarà allegato:<br />

- l’elaborato grafico in scala 1:10.000 (1:25.000 nel caso di area vasta) in cui è riportato il<br />

<strong>per</strong>imetro delle aree di protezione individuato dall’Ente competente ai sensi della L.R. 38/04 e<br />

s.m.i.;<br />

- il <strong>per</strong>imetro dell’area di ricarica della falda o delle falde che alimentano la risorsa idrica<br />

oggetto di richiesta;<br />

- i <strong>per</strong>imetri dei bacini imbriferi relativi alle aree di ricarica delle falde di cui sopra;<br />

i contenuti e le modalità di realizzazione degli elaborati sopra ricordati saranno esplicitati nella<br />

relazione geologica;<br />

− gli interventi di trasformazione morfologica e/o di destinazione d’uso del territorio garantiranno<br />

gli obbiettivi di mantenimento degli equilibri idrogeologici della risorsa e degli usi in atto,<br />

ricordati al precedente alinea; a tal fine:<br />

- i progetti relativi a tali interventi di trasformazione conterranno la verifica di compatibilità<br />

mediante appositi studi di natura geologica ed idrogeologica;<br />

- della sussistenza delle condizioni di cui sopra si farà riferimento nel procedimento<br />

amministrativo relativo al titolo abilitativo all’esecuzione dell’intervento (<strong>per</strong>messo a<br />

costruire, concessione, autorizzazione, dichiarazione di inizio attività, etc.).<br />

i) le aree vincolate nei Piani delle Autorità di Bacino e nel Piano di Tutela delle Acque della Regione<br />

Toscana.<br />

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