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Schede per adozione 2009

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Profilo morfologico – U.M.T. R4<br />

Categorie geomorfologiche<br />

Piani alluvionali<br />

Ripiani travertinosi e<br />

depositi eluviali<br />

Colline argillose<br />

Colline sabbiose<br />

e ciottolose<br />

Rilievi strutturali<br />

dell’Antiappennino<br />

Assetti del<br />

soprassuolo 1 2 3 4 5<br />

Boschi A<br />

Assetti<br />

dell’insediamento<br />

di montagna<br />

B<br />

Assetti dell’impianto<br />

medioevale C<br />

Assetti<br />

dell’appoderamento<br />

otto-novecentesco<br />

D<br />

Assetti della Riforma<br />

Agraria E<br />

161<br />

A5 - Boschi nei rilievi strutturali<br />

Alture collinari a co<strong>per</strong>tura forestale continua.<br />

Nei rilievi più alti boschi misti decidui: di tipo<br />

acidofilo con piano arboreo di cerro (Quercus<br />

cerris), rovere (Quercus petraea), castagno<br />

(Castanea sativa), pioppo tremulo (Populus<br />

tremula) e faggio (Fagus sylvatica); di tipo<br />

mesofilo con piano arboreo di cerro, carpino<br />

nero (Carpinus betulus), acero campestre (Acer<br />

campestre) e olmo campestre (Ulmus minor).<br />

Nei rilievi più bassi formazioni termofile di<br />

roverella (Quercus pubescens) e cerro lasciano<br />

il posto a querceti sempreverdi di leccio<br />

(Quercus ilex) e sughera (Quercus suber) fino<br />

alla macchia bassa. Aree a castagneto da frutto<br />

(Castanea sativa) sui terreni silicei del Monte<br />

Alto e del Belagaio o su quelli di origine<br />

vulcanica intorno a Torniella.<br />

Natura antropica dei cospicui impianti artificiali di conifere (Pinus nigra -pino nero- e Pinus pinaster –pino<br />

mediterraneo-) <strong>per</strong> il rimboschimento di prati e pascoli degradati e creazione, nei primi decenni del XX<br />

secolo, di legname da o<strong>per</strong>a <strong>per</strong> le attività minerarie.<br />

Sfruttamento delle su<strong>per</strong>fici forestali segnato da attività agro-pastorali, re<strong>per</strong>imento di legname da o<strong>per</strong>a,<br />

doghe di sughere, carbone vegetale e dall’attività mineraria nella zona del centro murato di Torniella.<br />

Insediamento rarefatto lungo i <strong>per</strong>corsi di crinale tra Torniella, Roccatederighi, Sassofortino e Roccastrada<br />

con edifici rurali, colonici o no, associati a “insulae coltivate”.<br />

Nell’area tra il Belagaio e Casale di Pari, caratterizzata dalla sequenza roverella-cerro, leccio-sughera,<br />

mancanza di insediamento sparso ed isole coltivate <strong>per</strong> la consuetudine al pascolamento brado di bestiame<br />

stanziale (bovini, equini e suini) o transumante (ovino) dei secoli passati. Ruolo strutturante del<br />

castello/fattoria del Belagaio e del Marchesato di Paganico, proprietario dell’immensa “Bandita di<br />

Bagnolo”, attraverso il governo a ceduo dei boschi e la concessione di fide.<br />

C5 – Assetti dell’impianto medioevale nei rilievi strutturali<br />

Compendio insediativo al passato sfruttamento agro-silvo-pastorale e minerario del settore A5, Torniella e<br />

Casale di Pari sono insediamenti accentrati posti sui rilievi sovrastanti le gole del Torrente Farma lungo<br />

antiche vie di collegamento tra Siena e la Maremma.<br />

Il centro murato di Torniella controlla il passaggio sul Farma della direttrice Siena-Roccastrada-<br />

Montepescali-Grosseto (S.P. N°157 di “Roccastrada”), Casale di Pari si sviluppa con forma chiusa e<br />

compatta, sul <strong>per</strong>corso matrice dell’attuale S.S. N° 223 “Siena-Grosseto.<br />

Assetti agrari condizionati dalla risorsa boschiva e dalla conformazione geolitologica del terreno. A<br />

Torniella zone ortive, arboreti (olivo e vite) ed “insulae” coltivate rompono l’omogeneità della co<strong>per</strong>tura<br />

forestale sui rilievi strutturali e nelle oasi sabbiose intorno all’abitato. Seminativi nudi, ritmati da siepi vive,<br />

nei piani alluvionali di Santa Sicutera e di Corte Bruna ad est e ad ovest del centro murato. A Casale<br />

significativa presenza di mosaci agricoli complessi con arboreti (oliveti) ed aree a seminativo e/o prato<br />

pascoli, talvolta organizzate in veri e propri “campi chiusi”, intercalati a nuclei boscati sui suoli calcareo<br />

marnosi del versante collinare ad est del paese e sulle pendici di Monte Acuto.<br />

Insediamento sparso in stretto rapporto di continuità ed integrazione funzionale con Torniella e Casale di<br />

Pari. Annessi rurali (casotti), seccatoi o unità poderali, che facevano capo alla piccola proprietà paesana ed<br />

ai maggiorenti locali, dislocati direttamente lungo la viabilità principale o su piccole diramazioni necessarie<br />

alla raggiungibilità dei fondi.<br />

L’industrializzazione dell’attività estrattive tra XIX e XX secolo segna la zona di Torniella con la nascita<br />

del borgo di Piloni.<br />

-A1, A2, A3, A4, C1, C2, C3, C4 - settori secondari - si rimanda alla descrizione generale -<br />

• Dinamiche in atto<br />

Processi di abbandono soprattutto alle quote più elevate (settore A5). Espansione del bosco e dell’incolto a<br />

detrimento dei suoli agricoli con rischio di cancellazione delle isole coltivate e dei castagneti. Distribuzione<br />

spaziale delle aree agricole sempre più irregolare e connotata da foraggere alternate ai prati <strong>per</strong>manenti e ai

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