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Schede per adozione 2009

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a. Tutelare i centri murati e gli aggregati, le ville-fattoria e i complessi architettonici, incluso<br />

l’intorno territoriale ad essi legato da relazioni funzionali, <strong>per</strong>cettive, storiche o figurative <strong>per</strong><br />

salvaguardarne l’integrità e la visione panoramica;<br />

b. evitare l’affermazione della città diffusa;<br />

c. evitare i sistemi insediativi lineari lungo la viabilità di rango nazionale, regionale, provinciale e<br />

su quella non idonea ed adeguata al servizio degli insediamenti;<br />

d. Garantire, negli insediamenti di nuova formazione, un’articolazione equilibrata di tipi edilizi e<br />

spazi pubblici che concorrano alla formazione di ambienti urbani armonici, oltre ad evitare la<br />

privatizzazione delle viste nei luoghi a maggiore panoramicità;<br />

e. Garantire la compatibilità tra tipi edilizi del patrimonio insediativo storico e forme del riuso<br />

<strong>per</strong> una maggiore conservazione della iconografia architettonica esterna e degli elementi più<br />

significativi delle tipologie edilizie;<br />

f. Porre attenzione alla progettazione delle aree verdi, poste a sutura tra aree agricole, nuove<br />

espansioni residenziali e centro storico, quali elementi di definizione del margine urbano;<br />

g. Definire il margine urbano rispetto alla campagna tramite sistemazioni arboree o la formazione<br />

di aree verdi con funzioni ricreazionali ed ecologiche;<br />

h. Riqualificare le aree <strong>per</strong>tinenziali delle case coloniche attraverso regole che inibiscano la<br />

costruzione di locali ipogei ad uso garage e dettino criteri e modi <strong>per</strong> la realizzazione di tettoie,<br />

recinzioni e schermature, la sistemazione della viabilità di servizio e l’impianto di vegetazione<br />

arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo;<br />

i. Tutelare i punti di sosta di interesse panoramico lungo tutto il sistema viario impedendo la<br />

realizzazione di barriere visive di qualunque tipo.<br />

4. Aree di Riqualificazione Morfologica<br />

a. Attenuare l’impatto degli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del<br />

disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli<br />

edifici esistenti e opportune schermature arboree.<br />

b. Riqualificare gli orti <strong>per</strong>iurbani con:<br />

1.regolamentazione degli annessi agricoli con precise norme edilizie<br />

2.definizione del margine urbano rispetto alla campagna tramite sistemazioni arboree o formazione<br />

di aree verrdi con funzioni ricreazionali ed ecologiche;<br />

c. Riqualificare gli spazi agricoli in occasione di futuri rinnovi dei vigneti meccanizzati:<br />

3.introducendo, <strong>per</strong> ridurre l’estenzione e la continuità del vigneto, cesure sia tramite altre colture,<br />

sia tramite vegetazione non colturale e rimodellando il suolo anche tramite la re-introduzione<br />

delle forme tradizionali dei terrazzi e dei muri a retta;<br />

d. Riqualificare gli assetti figurativi del paesaggio agrario dei prati-pascoli e dei seminativi nei<br />

rilievi collinari o montani interessati da o<strong>per</strong>e e attrezzature di servizio (impianti, vapordotti,<br />

ecc.) all’attività geotermica;<br />

e. Ripristinare una compatibilità paesistica rispetto ai valori formali dell’Unità Morfologica<br />

Territoriale interessata <strong>per</strong> le aree di escavazione sia durante l’esercizio dell’attività che nella<br />

fase di ripristino ambientale.<br />

Le conoscenze in materia di Settori Morfologici è opportuno siano integrate da:<br />

• Ricognizione uso del suolo riferita al Catasto Lorenese;<br />

• Ricognizione uso del suolo riferita al volo GAI 1954;<br />

• Schedatura patrimonio edilizio del territorio a<strong>per</strong>to;<br />

• Carta stratigrafica del patrimonio edilizio riferita al Catasto Lorenese, al Catasto all’impianto e a<br />

fonti cartografiche del dopoguerra relative alla Riforma Fondiaria dell’Ente Maremma;<br />

• Normativa basata sul rapporto di compatibilità tra tipo edilizio e forme del riuso e sull’obbiettivo<br />

della conservazione dell’iconografia architettonica esterna e degli elementi più significativi della<br />

tipologia edilizia anche attraverso la redazione di una “guide”;<br />

• Ricognizione delle emergenze agrarie;<br />

• Ricognizione delle sistemazioni idraulico-agrarie (terrazzamenti, ciglionamenti, muri a secco lungo<br />

le strade, ecc.);<br />

• Ricognizione delle piantate di valore strutturale, gli alberi a filari ed i viali alberati.<br />

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