16.06.2013 Views

Bollettino_files/settembre 2010.pdf - Oratorio di Rovato

Bollettino_files/settembre 2010.pdf - Oratorio di Rovato

Bollettino_files/settembre 2010.pdf - Oratorio di Rovato

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

attualità<br />

Abbiamo 9 corali (ognuna ha in<br />

me<strong>di</strong>a 40 membri), <strong>di</strong> cui 6 nelle<br />

varie lingue locali, 2 in francese<br />

e una in latino (eh sì in latino).<br />

Per cui pomeriggio e sera soprattutto<br />

la missione echeggia<br />

<strong>di</strong> note musicali sino a tar<strong>di</strong> (a<br />

volte rompono un po’…).<br />

Il gruppo dei chierichetti conta<br />

sino a 130 ragazzi: a volte celebrando<br />

mi trovo affiancato da<br />

torri <strong>di</strong> giovanissimi: 15-16 anni.<br />

hanno il loro statuto, riunioni, attività<br />

varie anche caritative.<br />

Il club dei lettori (della parola <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>o) conta una trentina <strong>di</strong> membri<br />

pure essi con tanto <strong>di</strong> statuto,<br />

<strong>di</strong> programma <strong>di</strong> formazione<br />

(riunioni, ritiri ecc.).<br />

Tutti questi gruppi: ministri della<br />

comunione, corali, chierichetti,<br />

lettori che messi insieme rappresentano<br />

un numero cospicuo<br />

<strong>di</strong> persone (perlopiù giovani e<br />

giovanissimi) stanno a <strong>di</strong>mostrare<br />

l’attenzione alla liturgia e<br />

l’importanza che questa ha nella<br />

comunità.<br />

E una comunità molto giovane<br />

nel senso che vedendo alle<br />

messe si <strong>di</strong>rebbe che sono tutti<br />

o quasi giovanissimi e che mancano<br />

le persone <strong>di</strong> età matura.<br />

Ancor meno gli anziani. Mi ricordo<br />

<strong>di</strong> un italiano che avendo<br />

partecipato alla messa grande<br />

(quin<strong>di</strong> non quella dei bambini<br />

e catecumeni) mi chiese poi a<br />

che ora ci sarebbe stata la messa<br />

degli adulti. “Ma l’abbiamo<br />

appena celebrata”! risposi io. E<br />

lui non ci credeva colpito dalla<br />

tanta presenza <strong>di</strong> giovani. In genere<br />

è l’impressione che tutti “i<br />

bianchi” hanno assistendo alle<br />

messe in Africa..<br />

E’ una comunità cattolica perché<br />

composta da cristiani che<br />

vengono da punti <strong>di</strong>versi del<br />

paese: centro, nord. Il che vuol<br />

<strong>di</strong>re: lingue materne <strong>di</strong>verse,<br />

etnie <strong>di</strong>verse, tatuaggi facciali<br />

<strong>di</strong>versi. (Per loro è l’appartenenza<br />

all’etnia che conta e non alla<br />

nazione). Ci ricor<strong>di</strong>amo le guerre<br />

tribali ed etniche dei Gran<strong>di</strong> Laghi<br />

nel 1994 con ottocentomila<br />

morti. Integrarsi in una famiglia,<br />

legata da un’unica fede, che<br />

celebra l’unico Signore e che si<br />

esprime nella carità e solidarietà<br />

è il segno della novità del vangelo<br />

e <strong>di</strong> quel Cristo che ha detto<br />

<strong>di</strong> essere venuto per raccogliere<br />

nell’unità tutti i figli <strong>di</strong>spersi. <strong>Rovato</strong><br />

sta <strong>di</strong>ventando cosmopolita<br />

con gente che viene da vari<br />

punti della Terra. La comunità<br />

cristiana ha quin<strong>di</strong> una chance<br />

per scoprire la propria cattolicità.<br />

Che non perda l’occasione….<br />

E’ una chiesa missionaria: anche<br />

lei invia. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Cotonou<br />

ha vari sacerdoti “fidei donum”,<br />

cioè che lavorano altrove:<br />

in Marocco, in Nuova zelanda,<br />

in Papuasia e al nord del Benin<br />

stesso molto povero <strong>di</strong> preti. La<br />

nostra parrocchia ha due sacerdoti<br />

comboniani nativi che lavorano<br />

in Egitto ed uno in Uganda.<br />

Ogni chiesa deve essere missionaria<br />

come <strong>di</strong>ce il Concilio vaticano<br />

II: “anche alle giovani chiese<br />

particolari incombe il dovere<br />

<strong>di</strong> continuare la pre<strong>di</strong>cazione del<br />

vangelo a tutti coloro che sono<br />

ancora «fuori». (Ad Gentes 6).<br />

In conclusione la comunità della<br />

parrocchia san Francesco d’Assisi<br />

<strong>di</strong> Cotonou è vivace e attiva,<br />

variegata, giovane e missionaria,<br />

ricca <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong><br />

solidarietà. E chi è a suo servizio<br />

come missionario non può non<br />

sentirsi stimolato a continuare<br />

il suo servizio e la sua presenza<br />

senza accorgersi che gli anni<br />

passano…<br />

da questo quadro bello cosa<br />

imparare?<br />

Un primo aspetto: imparare a<br />

vivere la fede come comunità,<br />

come famiglia. La fede è un dono<br />

personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>o ma non si può<br />

vivere in modo privato. ho l’impressione<br />

che qui ciascuno viene<br />

ad ascoltare la propria messa<br />

per poi tornarsene a casa sua:<br />

gli altri come se non ci fossero.<br />

Non ci si intrattiene, non si <strong>di</strong>aloga,<br />

non si sta insieme foss’anche<br />

un momentino. Eppure non<br />

siamo fratelli nella fede?<br />

24<br />

- Una liturgia più partecipata.<br />

Evidentemente poco spirito <strong>di</strong><br />

comunità sbia<strong>di</strong>sce la partecipazione<br />

liturgica. Pochi cantano<br />

(poco uso del libro <strong>di</strong> canti), pochi<br />

rispondono alle preghiere del<br />

celebrante. Uno sta in pie<strong>di</strong>, uno<br />

in ginocchio, uno magari seduto.<br />

<strong>di</strong>fficile percepire un movimento<br />

d’insieme. Celebrando sento<br />

molta freddezza (anche con il<br />

gran caldo)…<br />

- Un <strong>di</strong>alogo più intenso tra<br />

oratorio e parrocchia: le forze<br />

giovanili raccolte in oratorio<br />

dovrebbero far sentire <strong>di</strong> più la<br />

loro presenza nell’ambito parrocchiale<br />

con iniziative <strong>di</strong> tipo<br />

liturgico (animazione <strong>di</strong> tutte le<br />

messe e non solo quella delle<br />

9,30), caritativo (ammalati, persone<br />

anziane, immigrati anche.<br />

In questo ultimo caso in collaborazione<br />

con la Caritas), culturale<br />

(serate, tavole rotonde o forum).<br />

L’Azione cattolica qui potrebbe<br />

fare la sua parte come trait<br />

d’union.<br />

- La <strong>di</strong>mensione missionaria -<br />

dato che la chiesa è per natura<br />

missionaria - ove attraverso un<br />

<strong>di</strong>alogo intenso con gli agenti<br />

missionari nativi del paese e<br />

anche altri si può acquisire lo<br />

spirito <strong>di</strong> cattolicità in una <strong>Rovato</strong><br />

che <strong>di</strong>venta sempre più<br />

cosmopolita. Infatti lo spirito<br />

della missione aiuta a crescere<br />

nella <strong>di</strong>mensione dell’apertura<br />

e dell’accoglienza reciproca.<br />

Anche con iniziative concrete <strong>di</strong><br />

aiuto e <strong>di</strong> collaborazione perché<br />

la missione deve <strong>di</strong>ventare anche<br />

azione. Senza un’apertura<br />

<strong>di</strong> missione, la mentalità “paesana”<br />

con tutti i suoi limiti avrà<br />

sempre il sopravvento e impe<strong>di</strong>rà<br />

<strong>di</strong> vedere un po’ più lontano<br />

del proprio naso.<br />

Senza dubbio il bollettino parrocchiale<br />

rimane un mezzo privilegiato<br />

per il continuo rinnovamento<br />

della comunità cristiana<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>. da sfruttare quin<strong>di</strong> al<br />

massimo.<br />

P. Sandro Cadei

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!