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Bollettino_files/settembre 2010.pdf - Oratorio di Rovato

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da rovato a Castel Gandolfo<br />

Ricordo <strong>di</strong> Emilio Bonomelli a 40 anni dalla scomparsa<br />

«Pochissimi bresciani, e soltanto della generazione più anziana, lo conoscevano, e chi lo ricordava<br />

lo faceva o con affetto o con stima. Mancava dalla sua Brescia da una quarantina d’anni. Ci tornava<br />

con stagionato rimpianto, come a ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> gioventù e <strong>di</strong> spente lotte, ormai scomparsi quasi tutti i<br />

vecchi amici, e tanto più cari i pochi rimasti. È morto, lucido ottantenne, nella sua bella casa, che era<br />

all’ultimo piano della villa papale <strong>di</strong> Castelgandolfo; e s’affaccia dall’alto sul lago, con i monti Albani e<br />

i Castelli romani; e lontano, ma non tanto, Roma. Si è spento tra le braccia della sposa, […] e confortato<br />

nel più profondo dell’anima dalla visita del più antico e più venerato degli amici, il Papa, venuto<br />

apposta da Roma al suo capezzale».<br />

Così all’indomani della morte, avvenuta il 18 febbraio 1970 dopo una grave malattia, il Giornale <strong>di</strong><br />

Brescia ricordava la scomparsa dell’avv. Emilio Bonomelli, storico e ininterrotto <strong>di</strong>rettore delle Ville<br />

Pontificie da Pio XI a Paolo VI. Era nato a <strong>Rovato</strong> nel 1890 e qui aveva frequentato la scuola elementare,<br />

quin<strong>di</strong> il ginnasio a Chiari e il liceo all’Arnaldo <strong>di</strong> Brescia, poi la laurea in legge presso l’ateneo<br />

bolognese. Insieme a Galuppini e a Rossi aveva fondato la “Giovane <strong>Rovato</strong>”, era stato redattore de<br />

Il citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Brescia <strong>di</strong>retto da Giorgio Montini, quin<strong>di</strong> era stato eletto sindaco <strong>di</strong> Travagliato, consigliere<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> e consigliere provinciale; tra i primi aderenti del Partito popolare e tra i<br />

più attivi suoi promotori, nel 1924 ne era <strong>di</strong>venuto il segretario provinciale, per essere poi costretto a<br />

riparare in Francia – in seguito alle ripetute intimidazioni e aggressioni fasciste – da cui fece ritorno<br />

nel 1929.<br />

Grazie all’interessamento dell’on. Giovanni Longinotti, al rientro in Italia ebbe l’incarico <strong>di</strong> ristrutturare<br />

le Ville pontificie <strong>di</strong> Castelgandolfo che, grazie a lui, <strong>di</strong>vennero centro <strong>di</strong> incontri straor<strong>di</strong>nari, in cui i<br />

problemi del Paese, l’amicizia e l’impegno socio-politico trovavano il loro coerente raccordo nell’idealità<br />

<strong>di</strong> un forte ra<strong>di</strong>camento cristiano. «Ben presto – scriveva Bonomelli – Castelgandolfo <strong>di</strong>venne la<br />

meta delle tranquille gite domenicali <strong>di</strong> De Gasperi accompagnato quasi sempre dall’in<strong>di</strong>menticabile<br />

Longinotti, spesso da Cingolani o Spataro. Si facevano gran<strong>di</strong> gite nei boschi e interminabili chiacchierate,<br />

la sera, attorno al camino. Non <strong>di</strong> rado si aggiungevano amici <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> fuori, molti dei<br />

quali, avevano avuto una parte cospicua nel movimento dei cattolici italiani». Una sorta <strong>di</strong> «punto<br />

franco dove ci si ritrovava volentieri non per fare congiure, ma per respirare una boccata d’aria libera<br />

sotto un cielo più sereno, lontani dal clima greve della capitale».<br />

Per ricordare il quarantesimo della scomparsa <strong>di</strong> questo importante rovatese, che per tanti anni seppe<br />

servire in modo esemplare la Chiesa – per la Santa Sede dal 1951 fu anche osservatore permanente<br />

presso la FAO e nel 1965 consultore per l’Ufficio amministrativo della Sacra Congregazione del<br />

Concilio –, senza mai perdere i legami con la sua terra d’origine, si terrà il 30 ottobre nel suo paese<br />

natale un incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o commemorativo, organizzato dalla rivista “Brixia sacra” con la collaborazione<br />

della Parrocchia e del Comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> e della Cogeme, ed il patrocinio del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Storia moderna e contemporanea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto Paolo VI<br />

<strong>di</strong> Concesio. Tra gli interventi, si segnalano quello <strong>di</strong> Giovanni Donni sul periodo giovanile e il primo<br />

impegno politico; <strong>di</strong> Saverio Petrillo, successore <strong>di</strong> Bonomelli nella <strong>di</strong>rezione delle Ville Pontificie,<br />

sull’attività svolta a Castelgandolfo; <strong>di</strong> Maria Romana De Gasperi sui legami col padre, col mondo<br />

cattolico e della Democrazia Cristiana; a concludere i lavori sarà il card. Giovanni Battista Re, amico<br />

ed estimatore del lavoro <strong>di</strong> Bonomelli.<br />

L’incontro è stato possibile grazie all’impegno della famiglia Bonomelli, e particolarmente della prof.<br />

ssa Teresa Redaelli, che ha messo a <strong>di</strong>sposizione l’archivio <strong>di</strong> famiglia e quello personale dell’avv.<br />

Emilio Bonomelli, depositandolo presso l’Istituto Paolo VI a Concesio, dove è stato or<strong>di</strong>nato dalla<br />

dr.ssa Anna Brichetti ed è consultabile.<br />

Gabriele Archetti

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