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Bollettino_files/settembre 2010.pdf - Oratorio di Rovato

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<strong>Bollettino</strong><br />

Parrocchiale<br />

PREPOSITURALE COLLEGIATA INSIGNE DI SANTA MARIA ASSUNTA - ROVATO<br />

1<br />

ANNO LXII - N. 4<br />

Settembre · Novembre 2010<br />

Tutti siano una cosa sola (Gv 17,21)<br />

CAMMINO PASTORALE 2010-2011


sommario<br />

LA vOCE dEL PREvOSTO<br />

3 Il fine e i secon<strong>di</strong> fini.<br />

PARROCChIA<br />

4 Tutti siano una cosa sola.<br />

6 La Parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o è sorgente<br />

inesauribile <strong>di</strong> vita.<br />

6 viaggiatori per fede.<br />

7 dalla Chiesa umiliata<br />

alla Chiesa umile.<br />

8 volontariato:<br />

risorsa insostituibile della comunità.<br />

8 verbi e parole con «Il Cuore» dentro.<br />

9 Itinerari <strong>di</strong> fede per fidanzati<br />

Calendario anno 2010/2011.<br />

10 S. Stefano Festa dell’Incoronazione.<br />

10 La preghiera del Rosario.<br />

11 Festa per gli anniversari <strong>di</strong> matrimonio.<br />

11 L’arte <strong>di</strong> vivere.<br />

11 Azione Cattolica.<br />

11 100 anni felicemente insieme.<br />

12 Il funerale religioso in Chiesa.<br />

INIzIAzIONE CRISTIANA<br />

14 Iniziazione Cristiana:<br />

a che punto siamo del cammino?<br />

15 Ai genitori del gruppo Betlemme.<br />

ORATORIO<br />

16 Sogni <strong>di</strong> una sera d’estate.<br />

16 Che meraviglia!<br />

17 “...e vedrai che ti <strong>di</strong>vertirai!!!”<br />

17 Giolab 2010.<br />

18 valdobbiadene:<br />

campo 3a- 4a elementare.<br />

19 valdobbiadene:<br />

campo 2a- 3a me<strong>di</strong>a.<br />

19 Se uno ama la giustizia, le virtù<br />

sono il frutto delle sue fatiche.<br />

20 Il reparto e il campo estivo.<br />

21 Clan in route.<br />

ATTUALITÀ<br />

22 Quanto costa la pace?<br />

23 La chiesa africana ci insegna.<br />

25 Cesare Cantù e l’istruzione dei<br />

“giovinetti”.<br />

26 Cambio nella comunità delle Suore.<br />

27 CRONACA<br />

28 PARROCChIA dI S. G. BOSCO<br />

29 PARROCChIA dI S. MARIA ASSUNTA<br />

30 ANAGRAFE<br />

31 OFFERTE<br />

INSERTO: L’Archivio della Parrocchia<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />

BOLLETTINO PARROCCHIALE<br />

BImEsTRALE dI VITA PARROCCHIALE<br />

<strong>di</strong>rettore responsabile: Franco manenti<br />

E<strong>di</strong>tore: Parrocchia s.maria Assunta<br />

In redazione:<br />

Gian mario Chiari, Gianluigi moretti,<br />

Roberto morè, Giorgio Baioni,<br />

Nazzareno Lopez, Franco manenti,<br />

madre <strong>di</strong>na, marta Rugolotto, Giusi Plodari<br />

Registrato presso il Tribunale <strong>di</strong> Brescia<br />

in data 14.05.1955 al n. 115 del Registro stampa.<br />

Fotografie: Foto marini, Giorgio Baioni, Pietro Orizio<br />

stampa: Grafiche masneri · Palazzolo s/Oglio<br />

Preghiera per una società<br />

libera e giusta<br />

<strong>di</strong>o della nostra speranza,<br />

Padre che sempre ci ascolti,<br />

in quest’ora <strong>di</strong>fficile e decisiva<br />

cresce la nostra fiducia in te.<br />

Noi che riconosciamo nel Figlio tuo Gesù Cristo<br />

il nostro vero Liberatore,<br />

siamo e vogliamo essere un popolo libero.<br />

Una volta ancora il nostro destino<br />

è posto responsabilmente<br />

nelle nostre mani:<br />

illumina le decisioni <strong>di</strong> tutti<br />

perché non siano provocate da leggerezza<br />

e da risentimento.<br />

né deviate da seducenti menzogne<br />

o turbate da violenze,<br />

ma siano maturate nella serena ricerca<br />

del bene comune.<br />

Guida tu, o <strong>di</strong>o, le nostre scelte<br />

perché gli uomini che ci rappresentano<br />

siano onesti e capaci<br />

e assicurino a noi e ai nostri figli una società<br />

dove a nessuno manchino la casa,<br />

il lavoro e il pane quoti<strong>di</strong>ano.<br />

dove <strong>di</strong> tutti sia riconosciuta e rispettata<br />

la libertà <strong>di</strong> parlare, <strong>di</strong> agire, <strong>di</strong> lavorare,<br />

dove ai <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Cristo sia consentito<br />

<strong>di</strong> professare la fede senza timore,<br />

non solo nel segreto dei cuori<br />

e nel raccoglimento delle chiese,<br />

ma anche in ogni campo della vita associata.<br />

Noi ti affi<strong>di</strong>amo, o Padre, le sorti del nostro Paese:<br />

fa che nella coscienza dei suoi citta<strong>di</strong>ni e nelle leggi<br />

sia sempre onorata la <strong>di</strong>gnità dell’uomo,<br />

tua creatura e tua immagine vivente.<br />

2<br />

GIOVEdì 4 NOVEmBRE<br />

Festa <strong>di</strong> s. Carlo<br />

s. messa in parrocchia ore 7.00 – 8.15 – 9.30 – 18.30<br />

(è sospesa la messa a Caporovato)<br />

sarà presente s.E. mons. simone Giusti, Vescovo <strong>di</strong> Livorno<br />

ore 14.30: bene<strong>di</strong>zione della nuova sede della scuola Ricchino<br />

presso la Fondazione Lodovico Cossan<strong>di</strong>,<br />

Orfanotrofio maschile s. Carlo<br />

ore 15,30: inaugurazione della nuova biblioteca<br />

ore 17,00: consegna del Leone d’Oro, in comune<br />

ore 18,30: solenne Concelebrazione con i sacerdoti della<br />

Vicaria e i nativi <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>


la voce del prevosto<br />

Il Fine e i secon<strong>di</strong> fini<br />

P<br />

er secon<strong>di</strong> fini si intende un’azione o una<br />

scelta che una persona compie per raggiungere<br />

un fine <strong>di</strong>verso e a volte anche<br />

opposto, a quello che quell’azione o scelta fanno<br />

vedere.<br />

Faccio qualche esempio. Quando i farisei ponevano<br />

domande a Gesù, all’apparenza pertinenti<br />

e giuste, <strong>di</strong> fatto non erano per conoscere la sua<br />

dottrina, ma per cercare <strong>di</strong> coglierlo in fallo.<br />

Quando uno aderisce ad un partito o assume un<br />

incarico in amministrazione pubblica non perché<br />

convinto del progetto politico o del compito <strong>di</strong><br />

servire la comunità, ma per tornaconti personali<br />

o una possibile carriera, questi ha secon<strong>di</strong> fini.<br />

Chi va a Messa e poi prolifica <strong>di</strong> pettegolezzi e<br />

<strong>di</strong> mal<strong>di</strong>cenza sulla comunità, chi partecipa alle<br />

riunioni perché altrimenti il figlio non viene ammesso<br />

ai sacramenti, chi si pregia dell’amicizia <strong>di</strong><br />

un vescovo o <strong>di</strong> qualche illustre sacerdote per nascondere<br />

o giustificare le proprie infedeltà, chi si<br />

sposa in chiesa senza un progetto cristiano <strong>di</strong> vita<br />

familiare… tutti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> agire con secon<strong>di</strong> fini.<br />

Nel vangelo Gesù si arrabbia e condanna in modo<br />

spietato l’agire degli scribi e dei farisei. “Guai a<br />

voi scribi e farisei ipocriti… Serpenti, razza <strong>di</strong> vipere,<br />

come potrete sfuggire alla condanna della<br />

Geenna?” (Mt 23,1-33).<br />

L’esistenza <strong>di</strong> secon<strong>di</strong> fini nell’agire <strong>di</strong> una persona,<br />

<strong>di</strong>fficilmente si capisce o si verifica in tempi<br />

brevi, ma si scopre a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tanto tempo<br />

(anche <strong>di</strong> anni!) quando cioè il soggetto li ha raggiunti;<br />

a quel punto si guarda il suo passato, si<br />

collegano fatti e motivazioni, e si spiegano tante<br />

questioni. Per questa “ragione <strong>di</strong> effetto a <strong>di</strong>stanza”<br />

l’agire per secon<strong>di</strong> fini è deleterio per una<br />

comunità.<br />

Il nostro vescovo Luciano nella lettera pastorale<br />

dal titolo significativo: “Tutti siano una cosa sola”<br />

(Gv 17,21) dà <strong>di</strong>versi suggerimenti a questo riguardo.<br />

“La parrocchia unisce più famiglie e le<br />

raccoglie attorno alla medesima Eucaristia. E’<br />

quin<strong>di</strong> l’Eucaristia domenicale che dà forma alla<br />

parrocchia e la fa essere un’espressione precisa<br />

della Chiesa. La parola <strong>di</strong> Dio che viene annunciata,<br />

la preghiera con<strong>di</strong>visa, la comunione<br />

sacramentale hanno la forza <strong>di</strong> unire tra loro le<br />

3<br />

persone, <strong>di</strong> dare una forma cristiana alla loro vita,<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare una comunità, nella misura, s’intende,<br />

in cui parola ed eucaristia vengono vissute nella<br />

fede” (n. 36).<br />

E poi conclude la lettera: “Si tratta, in concreto,<br />

<strong>di</strong> imparare ad ascoltarci gli uni gli altri; poi <strong>di</strong><br />

imparare a ‘<strong>di</strong>scutere’ i problemi, cioè a mettere<br />

sulla bilancia i pro e i contro <strong>di</strong> ciascuna decisione<br />

possibile. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> imparare una<br />

vera e propria <strong>di</strong>sciplina interiore ed esteriore che<br />

permetta <strong>di</strong> giungere a risultati utili. Se non facciamo<br />

questo sforzo personale, ogni legge o regolamento<br />

si mostrerà inutile. Se invece avremo<br />

la forza e la perseveranza <strong>di</strong> andare in questa <strong>di</strong>rezione,<br />

potremo sperare davvero in una fioritura<br />

delle nostre comunità sulla base <strong>di</strong> un coinvolgimento<br />

<strong>di</strong> tutti (n.49).<br />

La mia raccomandazione a tutti cristiani è questa:<br />

cerchiamo <strong>di</strong> avere forti idealità (soprattutto<br />

non <strong>di</strong>menticare il Fine ultimo: la vita eterna con<br />

il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> <strong>di</strong>o) e stiamo attenti a non tra<strong>di</strong>rle<br />

o a rovinarle con compromessi pericolosi. Affermiamo<br />

ciò in cui cre<strong>di</strong>amo sempre e dovunque.<br />

Preoccupiamoci <strong>di</strong> aggiornare sempre le motivazioni<br />

della nostre scelte, altrimenti gli ideali si<br />

annebbiano.<br />

vivere nella comunità umana con dei secon<strong>di</strong> fini<br />

è possibile davanti agli occhi degli uomini, ma<br />

non davanti a <strong>di</strong>o e alla propria coscienza.<br />

Ai <strong>di</strong>scepoli Gesù raccomanda: “sia il vostro parlare:<br />

“Sì, sì” “No, no”; il <strong>di</strong> più viene dal Maligno”<br />

(Mt 5,37).<br />

Il tempo che stiamo vivendo ci chiama anche a forti<br />

responsabilità educative. Un proverbio orientale<br />

suona così: “i bambini <strong>di</strong> tutto il mondo hanno<br />

due cose in comune: chiudono gli orecchi ai<br />

consigli e aprono gli occhi agli esempi”. Anche<br />

a <strong>Rovato</strong> <strong>di</strong> bambini ne abbiamo tanti, mostriamo<br />

loro che la vita è grande e bella, e che il vangelo<br />

è la regola unica per viverla con gioia in questo<br />

mondo e goderla poi per tutta l’eternità. Preghiamo<br />

lo Spirito Santo con le parole della liturgia: “a<br />

noi che ci nutriamo de Corpo e del Sangue <strong>di</strong> tuo<br />

Figlio dona (Padre) la pienezza dello Spirito Santo<br />

perché <strong>di</strong>ventiamo in Cristo un solo corpo e un<br />

solo spirito” (preghiera eucaristica III).


parrocchia<br />

La lettera pastorale del vescovo per l’anno 2010-2011<br />

Tutti siano una cosa sola (Gv 17,21)<br />

Offriamo una breve presentazione: chi volesse il testo della lettera si<br />

rivolga ai sacerdoti o in sacrestia.<br />

Il vescovo Luciano quando<br />

ha iniziato il suo servizio<br />

episcopale nella<br />

chiesa bresciana ha lanciato un<br />

progetto triennale sul rapporto<br />

Parola-Eucaristia-Comunità.<br />

La prima lettera dal titolo “la<br />

Parola <strong>di</strong> Dio nella vita della comunità<br />

cristiana” aveva come<br />

obiettivo e motivo <strong>di</strong> fondo la<br />

convinzione che solo da un rapporto<br />

approfon<strong>di</strong>to con la Parola<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>o può venire un autentico<br />

rinnovamento della vita ecclesiale<br />

e della pastorale.<br />

La seconda lettera dal titolo<br />

“un solo pane, un unico corpo”<br />

(1Cor 10,14-17) poneva l’accento<br />

sull’Eucaristia nel giorno del<br />

Signore come centro della vita<br />

nella comunità cristiana.<br />

La lettera <strong>di</strong> quest’anno dal titolo<br />

“tutti siano una cosa sola”<br />

(Gv 17,21) esorta la chiesa <strong>di</strong>ocesana<br />

a costituirsi in comunità<br />

sull’esempio <strong>di</strong> Gesù e sul modello<br />

delle prime comunità cristiane.<br />

La vita è data per essere spesa<br />

nel servizio: “nel mondo vige<br />

la regola del potere: chi ha autorità<br />

si fa servire e chi non ha<br />

potere deve servire; nel gruppo<br />

dei <strong>di</strong>scepoli vige la regola del<br />

servizio: chi ha autorità si piega<br />

a lavare i pie<strong>di</strong> degli altri e chi è<br />

senza potere viene servito da chi<br />

ha autorità in modo che appaia<br />

chiaramente la sua <strong>di</strong>gnità e il<br />

suo valore” (lett. pag 4-5).<br />

La lettera ha la parte introduttiva<br />

dal titolo la nascita della comunità<br />

cristiana. Poi si snoda<br />

in tre capitoli, che presentiamo<br />

in sintesi.<br />

Primo capitolo:<br />

Il dono dell’amore<br />

Si chiede il vescovo: qual è il<br />

senso della vocazione cristiana?<br />

“tutti gli uomini sono amati da<br />

Dio, ma solo i credenti lo sanno<br />

e perciò solo loro rispondono<br />

consapevolmente al suo amore;<br />

in particolare, i cristiani sono<br />

credenti che hanno conosciuto<br />

Gesù, hanno visto il suo modo <strong>di</strong><br />

vivere e <strong>di</strong> morire, hanno capito<br />

che tutta la sua vita è stata spesa<br />

sotto il segno dell’amore e che<br />

la morte è stata il compimento <strong>di</strong><br />

questo medesimo amore, hanno<br />

riconosciuto in Lui l’amore <strong>di</strong> Dio<br />

reso umano, visibile, toccabile”<br />

(lett. pag.15).<br />

A ciascun cristiano l’impegno<br />

<strong>di</strong> “conformare” la propria vita<br />

a Cristo Gesù il quale “sta dentro<br />

al mondo; ma non vi abita<br />

semplicemente come un ospite,<br />

bensì come una energia spirituale<br />

che rinnova il mondo stesso<br />

immettendo in esso la sua<br />

‘forma’ cioè la forma del Figlio<br />

<strong>di</strong> Dio, la forma dell’obbe<strong>di</strong>enza<br />

fiduciosa e dell’amore integrale”<br />

(lett. pag 20).<br />

E continua il vescovo: “Questo è il<br />

compito <strong>di</strong> tutti i battezzati: celibi o<br />

sposati, ricchi o poveri, bambini o<br />

anziani, sani o malati... ogni uomo<br />

è cor po, e ogni uomo dà una forma<br />

particolare al proprio corpo attraverso<br />

i pensieri e i desideri che<br />

nutre, attraverso le decisioni che<br />

prende e le azioni che compie, le<br />

relazioni che stabilisce e quelle che<br />

spezza. Di volta in volta il mondo<br />

prende la forma che è prodotta<br />

dalla libertà delle persone; prende<br />

la forma del la pace o della guerra,<br />

della bontà o della cattiveria, della<br />

sag gezza o della stupi<strong>di</strong>tà, secondo<br />

i <strong>di</strong>versi comportamenti delle<br />

persone. Salomone ha immesso<br />

nel mondo un patrimonio <strong>di</strong> sapienza<br />

poi, verso la fine della sua<br />

vita, ha cambiato stile e ha prodotto<br />

stoltezza; Alessandro Magno<br />

ha plasmato un intero ciclo<br />

4<br />

della civiltà umana, ma ha anche<br />

insanguinato il mondo con ire e<br />

violenze e omici<strong>di</strong>. Ciascuno plasma<br />

un frammento <strong>di</strong> mondo e<br />

gli dà forma umana: intelligente<br />

o stupida, responsabile o irresponsabile,<br />

buona o cattiva. Anche<br />

Gesù ha plasmato un frammento<br />

<strong>di</strong> mondo e gli ha dato<br />

la forma dell’amore verso Dio e<br />

dell’amore verso gli uomini. Lo<br />

aveva spiegato così: “Bisogna che<br />

il mondo sappia che io amo il Padre<br />

e faccio quello che Egli mi ha<br />

comandato” (Gv 14,31). Per questo,<br />

<strong>di</strong>ce san Giovanni, “dopo aver<br />

amato i suoi che erano nel mondo,<br />

li amò fino alla fine” (Gv 13,1),<br />

e sapendo che “non c’è amore<br />

più grande <strong>di</strong> chi dona la vita per<br />

i suoi amici (Gv 15,13). Adesso<br />

tocca a noi, i credenti, la comunità<br />

cristiana: aderendo a Gesù,<br />

accogliendo liberamente e con<br />

gratitu<strong>di</strong>ne l’amore <strong>di</strong> Gesù (<strong>di</strong><br />

Dio attraverso Gesù), portiamo<br />

dentro <strong>di</strong> noi l’amore stesso <strong>di</strong><br />

Dio e con questo amore valutiamo<br />

le cose, pren<strong>di</strong>amo le decisioni,<br />

trattiamo le persone. Nella misura<br />

in cui lasciamo che l’amore <strong>di</strong><br />

Dio <strong>di</strong>venti attivo e fecondo dentro<br />

<strong>di</strong> noi, le nostre azioni danno<br />

al mondo (a piccoli frammenti <strong>di</strong><br />

mondo) una forma nuova, la forma<br />

liberante dell’amore.<br />

La Chiesa serve a questo: a trasmettere<br />

al mondo l’amore <strong>di</strong><br />

Dio. Non per una sua qualità ma-


gica, ma per il suo legame stretto<br />

con Cristo e, attraverso Cristo,<br />

con Dio” (lett. pag. 22-23).<br />

Secondo capitolo:<br />

Noi siamo il Corpo <strong>di</strong> Cristo<br />

Operare la trasformazione del<br />

mondo secondo Gesù: questo è<br />

il compito <strong>di</strong> tutti i battezzati.<br />

“La con<strong>di</strong>zione essenziale perché<br />

la Chiesa possa compiere<br />

questa missione è naturalmente<br />

la sua piena adesione a Cristo”<br />

(lett. pag. 27).<br />

Quando viene pre<strong>di</strong>cata la Parola<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>o è Cristo che parla alla<br />

sua Chiesa; quando vengono<br />

celebrati i sacramenti, è Cristo<br />

che opera la salvezza per la sua<br />

Chiesa.<br />

“(il presbitero) deve operare<br />

come sacramento <strong>di</strong> Gesù,<br />

come segno efficace della sua<br />

presenza e della sua azione”<br />

(lett. pag. 29).<br />

da qui la necessaria comunione<br />

fra tutti i presbiteri e l’obbiettivo<br />

della loro santità nella consapevolezza<br />

<strong>di</strong> portare un tesoro <strong>di</strong><br />

cui non sono proprietari. Nella<br />

comunità cristiana, però, tutti<br />

<strong>di</strong>ventano membra insostituibili<br />

<strong>di</strong> un corpo che deve <strong>di</strong>re Cristo<br />

al mondo e deve dare al mondo<br />

la forma <strong>di</strong> Cristo.<br />

In questo corpo, “sono i laici che<br />

intercettano le strutture essenziali<br />

dell’esistenza del mondo: il<br />

potere (nell’impegno politico), il<br />

denaro (nella vita economica),<br />

la sessualità (nella vita familiare)<br />

e così via e che debbono essere<br />

però trasformate secondo<br />

dell’amore che viene da Dio, la<br />

logica del vangelo” lett. pag. 37).<br />

Consacrati, preti, laici hanno bisogno<br />

gli uni degli altri per comprendere<br />

e vivere il senso della<br />

loro vocazione. dove esistono<br />

rapporti intensi <strong>di</strong> comunione,<br />

la vocazione <strong>di</strong> ciascuno riflette<br />

in se stessa qualcosa della<br />

bellezza delle altre vocazioni.<br />

“L’e<strong>di</strong>ficazione della comunità è<br />

compito <strong>di</strong> tutti i battezzati. Non<br />

ci sono limiti alla creatività dello<br />

Spirito nel suscitare doni e servi-<br />

zi; l’unico criterio è il bene della<br />

comunità” (lett. pag. 41)<br />

Terzo capitolo:<br />

Diventare una cosa sola<br />

“La legge fondamentale della vita<br />

della Chiesa in tutte le sue realizzazioni<br />

è quella della comunione;<br />

e la comunione ecclesiale<br />

ha il suo modello e la sua forma<br />

originaria nella Trinità… Proprio<br />

perché cre<strong>di</strong>amo in un Dio uno<br />

e trino, l’ideale della nostra vita<br />

non è l’uniformità (come se esistesse<br />

un’unica forma normativa<br />

<strong>di</strong> esistenza da replicare) ma non<br />

è nemmeno la pluralità <strong>di</strong>spersa<br />

(come se <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> esistenza<br />

potessero svilupparsi una<br />

senza l’altra o una contro l’altra).<br />

Il nostro ideale è la pluralità unita<br />

nell’amore: un corpo solo e molte<br />

membra, un’unica famiglia umana<br />

in molte culture, lingue, esperienze,<br />

persone” (lett. pag. 45).<br />

dunque un’unica Chiesa articolata<br />

in <strong>di</strong>versi livelli che insieme<br />

contribuiscono a formare la<br />

Chiesa varia nella molteplicità<br />

dei doni, unica nel vincolo della<br />

carità e della fede. È nella sinodalità,<br />

stile della comunione<br />

nella chiesa, che si può trovare<br />

il <strong>di</strong>scernimento comunitario e<br />

cioè la ricerca insieme della volontà<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>o attraverso l’analisi<br />

della vita comunitaria cristiana<br />

e l’in<strong>di</strong>viduazione delle scelte<br />

5<br />

necessarie. Perciò occorre valorizzare<br />

tutti gli organismi <strong>di</strong> partecipazione.<br />

“L’dea <strong>di</strong> una piramide del potere<br />

in cui al vertice stanno i primi<br />

viene non solo capovolta <strong>di</strong><br />

modo che chi ha una qualche<br />

autorità, quale che essa sia, può<br />

intenderla e viverla solo come<br />

responsabilità nei confronti degli<br />

altri… se nelle nostre comunità<br />

ci sono tensioni e liti, vuol<br />

<strong>di</strong>re che non abbiamo messo al<br />

centro, i deboli, ma i forti; non ci<br />

stiamo occupando dei piccoli,<br />

ma dei nostri interessi che riteniamo<br />

gran<strong>di</strong>” (lett. pag. 55) “chi<br />

impara ad essere attento agli altri<br />

<strong>di</strong>venta lui stesso più umano,<br />

più ricco <strong>di</strong> sensibilità ed e<strong>di</strong>fica,<br />

in questo modo, la comunità cristiana”<br />

(lett. pag. 59).<br />

“Si tratta <strong>di</strong> apprendere con pazienza<br />

un nuovo stile <strong>di</strong> rapporti e<br />

una nuova modalità <strong>di</strong> confronto<br />

per giungere alla formulazione <strong>di</strong><br />

scelte pastorali; si tratta <strong>di</strong> imparare<br />

ad ascoltarci gli uni gli altri.<br />

A spingerci e sostenerci deve<br />

essere la convinzione che il Signore<br />

risorto rimane presente<br />

sempre nella sua Chiesa e che<br />

non fa mancare il dono dello Spirito,<br />

anzi lo dona senza misura.<br />

Bisogna, però, che da parte nostra<br />

ci sia una <strong>di</strong>sponibilità reale<br />

a lasciarci illuminare e condurre”<br />

(lett. pag. 63).<br />

Riflettendo sui suggerimenti che il Vescovo scrive nella lettera, il<br />

Consiglio Pastorale nella riunione del 27 luglio ha in<strong>di</strong>viduato queste<br />

priorità <strong>di</strong> impegno nella nostra comunità per il prossimo anno<br />

pastorale:<br />

• Maggior attenzione agli ammalati, curando il coor<strong>di</strong>namento per l’assistenza<br />

spirituale e aumentando i ministri per portare l’Eucaristia<br />

(per la domenica).<br />

• Per meglio curare la liturgia istituire il ministero dei lettori (e cantori)<br />

con un adeguato cammino <strong>di</strong> formazione.<br />

• Proporre un cammino <strong>di</strong> formazione per coppie <strong>di</strong> giovani sposi: aiutarli<br />

a fare un percorso spirituale e <strong>di</strong> fraternità.<br />

• Riflettere sul “volontariato” al fine <strong>di</strong> aumentare il buon gruppo <strong>di</strong><br />

volontari che già lavorano in parrocchia, ma anche <strong>di</strong> interiorizzare<br />

quello stile che il vescovo suggerisce per essere costruttori della comunità<br />

e testimoni del vangelo.


parrocchia<br />

La parola <strong>di</strong> Dio<br />

è sorgente inesauribile <strong>di</strong> vita<br />

Chi è capace <strong>di</strong> comprendere,<br />

Signore, tutta la ricchezza <strong>di</strong><br />

una sola delle tue parole?<br />

E’ molto più ciò che ci sfugge <strong>di</strong><br />

quanto riusciamo a comprendere.<br />

Siamo proprio come gli assetati<br />

che bevono ad una fonte. La tua<br />

parola offre molti aspetti <strong>di</strong>versi,<br />

come numerose sono le prospettive<br />

<strong>di</strong> coloro che la stu<strong>di</strong>ano. Il<br />

Signore ha colorato la sua parola<br />

<strong>di</strong> bellezze svariate, perché coloro<br />

che la scrutano possano contemplare<br />

ciò che preferiscono.<br />

ha nascosto nella sua parola tutti<br />

i tesori, perché ciascuno <strong>di</strong> noi<br />

trovi una ricchezza in ciò che contempla.<br />

La sua parola è un albero <strong>di</strong> vita<br />

che, da ogni parte, ti porge dei<br />

frutti benedetti. Essa è come quella<br />

roccia aperta nel deserto, che<br />

<strong>di</strong>venne per ogni uomo, da ogni<br />

parte, una bevanda spirituale. Essi<br />

mangiarono, <strong>di</strong>ce l’Apostolo, un<br />

cibo spirituale e bevvero una bevanda<br />

spirituale (cfr. 1 Cor 10, 2).<br />

Colui al quale tocca una <strong>di</strong> queste<br />

ricchezze non creda che non<br />

vi sia altro nella parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o oltre<br />

ciò che egli ha trovato. Si renda<br />

conto piuttosto che egli non è stato<br />

capace <strong>di</strong> scoprirvi se non una<br />

sola cosa fra molte altre.<br />

dopo essersi arricchito della parola,<br />

non creda che questa venga<br />

da ciò impoverita. Incapace<br />

<strong>di</strong> esaurirne la ricchezza, renda<br />

grazie per la immensità <strong>di</strong> essa.<br />

Rallegrati perché sei stato saziato,<br />

ma non rattristarti per il fatto<br />

che la ricchezza della parola ti<br />

superi. Colui che ha sete è lieto<br />

<strong>di</strong> bere, ma non si rattrista perché<br />

non riesce a prosciugare la<br />

fonte. E` meglio che la fonte sod-<br />

Viaggiatori per fede<br />

Un vascello che ha come<br />

meta la pa tria perduta, riconquistata<br />

attraver so un<br />

lungo viaggio <strong>di</strong> ritorno. Un uomo<br />

che marcia col suo clan verso una<br />

terra ignota, ma promessa con<br />

un giura mento <strong>di</strong>vino. Ecco, secondo<br />

il celebre sag gio Mìmesis,<br />

pubblicato nel 1946 dal criti co e<br />

filologo berlinese Erich Auerbach,<br />

i due archetipi della letteratura e<br />

della stessa cultura occidentale.<br />

da una parte c’è Ulisse che intraprende<br />

il nóstos, ossia il cammino<br />

<strong>di</strong> ritorno verso l’in<strong>di</strong>menticata<br />

Itaca, dan do origine a quel capolavoro<br />

poetico e “no stalgico” che<br />

è l’O<strong>di</strong>ssea. d’altra parte si le va<br />

Abramo che s’avvia lungo le piste<br />

del deserto che dalla Ur mesopotamica<br />

condu cono fino a hebron<br />

nella terra <strong>di</strong> Canaan, regione a<br />

lui sconosciuta. Un itinerario che<br />

si trasforma in pellegrinaggio perché<br />

all’ori gine c’è un appello <strong>di</strong>vino:<br />

“vattene dalla tua terra, dalla<br />

tua parentela e dalla casa <strong>di</strong> tuo<br />

padre verso la terra che io ti in<strong>di</strong>cherò!”<br />

(Genesi 12,1). E “per fede<br />

Abramo, chia mato da <strong>di</strong>o, obbedì<br />

partendo per un luo go che doveva<br />

ricevere in ere<strong>di</strong>tà, e partì senza<br />

sapere dove andava” (Ebrei 11,8).<br />

Un viaggio nel passato per Ulisse,<br />

un cammino verso il futuro per<br />

Abramo: due mo<strong>di</strong> per rappresentare<br />

la storia come ricerca <strong>di</strong> una<br />

mitica età dell’oro perduta oppure<br />

come tensione escatologica verso<br />

una salvezza promessa. Sempre,<br />

però, come movimento. Il cammino,<br />

che è alla base della stessa<br />

esistenza umana (l’homo viator),<br />

<strong>di</strong>venta una parabola per cui non<br />

si procede mai solo spazialmente,<br />

ma anche esistenzial mente.<br />

Lo sapeva bene la tra<strong>di</strong>zione<br />

orien tale che descriveva tre <strong>di</strong>versi<br />

mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> muo versi. C’è chi viaggia<br />

coi pie<strong>di</strong> e sono i mer canti.<br />

C’è chi cammina con gli occhi ed<br />

è il sapiente (dovrebbe essere il<br />

vero “turi smo”...). E, infine, c’è chi<br />

avanza col cuo re, pur spostandosi<br />

coi pie<strong>di</strong> e con gli occhi aperti, ed<br />

è il pellegrino, che cerca il mistero<br />

in ogni creatura e nei “luoghi<br />

santi”.<br />

Sì, perché le epifanie <strong>di</strong>vine non<br />

sono so lo da cercare nella rivelazione,<br />

nella co scienza, negli<br />

eventi, ma si manifestano an che<br />

6<br />

<strong>di</strong>sfi la tua sete, piuttosto che la<br />

sete esaurisca la fonte. Se la tua<br />

sete è spenta senza che la fonte<br />

sia inari<strong>di</strong>ta, potrai bervi <strong>di</strong> nuovo<br />

ogni volta che ne avrai bisogno.<br />

Se invece saziandoti seccassi la<br />

sorgente, la tua vittoria sarebbe la<br />

tua sciagura. Ringrazia per quanto<br />

hai ricevuto e non mormorare<br />

per ciò che resta inutilizzato.<br />

Quello che hai preso o portato via<br />

è cosa tua, ma quello che resta è<br />

ancora tua ere<strong>di</strong>tà. Ciò che non<br />

hai potuto ricevere subito a causa<br />

della tua debolezza, ricevilo in altri<br />

momenti con la tua perseveranza.<br />

Non avere l’impudenza <strong>di</strong> voler<br />

prendere in un sol colpo ciò che<br />

non può essere prelevato se non<br />

a più riprese, e non allontanarti da<br />

ciò che potresti ricevere solo un<br />

po’ alla volta.<br />

Efrem il Siro<br />

nello spazio sacro dei santuari.<br />

Il primo “centro” <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento<br />

del cosmo - come ha insegnato<br />

lo stu<strong>di</strong>oso delle religioni Mircea<br />

Eliade - è il perimetro del tempio<br />

ove l’uomo depone le spoglie del<br />

profano e del quoti<strong>di</strong>ano e incrocia<br />

terra e ciclo, im manenza e trascendenza,<br />

umano e <strong>di</strong>vino. verso<br />

questi “centri” si stende una rete<br />

<strong>di</strong> itinerari che avvolgono tutto il<br />

nostro glo bo e su questi percorsi<br />

avanzano i musul mani che pellegrinano<br />

alla Mecca, gli hindù<br />

che si recano ai fiumi sacri o ai<br />

loro templi, gli ebrei che hanno<br />

il cuore rivolto a Gerusalemme, i<br />

cristiani che accorrono a Roma o<br />

nei santuari mariani e dei martiri.<br />

Ma anche un popolo secolarizzato<br />

com’è quello della modernità<br />

ha le sue migrazio ni, come pure i<br />

suoi viaggi <strong>di</strong> piacere.<br />

E nell’ultima sera della sua vita<br />

terrena, prima <strong>di</strong> “ritornare al Padre”,<br />

Gesù Cristo aveva <strong>di</strong>chiarato:<br />

“lo sono la via, la verità e la<br />

vita” (Giovanni 14,6).<br />

Gianfranco Ravasi<br />

(in luoghi dell’infinito n.142 luglio-agosto 2010)


Dalla umiliata<br />

alla umile<br />

Cosa avrebbero detto i padri<br />

del Concilio vaticano II se<br />

lo scandalo della pedofilia,<br />

<strong>di</strong> cui oggi la Chiesa soffre,<br />

fosse scoppiato al tempo del<br />

loro incontrarsi nella basilica <strong>di</strong><br />

San Pietro? Pur vivendo allora la<br />

Chiesa un tempo felice, nel quale<br />

stava godendo, anche grazie<br />

al concilio in atto, <strong>di</strong> notevole<br />

considerazione e stima nel mondo,<br />

essi avevano chiara consapevolezza<br />

<strong>di</strong> non poter parlare <strong>di</strong><br />

santità della Chiesa ignorando il<br />

peccato e i suoi drammi. Scrivevano,<br />

infatti, in Lumen Gentium<br />

8: “Mentre Cristo, «santo, innocente,<br />

immacolato» (Eb 7,26),<br />

non conobbe il peccato (cfr. 2<br />

Cor 5,21) e venne solo allo scopo<br />

<strong>di</strong> espiare i peccati del popolo<br />

(cfr. Eb 2,17), la Chiesa, che<br />

comprende nel suo seno peccatori<br />

ed è perciò santa e insieme<br />

sempre bisognosa <strong>di</strong> purificazione,<br />

avanza continuamente per il<br />

cammino della penitenza e del<br />

rinnovamento”.<br />

Il problema della necessità della<br />

penitenza e del rinnovamento,<br />

però, non interessa esclusivamente<br />

la vita interna della<br />

comunità cristiana, coinvolge<br />

bensì il suo rapporto con la società<br />

civile e con il mondo. Se la<br />

Chiesa, come <strong>di</strong>chiara il famoso<br />

incipit della Gau<strong>di</strong>um et Spes, è<br />

“realmente e intimamente solidale<br />

con il genere umano e con<br />

la sua storia” nel con<strong>di</strong>videre “le<br />

gioie e le speranze”, lo è anche<br />

nel viverne insieme “le tristezze<br />

e le angosce”, compresa la tristezza<br />

e l’angoscia più pesante<br />

<strong>di</strong> tutte, quella dell’esperienza<br />

del peccato e della vergogna.<br />

Rileggendo oggi i testi conciliari,<br />

nella triste situazione che si è<br />

creata, è facile percepire l’importanza<br />

<strong>di</strong> quella consapevolezza<br />

<strong>di</strong> fede che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> collocarci<br />

sul piedestallo nei confronti<br />

del mondo. La Gau<strong>di</strong>um<br />

et Spes al numero 40 <strong>di</strong>chiara<br />

con chiarezza, a nome <strong>di</strong> tutta<br />

la chiesa, che essa “cammina<br />

insieme con l’umanità tutta e<br />

sperimenta assieme al mondo la<br />

medesima sorte terrena”. Il numero<br />

43, quin<strong>di</strong>, raccoglie molte<br />

osservazioni che sono <strong>di</strong> grande<br />

attualità. La chiesa del concilio<br />

riconosce “quanto <strong>di</strong>stanti siano<br />

tra loro il messaggio ch’essa<br />

reca e l’umana debolezza <strong>di</strong> coloro<br />

cui è affidato il Vangelo”.<br />

<strong>di</strong> fronte, quin<strong>di</strong>, al giu<strong>di</strong>zio del<br />

mondo, l’unica preoccupazione<br />

seria dei padri conciliari sarebbe<br />

oggi, non quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi,<br />

ma quella <strong>di</strong> far sì che “non<br />

ne abbia danno la <strong>di</strong>ffusione del<br />

vangelo”.<br />

Più che dal peccato, che mai in<br />

questo mondo potrà essere del<br />

tutto eliminato, gran danno al<br />

vangelo viene dalla contrad<strong>di</strong>zione<br />

fra le pretese della chiesa<br />

<strong>di</strong> essere, non solo per i credenti<br />

ma per il mondo intero, l’unica<br />

interprete dei valori morali, da<br />

un lato, e la condotta immorale,<br />

che non manca <strong>di</strong> abitare anche<br />

al suo interno, dall’altro.<br />

Anche per questo il concilio affermava<br />

che la Chiesa ha bisogno<br />

<strong>di</strong> “continuamente maturare,<br />

imparando dall’esperienza <strong>di</strong><br />

secoli, nel modo <strong>di</strong> realizzare i<br />

suoi rapporti col mondo”, senza<br />

misconoscere “che molto giovamento<br />

le è venuto e le può venire<br />

perfino dall’opposizione <strong>di</strong><br />

quanti la avversano o la perseguitano”<br />

(Gau<strong>di</strong>um et Spes 44).<br />

La lezione che in questo momento<br />

sembra <strong>di</strong> dover apprendere è<br />

quella, non certo <strong>di</strong> derogare ad<br />

alcuno dei doveri della propria<br />

missione, ma sì <strong>di</strong> concentrar-<br />

7<br />

“Pianta dei cippi,<br />

metti paletti in<strong>di</strong>catori,<br />

ricorda il sentiero,<br />

la via che hai percorso”<br />

(Geremia 31,21)<br />

si nella semplice ed essenziale<br />

proposta della fede in Gesù.<br />

Ma soprattutto la lezione da apprendere<br />

è quella dell’umiltà,<br />

che ci permetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con<br />

gli uomini <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>versa visione<br />

del mondo, sempre proponendo<br />

e mai imponendo e rinunciando<br />

alla ricerca <strong>di</strong> qualsiasi posizione<br />

<strong>di</strong> potere, sia pure nell’intento<br />

<strong>di</strong> far prevalere il bene sul male.<br />

A questo proposito non va <strong>di</strong>menticato<br />

il monito <strong>di</strong> Gau<strong>di</strong>um<br />

et Spes 42: “La forza che la<br />

Chiesa riesce a immettere nella<br />

società umana contemporanea<br />

consiste in quella fede e carità<br />

effettivamente vissute, e non in<br />

una qualche sovranità esteriore<br />

esercitata con mezzi puramente<br />

umani”.<br />

Severino Dianich


parrocchia<br />

Volontariato:<br />

risorsa insostituibile della comunità<br />

Volontariato: parola solenne<br />

e fascinosa che corre<br />

il pericolo <strong>di</strong> accendere<br />

immagini su gesti <strong>di</strong> solidarietà<br />

eccezionali alla portata <strong>di</strong> pochi<br />

eroi. Al contrario il volontariato è<br />

il dovere quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> tutti coloro<br />

che si sentono custo<strong>di</strong> dei<br />

propri fratelli (Gen 4,9), <strong>di</strong> coloro<br />

che aprono gli occhi (e vedono)<br />

le necessità e le sofferenze delle<br />

persone (Sir 4,4-10), <strong>di</strong> coloro<br />

che, come il Samaritano del vangelo,<br />

si mettono in gioco senza<br />

scuse (Lc 10,25-37).<br />

Esiste una coalizione <strong>di</strong> partiti<br />

dura a morire (ma che va estinta!)<br />

e che rappresenta la zavorra<br />

<strong>di</strong> ogni comunità. Il partito dei<br />

lamentosi: guardano tutto e sanno<br />

solo criticare, demolire e lamentarsi;<br />

c’è il partito dei gran<strong>di</strong><br />

consiglieri: hanno consigli per<br />

tutti, dal Papa al Presidente degli<br />

Stati Uniti, all’ultimo ven<strong>di</strong>tore<br />

<strong>di</strong> gelati; il partito dei finti filosofi:<br />

ragionano con le categorie<br />

mentali dei SE (se i preti… se il<br />

sindaco… se gli industriali…)<br />

dei MA (ad ogni iniziativa o notizia<br />

positiva il commento è: sì,<br />

ma però…) e del con<strong>di</strong>zionale<br />

(ci vorrebbe… sarebbe bello…);<br />

infine il partito dei pettegoli (non<br />

ha bisogno <strong>di</strong> esempi).<br />

Questa coalizione (purtroppo<br />

molto <strong>di</strong>ffusa sia nella chiesa<br />

che nella società) non deve assolutamente<br />

offuscare o rallentare<br />

la volontà <strong>di</strong> servire che è<br />

innata in tanti cristiani.<br />

Il volontariato è la forza vitale <strong>di</strong><br />

ogni comunità; è impensabile<br />

che una parrocchia viva senza<br />

volontari; anzi possiamo affermare<br />

con certezza che se le nostre<br />

parrocchie vivono è perché<br />

molte persone vi operano gratuitamente.<br />

Il volontario è la persona che si<br />

mette in gioco, con i talenti ricevuti<br />

e scoperti, in base alle<br />

necessità della comunità in cui<br />

vive e prega con le parole della<br />

liturgia: “donaci occhi per vedere<br />

le necessità e le sofferenze dei<br />

fratelli; infon<strong>di</strong> in noi la luce della<br />

tua parola per confortare gli affaticati<br />

e gli oppressi; fa’ che ci<br />

impegniamo lealmente a l servizio<br />

dei poveri e dei sofferenti”<br />

(preghiera eucaristica vC).<br />

La scelta <strong>di</strong> servizio è fatta con<br />

competenza (che si impara facendo)<br />

e con passione (che cresce<br />

con la formazione). Lo stile<br />

del servizio accompagna tutta la<br />

vita, il campo del servizio è sempre<br />

a tempo determinato.<br />

Quanto è richiesta l’azione dei<br />

Verbi e parole con «Il Cuore» dentro<br />

Ac-COR-darsi: mettersi d’accordo, conciliarsi, far coincidere,<br />

armonizzarsi.<br />

Con-COR-<strong>di</strong>a: conformità profonda <strong>di</strong> sentimenti, idee e<br />

propositi tra due o più persone.<br />

COR-aggio: forza che viene dal cuore nell’intraprendere imprese<br />

<strong>di</strong>fficili, nel sopportare con serenità dolori e sacrifici.<br />

COR-<strong>di</strong>alità: accoglienza affabile che nasce dal cuore.<br />

COR-doglio: provare dentro <strong>di</strong> sè dolore per il dolore altrui.<br />

Miseri-COR-<strong>di</strong>a: donare il proprio cuore ai più miseri.<br />

Ri-COR-darsi: richiamare qualcuno alla memoria del cuore.<br />

Rin-CUOR-are: dare animo, consolare, rasserenare, rassicurare.<br />

In-COR-aggiare: infondere nuovo coraggio, animare, sostenere.<br />

8<br />

volontari in una parrocchia? Non<br />

c’è limite! Pensiamo ai ragazzi:<br />

hanno bisogno <strong>di</strong> accompagnatori<br />

per tutte le espressione della<br />

loro vita; pensiamo agli adolescenti:<br />

sempre criticati e abbandonati<br />

a se stessi (non esistono<br />

accompagnatori per loro!); pensiamo<br />

alle esigenze “tecniche”<br />

degli ambienti parrocchiali (manutenzioni,<br />

pulizie, gestione bar,<br />

impianti sportivi, amministrazione…);<br />

pensiamo alla liturgia: il<br />

vescovo nella lettera pastorale<br />

suggerisce tante attenzioni nuove<br />

per quanto riguarda la liturgia.<br />

Abbiamo tutti goduto una serata<br />

in<strong>di</strong>menticabile sabato 24 luglio<br />

all’oratorio assistendo al musical<br />

“Sette spose per sette fratelli”<br />

messo in scena dai nostri adolescenti<br />

e giovani. Ebbene ciò è<br />

stato possibile per l’impegno <strong>di</strong><br />

don Gigi e dei giovani, ma anche<br />

per il grande lavoro degli adulti<br />

a preparare la scenografia, i costumi<br />

e la parte tecnica. Rimane<br />

il <strong>di</strong>lemma: sono stati i giovani a<br />

coinvolgere gli adulti o gli adulti<br />

a invogliare i giovani? A voi la<br />

risposta!<br />

“Si dovrebbe pensare più a far<br />

bene che a stare bene: e così si<br />

finirebbe anche a star meglio”<br />

scriveva Alessandro Manzoni. E<br />

Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta esortava<br />

sempre le sue suore con<br />

queste parole: “non importa le<br />

cose che fai, ma quanto amore<br />

metti in ciò che fai!” Una cosa<br />

è certa: se il mondo degli adulti<br />

si impegnasse in servizi volontari,<br />

vissuti con gioia, gratuità e<br />

convinzione, cambierebbero la<br />

vita delle nostre comunità, mostrerebbero<br />

valori affascinanti<br />

e imitabili ai ragazzi e ai giovani,<br />

aumenterebbero l’ottimismo<br />

nelle persone… creerebbero un<br />

interessante circolo vituoso.<br />

dunque, cari rovatesi, non ci resta<br />

che rimboccarci le maniche.<br />

don Gian Mario


1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

Zona Pastorale VI S. Carlo - Franciacorta<br />

Itinerari <strong>di</strong> fede per fidanzati<br />

CALENDARIO ANNO 2010 - 2011<br />

Ogni grande conquista nella vita richiede preparazione e strumenti adeguati. Il sacramento<br />

del matrimonio, con le sue caratteristiche <strong>di</strong> unicità, fedeltà e in<strong>di</strong>ssolubilità, richiede gli<br />

strumenti dell’Eucaristia domenicale e della Confessione perio<strong>di</strong>ca per portare, sempre freschi,<br />

i frutti dell’amore, della comunione e del servizio.<br />

Domenica ore 20.30<br />

<strong>Oratorio</strong> S.Giovanni Bosco - via S.Orsola 7, ROVATO<br />

da domenica 3 ottobre a domenica 5 <strong>di</strong>cembre 2010<br />

iscrizioni: dal prevosto don Gian Mario tel. 0307721130 – 3333798958<br />

Giovedì e lunedì ore 20.30<br />

<strong>Oratorio</strong> S.Domenico Savio - p.zza Vittorio Veneto, ERBUSCO<br />

da lunedì 25 ottobre a giovedì 2 <strong>di</strong>cembre 2010<br />

iscrizioni: dal parroco don Luigi tel. 0307760291<br />

Giovedì e lunedì ore 20.30<br />

<strong>Oratorio</strong> Focolare - via Tonelli 20, COCCAGLIO<br />

da lunedì 10 gennaio a giovedì 3 febbraio 2011 (ritiro Domenica 6 febbraio)<br />

iscrizioni: presso l’ufficio parrocchiale (sacrestia)<br />

negli orari <strong>di</strong> apertura della chiesa tel. 0307248203 - 0307721248<br />

Domenica ore 20.30<br />

<strong>Oratorio</strong> femminile - via Castello 8, COLOGNE<br />

da domenica 16 gennaio a domenica 20 marzo 2011<br />

iscrizioni: dal parroco don Agostino tel. 030715009<br />

Sabato ore 20.30<br />

<strong>Oratorio</strong> S.Giovanni Bosco - via Emanuele III 12, BORNATO<br />

sabato 19-26 marzo; 2-9-16-30 aprile; 7-14 maggio 2011 (ritiro Domenica 22 maggio)<br />

iscrizioni orario ufficio, 9-10.30: dal parroco don Andrea tel. 030725226<br />

Sabato ore 20.30 - Frati Servi <strong>di</strong> Maria (via Monte Orfano, 9) venti incontri a scadenza<br />

quin<strong>di</strong>cinale con inizio sabato 2 ottobre 2010. Le schede <strong>di</strong> iscrizione sono <strong>di</strong>sponibili<br />

nella portineria del Convento. Referente Padre Sebastiano Convento dell’Annunciata<br />

in <strong>Rovato</strong> tel. 0307721377.<br />

ALCunI SuGGERIMEnTI AI FIDAnzATI:<br />

u È cosa molto buona partecipare all’itinerario prima <strong>di</strong> decidere la data delle nozze (che senso ha sposarsi<br />

in Chiesa se non si partecipa alla messa tutte le domeniche?).<br />

u Sposarsi in Chiesa è una scelta <strong>di</strong> fede: è cosa bella che i fidanzati si preparino spiritualmente facendosi<br />

aiutare dal sacerdote che bene<strong>di</strong>rà il loro matrimonio.<br />

u È buona cosa che alla vigilia del matrimonio i fidanzati ritaglino qualche ora per un “ritiro spirituale”<br />

(preghiera, preparazione della liturgia del matrimonio, Confessione…).<br />

u Il Sacramento chiede essenzialità: per la celebrazione evitare sfarzi <strong>di</strong> addobbi, fotografi, cantanti…<br />

(… quelle cose che non hanno niente o poco a che fare con il Sacramento, ma che vanno bene altrove).<br />

u È consigliabile che il <strong>di</strong>alogo spirituale con il sacerdote continui anche negli anni successivi.<br />

9


parrocchia<br />

Santo Stefano<br />

Festa<br />

dell’Incoronazione<br />

Lunedì 20 <strong>settembre</strong> celebriamo l’anniversario dell’incoronazione<br />

della Madonna <strong>di</strong> S.Stefano. La solennità vuol ricordare il miracolo<br />

attribuito alla Madonna che ha salvato <strong>Rovato</strong> da una probabile<br />

(o quasi certa) <strong>di</strong>struzione negli ultimi giorni della guerra.<br />

La devozione alla Madonna <strong>di</strong> Santo Stefano è legata a questo<br />

evento e i rovatesi devono ricordare con riconoscenza.<br />

IL PROgRAMMA DeLLA CeLebRAzIONe:<br />

ore 7.00 S. Messa<br />

ore 16.30 S. Rosario<br />

ore 17.00 S. Messa (prefestiva).<br />

ore 20.00 S. Messa (in Parrocchia si celebra solo alle 8.30).<br />

Sagra <strong>di</strong><br />

Santo Stefano<br />

Da lunedì 15 a venerdì 19 novembre<br />

Ore 16.30 Recita del Rosario.<br />

Ore 17.00 S. Messa.<br />

(è sospesa la Messa del pomeriggio in<br />

parrocchia e del giovedì a Caporovato).<br />

Domenica 21 novembre<br />

Ore 20.00 S. Messa (con la Corale).<br />

A seguire concerto della Banda e rinfresco.<br />

Lunedì 22 novembre: FeSTA<br />

S. Messe: ore 7.00 – 8.00 – 9.00<br />

Ore 10.30 S. Messa per gli ammalati e gli<br />

anziani *<br />

Ore 15.00 Canto del vespro.<br />

Ore 16.00 e 16.30 Bene<strong>di</strong>zione dei bambini.<br />

Ore 18.30 S. Messa delle Associazioni.<br />

Ore 20.00 S. Messa conclusiva.<br />

(in parrocchia si celebra solo alle ore<br />

8.30).<br />

* <strong>Rovato</strong> soccorso, gli Amici della Casa <strong>di</strong><br />

Riposo e gli Alpini si prestano (come sempre<br />

con generosità encomiabile) a trasportare<br />

gli anziani e ammalati che desiderano<br />

partecipare telefonicamente e prendere accor<strong>di</strong><br />

per il trasporto.<br />

10<br />

La preghiera<br />

del ROSARIO<br />

Giovanni Paolo II, proponendo il<br />

rosario rinnovato, ha invitato tutti<br />

a riscoprirne la bellezza «con<br />

gli occhi del cuore» <strong>di</strong> Maria:<br />

«Riprendete con fiducia tra le<br />

mani la corona del rosario». Il rosario<br />

è una preghiera semplice,<br />

mai ripetitiva e noiosa, perché<br />

ci fa partecipare attivamente<br />

con Maria alla contemplazione<br />

dei misteri della vita <strong>di</strong> Gesù. La<br />

me<strong>di</strong>tazione dei “misteri” dell’infanzia,<br />

della vita pubblica e della<br />

passione, morte e risurrezione <strong>di</strong><br />

Gesù, in compagnia della Madre<br />

sua, ci fa scoprire anche il valore<br />

della nostra stessa vita.<br />

Misteri della gioia<br />

(lunedì e sabato)<br />

1° L’angelo porta l’annuncio a Maria<br />

2° Maria visita la cugina Elisabetta<br />

3° Gesù nasce a Betlemme<br />

4° Gesù è presentato al Tempio<br />

5° Gesù è ritrovato nel Tempio<br />

Misteri della luce (giovedì)<br />

1° Gesù è battezzato nel Giordano<br />

2° Gesù si rivela alle nozze <strong>di</strong> Cana<br />

3° Gesù annuncia il regno <strong>di</strong> <strong>di</strong>o<br />

4° Gesù si trasfigura sul Tabor<br />

5° Gesù istituisce l’Eucaristia<br />

Misteri del dolore<br />

(martedì e venerdì)<br />

1° Gesù agonizza nell’orto degli ulivi<br />

2° Gesù è flagellato<br />

3° Gesù è coronato <strong>di</strong> spine<br />

4° Gesù porta la croce al Calvario<br />

5° Gesù muore sulla croce<br />

Misteri della gloria<br />

(mercoledì e domenica)<br />

1° Gesù risorge da morte<br />

2° Gesù ascende al cielo<br />

3° Lo Spirito Santo <strong>di</strong>scende sugli Apostoli<br />

4° Maria è assunta in cielo<br />

5° Maria è incoronata Regina


Festa<br />

per gli anniversari<br />

<strong>di</strong> matrimonio<br />

Continua la simpatica tra<strong>di</strong>zionale festa<br />

per gli anniversari <strong>di</strong> matrimonio. L’iniziativa<br />

mira a manifestare quanto la comunità<br />

è vicina alla famiglia e nello stesso tempo<br />

vuole ricordare ad ogni coppia <strong>di</strong> sposi<br />

che è molto importante celebrare in famiglia<br />

il giorno anniversario del matrimonio.<br />

Domenica 10 ottobre sono invitate tutte<br />

le coppie che celebrano i seguenti anniversari<br />

<strong>di</strong> matrimonio: 5º - 15º - 25º - 40º<br />

- 50º - 60º ed oltre.<br />

La festa inizia con la Santa Messa delle<br />

ore 18.30 e si conclude con un piacevole<br />

e familiare rinfresco all’oratorio.<br />

E se alcune coppie desiderano festeggiare<br />

in questa occasione, il loro anniversario,<br />

che però non rientra in quelli proposti,<br />

si iscrivino… e sarà più festa!!<br />

Permane il problema degli in<strong>di</strong>rizzi per<br />

mandare l’invito personale; ci è impossibile<br />

arrivare a tutti: ci affi<strong>di</strong>amo al passaparola.<br />

Chi ha piacere a vivere la festa avvisi per<br />

telefono: Prevosto: 0307721130 - Marilena:<br />

0307702971 - Monica: 030723580. In<br />

sacrestia entro martedì 5 ottobre 2010.<br />

Frati Servi <strong>di</strong> Maria CONvENTO dELL’ANNUNCIATA<br />

L’ARTe DI VIVeRe<br />

Percorsi antropologici sulla <strong>di</strong>namica dei sentimenti<br />

AMORe e ODIO<br />

Lunedì 20 <strong>settembre</strong>: Amore, mito impossibile<br />

(rel. Umberto Curi)<br />

Lunedì 27 <strong>settembre</strong>: Amore e o<strong>di</strong>o: due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

perdere la testa (rel. Eugenio Borgna)<br />

Lunedì 4 ottobre: Percorsi (nascosti) <strong>di</strong> amorosa<br />

<strong>di</strong>struttività quoti<strong>di</strong>ana (rel. Gabriella Mariotti)<br />

Lunedì 11 ottobre: L’amore frainteso (rel. Roberto<br />

Mancini)<br />

Lunedì 18 ottobre: L’elogio del conflitto (rel. Fabio<br />

Corazzina)<br />

Lunedì 25 ottobre: Il paradosso cristiano: “o<strong>di</strong>are”<br />

il padre e “amare” il nemico (rel. Carmine Di<br />

Sante).<br />

Il Consiglio parrocchiale dell’Azione Cattolica ha<br />

presentato al Consiglio Pastorale <strong>di</strong> fine luglio le<br />

date delle sue principali iniziative per l’anno 2010-<br />

2011.<br />

Non sono state fatte osservazioni particolari e<br />

pertanto le date sono, in linea <strong>di</strong> massima confermate.<br />

– Mercoledì 8 <strong>di</strong>cembre: giornata dell’Adesione<br />

all’Azione Cattolica con incontro e pranzo con i<br />

genitori dei ragazzi dell’ACR.<br />

– domenica 19 <strong>di</strong>cembre: ritiro spirituale <strong>di</strong> preparazione<br />

per l’Avvento.<br />

– domenica 10 aprile: ritiro spirituale <strong>di</strong> preparazione<br />

per la Pasqua.<br />

– Fine gennaio 2011: iniziativa <strong>di</strong> riflessione per<br />

tutta la citta<strong>di</strong>nanza in raccordo con il Mese<br />

della Pace, la Giornata della Memoria (dell’Olocausto)<br />

e la settimana dell’<strong>Oratorio</strong>, con presentazione<br />

del XI ciclo <strong>di</strong> incontri “Cristiani nella<br />

Città 2011”.<br />

– 17, 24, 31 marzo e 7 aprile: ciclo <strong>di</strong> incontri<br />

“Cristiani nella Città”.<br />

A fronte della scarsa attenzione ad un momento<br />

liturgico essenziale che è la Pentecoste, memoria<br />

del dono dello Spirito, l’AC intende provare a proporre<br />

una veglia <strong>di</strong> Preghiera a carattere zonale in<br />

accordo con il Consiglio Pastorale.<br />

100 anni felicemente insieme<br />

11<br />

Il 30 luglio la nostra cara zia Adele ha raggiunto una<br />

preziosa tappa: 100 anni!<br />

La ricor<strong>di</strong>amo con tanto affetto e riconoscenza perché<br />

insieme alla Tina e alla Rina, la loro casa è per tutti noi<br />

un punto <strong>di</strong> riferimento.<br />

Accoglienza, <strong>di</strong>alogo<br />

e cor<strong>di</strong>alità fanno<br />

<strong>di</strong> loro delle persone<br />

speciali per le<br />

nuove e vecchie<br />

generazioni.<br />

Ancora tanti auguri<br />

zia Adele!<br />

I tuoi fans


parrocchia<br />

Da sacerdote e da cristiano<br />

sento molto il desiderio<br />

<strong>di</strong> richiamare alla mia<br />

mente e alla mente <strong>di</strong> chi si trova<br />

a vivere un funerale alcune idee<br />

per ricordarmi e ricordare che,<br />

anche se non è un sacramento,<br />

il funerale è un momento molto<br />

importante in cui da cristiani, in<br />

Cristo, noi salutiamo e accompagniamo<br />

un fratello o una sorella<br />

defunta e una famiglia che piange<br />

la scomparsa <strong>di</strong> persona cara!<br />

Appunto perché è un momento<br />

così alto, unico e delicato esso<br />

va curato e mai improvvisato<br />

(come sacerdote sento molto<br />

questa responsabilità e inadeguatezza<br />

soprattutto quando si<br />

deve accompagnare persone<br />

che non si conoscono personalmente).<br />

Sento però anche<br />

la forza e la grazia del ministero<br />

sacerdotale che mi porta prima<br />

che a <strong>di</strong>re belle parole, ad esse-<br />

Il funerale religioso in Chiesa<br />

IL RITO DeLLe eSeQUIe<br />

210. «La liturgia cristiana dei funerali è una celebrazione<br />

del mistero pasquale <strong>di</strong> Cristo Signore.<br />

Nelle esequie la Chiesa prega perché i suoi figli,<br />

incorporati per il battesimo a Cristo morto<br />

e risorto, passino con lui dalla morte alla vita. È<br />

per questo che la Chiesa, madre pietosa, offre per<br />

i defunti il Sacrificio eucaristico, memoriale della<br />

Pasqua <strong>di</strong> Cristo, innalza preghiere e compie<br />

suffragi; e poiché tutti i fedeli sono uniti in Cristo,<br />

tutti ne risentano vantaggio: aiuto spirituale i defunti,<br />

consolazione e speranza quanti ne piangono<br />

la scomparsa» (Rituale Romano, Rito delle Esequie<br />

(1974), RE Introduzione 1).<br />

INDICAzIONI geNeRALI<br />

211. Un posto <strong>di</strong> rilievo assume la veglia <strong>di</strong> preghiera<br />

nella casa del defunto. Qualora il sacerdote non possa<br />

essere presente si deputino laici che, attraverso appositi<br />

sussi<strong>di</strong>, animino la veglia. Essa non sia mai tralasciata:<br />

è un momento forte <strong>di</strong> comunione e <strong>di</strong> evangelizzazione<br />

(cfr. RE, introduzione 3.19).<br />

212. L’Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong>ocesano può concedere il permesso<br />

<strong>di</strong> celebrare le Esequie anche <strong>di</strong> un piccolo, morto<br />

prima che i genitori potessero battezzarlo, com’era<br />

loro intenzione (cfr. CIC, can. 1183 § 2); come pure <strong>di</strong><br />

un battezzato non cattolico, qualora manchi il proprio<br />

ministro e non consti la sua volontà contraria (cfr. CIC,<br />

can. 1183 § 3).<br />

re testimone <strong>di</strong> quel Cristo Morto<br />

e Risorto a cui affi<strong>di</strong>amo i nostri<br />

defunti!<br />

Essi non sono persi o ingoiati<br />

nel nulla della morte, ma affidati<br />

alla misericor<strong>di</strong>a e all’ amore<br />

grande del Buon Pastore che è<br />

morto e Risorto per noi tutti.<br />

dall’altre parte però il funerale,<br />

come ci ricorda la liturgia è un<br />

momento sobrio che non può<br />

essere banalizzato o ridotto a<br />

momento intimistico dove si può<br />

<strong>di</strong>re e fare tutto in nome <strong>di</strong> quel<br />

legame che c’era in vita!<br />

Per sottolineare quei legami<br />

d’affetto particolari che ci legano<br />

ai nostri cari che muoiono<br />

si potrebbe trovare altri spazi e<br />

luoghi <strong>di</strong>versi dal rito delle Esequie<br />

(sarebbe bello ricordarsi<br />

del defunto non solo al momento<br />

funerale in chiesa o al cimitero!<br />

Perché non ritrovarsi poi in<br />

date significative come al com-<br />

12<br />

pleanno, nell’anniversario della<br />

morte, nella data del matrimonio<br />

ecc… come famiglia, amici<br />

e conoscenti, magari anche nel<br />

fare una preghiera assieme, una<br />

visita al cimitero?).<br />

Oggi c’è molta confusione e si<br />

mescola molto sacro e profano,<br />

si pensa che nel funerale più si<br />

fa e più si <strong>di</strong>ce e meglio sia!!!<br />

Per questo riporto qui il capitolo<br />

del <strong>di</strong>rettorio del vescovo <strong>di</strong><br />

Brescia che ci ricorda il valore<br />

delle esequie cristiane, il modo<br />

in cui vanno celebrate, il perché<br />

si fanno certe cose e il perché<br />

no <strong>di</strong> altre!! Spero che possa<br />

essere una lettura utile per tutti<br />

anche per capire il perché a volte<br />

i sacerdoti agiscono in determinati<br />

mo<strong>di</strong>, occasione anche<br />

per chiedere a noi sacerdoti <strong>di</strong><br />

essere più fedeli a quanto pre<strong>di</strong>chiamo<br />

e <strong>di</strong>ciamo.<br />

don Roberto<br />

213. Sarà necessaria un’opera <strong>di</strong> saggia persuasione<br />

perché i familiari evitino spese eccessive per le onoranze<br />

funebri. Si potranno suggerire autentici gesti <strong>di</strong><br />

solidarietà a vantaggio <strong>di</strong> necessità reali e bisogni presenti.<br />

214. Quand’anche gli accor<strong>di</strong> vengano presi tramite<br />

organizzazioni apposite, il pastore non trascurerà mai<br />

il contatto personale con i familiari del defunto.<br />

215. Per la celebrazione delle Esequie <strong>di</strong> una persona<br />

proveniente da altra parrocchia, è necessario avvisare<br />

il parroco della parrocchia <strong>di</strong> provenienza e informarsi<br />

del defunto.<br />

PeR LA CeLebRAzIONe<br />

216. La liturgia funebre è espressione della comunione<br />

dei santi, perciò la celebrazione sia sostenuta dalla<br />

luce della fede cristiana.<br />

217. La celebrazione completa delle Esequie si struttura<br />

attorno a questi elementi: preghiera nella casa del<br />

defunto, processione alla chiesa, celebrazione eucaristica<br />

in chiesa, ultima raccomandazione e commiato,<br />

processione al cimitero, preghiere al sepolcro (cfr. RE,<br />

Introduzione 3).<br />

218. Particolare attenzione va riservata alle orazioni,<br />

ai testi biblici e alle monizioni nella loro vasta possibilità<br />

<strong>di</strong> scelta (cfr. RE, Introduzione 11-13), tenendo<br />

presente che la Messa esequiale non può essere celebrata<br />

nel Triduo sacro, nelle solennità <strong>di</strong> precetto, nelle<br />

domeniche <strong>di</strong> Avvento, <strong>di</strong> Quaresima e <strong>di</strong> Pasqua (cfr.<br />

RE, Introduzione 6).


219. Nella celebrazione si curi particolarmente<br />

l’omelia, la quale non deve avere il carattere <strong>di</strong> elogio<br />

funebre, ma deve essere un aiuto alla comprensione<br />

e un approfon<strong>di</strong>mento del mistero della morte<br />

alla luce del Signore gesù crocifisso e risorto. I<br />

testi biblici in tal senso offrono ampie prospettive.<br />

È sempre possibile, e la domenica vincolante, utilizzare<br />

le letture bibliche della liturgia del giorno.<br />

220. Nella Messa esequiale non si tralasci mai la “preghiera<br />

dei fedeli” (che sia preparata e sia preghiera) e<br />

si richiami il valore della Comunione eucaristica durante<br />

la Messa (cfr.<br />

RE 64. 66).<br />

221. Prima della celebrazione occorre manifestare<br />

con molta fermezza l’assoluta inopportunità, nel<br />

rito liturgico, dei vari interventi commemorativi, i<br />

quali possono invece trovare migliore collocazione<br />

presso il cimitero.<br />

222. Attenzione particolare va riservata anche ai segni:<br />

la collocazione del defunto rivolto verso l’altare<br />

(ma, se ministro or<strong>di</strong>nato, rivolto verso l’assemblea);<br />

il testo dell’Evangelo o della Bibbia sul feretro, la presenza<br />

del cero pasquale (cfr. RE 59).<br />

223. L’abbondante proposta che il Rituale offre circa<br />

la preghiera dei Salmi, soprattutto nel contesto<br />

delle due processioni (dalla casa alla chiesa; dalla<br />

chiesa al cimitero), permette una scelta <strong>di</strong> testi adatti<br />

alle varie circostanze (cfr. RE, Introduzione 24).<br />

Nella casa del defunto e durante il funerale vi sia l’invito<br />

alla preghiera comune. durante il trasporto della<br />

salma in chiesa si inviti alla partecipazione orante attraverso<br />

la forma litanica.<br />

Andando al cimitero si preghi con il S. Rosario o con<br />

altre forme <strong>di</strong> supplica (cfr. RE 80. 82), e al camposanto<br />

la celebrazione sia sobria, come dal Rituale, senza<br />

ulteriori aggiunte da parte del celebrante.<br />

CeLebRAzIONe DeL RITO DeLLe eSeQUIe<br />

SegUITO O PReCeDUTO DALLA CReMAzIONe<br />

224. Il Rito delle Esequie (1974), recependo quanto è<br />

stabilito dall’Istruzione della Sacra Congregazione del<br />

Sant’Uffizio “De cadaverum crematione” dell’8 maggio<br />

1963, afferma<br />

al n. 15 dell’Introduzione: «A coloro che avessero scelto<br />

la cremazione del loro cadavere si può concedere il<br />

rito delle Esequie cristiane, a meno che la loro scelta<br />

non risulti dettata da motivazioni contrarie alla dottrina<br />

cristiana. … Le Esequie siano celebrate secondo il<br />

tipo in uso nella regione, in modo che non ne resti offuscata<br />

la preferenza della Chiesa per la sepoltura dei<br />

corpi, come il Signore stesso volle essere sepolto».<br />

225. Il primo problema pastorale che emerge è il rapporto<br />

tra la celebrazione dell’Eucaristia e la cremazione.<br />

La Presidenza CEI ha deciso con voto unanime<br />

che in linea <strong>di</strong> principio le esequie precedano la<br />

cremazione. Ne consegue che nella prassi or<strong>di</strong>naria<br />

l’eucaristia viene celebrata prima della cremazione,<br />

presente la salma.<br />

226. Alcune volte si pone però il problema della richiesta<br />

<strong>di</strong> funerale religioso dopo la cremazione. Tale<br />

eventualità si verifica normalmente solo per motivi<br />

pratici nel caso <strong>di</strong> decesso all’estero. La richiesta da<br />

parte dei fedeli <strong>di</strong> celebrare la Messa esequiale, anche<br />

quando si è compiuta la cremazione o arrivano<br />

dall’estero le urne cinerarie <strong>di</strong> emigrati che intendono<br />

trovare riposo nella terra <strong>di</strong> origine, non può essere<br />

negata, ben consci che la S. Messa resta il cuore <strong>di</strong><br />

tutto il rito.<br />

227. Il Rito delle Esequie ricorda anche che «i riti previsti<br />

nella cappella del cimitero o presso la tomba si<br />

possono fare nella stessa sala crematoria, cercando<br />

<strong>di</strong> evitare con la debita prudenza ogni pericolo <strong>di</strong><br />

scandalo o <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferentismo religioso » (RE, Introduzione<br />

15).<br />

CeLebRAzIONe DeLLe eSeQUIe<br />

IN SITUAzIONI MATRIMONIALI IRRegOLARI<br />

228. Come principio generale vale quanto è detto<br />

nei “praenotanda” al Rito delle Esequie: «Nel<br />

pre<strong>di</strong>sporre e nell’or<strong>di</strong>nare la celebrazione delle<br />

esequie, i sacerdoti tengano conto non solo della<br />

persona del defunto e delle circostanze della<br />

sua morte, ma anche del dolore dei familiari,<br />

senza <strong>di</strong>menticare il dovere <strong>di</strong> sostenerli, con delicata<br />

carità, nelle necessità della loro vita <strong>di</strong> cristiani.<br />

…I sacerdoti sono ministri del Vangelo <strong>di</strong><br />

Cristo, e lo sono per tutti» (RE, Introduzione 18).<br />

229. Più specificamente sul problema delle Esequie<br />

<strong>di</strong> chi si trova in situazione matrimoniale irregolare ci<br />

si attenga a quanto in<strong>di</strong>cato nel Direttorio <strong>di</strong> Pastorale<br />

familiare per la Chiesa italiana (1993) al n. 234: «Poiché<br />

il senso del funerale cristiano consiste propriamente<br />

nel ringraziare il Signore per il dono del Battesimo<br />

concesso al defunto, nell’implorazione della misericor<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>o su <strong>di</strong> lui, nella professione <strong>di</strong> fede nella<br />

risurrezione e nella vita eterna, nell’invocazione per<br />

tutti, e in particolare per i familiari, della consolazione<br />

e della speranza cristiane, la celebrazione del rito delle<br />

Esequie non è vietata per questi fedeli, purché non ci<br />

sia stata una loro esplicita opposizione…».<br />

CeLebRAzIONe DeLLe eSeQUIe<br />

IN CASO DI SUICIDIO<br />

230. Per la celebrazione delle esequie dei cristiani<br />

suici<strong>di</strong>: riconoscendo che in questi casi è <strong>di</strong>ffi cile<br />

escludere il turbamento mentale del soggetto, <strong>di</strong><br />

norma si proceda alle esequie complete, a meno<br />

che la persona suicida, prima della morte, abbia<br />

fatto percepire in forma manifesta, o con le parole<br />

o con gli scritti, <strong>di</strong> non volere le esequie cristiane.<br />

231. Nella circostanza dei funerali dei suici<strong>di</strong> il buon<br />

senso sconsiglia con fermezza tutte quelle iniziative<br />

che potrebbero creare equivoci e non lasciare intuire<br />

la contrarietà della comunità cristiana al suici<strong>di</strong>o. In tal<br />

modo la fede nella misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>di</strong>o è accompagnata<br />

dal senso del rispetto della sacralità ed inviolabilità<br />

della vita.<br />

(Dal Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei<br />

Sacramenti della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Brescia)<br />

13


iniziazione cristiana<br />

Iniziazione Cristiana:<br />

a che punto siamo del cammino?<br />

Abbiamo “terminato” il cammino del nuovo progetto <strong>di</strong> Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei Ragazzi<br />

(ICFR) che la Chiesa bresciana ha deciso per tutte le comunità.<br />

Riproponiamo comunque una sintesi del cammino al fine <strong>di</strong> aiutare ciascuno a comprendere la bellezza<br />

del progetto e contribuire alla sua migliore realizzazione.<br />

Avere il progetto significa avere una guida sicura.<br />

Il progetto <strong>di</strong> ICFR ha come scopo ultimo <strong>di</strong> formare<br />

e crescere la mentalità <strong>di</strong> fede, che nasce dall’incontro<br />

con Cristo e rende la persona capace <strong>di</strong> leggere<br />

evangelicamente le sfide del nostro tempo e <strong>di</strong> offrire,<br />

con motivazioni e con l’esempio, risposte cristiane ai<br />

bisogni dell’uomo moderno. Il progetto educa a vivere<br />

la Chiesa e ad essere partecipi e corresponsabili<br />

nel costruire una comunità che crede, spera e ama.<br />

Due sono i car<strong>di</strong>ni del progetto:<br />

- L’anno de<strong>di</strong>cato ai genitori (il primo). Oggi è necessario<br />

per gli adulti rimotivare la propria fede ed<br />

è determinante collaborare per educare i ragazzi<br />

alla fede.<br />

- La ricezione dei sacramenti. Nell’unica celebrazione<br />

i ragazzi ricevono prima il sacramento della<br />

Cresima e poi l’Eucaristia.<br />

I ragazzi, infatti, non vanno a catechismo per “fare la<br />

Cresima”, ma per imparare a partecipare all’Eucaristia<br />

nel giorno del Signore, che è la massima espressione<br />

della nostra fede cattolica.<br />

“Non bisogna mai <strong>di</strong>menticare che veniamo battezzati<br />

e cresimati in or<strong>di</strong>ne all’Eucaristia. Tale dato implica<br />

l’impegno <strong>di</strong> favorire nella prassi pastorale una<br />

comprensione più unitaria del percorso <strong>di</strong> iniziazione<br />

cristiana.<br />

Il sacramento del Battesimo, con il quale siamo resi<br />

conformi a Cristo, incorporati nella Chiesa e resi figli<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>o, costituisce la porta <strong>di</strong> accesso a tutti i Sacramenti.<br />

La santissima Eucaristia porta a pienezza l’iniziazione<br />

cristiana e si pone come centro e fine <strong>di</strong> tutta la<br />

vita sacramentale”. Benedetto XvI nell’Esortazione<br />

Apostolica “Sacramentum caritatis” (n.17):<br />

Atteggiamento richiesto: accompagnare!<br />

Educare alla fede i ragazzi nel contesto <strong>di</strong> “emergenza”<br />

significa non insegnare loro una dottrina,<br />

ma accompagnarli, camminare accanto<br />

ascoltando con attenzione le loro domande<br />

(e dare risposte); in<strong>di</strong>care loro il bene, il bello,<br />

il giusto; aiutarli a guardare e vedere le<br />

situazioni <strong>di</strong> vita valutandole con i criteri del<br />

vangelo.<br />

Presentiamo, in breve, la proposta <strong>di</strong> ogni<br />

anno per cogliere il senso globale del progetto<br />

della chiesa bresciana <strong>di</strong> Iniziazione<br />

Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi (ICFR).<br />

gruppo beTLeMMe<br />

Gli incontri del primo anno si pongono come<br />

obiettivo <strong>di</strong> offrire ai genitori l’opportunità <strong>di</strong><br />

14<br />

riappropriarsi della fede da adulti e <strong>di</strong> sintonizzarsi sul<br />

cammino da proporre ai figli. Sono incontri “obbligatori”<br />

al fine <strong>di</strong> iscrivere i figli al cammino <strong>di</strong> IC. L’obbligo<br />

non è dettato da questioni “fiscali o cervellotiche”<br />

ma dal dovere che abbiamo <strong>di</strong> educare, in perfetta<br />

sinergia e unità d’intenti, alla fede della Chiesa cattolica.<br />

Bisogna che noi adulti evitiamo tassativamente<br />

le contrad<strong>di</strong>zioni cioè che in casa i ragazzi ascoltino<br />

o vedano esattamente il contrario <strong>di</strong> ciò che è stato<br />

loro detto o richiesto in parrocchia.<br />

Nell’educazione alla fede tale contrad<strong>di</strong>zione, voluta<br />

o abituale, è un “crimine educativo” perché <strong>di</strong>sorienta<br />

e deforma la coscienza del ragazzo.<br />

gruppo NAzAReT<br />

I fanciulli cominciano il cammino <strong>di</strong> Iniziazione alla vita<br />

Cristiana e la prima fase delicata è la formazione del<br />

gruppo. Questo è l’anno della prima evangelizzazione:<br />

partendo dal presupposto che parecchi fanciulli,<br />

pur essendo stati battezzati, non sono stati educati<br />

alla fede cattolica, si tratta <strong>di</strong> fare il primo annuncio<br />

dl vangelo con l’intento <strong>di</strong> introdurre al desiderio, alla<br />

conoscenza e all’accoglienza <strong>di</strong> Gesù, che ci fa conoscere<br />

e incontrare il mistero <strong>di</strong> <strong>di</strong>o.<br />

L’itinerario <strong>di</strong> quest’anno ha come rito <strong>di</strong> passaggio<br />

il rinnovo, in forma solenne, delle promesse battesimali.<br />

gruppo CAFARNAO<br />

Continua per i fanciulli il cammino <strong>di</strong> prima evangelizzazione,<br />

con un passo importante: conoscere <strong>di</strong>o<br />

come Padre.<br />

Nell’itinerario <strong>di</strong> quest’anno, i fanciulli scoprono che<br />

Gesù è venuto a parlarci <strong>di</strong> <strong>di</strong>o che è Padre buono,<br />

misericor<strong>di</strong>oso e ci vuole riunire in una sola famiglia.<br />

Se tutti gli uomini volessero chiamare <strong>di</strong>o “Padre” e<br />

pregarlo con la preghiera che Gesù ci ha insegnato<br />

“Padre nostro…” l’umanità sarebbe un’unica famiglia!<br />

L’itinerario ha come momento significativo la consegna<br />

della preghiera del Padre nostro e come rito <strong>di</strong><br />

passaggio la celebrazione del sacramento della Riconciliazione.<br />

gruppo geRUSALeMMe<br />

Il gruppo si chiama con questo nome perché a Gerusalemme<br />

Cristo muore e risorge decretando la fine<br />

dell’Antica Alleanza e l’inizio della Nuova Alleanza.<br />

Infatti Gerusalemme era la città dei Re, Salomone vi<br />

costruì il tempio maestoso, vi portò l’Arca dell’alleanza<br />

e la rese la capitale religiosa dove confluiscono<br />

tutti i popoli per adorare <strong>di</strong>o e celebrare le feste solenni.<br />

E’ la città della gioia e della letizia, <strong>di</strong>ce il pro-


feta Isaia (35,10). S.Paolo la definisce la “madre” dei<br />

cristiani (Gal 4,26) la loro città (Fil 3,20).<br />

L’itinerario <strong>di</strong> quest’anno ha come obiettivo <strong>di</strong> far conoscere<br />

e sperimentare ai ragazzi la storia della salvezza<br />

“tra promessa e compimento” cioè percorrere<br />

la storia dalle origini (creazione del mondo) fino a<br />

Gesù Cristo rispondendo alle domande fondamentali:<br />

perché fu creato il mondo, perché esiste il male,…<br />

I ragazzi sono aiutati a lavorare con il libro della Bibbia<br />

in mano, imparando anche le modalità <strong>di</strong> uso.<br />

L’itinerario ha come rito <strong>di</strong> passaggio la domanda<br />

dei ragazzi (e dei loro genitori) <strong>di</strong> ammissione tra i<br />

can<strong>di</strong>dati ai sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia.<br />

gruppo eMMAUS<br />

Emmaus è il villaggio vicino a Gerusalemme dove<br />

erano <strong>di</strong>retti due <strong>di</strong>scepoli, la sera <strong>di</strong> Pasqua e hanno<br />

riconosciuto Gesù mentre spezzava il pane. Il racconto<br />

si trova nel vangelo <strong>di</strong> Luca al cap. 24 (si raccomanda<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tarlo!).<br />

L’itinerario <strong>di</strong> quest’anno porterà i ragazzi a ricevere<br />

il sacramento della Cresima nella celebrazione in cui<br />

riceveranno anche la prima Eucaristia.<br />

Per loro è una tappa molto importante perché entrano<br />

a far parte attiva e responsabile della comunità<br />

parrocchiale e della Chiesa cattolica, che vive e cresce<br />

con l’Eucaristia celebrata ogni domenica.<br />

gruppi ANTIOCHIA - ROMA (due anni <strong>di</strong> mistagogia)<br />

Per i ragazzi che hanno appena ricevuto i sacramenti<br />

della Cresima e dell’Eucaristia incomincia ora il<br />

“tempo della mistagogia” cioè il tempo in cui sono<br />

aiutati ad agire secondo i misteri (sacramenti) ricevuti,<br />

a vivere da cristiani trasformando la grazia dei<br />

sacramenti in uno stile <strong>di</strong> vita conforme a Cristo. E’<br />

tutta la personalità (intelligenza, volontà, affettività,<br />

corporeità…) cha va cresciuta e maturata all’insegna<br />

delle virtù teologali (fede, speranza, carità) e car<strong>di</strong>nali<br />

(prudenza, giustizia, fortezza, temperanza).<br />

Perché il nome Antiochia? “Ad Antiochia per la prima<br />

volta i <strong>di</strong>scepoli furono chiamati cristiani” (Atti 11,26)<br />

Come pure da Antiochia parte la missione <strong>di</strong> Paolo,<br />

ormai <strong>di</strong>ventato “cristiano” (Atti 13,2-3).<br />

Perché Roma? Perché a Roma c’è la tomba degli<br />

apostoli Pietro e Paolo, la sede del Papa e il centro<br />

della cristianità.<br />

Ai genitori del gruppo betlemme<br />

Un invito a vivere quest’anno, per loro obbligatorio, con il desiderio e l’onestà interiore<br />

<strong>di</strong> pensare insieme un corretto cammino <strong>di</strong> Iniziazione Cristiana dei figli.<br />

Coltiviamo un sogno sui nostri ragazzi: possano vivere<br />

egregiamente la loro vita <strong>di</strong> cristiani, <strong>di</strong> figli e <strong>di</strong><br />

citta<strong>di</strong>ni impegnandosi seriamente nel dovere e nel<br />

servizio! Sappiamo che i ragazzi, nei loro comportamenti<br />

e nelle loro scelte <strong>di</strong> vita sono lo specchio della<br />

“concezione <strong>di</strong> vita” <strong>di</strong> noi adulti. <strong>di</strong> fatto quando accusiamo<br />

il mondo giovanile accusiamo noi stessi. Il<br />

giovane <strong>di</strong> oggi è il bimbo <strong>di</strong> ieri e il contesto sociale<br />

che si ritrova, glielo abbiamo costruito noi. domanda<br />

cruciale: cosa abbiamo dato noi “ieri” a questi ragazzi<br />

<strong>di</strong> oggi?<br />

deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> non riempirli <strong>di</strong> cose, <strong>di</strong> non parcheggiarli<br />

davanti alla Tv o ai videogiochi, <strong>di</strong> non accontentarli<br />

in tutto, ma <strong>di</strong> dare loro delle regole, <strong>di</strong> giocare<br />

con loro, <strong>di</strong> pregare con loro e soprattutto <strong>di</strong><br />

insegnare loro a “pensare”!<br />

In questo anno inten<strong>di</strong>amo offrire la possibilità ai voi<br />

genitori <strong>di</strong> riflettere su queste situazioni e con<strong>di</strong>videre<br />

un progetto educativo.<br />

Abbiamo la possibilità <strong>di</strong> avere l’oratorio come luogo<br />

<strong>di</strong> riferimento per far maturare ai ragazzi un senso<br />

grande <strong>di</strong> vita. Ma, carissimi genitori, bisogna esserci<br />

fisicamente (per un confronto <strong>di</strong>retto) con la testa<br />

(per pensare insieme) e con il cuore (perché l’educazione<br />

è cosa del cuore).<br />

Il cammino del gruppo Betlemme è interessante perché<br />

mette i genitori nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ripensare insieme<br />

la propria fede per offrire poi ai bambini la prospettiva<br />

<strong>di</strong> una concreta iniziazione alla vita cristiana.<br />

Per i genitori lo sforzo <strong>di</strong> recuperare la storia della<br />

propria fede vuol <strong>di</strong>re tornare a pensare a ciò che per<br />

un bambino è importante, vuol <strong>di</strong>re identificarsi con i<br />

figli e i loro vissuti.<br />

Il vescovo nella lettera pastorale scrive: “la trasmissione<br />

della fede passa prima <strong>di</strong> tutto attraverso la<br />

famiglia; in famiglia si imparano i gesti religiosi fondamentali<br />

(segno della Croce, la preghiera, il rispetto<br />

del giorno del Signore, la premura verso gli anziani e<br />

i malati…) e lo stile <strong>di</strong> vita familiare si trasmette con<br />

naturalezza alle nuove generazioni (il modo <strong>di</strong> gestire<br />

il denaro, <strong>di</strong> vivere la corporeità, <strong>di</strong> trattare le persone,<br />

<strong>di</strong> ragionare sulla politica e così via) (n.32).<br />

E nei gruppi <strong>di</strong> genitori si sperimenta quanto ogni genitore<br />

può essere ricchezza per gli altri.<br />

dunque genitori incontriamoci e facciamo gruppo.<br />

Ai ragazzi non faremo proposte quest’anno; il loro cammino<br />

inizierà nel 2011 se voi genitori sarete d’accordo.<br />

Importante è ricordarsi che la famiglia e la comunità<br />

non possono dare ai ragazzi dei messaggi contrapposti<br />

e tanto meno ridurre l’educazione alla fede ad una<br />

semplice socializzazione; il nostro doveroso impegno<br />

è <strong>di</strong> offrire ai fanciulli la verità <strong>di</strong> Cristo, senza sconti.<br />

Per facilitare la partecipazione offriamo, anche per<br />

quest’anno, due possibilità: il venerdì sera (ore 20.30)<br />

o la domenica pomeriggio (ore 15.00).<br />

Le DATe:<br />

ottobre: 1-3; novembre: 19-21; <strong>di</strong>cembre: 17-19;<br />

gennaio: 14-16; febbraio: 11-13; marzo: 18-20; maggio:<br />

6-8; giugno 3-5.<br />

Gli incontri i tengono all’oratorio. Il primo tema che<br />

verrà affrontato è: “perché comunicare la fede ai figli?<br />

15


Sogni <strong>di</strong> una sera d’estate<br />

Sabato 24 luglio alle ore 20,30 ci troviamo nel cortile<br />

dell’oratorio e con nostra grande sorpresa lo<br />

ve<strong>di</strong>amo animato da tantissima gente; al centro<br />

una bellissima scenografia circondata da luci e<br />

tanti giovani in movimento pronti per dare inizio al<br />

musical “Sette spose per sette fratelli”.<br />

Gli attori protagonisti <strong>di</strong> questo spettacolo sono<br />

i giovani e gli adolescenti del nostro oratorio che<br />

con passione e amore per la muscia hanno subito<br />

coinvolto e affascinato tutte le persone presenti.<br />

Sappiamo che i nostri giovani sono bravi e<br />

preparati ma dobbiamo confessare che ci hanno<br />

veramente sorpreso, Ognuno <strong>di</strong> loro è riuscito ad<br />

immedesimarsi nel proprio ruolo, i costumi erano<br />

molto belli e curati in tutti i particolari; la scenografia<br />

così vera da riuscire a farci sentire all’interno <strong>di</strong><br />

un paese <strong>di</strong> montagna, i giochi <strong>di</strong> luci e <strong>di</strong> ombre, i<br />

suoni e le musiche completavano le scene dando<br />

armonia e souspance al musical.<br />

Alla fine dello spettacolo gli applausi sono stati<br />

tantissimi e si poteva leggere la felicità negli occhi<br />

<strong>di</strong> tutti. vogliamo fare alcune riflessioni; per la preparazione<br />

<strong>di</strong> tutto sono serviti circa due anni <strong>di</strong> lavoro,<br />

prove, tempo, fatiche, costanza... Forse durante<br />

questi anni ci saranno stati anche momenti<br />

<strong>di</strong> tensione durante i quali la tentazione <strong>di</strong> mollare<br />

Che meraviglia!<br />

Un gruppo <strong>di</strong> giovani mette in<br />

scena uno spettacolo… una<br />

storia “vecchia” ma che può<br />

<strong>di</strong>re ancora molto ! Sabato sono<br />

tornata a casa canticchiando…<br />

“Fai la corte”… Fai la corte “ma<br />

soprattutto con molta gioia nel<br />

cuore ! sono consapevole delle<br />

<strong>di</strong>fficoltà quando ci si occupa<br />

<strong>di</strong> formazione. E quello <strong>di</strong> sabato<br />

sera è stato anzitutto un<br />

successo educativo. Ebbene sì<br />

! Sicuramente è balzata subito<br />

agli occhi la vivace, precisa e<br />

allegra esecuzione… che spero<br />

andrà riproposta. Ma vi chiedo<br />

<strong>di</strong> guardare oltre. Chi ha fatto<br />

centro sono quei giovani che<br />

mi hanno trasmesso molta gioia<br />

… gioia <strong>di</strong> fare… esserci. <strong>di</strong>etro<br />

tutto immagino un grande impegno.<br />

Il livello <strong>di</strong> canti, balli e recitazione<br />

andava oltre il gruppetto<br />

dell’oratorio che mette in scena<br />

uno spettacolino. L’impressione<br />

è quella <strong>di</strong> un gruppo ben<br />

affiatato ed immagino gli sforzi<br />

per trovare questa sintonia. Un<br />

gruppo molto serio ed impegnato.<br />

Ecco la parola chiave…<br />

impegnato. Complimenti a chi<br />

ha scommesso sull’impegno <strong>di</strong><br />

questi giovani. Senza alcun dub-<br />

16<br />

sarà stata forte per tutti perchè non sempre è facile<br />

uscire <strong>di</strong> casa dopo una giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong><br />

lavoro. osservando abbiamo notato adulti affiancare<br />

i ragazzi con <strong>di</strong>screzione lasciando a loro il<br />

ruolo <strong>di</strong> protagonisti.<br />

Cre<strong>di</strong>amo che questo sia il compito dell’oratorio:<br />

dare spazio ai giovani, a tutti i giovani anche quelli<br />

che forse non ci piacciono tanto perchè ci chiedono<br />

qualcosa in più. Aver potuto vedere questo<br />

sogno realizzato ci fa continuare a credere nella<br />

possibilità che se ne possano concretizzare altri.<br />

Grazie e un abbraccio a tutti.<br />

Alcune mamme<br />

bio ritengo che dopo due anni <strong>di</strong><br />

preparazione ognuno <strong>di</strong> loro si<br />

ritrovi <strong>di</strong>verso da quando tutto<br />

è iniziato. Si scopra cresciuto…<br />

ha guardato dentro se stesso ed<br />

è emerso il meglio.<br />

Credetemi non è poco! siamo<br />

inseriti in un contesto sociale e<br />

culturale che <strong>di</strong>sorienta. Scuola,<br />

lavoro, sport, tv… Tutto fortemente<br />

in crisi valoriale ! Fare<br />

un’esperienza <strong>di</strong> impegno significa<br />

investire sulla propria crescita<br />

e formazione personale.<br />

Complimenti a tutti: ai giovani, ai<br />

loro genitori che immagino li abbiano<br />

sostenuti, ma soprattutto<br />

a chi si è lasciato incantare e travolgere<br />

dal loro entusiasmo accompagnandoli<br />

in questa scommessa.<br />

Una grande scommessa<br />

educativa sicuramente vinta!<br />

Stefania (genitore)


L’archivio<br />

della parrocchia<br />

<strong>di</strong> rovato<br />

Quando nel 2004 decidemmo <strong>di</strong> recuperare l’oratorio della <strong>di</strong>sciplina<br />

nel progetto complessivo fu inserito anche la sistemazione degli<br />

uffici parrocchiali e soprattutto dell’archivio storico (molto importante<br />

anche per la franciacorta). terminato la sistemazione degli ambienti su progetto dell’arch. Stefano<br />

Belotti nel 2006, bisognava passare al recupero dell’archivio. La persona più in<strong>di</strong>cata, competente<br />

e <strong>di</strong>sponibile era il nostro parrocchiano don Giovanni Donni. accettò con gioia la proposta e ha<br />

lavorato per tre anni, gratuitamente, per rior<strong>di</strong>nare l’archivio <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente sparso in tanti angoli<br />

della parrocchia. a lui il grazie riconoscente da tutta la comunità. (Mons. Gian Mario Chiari)<br />

Nel 2006 monsignore mi chiese <strong>di</strong> sistemare l’archivio<br />

secondo i criteri scientifici oggi correnti e<br />

accettai ben volentieri per ricambiare in qualche<br />

modo il bene ricevuto da mons. Zenucchini e per<br />

l’amicizia e la stima che mi legano a don Gian Mario<br />

fin da quando era chierico.<br />

Mons. Emilio Spada nel 1974 fece un rior<strong>di</strong>no generale<br />

e pubblicò in sintesi l’inventario sul <strong>Bollettino</strong><br />

parrocchiale (1974 novembre - 1975 gennaio).<br />

Fu un lavoro meritorio che contribuì a salvare tante<br />

carte e a usarle per ricerca, tuttavia era incompleto<br />

e molti faldoni contenevano carte <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi.<br />

Al termine del mio lavoro segnalo questo archivio<br />

che parte dal basso me<strong>di</strong>oevo (sec. XII) almeno<br />

con alcune copie; è composto da oltre 4.200 pezzi<br />

(registri, fascicoli, album fotografici, ecc.) alcune<br />

decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> carte, fotografie, registrazioni<br />

ecc. che segnano la strada percorsa da questa<br />

comunità nel tempo e offrono un vasto campo alla<br />

ricerca storica.<br />

Ho rilevato una certa scarsità <strong>di</strong> documenti per<br />

il sec. XX: penso che molte persone possiedano<br />

registri, carte, fotografie, lettere, appunti - avvisi<br />

e inviti <strong>di</strong> riunioni (specialmente delle associazioni,<br />

della vita oratoriana, ma anche <strong>di</strong> vita locale):<br />

separate dall’archivio <strong>di</strong>cono poco, ma inserite (in<br />

originale o in fotocopia – fotografia <strong>di</strong>gitale) integrano<br />

la documentazione <strong>di</strong> un periodo così importante<br />

nella nostra storia.<br />

Questo archivio, i due del Comune inventariati<br />

dalla dott. Giuseppina Caldera (A. Storico, A. delle<br />

istituzioni assistenziali e <strong>di</strong> beneficenza) e i circa<br />

1000 antichi registri comunali conservati all’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Brescia (che auguro possano ritor-<br />

nare presto a <strong>Rovato</strong>), la <strong>di</strong>sponibilità in Internet <strong>di</strong><br />

molti registri <strong>di</strong> delibere dl Comune rendono possibile<br />

ricostruire una storia organica e non fantasiosa<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>.<br />

Di ogni pezzo ho riportato il titolo originario o quello<br />

dato dall’archivista, una sintesi del contenuto,<br />

le date del documento, il numero delle carte, le <strong>di</strong>mensioni,<br />

lo stato <strong>di</strong> conservazione, la lingua, ecc.<br />

Mi sono avvalso della collaborazione <strong>di</strong> varie persone<br />

che qui ringrazio: signore Giuseppina Piva<br />

e Giovanna Vezzoli per la pulizia delle carte; signori<br />

Giuseppe Buffoli e Gavezzoli Bruno per i vari<br />

trasferimenti; prof. Li<strong>di</strong>a Peli <strong>di</strong> Rodengo Saiano<br />

per i fascicoli dei capitali e dei legati; sig.ra Valeria<br />

Brignoli per i registri delle messe; sig.ra Cristina<br />

Bombar<strong>di</strong>eri per i fon<strong>di</strong> Fabbriceria, Orfanotrofio<br />

S. Carlo - Istituto Cossan<strong>di</strong>; signori Nino Andreoli<br />

e Angela Dabeni per i fon<strong>di</strong> anagrafe, libreria; prof.<br />

Ebe Ra<strong>di</strong>ci per il fondo Zenucchini.<br />

Diverse <strong>di</strong> queste persone hanno collaborato anche<br />

per la numerazione delle carte e collocazione<br />

definitiva.<br />

Contenuto dell’ArChivio<br />

per titoli<br />

titolo i - Anagrafe parrocchiale<br />

(dal 1551; 198 registri): registri <strong>di</strong> Battesimo (dal<br />

1551); comunicati (dal 1987); cresimati (dal 1792);<br />

matrimoni (dal 1572); morti (dal 1731); pubblicazioni<br />

(dal 1824) e fascicoli <strong>di</strong> matrimonio (dal 1828);<br />

stato delle anime (1823 - 1954). Registri civili <strong>di</strong><br />

nascita (1815 – 1869); matrimonio (1815 – 1872);<br />

morti (1816 - 1883).<br />

1


2<br />

titolo ii - Autorità religiose<br />

(1565 – 1906; 32 pezzi): visite pastorali (1565 –<br />

1994); documenti <strong>di</strong> autorità ecclesiastica (1849<br />

– 1906); carteggio del vescovo <strong>di</strong> Brescia (1818<br />

– 1899).<br />

titolo iii - Associazioni parrocchiali e opere<br />

(1626 – 2000; 314 pezzi 314): scola del Santissimo<br />

(1626 – 1972); altare e scola <strong>di</strong> S. Carlo (1717<br />

– 1966); altare e scola della Visita <strong>di</strong> Maria a s.<br />

Elisabetta (1671 – 1864); dottrina Cristiana (1696<br />

- 1922); confraternita e altare del Rosario (1681<br />

– 1891); Triduo (1808 – 1972); Terz’Or<strong>di</strong>ne Francescano<br />

(1884 - 1970); confraternite, gruppi e associazioni<br />

(1715 – 1974); gruppo Missionario (1965<br />

– 1985); Caritas (1986 – 1996); oratorio S. Tarcisio<br />

(1901 – 2000).<br />

titolo iv - Autorità civili<br />

(1817 – 1915; 1 pezzo)<br />

titolo v – Amministrazione dei beni parrocchiali<br />

(sec. XIX – 2007; 98 pezzi): cinema teatro parrocchiale<br />

“Don Bosco” (1946 – 1995); oratorio maschile<br />

(sec. XIX – 2004); gestione dei beni immobili<br />

della parrocchia (1837 - 2007); Opere Parrocchiali<br />

(1949 – 1972); Interventi su abitazioni dei sacerdoti<br />

(1972 – 1988); Progetti su lucido (senza data).<br />

titolo vi - Chiese, beni artistici<br />

(1591 – 2008; 205 pezzi): chiesa parrocchiale (1591<br />

– 1997); organo e organisti (1808 – 1993); campane<br />

e torre (1832 – 1981); chiesa <strong>di</strong> S. Stefano (1741 –<br />

2004); convento e chiesa dei Servi <strong>di</strong> Maria (1829<br />

– 1990); S. Nicola (1787 – 1992); S. Donato (1875 –<br />

1970); S. Michele (1868 – 1986); Santella dei Morti<br />

(1876 – 1879); S. Orsola (1761 – 1828); S. Cuore<br />

(1902 – 1990); Immacolata (Ospedale) (1985 –<br />

2000); Casello dei Morti (1880 – 1913); S. Rocco<br />

(1906 – 2008 ); Disciplina o S. Giorgio o S. Croce<br />

(1749 – 2007); S. Giovanni Bosco (1967 – 1983);<br />

chiese e comunità <strong>di</strong> S. Anna, Duomo, Lodetto,<br />

Bargnana, S. Andrea, S. Giuseppe (1823 – 1956);<br />

Progetti e <strong>di</strong>segni.<br />

titolo vii - Catechesi, culto, pastorale<br />

(1663 – 2006; 378 pezzi): registri delle messe quoti<strong>di</strong>ane<br />

(1663 – 1888); cappellanie festive (1809<br />

– 1832); messe avventizie (1782 - 2005); messe<br />

celebrate in altre chiese o particolari (1689 -<br />

2005); catechesi e pre<strong>di</strong>cazione (sec. XIX); culto<br />

(sec. XVIII – 1970); attività pastorale parrocchiale<br />

(1938 – 2009); Guida pastorale annuale (1936<br />

– 2006); Vademecum pastorale annuale (1960 –<br />

1989); Consiglio Pastorale Parrocchiale (1964 –<br />

1988); Consiglio pastorale affari economici (1973<br />

– 1991).<br />

titolo X - Fabbriceria<br />

(1686 – 2003; 916 pezzi): nomine e inse<strong>di</strong>amento<br />

dei fabbricieri (1822 – 1970); verbali <strong>di</strong> riunioni della<br />

Fabbriceria (1871 – 1961); visite quinquennali<br />

del subeconomo (1823 - 1916); copialettere della<br />

fabbriceria (1836 – 1930); registri <strong>di</strong> amministrazione<br />

(1812 – 2002); massarie (1788 – 1883); amministrazioni<br />

gestite dalla Fabbriceria (1833 - 1984);<br />

protocollo e repertori (1833 –1941); repertori <strong>di</strong> atti<br />

soggetti a tassa <strong>di</strong> registro (1888 - 1972); carteggio<br />

amministrativo (1806 – 2003); censi e livelli (1737 –<br />

1805); registri <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> capitali (1827<br />

- XIX ex.); sco<strong>di</strong>roli, registri <strong>di</strong> riscossione (1814 -<br />

1901); fascicoli <strong>di</strong> capitali della Fabbriceria (1686<br />

– 1928); conti consuntivi (1810 – 2002); allegati al<br />

consuntivo, polizze e mandati (1796 – 2000); registri<br />

a matrice <strong>di</strong> mandati pagamento (1809-1906).<br />

titolo Xi – legati e cappellanie<br />

(1704 – 1991; 69 pezzi): elenco dei legati e carte<br />

<strong>di</strong> fondazione (1704 - 1987); registri dei legati<br />

(1935 - 1987); cappellanie e carte <strong>di</strong> fondazione<br />

(1742 - 1991); amministrazione delle cappellanie<br />

(1812 - 1872).<br />

titolo Xii – Miscellanea e carte <strong>di</strong> particolare<br />

importanza<br />

(1123 – 1992; 67 pezzi): chiesa prepositurale e<br />

prevosti (1479 - 1992); documenti raccolti da<br />

mons. E. Spada (1123 - 1980); carte <strong>di</strong> provenienza<br />

<strong>di</strong>versa (sec. XV - 1985); personaggi <strong>di</strong> spicco<br />

in <strong>Rovato</strong> (1836 - 2002).<br />

titolo Xiii - pastorale sociale<br />

(1800 – 2001; 23 pezzi): Acli, Scuola bottega, S.<br />

Vincenzo, Lavoratori, Colonie, ecc.<br />

titolo Xiv – personale<br />

(1814 – 2002; 69 pezzi): parroci e sacerdoti (1814<br />

– 2002); personale addetto (1835 – 1998).<br />

titolo Xv - religiosi e religiose<br />

(1872 – 1980; 4 pezzi).<br />

titolo Xvi - vicariato, Zona pastorale<br />

(1969 – 2003; 13 pezzi): Vicaria Foranea (1971 -<br />

2003); Zona pastorale (1989 – 2001); Inventari dei<br />

beni artistici e culturali (1969).<br />

titolo Xvii - Me<strong>di</strong>ateca<br />

(1938 – 2002; 96 pezzi): raccolte <strong>di</strong> fotografie<br />

(1938 – 2002).<br />

titolo Xviii - libreria<br />

(1846 – 2007; 451 pezzi): <strong>Bollettino</strong> Ufficiale della<br />

Diocesi (1910 –2007); <strong>Bollettino</strong> Parrocchiale<br />

(dal 1935); libri attinenti la storia <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>; articoli<br />

e giornali (dal 1846); Annuario della <strong>di</strong>ocesi (dal<br />

1966); Libreria Liturgica (1570 – 1995); Pubblicazioni<br />

del sac. Giovanni Donni (dal 1970).


titolo XiX - Sezione segreta<br />

titolo XiX - Carte estranee<br />

(1572 – 1993; 40 pezzi): carte del comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />

(1572 - 1993); carte del comune <strong>di</strong> Cazzago<br />

(1710 - 1726); carte Barboglio.<br />

titolo XXi - orfanotrofio S. Carlo-Fondazione<br />

lodovico Cossan<strong>di</strong><br />

(1943 – 2007; 156 pezzi): orfanotrofio S. Carlo<br />

(1948 – 1979); Fondazione Cossan<strong>di</strong> – Orf. S. Carlo<br />

(1955 – 2005); Ospiti (1968 – 1986); Personale<br />

<strong>di</strong>pendente (1961 – 1992); Patrimonio della fondazione<br />

e gestione (1959 - 2007); amministrazione<br />

dell’Istituto S. Carlo; Fondazione Cossan<strong>di</strong> (1943 -<br />

2005); carte della famiglia Cossan<strong>di</strong> (1911 - 1994)<br />

Fon<strong>di</strong> annessi all’Archivio parrocchiale:<br />

Fondo <strong>di</strong> mons. luigi Zenucchini già prevosto<br />

<strong>di</strong> rovato<br />

(1873 – 2000; 772 pezzi): documentazione biografica<br />

(Db) (1873 - 2000); scritti <strong>di</strong> storia locale<br />

(Stl) senza data; volumi pubblicati (Vol. P.) (1930<br />

– 1980); materiali per pubblicazioni in volume (Vol)<br />

(1930 – 1979); scritti per Boll. parrocchiale, stu<strong>di</strong><br />

e riflessioni (Bsr); taccuini e quaderni <strong>di</strong> appunti<br />

(1910 – 1979); corrispondenti con Luigi Zenucchini<br />

(Zen) (1943 – 1980); raccolta <strong>di</strong> articoli <strong>di</strong> giornali<br />

(inizio 1900 – 1980); carte <strong>di</strong> Bagolino (Cb) (1912<br />

- 1976); carte <strong>di</strong> varia provenienza (1498 – 1980);<br />

registrazioni su cassette au<strong>di</strong>o (senza data).<br />

Fondo prof. Giacomo Medeghini<br />

(1964 – 2009; 20 pezzi)<br />

Fondo prof. teresa redaelli<br />

(1947 – 1994; 10 pezzi)<br />

don Gianni Donni<br />

ModAlità SperiMentAle<br />

<strong>di</strong> ConSultAZione<br />

• l’archivio è soggetto alle norme civili<br />

ed ecclesiastiche <strong>di</strong> conservazione,<br />

promozione, consultazione e privacy.<br />

• da lunedì 8 novembre l’archivio<br />

sarà accessibile previo avviso telefonico<br />

ai n. 3333798958 (prevosto)<br />

3396289942 (sig.ra Cristina).<br />

• per consultare l’archivio è necessaria<br />

domanda scritta al parroco<br />

e successivo visto dell’incaricato<br />

<strong>di</strong>ocesano.<br />

da rovato a Castel Gandolfo<br />

rovato, sabato 30 ottobre 2010<br />

ore 15.30 - Convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

presso il Foro Boario<br />

Saluto introduttivo:<br />

AndreA Cottinelli<br />

Sindaco <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />

GiAn MArio ChiAri<br />

Prevosto <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />

GiuSeppe CAMA<strong>di</strong>ni<br />

Presidente del Centro stu<strong>di</strong><br />

dell’Istituto Paolo VI<br />

GiAnluCA delBArBA<br />

Presidente Cogeme<br />

Relazioni:<br />

GiovAnni donni<br />

Associazione per la storia<br />

della Chiesa bresciana<br />

da rovato a Castelgandolfo:<br />

l’impegno politico e civile<br />

SAverio petrillo<br />

Direttore delle Ville Pontificie,<br />

Città del Vaticano<br />

il rilancio delle ville pontificie:<br />

continuità e rinnovamento<br />

MAriA roMAnA de GASperi<br />

Fondazione Alcide De Gasperi, Roma<br />

tra idealità e impegno politico:<br />

de Gasperi e Bonomelli<br />

tereSA redAelli<br />

Testimonianza e ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> famiglia<br />

Conclusioni:<br />

GiovAnni BAttiStA re<br />

Prefetto emerito della Congregazione<br />

per i Vescovi<br />

Introduce e presiede:<br />

Xenio toSCAni<br />

Università Cattolica del Sacro Cuore,<br />

Brescia<br />

19.00 Celebrazione eucaristica in parrocchia<br />

presieduta dal Car<strong>di</strong>nale<br />

3


4<br />

da rovato a Castel Gandolfo<br />

Ricordo <strong>di</strong> Emilio Bonomelli a 40 anni dalla scomparsa<br />

«Pochissimi bresciani, e soltanto della generazione più anziana, lo conoscevano, e chi lo ricordava<br />

lo faceva o con affetto o con stima. Mancava dalla sua Brescia da una quarantina d’anni. Ci tornava<br />

con stagionato rimpianto, come a ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> gioventù e <strong>di</strong> spente lotte, ormai scomparsi quasi tutti i<br />

vecchi amici, e tanto più cari i pochi rimasti. È morto, lucido ottantenne, nella sua bella casa, che era<br />

all’ultimo piano della villa papale <strong>di</strong> Castelgandolfo; e s’affaccia dall’alto sul lago, con i monti Albani e<br />

i Castelli romani; e lontano, ma non tanto, Roma. Si è spento tra le braccia della sposa, […] e confortato<br />

nel più profondo dell’anima dalla visita del più antico e più venerato degli amici, il Papa, venuto<br />

apposta da Roma al suo capezzale».<br />

Così all’indomani della morte, avvenuta il 18 febbraio 1970 dopo una grave malattia, il Giornale <strong>di</strong><br />

Brescia ricordava la scomparsa dell’avv. Emilio Bonomelli, storico e ininterrotto <strong>di</strong>rettore delle Ville<br />

Pontificie da Pio XI a Paolo VI. Era nato a <strong>Rovato</strong> nel 1890 e qui aveva frequentato la scuola elementare,<br />

quin<strong>di</strong> il ginnasio a Chiari e il liceo all’Arnaldo <strong>di</strong> Brescia, poi la laurea in legge presso l’ateneo<br />

bolognese. Insieme a Galuppini e a Rossi aveva fondato la “Giovane <strong>Rovato</strong>”, era stato redattore de<br />

Il citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Brescia <strong>di</strong>retto da Giorgio Montini, quin<strong>di</strong> era stato eletto sindaco <strong>di</strong> Travagliato, consigliere<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> e consigliere provinciale; tra i primi aderenti del Partito popolare e tra i<br />

più attivi suoi promotori, nel 1924 ne era <strong>di</strong>venuto il segretario provinciale, per essere poi costretto a<br />

riparare in Francia – in seguito alle ripetute intimidazioni e aggressioni fasciste – da cui fece ritorno<br />

nel 1929.<br />

Grazie all’interessamento dell’on. Giovanni Longinotti, al rientro in Italia ebbe l’incarico <strong>di</strong> ristrutturare<br />

le Ville pontificie <strong>di</strong> Castelgandolfo che, grazie a lui, <strong>di</strong>vennero centro <strong>di</strong> incontri straor<strong>di</strong>nari, in cui i<br />

problemi del Paese, l’amicizia e l’impegno socio-politico trovavano il loro coerente raccordo nell’idealità<br />

<strong>di</strong> un forte ra<strong>di</strong>camento cristiano. «Ben presto – scriveva Bonomelli – Castelgandolfo <strong>di</strong>venne la<br />

meta delle tranquille gite domenicali <strong>di</strong> De Gasperi accompagnato quasi sempre dall’in<strong>di</strong>menticabile<br />

Longinotti, spesso da Cingolani o Spataro. Si facevano gran<strong>di</strong> gite nei boschi e interminabili chiacchierate,<br />

la sera, attorno al camino. Non <strong>di</strong> rado si aggiungevano amici <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> fuori, molti dei<br />

quali, avevano avuto una parte cospicua nel movimento dei cattolici italiani». Una sorta <strong>di</strong> «punto<br />

franco dove ci si ritrovava volentieri non per fare congiure, ma per respirare una boccata d’aria libera<br />

sotto un cielo più sereno, lontani dal clima greve della capitale».<br />

Per ricordare il quarantesimo della scomparsa <strong>di</strong> questo importante rovatese, che per tanti anni seppe<br />

servire in modo esemplare la Chiesa – per la Santa Sede dal 1951 fu anche osservatore permanente<br />

presso la FAO e nel 1965 consultore per l’Ufficio amministrativo della Sacra Congregazione del<br />

Concilio –, senza mai perdere i legami con la sua terra d’origine, si terrà il 30 ottobre nel suo paese<br />

natale un incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o commemorativo, organizzato dalla rivista “Brixia sacra” con la collaborazione<br />

della Parrocchia e del Comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> e della Cogeme, ed il patrocinio del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Storia moderna e contemporanea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto Paolo VI<br />

<strong>di</strong> Concesio. Tra gli interventi, si segnalano quello <strong>di</strong> Giovanni Donni sul periodo giovanile e il primo<br />

impegno politico; <strong>di</strong> Saverio Petrillo, successore <strong>di</strong> Bonomelli nella <strong>di</strong>rezione delle Ville Pontificie,<br />

sull’attività svolta a Castelgandolfo; <strong>di</strong> Maria Romana De Gasperi sui legami col padre, col mondo<br />

cattolico e della Democrazia Cristiana; a concludere i lavori sarà il card. Giovanni Battista Re, amico<br />

ed estimatore del lavoro <strong>di</strong> Bonomelli.<br />

L’incontro è stato possibile grazie all’impegno della famiglia Bonomelli, e particolarmente della prof.<br />

ssa Teresa Redaelli, che ha messo a <strong>di</strong>sposizione l’archivio <strong>di</strong> famiglia e quello personale dell’avv.<br />

Emilio Bonomelli, depositandolo presso l’Istituto Paolo VI a Concesio, dove è stato or<strong>di</strong>nato dalla<br />

dr.ssa Anna Brichetti ed è consultabile.<br />

Gabriele Archetti


“… e vedrai<br />

che ti <strong>di</strong>vertirai !!!”<br />

“Ce l’abbiamo fatta!!!” Queste<br />

sono state le prime parole giunti<br />

al termine della canzone finale<br />

del musical “Sette spose per<br />

sette fratelli”. La sod<strong>di</strong>sfazione<br />

dopo tanti sacrifici, la gioia nel<br />

ricevere i complimenti e la consapevolezza<br />

<strong>di</strong> essere riusciti a<br />

stupire molte persone sono state<br />

le sensazioni che abbiamo<br />

provato in quel momento.<br />

Siamo riusciti a <strong>di</strong>mostrare che<br />

esistono gruppi <strong>di</strong> giovani che<br />

hanno voglia <strong>di</strong> impegnarsi e <strong>di</strong><br />

realizzare qualcosa <strong>di</strong> costruttivo<br />

in un mondo in cui si sente<br />

sempre e solo parlare dei giovani<br />

in modo negativo. Noi abbiamo<br />

avuto l’occasione e la fortuna<br />

<strong>di</strong> poter partecipare a questo<br />

progetto grazie alla fiducia che<br />

alcune persone adulte hanno riposto<br />

in noi, una grande fiducia<br />

che ci auguriamo <strong>di</strong> non tra<strong>di</strong>re<br />

mai.<br />

Certo, il percorso è stato lungo<br />

e non privo <strong>di</strong> ostacoli: le prove<br />

ogni mercoledì sera fatte ininterrottamente<br />

da due anni, le serate<br />

passate ad incidere le canzoni,<br />

il tempo trascorso a recuperare<br />

tutto il materiale e le incompren-<br />

sioni. d’altra parte, però, è stata<br />

un’esperienza che ci ha permesso<br />

<strong>di</strong> fare nuove conoscenze, <strong>di</strong><br />

instaurare nuovi rapporti <strong>di</strong> amicizia,<br />

<strong>di</strong> scoprire capacità che<br />

non immaginavamo <strong>di</strong> possedere<br />

e <strong>di</strong> sperimentare la forza del<br />

gruppo. Infatti uno degli aspetti<br />

più belli <strong>di</strong> queste attività è che<br />

danno la possibilità <strong>di</strong> comprendere<br />

come il miglior risultato si<br />

possa raggiungere solo se si<br />

crea il gruppo e si crede in esso:<br />

la vera forza sta nell’unione <strong>di</strong><br />

molte persone, ognuna delle<br />

quali porta con sé <strong>di</strong>verse esperienze<br />

e capacità. Nel nostro<br />

caso c’era chi aveva già fatto<br />

altri spettacoli, chi sapeva cantare,<br />

chi ballare, chi recitare e<br />

anche chi non era mai salito su<br />

un palcoscenico, ma, unendo<br />

GIOLAB<br />

2010 2010<br />

17<br />

tutte le nostre forze con la voglia<br />

<strong>di</strong> sperimentare e <strong>di</strong> mettersi alla<br />

prova, siamo riusciti a realizzare<br />

questo spettacolo.<br />

E’ stato quin<strong>di</strong> un percorso intenso,<br />

fatto <strong>di</strong> alti e bassi, ma<br />

queste sono per noi le esperienze<br />

che regalano gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni.<br />

La “prima”, perciò, non deve essere<br />

un punto d’arrivo ma, anzi,<br />

dovrebbe essere l’inizio <strong>di</strong> una<br />

nuova avventura che ci permetta<br />

<strong>di</strong> far conoscere anche ad altri<br />

ragazzi come noi un modo alternativo<br />

<strong>di</strong> stare insieme.<br />

Sabrina, Stefania e Camilla


Valdobbiadene:<br />

campo 3ª - 4ª elementare<br />

Il reciproco ringraziamento dei ragazzi e delle cuoche.<br />

“Carissime cuoche una settimana è ormai passata,<br />

ci siamo <strong>di</strong>vertiti molto, il tempo è volato, abbiamo<br />

giocato e grazie a voi mangiato. Ogni giorno<br />

ci avete sorpreso con i vostri menù, sempre gustosi<br />

e innovativi. Avete assecondato ogni nostra<br />

richiesta con <strong>di</strong>sponibilità e pazienza, per questo<br />

vi ringraziamo calorosamente. vi ricorderemo con<br />

moltissimo affetto. Alla prossima!!!”<br />

“La nostra settimana insieme stava terminando,<br />

18<br />

poco prima della partenza i ragazzi ci invitano<br />

nella stanza dei giochi. C’erano tutti, dai piccoli<br />

ai gran<strong>di</strong> ed erano lì solo per noi. E’ stata una<br />

bellissima emozione sentire il calore dei loro occhi<br />

mentre uno <strong>di</strong> loro leggeva la lettera <strong>di</strong> ringraziamento.<br />

Sono seguiti applausi, baci, abbracci e<br />

non neghiamo qualche… lacrimuccia.<br />

Un grazie <strong>di</strong> cuore ai nostri ragazzi che sempre<br />

ci insegnano qualcosa e ci hanno permesso <strong>di</strong><br />

essere non solo “le cuoche” ma anche un po’ le<br />

mamme <strong>di</strong> tutti”.


Valdobbiadene:<br />

campo 2ª - 3ª me<strong>di</strong>a<br />

La settimana trascorsa al campo scuola è un’esperienza<br />

che riempie il cuore.<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi ha una storia da raccontare, un<br />

esperienza vissuta o un amico nel cuore.<br />

La vita insieme riesce ad amplificare le emozioni,<br />

le tristezze vengono cancellate da un sorriso ricevuto<br />

dato con il cuore.<br />

Lavorando insieme si con<strong>di</strong>vide tutto.<br />

La con<strong>di</strong>visione permette <strong>di</strong> conoscere meglio<br />

il prossimo e, provenendo da realtà <strong>di</strong>fferenti, si<br />

consolida un affiatamento con persone che già<br />

conosciamo e si creano nuove amicizie.<br />

Le giornate sono piene <strong>di</strong> attività da svolgere, <strong>di</strong><br />

compiti da assolvere e <strong>di</strong> ostacoli da superare ma,<br />

tutto <strong>di</strong>venta più semplice se fatto con gli amici.<br />

La noia non esiste, si trova sempre qualcosa da<br />

fare o un gioco da svolgere insieme.<br />

Ecco il tema proposto quest’anno<br />

per il campo famiglia che si<br />

è svolto a Tret in val <strong>di</strong> Non dal<br />

14 al 22 agosto, accolto da 10<br />

famiglie: giovani, meno giovani,<br />

alcune numerose, una all’inizio<br />

del loro cammino; per alcuni era<br />

davvero un esperienza nuova e<br />

con coraggio hanno accettato <strong>di</strong><br />

viverla con chi già da anni con<br />

entusiasmo sceglie questa settimana<br />

“alternativa”.<br />

Che cosa, meglio <strong>di</strong> una vacanza<br />

con altre famiglie può svelare<br />

e tante volte semplicemente far<br />

cogliere alcune “perle” <strong>di</strong> vita<br />

vissuta e provata sulla propria<br />

pelle.<br />

Il clima famigliare aperto e accogliente<br />

ci ha insegnato a contemplare<br />

le piccole attenzioni,<br />

le gioie e le fatiche del vivere<br />

in famiglia. In questo clima siamo<br />

riusciti a vedere che l’unica<br />

cosa che può riempire la vita <strong>di</strong><br />

ognuno è il donarsi, il regalare, è<br />

il creare gesti d’amore gratuiti. È<br />

questo il mistero che più affasci-<br />

na dell’essere famiglia.<br />

Il cammino è un’occasione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> confronto che insegna<br />

quanto sia un tempo unico<br />

e prezioso per aggiustare il tiro<br />

nelle nostre famiglie. Esternare<br />

certe <strong>di</strong>fficoltà, affrontare alcuni<br />

argomenti ci ha permesso <strong>di</strong><br />

guardare a certe vicende con<br />

un’ottica <strong>di</strong>versa, una visione<br />

che probabilmente da soli non<br />

saremmo riusciti ad avere.<br />

È un tempo prezioso anche per<br />

creare relazioni d’amicizia solide<br />

basate sulla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un<br />

cammino che cerca <strong>di</strong> fare spazio<br />

all’amore, all’accoglienza.<br />

Accompagnati da don Gigi alla<br />

scoperta delle quattro virtù car<strong>di</strong>nali:<br />

Prudenza, Giustizia, Temperanza,<br />

Fortezza, abbiamo<br />

compreso che serve abituarsi a<br />

viverle nella nostra quoti<strong>di</strong>anità<br />

<strong>di</strong> coppia, genitori, educatori…<br />

adulti. E’ con l’impegno e con<br />

l’ascolto che facciamo esperienza<br />

<strong>di</strong> virtù.<br />

Insieme si cerca <strong>di</strong> imparare a ri-<br />

Per noi cuochi è stata un esperienza forte che,<br />

come un boomerang, ti restituisce energia.<br />

Ringraziamo tutti, educatori e ragazzi e in particolare<br />

don Gigi che ci ha dato l’opportunità <strong>di</strong> rivivere<br />

per alcuni e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre per i nuovi questa<br />

esperienza.<br />

Anche noi adulti abbiamo da imparare dai ragazzi<br />

e non solo viceversa; e, anche in questa circostanza,<br />

è successo. Porteremo nel cuore tutti.<br />

GRAzIE<br />

Se uno ama la giustizia,<br />

le virtù sono il frutto delle sue fatiche<br />

19<br />

conoscere e chiamare con il giusto<br />

nome quei mo<strong>di</strong> tutti speciali<br />

che il Signore ha <strong>di</strong> farsi incontrare<br />

nell’altro.<br />

Le ricchezze e la gioia dei volti,<br />

le storie ricon<strong>di</strong>vise e i sogni annunciati,<br />

sono stati tanti in questa<br />

settimana.<br />

Abbiamo cercato <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

il nocciolo del “camminando”<br />

personale e comunitario, per<br />

aiutarci a celebrare la vita dal<br />

<strong>di</strong> dentro, insieme a coloro che<br />

da anni stanno costruendo un<br />

presente nuovo per un futuro<br />

migliore.<br />

Non siamo sicuramente <strong>di</strong>ventate<br />

famiglie “vIRTUOSE” ma<br />

desiderose <strong>di</strong> proseguire questo<br />

cammino con la speranza <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

sempre più numerose.<br />

Ringraziamo tutta la nostra comunità<br />

che permette e promuove<br />

queste occasioni <strong>di</strong> incontro;<br />

noi ci siamo buttati...<br />

I partecipanti<br />

al campo famiglie


Il reparto e il campo estivo<br />

E per il secondo anno, il reparto<br />

del <strong>Rovato</strong> 1 è partito per una<br />

avventura: il campo estivo.<br />

Eravamo agitati perché non sapevamo<br />

cosa avremmo vissuto,<br />

ma davvero entusiasti <strong>di</strong> partire<br />

per il momento conclusivo<br />

dell’anno.<br />

Quando siamo arrivati a Cevo,<br />

un paese della val Saviore, ad<br />

accoglierci c’erano Paolo e Sara,<br />

i proprietari del bosco in cui eravamo<br />

accampati, due persone<br />

molto gentili e <strong>di</strong>sponibili che ci<br />

hanno permesso <strong>di</strong> vivere la nostra<br />

vacanza al meglio.<br />

durante il campo abbiamo dovuto<br />

metterci alla prova poichè<br />

dovevamo costruire i tavoli,<br />

la panche, il fuoco per poter<br />

mangiare e i vari angoli per i<br />

<strong>di</strong>versi momenti della giornata.<br />

La giornata si svolgeva in questo<br />

modo: la mattina ci svegliavamo,<br />

immersi in una natura meravigliosa,<br />

<strong>di</strong> buon’ora e il nostro<br />

primo obiettivo era la colazione!!!<br />

Nel corso del giorno giocavamo<br />

o svolgevamo attività manuali,<br />

ma soprattutto con<strong>di</strong>videvamo<br />

gran<strong>di</strong> avventure, risate, chiacchierate;<br />

per il pranzo e la cena<br />

abbiamo sempre preparato gustose<br />

prelibatezze... cucinare<br />

sul fuoco aiuta davvero ad apprezzare<br />

quello che si cucina!!!<br />

Concludevamo la giornata con<br />

serate a tema: l’ambientazione<br />

del campo erano gli egizi che ci<br />

hanno accompagnato nei vari<br />

giochi e nelle <strong>di</strong>verse attività.<br />

Intensi sono stati i momenti <strong>di</strong><br />

preghiera sotto le stelle alla sera,<br />

immersi nel silenzio del mattino<br />

e allietati dalla bellezza della natura<br />

circostante, incontaminata<br />

e splen<strong>di</strong>da.<br />

Ciò che mi permetterà <strong>di</strong> ricordare<br />

questo campo è la totemizzazione<br />

<strong>di</strong> due guide e <strong>di</strong> un esploratore...<br />

che grande emozione!!!<br />

(non vi spiego in cosa consista<br />

20<br />

perché se entrerete in reparto, vi<br />

toglierei la sorpresa!!!).<br />

durante il campo abbiamo cercato<br />

<strong>di</strong> lavorare su questo principio:<br />

“L’unione fa la forza”; se<br />

tutti collaboriamo e ci aiutiamo<br />

a vicenda, formiamo una grande<br />

famiglia e riusciamo a svolgere<br />

al meglio le nostre attività.<br />

E’ stata un’esperienza davvero<br />

interessante e positiva, un modo<br />

per stare insieme e <strong>di</strong>vertirsi in<br />

semplicità, in armonia e con<br />

grande gioia!!!<br />

Benedetta


Clan in route<br />

Il 31 luglio il clan <strong>Rovato</strong> è partito per la route estiva,<br />

forse l’ultima, con il desiderio <strong>di</strong> decidere e <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>videre con tutti gli altri la voglia <strong>di</strong> “partire” e<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare effettivamente capi.<br />

E’ sicuramente una scelta <strong>di</strong>fficile e per questo<br />

motivo è stato pensato un sentiero impervio e<br />

complicato...<br />

Il sentiero numero 1 dell’Adamello non è esattamente<br />

una passeggiatina pomeri<strong>di</strong>ana da affrontare<br />

in scioltezza. Fin dal luogo <strong>di</strong> partenza sopra<br />

il paesino <strong>di</strong> Saviore si può intravvedere la <strong>di</strong>fficoltà,<br />

ma anche la bellezza del percorso: cime alte e<br />

rocciose su cui corrono agili sentieri si stagliano<br />

su un cielo profondamente azzurro.<br />

La prima giornata <strong>di</strong> cammino prevede l’arrivo al<br />

rifugio Prudenzini (2335 m) e, nonostante la fatica<br />

iniziale, questa si rivelerà la tappa più clemente<br />

per il clan del <strong>Rovato</strong> 1.<br />

La mulattiera è bella larga e costeggia per un lungo<br />

tratto pianeggiante <strong>di</strong>versi laghetti alpini. Il rifugio<br />

Prudenzini appare dopo non più <strong>di</strong> 3 ore e<br />

mezza <strong>di</strong> cammino ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> una vallata chiusa da<br />

impervie montagne.<br />

Ed è proprio queste montagne che si è costretti<br />

a scavalcare il giorno successivo passando per<br />

passo Poia (quota 2775 m) e poi scendendo lungo<br />

un sentiero così ripido che non tutti gli scarponi<br />

dei nostri ragazzi sono in grado <strong>di</strong> reggerne la<br />

pendenza tanto da lacerarsi ripetutamente. Giunti<br />

infine in val Adamè e scesi lungo il fiume, si arriva<br />

al rifugio città <strong>di</strong> Lissone (2020 m) situato in fondo<br />

alla vallata.<br />

Al città <strong>di</strong> Lissone siamo stati costretti a sostare<br />

per una giornata in attesa <strong>di</strong> ricevere un ulteriore<br />

paio <strong>di</strong> scarponi per proseguire il percorso e, perché<br />

no, <strong>di</strong> recuperare anche un po’ le forze spese<br />

durante l’infinita <strong>di</strong>scesa verso la val Adamè.<br />

La ripresa del percorso non si fa tuttavia attendere<br />

e così dopo la breve pausa ci si addentra in un infinito<br />

saliscen<strong>di</strong> sulla cresta della montagna lungo<br />

un sentiero che non sembra avere mai fine.<br />

La bellezza dei luoghi circostanti può essere solamente<br />

paragonata alla fatica dovuta ai numerosi<br />

passaggi in cordata e alla <strong>di</strong>scesa lungo pareti<br />

verticali per mezzo <strong>di</strong> appositi scalini fissati nella<br />

roccia.<br />

Le nuvole portatrici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ne non fanno altro<br />

che aggiungere un ulteriore ostacolo al già <strong>di</strong>fficile<br />

percorso. Ma tutto questo aggiunte sod<strong>di</strong>sfazione<br />

nel momento in cui si giunge al rifugio Franco e<br />

Maria (quota 2574), il riparo più alto del sentiero 1<br />

dell’Adamello.<br />

Il giorno successivo non è che una lunga passerella<br />

verso la <strong>di</strong>scesa a Malga Gaver che stabilisce<br />

sì la fine del lungo tragitto, ma traccia pur sempre<br />

l’inizio della presenza del clan al campo lupi nei<br />

pressi <strong>di</strong> Bagolino.<br />

Qui tre giorni in compagnia del branco hanno pur<br />

sì stancato fisicamente i ragazzi<br />

del clan, ma la vivacità dei lupetti<br />

ha rafforzato la voglia <strong>di</strong> mettersi<br />

in gioco e, altresì, <strong>di</strong> giocare.<br />

Il futuro scioglimento del clan<br />

non ha invece gravato sull’emozioni<br />

vissute da tutti quanti.<br />

In essi vive la consapevolezza<br />

della continuità del cammino<br />

scout attraverso il percorso <strong>di</strong><br />

formazione capi.<br />

L’unica speranza lasciata momentaneamente<br />

al caso è la<br />

volontà <strong>di</strong> ripetere al più presto<br />

questo genere <strong>di</strong> esperienza<br />

unica e in<strong>di</strong>menticabile.<br />

Giuliano<br />

21


attualità<br />

Quanto costa la pace?<br />

Quale sia il costo della pace<br />

può essere una domanda<br />

retorica. La pace infatti,<br />

si sa, per definizione non costa<br />

niente (o meglio: non dovrebbe<br />

costare, perché alle volte può<br />

essere molto costoso conquistare<br />

la pace).<br />

Tuttavia, la domanda può essere<br />

posta anche in senso contrario.<br />

Quanto costa la guerra, e <strong>di</strong><br />

conseguenza quanto denaro<br />

viene sottratto alla pace (per il<br />

momento parliamo soltanto <strong>di</strong><br />

vile pecunia; i costi in termine <strong>di</strong><br />

vite e <strong>di</strong> sofferenze sono incalcolabili)?<br />

Negli Stati Uniti, qualche anno<br />

fa, due eminenti economisti si<br />

sono messi a calcolare il costo<br />

della guerra in Iraq promossa<br />

dal presidente Bush.<br />

I risultati della loro ricerca sono<br />

traumatici, e sono stati pubblicati<br />

in un libro dal titolo “The Three<br />

Trillino Dollar War” vale a <strong>di</strong>re<br />

la guerra dei tre trilioni <strong>di</strong> dollari.<br />

Sono andato a ripassarmi come<br />

si misura e si scrive un trilione: in<br />

matematica corrisponde a mille<br />

bilioni, e comunque si scrive un<br />

1 seguito da 18 zeri.<br />

Tuttavia, negli Stati Uniti, per<br />

convenzione un trilione è costituito<br />

da 1.000 miliar<strong>di</strong>; è pur<br />

sempre un 1 seguito da 12 zeri,<br />

in ogni caso cifre astronomiche.<br />

Gli stessi autori del libro hanno<br />

calcolato che si sarebbe potuto<br />

fare per una simile quantità <strong>di</strong><br />

denaro: con un trilione <strong>di</strong> dollari<br />

Usa si sarebbero potute costruire<br />

8 milioni <strong>di</strong> abitazioni, pagare<br />

15 milioni <strong>di</strong> insegnanti, dare assistenza<br />

sanitaria per un anno a<br />

530 milioni <strong>di</strong> bambini, e così via.<br />

I suddetti economisti hanno<br />

calcolato che analoghe somme<br />

graveranno, sempre per la guerra<br />

in Iraq, su tutte le altre nazioni<br />

presenti sul territorio iracheno.<br />

Ecco quanto costa non avere la<br />

pace!: e i dati suddetti sono riferiti<br />

alla sola guerra in Iraq, mentre<br />

nel mondo i focolai <strong>di</strong> guerra o <strong>di</strong><br />

lotta armati sono tanti, che quasi<br />

è <strong>di</strong>fficile tenerne <strong>di</strong> conto.<br />

Non mettiamo nel bilancio <strong>di</strong><br />

questo ragionamento il costo<br />

delle vite umane perse nelle<br />

guerre.<br />

Nessuno sarà mai in grado <strong>di</strong><br />

calcolarlo, né <strong>di</strong> dare un prezzo<br />

alla sofferenza delle famiglie.<br />

Purtroppo, pre<strong>di</strong>care la pace<br />

rischia <strong>di</strong> essere una battaglia<br />

persa.<br />

Ne sanno qualcosa i nostri pontefici,<br />

che non si stancano d<br />

proclamare la pace, e che ben<br />

raramente vengono almeno un<br />

pochino ascoltati.<br />

I romani erano convinti che “si<br />

vis pacem, para bellum” (se vuoi<br />

la pace, prepara la guerra) Il filosofo<br />

hobbes ha reso attuale il<br />

detto <strong>di</strong> un antico comme<strong>di</strong>ografo<br />

latino: “Homo homini lupus”,<br />

per sottolineare che l’uomo è un<br />

essere egoista, pronto a sbranare<br />

il prossimo, pronto a ricorrere<br />

allo strumento della guerra per<br />

<strong>di</strong>fendersi o per sopraffare.<br />

La Chiesa cattolica insegna invece<br />

(Catechismo, n. 2315) che<br />

“l’accumulo delle armi sembra<br />

a molti un modo paradossale <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ssuadere dalla guerra eventuali<br />

avversari.<br />

Costoro vedono in esso il più efficace<br />

dei mezzi atti ad assicurare<br />

la pace tra le nazioni.<br />

22<br />

Riguardo a tale mezzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuasione<br />

vanno fatte severe riserve<br />

morali.<br />

La corsa agli armamenti non assicura<br />

la pace.<br />

Lungi dall’eliminare le cause <strong>di</strong><br />

guerra, rischia <strong>di</strong> aggravarle.<br />

L’impiego <strong>di</strong> ricchezze enormi<br />

nella preparazione <strong>di</strong> armi sempre<br />

nuove impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> soccorrere<br />

le popolazioni in<strong>di</strong>genti;<br />

ostacola lo sviluppo dei popoli.<br />

L’armarsi ad oltranza moltiplica<br />

le cause <strong>di</strong> conflitti ed aumenta il<br />

rischio del loro propagarsi.”<br />

Tuttavia, realisticamente, (sempre<br />

secondo il catechismo della<br />

chiesa cattolica, n. 2309) “Si<br />

devono considerare con rigore<br />

le strette con<strong>di</strong>zioni che giustificano<br />

una legittima <strong>di</strong>fesa con<br />

la forza militare. Tale decisione,<br />

per la sua gravità, è sottomessa<br />

a rigorose con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> legittimità<br />

morale”.<br />

Resta il fatto che i costi della<br />

guerra sono altissimi, stratosferici.<br />

Quanto bene, quanto problemi<br />

potrebbero essere risolti con un<br />

giusto e ragionevole utilizzo anche<br />

soltanto <strong>di</strong> una parte delle<br />

risorse destinata alla guerra.<br />

dalla favolosa montagna <strong>di</strong> denaro<br />

che la guerra <strong>di</strong>vora quoti<strong>di</strong>anamente,<br />

togliamo pure il<br />

costo della riconversione delle<br />

fabbriche <strong>di</strong> armi, e cancelliamo<br />

l’idea che qualcuno sempre è<br />

pronto ad avanzare, sulla spinta<br />

allo sviluppo dell’industria armiera.<br />

Resterebbero sempre somme<br />

incre<strong>di</strong>bili da investire, che potrebbero<br />

cancellare fame e malattie<br />

in interi continenti, favorire<br />

lo stu<strong>di</strong>o e la conoscenza, e far<br />

vivere i popoli in vera pace.<br />

Invece, ahimé, parliamo sempre<br />

<strong>di</strong> pace (compreso chi scrive)<br />

ma la pace vera è <strong>di</strong> là a venire.<br />

Franco M.


La chiesa africana ci insegna<br />

La missione ha sempre avuto<br />

un senso unico: dall’Europa<br />

verso altrove: l’estremo<br />

Oriente, l’America, l’Africa.<br />

Anche san daniele Comboni<br />

ha seguito questo movimento,<br />

effettuando ben sette volte il<br />

viaggio Italia - Soudan e ritorno.<br />

Incarnando lo spirito del suo<br />

tempo aveva sentito l’urgenza<br />

della missione verso il cuore<br />

del continente africano e lavorò<br />

molto perché grazie a un’intesa<br />

all’interno della Chiesa cattolica<br />

si sprigionasse un movimento in<br />

favore della missione africana.<br />

Nel suo motto: “salvare l’Africa<br />

con l’Africa” già esprimeva la<br />

propria convinzione che l’Africa<br />

(la perla bruna), una volta entrata<br />

a far parte della Chiesa,<br />

avrebbe contribuito a sviluppare<br />

la missione sul proprio suolo ma<br />

anche all’interno della Chiesa<br />

madre stessa.<br />

Oggi la chiesa in Africa offre vari<br />

elementi <strong>di</strong> riflessione e spunti<br />

<strong>di</strong> rinnovamento alla chiesa italiana:<br />

a noi. Faccio riferimento<br />

alla parrocchia san Francesco<br />

d’Assisi <strong>di</strong> Cotonou tenuta dai<br />

Comboniani.<br />

Il senso <strong>di</strong> chiesa come comunità,<br />

come famiglia. I cristiani<br />

si sentono presi da un vincolo<br />

unico che li lega, li riunisce e ciò<br />

crea solidarietà, forza <strong>di</strong> intenti e<br />

<strong>di</strong> operazioni.<br />

Amplifica la forza della testimonianza.<br />

Non <strong>di</strong>mentichiamo che<br />

i cristiani là vivono in mezzo a<br />

una società che in maggioranza<br />

rimane ancora “pagana” o se si<br />

vuole, ancorata alla religione tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Questo è vero anche<br />

della mia parrocchia, pur situandosi<br />

nella capitale Cotonou (più<br />

<strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> abitanti). Senza<br />

contare la presenza dell’Islam<br />

(almeno il 15%) e quella <strong>di</strong> tantissime<br />

sètte se<strong>di</strong>centi cristiane<br />

(10%).<br />

Il senso <strong>di</strong> appartenenza è forte,<br />

giustamente perché attorno tante<br />

forze contrarie sono all’opera<br />

capaci <strong>di</strong> <strong>di</strong>strarre dalla fede<br />

non appena questa si fa debole<br />

o superficiale. del resto scegliere<br />

<strong>di</strong> farsi cristiani in una famiglia<br />

in cui la maggioranza rimane<br />

pagana o passa alle sètte, non<br />

può che essere frutto e segno <strong>di</strong><br />

conversione vera. Rompere con<br />

il passato, come Abramo, richiede<br />

grazia e determinazione.<br />

La pratica cristiana è pertanto<br />

rilevante: su una popolazione <strong>di</strong><br />

10 mila cattolici 4 mila partecipano<br />

alla messa domenicale,<br />

con una punta <strong>di</strong> più <strong>di</strong> due mila<br />

presenze alla messa dei bambini<br />

e catecumeni delle ore 9. hanno<br />

capito che la fede non è solo<br />

un’etichetta ma deve <strong>di</strong>ventare<br />

vita, rinnovare dal <strong>di</strong> dentro,<br />

quin<strong>di</strong> deve “nutrirsi”.<br />

Si può quin<strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> partecipazione<br />

forte a tutta la vita<br />

liturgica della chiesa. Le messe<br />

domenicali durano circa due ore<br />

ma per nulla pesanti (anche se<br />

fa caldo) a detta anche <strong>di</strong> tanti<br />

amici italiani venuti a visitare la<br />

parrocchia: “due ore e non ce<br />

ne siamo nemmeno accorti!” La<br />

gente partecipa con la preghiera<br />

recitata, con il canto (e tutti cantano),<br />

con la danza e con le varie<br />

espressioni del corpo: seduti, in<br />

pie<strong>di</strong>, in ginocchio, in adorazione.<br />

Nonostante il numero si respira<br />

un’aria <strong>di</strong> mistero e <strong>di</strong> raccoglimento.<br />

E una comunità che vive dei<br />

sacramenti della chiesa. della<br />

messa la domenica si è detto.<br />

In settimana la partecipazione<br />

va sino a 400 persone nei tempi<br />

forti.<br />

Per la confessione bisogna armarsi<br />

<strong>di</strong> pazienza specie il sabato<br />

pomeriggio, perché, in 3<br />

sacerdoti, si incomincia alle 15<br />

e si va avanti sino alle 19-19,30.<br />

Ma si confessa un po’ ogni mattino<br />

e il pomeriggio del giovedì<br />

23<br />

in contemporanea con l’adorazione<br />

eucaristica.<br />

vive della preghiera e devozioni:<br />

adorazione eucaristica ogni<br />

giovedì da mane a sera.<br />

veglia notturna da sera sino all’alba<br />

il primo venerdì del mese.<br />

Maggio ed ottobre: mesi mariani<br />

con santo rosario ogni sera sia<br />

nelle famiglie come in chiesa.<br />

Novena <strong>di</strong> Pentecoste e rispettiva<br />

veglia notturna.<br />

via crucis settimanale. durante<br />

la quaresima il venerdì viene fatta<br />

4 volte <strong>di</strong>stribuita in vari momenti<br />

della giornata.<br />

Una cappella a lato della chiesa<br />

grande vede gente venire in<br />

continuazione e pregare e questo<br />

sino a tarda sera.<br />

E una comunità che si esprime<br />

con tanti gruppi <strong>di</strong> preghiera e<br />

<strong>di</strong> apostolato: gruppo del sacro<br />

Cuore, <strong>di</strong> Nostra Signora <strong>di</strong> Lourdes,<br />

Gesù <strong>di</strong> Praga; JEC (gioventù<br />

studentesca) JOC (gioventù<br />

operaia), Legione <strong>di</strong> Maria,<br />

ecc. per un totale <strong>di</strong> 32 gruppi.<br />

Abbiamo otto ministri della comunione<br />

(fidei custos) per la <strong>di</strong>stribuzione<br />

della comunione durante<br />

le sante messe e portare<br />

il viatico agli ammalati e anziani<br />

(più <strong>di</strong> 150).


attualità<br />

Abbiamo 9 corali (ognuna ha in<br />

me<strong>di</strong>a 40 membri), <strong>di</strong> cui 6 nelle<br />

varie lingue locali, 2 in francese<br />

e una in latino (eh sì in latino).<br />

Per cui pomeriggio e sera soprattutto<br />

la missione echeggia<br />

<strong>di</strong> note musicali sino a tar<strong>di</strong> (a<br />

volte rompono un po’…).<br />

Il gruppo dei chierichetti conta<br />

sino a 130 ragazzi: a volte celebrando<br />

mi trovo affiancato da<br />

torri <strong>di</strong> giovanissimi: 15-16 anni.<br />

hanno il loro statuto, riunioni, attività<br />

varie anche caritative.<br />

Il club dei lettori (della parola <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>o) conta una trentina <strong>di</strong> membri<br />

pure essi con tanto <strong>di</strong> statuto,<br />

<strong>di</strong> programma <strong>di</strong> formazione<br />

(riunioni, ritiri ecc.).<br />

Tutti questi gruppi: ministri della<br />

comunione, corali, chierichetti,<br />

lettori che messi insieme rappresentano<br />

un numero cospicuo<br />

<strong>di</strong> persone (perlopiù giovani e<br />

giovanissimi) stanno a <strong>di</strong>mostrare<br />

l’attenzione alla liturgia e<br />

l’importanza che questa ha nella<br />

comunità.<br />

E una comunità molto giovane<br />

nel senso che vedendo alle<br />

messe si <strong>di</strong>rebbe che sono tutti<br />

o quasi giovanissimi e che mancano<br />

le persone <strong>di</strong> età matura.<br />

Ancor meno gli anziani. Mi ricordo<br />

<strong>di</strong> un italiano che avendo<br />

partecipato alla messa grande<br />

(quin<strong>di</strong> non quella dei bambini<br />

e catecumeni) mi chiese poi a<br />

che ora ci sarebbe stata la messa<br />

degli adulti. “Ma l’abbiamo<br />

appena celebrata”! risposi io. E<br />

lui non ci credeva colpito dalla<br />

tanta presenza <strong>di</strong> giovani. In genere<br />

è l’impressione che tutti “i<br />

bianchi” hanno assistendo alle<br />

messe in Africa..<br />

E’ una comunità cattolica perché<br />

composta da cristiani che<br />

vengono da punti <strong>di</strong>versi del<br />

paese: centro, nord. Il che vuol<br />

<strong>di</strong>re: lingue materne <strong>di</strong>verse,<br />

etnie <strong>di</strong>verse, tatuaggi facciali<br />

<strong>di</strong>versi. (Per loro è l’appartenenza<br />

all’etnia che conta e non alla<br />

nazione). Ci ricor<strong>di</strong>amo le guerre<br />

tribali ed etniche dei Gran<strong>di</strong> Laghi<br />

nel 1994 con ottocentomila<br />

morti. Integrarsi in una famiglia,<br />

legata da un’unica fede, che<br />

celebra l’unico Signore e che si<br />

esprime nella carità e solidarietà<br />

è il segno della novità del vangelo<br />

e <strong>di</strong> quel Cristo che ha detto<br />

<strong>di</strong> essere venuto per raccogliere<br />

nell’unità tutti i figli <strong>di</strong>spersi. <strong>Rovato</strong><br />

sta <strong>di</strong>ventando cosmopolita<br />

con gente che viene da vari<br />

punti della Terra. La comunità<br />

cristiana ha quin<strong>di</strong> una chance<br />

per scoprire la propria cattolicità.<br />

Che non perda l’occasione….<br />

E’ una chiesa missionaria: anche<br />

lei invia. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Cotonou<br />

ha vari sacerdoti “fidei donum”,<br />

cioè che lavorano altrove:<br />

in Marocco, in Nuova zelanda,<br />

in Papuasia e al nord del Benin<br />

stesso molto povero <strong>di</strong> preti. La<br />

nostra parrocchia ha due sacerdoti<br />

comboniani nativi che lavorano<br />

in Egitto ed uno in Uganda.<br />

Ogni chiesa deve essere missionaria<br />

come <strong>di</strong>ce il Concilio vaticano<br />

II: “anche alle giovani chiese<br />

particolari incombe il dovere<br />

<strong>di</strong> continuare la pre<strong>di</strong>cazione del<br />

vangelo a tutti coloro che sono<br />

ancora «fuori». (Ad Gentes 6).<br />

In conclusione la comunità della<br />

parrocchia san Francesco d’Assisi<br />

<strong>di</strong> Cotonou è vivace e attiva,<br />

variegata, giovane e missionaria,<br />

ricca <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong><br />

solidarietà. E chi è a suo servizio<br />

come missionario non può non<br />

sentirsi stimolato a continuare<br />

il suo servizio e la sua presenza<br />

senza accorgersi che gli anni<br />

passano…<br />

da questo quadro bello cosa<br />

imparare?<br />

Un primo aspetto: imparare a<br />

vivere la fede come comunità,<br />

come famiglia. La fede è un dono<br />

personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>o ma non si può<br />

vivere in modo privato. ho l’impressione<br />

che qui ciascuno viene<br />

ad ascoltare la propria messa<br />

per poi tornarsene a casa sua:<br />

gli altri come se non ci fossero.<br />

Non ci si intrattiene, non si <strong>di</strong>aloga,<br />

non si sta insieme foss’anche<br />

un momentino. Eppure non<br />

siamo fratelli nella fede?<br />

24<br />

- Una liturgia più partecipata.<br />

Evidentemente poco spirito <strong>di</strong><br />

comunità sbia<strong>di</strong>sce la partecipazione<br />

liturgica. Pochi cantano<br />

(poco uso del libro <strong>di</strong> canti), pochi<br />

rispondono alle preghiere del<br />

celebrante. Uno sta in pie<strong>di</strong>, uno<br />

in ginocchio, uno magari seduto.<br />

<strong>di</strong>fficile percepire un movimento<br />

d’insieme. Celebrando sento<br />

molta freddezza (anche con il<br />

gran caldo)…<br />

- Un <strong>di</strong>alogo più intenso tra<br />

oratorio e parrocchia: le forze<br />

giovanili raccolte in oratorio<br />

dovrebbero far sentire <strong>di</strong> più la<br />

loro presenza nell’ambito parrocchiale<br />

con iniziative <strong>di</strong> tipo<br />

liturgico (animazione <strong>di</strong> tutte le<br />

messe e non solo quella delle<br />

9,30), caritativo (ammalati, persone<br />

anziane, immigrati anche.<br />

In questo ultimo caso in collaborazione<br />

con la Caritas), culturale<br />

(serate, tavole rotonde o forum).<br />

L’Azione cattolica qui potrebbe<br />

fare la sua parte come trait<br />

d’union.<br />

- La <strong>di</strong>mensione missionaria -<br />

dato che la chiesa è per natura<br />

missionaria - ove attraverso un<br />

<strong>di</strong>alogo intenso con gli agenti<br />

missionari nativi del paese e<br />

anche altri si può acquisire lo<br />

spirito <strong>di</strong> cattolicità in una <strong>Rovato</strong><br />

che <strong>di</strong>venta sempre più<br />

cosmopolita. Infatti lo spirito<br />

della missione aiuta a crescere<br />

nella <strong>di</strong>mensione dell’apertura<br />

e dell’accoglienza reciproca.<br />

Anche con iniziative concrete <strong>di</strong><br />

aiuto e <strong>di</strong> collaborazione perché<br />

la missione deve <strong>di</strong>ventare anche<br />

azione. Senza un’apertura<br />

<strong>di</strong> missione, la mentalità “paesana”<br />

con tutti i suoi limiti avrà<br />

sempre il sopravvento e impe<strong>di</strong>rà<br />

<strong>di</strong> vedere un po’ più lontano<br />

del proprio naso.<br />

Senza dubbio il bollettino parrocchiale<br />

rimane un mezzo privilegiato<br />

per il continuo rinnovamento<br />

della comunità cristiana<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>. da sfruttare quin<strong>di</strong> al<br />

massimo.<br />

P. Sandro Cadei


Cesare Cantù e l’istruzione<br />

dei “giovinetti”<br />

T<br />

rascrivo fedelmente alcuni<br />

passi tratti dal libro<br />

<strong>di</strong> Cesare Cantù: “Il<br />

Giovinetto drizzato alla Bontà,<br />

al Sapere, all’Industria.”<br />

– l’esemplare in possesso appartiene<br />

alla ventesima e<strong>di</strong>zione<br />

Milanese riveduta dall’Autore e<br />

pubblicata in Milano per Francesco<br />

Sancito nel 1864.<br />

Nella prefazione ai lettori scriveva:<br />

“…io ho avuto a mente quel<br />

detto d’Agesilao, il quale, interrogato<br />

qual istruzione fosse più<br />

opportuna pei fanciulli, rispose:<br />

Insegnar loro quel che avranno a<br />

fare quando saranno uomini.”<br />

Omobono delle parabole:<br />

…<strong>di</strong>ce ad essi: Avete veduto la<br />

processione che abbiamo fatta<br />

testè? Uscì <strong>di</strong> chiesa, fece un<br />

gran giro, poi tornò donde era<br />

partita. Così gl’inganni e le cattive<br />

azioni tornano sempre al luogo<br />

da cui si mossero.<br />

Se bramaste sapere chi sia costui,<br />

egli è Omobono, e qui nel<br />

contorno gli abbiamo dato il soprannome<br />

delle parabole, perché<br />

ha sempre in bocca qualche<br />

similitu<strong>di</strong>ne, e cava riflessioni<br />

morali da tutto quello che gli casca<br />

sott’occhio.<br />

Per modo che tutta la natura è<br />

per lui un gran libro, dove legge<br />

e fa agli altri leggere continui<br />

precetti per comportarsi bene e<br />

vivere da galantuomo.<br />

vede, per esempio, un villano in<br />

autunno sementare il campo?<br />

Ecco, <strong>di</strong>ce, l’immagine dell’industria.<br />

Qualcuno potrebbe <strong>di</strong>re<br />

a quell’agricoltore: «Sei pur pazzo<br />

a gettar via il tuo grano! val<br />

meglio un fringuello in tasca che<br />

un tordo in frasca.<br />

Di codesto frumento tu puoi far<br />

pane: buttandolo nel campo, i<br />

passeri ne beccheranno parte;<br />

il gelo, l’umido, la brina, il sole,<br />

la gragnola possono guastartelo.»<br />

Ma il bifolco non da ascolto<br />

a quel pauroso; pensa che chi<br />

non risica non rosica; semina<br />

nella speranza e mieterà nell’allegrezza.<br />

Poi quando il frumento crebbe e<br />

granì, Omobono fa vedere come<br />

alcune spighe si rizzano altissime,<br />

altre s’inchinano a terra, e<br />

<strong>di</strong>ce: Le prime sono vuote, le altre<br />

piene <strong>di</strong> grano. Non credete<br />

dunque alle apparenze. Anche<br />

fra gli uomini, chi più alza il capo<br />

dà segno <strong>di</strong> possedere minori<br />

qualità. Il merito è modesto.<br />

Al qual proposito fa sentire anche<br />

come le botti vuote suonano<br />

<strong>di</strong> più, e più fracasso fanno i carri<br />

scarichi. E per in<strong>di</strong>care come<br />

ad ogni cosa buona si richiede<br />

tempo e industria, mostra quante<br />

cure si vogliono <strong>di</strong>etro a quel<br />

frumento; mentre le erbacce<br />

crescono <strong>di</strong> per sé.<br />

Paragona anche chi parla a chi<br />

semina, e chi ascolta a chi raccoglie.<br />

La curiosità:<br />

Perché o giovinetto, vergognarti<br />

<strong>di</strong> domandare le cose<br />

che non sai? A questo modo<br />

non verrai più a saperle, e resterai<br />

privo del piacere d’imparare<br />

e dell’utile che te ne<br />

può venire. Omobono delle parabole<br />

<strong>di</strong>ceva che la curiosità<br />

è la madre del sapere, e l’assomigliava<br />

all’appetito , che fa<br />

desiderare e gustar meglio il<br />

cibo. La curiosità eccessiva è<br />

nauseante, è sciocca e malvagia<br />

quando si volge a cercare<br />

i fatti altrui: ma moderata, ti<br />

indurrà a riflettere su tutte le<br />

cose che ti stanno attorno, a<br />

chiedere dagli altri o indagare<br />

da te stesso che cosa sono,<br />

come si fanno a che servono.<br />

Lavorare e risparmiare:<br />

O<strong>di</strong>, buon giovinetto. Tu mi vai<br />

ripetendo che mai non <strong>di</strong>verrai<br />

nulla nel mondo, perché sei nato<br />

in bassa con<strong>di</strong>zione; che senza<br />

25<br />

ere<strong>di</strong>tà, senza doviziosi parenti,<br />

senza valevoli raccomandazioni,<br />

sei inevitabilmente destinato a<br />

trascinare i giorni nell’oscurità,<br />

senza riuscir mai a cosa alcuna,<br />

utile a te e agli altri.<br />

Ma non sai <strong>di</strong> avere a tua <strong>di</strong>sposizione<br />

due grossi capitali? Questi<br />

sono l’Industria e l’Economia;<br />

capitali che ti frutteranno più che<br />

qualunque ricchezza ere<strong>di</strong>taria.<br />

Con nient’altro che con questi,<br />

Beniamino Franklin, da umilissimo<br />

stato, si sollevò ad essere<br />

uno degli uomini più illustri del<br />

mondo. vuoi saperne la storia?<br />

dammi ascolto.<br />

Nella terra scoperta dall’italiano<br />

Colombo, e denominata dall’italiano<br />

Amerigo vespucci, fu fondata<br />

la città <strong>di</strong> Boston, ove, ai 17<br />

gennaio 1706 nacque Beniamino<br />

Franklin, ultimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciassette<br />

fratelli. Non essendo suo padre<br />

in grado <strong>di</strong> tenerlo sulle scuole,<br />

come appena ebbe imparato a<br />

leggere e scrivere, <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni<br />

se lo tirò <strong>di</strong>etro nel suo mestiere<br />

<strong>di</strong> far sapone e candele. Il giovinetto<br />

vi attendeva; ma pure, fin<br />

da quella età primaticcia, aveva<br />

tale avi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> leggere, che quando<br />

non poteva il dì, vegliava la<br />

notte, beato qualora potesse ottenere<br />

qualche bello ed utile libro.<br />

Lavorava più degli altri, e perché<br />

lo faceva volentieri riusciva meglio,<br />

e gli sopravanzava tempo<br />

da scrivere e da <strong>di</strong>scorrere con<br />

chi ne sapeva più <strong>di</strong> lui: perché il<br />

tempo è come il denaro: chi non<br />

lo butta via ne ha sempre a sufficienza.<br />

Recava però con sé la<br />

voglia <strong>di</strong> lavorare e <strong>di</strong> risparmiare;<br />

onde allogatosi presso uno<br />

stampatore, si guadagnò <strong>di</strong> che<br />

vivere onestamente. Un buon<br />

lavorante è un tesoro al padrone;<br />

e questo, se ha giu<strong>di</strong>zio, lo<br />

tien ben da conto. Ma Franklin<br />

era giovane ed inesperto; onde<br />

si lasciò sollevare da uno <strong>di</strong> quei<br />

tristi i quali sono larghissimi in


attualità<br />

parole e scarsi al fatto: Costui<br />

promettendogli mari e monti, lo<br />

<strong>di</strong>stolse dal suo quieto mestiero<br />

per condurlo a Londra, in Inghilterra,<br />

assicurandolo che quivi<br />

sarebbe passata e troverebbe<br />

la cuccagna: Franklin v’andò,<br />

ma tutti quei castelli in aria svanirono…,<br />

sarebbe stato ridotto<br />

a basir la fame se non avesse<br />

ripigliato il lavoro <strong>di</strong> stampar libri.<br />

Laborioso e sobrio, piaceva<br />

al suo principale, ed acquistava<br />

riputazione ed una certa autorità<br />

sopra i compagni suoi.<br />

Perfezionando poi nell’arte sua,<br />

tornò in America, dove, conosciuto<br />

per giovane attento e temperante<br />

trovò chi lo sovenne <strong>di</strong><br />

denaro per mettere in pie<strong>di</strong> una<br />

stamperia, e gli procacciò commissioni.<br />

<strong>di</strong>ce Omobono, che è<br />

più <strong>di</strong>fficile fare il primo scudo<br />

che cento dappoi. Eccoti alcune<br />

delle sue massime, che valgono<br />

tant’oro per chi vuol fare fortuna<br />

con mezzi onesti.<br />

Sai perché il tuo vicino mangia<br />

due pietanze e tu pane asciutto?<br />

Egli stava già al telaio quando tu<br />

eri ancor a letto o a spasso, in<br />

crocchio, al giuoco<br />

Nel cammino della vita, la pigrizia<br />

s’arranca così lentamente, che la<br />

povertà la raggiunge, per quanto<br />

ne fosse da prima lontana.<br />

vivi <strong>di</strong> speranza e morrai <strong>di</strong><br />

stento. Chi non ha patrimonio,<br />

guadagni colle sue <strong>di</strong>eci <strong>di</strong>ta.<br />

La pigrizia trova tutto <strong>di</strong>fficile;<br />

l’operosità appiana ogni ostacolo.<br />

L’industria paga i suoi debiti,<br />

lo scoraggiamento gli accumula.<br />

Il pigro vende i bovi e l’aratro;<br />

l’industria vende del buon vino e<br />

delle buone granaglie.<br />

Le piccole spese moltiplicate<br />

consumano i più gran<strong>di</strong> patrimoni.<br />

Se tu compri cose superflue,<br />

sarai costretto a vendere le<br />

necessarie. Prima <strong>di</strong> spendere<br />

un soldo, voltatelo e rivoltatelo<br />

due volte fra le <strong>di</strong>ta e pensa che<br />

fatica ti costò guadagnarlo.<br />

vuoi conoscere il valore del denaro?<br />

Abbi bisogno <strong>di</strong> fartene<br />

prestare, e ti vedrai esposto a rifiuti<br />

ed oltraggi, dai quali non hai<br />

verso <strong>di</strong> schermirti.<br />

Chi s’indebita rinuncia alla sua<br />

libertà, e si prepara mille mortificazioni.<br />

va a dormire senza<br />

cena, piuttosto che doverti alzare<br />

con debiti.<br />

Se vuoi concludere un affare, va:<br />

se non vuoi manda.<br />

E’ più facile reprimere la prima<br />

voglia che non sod<strong>di</strong>sfare tutte<br />

quelle che le tengono <strong>di</strong>etro.<br />

vuoi tu avere un servo fedele ed<br />

amato? Serviti da te stesso.<br />

Il sapere è per l’uomo stu<strong>di</strong>oso,<br />

la ricchezza per l’uomo vigilante:<br />

come la potenza è pel valore,<br />

e il cielo per la virtù.<br />

Conserva la riputazione col<br />

mantenere le promesse, il cre<strong>di</strong>to<br />

col pagare i tuoi debiti, gli<br />

amici col <strong>di</strong>mostrarti sensibile e<br />

riconoscente. Tu puoi bisognare<br />

<strong>di</strong> tutte queste cose più presto<br />

che non lo cre<strong>di</strong>.<br />

Il vostro superfluo potrebbe es-<br />

26<br />

sere della più grande utilità pei<br />

bisognosi; ad alcuni potrebbe<br />

restituire la salute, ad altri salvare<br />

la vita, a molti conservare<br />

la buona fama e l’onestà, talora<br />

potrebbe rendere alcuno contento;<br />

invi<strong>di</strong>abile vanto, e che<br />

desta sempre le commozioni più<br />

dolci e care nell’animo d’un essere<br />

compassionevole.<br />

Se giunge in America un forestiere,<br />

gli abitanti domandano<br />

tosto, non già a qual casato<br />

appartenga, bensì che cosa sia<br />

buono a fare: ed onorano l’artigiano<br />

ed il lavorante, perché la<br />

loro industria è utile allo Stato.<br />

Id<strong>di</strong>o stesso, <strong>di</strong>cono, è artigiano<br />

dell’universo; ed è venerato ed<br />

ammirato più per le varietà, l’utilità<br />

e la perfezione delle sue opere,<br />

che non per l’antichità della<br />

sua famiglia.<br />

Roberto Belotti<br />

Cambio nella comunità<br />

delle Suore<br />

La sera della solennità dell’Assunta abbiamo<br />

dato il nostro saluto a Madre Natalina,<br />

la superiora della comunità, che viene trasferita<br />

a Costalunga nella casa <strong>di</strong> accoglienza<br />

dell’istituto e a Madre <strong>di</strong>na che va<br />

a <strong>di</strong>rigere la scuola dell’istituto a Ghe<strong>di</strong>. Le<br />

ringraziamo per il loro generoso e competente<br />

servizio alla nostra comunità in questi<br />

sei anni; la riconoscenza si trasforma<br />

in preghiera e in impegno a collaborare<br />

fattivamente, come loro ci hanno insegnato.<br />

Ci ha lasciato, nel silenzio, anche<br />

Madre Giulietta che si ritira nella comunità<br />

<strong>di</strong> Iseo. La accompagniamo con la preghiera<br />

e l’augurio <strong>di</strong> riprendersi in salute.<br />

A sostituire la superiora è arrivata Madre<br />

Alessandra Tinti classe 1967, con alle<br />

spalle esperienze a Orzinuovi, Costalunga,<br />

collaboratrice all’ufficio <strong>di</strong>ocesano vocazioni<br />

Tempi dello Spirito e alla scuola <strong>di</strong><br />

via <strong>di</strong>az a Brescia.<br />

Cara Madre Alessandra sei la benvenuta<br />

e ti auguriamo <strong>di</strong> trovarti bene con tutti e<br />

<strong>di</strong> realizzare i tuoi progetti. Ti assicuriamo,<br />

oltre alla preghiera, la nostra stima e collaborazione.<br />

Madre Natalina<br />

Madre Dina<br />

Madre Alessandra


Festa <strong>di</strong> San Rocco<br />

Per i residenti del quartiere San Rocco è stata<br />

un’occasione molto bella e sentita <strong>di</strong> fare comunità,<br />

nonostante la pioggia che ha ridotto l’iniziativa<br />

rivolta ai bambini, è stato con<strong>di</strong>viso il momento<br />

religioso e popolare, che attraverso le varie iniziative<br />

proposte alla popolazione ha comunque<br />

riconfermato la volontà del quartiere a non abbandonare<br />

il passato. Nulla è stato lasciato al caso,<br />

dalla preparazione della chiesa, alla processione<br />

lungo le vie del quartiere. La piazzetta pronta per<br />

gli spettacoli e il ristoro; la mostra che con i suoi<br />

ricchissimi merletti ha allietato i ricor<strong>di</strong> del passato<br />

fatto <strong>di</strong> cose uniche che il tempo non cancella.<br />

Far riemergere i ricor<strong>di</strong> con stile ci è sembrato che<br />

anche quest’anno nonostante il lavoro fatto non<br />

sia stato <strong>di</strong>fficile, perché le persone del quartiere<br />

hanno collaborato con fiducia e stima nel lasciare<br />

le cose a loro più preziose e care. dopo il rodaggio<br />

<strong>di</strong> questi due anni, continueremo a proporre<br />

e organizzare mostre, augurandoci dal prossimo<br />

anno <strong>di</strong> riuscire a coinvolgere più volontari nell’organizzazione<br />

della festa. Grazie a tutti coloro che<br />

hanno contribuito a questo splen<strong>di</strong>do momento,<br />

alla prossima.<br />

il comitato organizzatore<br />

COMUNe DI ROVATO:<br />

Nuova giunta<br />

dal 1° agosto il Sindaco dott. Andrea Cottinelli ha<br />

cambiato sei assessori su sette. La nuova Giunta<br />

è ora così composta: commercio e attività produttive<br />

<strong>di</strong>omira Ramera (subentra a Eligio Costanzi);<br />

urbanistica, Pgt e e<strong>di</strong>lizia privata Gianpietro Bara<br />

(subentra a Riccardo Sette); sport e tempo libero<br />

e protezione civile Matteo verzelletti (subentra a<br />

Giuseppe Martinelli); cultura e pubblica istruzione<br />

Antonio Niglia (subentra a Milena Musati); servizi<br />

sociali Mara Bergomi (subentra a Angelo Marchi);<br />

ecologia, piano cave, rifiuti, infrastrutture Angelo<br />

Bergomi (subentra a Riccardo Sette) ricopre anche<br />

la carica <strong>di</strong> vice sindaco e rimane in consiglio<br />

comunale; ai lavori pubblici e manutenzioni<br />

è confermato Giuseppe Baruffi. Il Sindaco assume<br />

le competenze <strong>di</strong> sicurezza e comunicazione<br />

dell’assessore uscente Francesco Corbetta. Infine<br />

la nota che dal consiglio comunale escono Antonio<br />

Niglia e Gianpietro Bara sostituiti dai primi non<br />

eletti nelle elezioni amministrative del 2007: Flavia<br />

zani e Laura Guarneri.<br />

Agli assessori <strong>di</strong>missionati il nostro grazie per il<br />

servizio <strong>di</strong> questi anni e ai nuovi assessori i nostri<br />

migliori auguri <strong>di</strong> un proficuo lavoro.<br />

bene<strong>di</strong>zione della<br />

reliquia <strong>di</strong> d. gnocchi<br />

domenica 20 giugno 2010 nel giorno in cui il gruppo<br />

Alpini <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> festeggia l’85° anno <strong>di</strong> fondazione<br />

viene inaugurato il monumento al beato<br />

don Carlo Gnocchi alla presenza del presidente<br />

mons. Angelo Bazzari <strong>di</strong> tutti i responsabili della<br />

Fondazione, del Sindaco <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> dott. Andrea<br />

Cottinelli e dei responsabili dell’Associazione degli<br />

Alpini. All’inaugurazione è seguita la bene<strong>di</strong>zione<br />

della reliquia del beato da parte del prevosto<br />

mons. Gian Mario Chiari. La teca (opera dell’artista<br />

davide Castelvedere) è stata portata dal capogruppo<br />

degli alpini <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> valerio Cornali nella<br />

chiesa della Fondazione dove è stata collocata<br />

nell’apposita nicchia (progettata dall’arch. Franco<br />

Fogazzi). E’ stata una cerimonia semplice, essenziale<br />

e coinvolgente. Grazie agli Alpini.<br />

27<br />

cronaca


parrocchia s.giovanni bosco<br />

La lettura pastorale del Vescovo<br />

Il vescovo ci ha fatto il dono della terza lettera pastorale<br />

per l’anno 2010/11 dal titolo:<br />

TUTTI SIANO UNA COSA SOLA.<br />

E’ strettamente unita alle altre due:<br />

La Parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o nella vita della comunità cristiana<br />

(2008-09). L’Eucaristia nella vita della comunità cristiana<br />

(2009-10).<br />

Parola, Eucaristia e Comunità sono i tre pilastri su<br />

cui si fonda la Chiesa e ogni comunità Cristiana.<br />

Il vescovo ci fa riflettere sulla nascita della comunità<br />

cristiana; sul dono dell’amore e sui Frutti che questo<br />

dono produce quando viene accolto e vissuto. Nella<br />

conclusione ci chiede <strong>di</strong> farla <strong>di</strong>ventare strumento <strong>di</strong><br />

riflessione e <strong>di</strong> lavoro nel progetto Pastorale.<br />

E’ una lettera che si presta ad essere letta senza <strong>di</strong>fficoltà,<br />

anche se richiede un certo impegno.<br />

<strong>di</strong>venterà oggetto <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> preghiera nelle<br />

catechesi che faremo nel tempo dell’avvento<br />

E dopo il periodo natalizio. Chi vuole leggerla, troverà<br />

il testo nella Chiesa Parrocchiale.<br />

IL TORNeO DI CALCIO<br />

dal 21 giugno al 17 luglio si è svolto il 3° torneo del quartiere<br />

S. G. BOSCO. La riuscita è stata ottima per l’impegno<br />

<strong>di</strong> parecchi collaboratori che hanno de<strong>di</strong>cato tempo<br />

e Passione. E’ stata una occasione <strong>di</strong> creare un certo<br />

movimento <strong>di</strong> persone che in questo oratorio <strong>di</strong>fficilmente<br />

si vede. desidero ringraziare quanti hanno collaborato, in<br />

vari mo<strong>di</strong>, perché, se tutto è riuscito bene è merito del loro<br />

impegno.<br />

defunti<br />

Mario<br />

Rusconi<br />

n. 21.7.1939<br />

m. 16.6.2010<br />

Edvige Bracchi<br />

ved. Buizza<br />

n. 14.8.1919<br />

m. 6.8.2010<br />

Maria<br />

Groppelli<br />

n. 28.8.1924<br />

m. 2.7.2010<br />

Luciano<br />

Danesi<br />

n. 13.12.1938<br />

m. 6.8.2010<br />

Ezio<br />

Corneo<br />

n. 30.6.1933<br />

m. 23.7.2010<br />

Battista<br />

Marini<br />

n. 12.11.1922<br />

m. 11.6.2010<br />

28<br />

LA SeTTIMANA PASTORALe<br />

dal 2 all’11 Ottobre è in programma la settimana<br />

pastorale con la quale <strong>di</strong>amo inizio<br />

al catechismo. E alle varie attività pastorali.<br />

Quest’anno viene posticipata <strong>di</strong> una settimana<br />

per evitare la coincidenza con quella dell’oratorio<br />

<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> centro.<br />

Sabato 2 ottobre ore 20.30<br />

Tombolata in oratorio<br />

Domenica 3 ottobre ore 15.00<br />

Celebrazione per anziani e rinfresco in oratorio<br />

Marte<strong>di</strong> 5 ottobre ore 20.30<br />

Incontro per genitori e figli <strong>di</strong> 1-2-3 me<strong>di</strong>a<br />

Mercole<strong>di</strong> 6 ottobre ore 20.30<br />

Incontro per genitori e figli <strong>di</strong> 1-2 elementare<br />

giove<strong>di</strong> 7 ottobre ore 20.30<br />

Incontro per genitori e figli <strong>di</strong> 3-4-5 elementare<br />

Vener<strong>di</strong> 8 ottobre ore 20.30<br />

S. messa con possibilita’ <strong>di</strong> confessioni<br />

Sabato 9 ottobre ore 19.00<br />

inizia la serata in oratorio con musica pane e<br />

salamina ecc ....<br />

Domenica 10 ottobre ore 11.00<br />

S. messa per tutta la comunita’, in particolare<br />

per tutti i gruppi dei ragazzi del catechismo<br />

con i genitori.<br />

Giulio Ottorino<br />

Frugoni<br />

n. 27.4.1932<br />

m. 2.8.2010<br />

Luigia Platti<br />

ved. Marini<br />

n. 10.11.1920<br />

m. 12.8.2010<br />

Silvia<br />

Capoferri Martinelli<br />

n. 11.4.1951<br />

m. 4.8.2010<br />

matrimoni<br />

vEzzOLI MARCO<br />

con<br />

STROPPA ANNA<br />

ROCCA MARCO<br />

con<br />

GALLO LAURA


nella pace <strong>di</strong> Cristo<br />

Lucia Massetti<br />

in Belloli<br />

<strong>di</strong> anni 77<br />

m. 1.6.2010<br />

Lucia danesi<br />

ved. Battista Ruggeri<br />

<strong>di</strong> anni 89<br />

m. 12.6.2010<br />

domizio<br />

Corsini<br />

<strong>di</strong> anni 85<br />

m. 23.6.2010<br />

Angelo<br />

Uberti<br />

<strong>di</strong> anni 78<br />

m. 29.7.2010<br />

Gio Battista<br />

Spagna<br />

<strong>di</strong> anni 83<br />

m. 3.6.2010<br />

Sergio<br />

Lazzaroni<br />

<strong>di</strong> anni 59<br />

m. 13.6.2010<br />

Gianberto<br />

Campagnari<br />

<strong>di</strong> anni 81<br />

m. 2.7.2010<br />

Silvano Bellini<br />

<strong>di</strong> anni 65<br />

m. 30.7.2010<br />

a Cologne<br />

Giuseppe<br />

Baroni<br />

<strong>di</strong> anni 82<br />

m. 9.6.2010<br />

Giulio<br />

Galloni<br />

<strong>di</strong> anni 83<br />

m. 14.6.2010<br />

Bruno Tonelli<br />

<strong>di</strong> anni 72<br />

m. 5.7.2010<br />

a S. Polo (BS)<br />

Angela Pontoglio<br />

ved. Bini<br />

<strong>di</strong> anni 73<br />

m. 4.8.2010<br />

29<br />

Luigi<br />

Bosetti<br />

<strong>di</strong> anni 70<br />

m. 10.6.2010<br />

Anna Maranesi<br />

ved. Francesco Greco<br />

<strong>di</strong> anni 94<br />

m. 16.6.2010<br />

Pierina Genocchio<br />

in Lancini<br />

<strong>di</strong> anni 81<br />

m. 21.7.2010<br />

Fossati Paolina<br />

in Pezzetti<br />

<strong>di</strong> anni 71<br />

m. 13.8.2010<br />

a villongo (BG)<br />

Irma Barbarina<br />

Consoli<br />

ved. Bonomelli<br />

<strong>di</strong> anni 77<br />

m. 11.6.2010<br />

Matteo<br />

Gozzini<br />

<strong>di</strong> mesi 18<br />

m. 19.6.2010<br />

Giuseppina Maria<br />

Teresa Plebani<br />

ved. Romoaldo Romano<br />

<strong>di</strong> anni 82<br />

m. 22.7.2010<br />

Giuseppe<br />

Sabotti<br />

<strong>di</strong> anni 76<br />

m. 21.8.2010<br />

parrocchia s. maria assunta


anagrafe<br />

nella pace <strong>di</strong> Cristo<br />

Antonia Francesca<br />

Bosio<br />

ved. Luigi zambelli<br />

<strong>di</strong> anni 93<br />

m. 23.8.2010<br />

Oreste<br />

Fossati<br />

<strong>di</strong> anni 76<br />

m. 26.8.2010<br />

al fonte battesimale<br />

Primo<br />

vermi<br />

<strong>di</strong> anni 73<br />

m. 26.8.2010<br />

MIGLIACCIO SARA <strong>di</strong> Aniello e Ambruoso Monica<br />

n. 28.7.2009 – b. 6.6.2010<br />

CEREA REBECCA <strong>di</strong> Filippo e Ambrosca Laura<br />

n.2.10.2009 – b. 6.6.2010<br />

STARITA FILIPPO <strong>di</strong> Roberto e Brevetti Alessandra<br />

n. 24.10.2009 – b. 6.6.2010<br />

BORGOGNI MARTINA <strong>di</strong> Giulio e Matos Maria Rosangela<br />

n. 4.12.2009 – b. 6.6.2010<br />

RAINERI ALBERTO <strong>di</strong> Roberto e Casali Cristina<br />

n. 10.1.2010 – b. 6.6.2010<br />

zANI NICOLÒ <strong>di</strong> Roberto e Bosetti Stefania<br />

n. 3.2.2010 – b. 6.6.2010<br />

METELLI FILIPPO GIAN LUIGI <strong>di</strong> Federico e Lazzaroni Ombretta<br />

n. 8.2.2010 – b. 6.6.2010<br />

TERzO ALESSANdRO PIETRO <strong>di</strong> Emanuele e Lisci<strong>di</strong>ni Ilaria<br />

n. 12.2.2010 – b. 6.6.2010<br />

SORO ANNA <strong>di</strong> Carlo Manuel Andrea e Segala Laura<br />

n. 12.10.2009 – b. 13.6.2010<br />

PIANTONI FRANCESCO GIUSEPPE <strong>di</strong> Angelo e Sorlini Paola<br />

n. 26.9.2009 – b. 27.6.2010<br />

FERRARI ANdREA GIULIA <strong>di</strong> daniele e danesi donatella<br />

n. 28.1.2010 – b. 27.6.2010<br />

LANCINI MARCO STEFANO <strong>di</strong> Alberto e Pedalino Gisella<br />

n. 20.2.2010 – b. 27.6.2010<br />

ORRÙ dIEGO <strong>di</strong> Roberto e Spada Giuseppina<br />

n. 22.4.2010 – b. 11.7.2010<br />

TURELLI REBECCA <strong>di</strong> Fabio e Cossan<strong>di</strong> Rossella Giovanna<br />

n. 3.2.2010 – b. 25.7.2010<br />

LANCINI MIChELE <strong>di</strong> Tiziano e Bino Francesca<br />

n. 10.6.2010 – b. 8.8.2010<br />

TRES GUILhERME LUIz <strong>di</strong> Cagio e Fatini Janczeski Wanessa<br />

n. 17.4.2009 – b. 22.8.2010<br />

30<br />

matrimoni<br />

BOMBARdIERI MARCO<br />

con zANOLETTI GIUSEPPINA<br />

il 18.6.2010<br />

ALEOTTI MATTEO<br />

con dOTTI MAddALENA<br />

il 19.6.2010<br />

MACCARANA EUGENIO BRUNO<br />

con PIETROBONI ANNA<br />

il 10.7.2010<br />

CANCELLI PAOLO<br />

con CORNALI LAURA<br />

il 11.7.2010<br />

QUARESMINI ENRICO<br />

con MONdELLA vALENTINA<br />

il 21.8.2010<br />

SEGA MARCO<br />

con PIANTONI ALICE<br />

il 27.8.2010<br />

BUONCOMPAGNI FABIO<br />

con zOPPI LICIA<br />

il 28.8.2010<br />

BENEdETTI ELIA<br />

con BONARdI ELENA<br />

il 28.8.2010<br />

Nozze<br />

d’Oro<br />

Antonio Bertoli e<br />

Giu<strong>di</strong>tta Bonar<strong>di</strong><br />

il 9 luglio 2010<br />

hanno festeggiato<br />

il loro 50° <strong>di</strong> matrimonio.


Parrocchia<br />

nei mesi <strong>di</strong> giugno e agosto sono stati celebrati 15<br />

Battesimi. Le offerte in totale E 1.780,00 (minimo E<br />

30,00 massimo E 500,00)<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Lucia Massetti E 150,00<br />

In m. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 400,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Spagna Giobattista E 50,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bosetti Luigi E 50,00<br />

Giacomo in memoria del papà Antonio E 30,00<br />

Angela in memoria <strong>di</strong> Danesi Lucia E 100,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Maranesi Anna E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Lazzaroni Sergio E 100,00<br />

La figlia Giovanna Ruggeri in mem.<br />

della mamma Lucia Danesi E 500,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Corsini Domizio E 100,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

Mariateresa e Alberto in memoria<br />

della mamma noemi E 100,00<br />

Gruppo Alpini nell’85° <strong>di</strong> fondazione E 300,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Tonelli Bruno E 100,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Campagnari Gianberto E 300,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Consoli Irma E 1.000,00<br />

In occasione del Matrimonio E 30,00<br />

n.n. E 338,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Genocchio Pierina E 150,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Plebani Giuseppina E 2.000,00<br />

In memoria della moglie E 50,00<br />

Le figlie, con gioia, ricordano<br />

i 100 anni della mamma E 300,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bonassi Rosa E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> uberti Angelo E 150,00<br />

Le vicine <strong>di</strong> casa ricordano i 100 anni<br />

della sig.ra Adele Chinotti E 50,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In occasione del Matrimonio E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Matteo Gozzini E 200,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bosio Antonietta E 250,00<br />

In questi tre mesi<br />

sono state eseguite<br />

opere straor<strong>di</strong>narie<br />

per i danni dei piccioni<br />

ai tetti della parrocchia,<br />

la costruzione<br />

del muro <strong>di</strong> cinta<br />

franato al campo<br />

dell’oratorio, revisione<br />

dei coppi e tombini<br />

dell’oratorio (a<br />

causa dei nubifragi) e<br />

altri piccoli interventi<br />

per un totale <strong>di</strong> spese<br />

impreviste <strong>di</strong> euro<br />

28.270,00.<br />

In occasione del Matrimonio E 250,00<br />

In occasione del Matrimonio E 250,00<br />

In occasione del Matrimonio E 300,00<br />

Peppina in memoria della nonna<br />

Antonietta E 100,00<br />

<strong>Oratorio</strong><br />

I Cresiman<strong>di</strong> E 2.705,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Lucia Massetti E 250,00<br />

In mem. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 400,00<br />

n.n. E 60,00<br />

Lions Club Chiari le Quadre E 100,00<br />

n.n. E 122,00<br />

n.n. E 1.000,00<br />

In ricordo <strong>di</strong> Pontoglio Angela E 100,00<br />

In ricordo <strong>di</strong> Pontoglio Angela E 100,00<br />

In suffragio <strong>di</strong> Pontoglio Angela E 100,00<br />

n.n. E 1.000,00<br />

Fam. zanotti Angelo in m. <strong>di</strong> Gatti Franco E 150,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bosio Antonietta E 100,00<br />

Santo Stefano<br />

In mem. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 300,00<br />

In mem. <strong>di</strong> Maranesi Anna ved. Greco E 300,00<br />

I nipoti in memoria <strong>di</strong> Domizio Corsini E 160,00<br />

n.n. E 50,00<br />

In memoria <strong>di</strong> Bosio Antonietta E 200,00<br />

San Rocco<br />

In mem. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 400,00<br />

Le famiglie <strong>di</strong> via Montesuello in ricordo<br />

del piccolo Matteo E 80,00<br />

n.n. E 50,00<br />

n.n. E 700,00<br />

Caporovato<br />

n.n. E 390,00<br />

CALENDARIO LITURGICO PASTORALE<br />

SETTEMBRE 2010<br />

5 dOMENICA XXIII del T.O.<br />

6 LUNEdÌ: all’<strong>Oratorio</strong> inizia la Carovana per ragazzi e bambini<br />

8 MARTEdÌ: festa della Natività della B.v. Maria<br />

12 dOMENICA XXIv del T.O.<br />

all’<strong>Oratorio</strong> assemblea e iscrizioni Catechismo gruppi Nazaret (1° anno) -<br />

Cafarnao (2°) Gerusalemme (3°)<br />

14 MARTEdÌ: Festa dell’Esaltazione della Santa Croce<br />

ore 20,30 all’<strong>Oratorio</strong>, assemblea e iscrizioni catechismo gruppo Emmaus (4°)<br />

15 MERCOLEdÌ: memoria della B.v. Maria Addolorata<br />

ore 20,30 all’<strong>Oratorio</strong>, iscrizioni del gruppo Corinto (3 a me<strong>di</strong>a)<br />

ore 20,30 all’<strong>Oratorio</strong>, incontro genitori del gruppo Betlemme<br />

19 dOMENICA XXv del T.O.<br />

all’<strong>Oratorio</strong> assemblea e iscrizioni Catechismo gruppi Antiochia (anno primo<br />

mistagogia) e gruppo Roma (anno secondo mistagogia)<br />

20 LUNEdÌ: anniversario incoronazione Madonna S. Stefano<br />

sante messe ore 7,00 - 17,00 - 20,00<br />

31<br />

offerte


ore 16,15 rosario con bambini alla sera invito alla messa giovani sposi (primi 4<br />

anni)<br />

21 MARTEdÌ: festa <strong>di</strong> San Matteo, apostolo ed evangelista<br />

24 vENERdÌ : festa dell’<strong>Oratorio</strong><br />

25 SABATO: festa dell’<strong>Oratorio</strong><br />

26 dOMENICA XXvI del T.O.: festa dell’<strong>Oratorio</strong><br />

29 MERCOLEdÌ: festa dei santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele<br />

ore 18,00 S. Messa a S. Michele<br />

OTTOBRE 2010<br />

1 vENERdÌ: Primo venerdì del mese adorazione eucaristica e comunioni anziani<br />

e ammalati<br />

ore 20,30 adorazione presso chiesa madri canossiane<br />

ore 20,30 in oratorio incontro genitori gruppo Betlemme<br />

2 SABATO: ore 17,00 S. Messa alla Santella delle valli<br />

3 dOMENICA XXvII del T.O. S. Messa ore 9,30 mandato ai catechisti<br />

ore 15,00 presso oratorio, incontro genitori gruppi Betlemme e Nazaret<br />

ore 20,00 inizia all’oratorio corso per fidanzati<br />

4 LUNEdÌ: festa <strong>di</strong> San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia<br />

7 GIOvEdÌ: Memoria della B.v. Maria del Rosario<br />

8 vENERdÌ: ore 20,30 a Ospitaletto il vescovo presenta la lettera pastorale<br />

10 dOMENICA XXvIII del T.O.<br />

ore 9,30 presentazione gruppo Cafarnao e ritiro - ore 15,00 incontro genitori<br />

gruppo Cafarnao<br />

ore 18,30 messa anniversari <strong>di</strong> matrimonio - ore 20,00 all’<strong>Oratorio</strong> corso per<br />

fidanzati<br />

17 dOMENICA XXIX del T.O.<br />

ore 9,30 ritiro gruppo Gerusalemme - ore 15,00 incontro genitori gruppo<br />

Gerusalemme<br />

ore 20,00 all’<strong>Oratorio</strong> corso per fidanzati<br />

24 dOMENICA XXX del T.O. giornata missionaria mon<strong>di</strong>ale<br />

ore 15,00 incontro genitori gruppo Antiochia e Roma - ore 20,00 corso per<br />

fidanzati<br />

28 GIOvEdÌ: festa dei Santi Simone e Giuda Apostoli<br />

30 SABATO: ore 15,00 - 18,30 al Foro Boario convegno su Emilio Bonomelli<br />

31 dOMENICA XXXI del T.O. ore 20,00 corso per fidanzati<br />

NOVEMBRE 2010<br />

1 LUNEdÌ: Solennità <strong>di</strong> tutti i Santi - ore 15,00 processione dalla chiesa <strong>di</strong> S. Rocco<br />

ore 15,30 santa messa al cimitero; indulgenza plenaria per i defunti ore 20,00<br />

corso per fidanzati<br />

2 MARTEdÌ: Commemorazione <strong>di</strong> tutti i defunti<br />

s. messe: in parrocchia ore 7,00 - 8,15 - 9,30 - 20,30 ufficio solenne per tutti<br />

defunti parrocchia al cimitero ore 10,30 e 15,30<br />

4 GIOvEdÌ: festa del patrono <strong>di</strong> S. Carlo - ore 18,30 messa solenne concelebrata<br />

5 vENERdÌ: primo venerdì del mese adorazione eucaristica e comunioni anziani<br />

e ammalati<br />

ore 20,30 adorazione presso chiesa madri canossiane<br />

7 dOMENICA XXXII del T.O.<br />

ore 9,30 presentazione gruppo Nazaret e ritiro<br />

ore 11,00 presentazione gruppo Emmaus ore 20,00 corso per fidanzati<br />

9 MARTEdÌ: Festa della de<strong>di</strong>cazione della Basilica Lateranense<br />

11 GIOvEdÌ: Memoria <strong>di</strong> San Martino <strong>di</strong> Tours<br />

14 dOMENICA XXXIII del T.O. giornata nazionale del Ringraziamento<br />

ritiro per ragazzi gruppo Roma (secondo anno mistagogia)<br />

ore 20,00 corso per fidanzati<br />

19 vENERdÌ: ore 20,30 in <strong>Oratorio</strong> incontro genitori gruppo Betlemme<br />

21 dOMENICA: solennità <strong>di</strong> Cristo Re dell’universo<br />

Presentazione della B.v. Maria Festa Madonna <strong>di</strong> S. Stefano<br />

ore 9,30 presentazione dei gruppi Chierichetti e Coro - ore 15,00 in <strong>Oratorio</strong><br />

incontro genitori gruppo Betlemme - ore 20,00 corso per fidanzati - ore 20,00<br />

Santa Messa a S. Stefano<br />

22 LUNEdÌ: Festa Madonna <strong>di</strong> S. Stefano<br />

sante messe ore 7,00 - 8,00 - 9,00 - 10,30 per anziani<br />

ore 18,30 per associazioni - 20,00 - ore 15,00 vespro - 16,00 e 16,30 bene<strong>di</strong>zione<br />

dei bambini<br />

ORARIO S. MESSE<br />

Dal 6 <strong>settembre</strong> 2010 al 25 giugno<br />

2011 la santa Messa feriale delle<br />

ore 7.00 viene celebrata nella<br />

cappella delle Madri Canossiane.<br />

giorni feriali<br />

in Parrocchia: ore 8.30 - 17.30<br />

(ore 16.30 da novembre)<br />

dalle Canossiane ore 7.00<br />

al Convento ore 18.45<br />

lunedì a s. Stefano ore 17.00<br />

martedì al d. gnocchi ore 17.30<br />

mercoledì a s. Rocco ore 17.00<br />

giovedì a Caporovato ore 17.00<br />

giorni festivi<br />

sabato prefestiva:<br />

san Rocco ore 17.00<br />

santa Maria Assunta: ore 19.00<br />

domenica:<br />

ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30<br />

vespro: ore 15.30<br />

al Convento:<br />

ore 9.00 - 11.00 - 18.00<br />

Orari sante Messe<br />

da novembre a marzo (ora solare)<br />

Parrocchie Comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>:<br />

Sabato o prefestivi:<br />

ore 17.00: s. Anna, S.G. Bosco,<br />

s. Rocco<br />

ore 18.00: Bargnana, duomo,<br />

Lodetto, s. Giuseppe<br />

ore 18.45: Convento<br />

ore 19.00: <strong>Rovato</strong> Centro<br />

Domenica o festivi:<br />

ore 7.00: <strong>Rovato</strong> Centro<br />

ore 7.30: s. Andrea<br />

ore 8.00: duomo, Lodetto<br />

ore 8.15: <strong>Rovato</strong> Centro<br />

ore 8.30: s. Anna<br />

ore 9.00: Convento, s. G.Bosco,<br />

s. Giuseppe<br />

ore 9.30: Bargnana,<br />

<strong>Rovato</strong> Centro<br />

ore 10.00: Lodetto<br />

ore 10.30: s. Andrea, duomo<br />

ore 11.00: Convento,<br />

<strong>Rovato</strong> Centro<br />

s. Anna, s. G. Bosco<br />

ore 17.00: Convento, s. G.Bosco<br />

ore 18.00: duomo, Lodetto<br />

ore 18.30: <strong>Rovato</strong> Centro<br />

NUMERI DI TELEFONO<br />

Mons. gian Mario Chiari:<br />

0307721130 - 3333798958<br />

Don g. Luigi Moretti: 0307721217<br />

3288517755<br />

Don Roberto Morè: 3385314850<br />

Don Serafino Festa: 0307722822<br />

Madri Canossiane: 0307721431<br />

Convento Frati: 0307721377<br />

Caritas Parrocchia: 0307701141<br />

Ufficio Parrocchiale: 3462285040<br />

(da lunedì a venerdì: ore 9.00/11.00)

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