Bollettino_files/settembre 2010.pdf - Oratorio di Rovato
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<strong>Bollettino</strong><br />
Parrocchiale<br />
PREPOSITURALE COLLEGIATA INSIGNE DI SANTA MARIA ASSUNTA - ROVATO<br />
1<br />
ANNO LXII - N. 4<br />
Settembre · Novembre 2010<br />
Tutti siano una cosa sola (Gv 17,21)<br />
CAMMINO PASTORALE 2010-2011
sommario<br />
LA vOCE dEL PREvOSTO<br />
3 Il fine e i secon<strong>di</strong> fini.<br />
PARROCChIA<br />
4 Tutti siano una cosa sola.<br />
6 La Parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o è sorgente<br />
inesauribile <strong>di</strong> vita.<br />
6 viaggiatori per fede.<br />
7 dalla Chiesa umiliata<br />
alla Chiesa umile.<br />
8 volontariato:<br />
risorsa insostituibile della comunità.<br />
8 verbi e parole con «Il Cuore» dentro.<br />
9 Itinerari <strong>di</strong> fede per fidanzati<br />
Calendario anno 2010/2011.<br />
10 S. Stefano Festa dell’Incoronazione.<br />
10 La preghiera del Rosario.<br />
11 Festa per gli anniversari <strong>di</strong> matrimonio.<br />
11 L’arte <strong>di</strong> vivere.<br />
11 Azione Cattolica.<br />
11 100 anni felicemente insieme.<br />
12 Il funerale religioso in Chiesa.<br />
INIzIAzIONE CRISTIANA<br />
14 Iniziazione Cristiana:<br />
a che punto siamo del cammino?<br />
15 Ai genitori del gruppo Betlemme.<br />
ORATORIO<br />
16 Sogni <strong>di</strong> una sera d’estate.<br />
16 Che meraviglia!<br />
17 “...e vedrai che ti <strong>di</strong>vertirai!!!”<br />
17 Giolab 2010.<br />
18 valdobbiadene:<br />
campo 3a- 4a elementare.<br />
19 valdobbiadene:<br />
campo 2a- 3a me<strong>di</strong>a.<br />
19 Se uno ama la giustizia, le virtù<br />
sono il frutto delle sue fatiche.<br />
20 Il reparto e il campo estivo.<br />
21 Clan in route.<br />
ATTUALITÀ<br />
22 Quanto costa la pace?<br />
23 La chiesa africana ci insegna.<br />
25 Cesare Cantù e l’istruzione dei<br />
“giovinetti”.<br />
26 Cambio nella comunità delle Suore.<br />
27 CRONACA<br />
28 PARROCChIA dI S. G. BOSCO<br />
29 PARROCChIA dI S. MARIA ASSUNTA<br />
30 ANAGRAFE<br />
31 OFFERTE<br />
INSERTO: L’Archivio della Parrocchia<br />
<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />
BOLLETTINO PARROCCHIALE<br />
BImEsTRALE dI VITA PARROCCHIALE<br />
<strong>di</strong>rettore responsabile: Franco manenti<br />
E<strong>di</strong>tore: Parrocchia s.maria Assunta<br />
In redazione:<br />
Gian mario Chiari, Gianluigi moretti,<br />
Roberto morè, Giorgio Baioni,<br />
Nazzareno Lopez, Franco manenti,<br />
madre <strong>di</strong>na, marta Rugolotto, Giusi Plodari<br />
Registrato presso il Tribunale <strong>di</strong> Brescia<br />
in data 14.05.1955 al n. 115 del Registro stampa.<br />
Fotografie: Foto marini, Giorgio Baioni, Pietro Orizio<br />
stampa: Grafiche masneri · Palazzolo s/Oglio<br />
Preghiera per una società<br />
libera e giusta<br />
<strong>di</strong>o della nostra speranza,<br />
Padre che sempre ci ascolti,<br />
in quest’ora <strong>di</strong>fficile e decisiva<br />
cresce la nostra fiducia in te.<br />
Noi che riconosciamo nel Figlio tuo Gesù Cristo<br />
il nostro vero Liberatore,<br />
siamo e vogliamo essere un popolo libero.<br />
Una volta ancora il nostro destino<br />
è posto responsabilmente<br />
nelle nostre mani:<br />
illumina le decisioni <strong>di</strong> tutti<br />
perché non siano provocate da leggerezza<br />
e da risentimento.<br />
né deviate da seducenti menzogne<br />
o turbate da violenze,<br />
ma siano maturate nella serena ricerca<br />
del bene comune.<br />
Guida tu, o <strong>di</strong>o, le nostre scelte<br />
perché gli uomini che ci rappresentano<br />
siano onesti e capaci<br />
e assicurino a noi e ai nostri figli una società<br />
dove a nessuno manchino la casa,<br />
il lavoro e il pane quoti<strong>di</strong>ano.<br />
dove <strong>di</strong> tutti sia riconosciuta e rispettata<br />
la libertà <strong>di</strong> parlare, <strong>di</strong> agire, <strong>di</strong> lavorare,<br />
dove ai <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Cristo sia consentito<br />
<strong>di</strong> professare la fede senza timore,<br />
non solo nel segreto dei cuori<br />
e nel raccoglimento delle chiese,<br />
ma anche in ogni campo della vita associata.<br />
Noi ti affi<strong>di</strong>amo, o Padre, le sorti del nostro Paese:<br />
fa che nella coscienza dei suoi citta<strong>di</strong>ni e nelle leggi<br />
sia sempre onorata la <strong>di</strong>gnità dell’uomo,<br />
tua creatura e tua immagine vivente.<br />
2<br />
GIOVEdì 4 NOVEmBRE<br />
Festa <strong>di</strong> s. Carlo<br />
s. messa in parrocchia ore 7.00 – 8.15 – 9.30 – 18.30<br />
(è sospesa la messa a Caporovato)<br />
sarà presente s.E. mons. simone Giusti, Vescovo <strong>di</strong> Livorno<br />
ore 14.30: bene<strong>di</strong>zione della nuova sede della scuola Ricchino<br />
presso la Fondazione Lodovico Cossan<strong>di</strong>,<br />
Orfanotrofio maschile s. Carlo<br />
ore 15,30: inaugurazione della nuova biblioteca<br />
ore 17,00: consegna del Leone d’Oro, in comune<br />
ore 18,30: solenne Concelebrazione con i sacerdoti della<br />
Vicaria e i nativi <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>
la voce del prevosto<br />
Il Fine e i secon<strong>di</strong> fini<br />
P<br />
er secon<strong>di</strong> fini si intende un’azione o una<br />
scelta che una persona compie per raggiungere<br />
un fine <strong>di</strong>verso e a volte anche<br />
opposto, a quello che quell’azione o scelta fanno<br />
vedere.<br />
Faccio qualche esempio. Quando i farisei ponevano<br />
domande a Gesù, all’apparenza pertinenti<br />
e giuste, <strong>di</strong> fatto non erano per conoscere la sua<br />
dottrina, ma per cercare <strong>di</strong> coglierlo in fallo.<br />
Quando uno aderisce ad un partito o assume un<br />
incarico in amministrazione pubblica non perché<br />
convinto del progetto politico o del compito <strong>di</strong><br />
servire la comunità, ma per tornaconti personali<br />
o una possibile carriera, questi ha secon<strong>di</strong> fini.<br />
Chi va a Messa e poi prolifica <strong>di</strong> pettegolezzi e<br />
<strong>di</strong> mal<strong>di</strong>cenza sulla comunità, chi partecipa alle<br />
riunioni perché altrimenti il figlio non viene ammesso<br />
ai sacramenti, chi si pregia dell’amicizia <strong>di</strong><br />
un vescovo o <strong>di</strong> qualche illustre sacerdote per nascondere<br />
o giustificare le proprie infedeltà, chi si<br />
sposa in chiesa senza un progetto cristiano <strong>di</strong> vita<br />
familiare… tutti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> agire con secon<strong>di</strong> fini.<br />
Nel vangelo Gesù si arrabbia e condanna in modo<br />
spietato l’agire degli scribi e dei farisei. “Guai a<br />
voi scribi e farisei ipocriti… Serpenti, razza <strong>di</strong> vipere,<br />
come potrete sfuggire alla condanna della<br />
Geenna?” (Mt 23,1-33).<br />
L’esistenza <strong>di</strong> secon<strong>di</strong> fini nell’agire <strong>di</strong> una persona,<br />
<strong>di</strong>fficilmente si capisce o si verifica in tempi<br />
brevi, ma si scopre a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tanto tempo<br />
(anche <strong>di</strong> anni!) quando cioè il soggetto li ha raggiunti;<br />
a quel punto si guarda il suo passato, si<br />
collegano fatti e motivazioni, e si spiegano tante<br />
questioni. Per questa “ragione <strong>di</strong> effetto a <strong>di</strong>stanza”<br />
l’agire per secon<strong>di</strong> fini è deleterio per una<br />
comunità.<br />
Il nostro vescovo Luciano nella lettera pastorale<br />
dal titolo significativo: “Tutti siano una cosa sola”<br />
(Gv 17,21) dà <strong>di</strong>versi suggerimenti a questo riguardo.<br />
“La parrocchia unisce più famiglie e le<br />
raccoglie attorno alla medesima Eucaristia. E’<br />
quin<strong>di</strong> l’Eucaristia domenicale che dà forma alla<br />
parrocchia e la fa essere un’espressione precisa<br />
della Chiesa. La parola <strong>di</strong> Dio che viene annunciata,<br />
la preghiera con<strong>di</strong>visa, la comunione<br />
sacramentale hanno la forza <strong>di</strong> unire tra loro le<br />
3<br />
persone, <strong>di</strong> dare una forma cristiana alla loro vita,<br />
<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare una comunità, nella misura, s’intende,<br />
in cui parola ed eucaristia vengono vissute nella<br />
fede” (n. 36).<br />
E poi conclude la lettera: “Si tratta, in concreto,<br />
<strong>di</strong> imparare ad ascoltarci gli uni gli altri; poi <strong>di</strong><br />
imparare a ‘<strong>di</strong>scutere’ i problemi, cioè a mettere<br />
sulla bilancia i pro e i contro <strong>di</strong> ciascuna decisione<br />
possibile. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> imparare una<br />
vera e propria <strong>di</strong>sciplina interiore ed esteriore che<br />
permetta <strong>di</strong> giungere a risultati utili. Se non facciamo<br />
questo sforzo personale, ogni legge o regolamento<br />
si mostrerà inutile. Se invece avremo<br />
la forza e la perseveranza <strong>di</strong> andare in questa <strong>di</strong>rezione,<br />
potremo sperare davvero in una fioritura<br />
delle nostre comunità sulla base <strong>di</strong> un coinvolgimento<br />
<strong>di</strong> tutti (n.49).<br />
La mia raccomandazione a tutti cristiani è questa:<br />
cerchiamo <strong>di</strong> avere forti idealità (soprattutto<br />
non <strong>di</strong>menticare il Fine ultimo: la vita eterna con<br />
il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> <strong>di</strong>o) e stiamo attenti a non tra<strong>di</strong>rle<br />
o a rovinarle con compromessi pericolosi. Affermiamo<br />
ciò in cui cre<strong>di</strong>amo sempre e dovunque.<br />
Preoccupiamoci <strong>di</strong> aggiornare sempre le motivazioni<br />
della nostre scelte, altrimenti gli ideali si<br />
annebbiano.<br />
vivere nella comunità umana con dei secon<strong>di</strong> fini<br />
è possibile davanti agli occhi degli uomini, ma<br />
non davanti a <strong>di</strong>o e alla propria coscienza.<br />
Ai <strong>di</strong>scepoli Gesù raccomanda: “sia il vostro parlare:<br />
“Sì, sì” “No, no”; il <strong>di</strong> più viene dal Maligno”<br />
(Mt 5,37).<br />
Il tempo che stiamo vivendo ci chiama anche a forti<br />
responsabilità educative. Un proverbio orientale<br />
suona così: “i bambini <strong>di</strong> tutto il mondo hanno<br />
due cose in comune: chiudono gli orecchi ai<br />
consigli e aprono gli occhi agli esempi”. Anche<br />
a <strong>Rovato</strong> <strong>di</strong> bambini ne abbiamo tanti, mostriamo<br />
loro che la vita è grande e bella, e che il vangelo<br />
è la regola unica per viverla con gioia in questo<br />
mondo e goderla poi per tutta l’eternità. Preghiamo<br />
lo Spirito Santo con le parole della liturgia: “a<br />
noi che ci nutriamo de Corpo e del Sangue <strong>di</strong> tuo<br />
Figlio dona (Padre) la pienezza dello Spirito Santo<br />
perché <strong>di</strong>ventiamo in Cristo un solo corpo e un<br />
solo spirito” (preghiera eucaristica III).
parrocchia<br />
La lettera pastorale del vescovo per l’anno 2010-2011<br />
Tutti siano una cosa sola (Gv 17,21)<br />
Offriamo una breve presentazione: chi volesse il testo della lettera si<br />
rivolga ai sacerdoti o in sacrestia.<br />
Il vescovo Luciano quando<br />
ha iniziato il suo servizio<br />
episcopale nella<br />
chiesa bresciana ha lanciato un<br />
progetto triennale sul rapporto<br />
Parola-Eucaristia-Comunità.<br />
La prima lettera dal titolo “la<br />
Parola <strong>di</strong> Dio nella vita della comunità<br />
cristiana” aveva come<br />
obiettivo e motivo <strong>di</strong> fondo la<br />
convinzione che solo da un rapporto<br />
approfon<strong>di</strong>to con la Parola<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>o può venire un autentico<br />
rinnovamento della vita ecclesiale<br />
e della pastorale.<br />
La seconda lettera dal titolo<br />
“un solo pane, un unico corpo”<br />
(1Cor 10,14-17) poneva l’accento<br />
sull’Eucaristia nel giorno del<br />
Signore come centro della vita<br />
nella comunità cristiana.<br />
La lettera <strong>di</strong> quest’anno dal titolo<br />
“tutti siano una cosa sola”<br />
(Gv 17,21) esorta la chiesa <strong>di</strong>ocesana<br />
a costituirsi in comunità<br />
sull’esempio <strong>di</strong> Gesù e sul modello<br />
delle prime comunità cristiane.<br />
La vita è data per essere spesa<br />
nel servizio: “nel mondo vige<br />
la regola del potere: chi ha autorità<br />
si fa servire e chi non ha<br />
potere deve servire; nel gruppo<br />
dei <strong>di</strong>scepoli vige la regola del<br />
servizio: chi ha autorità si piega<br />
a lavare i pie<strong>di</strong> degli altri e chi è<br />
senza potere viene servito da chi<br />
ha autorità in modo che appaia<br />
chiaramente la sua <strong>di</strong>gnità e il<br />
suo valore” (lett. pag 4-5).<br />
La lettera ha la parte introduttiva<br />
dal titolo la nascita della comunità<br />
cristiana. Poi si snoda<br />
in tre capitoli, che presentiamo<br />
in sintesi.<br />
Primo capitolo:<br />
Il dono dell’amore<br />
Si chiede il vescovo: qual è il<br />
senso della vocazione cristiana?<br />
“tutti gli uomini sono amati da<br />
Dio, ma solo i credenti lo sanno<br />
e perciò solo loro rispondono<br />
consapevolmente al suo amore;<br />
in particolare, i cristiani sono<br />
credenti che hanno conosciuto<br />
Gesù, hanno visto il suo modo <strong>di</strong><br />
vivere e <strong>di</strong> morire, hanno capito<br />
che tutta la sua vita è stata spesa<br />
sotto il segno dell’amore e che<br />
la morte è stata il compimento <strong>di</strong><br />
questo medesimo amore, hanno<br />
riconosciuto in Lui l’amore <strong>di</strong> Dio<br />
reso umano, visibile, toccabile”<br />
(lett. pag.15).<br />
A ciascun cristiano l’impegno<br />
<strong>di</strong> “conformare” la propria vita<br />
a Cristo Gesù il quale “sta dentro<br />
al mondo; ma non vi abita<br />
semplicemente come un ospite,<br />
bensì come una energia spirituale<br />
che rinnova il mondo stesso<br />
immettendo in esso la sua<br />
‘forma’ cioè la forma del Figlio<br />
<strong>di</strong> Dio, la forma dell’obbe<strong>di</strong>enza<br />
fiduciosa e dell’amore integrale”<br />
(lett. pag 20).<br />
E continua il vescovo: “Questo è il<br />
compito <strong>di</strong> tutti i battezzati: celibi o<br />
sposati, ricchi o poveri, bambini o<br />
anziani, sani o malati... ogni uomo<br />
è cor po, e ogni uomo dà una forma<br />
particolare al proprio corpo attraverso<br />
i pensieri e i desideri che<br />
nutre, attraverso le decisioni che<br />
prende e le azioni che compie, le<br />
relazioni che stabilisce e quelle che<br />
spezza. Di volta in volta il mondo<br />
prende la forma che è prodotta<br />
dalla libertà delle persone; prende<br />
la forma del la pace o della guerra,<br />
della bontà o della cattiveria, della<br />
sag gezza o della stupi<strong>di</strong>tà, secondo<br />
i <strong>di</strong>versi comportamenti delle<br />
persone. Salomone ha immesso<br />
nel mondo un patrimonio <strong>di</strong> sapienza<br />
poi, verso la fine della sua<br />
vita, ha cambiato stile e ha prodotto<br />
stoltezza; Alessandro Magno<br />
ha plasmato un intero ciclo<br />
4<br />
della civiltà umana, ma ha anche<br />
insanguinato il mondo con ire e<br />
violenze e omici<strong>di</strong>. Ciascuno plasma<br />
un frammento <strong>di</strong> mondo e<br />
gli dà forma umana: intelligente<br />
o stupida, responsabile o irresponsabile,<br />
buona o cattiva. Anche<br />
Gesù ha plasmato un frammento<br />
<strong>di</strong> mondo e gli ha dato<br />
la forma dell’amore verso Dio e<br />
dell’amore verso gli uomini. Lo<br />
aveva spiegato così: “Bisogna che<br />
il mondo sappia che io amo il Padre<br />
e faccio quello che Egli mi ha<br />
comandato” (Gv 14,31). Per questo,<br />
<strong>di</strong>ce san Giovanni, “dopo aver<br />
amato i suoi che erano nel mondo,<br />
li amò fino alla fine” (Gv 13,1),<br />
e sapendo che “non c’è amore<br />
più grande <strong>di</strong> chi dona la vita per<br />
i suoi amici (Gv 15,13). Adesso<br />
tocca a noi, i credenti, la comunità<br />
cristiana: aderendo a Gesù,<br />
accogliendo liberamente e con<br />
gratitu<strong>di</strong>ne l’amore <strong>di</strong> Gesù (<strong>di</strong><br />
Dio attraverso Gesù), portiamo<br />
dentro <strong>di</strong> noi l’amore stesso <strong>di</strong><br />
Dio e con questo amore valutiamo<br />
le cose, pren<strong>di</strong>amo le decisioni,<br />
trattiamo le persone. Nella misura<br />
in cui lasciamo che l’amore <strong>di</strong><br />
Dio <strong>di</strong>venti attivo e fecondo dentro<br />
<strong>di</strong> noi, le nostre azioni danno<br />
al mondo (a piccoli frammenti <strong>di</strong><br />
mondo) una forma nuova, la forma<br />
liberante dell’amore.<br />
La Chiesa serve a questo: a trasmettere<br />
al mondo l’amore <strong>di</strong><br />
Dio. Non per una sua qualità ma-
gica, ma per il suo legame stretto<br />
con Cristo e, attraverso Cristo,<br />
con Dio” (lett. pag. 22-23).<br />
Secondo capitolo:<br />
Noi siamo il Corpo <strong>di</strong> Cristo<br />
Operare la trasformazione del<br />
mondo secondo Gesù: questo è<br />
il compito <strong>di</strong> tutti i battezzati.<br />
“La con<strong>di</strong>zione essenziale perché<br />
la Chiesa possa compiere<br />
questa missione è naturalmente<br />
la sua piena adesione a Cristo”<br />
(lett. pag. 27).<br />
Quando viene pre<strong>di</strong>cata la Parola<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>o è Cristo che parla alla<br />
sua Chiesa; quando vengono<br />
celebrati i sacramenti, è Cristo<br />
che opera la salvezza per la sua<br />
Chiesa.<br />
“(il presbitero) deve operare<br />
come sacramento <strong>di</strong> Gesù,<br />
come segno efficace della sua<br />
presenza e della sua azione”<br />
(lett. pag. 29).<br />
da qui la necessaria comunione<br />
fra tutti i presbiteri e l’obbiettivo<br />
della loro santità nella consapevolezza<br />
<strong>di</strong> portare un tesoro <strong>di</strong><br />
cui non sono proprietari. Nella<br />
comunità cristiana, però, tutti<br />
<strong>di</strong>ventano membra insostituibili<br />
<strong>di</strong> un corpo che deve <strong>di</strong>re Cristo<br />
al mondo e deve dare al mondo<br />
la forma <strong>di</strong> Cristo.<br />
In questo corpo, “sono i laici che<br />
intercettano le strutture essenziali<br />
dell’esistenza del mondo: il<br />
potere (nell’impegno politico), il<br />
denaro (nella vita economica),<br />
la sessualità (nella vita familiare)<br />
e così via e che debbono essere<br />
però trasformate secondo<br />
dell’amore che viene da Dio, la<br />
logica del vangelo” lett. pag. 37).<br />
Consacrati, preti, laici hanno bisogno<br />
gli uni degli altri per comprendere<br />
e vivere il senso della<br />
loro vocazione. dove esistono<br />
rapporti intensi <strong>di</strong> comunione,<br />
la vocazione <strong>di</strong> ciascuno riflette<br />
in se stessa qualcosa della<br />
bellezza delle altre vocazioni.<br />
“L’e<strong>di</strong>ficazione della comunità è<br />
compito <strong>di</strong> tutti i battezzati. Non<br />
ci sono limiti alla creatività dello<br />
Spirito nel suscitare doni e servi-<br />
zi; l’unico criterio è il bene della<br />
comunità” (lett. pag. 41)<br />
Terzo capitolo:<br />
Diventare una cosa sola<br />
“La legge fondamentale della vita<br />
della Chiesa in tutte le sue realizzazioni<br />
è quella della comunione;<br />
e la comunione ecclesiale<br />
ha il suo modello e la sua forma<br />
originaria nella Trinità… Proprio<br />
perché cre<strong>di</strong>amo in un Dio uno<br />
e trino, l’ideale della nostra vita<br />
non è l’uniformità (come se esistesse<br />
un’unica forma normativa<br />
<strong>di</strong> esistenza da replicare) ma non<br />
è nemmeno la pluralità <strong>di</strong>spersa<br />
(come se <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> esistenza<br />
potessero svilupparsi una<br />
senza l’altra o una contro l’altra).<br />
Il nostro ideale è la pluralità unita<br />
nell’amore: un corpo solo e molte<br />
membra, un’unica famiglia umana<br />
in molte culture, lingue, esperienze,<br />
persone” (lett. pag. 45).<br />
dunque un’unica Chiesa articolata<br />
in <strong>di</strong>versi livelli che insieme<br />
contribuiscono a formare la<br />
Chiesa varia nella molteplicità<br />
dei doni, unica nel vincolo della<br />
carità e della fede. È nella sinodalità,<br />
stile della comunione<br />
nella chiesa, che si può trovare<br />
il <strong>di</strong>scernimento comunitario e<br />
cioè la ricerca insieme della volontà<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>o attraverso l’analisi<br />
della vita comunitaria cristiana<br />
e l’in<strong>di</strong>viduazione delle scelte<br />
5<br />
necessarie. Perciò occorre valorizzare<br />
tutti gli organismi <strong>di</strong> partecipazione.<br />
“L’dea <strong>di</strong> una piramide del potere<br />
in cui al vertice stanno i primi<br />
viene non solo capovolta <strong>di</strong><br />
modo che chi ha una qualche<br />
autorità, quale che essa sia, può<br />
intenderla e viverla solo come<br />
responsabilità nei confronti degli<br />
altri… se nelle nostre comunità<br />
ci sono tensioni e liti, vuol<br />
<strong>di</strong>re che non abbiamo messo al<br />
centro, i deboli, ma i forti; non ci<br />
stiamo occupando dei piccoli,<br />
ma dei nostri interessi che riteniamo<br />
gran<strong>di</strong>” (lett. pag. 55) “chi<br />
impara ad essere attento agli altri<br />
<strong>di</strong>venta lui stesso più umano,<br />
più ricco <strong>di</strong> sensibilità ed e<strong>di</strong>fica,<br />
in questo modo, la comunità cristiana”<br />
(lett. pag. 59).<br />
“Si tratta <strong>di</strong> apprendere con pazienza<br />
un nuovo stile <strong>di</strong> rapporti e<br />
una nuova modalità <strong>di</strong> confronto<br />
per giungere alla formulazione <strong>di</strong><br />
scelte pastorali; si tratta <strong>di</strong> imparare<br />
ad ascoltarci gli uni gli altri.<br />
A spingerci e sostenerci deve<br />
essere la convinzione che il Signore<br />
risorto rimane presente<br />
sempre nella sua Chiesa e che<br />
non fa mancare il dono dello Spirito,<br />
anzi lo dona senza misura.<br />
Bisogna, però, che da parte nostra<br />
ci sia una <strong>di</strong>sponibilità reale<br />
a lasciarci illuminare e condurre”<br />
(lett. pag. 63).<br />
Riflettendo sui suggerimenti che il Vescovo scrive nella lettera, il<br />
Consiglio Pastorale nella riunione del 27 luglio ha in<strong>di</strong>viduato queste<br />
priorità <strong>di</strong> impegno nella nostra comunità per il prossimo anno<br />
pastorale:<br />
• Maggior attenzione agli ammalati, curando il coor<strong>di</strong>namento per l’assistenza<br />
spirituale e aumentando i ministri per portare l’Eucaristia<br />
(per la domenica).<br />
• Per meglio curare la liturgia istituire il ministero dei lettori (e cantori)<br />
con un adeguato cammino <strong>di</strong> formazione.<br />
• Proporre un cammino <strong>di</strong> formazione per coppie <strong>di</strong> giovani sposi: aiutarli<br />
a fare un percorso spirituale e <strong>di</strong> fraternità.<br />
• Riflettere sul “volontariato” al fine <strong>di</strong> aumentare il buon gruppo <strong>di</strong><br />
volontari che già lavorano in parrocchia, ma anche <strong>di</strong> interiorizzare<br />
quello stile che il vescovo suggerisce per essere costruttori della comunità<br />
e testimoni del vangelo.
parrocchia<br />
La parola <strong>di</strong> Dio<br />
è sorgente inesauribile <strong>di</strong> vita<br />
Chi è capace <strong>di</strong> comprendere,<br />
Signore, tutta la ricchezza <strong>di</strong><br />
una sola delle tue parole?<br />
E’ molto più ciò che ci sfugge <strong>di</strong><br />
quanto riusciamo a comprendere.<br />
Siamo proprio come gli assetati<br />
che bevono ad una fonte. La tua<br />
parola offre molti aspetti <strong>di</strong>versi,<br />
come numerose sono le prospettive<br />
<strong>di</strong> coloro che la stu<strong>di</strong>ano. Il<br />
Signore ha colorato la sua parola<br />
<strong>di</strong> bellezze svariate, perché coloro<br />
che la scrutano possano contemplare<br />
ciò che preferiscono.<br />
ha nascosto nella sua parola tutti<br />
i tesori, perché ciascuno <strong>di</strong> noi<br />
trovi una ricchezza in ciò che contempla.<br />
La sua parola è un albero <strong>di</strong> vita<br />
che, da ogni parte, ti porge dei<br />
frutti benedetti. Essa è come quella<br />
roccia aperta nel deserto, che<br />
<strong>di</strong>venne per ogni uomo, da ogni<br />
parte, una bevanda spirituale. Essi<br />
mangiarono, <strong>di</strong>ce l’Apostolo, un<br />
cibo spirituale e bevvero una bevanda<br />
spirituale (cfr. 1 Cor 10, 2).<br />
Colui al quale tocca una <strong>di</strong> queste<br />
ricchezze non creda che non<br />
vi sia altro nella parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o oltre<br />
ciò che egli ha trovato. Si renda<br />
conto piuttosto che egli non è stato<br />
capace <strong>di</strong> scoprirvi se non una<br />
sola cosa fra molte altre.<br />
dopo essersi arricchito della parola,<br />
non creda che questa venga<br />
da ciò impoverita. Incapace<br />
<strong>di</strong> esaurirne la ricchezza, renda<br />
grazie per la immensità <strong>di</strong> essa.<br />
Rallegrati perché sei stato saziato,<br />
ma non rattristarti per il fatto<br />
che la ricchezza della parola ti<br />
superi. Colui che ha sete è lieto<br />
<strong>di</strong> bere, ma non si rattrista perché<br />
non riesce a prosciugare la<br />
fonte. E` meglio che la fonte sod-<br />
Viaggiatori per fede<br />
Un vascello che ha come<br />
meta la pa tria perduta, riconquistata<br />
attraver so un<br />
lungo viaggio <strong>di</strong> ritorno. Un uomo<br />
che marcia col suo clan verso una<br />
terra ignota, ma promessa con<br />
un giura mento <strong>di</strong>vino. Ecco, secondo<br />
il celebre sag gio Mìmesis,<br />
pubblicato nel 1946 dal criti co e<br />
filologo berlinese Erich Auerbach,<br />
i due archetipi della letteratura e<br />
della stessa cultura occidentale.<br />
da una parte c’è Ulisse che intraprende<br />
il nóstos, ossia il cammino<br />
<strong>di</strong> ritorno verso l’in<strong>di</strong>menticata<br />
Itaca, dan do origine a quel capolavoro<br />
poetico e “no stalgico” che<br />
è l’O<strong>di</strong>ssea. d’altra parte si le va<br />
Abramo che s’avvia lungo le piste<br />
del deserto che dalla Ur mesopotamica<br />
condu cono fino a hebron<br />
nella terra <strong>di</strong> Canaan, regione a<br />
lui sconosciuta. Un itinerario che<br />
si trasforma in pellegrinaggio perché<br />
all’ori gine c’è un appello <strong>di</strong>vino:<br />
“vattene dalla tua terra, dalla<br />
tua parentela e dalla casa <strong>di</strong> tuo<br />
padre verso la terra che io ti in<strong>di</strong>cherò!”<br />
(Genesi 12,1). E “per fede<br />
Abramo, chia mato da <strong>di</strong>o, obbedì<br />
partendo per un luo go che doveva<br />
ricevere in ere<strong>di</strong>tà, e partì senza<br />
sapere dove andava” (Ebrei 11,8).<br />
Un viaggio nel passato per Ulisse,<br />
un cammino verso il futuro per<br />
Abramo: due mo<strong>di</strong> per rappresentare<br />
la storia come ricerca <strong>di</strong> una<br />
mitica età dell’oro perduta oppure<br />
come tensione escatologica verso<br />
una salvezza promessa. Sempre,<br />
però, come movimento. Il cammino,<br />
che è alla base della stessa<br />
esistenza umana (l’homo viator),<br />
<strong>di</strong>venta una parabola per cui non<br />
si procede mai solo spazialmente,<br />
ma anche esistenzial mente.<br />
Lo sapeva bene la tra<strong>di</strong>zione<br />
orien tale che descriveva tre <strong>di</strong>versi<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> muo versi. C’è chi viaggia<br />
coi pie<strong>di</strong> e sono i mer canti.<br />
C’è chi cammina con gli occhi ed<br />
è il sapiente (dovrebbe essere il<br />
vero “turi smo”...). E, infine, c’è chi<br />
avanza col cuo re, pur spostandosi<br />
coi pie<strong>di</strong> e con gli occhi aperti, ed<br />
è il pellegrino, che cerca il mistero<br />
in ogni creatura e nei “luoghi<br />
santi”.<br />
Sì, perché le epifanie <strong>di</strong>vine non<br />
sono so lo da cercare nella rivelazione,<br />
nella co scienza, negli<br />
eventi, ma si manifestano an che<br />
6<br />
<strong>di</strong>sfi la tua sete, piuttosto che la<br />
sete esaurisca la fonte. Se la tua<br />
sete è spenta senza che la fonte<br />
sia inari<strong>di</strong>ta, potrai bervi <strong>di</strong> nuovo<br />
ogni volta che ne avrai bisogno.<br />
Se invece saziandoti seccassi la<br />
sorgente, la tua vittoria sarebbe la<br />
tua sciagura. Ringrazia per quanto<br />
hai ricevuto e non mormorare<br />
per ciò che resta inutilizzato.<br />
Quello che hai preso o portato via<br />
è cosa tua, ma quello che resta è<br />
ancora tua ere<strong>di</strong>tà. Ciò che non<br />
hai potuto ricevere subito a causa<br />
della tua debolezza, ricevilo in altri<br />
momenti con la tua perseveranza.<br />
Non avere l’impudenza <strong>di</strong> voler<br />
prendere in un sol colpo ciò che<br />
non può essere prelevato se non<br />
a più riprese, e non allontanarti da<br />
ciò che potresti ricevere solo un<br />
po’ alla volta.<br />
Efrem il Siro<br />
nello spazio sacro dei santuari.<br />
Il primo “centro” <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento<br />
del cosmo - come ha insegnato<br />
lo stu<strong>di</strong>oso delle religioni Mircea<br />
Eliade - è il perimetro del tempio<br />
ove l’uomo depone le spoglie del<br />
profano e del quoti<strong>di</strong>ano e incrocia<br />
terra e ciclo, im manenza e trascendenza,<br />
umano e <strong>di</strong>vino. verso<br />
questi “centri” si stende una rete<br />
<strong>di</strong> itinerari che avvolgono tutto il<br />
nostro glo bo e su questi percorsi<br />
avanzano i musul mani che pellegrinano<br />
alla Mecca, gli hindù<br />
che si recano ai fiumi sacri o ai<br />
loro templi, gli ebrei che hanno<br />
il cuore rivolto a Gerusalemme, i<br />
cristiani che accorrono a Roma o<br />
nei santuari mariani e dei martiri.<br />
Ma anche un popolo secolarizzato<br />
com’è quello della modernità<br />
ha le sue migrazio ni, come pure i<br />
suoi viaggi <strong>di</strong> piacere.<br />
E nell’ultima sera della sua vita<br />
terrena, prima <strong>di</strong> “ritornare al Padre”,<br />
Gesù Cristo aveva <strong>di</strong>chiarato:<br />
“lo sono la via, la verità e la<br />
vita” (Giovanni 14,6).<br />
Gianfranco Ravasi<br />
(in luoghi dell’infinito n.142 luglio-agosto 2010)
Dalla umiliata<br />
alla umile<br />
Cosa avrebbero detto i padri<br />
del Concilio vaticano II se<br />
lo scandalo della pedofilia,<br />
<strong>di</strong> cui oggi la Chiesa soffre,<br />
fosse scoppiato al tempo del<br />
loro incontrarsi nella basilica <strong>di</strong><br />
San Pietro? Pur vivendo allora la<br />
Chiesa un tempo felice, nel quale<br />
stava godendo, anche grazie<br />
al concilio in atto, <strong>di</strong> notevole<br />
considerazione e stima nel mondo,<br />
essi avevano chiara consapevolezza<br />
<strong>di</strong> non poter parlare <strong>di</strong><br />
santità della Chiesa ignorando il<br />
peccato e i suoi drammi. Scrivevano,<br />
infatti, in Lumen Gentium<br />
8: “Mentre Cristo, «santo, innocente,<br />
immacolato» (Eb 7,26),<br />
non conobbe il peccato (cfr. 2<br />
Cor 5,21) e venne solo allo scopo<br />
<strong>di</strong> espiare i peccati del popolo<br />
(cfr. Eb 2,17), la Chiesa, che<br />
comprende nel suo seno peccatori<br />
ed è perciò santa e insieme<br />
sempre bisognosa <strong>di</strong> purificazione,<br />
avanza continuamente per il<br />
cammino della penitenza e del<br />
rinnovamento”.<br />
Il problema della necessità della<br />
penitenza e del rinnovamento,<br />
però, non interessa esclusivamente<br />
la vita interna della<br />
comunità cristiana, coinvolge<br />
bensì il suo rapporto con la società<br />
civile e con il mondo. Se la<br />
Chiesa, come <strong>di</strong>chiara il famoso<br />
incipit della Gau<strong>di</strong>um et Spes, è<br />
“realmente e intimamente solidale<br />
con il genere umano e con<br />
la sua storia” nel con<strong>di</strong>videre “le<br />
gioie e le speranze”, lo è anche<br />
nel viverne insieme “le tristezze<br />
e le angosce”, compresa la tristezza<br />
e l’angoscia più pesante<br />
<strong>di</strong> tutte, quella dell’esperienza<br />
del peccato e della vergogna.<br />
Rileggendo oggi i testi conciliari,<br />
nella triste situazione che si è<br />
creata, è facile percepire l’importanza<br />
<strong>di</strong> quella consapevolezza<br />
<strong>di</strong> fede che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> collocarci<br />
sul piedestallo nei confronti<br />
del mondo. La Gau<strong>di</strong>um<br />
et Spes al numero 40 <strong>di</strong>chiara<br />
con chiarezza, a nome <strong>di</strong> tutta<br />
la chiesa, che essa “cammina<br />
insieme con l’umanità tutta e<br />
sperimenta assieme al mondo la<br />
medesima sorte terrena”. Il numero<br />
43, quin<strong>di</strong>, raccoglie molte<br />
osservazioni che sono <strong>di</strong> grande<br />
attualità. La chiesa del concilio<br />
riconosce “quanto <strong>di</strong>stanti siano<br />
tra loro il messaggio ch’essa<br />
reca e l’umana debolezza <strong>di</strong> coloro<br />
cui è affidato il Vangelo”.<br />
<strong>di</strong> fronte, quin<strong>di</strong>, al giu<strong>di</strong>zio del<br />
mondo, l’unica preoccupazione<br />
seria dei padri conciliari sarebbe<br />
oggi, non quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi,<br />
ma quella <strong>di</strong> far sì che “non<br />
ne abbia danno la <strong>di</strong>ffusione del<br />
vangelo”.<br />
Più che dal peccato, che mai in<br />
questo mondo potrà essere del<br />
tutto eliminato, gran danno al<br />
vangelo viene dalla contrad<strong>di</strong>zione<br />
fra le pretese della chiesa<br />
<strong>di</strong> essere, non solo per i credenti<br />
ma per il mondo intero, l’unica<br />
interprete dei valori morali, da<br />
un lato, e la condotta immorale,<br />
che non manca <strong>di</strong> abitare anche<br />
al suo interno, dall’altro.<br />
Anche per questo il concilio affermava<br />
che la Chiesa ha bisogno<br />
<strong>di</strong> “continuamente maturare,<br />
imparando dall’esperienza <strong>di</strong><br />
secoli, nel modo <strong>di</strong> realizzare i<br />
suoi rapporti col mondo”, senza<br />
misconoscere “che molto giovamento<br />
le è venuto e le può venire<br />
perfino dall’opposizione <strong>di</strong><br />
quanti la avversano o la perseguitano”<br />
(Gau<strong>di</strong>um et Spes 44).<br />
La lezione che in questo momento<br />
sembra <strong>di</strong> dover apprendere è<br />
quella, non certo <strong>di</strong> derogare ad<br />
alcuno dei doveri della propria<br />
missione, ma sì <strong>di</strong> concentrar-<br />
7<br />
“Pianta dei cippi,<br />
metti paletti in<strong>di</strong>catori,<br />
ricorda il sentiero,<br />
la via che hai percorso”<br />
(Geremia 31,21)<br />
si nella semplice ed essenziale<br />
proposta della fede in Gesù.<br />
Ma soprattutto la lezione da apprendere<br />
è quella dell’umiltà,<br />
che ci permetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con<br />
gli uomini <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>versa visione<br />
del mondo, sempre proponendo<br />
e mai imponendo e rinunciando<br />
alla ricerca <strong>di</strong> qualsiasi posizione<br />
<strong>di</strong> potere, sia pure nell’intento<br />
<strong>di</strong> far prevalere il bene sul male.<br />
A questo proposito non va <strong>di</strong>menticato<br />
il monito <strong>di</strong> Gau<strong>di</strong>um<br />
et Spes 42: “La forza che la<br />
Chiesa riesce a immettere nella<br />
società umana contemporanea<br />
consiste in quella fede e carità<br />
effettivamente vissute, e non in<br />
una qualche sovranità esteriore<br />
esercitata con mezzi puramente<br />
umani”.<br />
Severino Dianich
parrocchia<br />
Volontariato:<br />
risorsa insostituibile della comunità<br />
Volontariato: parola solenne<br />
e fascinosa che corre<br />
il pericolo <strong>di</strong> accendere<br />
immagini su gesti <strong>di</strong> solidarietà<br />
eccezionali alla portata <strong>di</strong> pochi<br />
eroi. Al contrario il volontariato è<br />
il dovere quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> tutti coloro<br />
che si sentono custo<strong>di</strong> dei<br />
propri fratelli (Gen 4,9), <strong>di</strong> coloro<br />
che aprono gli occhi (e vedono)<br />
le necessità e le sofferenze delle<br />
persone (Sir 4,4-10), <strong>di</strong> coloro<br />
che, come il Samaritano del vangelo,<br />
si mettono in gioco senza<br />
scuse (Lc 10,25-37).<br />
Esiste una coalizione <strong>di</strong> partiti<br />
dura a morire (ma che va estinta!)<br />
e che rappresenta la zavorra<br />
<strong>di</strong> ogni comunità. Il partito dei<br />
lamentosi: guardano tutto e sanno<br />
solo criticare, demolire e lamentarsi;<br />
c’è il partito dei gran<strong>di</strong><br />
consiglieri: hanno consigli per<br />
tutti, dal Papa al Presidente degli<br />
Stati Uniti, all’ultimo ven<strong>di</strong>tore<br />
<strong>di</strong> gelati; il partito dei finti filosofi:<br />
ragionano con le categorie<br />
mentali dei SE (se i preti… se il<br />
sindaco… se gli industriali…)<br />
dei MA (ad ogni iniziativa o notizia<br />
positiva il commento è: sì,<br />
ma però…) e del con<strong>di</strong>zionale<br />
(ci vorrebbe… sarebbe bello…);<br />
infine il partito dei pettegoli (non<br />
ha bisogno <strong>di</strong> esempi).<br />
Questa coalizione (purtroppo<br />
molto <strong>di</strong>ffusa sia nella chiesa<br />
che nella società) non deve assolutamente<br />
offuscare o rallentare<br />
la volontà <strong>di</strong> servire che è<br />
innata in tanti cristiani.<br />
Il volontariato è la forza vitale <strong>di</strong><br />
ogni comunità; è impensabile<br />
che una parrocchia viva senza<br />
volontari; anzi possiamo affermare<br />
con certezza che se le nostre<br />
parrocchie vivono è perché<br />
molte persone vi operano gratuitamente.<br />
Il volontario è la persona che si<br />
mette in gioco, con i talenti ricevuti<br />
e scoperti, in base alle<br />
necessità della comunità in cui<br />
vive e prega con le parole della<br />
liturgia: “donaci occhi per vedere<br />
le necessità e le sofferenze dei<br />
fratelli; infon<strong>di</strong> in noi la luce della<br />
tua parola per confortare gli affaticati<br />
e gli oppressi; fa’ che ci<br />
impegniamo lealmente a l servizio<br />
dei poveri e dei sofferenti”<br />
(preghiera eucaristica vC).<br />
La scelta <strong>di</strong> servizio è fatta con<br />
competenza (che si impara facendo)<br />
e con passione (che cresce<br />
con la formazione). Lo stile<br />
del servizio accompagna tutta la<br />
vita, il campo del servizio è sempre<br />
a tempo determinato.<br />
Quanto è richiesta l’azione dei<br />
Verbi e parole con «Il Cuore» dentro<br />
Ac-COR-darsi: mettersi d’accordo, conciliarsi, far coincidere,<br />
armonizzarsi.<br />
Con-COR-<strong>di</strong>a: conformità profonda <strong>di</strong> sentimenti, idee e<br />
propositi tra due o più persone.<br />
COR-aggio: forza che viene dal cuore nell’intraprendere imprese<br />
<strong>di</strong>fficili, nel sopportare con serenità dolori e sacrifici.<br />
COR-<strong>di</strong>alità: accoglienza affabile che nasce dal cuore.<br />
COR-doglio: provare dentro <strong>di</strong> sè dolore per il dolore altrui.<br />
Miseri-COR-<strong>di</strong>a: donare il proprio cuore ai più miseri.<br />
Ri-COR-darsi: richiamare qualcuno alla memoria del cuore.<br />
Rin-CUOR-are: dare animo, consolare, rasserenare, rassicurare.<br />
In-COR-aggiare: infondere nuovo coraggio, animare, sostenere.<br />
8<br />
volontari in una parrocchia? Non<br />
c’è limite! Pensiamo ai ragazzi:<br />
hanno bisogno <strong>di</strong> accompagnatori<br />
per tutte le espressione della<br />
loro vita; pensiamo agli adolescenti:<br />
sempre criticati e abbandonati<br />
a se stessi (non esistono<br />
accompagnatori per loro!); pensiamo<br />
alle esigenze “tecniche”<br />
degli ambienti parrocchiali (manutenzioni,<br />
pulizie, gestione bar,<br />
impianti sportivi, amministrazione…);<br />
pensiamo alla liturgia: il<br />
vescovo nella lettera pastorale<br />
suggerisce tante attenzioni nuove<br />
per quanto riguarda la liturgia.<br />
Abbiamo tutti goduto una serata<br />
in<strong>di</strong>menticabile sabato 24 luglio<br />
all’oratorio assistendo al musical<br />
“Sette spose per sette fratelli”<br />
messo in scena dai nostri adolescenti<br />
e giovani. Ebbene ciò è<br />
stato possibile per l’impegno <strong>di</strong><br />
don Gigi e dei giovani, ma anche<br />
per il grande lavoro degli adulti<br />
a preparare la scenografia, i costumi<br />
e la parte tecnica. Rimane<br />
il <strong>di</strong>lemma: sono stati i giovani a<br />
coinvolgere gli adulti o gli adulti<br />
a invogliare i giovani? A voi la<br />
risposta!<br />
“Si dovrebbe pensare più a far<br />
bene che a stare bene: e così si<br />
finirebbe anche a star meglio”<br />
scriveva Alessandro Manzoni. E<br />
Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta esortava<br />
sempre le sue suore con<br />
queste parole: “non importa le<br />
cose che fai, ma quanto amore<br />
metti in ciò che fai!” Una cosa<br />
è certa: se il mondo degli adulti<br />
si impegnasse in servizi volontari,<br />
vissuti con gioia, gratuità e<br />
convinzione, cambierebbero la<br />
vita delle nostre comunità, mostrerebbero<br />
valori affascinanti<br />
e imitabili ai ragazzi e ai giovani,<br />
aumenterebbero l’ottimismo<br />
nelle persone… creerebbero un<br />
interessante circolo vituoso.<br />
dunque, cari rovatesi, non ci resta<br />
che rimboccarci le maniche.<br />
don Gian Mario
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
Zona Pastorale VI S. Carlo - Franciacorta<br />
Itinerari <strong>di</strong> fede per fidanzati<br />
CALENDARIO ANNO 2010 - 2011<br />
Ogni grande conquista nella vita richiede preparazione e strumenti adeguati. Il sacramento<br />
del matrimonio, con le sue caratteristiche <strong>di</strong> unicità, fedeltà e in<strong>di</strong>ssolubilità, richiede gli<br />
strumenti dell’Eucaristia domenicale e della Confessione perio<strong>di</strong>ca per portare, sempre freschi,<br />
i frutti dell’amore, della comunione e del servizio.<br />
Domenica ore 20.30<br />
<strong>Oratorio</strong> S.Giovanni Bosco - via S.Orsola 7, ROVATO<br />
da domenica 3 ottobre a domenica 5 <strong>di</strong>cembre 2010<br />
iscrizioni: dal prevosto don Gian Mario tel. 0307721130 – 3333798958<br />
Giovedì e lunedì ore 20.30<br />
<strong>Oratorio</strong> S.Domenico Savio - p.zza Vittorio Veneto, ERBUSCO<br />
da lunedì 25 ottobre a giovedì 2 <strong>di</strong>cembre 2010<br />
iscrizioni: dal parroco don Luigi tel. 0307760291<br />
Giovedì e lunedì ore 20.30<br />
<strong>Oratorio</strong> Focolare - via Tonelli 20, COCCAGLIO<br />
da lunedì 10 gennaio a giovedì 3 febbraio 2011 (ritiro Domenica 6 febbraio)<br />
iscrizioni: presso l’ufficio parrocchiale (sacrestia)<br />
negli orari <strong>di</strong> apertura della chiesa tel. 0307248203 - 0307721248<br />
Domenica ore 20.30<br />
<strong>Oratorio</strong> femminile - via Castello 8, COLOGNE<br />
da domenica 16 gennaio a domenica 20 marzo 2011<br />
iscrizioni: dal parroco don Agostino tel. 030715009<br />
Sabato ore 20.30<br />
<strong>Oratorio</strong> S.Giovanni Bosco - via Emanuele III 12, BORNATO<br />
sabato 19-26 marzo; 2-9-16-30 aprile; 7-14 maggio 2011 (ritiro Domenica 22 maggio)<br />
iscrizioni orario ufficio, 9-10.30: dal parroco don Andrea tel. 030725226<br />
Sabato ore 20.30 - Frati Servi <strong>di</strong> Maria (via Monte Orfano, 9) venti incontri a scadenza<br />
quin<strong>di</strong>cinale con inizio sabato 2 ottobre 2010. Le schede <strong>di</strong> iscrizione sono <strong>di</strong>sponibili<br />
nella portineria del Convento. Referente Padre Sebastiano Convento dell’Annunciata<br />
in <strong>Rovato</strong> tel. 0307721377.<br />
ALCunI SuGGERIMEnTI AI FIDAnzATI:<br />
u È cosa molto buona partecipare all’itinerario prima <strong>di</strong> decidere la data delle nozze (che senso ha sposarsi<br />
in Chiesa se non si partecipa alla messa tutte le domeniche?).<br />
u Sposarsi in Chiesa è una scelta <strong>di</strong> fede: è cosa bella che i fidanzati si preparino spiritualmente facendosi<br />
aiutare dal sacerdote che bene<strong>di</strong>rà il loro matrimonio.<br />
u È buona cosa che alla vigilia del matrimonio i fidanzati ritaglino qualche ora per un “ritiro spirituale”<br />
(preghiera, preparazione della liturgia del matrimonio, Confessione…).<br />
u Il Sacramento chiede essenzialità: per la celebrazione evitare sfarzi <strong>di</strong> addobbi, fotografi, cantanti…<br />
(… quelle cose che non hanno niente o poco a che fare con il Sacramento, ma che vanno bene altrove).<br />
u È consigliabile che il <strong>di</strong>alogo spirituale con il sacerdote continui anche negli anni successivi.<br />
9
parrocchia<br />
Santo Stefano<br />
Festa<br />
dell’Incoronazione<br />
Lunedì 20 <strong>settembre</strong> celebriamo l’anniversario dell’incoronazione<br />
della Madonna <strong>di</strong> S.Stefano. La solennità vuol ricordare il miracolo<br />
attribuito alla Madonna che ha salvato <strong>Rovato</strong> da una probabile<br />
(o quasi certa) <strong>di</strong>struzione negli ultimi giorni della guerra.<br />
La devozione alla Madonna <strong>di</strong> Santo Stefano è legata a questo<br />
evento e i rovatesi devono ricordare con riconoscenza.<br />
IL PROgRAMMA DeLLA CeLebRAzIONe:<br />
ore 7.00 S. Messa<br />
ore 16.30 S. Rosario<br />
ore 17.00 S. Messa (prefestiva).<br />
ore 20.00 S. Messa (in Parrocchia si celebra solo alle 8.30).<br />
Sagra <strong>di</strong><br />
Santo Stefano<br />
Da lunedì 15 a venerdì 19 novembre<br />
Ore 16.30 Recita del Rosario.<br />
Ore 17.00 S. Messa.<br />
(è sospesa la Messa del pomeriggio in<br />
parrocchia e del giovedì a Caporovato).<br />
Domenica 21 novembre<br />
Ore 20.00 S. Messa (con la Corale).<br />
A seguire concerto della Banda e rinfresco.<br />
Lunedì 22 novembre: FeSTA<br />
S. Messe: ore 7.00 – 8.00 – 9.00<br />
Ore 10.30 S. Messa per gli ammalati e gli<br />
anziani *<br />
Ore 15.00 Canto del vespro.<br />
Ore 16.00 e 16.30 Bene<strong>di</strong>zione dei bambini.<br />
Ore 18.30 S. Messa delle Associazioni.<br />
Ore 20.00 S. Messa conclusiva.<br />
(in parrocchia si celebra solo alle ore<br />
8.30).<br />
* <strong>Rovato</strong> soccorso, gli Amici della Casa <strong>di</strong><br />
Riposo e gli Alpini si prestano (come sempre<br />
con generosità encomiabile) a trasportare<br />
gli anziani e ammalati che desiderano<br />
partecipare telefonicamente e prendere accor<strong>di</strong><br />
per il trasporto.<br />
10<br />
La preghiera<br />
del ROSARIO<br />
Giovanni Paolo II, proponendo il<br />
rosario rinnovato, ha invitato tutti<br />
a riscoprirne la bellezza «con<br />
gli occhi del cuore» <strong>di</strong> Maria:<br />
«Riprendete con fiducia tra le<br />
mani la corona del rosario». Il rosario<br />
è una preghiera semplice,<br />
mai ripetitiva e noiosa, perché<br />
ci fa partecipare attivamente<br />
con Maria alla contemplazione<br />
dei misteri della vita <strong>di</strong> Gesù. La<br />
me<strong>di</strong>tazione dei “misteri” dell’infanzia,<br />
della vita pubblica e della<br />
passione, morte e risurrezione <strong>di</strong><br />
Gesù, in compagnia della Madre<br />
sua, ci fa scoprire anche il valore<br />
della nostra stessa vita.<br />
Misteri della gioia<br />
(lunedì e sabato)<br />
1° L’angelo porta l’annuncio a Maria<br />
2° Maria visita la cugina Elisabetta<br />
3° Gesù nasce a Betlemme<br />
4° Gesù è presentato al Tempio<br />
5° Gesù è ritrovato nel Tempio<br />
Misteri della luce (giovedì)<br />
1° Gesù è battezzato nel Giordano<br />
2° Gesù si rivela alle nozze <strong>di</strong> Cana<br />
3° Gesù annuncia il regno <strong>di</strong> <strong>di</strong>o<br />
4° Gesù si trasfigura sul Tabor<br />
5° Gesù istituisce l’Eucaristia<br />
Misteri del dolore<br />
(martedì e venerdì)<br />
1° Gesù agonizza nell’orto degli ulivi<br />
2° Gesù è flagellato<br />
3° Gesù è coronato <strong>di</strong> spine<br />
4° Gesù porta la croce al Calvario<br />
5° Gesù muore sulla croce<br />
Misteri della gloria<br />
(mercoledì e domenica)<br />
1° Gesù risorge da morte<br />
2° Gesù ascende al cielo<br />
3° Lo Spirito Santo <strong>di</strong>scende sugli Apostoli<br />
4° Maria è assunta in cielo<br />
5° Maria è incoronata Regina
Festa<br />
per gli anniversari<br />
<strong>di</strong> matrimonio<br />
Continua la simpatica tra<strong>di</strong>zionale festa<br />
per gli anniversari <strong>di</strong> matrimonio. L’iniziativa<br />
mira a manifestare quanto la comunità<br />
è vicina alla famiglia e nello stesso tempo<br />
vuole ricordare ad ogni coppia <strong>di</strong> sposi<br />
che è molto importante celebrare in famiglia<br />
il giorno anniversario del matrimonio.<br />
Domenica 10 ottobre sono invitate tutte<br />
le coppie che celebrano i seguenti anniversari<br />
<strong>di</strong> matrimonio: 5º - 15º - 25º - 40º<br />
- 50º - 60º ed oltre.<br />
La festa inizia con la Santa Messa delle<br />
ore 18.30 e si conclude con un piacevole<br />
e familiare rinfresco all’oratorio.<br />
E se alcune coppie desiderano festeggiare<br />
in questa occasione, il loro anniversario,<br />
che però non rientra in quelli proposti,<br />
si iscrivino… e sarà più festa!!<br />
Permane il problema degli in<strong>di</strong>rizzi per<br />
mandare l’invito personale; ci è impossibile<br />
arrivare a tutti: ci affi<strong>di</strong>amo al passaparola.<br />
Chi ha piacere a vivere la festa avvisi per<br />
telefono: Prevosto: 0307721130 - Marilena:<br />
0307702971 - Monica: 030723580. In<br />
sacrestia entro martedì 5 ottobre 2010.<br />
Frati Servi <strong>di</strong> Maria CONvENTO dELL’ANNUNCIATA<br />
L’ARTe DI VIVeRe<br />
Percorsi antropologici sulla <strong>di</strong>namica dei sentimenti<br />
AMORe e ODIO<br />
Lunedì 20 <strong>settembre</strong>: Amore, mito impossibile<br />
(rel. Umberto Curi)<br />
Lunedì 27 <strong>settembre</strong>: Amore e o<strong>di</strong>o: due mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
perdere la testa (rel. Eugenio Borgna)<br />
Lunedì 4 ottobre: Percorsi (nascosti) <strong>di</strong> amorosa<br />
<strong>di</strong>struttività quoti<strong>di</strong>ana (rel. Gabriella Mariotti)<br />
Lunedì 11 ottobre: L’amore frainteso (rel. Roberto<br />
Mancini)<br />
Lunedì 18 ottobre: L’elogio del conflitto (rel. Fabio<br />
Corazzina)<br />
Lunedì 25 ottobre: Il paradosso cristiano: “o<strong>di</strong>are”<br />
il padre e “amare” il nemico (rel. Carmine Di<br />
Sante).<br />
Il Consiglio parrocchiale dell’Azione Cattolica ha<br />
presentato al Consiglio Pastorale <strong>di</strong> fine luglio le<br />
date delle sue principali iniziative per l’anno 2010-<br />
2011.<br />
Non sono state fatte osservazioni particolari e<br />
pertanto le date sono, in linea <strong>di</strong> massima confermate.<br />
– Mercoledì 8 <strong>di</strong>cembre: giornata dell’Adesione<br />
all’Azione Cattolica con incontro e pranzo con i<br />
genitori dei ragazzi dell’ACR.<br />
– domenica 19 <strong>di</strong>cembre: ritiro spirituale <strong>di</strong> preparazione<br />
per l’Avvento.<br />
– domenica 10 aprile: ritiro spirituale <strong>di</strong> preparazione<br />
per la Pasqua.<br />
– Fine gennaio 2011: iniziativa <strong>di</strong> riflessione per<br />
tutta la citta<strong>di</strong>nanza in raccordo con il Mese<br />
della Pace, la Giornata della Memoria (dell’Olocausto)<br />
e la settimana dell’<strong>Oratorio</strong>, con presentazione<br />
del XI ciclo <strong>di</strong> incontri “Cristiani nella<br />
Città 2011”.<br />
– 17, 24, 31 marzo e 7 aprile: ciclo <strong>di</strong> incontri<br />
“Cristiani nella Città”.<br />
A fronte della scarsa attenzione ad un momento<br />
liturgico essenziale che è la Pentecoste, memoria<br />
del dono dello Spirito, l’AC intende provare a proporre<br />
una veglia <strong>di</strong> Preghiera a carattere zonale in<br />
accordo con il Consiglio Pastorale.<br />
100 anni felicemente insieme<br />
11<br />
Il 30 luglio la nostra cara zia Adele ha raggiunto una<br />
preziosa tappa: 100 anni!<br />
La ricor<strong>di</strong>amo con tanto affetto e riconoscenza perché<br />
insieme alla Tina e alla Rina, la loro casa è per tutti noi<br />
un punto <strong>di</strong> riferimento.<br />
Accoglienza, <strong>di</strong>alogo<br />
e cor<strong>di</strong>alità fanno<br />
<strong>di</strong> loro delle persone<br />
speciali per le<br />
nuove e vecchie<br />
generazioni.<br />
Ancora tanti auguri<br />
zia Adele!<br />
I tuoi fans
parrocchia<br />
Da sacerdote e da cristiano<br />
sento molto il desiderio<br />
<strong>di</strong> richiamare alla mia<br />
mente e alla mente <strong>di</strong> chi si trova<br />
a vivere un funerale alcune idee<br />
per ricordarmi e ricordare che,<br />
anche se non è un sacramento,<br />
il funerale è un momento molto<br />
importante in cui da cristiani, in<br />
Cristo, noi salutiamo e accompagniamo<br />
un fratello o una sorella<br />
defunta e una famiglia che piange<br />
la scomparsa <strong>di</strong> persona cara!<br />
Appunto perché è un momento<br />
così alto, unico e delicato esso<br />
va curato e mai improvvisato<br />
(come sacerdote sento molto<br />
questa responsabilità e inadeguatezza<br />
soprattutto quando si<br />
deve accompagnare persone<br />
che non si conoscono personalmente).<br />
Sento però anche<br />
la forza e la grazia del ministero<br />
sacerdotale che mi porta prima<br />
che a <strong>di</strong>re belle parole, ad esse-<br />
Il funerale religioso in Chiesa<br />
IL RITO DeLLe eSeQUIe<br />
210. «La liturgia cristiana dei funerali è una celebrazione<br />
del mistero pasquale <strong>di</strong> Cristo Signore.<br />
Nelle esequie la Chiesa prega perché i suoi figli,<br />
incorporati per il battesimo a Cristo morto<br />
e risorto, passino con lui dalla morte alla vita. È<br />
per questo che la Chiesa, madre pietosa, offre per<br />
i defunti il Sacrificio eucaristico, memoriale della<br />
Pasqua <strong>di</strong> Cristo, innalza preghiere e compie<br />
suffragi; e poiché tutti i fedeli sono uniti in Cristo,<br />
tutti ne risentano vantaggio: aiuto spirituale i defunti,<br />
consolazione e speranza quanti ne piangono<br />
la scomparsa» (Rituale Romano, Rito delle Esequie<br />
(1974), RE Introduzione 1).<br />
INDICAzIONI geNeRALI<br />
211. Un posto <strong>di</strong> rilievo assume la veglia <strong>di</strong> preghiera<br />
nella casa del defunto. Qualora il sacerdote non possa<br />
essere presente si deputino laici che, attraverso appositi<br />
sussi<strong>di</strong>, animino la veglia. Essa non sia mai tralasciata:<br />
è un momento forte <strong>di</strong> comunione e <strong>di</strong> evangelizzazione<br />
(cfr. RE, introduzione 3.19).<br />
212. L’Or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong>ocesano può concedere il permesso<br />
<strong>di</strong> celebrare le Esequie anche <strong>di</strong> un piccolo, morto<br />
prima che i genitori potessero battezzarlo, com’era<br />
loro intenzione (cfr. CIC, can. 1183 § 2); come pure <strong>di</strong><br />
un battezzato non cattolico, qualora manchi il proprio<br />
ministro e non consti la sua volontà contraria (cfr. CIC,<br />
can. 1183 § 3).<br />
re testimone <strong>di</strong> quel Cristo Morto<br />
e Risorto a cui affi<strong>di</strong>amo i nostri<br />
defunti!<br />
Essi non sono persi o ingoiati<br />
nel nulla della morte, ma affidati<br />
alla misericor<strong>di</strong>a e all’ amore<br />
grande del Buon Pastore che è<br />
morto e Risorto per noi tutti.<br />
dall’altre parte però il funerale,<br />
come ci ricorda la liturgia è un<br />
momento sobrio che non può<br />
essere banalizzato o ridotto a<br />
momento intimistico dove si può<br />
<strong>di</strong>re e fare tutto in nome <strong>di</strong> quel<br />
legame che c’era in vita!<br />
Per sottolineare quei legami<br />
d’affetto particolari che ci legano<br />
ai nostri cari che muoiono<br />
si potrebbe trovare altri spazi e<br />
luoghi <strong>di</strong>versi dal rito delle Esequie<br />
(sarebbe bello ricordarsi<br />
del defunto non solo al momento<br />
funerale in chiesa o al cimitero!<br />
Perché non ritrovarsi poi in<br />
date significative come al com-<br />
12<br />
pleanno, nell’anniversario della<br />
morte, nella data del matrimonio<br />
ecc… come famiglia, amici<br />
e conoscenti, magari anche nel<br />
fare una preghiera assieme, una<br />
visita al cimitero?).<br />
Oggi c’è molta confusione e si<br />
mescola molto sacro e profano,<br />
si pensa che nel funerale più si<br />
fa e più si <strong>di</strong>ce e meglio sia!!!<br />
Per questo riporto qui il capitolo<br />
del <strong>di</strong>rettorio del vescovo <strong>di</strong><br />
Brescia che ci ricorda il valore<br />
delle esequie cristiane, il modo<br />
in cui vanno celebrate, il perché<br />
si fanno certe cose e il perché<br />
no <strong>di</strong> altre!! Spero che possa<br />
essere una lettura utile per tutti<br />
anche per capire il perché a volte<br />
i sacerdoti agiscono in determinati<br />
mo<strong>di</strong>, occasione anche<br />
per chiedere a noi sacerdoti <strong>di</strong><br />
essere più fedeli a quanto pre<strong>di</strong>chiamo<br />
e <strong>di</strong>ciamo.<br />
don Roberto<br />
213. Sarà necessaria un’opera <strong>di</strong> saggia persuasione<br />
perché i familiari evitino spese eccessive per le onoranze<br />
funebri. Si potranno suggerire autentici gesti <strong>di</strong><br />
solidarietà a vantaggio <strong>di</strong> necessità reali e bisogni presenti.<br />
214. Quand’anche gli accor<strong>di</strong> vengano presi tramite<br />
organizzazioni apposite, il pastore non trascurerà mai<br />
il contatto personale con i familiari del defunto.<br />
215. Per la celebrazione delle Esequie <strong>di</strong> una persona<br />
proveniente da altra parrocchia, è necessario avvisare<br />
il parroco della parrocchia <strong>di</strong> provenienza e informarsi<br />
del defunto.<br />
PeR LA CeLebRAzIONe<br />
216. La liturgia funebre è espressione della comunione<br />
dei santi, perciò la celebrazione sia sostenuta dalla<br />
luce della fede cristiana.<br />
217. La celebrazione completa delle Esequie si struttura<br />
attorno a questi elementi: preghiera nella casa del<br />
defunto, processione alla chiesa, celebrazione eucaristica<br />
in chiesa, ultima raccomandazione e commiato,<br />
processione al cimitero, preghiere al sepolcro (cfr. RE,<br />
Introduzione 3).<br />
218. Particolare attenzione va riservata alle orazioni,<br />
ai testi biblici e alle monizioni nella loro vasta possibilità<br />
<strong>di</strong> scelta (cfr. RE, Introduzione 11-13), tenendo<br />
presente che la Messa esequiale non può essere celebrata<br />
nel Triduo sacro, nelle solennità <strong>di</strong> precetto, nelle<br />
domeniche <strong>di</strong> Avvento, <strong>di</strong> Quaresima e <strong>di</strong> Pasqua (cfr.<br />
RE, Introduzione 6).
219. Nella celebrazione si curi particolarmente<br />
l’omelia, la quale non deve avere il carattere <strong>di</strong> elogio<br />
funebre, ma deve essere un aiuto alla comprensione<br />
e un approfon<strong>di</strong>mento del mistero della morte<br />
alla luce del Signore gesù crocifisso e risorto. I<br />
testi biblici in tal senso offrono ampie prospettive.<br />
È sempre possibile, e la domenica vincolante, utilizzare<br />
le letture bibliche della liturgia del giorno.<br />
220. Nella Messa esequiale non si tralasci mai la “preghiera<br />
dei fedeli” (che sia preparata e sia preghiera) e<br />
si richiami il valore della Comunione eucaristica durante<br />
la Messa (cfr.<br />
RE 64. 66).<br />
221. Prima della celebrazione occorre manifestare<br />
con molta fermezza l’assoluta inopportunità, nel<br />
rito liturgico, dei vari interventi commemorativi, i<br />
quali possono invece trovare migliore collocazione<br />
presso il cimitero.<br />
222. Attenzione particolare va riservata anche ai segni:<br />
la collocazione del defunto rivolto verso l’altare<br />
(ma, se ministro or<strong>di</strong>nato, rivolto verso l’assemblea);<br />
il testo dell’Evangelo o della Bibbia sul feretro, la presenza<br />
del cero pasquale (cfr. RE 59).<br />
223. L’abbondante proposta che il Rituale offre circa<br />
la preghiera dei Salmi, soprattutto nel contesto<br />
delle due processioni (dalla casa alla chiesa; dalla<br />
chiesa al cimitero), permette una scelta <strong>di</strong> testi adatti<br />
alle varie circostanze (cfr. RE, Introduzione 24).<br />
Nella casa del defunto e durante il funerale vi sia l’invito<br />
alla preghiera comune. durante il trasporto della<br />
salma in chiesa si inviti alla partecipazione orante attraverso<br />
la forma litanica.<br />
Andando al cimitero si preghi con il S. Rosario o con<br />
altre forme <strong>di</strong> supplica (cfr. RE 80. 82), e al camposanto<br />
la celebrazione sia sobria, come dal Rituale, senza<br />
ulteriori aggiunte da parte del celebrante.<br />
CeLebRAzIONe DeL RITO DeLLe eSeQUIe<br />
SegUITO O PReCeDUTO DALLA CReMAzIONe<br />
224. Il Rito delle Esequie (1974), recependo quanto è<br />
stabilito dall’Istruzione della Sacra Congregazione del<br />
Sant’Uffizio “De cadaverum crematione” dell’8 maggio<br />
1963, afferma<br />
al n. 15 dell’Introduzione: «A coloro che avessero scelto<br />
la cremazione del loro cadavere si può concedere il<br />
rito delle Esequie cristiane, a meno che la loro scelta<br />
non risulti dettata da motivazioni contrarie alla dottrina<br />
cristiana. … Le Esequie siano celebrate secondo il<br />
tipo in uso nella regione, in modo che non ne resti offuscata<br />
la preferenza della Chiesa per la sepoltura dei<br />
corpi, come il Signore stesso volle essere sepolto».<br />
225. Il primo problema pastorale che emerge è il rapporto<br />
tra la celebrazione dell’Eucaristia e la cremazione.<br />
La Presidenza CEI ha deciso con voto unanime<br />
che in linea <strong>di</strong> principio le esequie precedano la<br />
cremazione. Ne consegue che nella prassi or<strong>di</strong>naria<br />
l’eucaristia viene celebrata prima della cremazione,<br />
presente la salma.<br />
226. Alcune volte si pone però il problema della richiesta<br />
<strong>di</strong> funerale religioso dopo la cremazione. Tale<br />
eventualità si verifica normalmente solo per motivi<br />
pratici nel caso <strong>di</strong> decesso all’estero. La richiesta da<br />
parte dei fedeli <strong>di</strong> celebrare la Messa esequiale, anche<br />
quando si è compiuta la cremazione o arrivano<br />
dall’estero le urne cinerarie <strong>di</strong> emigrati che intendono<br />
trovare riposo nella terra <strong>di</strong> origine, non può essere<br />
negata, ben consci che la S. Messa resta il cuore <strong>di</strong><br />
tutto il rito.<br />
227. Il Rito delle Esequie ricorda anche che «i riti previsti<br />
nella cappella del cimitero o presso la tomba si<br />
possono fare nella stessa sala crematoria, cercando<br />
<strong>di</strong> evitare con la debita prudenza ogni pericolo <strong>di</strong><br />
scandalo o <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferentismo religioso » (RE, Introduzione<br />
15).<br />
CeLebRAzIONe DeLLe eSeQUIe<br />
IN SITUAzIONI MATRIMONIALI IRRegOLARI<br />
228. Come principio generale vale quanto è detto<br />
nei “praenotanda” al Rito delle Esequie: «Nel<br />
pre<strong>di</strong>sporre e nell’or<strong>di</strong>nare la celebrazione delle<br />
esequie, i sacerdoti tengano conto non solo della<br />
persona del defunto e delle circostanze della<br />
sua morte, ma anche del dolore dei familiari,<br />
senza <strong>di</strong>menticare il dovere <strong>di</strong> sostenerli, con delicata<br />
carità, nelle necessità della loro vita <strong>di</strong> cristiani.<br />
…I sacerdoti sono ministri del Vangelo <strong>di</strong><br />
Cristo, e lo sono per tutti» (RE, Introduzione 18).<br />
229. Più specificamente sul problema delle Esequie<br />
<strong>di</strong> chi si trova in situazione matrimoniale irregolare ci<br />
si attenga a quanto in<strong>di</strong>cato nel Direttorio <strong>di</strong> Pastorale<br />
familiare per la Chiesa italiana (1993) al n. 234: «Poiché<br />
il senso del funerale cristiano consiste propriamente<br />
nel ringraziare il Signore per il dono del Battesimo<br />
concesso al defunto, nell’implorazione della misericor<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>o su <strong>di</strong> lui, nella professione <strong>di</strong> fede nella<br />
risurrezione e nella vita eterna, nell’invocazione per<br />
tutti, e in particolare per i familiari, della consolazione<br />
e della speranza cristiane, la celebrazione del rito delle<br />
Esequie non è vietata per questi fedeli, purché non ci<br />
sia stata una loro esplicita opposizione…».<br />
CeLebRAzIONe DeLLe eSeQUIe<br />
IN CASO DI SUICIDIO<br />
230. Per la celebrazione delle esequie dei cristiani<br />
suici<strong>di</strong>: riconoscendo che in questi casi è <strong>di</strong>ffi cile<br />
escludere il turbamento mentale del soggetto, <strong>di</strong><br />
norma si proceda alle esequie complete, a meno<br />
che la persona suicida, prima della morte, abbia<br />
fatto percepire in forma manifesta, o con le parole<br />
o con gli scritti, <strong>di</strong> non volere le esequie cristiane.<br />
231. Nella circostanza dei funerali dei suici<strong>di</strong> il buon<br />
senso sconsiglia con fermezza tutte quelle iniziative<br />
che potrebbero creare equivoci e non lasciare intuire<br />
la contrarietà della comunità cristiana al suici<strong>di</strong>o. In tal<br />
modo la fede nella misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>di</strong>o è accompagnata<br />
dal senso del rispetto della sacralità ed inviolabilità<br />
della vita.<br />
(Dal Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei<br />
Sacramenti della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Brescia)<br />
13
iniziazione cristiana<br />
Iniziazione Cristiana:<br />
a che punto siamo del cammino?<br />
Abbiamo “terminato” il cammino del nuovo progetto <strong>di</strong> Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei Ragazzi<br />
(ICFR) che la Chiesa bresciana ha deciso per tutte le comunità.<br />
Riproponiamo comunque una sintesi del cammino al fine <strong>di</strong> aiutare ciascuno a comprendere la bellezza<br />
del progetto e contribuire alla sua migliore realizzazione.<br />
Avere il progetto significa avere una guida sicura.<br />
Il progetto <strong>di</strong> ICFR ha come scopo ultimo <strong>di</strong> formare<br />
e crescere la mentalità <strong>di</strong> fede, che nasce dall’incontro<br />
con Cristo e rende la persona capace <strong>di</strong> leggere<br />
evangelicamente le sfide del nostro tempo e <strong>di</strong> offrire,<br />
con motivazioni e con l’esempio, risposte cristiane ai<br />
bisogni dell’uomo moderno. Il progetto educa a vivere<br />
la Chiesa e ad essere partecipi e corresponsabili<br />
nel costruire una comunità che crede, spera e ama.<br />
Due sono i car<strong>di</strong>ni del progetto:<br />
- L’anno de<strong>di</strong>cato ai genitori (il primo). Oggi è necessario<br />
per gli adulti rimotivare la propria fede ed<br />
è determinante collaborare per educare i ragazzi<br />
alla fede.<br />
- La ricezione dei sacramenti. Nell’unica celebrazione<br />
i ragazzi ricevono prima il sacramento della<br />
Cresima e poi l’Eucaristia.<br />
I ragazzi, infatti, non vanno a catechismo per “fare la<br />
Cresima”, ma per imparare a partecipare all’Eucaristia<br />
nel giorno del Signore, che è la massima espressione<br />
della nostra fede cattolica.<br />
“Non bisogna mai <strong>di</strong>menticare che veniamo battezzati<br />
e cresimati in or<strong>di</strong>ne all’Eucaristia. Tale dato implica<br />
l’impegno <strong>di</strong> favorire nella prassi pastorale una<br />
comprensione più unitaria del percorso <strong>di</strong> iniziazione<br />
cristiana.<br />
Il sacramento del Battesimo, con il quale siamo resi<br />
conformi a Cristo, incorporati nella Chiesa e resi figli<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>o, costituisce la porta <strong>di</strong> accesso a tutti i Sacramenti.<br />
La santissima Eucaristia porta a pienezza l’iniziazione<br />
cristiana e si pone come centro e fine <strong>di</strong> tutta la<br />
vita sacramentale”. Benedetto XvI nell’Esortazione<br />
Apostolica “Sacramentum caritatis” (n.17):<br />
Atteggiamento richiesto: accompagnare!<br />
Educare alla fede i ragazzi nel contesto <strong>di</strong> “emergenza”<br />
significa non insegnare loro una dottrina,<br />
ma accompagnarli, camminare accanto<br />
ascoltando con attenzione le loro domande<br />
(e dare risposte); in<strong>di</strong>care loro il bene, il bello,<br />
il giusto; aiutarli a guardare e vedere le<br />
situazioni <strong>di</strong> vita valutandole con i criteri del<br />
vangelo.<br />
Presentiamo, in breve, la proposta <strong>di</strong> ogni<br />
anno per cogliere il senso globale del progetto<br />
della chiesa bresciana <strong>di</strong> Iniziazione<br />
Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi (ICFR).<br />
gruppo beTLeMMe<br />
Gli incontri del primo anno si pongono come<br />
obiettivo <strong>di</strong> offrire ai genitori l’opportunità <strong>di</strong><br />
14<br />
riappropriarsi della fede da adulti e <strong>di</strong> sintonizzarsi sul<br />
cammino da proporre ai figli. Sono incontri “obbligatori”<br />
al fine <strong>di</strong> iscrivere i figli al cammino <strong>di</strong> IC. L’obbligo<br />
non è dettato da questioni “fiscali o cervellotiche”<br />
ma dal dovere che abbiamo <strong>di</strong> educare, in perfetta<br />
sinergia e unità d’intenti, alla fede della Chiesa cattolica.<br />
Bisogna che noi adulti evitiamo tassativamente<br />
le contrad<strong>di</strong>zioni cioè che in casa i ragazzi ascoltino<br />
o vedano esattamente il contrario <strong>di</strong> ciò che è stato<br />
loro detto o richiesto in parrocchia.<br />
Nell’educazione alla fede tale contrad<strong>di</strong>zione, voluta<br />
o abituale, è un “crimine educativo” perché <strong>di</strong>sorienta<br />
e deforma la coscienza del ragazzo.<br />
gruppo NAzAReT<br />
I fanciulli cominciano il cammino <strong>di</strong> Iniziazione alla vita<br />
Cristiana e la prima fase delicata è la formazione del<br />
gruppo. Questo è l’anno della prima evangelizzazione:<br />
partendo dal presupposto che parecchi fanciulli,<br />
pur essendo stati battezzati, non sono stati educati<br />
alla fede cattolica, si tratta <strong>di</strong> fare il primo annuncio<br />
dl vangelo con l’intento <strong>di</strong> introdurre al desiderio, alla<br />
conoscenza e all’accoglienza <strong>di</strong> Gesù, che ci fa conoscere<br />
e incontrare il mistero <strong>di</strong> <strong>di</strong>o.<br />
L’itinerario <strong>di</strong> quest’anno ha come rito <strong>di</strong> passaggio<br />
il rinnovo, in forma solenne, delle promesse battesimali.<br />
gruppo CAFARNAO<br />
Continua per i fanciulli il cammino <strong>di</strong> prima evangelizzazione,<br />
con un passo importante: conoscere <strong>di</strong>o<br />
come Padre.<br />
Nell’itinerario <strong>di</strong> quest’anno, i fanciulli scoprono che<br />
Gesù è venuto a parlarci <strong>di</strong> <strong>di</strong>o che è Padre buono,<br />
misericor<strong>di</strong>oso e ci vuole riunire in una sola famiglia.<br />
Se tutti gli uomini volessero chiamare <strong>di</strong>o “Padre” e<br />
pregarlo con la preghiera che Gesù ci ha insegnato<br />
“Padre nostro…” l’umanità sarebbe un’unica famiglia!<br />
L’itinerario ha come momento significativo la consegna<br />
della preghiera del Padre nostro e come rito <strong>di</strong><br />
passaggio la celebrazione del sacramento della Riconciliazione.<br />
gruppo geRUSALeMMe<br />
Il gruppo si chiama con questo nome perché a Gerusalemme<br />
Cristo muore e risorge decretando la fine<br />
dell’Antica Alleanza e l’inizio della Nuova Alleanza.<br />
Infatti Gerusalemme era la città dei Re, Salomone vi<br />
costruì il tempio maestoso, vi portò l’Arca dell’alleanza<br />
e la rese la capitale religiosa dove confluiscono<br />
tutti i popoli per adorare <strong>di</strong>o e celebrare le feste solenni.<br />
E’ la città della gioia e della letizia, <strong>di</strong>ce il pro-
feta Isaia (35,10). S.Paolo la definisce la “madre” dei<br />
cristiani (Gal 4,26) la loro città (Fil 3,20).<br />
L’itinerario <strong>di</strong> quest’anno ha come obiettivo <strong>di</strong> far conoscere<br />
e sperimentare ai ragazzi la storia della salvezza<br />
“tra promessa e compimento” cioè percorrere<br />
la storia dalle origini (creazione del mondo) fino a<br />
Gesù Cristo rispondendo alle domande fondamentali:<br />
perché fu creato il mondo, perché esiste il male,…<br />
I ragazzi sono aiutati a lavorare con il libro della Bibbia<br />
in mano, imparando anche le modalità <strong>di</strong> uso.<br />
L’itinerario ha come rito <strong>di</strong> passaggio la domanda<br />
dei ragazzi (e dei loro genitori) <strong>di</strong> ammissione tra i<br />
can<strong>di</strong>dati ai sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia.<br />
gruppo eMMAUS<br />
Emmaus è il villaggio vicino a Gerusalemme dove<br />
erano <strong>di</strong>retti due <strong>di</strong>scepoli, la sera <strong>di</strong> Pasqua e hanno<br />
riconosciuto Gesù mentre spezzava il pane. Il racconto<br />
si trova nel vangelo <strong>di</strong> Luca al cap. 24 (si raccomanda<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tarlo!).<br />
L’itinerario <strong>di</strong> quest’anno porterà i ragazzi a ricevere<br />
il sacramento della Cresima nella celebrazione in cui<br />
riceveranno anche la prima Eucaristia.<br />
Per loro è una tappa molto importante perché entrano<br />
a far parte attiva e responsabile della comunità<br />
parrocchiale e della Chiesa cattolica, che vive e cresce<br />
con l’Eucaristia celebrata ogni domenica.<br />
gruppi ANTIOCHIA - ROMA (due anni <strong>di</strong> mistagogia)<br />
Per i ragazzi che hanno appena ricevuto i sacramenti<br />
della Cresima e dell’Eucaristia incomincia ora il<br />
“tempo della mistagogia” cioè il tempo in cui sono<br />
aiutati ad agire secondo i misteri (sacramenti) ricevuti,<br />
a vivere da cristiani trasformando la grazia dei<br />
sacramenti in uno stile <strong>di</strong> vita conforme a Cristo. E’<br />
tutta la personalità (intelligenza, volontà, affettività,<br />
corporeità…) cha va cresciuta e maturata all’insegna<br />
delle virtù teologali (fede, speranza, carità) e car<strong>di</strong>nali<br />
(prudenza, giustizia, fortezza, temperanza).<br />
Perché il nome Antiochia? “Ad Antiochia per la prima<br />
volta i <strong>di</strong>scepoli furono chiamati cristiani” (Atti 11,26)<br />
Come pure da Antiochia parte la missione <strong>di</strong> Paolo,<br />
ormai <strong>di</strong>ventato “cristiano” (Atti 13,2-3).<br />
Perché Roma? Perché a Roma c’è la tomba degli<br />
apostoli Pietro e Paolo, la sede del Papa e il centro<br />
della cristianità.<br />
Ai genitori del gruppo betlemme<br />
Un invito a vivere quest’anno, per loro obbligatorio, con il desiderio e l’onestà interiore<br />
<strong>di</strong> pensare insieme un corretto cammino <strong>di</strong> Iniziazione Cristiana dei figli.<br />
Coltiviamo un sogno sui nostri ragazzi: possano vivere<br />
egregiamente la loro vita <strong>di</strong> cristiani, <strong>di</strong> figli e <strong>di</strong><br />
citta<strong>di</strong>ni impegnandosi seriamente nel dovere e nel<br />
servizio! Sappiamo che i ragazzi, nei loro comportamenti<br />
e nelle loro scelte <strong>di</strong> vita sono lo specchio della<br />
“concezione <strong>di</strong> vita” <strong>di</strong> noi adulti. <strong>di</strong> fatto quando accusiamo<br />
il mondo giovanile accusiamo noi stessi. Il<br />
giovane <strong>di</strong> oggi è il bimbo <strong>di</strong> ieri e il contesto sociale<br />
che si ritrova, glielo abbiamo costruito noi. domanda<br />
cruciale: cosa abbiamo dato noi “ieri” a questi ragazzi<br />
<strong>di</strong> oggi?<br />
deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> non riempirli <strong>di</strong> cose, <strong>di</strong> non parcheggiarli<br />
davanti alla Tv o ai videogiochi, <strong>di</strong> non accontentarli<br />
in tutto, ma <strong>di</strong> dare loro delle regole, <strong>di</strong> giocare<br />
con loro, <strong>di</strong> pregare con loro e soprattutto <strong>di</strong><br />
insegnare loro a “pensare”!<br />
In questo anno inten<strong>di</strong>amo offrire la possibilità ai voi<br />
genitori <strong>di</strong> riflettere su queste situazioni e con<strong>di</strong>videre<br />
un progetto educativo.<br />
Abbiamo la possibilità <strong>di</strong> avere l’oratorio come luogo<br />
<strong>di</strong> riferimento per far maturare ai ragazzi un senso<br />
grande <strong>di</strong> vita. Ma, carissimi genitori, bisogna esserci<br />
fisicamente (per un confronto <strong>di</strong>retto) con la testa<br />
(per pensare insieme) e con il cuore (perché l’educazione<br />
è cosa del cuore).<br />
Il cammino del gruppo Betlemme è interessante perché<br />
mette i genitori nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ripensare insieme<br />
la propria fede per offrire poi ai bambini la prospettiva<br />
<strong>di</strong> una concreta iniziazione alla vita cristiana.<br />
Per i genitori lo sforzo <strong>di</strong> recuperare la storia della<br />
propria fede vuol <strong>di</strong>re tornare a pensare a ciò che per<br />
un bambino è importante, vuol <strong>di</strong>re identificarsi con i<br />
figli e i loro vissuti.<br />
Il vescovo nella lettera pastorale scrive: “la trasmissione<br />
della fede passa prima <strong>di</strong> tutto attraverso la<br />
famiglia; in famiglia si imparano i gesti religiosi fondamentali<br />
(segno della Croce, la preghiera, il rispetto<br />
del giorno del Signore, la premura verso gli anziani e<br />
i malati…) e lo stile <strong>di</strong> vita familiare si trasmette con<br />
naturalezza alle nuove generazioni (il modo <strong>di</strong> gestire<br />
il denaro, <strong>di</strong> vivere la corporeità, <strong>di</strong> trattare le persone,<br />
<strong>di</strong> ragionare sulla politica e così via) (n.32).<br />
E nei gruppi <strong>di</strong> genitori si sperimenta quanto ogni genitore<br />
può essere ricchezza per gli altri.<br />
dunque genitori incontriamoci e facciamo gruppo.<br />
Ai ragazzi non faremo proposte quest’anno; il loro cammino<br />
inizierà nel 2011 se voi genitori sarete d’accordo.<br />
Importante è ricordarsi che la famiglia e la comunità<br />
non possono dare ai ragazzi dei messaggi contrapposti<br />
e tanto meno ridurre l’educazione alla fede ad una<br />
semplice socializzazione; il nostro doveroso impegno<br />
è <strong>di</strong> offrire ai fanciulli la verità <strong>di</strong> Cristo, senza sconti.<br />
Per facilitare la partecipazione offriamo, anche per<br />
quest’anno, due possibilità: il venerdì sera (ore 20.30)<br />
o la domenica pomeriggio (ore 15.00).<br />
Le DATe:<br />
ottobre: 1-3; novembre: 19-21; <strong>di</strong>cembre: 17-19;<br />
gennaio: 14-16; febbraio: 11-13; marzo: 18-20; maggio:<br />
6-8; giugno 3-5.<br />
Gli incontri i tengono all’oratorio. Il primo tema che<br />
verrà affrontato è: “perché comunicare la fede ai figli?<br />
15
Sogni <strong>di</strong> una sera d’estate<br />
Sabato 24 luglio alle ore 20,30 ci troviamo nel cortile<br />
dell’oratorio e con nostra grande sorpresa lo<br />
ve<strong>di</strong>amo animato da tantissima gente; al centro<br />
una bellissima scenografia circondata da luci e<br />
tanti giovani in movimento pronti per dare inizio al<br />
musical “Sette spose per sette fratelli”.<br />
Gli attori protagonisti <strong>di</strong> questo spettacolo sono<br />
i giovani e gli adolescenti del nostro oratorio che<br />
con passione e amore per la muscia hanno subito<br />
coinvolto e affascinato tutte le persone presenti.<br />
Sappiamo che i nostri giovani sono bravi e<br />
preparati ma dobbiamo confessare che ci hanno<br />
veramente sorpreso, Ognuno <strong>di</strong> loro è riuscito ad<br />
immedesimarsi nel proprio ruolo, i costumi erano<br />
molto belli e curati in tutti i particolari; la scenografia<br />
così vera da riuscire a farci sentire all’interno <strong>di</strong><br />
un paese <strong>di</strong> montagna, i giochi <strong>di</strong> luci e <strong>di</strong> ombre, i<br />
suoni e le musiche completavano le scene dando<br />
armonia e souspance al musical.<br />
Alla fine dello spettacolo gli applausi sono stati<br />
tantissimi e si poteva leggere la felicità negli occhi<br />
<strong>di</strong> tutti. vogliamo fare alcune riflessioni; per la preparazione<br />
<strong>di</strong> tutto sono serviti circa due anni <strong>di</strong> lavoro,<br />
prove, tempo, fatiche, costanza... Forse durante<br />
questi anni ci saranno stati anche momenti<br />
<strong>di</strong> tensione durante i quali la tentazione <strong>di</strong> mollare<br />
Che meraviglia!<br />
Un gruppo <strong>di</strong> giovani mette in<br />
scena uno spettacolo… una<br />
storia “vecchia” ma che può<br />
<strong>di</strong>re ancora molto ! Sabato sono<br />
tornata a casa canticchiando…<br />
“Fai la corte”… Fai la corte “ma<br />
soprattutto con molta gioia nel<br />
cuore ! sono consapevole delle<br />
<strong>di</strong>fficoltà quando ci si occupa<br />
<strong>di</strong> formazione. E quello <strong>di</strong> sabato<br />
sera è stato anzitutto un<br />
successo educativo. Ebbene sì<br />
! Sicuramente è balzata subito<br />
agli occhi la vivace, precisa e<br />
allegra esecuzione… che spero<br />
andrà riproposta. Ma vi chiedo<br />
<strong>di</strong> guardare oltre. Chi ha fatto<br />
centro sono quei giovani che<br />
mi hanno trasmesso molta gioia<br />
… gioia <strong>di</strong> fare… esserci. <strong>di</strong>etro<br />
tutto immagino un grande impegno.<br />
Il livello <strong>di</strong> canti, balli e recitazione<br />
andava oltre il gruppetto<br />
dell’oratorio che mette in scena<br />
uno spettacolino. L’impressione<br />
è quella <strong>di</strong> un gruppo ben<br />
affiatato ed immagino gli sforzi<br />
per trovare questa sintonia. Un<br />
gruppo molto serio ed impegnato.<br />
Ecco la parola chiave…<br />
impegnato. Complimenti a chi<br />
ha scommesso sull’impegno <strong>di</strong><br />
questi giovani. Senza alcun dub-<br />
16<br />
sarà stata forte per tutti perchè non sempre è facile<br />
uscire <strong>di</strong> casa dopo una giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong><br />
lavoro. osservando abbiamo notato adulti affiancare<br />
i ragazzi con <strong>di</strong>screzione lasciando a loro il<br />
ruolo <strong>di</strong> protagonisti.<br />
Cre<strong>di</strong>amo che questo sia il compito dell’oratorio:<br />
dare spazio ai giovani, a tutti i giovani anche quelli<br />
che forse non ci piacciono tanto perchè ci chiedono<br />
qualcosa in più. Aver potuto vedere questo<br />
sogno realizzato ci fa continuare a credere nella<br />
possibilità che se ne possano concretizzare altri.<br />
Grazie e un abbraccio a tutti.<br />
Alcune mamme<br />
bio ritengo che dopo due anni <strong>di</strong><br />
preparazione ognuno <strong>di</strong> loro si<br />
ritrovi <strong>di</strong>verso da quando tutto<br />
è iniziato. Si scopra cresciuto…<br />
ha guardato dentro se stesso ed<br />
è emerso il meglio.<br />
Credetemi non è poco! siamo<br />
inseriti in un contesto sociale e<br />
culturale che <strong>di</strong>sorienta. Scuola,<br />
lavoro, sport, tv… Tutto fortemente<br />
in crisi valoriale ! Fare<br />
un’esperienza <strong>di</strong> impegno significa<br />
investire sulla propria crescita<br />
e formazione personale.<br />
Complimenti a tutti: ai giovani, ai<br />
loro genitori che immagino li abbiano<br />
sostenuti, ma soprattutto<br />
a chi si è lasciato incantare e travolgere<br />
dal loro entusiasmo accompagnandoli<br />
in questa scommessa.<br />
Una grande scommessa<br />
educativa sicuramente vinta!<br />
Stefania (genitore)
L’archivio<br />
della parrocchia<br />
<strong>di</strong> rovato<br />
Quando nel 2004 decidemmo <strong>di</strong> recuperare l’oratorio della <strong>di</strong>sciplina<br />
nel progetto complessivo fu inserito anche la sistemazione degli<br />
uffici parrocchiali e soprattutto dell’archivio storico (molto importante<br />
anche per la franciacorta). terminato la sistemazione degli ambienti su progetto dell’arch. Stefano<br />
Belotti nel 2006, bisognava passare al recupero dell’archivio. La persona più in<strong>di</strong>cata, competente<br />
e <strong>di</strong>sponibile era il nostro parrocchiano don Giovanni Donni. accettò con gioia la proposta e ha<br />
lavorato per tre anni, gratuitamente, per rior<strong>di</strong>nare l’archivio <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente sparso in tanti angoli<br />
della parrocchia. a lui il grazie riconoscente da tutta la comunità. (Mons. Gian Mario Chiari)<br />
Nel 2006 monsignore mi chiese <strong>di</strong> sistemare l’archivio<br />
secondo i criteri scientifici oggi correnti e<br />
accettai ben volentieri per ricambiare in qualche<br />
modo il bene ricevuto da mons. Zenucchini e per<br />
l’amicizia e la stima che mi legano a don Gian Mario<br />
fin da quando era chierico.<br />
Mons. Emilio Spada nel 1974 fece un rior<strong>di</strong>no generale<br />
e pubblicò in sintesi l’inventario sul <strong>Bollettino</strong><br />
parrocchiale (1974 novembre - 1975 gennaio).<br />
Fu un lavoro meritorio che contribuì a salvare tante<br />
carte e a usarle per ricerca, tuttavia era incompleto<br />
e molti faldoni contenevano carte <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi.<br />
Al termine del mio lavoro segnalo questo archivio<br />
che parte dal basso me<strong>di</strong>oevo (sec. XII) almeno<br />
con alcune copie; è composto da oltre 4.200 pezzi<br />
(registri, fascicoli, album fotografici, ecc.) alcune<br />
decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> carte, fotografie, registrazioni<br />
ecc. che segnano la strada percorsa da questa<br />
comunità nel tempo e offrono un vasto campo alla<br />
ricerca storica.<br />
Ho rilevato una certa scarsità <strong>di</strong> documenti per<br />
il sec. XX: penso che molte persone possiedano<br />
registri, carte, fotografie, lettere, appunti - avvisi<br />
e inviti <strong>di</strong> riunioni (specialmente delle associazioni,<br />
della vita oratoriana, ma anche <strong>di</strong> vita locale):<br />
separate dall’archivio <strong>di</strong>cono poco, ma inserite (in<br />
originale o in fotocopia – fotografia <strong>di</strong>gitale) integrano<br />
la documentazione <strong>di</strong> un periodo così importante<br />
nella nostra storia.<br />
Questo archivio, i due del Comune inventariati<br />
dalla dott. Giuseppina Caldera (A. Storico, A. delle<br />
istituzioni assistenziali e <strong>di</strong> beneficenza) e i circa<br />
1000 antichi registri comunali conservati all’Archivio<br />
<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Brescia (che auguro possano ritor-<br />
nare presto a <strong>Rovato</strong>), la <strong>di</strong>sponibilità in Internet <strong>di</strong><br />
molti registri <strong>di</strong> delibere dl Comune rendono possibile<br />
ricostruire una storia organica e non fantasiosa<br />
<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>.<br />
Di ogni pezzo ho riportato il titolo originario o quello<br />
dato dall’archivista, una sintesi del contenuto,<br />
le date del documento, il numero delle carte, le <strong>di</strong>mensioni,<br />
lo stato <strong>di</strong> conservazione, la lingua, ecc.<br />
Mi sono avvalso della collaborazione <strong>di</strong> varie persone<br />
che qui ringrazio: signore Giuseppina Piva<br />
e Giovanna Vezzoli per la pulizia delle carte; signori<br />
Giuseppe Buffoli e Gavezzoli Bruno per i vari<br />
trasferimenti; prof. Li<strong>di</strong>a Peli <strong>di</strong> Rodengo Saiano<br />
per i fascicoli dei capitali e dei legati; sig.ra Valeria<br />
Brignoli per i registri delle messe; sig.ra Cristina<br />
Bombar<strong>di</strong>eri per i fon<strong>di</strong> Fabbriceria, Orfanotrofio<br />
S. Carlo - Istituto Cossan<strong>di</strong>; signori Nino Andreoli<br />
e Angela Dabeni per i fon<strong>di</strong> anagrafe, libreria; prof.<br />
Ebe Ra<strong>di</strong>ci per il fondo Zenucchini.<br />
Diverse <strong>di</strong> queste persone hanno collaborato anche<br />
per la numerazione delle carte e collocazione<br />
definitiva.<br />
Contenuto dell’ArChivio<br />
per titoli<br />
titolo i - Anagrafe parrocchiale<br />
(dal 1551; 198 registri): registri <strong>di</strong> Battesimo (dal<br />
1551); comunicati (dal 1987); cresimati (dal 1792);<br />
matrimoni (dal 1572); morti (dal 1731); pubblicazioni<br />
(dal 1824) e fascicoli <strong>di</strong> matrimonio (dal 1828);<br />
stato delle anime (1823 - 1954). Registri civili <strong>di</strong><br />
nascita (1815 – 1869); matrimonio (1815 – 1872);<br />
morti (1816 - 1883).<br />
1
2<br />
titolo ii - Autorità religiose<br />
(1565 – 1906; 32 pezzi): visite pastorali (1565 –<br />
1994); documenti <strong>di</strong> autorità ecclesiastica (1849<br />
– 1906); carteggio del vescovo <strong>di</strong> Brescia (1818<br />
– 1899).<br />
titolo iii - Associazioni parrocchiali e opere<br />
(1626 – 2000; 314 pezzi 314): scola del Santissimo<br />
(1626 – 1972); altare e scola <strong>di</strong> S. Carlo (1717<br />
– 1966); altare e scola della Visita <strong>di</strong> Maria a s.<br />
Elisabetta (1671 – 1864); dottrina Cristiana (1696<br />
- 1922); confraternita e altare del Rosario (1681<br />
– 1891); Triduo (1808 – 1972); Terz’Or<strong>di</strong>ne Francescano<br />
(1884 - 1970); confraternite, gruppi e associazioni<br />
(1715 – 1974); gruppo Missionario (1965<br />
– 1985); Caritas (1986 – 1996); oratorio S. Tarcisio<br />
(1901 – 2000).<br />
titolo iv - Autorità civili<br />
(1817 – 1915; 1 pezzo)<br />
titolo v – Amministrazione dei beni parrocchiali<br />
(sec. XIX – 2007; 98 pezzi): cinema teatro parrocchiale<br />
“Don Bosco” (1946 – 1995); oratorio maschile<br />
(sec. XIX – 2004); gestione dei beni immobili<br />
della parrocchia (1837 - 2007); Opere Parrocchiali<br />
(1949 – 1972); Interventi su abitazioni dei sacerdoti<br />
(1972 – 1988); Progetti su lucido (senza data).<br />
titolo vi - Chiese, beni artistici<br />
(1591 – 2008; 205 pezzi): chiesa parrocchiale (1591<br />
– 1997); organo e organisti (1808 – 1993); campane<br />
e torre (1832 – 1981); chiesa <strong>di</strong> S. Stefano (1741 –<br />
2004); convento e chiesa dei Servi <strong>di</strong> Maria (1829<br />
– 1990); S. Nicola (1787 – 1992); S. Donato (1875 –<br />
1970); S. Michele (1868 – 1986); Santella dei Morti<br />
(1876 – 1879); S. Orsola (1761 – 1828); S. Cuore<br />
(1902 – 1990); Immacolata (Ospedale) (1985 –<br />
2000); Casello dei Morti (1880 – 1913); S. Rocco<br />
(1906 – 2008 ); Disciplina o S. Giorgio o S. Croce<br />
(1749 – 2007); S. Giovanni Bosco (1967 – 1983);<br />
chiese e comunità <strong>di</strong> S. Anna, Duomo, Lodetto,<br />
Bargnana, S. Andrea, S. Giuseppe (1823 – 1956);<br />
Progetti e <strong>di</strong>segni.<br />
titolo vii - Catechesi, culto, pastorale<br />
(1663 – 2006; 378 pezzi): registri delle messe quoti<strong>di</strong>ane<br />
(1663 – 1888); cappellanie festive (1809<br />
– 1832); messe avventizie (1782 - 2005); messe<br />
celebrate in altre chiese o particolari (1689 -<br />
2005); catechesi e pre<strong>di</strong>cazione (sec. XIX); culto<br />
(sec. XVIII – 1970); attività pastorale parrocchiale<br />
(1938 – 2009); Guida pastorale annuale (1936<br />
– 2006); Vademecum pastorale annuale (1960 –<br />
1989); Consiglio Pastorale Parrocchiale (1964 –<br />
1988); Consiglio pastorale affari economici (1973<br />
– 1991).<br />
titolo X - Fabbriceria<br />
(1686 – 2003; 916 pezzi): nomine e inse<strong>di</strong>amento<br />
dei fabbricieri (1822 – 1970); verbali <strong>di</strong> riunioni della<br />
Fabbriceria (1871 – 1961); visite quinquennali<br />
del subeconomo (1823 - 1916); copialettere della<br />
fabbriceria (1836 – 1930); registri <strong>di</strong> amministrazione<br />
(1812 – 2002); massarie (1788 – 1883); amministrazioni<br />
gestite dalla Fabbriceria (1833 - 1984);<br />
protocollo e repertori (1833 –1941); repertori <strong>di</strong> atti<br />
soggetti a tassa <strong>di</strong> registro (1888 - 1972); carteggio<br />
amministrativo (1806 – 2003); censi e livelli (1737 –<br />
1805); registri <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> capitali (1827<br />
- XIX ex.); sco<strong>di</strong>roli, registri <strong>di</strong> riscossione (1814 -<br />
1901); fascicoli <strong>di</strong> capitali della Fabbriceria (1686<br />
– 1928); conti consuntivi (1810 – 2002); allegati al<br />
consuntivo, polizze e mandati (1796 – 2000); registri<br />
a matrice <strong>di</strong> mandati pagamento (1809-1906).<br />
titolo Xi – legati e cappellanie<br />
(1704 – 1991; 69 pezzi): elenco dei legati e carte<br />
<strong>di</strong> fondazione (1704 - 1987); registri dei legati<br />
(1935 - 1987); cappellanie e carte <strong>di</strong> fondazione<br />
(1742 - 1991); amministrazione delle cappellanie<br />
(1812 - 1872).<br />
titolo Xii – Miscellanea e carte <strong>di</strong> particolare<br />
importanza<br />
(1123 – 1992; 67 pezzi): chiesa prepositurale e<br />
prevosti (1479 - 1992); documenti raccolti da<br />
mons. E. Spada (1123 - 1980); carte <strong>di</strong> provenienza<br />
<strong>di</strong>versa (sec. XV - 1985); personaggi <strong>di</strong> spicco<br />
in <strong>Rovato</strong> (1836 - 2002).<br />
titolo Xiii - pastorale sociale<br />
(1800 – 2001; 23 pezzi): Acli, Scuola bottega, S.<br />
Vincenzo, Lavoratori, Colonie, ecc.<br />
titolo Xiv – personale<br />
(1814 – 2002; 69 pezzi): parroci e sacerdoti (1814<br />
– 2002); personale addetto (1835 – 1998).<br />
titolo Xv - religiosi e religiose<br />
(1872 – 1980; 4 pezzi).<br />
titolo Xvi - vicariato, Zona pastorale<br />
(1969 – 2003; 13 pezzi): Vicaria Foranea (1971 -<br />
2003); Zona pastorale (1989 – 2001); Inventari dei<br />
beni artistici e culturali (1969).<br />
titolo Xvii - Me<strong>di</strong>ateca<br />
(1938 – 2002; 96 pezzi): raccolte <strong>di</strong> fotografie<br />
(1938 – 2002).<br />
titolo Xviii - libreria<br />
(1846 – 2007; 451 pezzi): <strong>Bollettino</strong> Ufficiale della<br />
Diocesi (1910 –2007); <strong>Bollettino</strong> Parrocchiale<br />
(dal 1935); libri attinenti la storia <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>; articoli<br />
e giornali (dal 1846); Annuario della <strong>di</strong>ocesi (dal<br />
1966); Libreria Liturgica (1570 – 1995); Pubblicazioni<br />
del sac. Giovanni Donni (dal 1970).
titolo XiX - Sezione segreta<br />
titolo XiX - Carte estranee<br />
(1572 – 1993; 40 pezzi): carte del comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />
(1572 - 1993); carte del comune <strong>di</strong> Cazzago<br />
(1710 - 1726); carte Barboglio.<br />
titolo XXi - orfanotrofio S. Carlo-Fondazione<br />
lodovico Cossan<strong>di</strong><br />
(1943 – 2007; 156 pezzi): orfanotrofio S. Carlo<br />
(1948 – 1979); Fondazione Cossan<strong>di</strong> – Orf. S. Carlo<br />
(1955 – 2005); Ospiti (1968 – 1986); Personale<br />
<strong>di</strong>pendente (1961 – 1992); Patrimonio della fondazione<br />
e gestione (1959 - 2007); amministrazione<br />
dell’Istituto S. Carlo; Fondazione Cossan<strong>di</strong> (1943 -<br />
2005); carte della famiglia Cossan<strong>di</strong> (1911 - 1994)<br />
Fon<strong>di</strong> annessi all’Archivio parrocchiale:<br />
Fondo <strong>di</strong> mons. luigi Zenucchini già prevosto<br />
<strong>di</strong> rovato<br />
(1873 – 2000; 772 pezzi): documentazione biografica<br />
(Db) (1873 - 2000); scritti <strong>di</strong> storia locale<br />
(Stl) senza data; volumi pubblicati (Vol. P.) (1930<br />
– 1980); materiali per pubblicazioni in volume (Vol)<br />
(1930 – 1979); scritti per Boll. parrocchiale, stu<strong>di</strong><br />
e riflessioni (Bsr); taccuini e quaderni <strong>di</strong> appunti<br />
(1910 – 1979); corrispondenti con Luigi Zenucchini<br />
(Zen) (1943 – 1980); raccolta <strong>di</strong> articoli <strong>di</strong> giornali<br />
(inizio 1900 – 1980); carte <strong>di</strong> Bagolino (Cb) (1912<br />
- 1976); carte <strong>di</strong> varia provenienza (1498 – 1980);<br />
registrazioni su cassette au<strong>di</strong>o (senza data).<br />
Fondo prof. Giacomo Medeghini<br />
(1964 – 2009; 20 pezzi)<br />
Fondo prof. teresa redaelli<br />
(1947 – 1994; 10 pezzi)<br />
don Gianni Donni<br />
ModAlità SperiMentAle<br />
<strong>di</strong> ConSultAZione<br />
• l’archivio è soggetto alle norme civili<br />
ed ecclesiastiche <strong>di</strong> conservazione,<br />
promozione, consultazione e privacy.<br />
• da lunedì 8 novembre l’archivio<br />
sarà accessibile previo avviso telefonico<br />
ai n. 3333798958 (prevosto)<br />
3396289942 (sig.ra Cristina).<br />
• per consultare l’archivio è necessaria<br />
domanda scritta al parroco<br />
e successivo visto dell’incaricato<br />
<strong>di</strong>ocesano.<br />
da rovato a Castel Gandolfo<br />
rovato, sabato 30 ottobre 2010<br />
ore 15.30 - Convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
presso il Foro Boario<br />
Saluto introduttivo:<br />
AndreA Cottinelli<br />
Sindaco <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />
GiAn MArio ChiAri<br />
Prevosto <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong><br />
GiuSeppe CAMA<strong>di</strong>ni<br />
Presidente del Centro stu<strong>di</strong><br />
dell’Istituto Paolo VI<br />
GiAnluCA delBArBA<br />
Presidente Cogeme<br />
Relazioni:<br />
GiovAnni donni<br />
Associazione per la storia<br />
della Chiesa bresciana<br />
da rovato a Castelgandolfo:<br />
l’impegno politico e civile<br />
SAverio petrillo<br />
Direttore delle Ville Pontificie,<br />
Città del Vaticano<br />
il rilancio delle ville pontificie:<br />
continuità e rinnovamento<br />
MAriA roMAnA de GASperi<br />
Fondazione Alcide De Gasperi, Roma<br />
tra idealità e impegno politico:<br />
de Gasperi e Bonomelli<br />
tereSA redAelli<br />
Testimonianza e ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> famiglia<br />
Conclusioni:<br />
GiovAnni BAttiStA re<br />
Prefetto emerito della Congregazione<br />
per i Vescovi<br />
Introduce e presiede:<br />
Xenio toSCAni<br />
Università Cattolica del Sacro Cuore,<br />
Brescia<br />
19.00 Celebrazione eucaristica in parrocchia<br />
presieduta dal Car<strong>di</strong>nale<br />
3
4<br />
da rovato a Castel Gandolfo<br />
Ricordo <strong>di</strong> Emilio Bonomelli a 40 anni dalla scomparsa<br />
«Pochissimi bresciani, e soltanto della generazione più anziana, lo conoscevano, e chi lo ricordava<br />
lo faceva o con affetto o con stima. Mancava dalla sua Brescia da una quarantina d’anni. Ci tornava<br />
con stagionato rimpianto, come a ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> gioventù e <strong>di</strong> spente lotte, ormai scomparsi quasi tutti i<br />
vecchi amici, e tanto più cari i pochi rimasti. È morto, lucido ottantenne, nella sua bella casa, che era<br />
all’ultimo piano della villa papale <strong>di</strong> Castelgandolfo; e s’affaccia dall’alto sul lago, con i monti Albani e<br />
i Castelli romani; e lontano, ma non tanto, Roma. Si è spento tra le braccia della sposa, […] e confortato<br />
nel più profondo dell’anima dalla visita del più antico e più venerato degli amici, il Papa, venuto<br />
apposta da Roma al suo capezzale».<br />
Così all’indomani della morte, avvenuta il 18 febbraio 1970 dopo una grave malattia, il Giornale <strong>di</strong><br />
Brescia ricordava la scomparsa dell’avv. Emilio Bonomelli, storico e ininterrotto <strong>di</strong>rettore delle Ville<br />
Pontificie da Pio XI a Paolo VI. Era nato a <strong>Rovato</strong> nel 1890 e qui aveva frequentato la scuola elementare,<br />
quin<strong>di</strong> il ginnasio a Chiari e il liceo all’Arnaldo <strong>di</strong> Brescia, poi la laurea in legge presso l’ateneo<br />
bolognese. Insieme a Galuppini e a Rossi aveva fondato la “Giovane <strong>Rovato</strong>”, era stato redattore de<br />
Il citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Brescia <strong>di</strong>retto da Giorgio Montini, quin<strong>di</strong> era stato eletto sindaco <strong>di</strong> Travagliato, consigliere<br />
comunale <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> e consigliere provinciale; tra i primi aderenti del Partito popolare e tra i<br />
più attivi suoi promotori, nel 1924 ne era <strong>di</strong>venuto il segretario provinciale, per essere poi costretto a<br />
riparare in Francia – in seguito alle ripetute intimidazioni e aggressioni fasciste – da cui fece ritorno<br />
nel 1929.<br />
Grazie all’interessamento dell’on. Giovanni Longinotti, al rientro in Italia ebbe l’incarico <strong>di</strong> ristrutturare<br />
le Ville pontificie <strong>di</strong> Castelgandolfo che, grazie a lui, <strong>di</strong>vennero centro <strong>di</strong> incontri straor<strong>di</strong>nari, in cui i<br />
problemi del Paese, l’amicizia e l’impegno socio-politico trovavano il loro coerente raccordo nell’idealità<br />
<strong>di</strong> un forte ra<strong>di</strong>camento cristiano. «Ben presto – scriveva Bonomelli – Castelgandolfo <strong>di</strong>venne la<br />
meta delle tranquille gite domenicali <strong>di</strong> De Gasperi accompagnato quasi sempre dall’in<strong>di</strong>menticabile<br />
Longinotti, spesso da Cingolani o Spataro. Si facevano gran<strong>di</strong> gite nei boschi e interminabili chiacchierate,<br />
la sera, attorno al camino. Non <strong>di</strong> rado si aggiungevano amici <strong>di</strong> Roma e <strong>di</strong> fuori, molti dei<br />
quali, avevano avuto una parte cospicua nel movimento dei cattolici italiani». Una sorta <strong>di</strong> «punto<br />
franco dove ci si ritrovava volentieri non per fare congiure, ma per respirare una boccata d’aria libera<br />
sotto un cielo più sereno, lontani dal clima greve della capitale».<br />
Per ricordare il quarantesimo della scomparsa <strong>di</strong> questo importante rovatese, che per tanti anni seppe<br />
servire in modo esemplare la Chiesa – per la Santa Sede dal 1951 fu anche osservatore permanente<br />
presso la FAO e nel 1965 consultore per l’Ufficio amministrativo della Sacra Congregazione del<br />
Concilio –, senza mai perdere i legami con la sua terra d’origine, si terrà il 30 ottobre nel suo paese<br />
natale un incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o commemorativo, organizzato dalla rivista “Brixia sacra” con la collaborazione<br />
della Parrocchia e del Comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> e della Cogeme, ed il patrocinio del Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Storia moderna e contemporanea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto Paolo VI<br />
<strong>di</strong> Concesio. Tra gli interventi, si segnalano quello <strong>di</strong> Giovanni Donni sul periodo giovanile e il primo<br />
impegno politico; <strong>di</strong> Saverio Petrillo, successore <strong>di</strong> Bonomelli nella <strong>di</strong>rezione delle Ville Pontificie,<br />
sull’attività svolta a Castelgandolfo; <strong>di</strong> Maria Romana De Gasperi sui legami col padre, col mondo<br />
cattolico e della Democrazia Cristiana; a concludere i lavori sarà il card. Giovanni Battista Re, amico<br />
ed estimatore del lavoro <strong>di</strong> Bonomelli.<br />
L’incontro è stato possibile grazie all’impegno della famiglia Bonomelli, e particolarmente della prof.<br />
ssa Teresa Redaelli, che ha messo a <strong>di</strong>sposizione l’archivio <strong>di</strong> famiglia e quello personale dell’avv.<br />
Emilio Bonomelli, depositandolo presso l’Istituto Paolo VI a Concesio, dove è stato or<strong>di</strong>nato dalla<br />
dr.ssa Anna Brichetti ed è consultabile.<br />
Gabriele Archetti
“… e vedrai<br />
che ti <strong>di</strong>vertirai !!!”<br />
“Ce l’abbiamo fatta!!!” Queste<br />
sono state le prime parole giunti<br />
al termine della canzone finale<br />
del musical “Sette spose per<br />
sette fratelli”. La sod<strong>di</strong>sfazione<br />
dopo tanti sacrifici, la gioia nel<br />
ricevere i complimenti e la consapevolezza<br />
<strong>di</strong> essere riusciti a<br />
stupire molte persone sono state<br />
le sensazioni che abbiamo<br />
provato in quel momento.<br />
Siamo riusciti a <strong>di</strong>mostrare che<br />
esistono gruppi <strong>di</strong> giovani che<br />
hanno voglia <strong>di</strong> impegnarsi e <strong>di</strong><br />
realizzare qualcosa <strong>di</strong> costruttivo<br />
in un mondo in cui si sente<br />
sempre e solo parlare dei giovani<br />
in modo negativo. Noi abbiamo<br />
avuto l’occasione e la fortuna<br />
<strong>di</strong> poter partecipare a questo<br />
progetto grazie alla fiducia che<br />
alcune persone adulte hanno riposto<br />
in noi, una grande fiducia<br />
che ci auguriamo <strong>di</strong> non tra<strong>di</strong>re<br />
mai.<br />
Certo, il percorso è stato lungo<br />
e non privo <strong>di</strong> ostacoli: le prove<br />
ogni mercoledì sera fatte ininterrottamente<br />
da due anni, le serate<br />
passate ad incidere le canzoni,<br />
il tempo trascorso a recuperare<br />
tutto il materiale e le incompren-<br />
sioni. d’altra parte, però, è stata<br />
un’esperienza che ci ha permesso<br />
<strong>di</strong> fare nuove conoscenze, <strong>di</strong><br />
instaurare nuovi rapporti <strong>di</strong> amicizia,<br />
<strong>di</strong> scoprire capacità che<br />
non immaginavamo <strong>di</strong> possedere<br />
e <strong>di</strong> sperimentare la forza del<br />
gruppo. Infatti uno degli aspetti<br />
più belli <strong>di</strong> queste attività è che<br />
danno la possibilità <strong>di</strong> comprendere<br />
come il miglior risultato si<br />
possa raggiungere solo se si<br />
crea il gruppo e si crede in esso:<br />
la vera forza sta nell’unione <strong>di</strong><br />
molte persone, ognuna delle<br />
quali porta con sé <strong>di</strong>verse esperienze<br />
e capacità. Nel nostro<br />
caso c’era chi aveva già fatto<br />
altri spettacoli, chi sapeva cantare,<br />
chi ballare, chi recitare e<br />
anche chi non era mai salito su<br />
un palcoscenico, ma, unendo<br />
GIOLAB<br />
2010 2010<br />
17<br />
tutte le nostre forze con la voglia<br />
<strong>di</strong> sperimentare e <strong>di</strong> mettersi alla<br />
prova, siamo riusciti a realizzare<br />
questo spettacolo.<br />
E’ stato quin<strong>di</strong> un percorso intenso,<br />
fatto <strong>di</strong> alti e bassi, ma<br />
queste sono per noi le esperienze<br />
che regalano gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni.<br />
La “prima”, perciò, non deve essere<br />
un punto d’arrivo ma, anzi,<br />
dovrebbe essere l’inizio <strong>di</strong> una<br />
nuova avventura che ci permetta<br />
<strong>di</strong> far conoscere anche ad altri<br />
ragazzi come noi un modo alternativo<br />
<strong>di</strong> stare insieme.<br />
Sabrina, Stefania e Camilla
Valdobbiadene:<br />
campo 3ª - 4ª elementare<br />
Il reciproco ringraziamento dei ragazzi e delle cuoche.<br />
“Carissime cuoche una settimana è ormai passata,<br />
ci siamo <strong>di</strong>vertiti molto, il tempo è volato, abbiamo<br />
giocato e grazie a voi mangiato. Ogni giorno<br />
ci avete sorpreso con i vostri menù, sempre gustosi<br />
e innovativi. Avete assecondato ogni nostra<br />
richiesta con <strong>di</strong>sponibilità e pazienza, per questo<br />
vi ringraziamo calorosamente. vi ricorderemo con<br />
moltissimo affetto. Alla prossima!!!”<br />
“La nostra settimana insieme stava terminando,<br />
18<br />
poco prima della partenza i ragazzi ci invitano<br />
nella stanza dei giochi. C’erano tutti, dai piccoli<br />
ai gran<strong>di</strong> ed erano lì solo per noi. E’ stata una<br />
bellissima emozione sentire il calore dei loro occhi<br />
mentre uno <strong>di</strong> loro leggeva la lettera <strong>di</strong> ringraziamento.<br />
Sono seguiti applausi, baci, abbracci e<br />
non neghiamo qualche… lacrimuccia.<br />
Un grazie <strong>di</strong> cuore ai nostri ragazzi che sempre<br />
ci insegnano qualcosa e ci hanno permesso <strong>di</strong><br />
essere non solo “le cuoche” ma anche un po’ le<br />
mamme <strong>di</strong> tutti”.
Valdobbiadene:<br />
campo 2ª - 3ª me<strong>di</strong>a<br />
La settimana trascorsa al campo scuola è un’esperienza<br />
che riempie il cuore.<br />
Ognuno <strong>di</strong> noi ha una storia da raccontare, un<br />
esperienza vissuta o un amico nel cuore.<br />
La vita insieme riesce ad amplificare le emozioni,<br />
le tristezze vengono cancellate da un sorriso ricevuto<br />
dato con il cuore.<br />
Lavorando insieme si con<strong>di</strong>vide tutto.<br />
La con<strong>di</strong>visione permette <strong>di</strong> conoscere meglio<br />
il prossimo e, provenendo da realtà <strong>di</strong>fferenti, si<br />
consolida un affiatamento con persone che già<br />
conosciamo e si creano nuove amicizie.<br />
Le giornate sono piene <strong>di</strong> attività da svolgere, <strong>di</strong><br />
compiti da assolvere e <strong>di</strong> ostacoli da superare ma,<br />
tutto <strong>di</strong>venta più semplice se fatto con gli amici.<br />
La noia non esiste, si trova sempre qualcosa da<br />
fare o un gioco da svolgere insieme.<br />
Ecco il tema proposto quest’anno<br />
per il campo famiglia che si<br />
è svolto a Tret in val <strong>di</strong> Non dal<br />
14 al 22 agosto, accolto da 10<br />
famiglie: giovani, meno giovani,<br />
alcune numerose, una all’inizio<br />
del loro cammino; per alcuni era<br />
davvero un esperienza nuova e<br />
con coraggio hanno accettato <strong>di</strong><br />
viverla con chi già da anni con<br />
entusiasmo sceglie questa settimana<br />
“alternativa”.<br />
Che cosa, meglio <strong>di</strong> una vacanza<br />
con altre famiglie può svelare<br />
e tante volte semplicemente far<br />
cogliere alcune “perle” <strong>di</strong> vita<br />
vissuta e provata sulla propria<br />
pelle.<br />
Il clima famigliare aperto e accogliente<br />
ci ha insegnato a contemplare<br />
le piccole attenzioni,<br />
le gioie e le fatiche del vivere<br />
in famiglia. In questo clima siamo<br />
riusciti a vedere che l’unica<br />
cosa che può riempire la vita <strong>di</strong><br />
ognuno è il donarsi, il regalare, è<br />
il creare gesti d’amore gratuiti. È<br />
questo il mistero che più affasci-<br />
na dell’essere famiglia.<br />
Il cammino è un’occasione <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> confronto che insegna<br />
quanto sia un tempo unico<br />
e prezioso per aggiustare il tiro<br />
nelle nostre famiglie. Esternare<br />
certe <strong>di</strong>fficoltà, affrontare alcuni<br />
argomenti ci ha permesso <strong>di</strong><br />
guardare a certe vicende con<br />
un’ottica <strong>di</strong>versa, una visione<br />
che probabilmente da soli non<br />
saremmo riusciti ad avere.<br />
È un tempo prezioso anche per<br />
creare relazioni d’amicizia solide<br />
basate sulla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un<br />
cammino che cerca <strong>di</strong> fare spazio<br />
all’amore, all’accoglienza.<br />
Accompagnati da don Gigi alla<br />
scoperta delle quattro virtù car<strong>di</strong>nali:<br />
Prudenza, Giustizia, Temperanza,<br />
Fortezza, abbiamo<br />
compreso che serve abituarsi a<br />
viverle nella nostra quoti<strong>di</strong>anità<br />
<strong>di</strong> coppia, genitori, educatori…<br />
adulti. E’ con l’impegno e con<br />
l’ascolto che facciamo esperienza<br />
<strong>di</strong> virtù.<br />
Insieme si cerca <strong>di</strong> imparare a ri-<br />
Per noi cuochi è stata un esperienza forte che,<br />
come un boomerang, ti restituisce energia.<br />
Ringraziamo tutti, educatori e ragazzi e in particolare<br />
don Gigi che ci ha dato l’opportunità <strong>di</strong> rivivere<br />
per alcuni e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre per i nuovi questa<br />
esperienza.<br />
Anche noi adulti abbiamo da imparare dai ragazzi<br />
e non solo viceversa; e, anche in questa circostanza,<br />
è successo. Porteremo nel cuore tutti.<br />
GRAzIE<br />
Se uno ama la giustizia,<br />
le virtù sono il frutto delle sue fatiche<br />
19<br />
conoscere e chiamare con il giusto<br />
nome quei mo<strong>di</strong> tutti speciali<br />
che il Signore ha <strong>di</strong> farsi incontrare<br />
nell’altro.<br />
Le ricchezze e la gioia dei volti,<br />
le storie ricon<strong>di</strong>vise e i sogni annunciati,<br />
sono stati tanti in questa<br />
settimana.<br />
Abbiamo cercato <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />
il nocciolo del “camminando”<br />
personale e comunitario, per<br />
aiutarci a celebrare la vita dal<br />
<strong>di</strong> dentro, insieme a coloro che<br />
da anni stanno costruendo un<br />
presente nuovo per un futuro<br />
migliore.<br />
Non siamo sicuramente <strong>di</strong>ventate<br />
famiglie “vIRTUOSE” ma<br />
desiderose <strong>di</strong> proseguire questo<br />
cammino con la speranza <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
sempre più numerose.<br />
Ringraziamo tutta la nostra comunità<br />
che permette e promuove<br />
queste occasioni <strong>di</strong> incontro;<br />
noi ci siamo buttati...<br />
I partecipanti<br />
al campo famiglie
Il reparto e il campo estivo<br />
E per il secondo anno, il reparto<br />
del <strong>Rovato</strong> 1 è partito per una<br />
avventura: il campo estivo.<br />
Eravamo agitati perché non sapevamo<br />
cosa avremmo vissuto,<br />
ma davvero entusiasti <strong>di</strong> partire<br />
per il momento conclusivo<br />
dell’anno.<br />
Quando siamo arrivati a Cevo,<br />
un paese della val Saviore, ad<br />
accoglierci c’erano Paolo e Sara,<br />
i proprietari del bosco in cui eravamo<br />
accampati, due persone<br />
molto gentili e <strong>di</strong>sponibili che ci<br />
hanno permesso <strong>di</strong> vivere la nostra<br />
vacanza al meglio.<br />
durante il campo abbiamo dovuto<br />
metterci alla prova poichè<br />
dovevamo costruire i tavoli,<br />
la panche, il fuoco per poter<br />
mangiare e i vari angoli per i<br />
<strong>di</strong>versi momenti della giornata.<br />
La giornata si svolgeva in questo<br />
modo: la mattina ci svegliavamo,<br />
immersi in una natura meravigliosa,<br />
<strong>di</strong> buon’ora e il nostro<br />
primo obiettivo era la colazione!!!<br />
Nel corso del giorno giocavamo<br />
o svolgevamo attività manuali,<br />
ma soprattutto con<strong>di</strong>videvamo<br />
gran<strong>di</strong> avventure, risate, chiacchierate;<br />
per il pranzo e la cena<br />
abbiamo sempre preparato gustose<br />
prelibatezze... cucinare<br />
sul fuoco aiuta davvero ad apprezzare<br />
quello che si cucina!!!<br />
Concludevamo la giornata con<br />
serate a tema: l’ambientazione<br />
del campo erano gli egizi che ci<br />
hanno accompagnato nei vari<br />
giochi e nelle <strong>di</strong>verse attività.<br />
Intensi sono stati i momenti <strong>di</strong><br />
preghiera sotto le stelle alla sera,<br />
immersi nel silenzio del mattino<br />
e allietati dalla bellezza della natura<br />
circostante, incontaminata<br />
e splen<strong>di</strong>da.<br />
Ciò che mi permetterà <strong>di</strong> ricordare<br />
questo campo è la totemizzazione<br />
<strong>di</strong> due guide e <strong>di</strong> un esploratore...<br />
che grande emozione!!!<br />
(non vi spiego in cosa consista<br />
20<br />
perché se entrerete in reparto, vi<br />
toglierei la sorpresa!!!).<br />
durante il campo abbiamo cercato<br />
<strong>di</strong> lavorare su questo principio:<br />
“L’unione fa la forza”; se<br />
tutti collaboriamo e ci aiutiamo<br />
a vicenda, formiamo una grande<br />
famiglia e riusciamo a svolgere<br />
al meglio le nostre attività.<br />
E’ stata un’esperienza davvero<br />
interessante e positiva, un modo<br />
per stare insieme e <strong>di</strong>vertirsi in<br />
semplicità, in armonia e con<br />
grande gioia!!!<br />
Benedetta
Clan in route<br />
Il 31 luglio il clan <strong>Rovato</strong> è partito per la route estiva,<br />
forse l’ultima, con il desiderio <strong>di</strong> decidere e <strong>di</strong><br />
con<strong>di</strong>videre con tutti gli altri la voglia <strong>di</strong> “partire” e<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare effettivamente capi.<br />
E’ sicuramente una scelta <strong>di</strong>fficile e per questo<br />
motivo è stato pensato un sentiero impervio e<br />
complicato...<br />
Il sentiero numero 1 dell’Adamello non è esattamente<br />
una passeggiatina pomeri<strong>di</strong>ana da affrontare<br />
in scioltezza. Fin dal luogo <strong>di</strong> partenza sopra<br />
il paesino <strong>di</strong> Saviore si può intravvedere la <strong>di</strong>fficoltà,<br />
ma anche la bellezza del percorso: cime alte e<br />
rocciose su cui corrono agili sentieri si stagliano<br />
su un cielo profondamente azzurro.<br />
La prima giornata <strong>di</strong> cammino prevede l’arrivo al<br />
rifugio Prudenzini (2335 m) e, nonostante la fatica<br />
iniziale, questa si rivelerà la tappa più clemente<br />
per il clan del <strong>Rovato</strong> 1.<br />
La mulattiera è bella larga e costeggia per un lungo<br />
tratto pianeggiante <strong>di</strong>versi laghetti alpini. Il rifugio<br />
Prudenzini appare dopo non più <strong>di</strong> 3 ore e<br />
mezza <strong>di</strong> cammino ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> una vallata chiusa da<br />
impervie montagne.<br />
Ed è proprio queste montagne che si è costretti<br />
a scavalcare il giorno successivo passando per<br />
passo Poia (quota 2775 m) e poi scendendo lungo<br />
un sentiero così ripido che non tutti gli scarponi<br />
dei nostri ragazzi sono in grado <strong>di</strong> reggerne la<br />
pendenza tanto da lacerarsi ripetutamente. Giunti<br />
infine in val Adamè e scesi lungo il fiume, si arriva<br />
al rifugio città <strong>di</strong> Lissone (2020 m) situato in fondo<br />
alla vallata.<br />
Al città <strong>di</strong> Lissone siamo stati costretti a sostare<br />
per una giornata in attesa <strong>di</strong> ricevere un ulteriore<br />
paio <strong>di</strong> scarponi per proseguire il percorso e, perché<br />
no, <strong>di</strong> recuperare anche un po’ le forze spese<br />
durante l’infinita <strong>di</strong>scesa verso la val Adamè.<br />
La ripresa del percorso non si fa tuttavia attendere<br />
e così dopo la breve pausa ci si addentra in un infinito<br />
saliscen<strong>di</strong> sulla cresta della montagna lungo<br />
un sentiero che non sembra avere mai fine.<br />
La bellezza dei luoghi circostanti può essere solamente<br />
paragonata alla fatica dovuta ai numerosi<br />
passaggi in cordata e alla <strong>di</strong>scesa lungo pareti<br />
verticali per mezzo <strong>di</strong> appositi scalini fissati nella<br />
roccia.<br />
Le nuvole portatrici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ne non fanno altro<br />
che aggiungere un ulteriore ostacolo al già <strong>di</strong>fficile<br />
percorso. Ma tutto questo aggiunte sod<strong>di</strong>sfazione<br />
nel momento in cui si giunge al rifugio Franco e<br />
Maria (quota 2574), il riparo più alto del sentiero 1<br />
dell’Adamello.<br />
Il giorno successivo non è che una lunga passerella<br />
verso la <strong>di</strong>scesa a Malga Gaver che stabilisce<br />
sì la fine del lungo tragitto, ma traccia pur sempre<br />
l’inizio della presenza del clan al campo lupi nei<br />
pressi <strong>di</strong> Bagolino.<br />
Qui tre giorni in compagnia del branco hanno pur<br />
sì stancato fisicamente i ragazzi<br />
del clan, ma la vivacità dei lupetti<br />
ha rafforzato la voglia <strong>di</strong> mettersi<br />
in gioco e, altresì, <strong>di</strong> giocare.<br />
Il futuro scioglimento del clan<br />
non ha invece gravato sull’emozioni<br />
vissute da tutti quanti.<br />
In essi vive la consapevolezza<br />
della continuità del cammino<br />
scout attraverso il percorso <strong>di</strong><br />
formazione capi.<br />
L’unica speranza lasciata momentaneamente<br />
al caso è la<br />
volontà <strong>di</strong> ripetere al più presto<br />
questo genere <strong>di</strong> esperienza<br />
unica e in<strong>di</strong>menticabile.<br />
Giuliano<br />
21
attualità<br />
Quanto costa la pace?<br />
Quale sia il costo della pace<br />
può essere una domanda<br />
retorica. La pace infatti,<br />
si sa, per definizione non costa<br />
niente (o meglio: non dovrebbe<br />
costare, perché alle volte può<br />
essere molto costoso conquistare<br />
la pace).<br />
Tuttavia, la domanda può essere<br />
posta anche in senso contrario.<br />
Quanto costa la guerra, e <strong>di</strong><br />
conseguenza quanto denaro<br />
viene sottratto alla pace (per il<br />
momento parliamo soltanto <strong>di</strong><br />
vile pecunia; i costi in termine <strong>di</strong><br />
vite e <strong>di</strong> sofferenze sono incalcolabili)?<br />
Negli Stati Uniti, qualche anno<br />
fa, due eminenti economisti si<br />
sono messi a calcolare il costo<br />
della guerra in Iraq promossa<br />
dal presidente Bush.<br />
I risultati della loro ricerca sono<br />
traumatici, e sono stati pubblicati<br />
in un libro dal titolo “The Three<br />
Trillino Dollar War” vale a <strong>di</strong>re<br />
la guerra dei tre trilioni <strong>di</strong> dollari.<br />
Sono andato a ripassarmi come<br />
si misura e si scrive un trilione: in<br />
matematica corrisponde a mille<br />
bilioni, e comunque si scrive un<br />
1 seguito da 18 zeri.<br />
Tuttavia, negli Stati Uniti, per<br />
convenzione un trilione è costituito<br />
da 1.000 miliar<strong>di</strong>; è pur<br />
sempre un 1 seguito da 12 zeri,<br />
in ogni caso cifre astronomiche.<br />
Gli stessi autori del libro hanno<br />
calcolato che si sarebbe potuto<br />
fare per una simile quantità <strong>di</strong><br />
denaro: con un trilione <strong>di</strong> dollari<br />
Usa si sarebbero potute costruire<br />
8 milioni <strong>di</strong> abitazioni, pagare<br />
15 milioni <strong>di</strong> insegnanti, dare assistenza<br />
sanitaria per un anno a<br />
530 milioni <strong>di</strong> bambini, e così via.<br />
I suddetti economisti hanno<br />
calcolato che analoghe somme<br />
graveranno, sempre per la guerra<br />
in Iraq, su tutte le altre nazioni<br />
presenti sul territorio iracheno.<br />
Ecco quanto costa non avere la<br />
pace!: e i dati suddetti sono riferiti<br />
alla sola guerra in Iraq, mentre<br />
nel mondo i focolai <strong>di</strong> guerra o <strong>di</strong><br />
lotta armati sono tanti, che quasi<br />
è <strong>di</strong>fficile tenerne <strong>di</strong> conto.<br />
Non mettiamo nel bilancio <strong>di</strong><br />
questo ragionamento il costo<br />
delle vite umane perse nelle<br />
guerre.<br />
Nessuno sarà mai in grado <strong>di</strong><br />
calcolarlo, né <strong>di</strong> dare un prezzo<br />
alla sofferenza delle famiglie.<br />
Purtroppo, pre<strong>di</strong>care la pace<br />
rischia <strong>di</strong> essere una battaglia<br />
persa.<br />
Ne sanno qualcosa i nostri pontefici,<br />
che non si stancano d<br />
proclamare la pace, e che ben<br />
raramente vengono almeno un<br />
pochino ascoltati.<br />
I romani erano convinti che “si<br />
vis pacem, para bellum” (se vuoi<br />
la pace, prepara la guerra) Il filosofo<br />
hobbes ha reso attuale il<br />
detto <strong>di</strong> un antico comme<strong>di</strong>ografo<br />
latino: “Homo homini lupus”,<br />
per sottolineare che l’uomo è un<br />
essere egoista, pronto a sbranare<br />
il prossimo, pronto a ricorrere<br />
allo strumento della guerra per<br />
<strong>di</strong>fendersi o per sopraffare.<br />
La Chiesa cattolica insegna invece<br />
(Catechismo, n. 2315) che<br />
“l’accumulo delle armi sembra<br />
a molti un modo paradossale <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ssuadere dalla guerra eventuali<br />
avversari.<br />
Costoro vedono in esso il più efficace<br />
dei mezzi atti ad assicurare<br />
la pace tra le nazioni.<br />
22<br />
Riguardo a tale mezzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuasione<br />
vanno fatte severe riserve<br />
morali.<br />
La corsa agli armamenti non assicura<br />
la pace.<br />
Lungi dall’eliminare le cause <strong>di</strong><br />
guerra, rischia <strong>di</strong> aggravarle.<br />
L’impiego <strong>di</strong> ricchezze enormi<br />
nella preparazione <strong>di</strong> armi sempre<br />
nuove impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> soccorrere<br />
le popolazioni in<strong>di</strong>genti;<br />
ostacola lo sviluppo dei popoli.<br />
L’armarsi ad oltranza moltiplica<br />
le cause <strong>di</strong> conflitti ed aumenta il<br />
rischio del loro propagarsi.”<br />
Tuttavia, realisticamente, (sempre<br />
secondo il catechismo della<br />
chiesa cattolica, n. 2309) “Si<br />
devono considerare con rigore<br />
le strette con<strong>di</strong>zioni che giustificano<br />
una legittima <strong>di</strong>fesa con<br />
la forza militare. Tale decisione,<br />
per la sua gravità, è sottomessa<br />
a rigorose con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> legittimità<br />
morale”.<br />
Resta il fatto che i costi della<br />
guerra sono altissimi, stratosferici.<br />
Quanto bene, quanto problemi<br />
potrebbero essere risolti con un<br />
giusto e ragionevole utilizzo anche<br />
soltanto <strong>di</strong> una parte delle<br />
risorse destinata alla guerra.<br />
dalla favolosa montagna <strong>di</strong> denaro<br />
che la guerra <strong>di</strong>vora quoti<strong>di</strong>anamente,<br />
togliamo pure il<br />
costo della riconversione delle<br />
fabbriche <strong>di</strong> armi, e cancelliamo<br />
l’idea che qualcuno sempre è<br />
pronto ad avanzare, sulla spinta<br />
allo sviluppo dell’industria armiera.<br />
Resterebbero sempre somme<br />
incre<strong>di</strong>bili da investire, che potrebbero<br />
cancellare fame e malattie<br />
in interi continenti, favorire<br />
lo stu<strong>di</strong>o e la conoscenza, e far<br />
vivere i popoli in vera pace.<br />
Invece, ahimé, parliamo sempre<br />
<strong>di</strong> pace (compreso chi scrive)<br />
ma la pace vera è <strong>di</strong> là a venire.<br />
Franco M.
La chiesa africana ci insegna<br />
La missione ha sempre avuto<br />
un senso unico: dall’Europa<br />
verso altrove: l’estremo<br />
Oriente, l’America, l’Africa.<br />
Anche san daniele Comboni<br />
ha seguito questo movimento,<br />
effettuando ben sette volte il<br />
viaggio Italia - Soudan e ritorno.<br />
Incarnando lo spirito del suo<br />
tempo aveva sentito l’urgenza<br />
della missione verso il cuore<br />
del continente africano e lavorò<br />
molto perché grazie a un’intesa<br />
all’interno della Chiesa cattolica<br />
si sprigionasse un movimento in<br />
favore della missione africana.<br />
Nel suo motto: “salvare l’Africa<br />
con l’Africa” già esprimeva la<br />
propria convinzione che l’Africa<br />
(la perla bruna), una volta entrata<br />
a far parte della Chiesa,<br />
avrebbe contribuito a sviluppare<br />
la missione sul proprio suolo ma<br />
anche all’interno della Chiesa<br />
madre stessa.<br />
Oggi la chiesa in Africa offre vari<br />
elementi <strong>di</strong> riflessione e spunti<br />
<strong>di</strong> rinnovamento alla chiesa italiana:<br />
a noi. Faccio riferimento<br />
alla parrocchia san Francesco<br />
d’Assisi <strong>di</strong> Cotonou tenuta dai<br />
Comboniani.<br />
Il senso <strong>di</strong> chiesa come comunità,<br />
come famiglia. I cristiani<br />
si sentono presi da un vincolo<br />
unico che li lega, li riunisce e ciò<br />
crea solidarietà, forza <strong>di</strong> intenti e<br />
<strong>di</strong> operazioni.<br />
Amplifica la forza della testimonianza.<br />
Non <strong>di</strong>mentichiamo che<br />
i cristiani là vivono in mezzo a<br />
una società che in maggioranza<br />
rimane ancora “pagana” o se si<br />
vuole, ancorata alla religione tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Questo è vero anche<br />
della mia parrocchia, pur situandosi<br />
nella capitale Cotonou (più<br />
<strong>di</strong> un milione <strong>di</strong> abitanti). Senza<br />
contare la presenza dell’Islam<br />
(almeno il 15%) e quella <strong>di</strong> tantissime<br />
sètte se<strong>di</strong>centi cristiane<br />
(10%).<br />
Il senso <strong>di</strong> appartenenza è forte,<br />
giustamente perché attorno tante<br />
forze contrarie sono all’opera<br />
capaci <strong>di</strong> <strong>di</strong>strarre dalla fede<br />
non appena questa si fa debole<br />
o superficiale. del resto scegliere<br />
<strong>di</strong> farsi cristiani in una famiglia<br />
in cui la maggioranza rimane<br />
pagana o passa alle sètte, non<br />
può che essere frutto e segno <strong>di</strong><br />
conversione vera. Rompere con<br />
il passato, come Abramo, richiede<br />
grazia e determinazione.<br />
La pratica cristiana è pertanto<br />
rilevante: su una popolazione <strong>di</strong><br />
10 mila cattolici 4 mila partecipano<br />
alla messa domenicale,<br />
con una punta <strong>di</strong> più <strong>di</strong> due mila<br />
presenze alla messa dei bambini<br />
e catecumeni delle ore 9. hanno<br />
capito che la fede non è solo<br />
un’etichetta ma deve <strong>di</strong>ventare<br />
vita, rinnovare dal <strong>di</strong> dentro,<br />
quin<strong>di</strong> deve “nutrirsi”.<br />
Si può quin<strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> partecipazione<br />
forte a tutta la vita<br />
liturgica della chiesa. Le messe<br />
domenicali durano circa due ore<br />
ma per nulla pesanti (anche se<br />
fa caldo) a detta anche <strong>di</strong> tanti<br />
amici italiani venuti a visitare la<br />
parrocchia: “due ore e non ce<br />
ne siamo nemmeno accorti!” La<br />
gente partecipa con la preghiera<br />
recitata, con il canto (e tutti cantano),<br />
con la danza e con le varie<br />
espressioni del corpo: seduti, in<br />
pie<strong>di</strong>, in ginocchio, in adorazione.<br />
Nonostante il numero si respira<br />
un’aria <strong>di</strong> mistero e <strong>di</strong> raccoglimento.<br />
E una comunità che vive dei<br />
sacramenti della chiesa. della<br />
messa la domenica si è detto.<br />
In settimana la partecipazione<br />
va sino a 400 persone nei tempi<br />
forti.<br />
Per la confessione bisogna armarsi<br />
<strong>di</strong> pazienza specie il sabato<br />
pomeriggio, perché, in 3<br />
sacerdoti, si incomincia alle 15<br />
e si va avanti sino alle 19-19,30.<br />
Ma si confessa un po’ ogni mattino<br />
e il pomeriggio del giovedì<br />
23<br />
in contemporanea con l’adorazione<br />
eucaristica.<br />
vive della preghiera e devozioni:<br />
adorazione eucaristica ogni<br />
giovedì da mane a sera.<br />
veglia notturna da sera sino all’alba<br />
il primo venerdì del mese.<br />
Maggio ed ottobre: mesi mariani<br />
con santo rosario ogni sera sia<br />
nelle famiglie come in chiesa.<br />
Novena <strong>di</strong> Pentecoste e rispettiva<br />
veglia notturna.<br />
via crucis settimanale. durante<br />
la quaresima il venerdì viene fatta<br />
4 volte <strong>di</strong>stribuita in vari momenti<br />
della giornata.<br />
Una cappella a lato della chiesa<br />
grande vede gente venire in<br />
continuazione e pregare e questo<br />
sino a tarda sera.<br />
E una comunità che si esprime<br />
con tanti gruppi <strong>di</strong> preghiera e<br />
<strong>di</strong> apostolato: gruppo del sacro<br />
Cuore, <strong>di</strong> Nostra Signora <strong>di</strong> Lourdes,<br />
Gesù <strong>di</strong> Praga; JEC (gioventù<br />
studentesca) JOC (gioventù<br />
operaia), Legione <strong>di</strong> Maria,<br />
ecc. per un totale <strong>di</strong> 32 gruppi.<br />
Abbiamo otto ministri della comunione<br />
(fidei custos) per la <strong>di</strong>stribuzione<br />
della comunione durante<br />
le sante messe e portare<br />
il viatico agli ammalati e anziani<br />
(più <strong>di</strong> 150).
attualità<br />
Abbiamo 9 corali (ognuna ha in<br />
me<strong>di</strong>a 40 membri), <strong>di</strong> cui 6 nelle<br />
varie lingue locali, 2 in francese<br />
e una in latino (eh sì in latino).<br />
Per cui pomeriggio e sera soprattutto<br />
la missione echeggia<br />
<strong>di</strong> note musicali sino a tar<strong>di</strong> (a<br />
volte rompono un po’…).<br />
Il gruppo dei chierichetti conta<br />
sino a 130 ragazzi: a volte celebrando<br />
mi trovo affiancato da<br />
torri <strong>di</strong> giovanissimi: 15-16 anni.<br />
hanno il loro statuto, riunioni, attività<br />
varie anche caritative.<br />
Il club dei lettori (della parola <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>o) conta una trentina <strong>di</strong> membri<br />
pure essi con tanto <strong>di</strong> statuto,<br />
<strong>di</strong> programma <strong>di</strong> formazione<br />
(riunioni, ritiri ecc.).<br />
Tutti questi gruppi: ministri della<br />
comunione, corali, chierichetti,<br />
lettori che messi insieme rappresentano<br />
un numero cospicuo<br />
<strong>di</strong> persone (perlopiù giovani e<br />
giovanissimi) stanno a <strong>di</strong>mostrare<br />
l’attenzione alla liturgia e<br />
l’importanza che questa ha nella<br />
comunità.<br />
E una comunità molto giovane<br />
nel senso che vedendo alle<br />
messe si <strong>di</strong>rebbe che sono tutti<br />
o quasi giovanissimi e che mancano<br />
le persone <strong>di</strong> età matura.<br />
Ancor meno gli anziani. Mi ricordo<br />
<strong>di</strong> un italiano che avendo<br />
partecipato alla messa grande<br />
(quin<strong>di</strong> non quella dei bambini<br />
e catecumeni) mi chiese poi a<br />
che ora ci sarebbe stata la messa<br />
degli adulti. “Ma l’abbiamo<br />
appena celebrata”! risposi io. E<br />
lui non ci credeva colpito dalla<br />
tanta presenza <strong>di</strong> giovani. In genere<br />
è l’impressione che tutti “i<br />
bianchi” hanno assistendo alle<br />
messe in Africa..<br />
E’ una comunità cattolica perché<br />
composta da cristiani che<br />
vengono da punti <strong>di</strong>versi del<br />
paese: centro, nord. Il che vuol<br />
<strong>di</strong>re: lingue materne <strong>di</strong>verse,<br />
etnie <strong>di</strong>verse, tatuaggi facciali<br />
<strong>di</strong>versi. (Per loro è l’appartenenza<br />
all’etnia che conta e non alla<br />
nazione). Ci ricor<strong>di</strong>amo le guerre<br />
tribali ed etniche dei Gran<strong>di</strong> Laghi<br />
nel 1994 con ottocentomila<br />
morti. Integrarsi in una famiglia,<br />
legata da un’unica fede, che<br />
celebra l’unico Signore e che si<br />
esprime nella carità e solidarietà<br />
è il segno della novità del vangelo<br />
e <strong>di</strong> quel Cristo che ha detto<br />
<strong>di</strong> essere venuto per raccogliere<br />
nell’unità tutti i figli <strong>di</strong>spersi. <strong>Rovato</strong><br />
sta <strong>di</strong>ventando cosmopolita<br />
con gente che viene da vari<br />
punti della Terra. La comunità<br />
cristiana ha quin<strong>di</strong> una chance<br />
per scoprire la propria cattolicità.<br />
Che non perda l’occasione….<br />
E’ una chiesa missionaria: anche<br />
lei invia. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Cotonou<br />
ha vari sacerdoti “fidei donum”,<br />
cioè che lavorano altrove:<br />
in Marocco, in Nuova zelanda,<br />
in Papuasia e al nord del Benin<br />
stesso molto povero <strong>di</strong> preti. La<br />
nostra parrocchia ha due sacerdoti<br />
comboniani nativi che lavorano<br />
in Egitto ed uno in Uganda.<br />
Ogni chiesa deve essere missionaria<br />
come <strong>di</strong>ce il Concilio vaticano<br />
II: “anche alle giovani chiese<br />
particolari incombe il dovere<br />
<strong>di</strong> continuare la pre<strong>di</strong>cazione del<br />
vangelo a tutti coloro che sono<br />
ancora «fuori». (Ad Gentes 6).<br />
In conclusione la comunità della<br />
parrocchia san Francesco d’Assisi<br />
<strong>di</strong> Cotonou è vivace e attiva,<br />
variegata, giovane e missionaria,<br />
ricca <strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong><br />
solidarietà. E chi è a suo servizio<br />
come missionario non può non<br />
sentirsi stimolato a continuare<br />
il suo servizio e la sua presenza<br />
senza accorgersi che gli anni<br />
passano…<br />
da questo quadro bello cosa<br />
imparare?<br />
Un primo aspetto: imparare a<br />
vivere la fede come comunità,<br />
come famiglia. La fede è un dono<br />
personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>o ma non si può<br />
vivere in modo privato. ho l’impressione<br />
che qui ciascuno viene<br />
ad ascoltare la propria messa<br />
per poi tornarsene a casa sua:<br />
gli altri come se non ci fossero.<br />
Non ci si intrattiene, non si <strong>di</strong>aloga,<br />
non si sta insieme foss’anche<br />
un momentino. Eppure non<br />
siamo fratelli nella fede?<br />
24<br />
- Una liturgia più partecipata.<br />
Evidentemente poco spirito <strong>di</strong><br />
comunità sbia<strong>di</strong>sce la partecipazione<br />
liturgica. Pochi cantano<br />
(poco uso del libro <strong>di</strong> canti), pochi<br />
rispondono alle preghiere del<br />
celebrante. Uno sta in pie<strong>di</strong>, uno<br />
in ginocchio, uno magari seduto.<br />
<strong>di</strong>fficile percepire un movimento<br />
d’insieme. Celebrando sento<br />
molta freddezza (anche con il<br />
gran caldo)…<br />
- Un <strong>di</strong>alogo più intenso tra<br />
oratorio e parrocchia: le forze<br />
giovanili raccolte in oratorio<br />
dovrebbero far sentire <strong>di</strong> più la<br />
loro presenza nell’ambito parrocchiale<br />
con iniziative <strong>di</strong> tipo<br />
liturgico (animazione <strong>di</strong> tutte le<br />
messe e non solo quella delle<br />
9,30), caritativo (ammalati, persone<br />
anziane, immigrati anche.<br />
In questo ultimo caso in collaborazione<br />
con la Caritas), culturale<br />
(serate, tavole rotonde o forum).<br />
L’Azione cattolica qui potrebbe<br />
fare la sua parte come trait<br />
d’union.<br />
- La <strong>di</strong>mensione missionaria -<br />
dato che la chiesa è per natura<br />
missionaria - ove attraverso un<br />
<strong>di</strong>alogo intenso con gli agenti<br />
missionari nativi del paese e<br />
anche altri si può acquisire lo<br />
spirito <strong>di</strong> cattolicità in una <strong>Rovato</strong><br />
che <strong>di</strong>venta sempre più<br />
cosmopolita. Infatti lo spirito<br />
della missione aiuta a crescere<br />
nella <strong>di</strong>mensione dell’apertura<br />
e dell’accoglienza reciproca.<br />
Anche con iniziative concrete <strong>di</strong><br />
aiuto e <strong>di</strong> collaborazione perché<br />
la missione deve <strong>di</strong>ventare anche<br />
azione. Senza un’apertura<br />
<strong>di</strong> missione, la mentalità “paesana”<br />
con tutti i suoi limiti avrà<br />
sempre il sopravvento e impe<strong>di</strong>rà<br />
<strong>di</strong> vedere un po’ più lontano<br />
del proprio naso.<br />
Senza dubbio il bollettino parrocchiale<br />
rimane un mezzo privilegiato<br />
per il continuo rinnovamento<br />
della comunità cristiana<br />
<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>. da sfruttare quin<strong>di</strong> al<br />
massimo.<br />
P. Sandro Cadei
Cesare Cantù e l’istruzione<br />
dei “giovinetti”<br />
T<br />
rascrivo fedelmente alcuni<br />
passi tratti dal libro<br />
<strong>di</strong> Cesare Cantù: “Il<br />
Giovinetto drizzato alla Bontà,<br />
al Sapere, all’Industria.”<br />
– l’esemplare in possesso appartiene<br />
alla ventesima e<strong>di</strong>zione<br />
Milanese riveduta dall’Autore e<br />
pubblicata in Milano per Francesco<br />
Sancito nel 1864.<br />
Nella prefazione ai lettori scriveva:<br />
“…io ho avuto a mente quel<br />
detto d’Agesilao, il quale, interrogato<br />
qual istruzione fosse più<br />
opportuna pei fanciulli, rispose:<br />
Insegnar loro quel che avranno a<br />
fare quando saranno uomini.”<br />
Omobono delle parabole:<br />
…<strong>di</strong>ce ad essi: Avete veduto la<br />
processione che abbiamo fatta<br />
testè? Uscì <strong>di</strong> chiesa, fece un<br />
gran giro, poi tornò donde era<br />
partita. Così gl’inganni e le cattive<br />
azioni tornano sempre al luogo<br />
da cui si mossero.<br />
Se bramaste sapere chi sia costui,<br />
egli è Omobono, e qui nel<br />
contorno gli abbiamo dato il soprannome<br />
delle parabole, perché<br />
ha sempre in bocca qualche<br />
similitu<strong>di</strong>ne, e cava riflessioni<br />
morali da tutto quello che gli casca<br />
sott’occhio.<br />
Per modo che tutta la natura è<br />
per lui un gran libro, dove legge<br />
e fa agli altri leggere continui<br />
precetti per comportarsi bene e<br />
vivere da galantuomo.<br />
vede, per esempio, un villano in<br />
autunno sementare il campo?<br />
Ecco, <strong>di</strong>ce, l’immagine dell’industria.<br />
Qualcuno potrebbe <strong>di</strong>re<br />
a quell’agricoltore: «Sei pur pazzo<br />
a gettar via il tuo grano! val<br />
meglio un fringuello in tasca che<br />
un tordo in frasca.<br />
Di codesto frumento tu puoi far<br />
pane: buttandolo nel campo, i<br />
passeri ne beccheranno parte;<br />
il gelo, l’umido, la brina, il sole,<br />
la gragnola possono guastartelo.»<br />
Ma il bifolco non da ascolto<br />
a quel pauroso; pensa che chi<br />
non risica non rosica; semina<br />
nella speranza e mieterà nell’allegrezza.<br />
Poi quando il frumento crebbe e<br />
granì, Omobono fa vedere come<br />
alcune spighe si rizzano altissime,<br />
altre s’inchinano a terra, e<br />
<strong>di</strong>ce: Le prime sono vuote, le altre<br />
piene <strong>di</strong> grano. Non credete<br />
dunque alle apparenze. Anche<br />
fra gli uomini, chi più alza il capo<br />
dà segno <strong>di</strong> possedere minori<br />
qualità. Il merito è modesto.<br />
Al qual proposito fa sentire anche<br />
come le botti vuote suonano<br />
<strong>di</strong> più, e più fracasso fanno i carri<br />
scarichi. E per in<strong>di</strong>care come<br />
ad ogni cosa buona si richiede<br />
tempo e industria, mostra quante<br />
cure si vogliono <strong>di</strong>etro a quel<br />
frumento; mentre le erbacce<br />
crescono <strong>di</strong> per sé.<br />
Paragona anche chi parla a chi<br />
semina, e chi ascolta a chi raccoglie.<br />
La curiosità:<br />
Perché o giovinetto, vergognarti<br />
<strong>di</strong> domandare le cose<br />
che non sai? A questo modo<br />
non verrai più a saperle, e resterai<br />
privo del piacere d’imparare<br />
e dell’utile che te ne<br />
può venire. Omobono delle parabole<br />
<strong>di</strong>ceva che la curiosità<br />
è la madre del sapere, e l’assomigliava<br />
all’appetito , che fa<br />
desiderare e gustar meglio il<br />
cibo. La curiosità eccessiva è<br />
nauseante, è sciocca e malvagia<br />
quando si volge a cercare<br />
i fatti altrui: ma moderata, ti<br />
indurrà a riflettere su tutte le<br />
cose che ti stanno attorno, a<br />
chiedere dagli altri o indagare<br />
da te stesso che cosa sono,<br />
come si fanno a che servono.<br />
Lavorare e risparmiare:<br />
O<strong>di</strong>, buon giovinetto. Tu mi vai<br />
ripetendo che mai non <strong>di</strong>verrai<br />
nulla nel mondo, perché sei nato<br />
in bassa con<strong>di</strong>zione; che senza<br />
25<br />
ere<strong>di</strong>tà, senza doviziosi parenti,<br />
senza valevoli raccomandazioni,<br />
sei inevitabilmente destinato a<br />
trascinare i giorni nell’oscurità,<br />
senza riuscir mai a cosa alcuna,<br />
utile a te e agli altri.<br />
Ma non sai <strong>di</strong> avere a tua <strong>di</strong>sposizione<br />
due grossi capitali? Questi<br />
sono l’Industria e l’Economia;<br />
capitali che ti frutteranno più che<br />
qualunque ricchezza ere<strong>di</strong>taria.<br />
Con nient’altro che con questi,<br />
Beniamino Franklin, da umilissimo<br />
stato, si sollevò ad essere<br />
uno degli uomini più illustri del<br />
mondo. vuoi saperne la storia?<br />
dammi ascolto.<br />
Nella terra scoperta dall’italiano<br />
Colombo, e denominata dall’italiano<br />
Amerigo vespucci, fu fondata<br />
la città <strong>di</strong> Boston, ove, ai 17<br />
gennaio 1706 nacque Beniamino<br />
Franklin, ultimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciassette<br />
fratelli. Non essendo suo padre<br />
in grado <strong>di</strong> tenerlo sulle scuole,<br />
come appena ebbe imparato a<br />
leggere e scrivere, <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni<br />
se lo tirò <strong>di</strong>etro nel suo mestiere<br />
<strong>di</strong> far sapone e candele. Il giovinetto<br />
vi attendeva; ma pure, fin<br />
da quella età primaticcia, aveva<br />
tale avi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> leggere, che quando<br />
non poteva il dì, vegliava la<br />
notte, beato qualora potesse ottenere<br />
qualche bello ed utile libro.<br />
Lavorava più degli altri, e perché<br />
lo faceva volentieri riusciva meglio,<br />
e gli sopravanzava tempo<br />
da scrivere e da <strong>di</strong>scorrere con<br />
chi ne sapeva più <strong>di</strong> lui: perché il<br />
tempo è come il denaro: chi non<br />
lo butta via ne ha sempre a sufficienza.<br />
Recava però con sé la<br />
voglia <strong>di</strong> lavorare e <strong>di</strong> risparmiare;<br />
onde allogatosi presso uno<br />
stampatore, si guadagnò <strong>di</strong> che<br />
vivere onestamente. Un buon<br />
lavorante è un tesoro al padrone;<br />
e questo, se ha giu<strong>di</strong>zio, lo<br />
tien ben da conto. Ma Franklin<br />
era giovane ed inesperto; onde<br />
si lasciò sollevare da uno <strong>di</strong> quei<br />
tristi i quali sono larghissimi in
attualità<br />
parole e scarsi al fatto: Costui<br />
promettendogli mari e monti, lo<br />
<strong>di</strong>stolse dal suo quieto mestiero<br />
per condurlo a Londra, in Inghilterra,<br />
assicurandolo che quivi<br />
sarebbe passata e troverebbe<br />
la cuccagna: Franklin v’andò,<br />
ma tutti quei castelli in aria svanirono…,<br />
sarebbe stato ridotto<br />
a basir la fame se non avesse<br />
ripigliato il lavoro <strong>di</strong> stampar libri.<br />
Laborioso e sobrio, piaceva<br />
al suo principale, ed acquistava<br />
riputazione ed una certa autorità<br />
sopra i compagni suoi.<br />
Perfezionando poi nell’arte sua,<br />
tornò in America, dove, conosciuto<br />
per giovane attento e temperante<br />
trovò chi lo sovenne <strong>di</strong><br />
denaro per mettere in pie<strong>di</strong> una<br />
stamperia, e gli procacciò commissioni.<br />
<strong>di</strong>ce Omobono, che è<br />
più <strong>di</strong>fficile fare il primo scudo<br />
che cento dappoi. Eccoti alcune<br />
delle sue massime, che valgono<br />
tant’oro per chi vuol fare fortuna<br />
con mezzi onesti.<br />
Sai perché il tuo vicino mangia<br />
due pietanze e tu pane asciutto?<br />
Egli stava già al telaio quando tu<br />
eri ancor a letto o a spasso, in<br />
crocchio, al giuoco<br />
Nel cammino della vita, la pigrizia<br />
s’arranca così lentamente, che la<br />
povertà la raggiunge, per quanto<br />
ne fosse da prima lontana.<br />
vivi <strong>di</strong> speranza e morrai <strong>di</strong><br />
stento. Chi non ha patrimonio,<br />
guadagni colle sue <strong>di</strong>eci <strong>di</strong>ta.<br />
La pigrizia trova tutto <strong>di</strong>fficile;<br />
l’operosità appiana ogni ostacolo.<br />
L’industria paga i suoi debiti,<br />
lo scoraggiamento gli accumula.<br />
Il pigro vende i bovi e l’aratro;<br />
l’industria vende del buon vino e<br />
delle buone granaglie.<br />
Le piccole spese moltiplicate<br />
consumano i più gran<strong>di</strong> patrimoni.<br />
Se tu compri cose superflue,<br />
sarai costretto a vendere le<br />
necessarie. Prima <strong>di</strong> spendere<br />
un soldo, voltatelo e rivoltatelo<br />
due volte fra le <strong>di</strong>ta e pensa che<br />
fatica ti costò guadagnarlo.<br />
vuoi conoscere il valore del denaro?<br />
Abbi bisogno <strong>di</strong> fartene<br />
prestare, e ti vedrai esposto a rifiuti<br />
ed oltraggi, dai quali non hai<br />
verso <strong>di</strong> schermirti.<br />
Chi s’indebita rinuncia alla sua<br />
libertà, e si prepara mille mortificazioni.<br />
va a dormire senza<br />
cena, piuttosto che doverti alzare<br />
con debiti.<br />
Se vuoi concludere un affare, va:<br />
se non vuoi manda.<br />
E’ più facile reprimere la prima<br />
voglia che non sod<strong>di</strong>sfare tutte<br />
quelle che le tengono <strong>di</strong>etro.<br />
vuoi tu avere un servo fedele ed<br />
amato? Serviti da te stesso.<br />
Il sapere è per l’uomo stu<strong>di</strong>oso,<br />
la ricchezza per l’uomo vigilante:<br />
come la potenza è pel valore,<br />
e il cielo per la virtù.<br />
Conserva la riputazione col<br />
mantenere le promesse, il cre<strong>di</strong>to<br />
col pagare i tuoi debiti, gli<br />
amici col <strong>di</strong>mostrarti sensibile e<br />
riconoscente. Tu puoi bisognare<br />
<strong>di</strong> tutte queste cose più presto<br />
che non lo cre<strong>di</strong>.<br />
Il vostro superfluo potrebbe es-<br />
26<br />
sere della più grande utilità pei<br />
bisognosi; ad alcuni potrebbe<br />
restituire la salute, ad altri salvare<br />
la vita, a molti conservare<br />
la buona fama e l’onestà, talora<br />
potrebbe rendere alcuno contento;<br />
invi<strong>di</strong>abile vanto, e che<br />
desta sempre le commozioni più<br />
dolci e care nell’animo d’un essere<br />
compassionevole.<br />
Se giunge in America un forestiere,<br />
gli abitanti domandano<br />
tosto, non già a qual casato<br />
appartenga, bensì che cosa sia<br />
buono a fare: ed onorano l’artigiano<br />
ed il lavorante, perché la<br />
loro industria è utile allo Stato.<br />
Id<strong>di</strong>o stesso, <strong>di</strong>cono, è artigiano<br />
dell’universo; ed è venerato ed<br />
ammirato più per le varietà, l’utilità<br />
e la perfezione delle sue opere,<br />
che non per l’antichità della<br />
sua famiglia.<br />
Roberto Belotti<br />
Cambio nella comunità<br />
delle Suore<br />
La sera della solennità dell’Assunta abbiamo<br />
dato il nostro saluto a Madre Natalina,<br />
la superiora della comunità, che viene trasferita<br />
a Costalunga nella casa <strong>di</strong> accoglienza<br />
dell’istituto e a Madre <strong>di</strong>na che va<br />
a <strong>di</strong>rigere la scuola dell’istituto a Ghe<strong>di</strong>. Le<br />
ringraziamo per il loro generoso e competente<br />
servizio alla nostra comunità in questi<br />
sei anni; la riconoscenza si trasforma<br />
in preghiera e in impegno a collaborare<br />
fattivamente, come loro ci hanno insegnato.<br />
Ci ha lasciato, nel silenzio, anche<br />
Madre Giulietta che si ritira nella comunità<br />
<strong>di</strong> Iseo. La accompagniamo con la preghiera<br />
e l’augurio <strong>di</strong> riprendersi in salute.<br />
A sostituire la superiora è arrivata Madre<br />
Alessandra Tinti classe 1967, con alle<br />
spalle esperienze a Orzinuovi, Costalunga,<br />
collaboratrice all’ufficio <strong>di</strong>ocesano vocazioni<br />
Tempi dello Spirito e alla scuola <strong>di</strong><br />
via <strong>di</strong>az a Brescia.<br />
Cara Madre Alessandra sei la benvenuta<br />
e ti auguriamo <strong>di</strong> trovarti bene con tutti e<br />
<strong>di</strong> realizzare i tuoi progetti. Ti assicuriamo,<br />
oltre alla preghiera, la nostra stima e collaborazione.<br />
Madre Natalina<br />
Madre Dina<br />
Madre Alessandra
Festa <strong>di</strong> San Rocco<br />
Per i residenti del quartiere San Rocco è stata<br />
un’occasione molto bella e sentita <strong>di</strong> fare comunità,<br />
nonostante la pioggia che ha ridotto l’iniziativa<br />
rivolta ai bambini, è stato con<strong>di</strong>viso il momento<br />
religioso e popolare, che attraverso le varie iniziative<br />
proposte alla popolazione ha comunque<br />
riconfermato la volontà del quartiere a non abbandonare<br />
il passato. Nulla è stato lasciato al caso,<br />
dalla preparazione della chiesa, alla processione<br />
lungo le vie del quartiere. La piazzetta pronta per<br />
gli spettacoli e il ristoro; la mostra che con i suoi<br />
ricchissimi merletti ha allietato i ricor<strong>di</strong> del passato<br />
fatto <strong>di</strong> cose uniche che il tempo non cancella.<br />
Far riemergere i ricor<strong>di</strong> con stile ci è sembrato che<br />
anche quest’anno nonostante il lavoro fatto non<br />
sia stato <strong>di</strong>fficile, perché le persone del quartiere<br />
hanno collaborato con fiducia e stima nel lasciare<br />
le cose a loro più preziose e care. dopo il rodaggio<br />
<strong>di</strong> questi due anni, continueremo a proporre<br />
e organizzare mostre, augurandoci dal prossimo<br />
anno <strong>di</strong> riuscire a coinvolgere più volontari nell’organizzazione<br />
della festa. Grazie a tutti coloro che<br />
hanno contribuito a questo splen<strong>di</strong>do momento,<br />
alla prossima.<br />
il comitato organizzatore<br />
COMUNe DI ROVATO:<br />
Nuova giunta<br />
dal 1° agosto il Sindaco dott. Andrea Cottinelli ha<br />
cambiato sei assessori su sette. La nuova Giunta<br />
è ora così composta: commercio e attività produttive<br />
<strong>di</strong>omira Ramera (subentra a Eligio Costanzi);<br />
urbanistica, Pgt e e<strong>di</strong>lizia privata Gianpietro Bara<br />
(subentra a Riccardo Sette); sport e tempo libero<br />
e protezione civile Matteo verzelletti (subentra a<br />
Giuseppe Martinelli); cultura e pubblica istruzione<br />
Antonio Niglia (subentra a Milena Musati); servizi<br />
sociali Mara Bergomi (subentra a Angelo Marchi);<br />
ecologia, piano cave, rifiuti, infrastrutture Angelo<br />
Bergomi (subentra a Riccardo Sette) ricopre anche<br />
la carica <strong>di</strong> vice sindaco e rimane in consiglio<br />
comunale; ai lavori pubblici e manutenzioni<br />
è confermato Giuseppe Baruffi. Il Sindaco assume<br />
le competenze <strong>di</strong> sicurezza e comunicazione<br />
dell’assessore uscente Francesco Corbetta. Infine<br />
la nota che dal consiglio comunale escono Antonio<br />
Niglia e Gianpietro Bara sostituiti dai primi non<br />
eletti nelle elezioni amministrative del 2007: Flavia<br />
zani e Laura Guarneri.<br />
Agli assessori <strong>di</strong>missionati il nostro grazie per il<br />
servizio <strong>di</strong> questi anni e ai nuovi assessori i nostri<br />
migliori auguri <strong>di</strong> un proficuo lavoro.<br />
bene<strong>di</strong>zione della<br />
reliquia <strong>di</strong> d. gnocchi<br />
domenica 20 giugno 2010 nel giorno in cui il gruppo<br />
Alpini <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> festeggia l’85° anno <strong>di</strong> fondazione<br />
viene inaugurato il monumento al beato<br />
don Carlo Gnocchi alla presenza del presidente<br />
mons. Angelo Bazzari <strong>di</strong> tutti i responsabili della<br />
Fondazione, del Sindaco <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> dott. Andrea<br />
Cottinelli e dei responsabili dell’Associazione degli<br />
Alpini. All’inaugurazione è seguita la bene<strong>di</strong>zione<br />
della reliquia del beato da parte del prevosto<br />
mons. Gian Mario Chiari. La teca (opera dell’artista<br />
davide Castelvedere) è stata portata dal capogruppo<br />
degli alpini <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> valerio Cornali nella<br />
chiesa della Fondazione dove è stata collocata<br />
nell’apposita nicchia (progettata dall’arch. Franco<br />
Fogazzi). E’ stata una cerimonia semplice, essenziale<br />
e coinvolgente. Grazie agli Alpini.<br />
27<br />
cronaca
parrocchia s.giovanni bosco<br />
La lettura pastorale del Vescovo<br />
Il vescovo ci ha fatto il dono della terza lettera pastorale<br />
per l’anno 2010/11 dal titolo:<br />
TUTTI SIANO UNA COSA SOLA.<br />
E’ strettamente unita alle altre due:<br />
La Parola <strong>di</strong> <strong>di</strong>o nella vita della comunità cristiana<br />
(2008-09). L’Eucaristia nella vita della comunità cristiana<br />
(2009-10).<br />
Parola, Eucaristia e Comunità sono i tre pilastri su<br />
cui si fonda la Chiesa e ogni comunità Cristiana.<br />
Il vescovo ci fa riflettere sulla nascita della comunità<br />
cristiana; sul dono dell’amore e sui Frutti che questo<br />
dono produce quando viene accolto e vissuto. Nella<br />
conclusione ci chiede <strong>di</strong> farla <strong>di</strong>ventare strumento <strong>di</strong><br />
riflessione e <strong>di</strong> lavoro nel progetto Pastorale.<br />
E’ una lettera che si presta ad essere letta senza <strong>di</strong>fficoltà,<br />
anche se richiede un certo impegno.<br />
<strong>di</strong>venterà oggetto <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> preghiera nelle<br />
catechesi che faremo nel tempo dell’avvento<br />
E dopo il periodo natalizio. Chi vuole leggerla, troverà<br />
il testo nella Chiesa Parrocchiale.<br />
IL TORNeO DI CALCIO<br />
dal 21 giugno al 17 luglio si è svolto il 3° torneo del quartiere<br />
S. G. BOSCO. La riuscita è stata ottima per l’impegno<br />
<strong>di</strong> parecchi collaboratori che hanno de<strong>di</strong>cato tempo<br />
e Passione. E’ stata una occasione <strong>di</strong> creare un certo<br />
movimento <strong>di</strong> persone che in questo oratorio <strong>di</strong>fficilmente<br />
si vede. desidero ringraziare quanti hanno collaborato, in<br />
vari mo<strong>di</strong>, perché, se tutto è riuscito bene è merito del loro<br />
impegno.<br />
defunti<br />
Mario<br />
Rusconi<br />
n. 21.7.1939<br />
m. 16.6.2010<br />
Edvige Bracchi<br />
ved. Buizza<br />
n. 14.8.1919<br />
m. 6.8.2010<br />
Maria<br />
Groppelli<br />
n. 28.8.1924<br />
m. 2.7.2010<br />
Luciano<br />
Danesi<br />
n. 13.12.1938<br />
m. 6.8.2010<br />
Ezio<br />
Corneo<br />
n. 30.6.1933<br />
m. 23.7.2010<br />
Battista<br />
Marini<br />
n. 12.11.1922<br />
m. 11.6.2010<br />
28<br />
LA SeTTIMANA PASTORALe<br />
dal 2 all’11 Ottobre è in programma la settimana<br />
pastorale con la quale <strong>di</strong>amo inizio<br />
al catechismo. E alle varie attività pastorali.<br />
Quest’anno viene posticipata <strong>di</strong> una settimana<br />
per evitare la coincidenza con quella dell’oratorio<br />
<strong>di</strong> <strong>Rovato</strong> centro.<br />
Sabato 2 ottobre ore 20.30<br />
Tombolata in oratorio<br />
Domenica 3 ottobre ore 15.00<br />
Celebrazione per anziani e rinfresco in oratorio<br />
Marte<strong>di</strong> 5 ottobre ore 20.30<br />
Incontro per genitori e figli <strong>di</strong> 1-2-3 me<strong>di</strong>a<br />
Mercole<strong>di</strong> 6 ottobre ore 20.30<br />
Incontro per genitori e figli <strong>di</strong> 1-2 elementare<br />
giove<strong>di</strong> 7 ottobre ore 20.30<br />
Incontro per genitori e figli <strong>di</strong> 3-4-5 elementare<br />
Vener<strong>di</strong> 8 ottobre ore 20.30<br />
S. messa con possibilita’ <strong>di</strong> confessioni<br />
Sabato 9 ottobre ore 19.00<br />
inizia la serata in oratorio con musica pane e<br />
salamina ecc ....<br />
Domenica 10 ottobre ore 11.00<br />
S. messa per tutta la comunita’, in particolare<br />
per tutti i gruppi dei ragazzi del catechismo<br />
con i genitori.<br />
Giulio Ottorino<br />
Frugoni<br />
n. 27.4.1932<br />
m. 2.8.2010<br />
Luigia Platti<br />
ved. Marini<br />
n. 10.11.1920<br />
m. 12.8.2010<br />
Silvia<br />
Capoferri Martinelli<br />
n. 11.4.1951<br />
m. 4.8.2010<br />
matrimoni<br />
vEzzOLI MARCO<br />
con<br />
STROPPA ANNA<br />
ROCCA MARCO<br />
con<br />
GALLO LAURA
nella pace <strong>di</strong> Cristo<br />
Lucia Massetti<br />
in Belloli<br />
<strong>di</strong> anni 77<br />
m. 1.6.2010<br />
Lucia danesi<br />
ved. Battista Ruggeri<br />
<strong>di</strong> anni 89<br />
m. 12.6.2010<br />
domizio<br />
Corsini<br />
<strong>di</strong> anni 85<br />
m. 23.6.2010<br />
Angelo<br />
Uberti<br />
<strong>di</strong> anni 78<br />
m. 29.7.2010<br />
Gio Battista<br />
Spagna<br />
<strong>di</strong> anni 83<br />
m. 3.6.2010<br />
Sergio<br />
Lazzaroni<br />
<strong>di</strong> anni 59<br />
m. 13.6.2010<br />
Gianberto<br />
Campagnari<br />
<strong>di</strong> anni 81<br />
m. 2.7.2010<br />
Silvano Bellini<br />
<strong>di</strong> anni 65<br />
m. 30.7.2010<br />
a Cologne<br />
Giuseppe<br />
Baroni<br />
<strong>di</strong> anni 82<br />
m. 9.6.2010<br />
Giulio<br />
Galloni<br />
<strong>di</strong> anni 83<br />
m. 14.6.2010<br />
Bruno Tonelli<br />
<strong>di</strong> anni 72<br />
m. 5.7.2010<br />
a S. Polo (BS)<br />
Angela Pontoglio<br />
ved. Bini<br />
<strong>di</strong> anni 73<br />
m. 4.8.2010<br />
29<br />
Luigi<br />
Bosetti<br />
<strong>di</strong> anni 70<br />
m. 10.6.2010<br />
Anna Maranesi<br />
ved. Francesco Greco<br />
<strong>di</strong> anni 94<br />
m. 16.6.2010<br />
Pierina Genocchio<br />
in Lancini<br />
<strong>di</strong> anni 81<br />
m. 21.7.2010<br />
Fossati Paolina<br />
in Pezzetti<br />
<strong>di</strong> anni 71<br />
m. 13.8.2010<br />
a villongo (BG)<br />
Irma Barbarina<br />
Consoli<br />
ved. Bonomelli<br />
<strong>di</strong> anni 77<br />
m. 11.6.2010<br />
Matteo<br />
Gozzini<br />
<strong>di</strong> mesi 18<br />
m. 19.6.2010<br />
Giuseppina Maria<br />
Teresa Plebani<br />
ved. Romoaldo Romano<br />
<strong>di</strong> anni 82<br />
m. 22.7.2010<br />
Giuseppe<br />
Sabotti<br />
<strong>di</strong> anni 76<br />
m. 21.8.2010<br />
parrocchia s. maria assunta
anagrafe<br />
nella pace <strong>di</strong> Cristo<br />
Antonia Francesca<br />
Bosio<br />
ved. Luigi zambelli<br />
<strong>di</strong> anni 93<br />
m. 23.8.2010<br />
Oreste<br />
Fossati<br />
<strong>di</strong> anni 76<br />
m. 26.8.2010<br />
al fonte battesimale<br />
Primo<br />
vermi<br />
<strong>di</strong> anni 73<br />
m. 26.8.2010<br />
MIGLIACCIO SARA <strong>di</strong> Aniello e Ambruoso Monica<br />
n. 28.7.2009 – b. 6.6.2010<br />
CEREA REBECCA <strong>di</strong> Filippo e Ambrosca Laura<br />
n.2.10.2009 – b. 6.6.2010<br />
STARITA FILIPPO <strong>di</strong> Roberto e Brevetti Alessandra<br />
n. 24.10.2009 – b. 6.6.2010<br />
BORGOGNI MARTINA <strong>di</strong> Giulio e Matos Maria Rosangela<br />
n. 4.12.2009 – b. 6.6.2010<br />
RAINERI ALBERTO <strong>di</strong> Roberto e Casali Cristina<br />
n. 10.1.2010 – b. 6.6.2010<br />
zANI NICOLÒ <strong>di</strong> Roberto e Bosetti Stefania<br />
n. 3.2.2010 – b. 6.6.2010<br />
METELLI FILIPPO GIAN LUIGI <strong>di</strong> Federico e Lazzaroni Ombretta<br />
n. 8.2.2010 – b. 6.6.2010<br />
TERzO ALESSANdRO PIETRO <strong>di</strong> Emanuele e Lisci<strong>di</strong>ni Ilaria<br />
n. 12.2.2010 – b. 6.6.2010<br />
SORO ANNA <strong>di</strong> Carlo Manuel Andrea e Segala Laura<br />
n. 12.10.2009 – b. 13.6.2010<br />
PIANTONI FRANCESCO GIUSEPPE <strong>di</strong> Angelo e Sorlini Paola<br />
n. 26.9.2009 – b. 27.6.2010<br />
FERRARI ANdREA GIULIA <strong>di</strong> daniele e danesi donatella<br />
n. 28.1.2010 – b. 27.6.2010<br />
LANCINI MARCO STEFANO <strong>di</strong> Alberto e Pedalino Gisella<br />
n. 20.2.2010 – b. 27.6.2010<br />
ORRÙ dIEGO <strong>di</strong> Roberto e Spada Giuseppina<br />
n. 22.4.2010 – b. 11.7.2010<br />
TURELLI REBECCA <strong>di</strong> Fabio e Cossan<strong>di</strong> Rossella Giovanna<br />
n. 3.2.2010 – b. 25.7.2010<br />
LANCINI MIChELE <strong>di</strong> Tiziano e Bino Francesca<br />
n. 10.6.2010 – b. 8.8.2010<br />
TRES GUILhERME LUIz <strong>di</strong> Cagio e Fatini Janczeski Wanessa<br />
n. 17.4.2009 – b. 22.8.2010<br />
30<br />
matrimoni<br />
BOMBARdIERI MARCO<br />
con zANOLETTI GIUSEPPINA<br />
il 18.6.2010<br />
ALEOTTI MATTEO<br />
con dOTTI MAddALENA<br />
il 19.6.2010<br />
MACCARANA EUGENIO BRUNO<br />
con PIETROBONI ANNA<br />
il 10.7.2010<br />
CANCELLI PAOLO<br />
con CORNALI LAURA<br />
il 11.7.2010<br />
QUARESMINI ENRICO<br />
con MONdELLA vALENTINA<br />
il 21.8.2010<br />
SEGA MARCO<br />
con PIANTONI ALICE<br />
il 27.8.2010<br />
BUONCOMPAGNI FABIO<br />
con zOPPI LICIA<br />
il 28.8.2010<br />
BENEdETTI ELIA<br />
con BONARdI ELENA<br />
il 28.8.2010<br />
Nozze<br />
d’Oro<br />
Antonio Bertoli e<br />
Giu<strong>di</strong>tta Bonar<strong>di</strong><br />
il 9 luglio 2010<br />
hanno festeggiato<br />
il loro 50° <strong>di</strong> matrimonio.
Parrocchia<br />
nei mesi <strong>di</strong> giugno e agosto sono stati celebrati 15<br />
Battesimi. Le offerte in totale E 1.780,00 (minimo E<br />
30,00 massimo E 500,00)<br />
In occasione del Matrimonio E 200,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Lucia Massetti E 150,00<br />
In m. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 400,00<br />
In occasione del Matrimonio E 200,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Spagna Giobattista E 50,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Bosetti Luigi E 50,00<br />
Giacomo in memoria del papà Antonio E 30,00<br />
Angela in memoria <strong>di</strong> Danesi Lucia E 100,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Maranesi Anna E 200,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Lazzaroni Sergio E 100,00<br />
La figlia Giovanna Ruggeri in mem.<br />
della mamma Lucia Danesi E 500,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Corsini Domizio E 100,00<br />
In occasione del Matrimonio E 200,00<br />
Mariateresa e Alberto in memoria<br />
della mamma noemi E 100,00<br />
Gruppo Alpini nell’85° <strong>di</strong> fondazione E 300,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Tonelli Bruno E 100,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Campagnari Gianberto E 300,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Consoli Irma E 1.000,00<br />
In occasione del Matrimonio E 30,00<br />
n.n. E 338,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Genocchio Pierina E 150,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Plebani Giuseppina E 2.000,00<br />
In memoria della moglie E 50,00<br />
Le figlie, con gioia, ricordano<br />
i 100 anni della mamma E 300,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Bonassi Rosa E 200,00<br />
In memoria <strong>di</strong> uberti Angelo E 150,00<br />
Le vicine <strong>di</strong> casa ricordano i 100 anni<br />
della sig.ra Adele Chinotti E 50,00<br />
In occasione del Matrimonio E 200,00<br />
In occasione del Matrimonio E 200,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Matteo Gozzini E 200,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Bosio Antonietta E 250,00<br />
In questi tre mesi<br />
sono state eseguite<br />
opere straor<strong>di</strong>narie<br />
per i danni dei piccioni<br />
ai tetti della parrocchia,<br />
la costruzione<br />
del muro <strong>di</strong> cinta<br />
franato al campo<br />
dell’oratorio, revisione<br />
dei coppi e tombini<br />
dell’oratorio (a<br />
causa dei nubifragi) e<br />
altri piccoli interventi<br />
per un totale <strong>di</strong> spese<br />
impreviste <strong>di</strong> euro<br />
28.270,00.<br />
In occasione del Matrimonio E 250,00<br />
In occasione del Matrimonio E 250,00<br />
In occasione del Matrimonio E 300,00<br />
Peppina in memoria della nonna<br />
Antonietta E 100,00<br />
<strong>Oratorio</strong><br />
I Cresiman<strong>di</strong> E 2.705,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Lucia Massetti E 250,00<br />
In mem. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 400,00<br />
n.n. E 60,00<br />
Lions Club Chiari le Quadre E 100,00<br />
n.n. E 122,00<br />
n.n. E 1.000,00<br />
In ricordo <strong>di</strong> Pontoglio Angela E 100,00<br />
In ricordo <strong>di</strong> Pontoglio Angela E 100,00<br />
In suffragio <strong>di</strong> Pontoglio Angela E 100,00<br />
n.n. E 1.000,00<br />
Fam. zanotti Angelo in m. <strong>di</strong> Gatti Franco E 150,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Bosio Antonietta E 100,00<br />
Santo Stefano<br />
In mem. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 300,00<br />
In mem. <strong>di</strong> Maranesi Anna ved. Greco E 300,00<br />
I nipoti in memoria <strong>di</strong> Domizio Corsini E 160,00<br />
n.n. E 50,00<br />
In memoria <strong>di</strong> Bosio Antonietta E 200,00<br />
San Rocco<br />
In mem. <strong>di</strong> Ernesta e Giuseppe Righetti E 400,00<br />
Le famiglie <strong>di</strong> via Montesuello in ricordo<br />
del piccolo Matteo E 80,00<br />
n.n. E 50,00<br />
n.n. E 700,00<br />
Caporovato<br />
n.n. E 390,00<br />
CALENDARIO LITURGICO PASTORALE<br />
SETTEMBRE 2010<br />
5 dOMENICA XXIII del T.O.<br />
6 LUNEdÌ: all’<strong>Oratorio</strong> inizia la Carovana per ragazzi e bambini<br />
8 MARTEdÌ: festa della Natività della B.v. Maria<br />
12 dOMENICA XXIv del T.O.<br />
all’<strong>Oratorio</strong> assemblea e iscrizioni Catechismo gruppi Nazaret (1° anno) -<br />
Cafarnao (2°) Gerusalemme (3°)<br />
14 MARTEdÌ: Festa dell’Esaltazione della Santa Croce<br />
ore 20,30 all’<strong>Oratorio</strong>, assemblea e iscrizioni catechismo gruppo Emmaus (4°)<br />
15 MERCOLEdÌ: memoria della B.v. Maria Addolorata<br />
ore 20,30 all’<strong>Oratorio</strong>, iscrizioni del gruppo Corinto (3 a me<strong>di</strong>a)<br />
ore 20,30 all’<strong>Oratorio</strong>, incontro genitori del gruppo Betlemme<br />
19 dOMENICA XXv del T.O.<br />
all’<strong>Oratorio</strong> assemblea e iscrizioni Catechismo gruppi Antiochia (anno primo<br />
mistagogia) e gruppo Roma (anno secondo mistagogia)<br />
20 LUNEdÌ: anniversario incoronazione Madonna S. Stefano<br />
sante messe ore 7,00 - 17,00 - 20,00<br />
31<br />
offerte
ore 16,15 rosario con bambini alla sera invito alla messa giovani sposi (primi 4<br />
anni)<br />
21 MARTEdÌ: festa <strong>di</strong> San Matteo, apostolo ed evangelista<br />
24 vENERdÌ : festa dell’<strong>Oratorio</strong><br />
25 SABATO: festa dell’<strong>Oratorio</strong><br />
26 dOMENICA XXvI del T.O.: festa dell’<strong>Oratorio</strong><br />
29 MERCOLEdÌ: festa dei santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele<br />
ore 18,00 S. Messa a S. Michele<br />
OTTOBRE 2010<br />
1 vENERdÌ: Primo venerdì del mese adorazione eucaristica e comunioni anziani<br />
e ammalati<br />
ore 20,30 adorazione presso chiesa madri canossiane<br />
ore 20,30 in oratorio incontro genitori gruppo Betlemme<br />
2 SABATO: ore 17,00 S. Messa alla Santella delle valli<br />
3 dOMENICA XXvII del T.O. S. Messa ore 9,30 mandato ai catechisti<br />
ore 15,00 presso oratorio, incontro genitori gruppi Betlemme e Nazaret<br />
ore 20,00 inizia all’oratorio corso per fidanzati<br />
4 LUNEdÌ: festa <strong>di</strong> San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia<br />
7 GIOvEdÌ: Memoria della B.v. Maria del Rosario<br />
8 vENERdÌ: ore 20,30 a Ospitaletto il vescovo presenta la lettera pastorale<br />
10 dOMENICA XXvIII del T.O.<br />
ore 9,30 presentazione gruppo Cafarnao e ritiro - ore 15,00 incontro genitori<br />
gruppo Cafarnao<br />
ore 18,30 messa anniversari <strong>di</strong> matrimonio - ore 20,00 all’<strong>Oratorio</strong> corso per<br />
fidanzati<br />
17 dOMENICA XXIX del T.O.<br />
ore 9,30 ritiro gruppo Gerusalemme - ore 15,00 incontro genitori gruppo<br />
Gerusalemme<br />
ore 20,00 all’<strong>Oratorio</strong> corso per fidanzati<br />
24 dOMENICA XXX del T.O. giornata missionaria mon<strong>di</strong>ale<br />
ore 15,00 incontro genitori gruppo Antiochia e Roma - ore 20,00 corso per<br />
fidanzati<br />
28 GIOvEdÌ: festa dei Santi Simone e Giuda Apostoli<br />
30 SABATO: ore 15,00 - 18,30 al Foro Boario convegno su Emilio Bonomelli<br />
31 dOMENICA XXXI del T.O. ore 20,00 corso per fidanzati<br />
NOVEMBRE 2010<br />
1 LUNEdÌ: Solennità <strong>di</strong> tutti i Santi - ore 15,00 processione dalla chiesa <strong>di</strong> S. Rocco<br />
ore 15,30 santa messa al cimitero; indulgenza plenaria per i defunti ore 20,00<br />
corso per fidanzati<br />
2 MARTEdÌ: Commemorazione <strong>di</strong> tutti i defunti<br />
s. messe: in parrocchia ore 7,00 - 8,15 - 9,30 - 20,30 ufficio solenne per tutti<br />
defunti parrocchia al cimitero ore 10,30 e 15,30<br />
4 GIOvEdÌ: festa del patrono <strong>di</strong> S. Carlo - ore 18,30 messa solenne concelebrata<br />
5 vENERdÌ: primo venerdì del mese adorazione eucaristica e comunioni anziani<br />
e ammalati<br />
ore 20,30 adorazione presso chiesa madri canossiane<br />
7 dOMENICA XXXII del T.O.<br />
ore 9,30 presentazione gruppo Nazaret e ritiro<br />
ore 11,00 presentazione gruppo Emmaus ore 20,00 corso per fidanzati<br />
9 MARTEdÌ: Festa della de<strong>di</strong>cazione della Basilica Lateranense<br />
11 GIOvEdÌ: Memoria <strong>di</strong> San Martino <strong>di</strong> Tours<br />
14 dOMENICA XXXIII del T.O. giornata nazionale del Ringraziamento<br />
ritiro per ragazzi gruppo Roma (secondo anno mistagogia)<br />
ore 20,00 corso per fidanzati<br />
19 vENERdÌ: ore 20,30 in <strong>Oratorio</strong> incontro genitori gruppo Betlemme<br />
21 dOMENICA: solennità <strong>di</strong> Cristo Re dell’universo<br />
Presentazione della B.v. Maria Festa Madonna <strong>di</strong> S. Stefano<br />
ore 9,30 presentazione dei gruppi Chierichetti e Coro - ore 15,00 in <strong>Oratorio</strong><br />
incontro genitori gruppo Betlemme - ore 20,00 corso per fidanzati - ore 20,00<br />
Santa Messa a S. Stefano<br />
22 LUNEdÌ: Festa Madonna <strong>di</strong> S. Stefano<br />
sante messe ore 7,00 - 8,00 - 9,00 - 10,30 per anziani<br />
ore 18,30 per associazioni - 20,00 - ore 15,00 vespro - 16,00 e 16,30 bene<strong>di</strong>zione<br />
dei bambini<br />
ORARIO S. MESSE<br />
Dal 6 <strong>settembre</strong> 2010 al 25 giugno<br />
2011 la santa Messa feriale delle<br />
ore 7.00 viene celebrata nella<br />
cappella delle Madri Canossiane.<br />
giorni feriali<br />
in Parrocchia: ore 8.30 - 17.30<br />
(ore 16.30 da novembre)<br />
dalle Canossiane ore 7.00<br />
al Convento ore 18.45<br />
lunedì a s. Stefano ore 17.00<br />
martedì al d. gnocchi ore 17.30<br />
mercoledì a s. Rocco ore 17.00<br />
giovedì a Caporovato ore 17.00<br />
giorni festivi<br />
sabato prefestiva:<br />
san Rocco ore 17.00<br />
santa Maria Assunta: ore 19.00<br />
domenica:<br />
ore 7.00 - 8.15 - 9.30 - 11.00 - 18.30<br />
vespro: ore 15.30<br />
al Convento:<br />
ore 9.00 - 11.00 - 18.00<br />
Orari sante Messe<br />
da novembre a marzo (ora solare)<br />
Parrocchie Comune <strong>di</strong> <strong>Rovato</strong>:<br />
Sabato o prefestivi:<br />
ore 17.00: s. Anna, S.G. Bosco,<br />
s. Rocco<br />
ore 18.00: Bargnana, duomo,<br />
Lodetto, s. Giuseppe<br />
ore 18.45: Convento<br />
ore 19.00: <strong>Rovato</strong> Centro<br />
Domenica o festivi:<br />
ore 7.00: <strong>Rovato</strong> Centro<br />
ore 7.30: s. Andrea<br />
ore 8.00: duomo, Lodetto<br />
ore 8.15: <strong>Rovato</strong> Centro<br />
ore 8.30: s. Anna<br />
ore 9.00: Convento, s. G.Bosco,<br />
s. Giuseppe<br />
ore 9.30: Bargnana,<br />
<strong>Rovato</strong> Centro<br />
ore 10.00: Lodetto<br />
ore 10.30: s. Andrea, duomo<br />
ore 11.00: Convento,<br />
<strong>Rovato</strong> Centro<br />
s. Anna, s. G. Bosco<br />
ore 17.00: Convento, s. G.Bosco<br />
ore 18.00: duomo, Lodetto<br />
ore 18.30: <strong>Rovato</strong> Centro<br />
NUMERI DI TELEFONO<br />
Mons. gian Mario Chiari:<br />
0307721130 - 3333798958<br />
Don g. Luigi Moretti: 0307721217<br />
3288517755<br />
Don Roberto Morè: 3385314850<br />
Don Serafino Festa: 0307722822<br />
Madri Canossiane: 0307721431<br />
Convento Frati: 0307721377<br />
Caritas Parrocchia: 0307701141<br />
Ufficio Parrocchiale: 3462285040<br />
(da lunedì a venerdì: ore 9.00/11.00)