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Le Sagre<br />
della provincia di<br />
A r e z z o<br />
arezzocasentinovaldarnovaldichianavaltiberina<br />
www.provincia.arezzo.<strong>it</strong>
Le <strong>sagre</strong> di terr<strong>it</strong>orio<br />
della Provincia di Arezzo<br />
Negli ultimi anni, in provincia di Arezzo, si organizza una molteplic<strong>it</strong>à di <strong>sagre</strong>, manifestazioni,<br />
rievocazioni legate al mondo enogastronomico, che offrono ai vis<strong>it</strong>atori un’occasione per<br />
conoscere le tradizioni e i prodotti del terr<strong>it</strong>orio.<br />
Nelle varie rappresentazioni però spesso l’attesa di assaggiare il terr<strong>it</strong>orio è trad<strong>it</strong>a dalla<br />
mancata coerenza del nome “Sagra” all’offerta vera e propria. Infatti il nome “Sagra”, che<br />
caratterizza eventi tradizionali di celebrazione di prodotti e preparazioni legati all’ident<strong>it</strong>à<br />
del terr<strong>it</strong>orio, non deve riflettersi in manifestazioni che si trasformano in ”abbuffate” paesane<br />
dove non c’è garanzia sull’origine dei prodotti.<br />
Il Servizio Promozione della Provincia di Arezzo ha identificato una serie di requis<strong>it</strong>i per distinguere<br />
le <strong>sagre</strong> di terr<strong>it</strong>orio, con un valore culturale e storico, che rappresentano occasioni per<br />
scoprire l’autentic<strong>it</strong>à del luogo e che garantiscono i requis<strong>it</strong>i di compatibil<strong>it</strong>à ambientale.<br />
Sono Sagre di Terr<strong>it</strong>orio quelle che:<br />
• rappresentano prodotti o ricette legati in modo inequivocabile al terr<strong>it</strong>orio, connotandoli<br />
nel modo più vicino alla tradizione;<br />
• hanno tra gli obiettivi la diffusione della cultura e del sapere locale;<br />
• si svolgono in locali e ambienti ben inser<strong>it</strong>i nel contesto paesaggistico tipico toscano;<br />
• sono rispettose dell’ambiente e del sistema ecologico, quindi hanno intrapreso percorsi<br />
virtuosi:<br />
- utilizzando stoviglie lavabili e/o stoviglie usa e getta in materiale biodegradabile;<br />
- effettuando la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalla preparazione e somministrazione<br />
dei cibi;<br />
• coinvolgono la filiera locale:<br />
- utilizzando i prodotti del terr<strong>it</strong>orio secondo il principio della filiera corta;<br />
- coinvolgendo e trovando un equilibrio e un’alleanza con gli esercizi commerciali per far<br />
diventare la sagra un elemento che crea valore aggiunto nel terr<strong>it</strong>orio;<br />
- osp<strong>it</strong>ando ad esempio all’interno della manifestazione alcuni esercizi commerciali e produttivi;<br />
- trasferendo il know how della tradizione agli esercizi quali botteghe e ristoranti che inseriscono<br />
le ricette della sagra nella loro offerta durante l’anno;<br />
- creando con i ristoranti un menù della sagra da poter offrire durante il periodo di svolgimento<br />
dell’evento;<br />
• stringono un’alleanza con i produttori i cui prodotti sono utilizzati per la preparazione<br />
delle ricette osp<strong>it</strong>andoli all’interno della sagra;<br />
• hanno collocazione temporale e durata commisurata all’unic<strong>it</strong>à e alle caratteristiche del<br />
prodotto;<br />
• non hanno final<strong>it</strong>à di lucro.<br />
3
4<br />
Le Sagre<br />
di Terr<strong>it</strong>orio<br />
d e l l a p rov i n c i a d i AR E Z ZO<br />
Sagra del Maccherone BATTIFOLLE Arezzo pag 5<br />
Antica Festa del Tegame MONTE SOPRA RONDINE Arezzo pag 6<br />
Festa al Vecchio Ponte PONTE ALLA CHIASSA Arezzo pag 7<br />
Sagra della Polenta RIGUTINO Arezzo pag 8<br />
Sagra del Raviolo di Partina PARTINA Bibbiena pag 9<br />
Sagra del Tortello alla Lastra COREzzO Chiusi della Verna pag 10<br />
Sagra della Pulenda POGGIO DI LORO Loro Ciuffenna pag 11<br />
Sagra del Collo d’Ocio MARCIANO DELLA CHIANA pag 12<br />
Sagra della Polenta MONTERCHI pag 13<br />
Sagra della Nana MONTAGNANO Monte San Savino pag 14<br />
Sagra della Porchetta MONTE SAN SAVINO pag 15<br />
Sagra del Prugnolo PIEVE SANTO STEFANO pag 18<br />
Festa dell’Uva SUBBIANO pag 17<br />
Sagra del Baldino e della Polenta Dolce FALTONA Talla pag 18<br />
Sagra degli Gnocchi FALTONA Talla pag 19
Lo c a L i t à BATTIFOLLE<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Ultima settimana di maggio<br />
Prima settimana di giugno<br />
RefeRente<br />
Polisportiva Battifolle<br />
tel. 0575 366043<br />
e-mail: info@battifolle.org<br />
web s<strong>it</strong>e: www.battifolle.org<br />
MACCHERONI CO’ L’OCIO<br />
Prendete l’ocio, tagliatelo a pezzi e rosolatelo<br />
a secco nel tegame. Il suo grasso vi aiuterà<br />
a far sì che non bruci. Aggiungete un abbondante<br />
battuto di prosciutto magro, cipolla,<br />
sedano e carota. Lasciate appassire a fuoco<br />
abbastanza vivo quindi aggiungete pomodoro,<br />
sale, pepe e noce moscata. Fate r<strong>it</strong>irare il<br />
pomodoro e continuate la cottura aggiungendo<br />
a piccole dosi del brodo. Circa un quarto<br />
d’ora prima che la cottura sia ultimata tagliate<br />
il fegato dell’ocio in piccolissimi pezzi<br />
e mettetelo nel tegame. Cotto che sia mettete<br />
da parte l’ocio e usate il sugo per condire i<br />
maccheroni. In questo caso i maccheroni<br />
saranno quadrati di pasta di 8 centimetri di<br />
lato oppure strisce larghe circa 6 centimetri.<br />
Lessate la pasta e mettetela in una teglia imburrata<br />
a strati alternati con il sugo. L’ultimo<br />
strato dovrà essere di maccheroni e sopra riccioli<br />
di burro, parmigiano e pangrattato. Fate<br />
cuocere in forno a fuoco moderato per una<br />
decina di minuti e serv<strong>it</strong>e caldo.<br />
Sagra del<br />
Maccherone<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
La Polisportiva<br />
Battifolle<br />
organizza dal<br />
1981 la ‘Sagra<br />
del Maccherone’<br />
al fine<br />
di tramandare<br />
una delle più antiche tradizioni culinarie della<br />
nostra terra: l’arte di impastare, spianare e<br />
tagliare a mano la pasta all’uovo con lo scopo<br />
di ottenere uno dei prodotti tipici della nostra<br />
tavola, il Maccherone. Con questo termine infatti,<br />
almeno nella zona di Arezzo, si fa riferimento<br />
alla meglio conosciuta ‘Tagliatella’ cond<strong>it</strong>a<br />
con il ragù di carne.<br />
Come ogni Sagra, sono coinvolte nell’organizzazione<br />
quasi tutte le famiglie del Paese che<br />
mettono a disposizione il loro tempo e lavoro<br />
volontario per la migliore riusc<strong>it</strong>a dell’evento<br />
che nel corso degli anni si è r<strong>it</strong>agliato un posto<br />
di vertice in amb<strong>it</strong>o provinciale e non solo, con<br />
numerose presenze anche da fuori regione.<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o della manifestazione, che si svolge<br />
generalmente a cavallo dei mesi di maggio<br />
e giugno, accanto al Re Maccherone, vengono<br />
anche riproposti piatti tipici della cucina contadina<br />
quali l’anatra in porchetta ed i fagioli al<br />
forno così come un tempo si accompagnavano<br />
nei pranzi in occasione dei principali eventi<br />
della v<strong>it</strong>a contadina.<br />
5
Lo c a L i t à MONTE SOPRA RONDINE<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Prime 2 settimane<br />
di settembre<br />
RefeRente<br />
Circolo Ricreativo Culturale di<br />
Monte Sopra Rondine<br />
Giulio Frasconi<br />
tel. 333 8120636<br />
e-mail: giuliofrasconi1@virgilio.<strong>it</strong><br />
FEGATELLI ALL’ARETINA<br />
Piatto della antica tradizione dell’Italia<br />
centrale.<br />
Preparazione:<br />
Tagliate del fegato di maiale a cubetti<br />
(4/5 cm circa). Involtate completamente<br />
ciascun pezzo di fegato in un<br />
quadratino di rete di maiale ben pul<strong>it</strong>a<br />
ed ammorbid<strong>it</strong>a in acqua tiepida. Abbiate<br />
cura di inserire all’interno di ogni<br />
fagottino un fogliolina di alloro e del<br />
finocchio essiccato. Chiudete la rete avvolta<br />
intorno ai fegatelli con uno stuzzicadenti<br />
o con il gambo del finocchio.<br />
Salate e pepate.<br />
Cuocete allo spiedo (oppure in un tegame<br />
o in padella con poco olio). Riemp<strong>it</strong>e<br />
una pignatta o un barattolo di<br />
coccio o vetro con i fegatelli e ricopr<strong>it</strong>e<br />
completamente con dello strutto).<br />
6<br />
Antica Festa<br />
del Tegame<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
L’antica festa del Tegame riprende la tradizione<br />
di Monte Sopra Rondine: infatti in passato i<br />
contadini conservavano una parte del ricavato<br />
delle vend<strong>it</strong>e di uova, pollame e di tutti i prodotti<br />
della terra per la famiglia, per festeggiare<br />
al meglio i pranzi tradizionali di Pasqua, Natale<br />
e per la festa del Patrono.<br />
A settembre in occasione della festa della Madonna<br />
Addolorata, gli ab<strong>it</strong>anti del paese inv<strong>it</strong>avano<br />
parenti e amici per fare festa, nell’occasione<br />
le massaie preparavano un sapor<strong>it</strong>o e<br />
abbondante desinare.<br />
Dopo aver assist<strong>it</strong>o ai r<strong>it</strong>i religiosi si sedevano<br />
tutti intorno alla tavola per consumare quel<br />
lauto pasto ed era così che si svolgeva veramente<br />
la festa. La festa è l’opportun<strong>it</strong>à per degustare<br />
questi antichi sapori attraverso i piatti<br />
della tradizione aretina dai fegatelli, ai grifi, ai<br />
maccheroni, all’anatra in porchetta.
Lo c a L i t à PONTE ALLA CHIASSA<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Ultima settimana di agosto<br />
prima settimana di settembre<br />
RefeRente<br />
Polisportiva Stella Azzurra<br />
tel. 0575 362034<br />
web s<strong>it</strong>e: www.stellazzurra.net<br />
e-mail: segreteria@stellazzurra.net<br />
I GRIFI ALL’ARETINA<br />
I grifi sono le parti magre e callose del<br />
muso del v<strong>it</strong>ello, si possono usare per arricchire<br />
il piatto anche le guance.<br />
Nella tradizione gastronomica aretina è<br />
d’uso una ricetta che sfrutta queste parti<br />
cuocendole in umido con aromi, spezie,<br />
odori e pomodoro, realizzando un piatto<br />
semplice, gustoso e sapor<strong>it</strong>o.<br />
Ingredienti: grifi di v<strong>it</strong>ella chianina; cipolla;<br />
conserva di pomodoro; vino rosso;<br />
chiodi di garofano; timo fresco, persia,<br />
sale e pepe. Pulire e tagliare a pezzetti i<br />
grifi. Metterli a cuocere in un tegame di<br />
coccio con un bicchiere d’acqua. Quando<br />
l’acqua inizia a ridursi, aggiungere una cipolla<br />
infilata con i chiodi di garofano, un<br />
pizzico di timo, uno di persia, pepe e sale.<br />
Versare poi un bicchiere di vino e aspettare<br />
che anche questo sfumi. Quindi aggiungere<br />
nel tegame la conserva di pomodoro,<br />
sciolta in poca acqua. Coprire la pentola<br />
con un coperchio e portare a fine cottura,<br />
facendo attenzione a che non manchi mai<br />
l’umido. Togliere la cipolla e servire.<br />
Festa al<br />
Vecchio Ponte<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Nella primavera del 1979 nel salotto della “Maestra”,<br />
la cara sig.ra Erina Testi, si r<strong>it</strong>rovarono un<br />
manipolo di pontesi rigidamente D.O.C.G, per<br />
cercare di dare gambe ad un sogno: “fare” la festa<br />
paesana a Ponte alla Chiassa.<br />
Nacque così il nome FESTA AL VECCHIO PON-<br />
TE, legato ai resti del ponte di pietra romanico<br />
rimasti in mezzo a quello che i pontesi chiamano<br />
“fiume”, cioè il torrente Chiassa.<br />
Si cominciò a preparare quella festa, che si<br />
svolse la seconda settimana di settembre, nella<br />
strada allora sterrata del macello vecchio, con<br />
il primo rudimentale ristorante, preso in prest<strong>it</strong>o<br />
dalle feste<br />
pol<strong>it</strong>iche lim<strong>it</strong>rofe,<br />
e la<br />
prima cucina<br />
installati sul<br />
terreno.<br />
Ci furono da<br />
sub<strong>it</strong>o i trattori<br />
a testa<br />
calda, con il<br />
loro lunghissimo e particolare r<strong>it</strong>o dell’accensione,<br />
e si cominciarono a recuperare i piatti tipici,<br />
primi tra tutti i GRIFI.<br />
La Festa fu in quegli anni una fucina davvero<br />
di manifestazioni, cicloraduni, gare, giochi senza<br />
frontiere sulla Chiassa, trine, merletti e ricami,<br />
e per diversi anni anche la Rievocazione Storica<br />
della COPPA DEL RE organizzata per vetture<br />
storiche e d’epoca. Nacque anche il teatro della<br />
Festa al Vecchio Ponte, che ha visto crescere con<br />
poesie canti, scenette tanti ragazzi. In piazza rimase<br />
l’ambiente delle “botteghe” nei fondi furono<br />
ricavate rivend<strong>it</strong>e di trine, quadri, la prima<br />
frigg<strong>it</strong>oria e birreria, la piazza divenne il luogo<br />
degli spettacoli, chiamiamoli oggi di tendenza:<br />
concerti rock, folklore, cabaret, gare di ballo,<br />
mostre di quadri, la ruota delle nane, le rificolone,<br />
una festa davvero di una grandios<strong>it</strong>à unica.<br />
7
Lo c a L i t à RIGUTINO<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Primi 2 fine settimana<br />
di ottobre<br />
RefeRente<br />
Circolo Tennis Rigutino<br />
tel. 0575 979319<br />
e-mail: a.coradeschi@virgilio.<strong>it</strong><br />
POLENTA AL SUGO DI CARNE<br />
La preparazione della polenta, rigorosamente<br />
in paioli di rame, girata a mano<br />
nelle prime edizioni, viene esegu<strong>it</strong>a con<br />
farina di mais di differenti granulos<strong>it</strong>à,<br />
6 kg in 50 l<strong>it</strong>ri d’acqua, circa 300 g di<br />
sale, un filo d’olio extravergine d’oliva,<br />
fatta bollire per 30/40 minuti, calata in<br />
spianatoie di legno e fatta riposare per<br />
15/20 minuti prima di essere serv<strong>it</strong>a ancora<br />
fumante. Per la polenta fr<strong>it</strong>ta il “riposo”<br />
è di 24 ore. La preparazione del<br />
sugo avviene con una sapiente miscela<br />
di macinato scelto di v<strong>it</strong>ella per circa il<br />
60%, macinato di maiale ca. 40%, fegatini,<br />
odori della tradizione, pomodori<br />
pelati, olio extravergine di oliva, sale,<br />
funghi freschi (per dare corpo) e porcini<br />
secchi (per il sapore e il profumo).<br />
Si inizia dal tr<strong>it</strong>o di odori fatto soffriggere<br />
a fuoco lento, si aggiunge la carne<br />
e, fatto rosolare il tutto per 30/40 minuti,<br />
poi si aggiunge il pomodoro. Una<br />
volta ripreso il bollore, il sugo viene tirato<br />
a fuoco lento per circa 4 ore. Nella<br />
variante con funghi, quelli freschi - fatti<br />
insaporire in un tr<strong>it</strong>o di verdure - e quelli<br />
secchi - rinvenuti in acqua tiepida - vengono<br />
aggiunti al sugo ca. 1 ora prima<br />
della fine cottura.<br />
8<br />
Sagra<br />
della Polenta<br />
INTRAPHOTO<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Il mais rustico per polenta viene prodotto da<br />
lungo tempo nella provincia di Arezzo, la sua<br />
particolar<strong>it</strong>à consiste, oltre che nella qual<strong>it</strong>à<br />
della cultivar locale (mais di colore rosso arancio<br />
ricco di beta carotene), nel processo di lavorazione<br />
e macinazione che si svolge con le<br />
tradizionali macine a pietra. La sagra è un ottima<br />
occasione per assaggiare e conoscere la<br />
polenta cond<strong>it</strong>a semplicemente con olio cacio<br />
e pepe o con preparazioni più elaborate come<br />
il sugo di funghi o di carne.<br />
Possiamo dire che uno, o forse il principale<br />
componente di un piatto di polenta ben incaciato,<br />
è la “pacenzia” (pazienza), ingrediente<br />
sempre più raro in un mondo che va di corsa.
Lo c a L i t à PARTINA<br />
co m u n e Bibbiena<br />
Da t a Primo fine settimana di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Bibbiena<br />
Ufficio Turistico tel. 0575 536943<br />
Società Filarmonica “Tobia Scatolini”<br />
info@societafilarmonicapartina.<strong>it</strong><br />
www.societafilarmonicapartina.<strong>it</strong><br />
Debora Paggetti<br />
tel. 0575 560797 - 349 3108627<br />
RAVIOLI AL RAGÙ DI CARNE<br />
IMPASTO: lessare bietole e spinaci con acqua,<br />
sale e bicarbonato, strizzare fortemente<br />
e passare; mettere quindi le verdure appena<br />
lessate in un conten<strong>it</strong>ore con ricotta fresca,<br />
uova, formaggio (grana padano), noce moscata,<br />
pepe e sale q.b. ed amalgamare bene il<br />
tutto. Si prepara poi la sfoglia con uova, sale,<br />
farina, olio, una goccia d’cqua e stendere sottile.<br />
PER IL RAGÙ:Tr<strong>it</strong>are la cipolla, il sedano,<br />
la carota molto finemente, trasfer<strong>it</strong>e il tutto in<br />
una casseruola con olio extravergine di oliva.<br />
Quando il battuto sarà ben rosolato, aggiungete<br />
la salsiccia spezzettata e privata della pelle<br />
e la carne tr<strong>it</strong>ata, dare una mescolata in modo<br />
che tutti gli ingredienti siano bagnati dal condimento.<br />
Dopo qualche minuto dilu<strong>it</strong>e con vino<br />
rosso e lasciatelo evaporare a fiamma sempre<br />
bassa. Il vino ideale dovrebbe essere robusto,<br />
che dà un sapore in più al vostro ragù. Quando<br />
il vino sarà asciugato versate il sugo di pomodoro<br />
e dilu<strong>it</strong>elo con il brodo caldo. Amalgamate<br />
il sugo con il resto degli ingredienti e fate<br />
cuocere per almeno 2 ore tenendo sempre la<br />
fiamma bassissima e mescolando di tanto in<br />
tanto con un cucchiaio di legno.<br />
Sagra del<br />
Raviolo di Partina<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Per tradizione riservata alle festiv<strong>it</strong>à e alle occasioni<br />
speciali, la pasta ripiena nasce dall’unione<br />
di semplici ingredienti base - uova, farina,<br />
sale e un ripieno a scelta - dando v<strong>it</strong>a a piatti<br />
nutrienti e gustosi dalle forme e dai contenuti<br />
più svariati.<br />
Presente sulla nostra tavola fin dal XIV secolo<br />
(come attestano ricettari dell’epoca, in cui<br />
compare una pasta preparata con farina e acqua<br />
che fa da... “conten<strong>it</strong>ore” per un ripieno),<br />
la pasta ripiena è un piatto tradizionale in tutta<br />
Italia, con varianti regionali per quanto riguarda<br />
il tipo di ripieno, e il formato. Il raviolo di<br />
Partina rappresenta<br />
una vera special<strong>it</strong>à;<br />
le massaie del paese<br />
tirano con il mattarello<br />
una sfoglia sottile con uova fresche, farina,<br />
olio sale e un goccio d’acqua; distribuiscono<br />
il ripieno preparato con ricotta, bietole, uova,<br />
formaggio, latte e noce moscata, a mucchietti<br />
ben distanziati tra loro; coprono il ripieno con<br />
l’altra sfoglia di pasta, schiacciando con le d<strong>it</strong>a<br />
attorno ai mucchietti di ripieno per sigillare le<br />
due sfoglie; servendosi di una rotella tagliapasta<br />
r<strong>it</strong>agliano i ravioli in quadrati. I ravioli vengono<br />
poi serv<strong>it</strong>i semplicemente con il burro<br />
fuso oppure con un ragù di carne.<br />
9
Lo c a L i t à COREzzO<br />
co m u n e Chiusi della Verna<br />
Da t a Metà di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Chiusi della Verna<br />
Viale S. Francesco, 42 - Chiusi della Verna<br />
tel. 0575 599611<br />
e-mail:chiusidellaverna@casentino.<br />
toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco di Corezzo<br />
Sirio Farini tel. 338 3027194<br />
e-mail: info@corezzo.<strong>it</strong><br />
web s<strong>it</strong>e: www.corezzo.<strong>it</strong><br />
TORTELLI ALLA LASTRA<br />
DI COREzzO<br />
Si preparano impastando sulla spianatoia di<br />
legno la farina di grano tenero con l’acqua<br />
e il sale. La pasta viene lavorata esclusivamente<br />
a mano, e si stende con il mattarello<br />
fino ad ottenere una sottile sfoglia, su metà<br />
della quale viene viene distribu<strong>it</strong>o l’impasto<br />
di patate, preparato con patate lesse e<br />
sugo vegetale, la cui ricetta è segretamente<br />
custod<strong>it</strong>a dalle massaie del paese. Si<br />
aggiungono poi pecorino, parmigiano, uova,<br />
burro, noce moscata. Insieme alle patate o<br />
in completa sost<strong>it</strong>uzione di esse possono<br />
essere utilizzati il cavolo (verza, cappuccio,<br />
nero) e/o la zucca, mantenendo invariati gli<br />
altri ingredienti. Con l’uso della rotella viene<br />
prima chiuso l’intero bordo esterno della<br />
sfoglia e poi viene suddiviso tutto in grandi<br />
quadrati, che verranno cotti sopra una lastra<br />
di pietra serena. Questa pietra, con la<br />
sua particolare ruvid<strong>it</strong>à, dona al tortello il<br />
suo sapore e colore caratteristici.<br />
10<br />
Sagra del Tortello<br />
alla Lastra<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Il Tortello di Corezzo<br />
è una special<strong>it</strong>à<br />
gastronomica tipica<br />
della parte orientale<br />
del Casentino. È un<br />
piatto elaborato ma genuino, prodotto<br />
da quella singolare capac<strong>it</strong>à, tipica della<br />
gente contadina di montagna, nel sapere combinare<br />
e diversificare la monotonia dei pochi<br />
alimenti a disposizione in un’ampia varietà di<br />
cibi dal gusto e dal sapore unico. La ricetta,<br />
tramandata di generazione in generazione, si è<br />
conservata fino ad oggi.<br />
È un paese intero quello che si mobil<strong>it</strong>a nei<br />
giorni della Sagra del Tortello: residenti e non,<br />
tutti hanno un ruolo ben preciso nell’organizzazione<br />
di questa manifestazione che è l’evento<br />
principale organizzato dalla Pro Loco. Quando<br />
fu deciso di dar v<strong>it</strong>a a questa sagra furono posti<br />
due obiettivi precisi: valorizzare e far conoscere<br />
il patrimonio culturale di una cucina povera<br />
della quale le proprie nonne erano ancora<br />
depos<strong>it</strong>arie e allo stesso tempo frenare il processo<br />
di abbandono del paese. Sono circa 150<br />
le persone che collaborano all’organizzazione<br />
della festa e che organizzano le proprie ferie<br />
in base alle date della stessa: tutto ciò dimostra<br />
il grande attaccamento al paese, la passione e<br />
la voglia di far continuare ad esistere questo<br />
borgo, altrimenti destinato a morire.
Lo c a L i t à POGGIO DI LORO<br />
co m u n e Loro Ciuffenna<br />
Da t a Primo o secondo<br />
fine settimana di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Loro Ciuffenna<br />
Piazza Matteotti, 5 - Loro Ciuffenna<br />
tel. 0575 917011<br />
turismo.cultura@comune.loro-ciuffenna.<strong>it</strong><br />
Associazione Un<strong>it</strong>i per Poggio<br />
tel. 339 2321029<br />
e-mail: robertabaldi@alice.<strong>it</strong><br />
web s<strong>it</strong>e: www.poggiodiloro.<strong>it</strong><br />
PULENDA<br />
500g di farina di castagne setacciata;<br />
2 l<strong>it</strong>ri di acqua; un pizzico di sale; un<br />
paiolo di rame; un tronco cavo di castagno;<br />
un bastone.<br />
Riscaldate i 2 l<strong>it</strong>ri di acqua fino a farla<br />
bollire, versatela sub<strong>it</strong>o nel paiolo (che<br />
avrete posizionato precedentemente<br />
dentro il tronco cavo di castagno).<br />
Versate con regolar<strong>it</strong>à la farina di castagne<br />
ed un pizzico di sale nell’acqua<br />
bollente, mescolando continuamente<br />
il tutto con un bastone di legno dal<br />
diametro di 4/5 cm. Continuate a girare<br />
per circa 10 minuti finché il contenuto<br />
del paiolo si rapprende, adesso<br />
rimettete il paiolo sul fuoco e appena<br />
rimuove i primi bollori (circa 1 minuto)<br />
toglietelo e versate con decisione<br />
il contenuto su di un canovaccio pul<strong>it</strong>o.<br />
Il risultato sarà la Pulenda, colore<br />
marrone, forma rotondeggiante e profumo<br />
“fumante”.<br />
Sagra<br />
della Pulenda<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Di Poggio si parla già nel Medioevo e si capisce che<br />
era un borgo importante. Arroccato sotto le pendici<br />
del Pratomagno (626 s.l.m) è stato nell’antich<strong>it</strong>à<br />
un importante riferimento per il collegamento<br />
tra Valdarno e Casentino; resti delle mura castellane,<br />
le sue caratteristiche case costru<strong>it</strong>e in pietra<br />
locale, sistemate secondo lo schema concentrico<br />
dell’antico castello medioevale, contribuiscono a<br />
far vivere nel borgo un’atmosfera particolare che<br />
fa riscoprire con semplic<strong>it</strong>à le cose di un tempo<br />
passato. Ad aumentare la suggestione ed il fascino<br />
di questo appartato borgo è anche scoprire il<br />
rispetto che gli ab<strong>it</strong>anti hanno per la loro storia e<br />
le loro tradizioni<br />
che, tramandate<br />
di padre in figlio,<br />
r<strong>it</strong>roviamo tutte<br />
ancora oggi,<br />
come la raccolta<br />
e l’essiccazione<br />
delle castagne,<br />
un tempo sostentamento<br />
delle famiglie, oggi “Sagra della Pulenda”.<br />
Ogni anno nella prima quindicina di agosto il borgo<br />
si veste di colori profumi e suoni particolarmente<br />
nostalgici. Per due giorni è un pullulare di<br />
gente che si aggira tra le viuzze in pietra alla ricerca<br />
di un oggettino particolare sulle bancarelle<br />
o che compra prodotti locali come vino, farina di<br />
castagne, olio, miele, frutta….Ma in questi giorni<br />
di agosto chi fa da padrona è sicuramente la FARI-<br />
NA DOLCE che permette, fra l’altro, alle cuoche<br />
della sagra di realizzare squis<strong>it</strong>i piatti.<br />
11
Lo c a L i t à MARCIANO DELLA CHIANA<br />
co m u n e Marciano della Chiana<br />
Da t a settembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Marciano della Chiana<br />
Piazza Fanfulla, 4/c - Marciano<br />
tel. 0575 8408211<br />
Martina Bennati<br />
e-mail: martinabennati@gmail.com<br />
web: www.marcianodellachiana.ar.<strong>it</strong><br />
COLLO D’OCIO RIPIENO<br />
Ingredienti: collo d’ocio, pangrattato<br />
(una tazza e più); 1 etto di parmigiano;<br />
uno o due spicchi d’aglio; una<br />
grossa manciata di prezzemolo; 3 etti<br />
di carne macinata; mollica bagnata<br />
nel latte; due uova; sale e pepe; noce<br />
moscata; qualche foglia di persia.<br />
Oggi si aggiunge un po’ di macinato<br />
per dare aroma, mentre un tempo venivano<br />
un<strong>it</strong>i solo i fegatini, ingrediente<br />
indispensabile nella ricetta.<br />
I colli vengono separati dall’animale,<br />
scacchionati (i cacchioni sono le penne<br />
in cresc<strong>it</strong>a o le basi delle penne) sulla<br />
fiamma, svuotati dell’osso e lavati.<br />
Si amalgamano tutti gli ingredienti<br />
e si procede al riempimento del collo<br />
cercando di non farcirlo in modo eccessivo<br />
o il ripieno, che durante la cottura<br />
aumenterà di volume, spaccherà<br />
la pelle del collo. Si chiude cucendo<br />
con ago e filo la parte finale e si pssa<br />
alla cottura, senza prima dimenticarsi<br />
di bucare qua e là la pelle del collo per<br />
ev<strong>it</strong>are che scoppi. Si mette a bollire<br />
fino a cottura ultimata e si serve freddo<br />
con un giro d’olio.<br />
12<br />
Sagra<br />
del Collo d’Ocio<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Il Collo d’Ocio ripieno è un piatto tradizionale<br />
della cucina contadina aretina, legato al periodo<br />
della batt<strong>it</strong>ura e alle grandi ricorrenze.<br />
L’ocio era un animale che, grazie alla dimensione<br />
notevole, riusciva in queste occasioni a<br />
sfamare un numero di persone più consistente,<br />
anche in considerazione del fatto che giuni<br />
in quel periodo dell’anno era rimasto be poco<br />
del maiale ammazzato a gennaio.<br />
La batt<strong>it</strong>ura del grano richiedeva grande dispendio<br />
di energie e gli uomini dovevano mangiare<br />
frequentemente e cibi molto energetici.<br />
Se si concludeva entro la mattina arrivava il<br />
pranzo vero e proprio: nell’aia, sotto l’albero di<br />
quercia o di gelso. La massaia iniziava le portate<br />
con la minestra, fatta quasi sempre con il<br />
brodo di carne di colli d’ocio ripieni. Seguiva<br />
l’arrosto d’anatra o l’ocio (oca) in umido.<br />
La minestra con i colli ripieni era sempre l’anticipo<br />
del pranzo seguente. In un’economia in<br />
cui si utilizzavano tutte le parti dell’animale,<br />
rappresentava un principio eccellente: l’animale<br />
in sé sarebbe venuto dopo.
Lo c a L i t à MONTERCHI<br />
co m u n e Monterchi<br />
Da t a Penultima settimana<br />
di settembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Monterchi<br />
Pro Loco di Monterchi<br />
tel. 0575 70453<br />
e-mail:<br />
segreteria@comunedimonterchi.com<br />
acquisti@conag<strong>it</strong>.<strong>it</strong><br />
web: www.prolocomonterchi.<strong>it</strong><br />
POLENTA CON SALSICCIA<br />
Per la polenta: farina di mais; acqua<br />
salata quanta ne occorre.<br />
Mettere l’acqua a scaldare e quando<br />
questa bolle versarvi la farina a pioggia<br />
e mescolare continuamente per<br />
un’ora. Se la polenta apparisse troppo<br />
“soda” aggiungere acqua calda se invece<br />
fosse stato “affogato il mugnaio”<br />
aggiungere farina.<br />
Per la salsiccia: Fate rosolare la salsiccia<br />
sbriciolata in un tegame di ferro<br />
e passare in forno, a cottura quasi<br />
ultimata unire il tutto alla polenta e<br />
ripassare in forno.<br />
Sagra della<br />
Polenta<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Il mais rustico per<br />
polenta viene prodotto<br />
da lungo tempo<br />
nella provincia di Arezzo, la sua particolar<strong>it</strong>à<br />
consiste, oltre che nella qual<strong>it</strong>à della cultivar<br />
locale (mais di colore rosso arancio ricco di<br />
beta carotene), nel processo di lavorazione e<br />
macinazione che si svolge con le tradizionali<br />
macine a pietra. Monterchi apre le sue porte<br />
ad un evento ormai tradizionale.<br />
Si tratta di un <strong>it</strong>inerario gastronomico intorno<br />
al piatto contadino per eccellenza.<br />
13
Lo c a L i t à MONTAGNANO<br />
co m u n e Monte San Savino<br />
Da t a Terza e quarta settimana<br />
di settembre<br />
RefeRente<br />
Com<strong>it</strong>ato Sagra della Nana<br />
di Montagnano<br />
Via del Monacato, 17 - Montagnano<br />
Andrea Dinori<br />
tel. 338 2660850<br />
e-mail: biondolume@alice.<strong>it</strong><br />
PICI AL SUGO DI NANA<br />
Ingredienti per il sugo: aglio, cipolla,<br />
sedano, carota, prezzemolo, pomodori<br />
pelati, olio d’oliva, carne macinata di<br />
v<strong>it</strong>ello, carne di nana macinata.<br />
Ingredienti per i pici: farina, un uovo,<br />
sale, acqua, un pizzico di bicarbonato.<br />
Si prepara un sugo ristretto facendo<br />
rosolare le carni insieme agli odori<br />
ben tr<strong>it</strong>ati. Si bagna con il vono e dopo<br />
che è evaporato si aggiungono i pelati<br />
passati con il passaverdura. Si lascia<br />
bollire a fuoco basso per circa due ore.<br />
I pici (spaghetti fatti a mano) si preparano<br />
impastando, sulla spianatoia,<br />
la farina con l’acqua, l’uovo, il sale, il<br />
bicarbonato e una goccia d’olio, fino a<br />
formare una palla di pasta abbastanza<br />
morbida. Si spiana con il mattarello,<br />
lasciando la sfoglia spessa un d<strong>it</strong>o e se<br />
ne tagliano delle strisce che andranno<br />
“appicciate” fino a formare dei lunghi<br />
spaghetti.<br />
14<br />
Sagra<br />
della Nana<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Il Com<strong>it</strong>ato Festeggiamenti<br />
Paesani di Montagnano<br />
viene cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel 1972<br />
con il fine di animare la<br />
comun<strong>it</strong>à, creare momenti<br />
di aggregazione, ripensare<br />
al passato, alle proprie radici, alla ricerca<br />
di un futuro migliore in un mondo sempre più<br />
complicato e che pare aver dimenticato i valori di<br />
un tempo che ci hanno tramandato le generazioni<br />
del passato. Per il raggiungimento di questi obiettivi<br />
nello stesso anno vengono poste le basi per<br />
quello che sarebbe stato il nostro maggior impe-<br />
gno sotto tutti i punti di vista: l’edizione della Sagra<br />
della Nana e dei prodotti tipici locali.<br />
La Nana (assieme ad altri animali da cortile e da<br />
lavoro) ha sempre rappresentato uno degli animali<br />
prefer<strong>it</strong>i da sacrificare per la nutrizione del popolo<br />
contadino della Valdichiana, prima e dopo la storica<br />
bonifica del Fossombroni che ridisegnò il terr<strong>it</strong>orio<br />
ma non le ab<strong>it</strong>udini alimentari.<br />
Soltanto egli anni ‘50 e ‘60, con il grande esodo dei<br />
contadini verso l’era industriale, alcuni animali,<br />
comprese le nane, furono dismesse o quasi e nelle<br />
tavole comparvero i primi polli, tacchini, oche e<br />
nane, tutti provenienti da allevamenti. Nonostante<br />
ciò, ancora oggi, la Nana rimane il piatto prefer<strong>it</strong>o<br />
per le feste “ricordate”, per banchetti con amici<br />
e parenti che vengono da “fuori”, se pure sia ormai<br />
problematico trovare nane nostrali da acquistare<br />
nel terr<strong>it</strong>orio.
Lo c a L i t à MONTE SAN SAVINO<br />
co m u n e Monte San Savino<br />
Da t a Secondo fine settimana<br />
di Settembre<br />
RefeRente<br />
Pro Loco 0575 844891<br />
info@prolocomontesansavino.<strong>it</strong><br />
www.prolocomontesansavino.<strong>it</strong><br />
PORCHETTA<br />
Una volta lavato l’animale si apre,<br />
si eviscera, si disossa e si riempie di<br />
condimento: sale da cucina, pepe, teste<br />
d’aglio con tutta la camicia, fegato<br />
e milza tagliati a tocchetti e varie<br />
erbe aromatiche.<br />
Una volta imbott<strong>it</strong>a di sapori, la porchetta<br />
viene infilzata con un bastone<br />
che fuoriesce dalla bocca e dall’altra<br />
estrem<strong>it</strong>à (un bastone utile anche per<br />
il trasporto) e si lega ben bene con lo<br />
spago. A questo punto si mette al forno.<br />
La cottura dura da due a cinque<br />
ore, a seconda della mole dell’animale,<br />
e va controllata di tanto in tanto<br />
per constatare il progressivo rosolamento.<br />
La tradizione vuole che la<br />
porchetta sia arrost<strong>it</strong>a nel forno a legna.<br />
La porchetta si consuma tagliata<br />
a fette come secondo piatto oppure<br />
fuori pasto in panini imbott<strong>it</strong>i.<br />
Sagra<br />
della Porchetta<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Ormai divenuto un marchio “DOC” per la sua<br />
celebr<strong>it</strong>à, la gustosa porchetta di Monte San<br />
Savino offre l’opportun<strong>it</strong>à di far conoscere i cosiddetti<br />
maestri della porchetta che, orgogliosi,<br />
presentano il loro prodotto a degustatori e vis<strong>it</strong>atori<br />
che non si lasciano scappare un occasione<br />
così succulenta per assaggiare anche altri tipici<br />
prodotti che questa terra aretina produce.<br />
La “porchetta di Monte San Savino” è una costante,<br />
nel Comune e nelle zone lim<strong>it</strong>rofe, per<br />
ogni occasione di festa.<br />
La tradizione della “porchetta” è fortemente<br />
radicata, la produzione e la vend<strong>it</strong>a si effettuano<br />
tutto l’anno con<br />
vend<strong>it</strong>a nei paesi o<br />
c<strong>it</strong>tà vicine oltreché<br />
in loco, nei mercati<br />
settimanali, in <strong>sagre</strong> o<br />
feste paesane.<br />
15
Lo c a L i t à PIEVE SANTO STEFANO<br />
co m u n e Pieve Santo Stefano<br />
Da t a Primo fine settimana<br />
di maggio<br />
RefeRente<br />
Pro Loco<br />
tel. 0575 799570<br />
e-mail: info@prolocopieve.org<br />
web s<strong>it</strong>e: www.prolocopieve.org<br />
TAGLIATELLE AI PRUGNOLI<br />
Ingredienti: funghi prugnoli; aglio; olio<br />
extra vergine d’oliva; prezzemolo; tagliatelle<br />
(o spaghetti).<br />
Fare un soffr<strong>it</strong>to di aglio, olio extra<br />
vergine di oliva e prezzemolo, tr<strong>it</strong>are<br />
i prugnoli e metterli nel tegame insieme<br />
al soffr<strong>it</strong>to, fare appena scottare,<br />
poi condire abbondantemente le tagliatelle<br />
o gli spaghetti che avremo<br />
lessato nel frattempo. Con lo stesso<br />
condimento si possono preparare anche<br />
i crostini spalmandolo su fettine<br />
di pane toscano.<br />
16<br />
Sagra<br />
del Prugnolo<br />
INTRAPHOTO<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
La manifestazione enogastronomica e folcloristica<br />
nasce nel 2001 per r<strong>it</strong>rovare, nelle ricette<br />
della tradizione, questo fungo poco conosciuto<br />
e per far sì che non vadano perdute sia la cultura<br />
del mangiare e bere bene, sia le usanze legate<br />
alla pastorizia, alla transumanza e ai vecchi<br />
mestieri, suggestivamente rievocate.<br />
In ogni edizione una parte convegnistica e degli<br />
eventi collaterali fanno da cornice al prota-<br />
gonista indiscusso dell’evento, il pregiato fungo<br />
Prugnolo, che può essere gustato, sapientemente<br />
cucinato, negli stands del centro storico<br />
del Paese, dove sono presenti anche numerosi<br />
banchi enogastronomici e di artigianato.<br />
Il fine ultimo della Sagra è quello di promuovere<br />
il nostro terr<strong>it</strong>orio e i suoi prodotti tipici,<br />
oltre che la cultura di una sana alimentazione.<br />
Ovviamente ciò comporta notevoli sforzi organizzativi<br />
che, fino ad oggi, sono sempre stati<br />
ampiamente ripagati dal successo della manifestazione.<br />
La Sagra si svolge per le vie del centro storico<br />
di Pieve.
Lo c a L i t à SUBBIANO<br />
co m u n e Subbiano<br />
Da t a Fine agosto - inizio settembre<br />
RefeRente<br />
Pro Loco Subbiano<br />
tel. 0575 421072<br />
presidenza@prolocosubbiano.<strong>it</strong><br />
www.prolocosubbiano.<strong>it</strong><br />
SCHIACCIATA CON L’UVA<br />
Ingredienti: 1 kg di uva nera da vino; 350 gr di farina;<br />
20 gr di liev<strong>it</strong>o di birra; 1 bicchiere d’acqua; 8 cucchiai<br />
di zucchero; olio extravergine d’oliva; sale.<br />
Preparazione: In un bicchiere d’acqua tiepida<br />
sciogliere il liev<strong>it</strong>o di birra. Preparare sul piano di<br />
lavoro la farina e impastarla con l’acqua del bicchiere<br />
, 4 cucchiai di zucchero, 4 cucchiai d’olio<br />
ed un pizzico di sale. Far liev<strong>it</strong>are la pasta per<br />
circa 1 h ,coperta da un canovaccio e lontano da<br />
sbalzi di temperatura. L’impasto ottenuto deve<br />
essere adesso diviso in due parti non uguali ,<br />
per la preparazione del fondo (più abbondante)<br />
e del secondo strato (copertura). Stendere la pasta<br />
piuttosto sottile ed adagiarla su di una teglia<br />
d’alluminio con il bordo alto. È importante che la<br />
pasta del fondo debordi dalla teglia. Riempire la<br />
base del dolce con i chicchi d’uva ben lavati ed<br />
asciugati (attenzione : una parte dell’uva deve essere<br />
riservata per il secondo strato). Cospargervi<br />
sopra 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio. Ripiegare<br />
i bordi del dolce verso l’interno e stenderci sopra<br />
il secondo strato di pasta. Con le punte delle d<strong>it</strong>a<br />
creare delle piccole fossette sulla pasta avendo<br />
comunque cura di non bucarla. Distribuirvi sopra<br />
l’uva rimanente e cospargervi sopra 2 cucchiai di<br />
zucchero e 2 di olio. Cuocere in forno a 180°C per<br />
circa 1h. È preferibile mangiarla dopo qualche<br />
ora dalla cottura, meglio ancora il giorno dopo.<br />
Festa<br />
dell’Uva<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
La manifestazione, così<br />
denominata in onore delle usanze, costumi e tradizioni<br />
contadine che intende rievocare, si svolge<br />
a partire dalle prime ore del pomeriggio nelle<br />
strade del paese con sfilata in costumi contadini<br />
dell’ottocento di carri dell’uva ed è allietata dalla<br />
presenza di bande musicali e gruppi folkloristici<br />
in costume.<br />
Apre la sfilata il carosello di cavalli con carrozze<br />
dell’800-’900, segue il corteggio storico in costumi<br />
d’epoca medioevale che raffigurano i nobili,<br />
i prelati, gli armigeri ed il popolo di quei tempi,<br />
accompagnato dal gruppo di sbandieratori e dei<br />
suonatori di tamburi e chiarine.<br />
Segue la sfilata con carri dell’uva delle varie frazioni<br />
di Subbiano (Calbenzano, Casa la Marga,<br />
Castelnuovo, Chiaveretto, Falciano, Vogognano)<br />
e altri carri che distribuiscono uva, dolci, caldarroste,<br />
vino e vinsanto.<br />
17
Lo c a L i t à FALTONA<br />
co m u n e Talla<br />
Da t a 8 dicembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Talla<br />
Via Verdi, 1 - Talla<br />
tel 0575 597512<br />
e-mail: talla@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco di Faltona<br />
tel 335 6154591<br />
e-mail: faltonaproloco@libero.<strong>it</strong><br />
web: www.prolocofaltona.com<br />
BALDINO<br />
Prendere la farina di castagne “stacciata”<br />
e scioglierla nell’acqua fredda<br />
avendo cura che non si formino i grumi,<br />
aggiungere due cucchiiate d’olio,<br />
una ciocca di “ramerino”, un pizzico<br />
di sale, qualche pinolo e gherigli di<br />
noce. È importante che la farina sia<br />
molto liquida e che messa nel teglione<br />
formi uno spessore di non più di mezzo<br />
centimetro.<br />
Cuocere il baldino a lungo a fuoco<br />
moderato. È cotto quando la superficie<br />
si presenta completamente screpolata.<br />
18<br />
Sagra del Baldino<br />
e della Polenta Dolce<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
Il Baldino o Castagnaccio è un dolce tipico del<br />
Casentino. È una semplice torta tradizionale<br />
realizzata con la farina di castagne ed arricch<strong>it</strong>a<br />
in genere con uvetta e pinoli, ma anche con<br />
noci, scorza d’arancia e/o rosmarino. Durante<br />
la sagra è possibile degustare baldino e polenta<br />
dolce con salsicce e ricotta, fr<strong>it</strong>telle e dolci con<br />
farina di castagne.<br />
È inoltre prevista<br />
una esposizione<br />
di prodotti<br />
locali:<br />
miele, formaggio,marmellata<br />
di marroni,<br />
farina, mele,<br />
noci, e la ricostruzione di un angolo caratteristico<br />
e tradizionale con dimostrazione di vecchie<br />
pratiche culinarie.
Lo c a L i t à FALTONA<br />
co m u n e Talla<br />
Da t a settimana di Ferragosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Talla<br />
Via Verdi, 1 - Talla<br />
tel 0575 597512<br />
e-mail: talla@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco di Faltona<br />
tel 335 6154591<br />
e-mail: faltonaproloco@libero.<strong>it</strong><br />
web: www.prolocofaltona.com<br />
GNOCCHI DI PATATE<br />
Lessate le patate in acqua salata,<br />
quindi sbucciatele e passatele ancora<br />
calde al passapatate, raccogliendole<br />
nella spianatoia.<br />
Aggiungete farina e sale e impastate<br />
bene fino a raggiungere una consistenza<br />
abbastanza morbida. Sulla spianatoia<br />
formate dei cilindretti grossi come<br />
un d<strong>it</strong>o e lunghi 2-3 centimetri.<br />
Lessateli in acqua bollente e appena<br />
vengono a galla scolateli e cond<strong>it</strong>eli<br />
con ragù di carne o di carne e funghi.<br />
Sagra degli Gnocchi<br />
con Patata Bianca di Faltona<br />
INTRAPHOTO<br />
Sagre<br />
di terr<strong>it</strong>orio<br />
La sagra è un’evoluzione della Festa del Villeggiante,<br />
che nei decenni ha cercato sempre<br />
più di valorizzare i prodotti del terr<strong>it</strong>orio e in<br />
particolare la patata bianca di Faltona, con cui<br />
viene preparato il piatto principale: gli gnocchi<br />
di patate.<br />
19
20<br />
Sagre<br />
i n p rov i n c i a d i AREZZO<br />
Sagra dei Bringoli e di San Martino ANGHIARI pag 21<br />
Sagra della Pappardella alla Lepre POLICIANO Arezzo 22<br />
Festa della Batt<strong>it</strong>ura PONTE BURIANO Arezzo 23<br />
Batt<strong>it</strong>ura del Grano e Sagra dei Maccheroni all’Ocio RUSCELLO Arezzo 24<br />
Sagra della Rana PIETRAVIVA Bucine 25<br />
Sagra del Crostino S. LEOLINO Bucine 26<br />
Sagra delle Ranocchie CASTELLUCCIO Capolona 27<br />
Festa della Castagna CAPRESE MICHELANGELO 28<br />
Festa della Patata di Cetica CETICA Castel San Niccolò 29<br />
Festa della Castagna CETICA Castel San Niccolò 30<br />
Sagra del Cinghiale FORO BOARIO Castiglion Fiorentino 31<br />
Sagra della Ranocchia BROLIO Castiglion Fiorentino 32<br />
Sagra del Cinghiale LA NOCETA Castiglion Fiorentino 33<br />
Sagra della Lumaca al Sugo CAVRIGLIA 34<br />
Sagra del Panello con l’Uva CAVRIGLIA 35<br />
Sagra delle Fr<strong>it</strong>telle CASTELNUOVO DEI SABBIONI Cavriglia 36<br />
Sagra della Pecora CHITIGNANO 37<br />
Sagra del Raviolo CHITIGANO 38<br />
Sagra del Capriolo con Polenta RÒSINA Ch<strong>it</strong>ignano 39<br />
Sagra del Tartufo CHIUSI DELLA VERNA 40<br />
Sagra della Fr<strong>it</strong>tella CORSALONE Chiusi della Verna 41<br />
Sagra del Pane RIMBOCCHI Chiusi della Verna 42<br />
Sagra dei Baccelli SPOIANO Civ<strong>it</strong>ella in Val di Chiana 43<br />
Sagra della Lumaca FOSSA DEL LUPO Cortona 44<br />
Sagra del Cinghiale PERGO DI CORTONA Cortona 45<br />
Sagra della Ciaccia Fr<strong>it</strong>ta SAN PIETRO A CEGLIOLO Cortona 46<br />
Sagra del Bastoncello Casereccio CASANUOVA Laterina 47<br />
Sagra della Trota LORO CIUFFENNA 48<br />
Sagra della Riboll<strong>it</strong>a SAN CLEMENTE IN VALLE Loro Ciuffenna 49<br />
Sagra della Polenta di Castagne CASTELLO Montemignaio 50<br />
Festa di Castagnatura RAGGIOLO Ortignano Raggiolo 51<br />
Sagra della Ranocchia LIERNA Poppi 52<br />
Sagra della Scottiglia LONNANO Pratovecchio 53<br />
Sagra della Trota PAPIANO Stia 54<br />
Sagra dei Tortelli PAPIANO Stia 55<br />
Castagnata Stiana STIA 56<br />
Sagra dei Maccheroni con la Lepre CASTELNUOVO Subbiano 57<br />
Sagra dei Baccelli e del Pecorino TALLA 58<br />
Sagra della Castagna e del Vino Novello TALLA 59<br />
Sagra dei Baccelli MONTEMARCIANO Terranuova Bracciolini 60<br />
Sagra del Fagiolo Zolfino PENNA Terranuova Bracciolini 61
Sagra dei Bringoli e di San Martino<br />
Lo c a L i t à ANGHIARI<br />
co m u n e Anghiari<br />
Da t a 7-8 novenbre<br />
RefeRente<br />
Comune di Anghiari<br />
Piazza del Popolo, 9<br />
tel. 0575 789522<br />
Ufficio Turistico tel. 0575 749279<br />
Ass. Pro Anghiari<br />
tel. 0575 749279<br />
email proloco@anghiari.<strong>it</strong><br />
La Sagra dei Bringoli e di San Martino è un’appuntamento<br />
annuo molto sent<strong>it</strong>o e frequentato, una buona<br />
occasione per gustare i prodotti della nostra tradizione.<br />
I Bringoli sono i classici spaghettoni di sola acqua e farina<br />
fatti a mano dalle massaie del paese e cond<strong>it</strong>i con<br />
sugo di funghi o carne o al tradizionale sugo finto.<br />
BRINGOLI AL SUGO FINTO<br />
La ricetta originale per la preparazione dei bringoli è<br />
con farina, acqua tiepida e sale.L’impasto si aggiusta<br />
aggiungendo farina e acqua fino ad ottenere un impasto<br />
omogeneo e piuttosto solido, “altrimenti i bringoli non si<br />
stendono perchè la pasta torna indietro come gli elastici”.<br />
Dall’impasto così ottenuto si staccano poi dei pezzi<br />
che si lavorano con le mani nella spianatoia tendendo<br />
ad allungarli fino ad avere degli spaghetti rudimentali<br />
che si mettono a riposare in un vassoio cosparso di farina<br />
prima di essere cotti in acqua bollente e salata come<br />
una qualsiasi pasta. Si condiscono tradizionalmente con<br />
il sugo finto, così preparato: mezza cipolla, una carota,<br />
un gambo di sedano e una manciata di pomodori piccoli,<br />
quelli rotondi un pò allungati e a grappolo detti perine.<br />
I pomodorini vanno sbollentati in acqua calda, sbucciati<br />
e spremuti per togliere i semi e aggiunti al soffr<strong>it</strong>to<br />
preparato con olio buono e tutti gli ingedienti tagliati a<br />
pezzetti un po’ grossolani. Si aggiusta con sale e pepe,<br />
un pò di peperoncino e si profuma con foglie di basilico.<br />
Il sugo finto è pronto in pochi minuti.<br />
21
INTRAPHOTO<br />
Sagra della Pappardella alla Lepre<br />
22<br />
Lo c a L i t à POLICIANO<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Seconda settimana di settembre<br />
RefeRente<br />
Unione Polisportiva Policiano<br />
tel 0575 97699<br />
e-mail: fabiosinatti@virgilio.<strong>it</strong><br />
web: www.unionepolisportivapoliciano.<strong>it</strong><br />
La sagra è un ottima occasione per assaggiare e conoscere<br />
i piatti tipici della tradizione aretina. La pappardella tipica<br />
pasta tagliata a strisce larghe cond<strong>it</strong>a con sughi a base di<br />
cinghiale, di coniglio o di lepre è il piatto forte della sagra.<br />
PAPPARDELLE ALLA LEPRE<br />
Preparazione delle pappardelle: disporre la farina a fontana<br />
su una spianatoia di legno, formare un cratere, rompere le<br />
uova, metterle nel centro e incorporare la farina poco alla<br />
volta. Lavorare l’impasto finché risulta elastico e ben amalgamato.<br />
Formate una palla e copr<strong>it</strong>ela con un panno leggermente<br />
umido.<br />
Lasciatela riposare per circa mezz’ora, in maniera che, dopo,<br />
sarà più facile lavorarla. Stendete la pasta con l’aiuto del<br />
mattarello fino a quando avrà raggiunto uno spessore sottile<br />
e omogeneo. Arrotolate la sfoglia senza stringere, affettatela<br />
in strisce dalla larghezza di circa tre centimetri, aiutandovi<br />
con un coltello. Per i sugo, tr<strong>it</strong>ate grossolanamente tutti gli<br />
odori e mettete i semi di finocchio in una garza per poterli togliere<br />
con facil<strong>it</strong>à dalla marinata che preparerete. Strofinate<br />
i pezzi di lepre con il sale e metteteli a marinare nel vino con<br />
gli odori, le bacche di ginepro, i semi di finocchio e le foglie<br />
di alloro. La marinatura deve durare almeno un giorno intero<br />
e il tegame dovrà essere tenuto coperto in un luogo fresco.<br />
Fate rosolare la carne con le rigaglie in olio d’oliva, quindi<br />
aggiungete gli odori. Fate soffriggere e aggiungete il liquido<br />
della marinata fino a coprire per metà i pezzi di carne. Un<strong>it</strong>e<br />
i pomodori e cuocete a fuoco lento per almeno due ore,<br />
avendo l’accortezza di tenere il tegame coperto. Disossate i<br />
pezzi di lepre e tagliateli a pezzi molto piccoli e rimetteteli<br />
nel sugo. Cond<strong>it</strong>e le pappardelle che avrete nel frattempo cotte<br />
al dente.
Festa della Batt<strong>it</strong>ura<br />
Lo c a L i t à PONTE BURIANO<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Ultimo fine settimana di agosto<br />
RefeRente<br />
Circolo Cric Ponte Buriano<br />
web: www.cricponteburiano.<strong>it</strong><br />
La sagra nasce nel<br />
1977 per “festeggiare<br />
il ponte”. L’idea fu<br />
quella di riprendere le<br />
vecchie tradizioni contadine<br />
con la rievocazione<br />
della batt<strong>it</strong>ura.<br />
Oltre che alla rievocazione<br />
storica della<br />
batt<strong>it</strong>ura è possibile degustare piatti e prodotti della<br />
tradizione ed inoltre partecipare a vis<strong>it</strong>e guidate nella<br />
Riserva naturale Ponte Buriano e Penna. Protagonista<br />
della sagra l’ocio che nel passato veniva allevato con<br />
cura tutto l’anno per essere cucinato soprattutto nel periodo<br />
della trebbiatura. Si può degustare in varie preparazioni,<br />
dai maccheroni al sugo d’ocio, all’ocio arrosto<br />
in porchetta.<br />
OCIO ARROSTO IN PORCHETTA<br />
Ingredienti: ocio, finocchio selvatico, aglio, sale, pepe,<br />
poco olio.<br />
Preparazione: si riempie l’ocio con finocchio e aglio, si<br />
sala, s’impepa e si mette a cuocere con pochissimo olio<br />
in forno molto caldo. Quando è dorato, si bagna con un<br />
bicchiere di vino bianco. Si fa sfumare ed il piatto è<br />
pronto.<br />
23
Rievocazione storica della Batt<strong>it</strong>ura del Grano<br />
e Sagra dei Maccheroni all’Ocio<br />
24<br />
Lo c a L i t à RUSCELLO<br />
co m u n e Arezzo<br />
Da t a Seconda e terza settimana di luglio<br />
RefeRente<br />
Com<strong>it</strong>ato Civiltà Contadina di Ruscello<br />
web: www.com<strong>it</strong>ato civcontadinaruscello.jimdo.com<br />
www.maccheronieocio.<strong>it</strong><br />
Rievocazione storica della batt<strong>it</strong>ura del grano, durante la manifestazione<br />
sfilata rievocativa di trattori d’epoca, barocci con micce<br />
e carri trainati da buoi. Re della sagra è l’ocio, che nel passato<br />
veniva allevato con cura tutto l’anno per essere cucinato soprattutto<br />
nel periodo della trebbiatura e ogni sua parte era utilizzata<br />
al meglio. Nell’occasione viene degustato in varie preparazioni<br />
tradizionali, dai maccheroni al sugo d’ocio al collo ripieno.<br />
COLLO D’OCIO RIPIENO<br />
Ingredienti:Collo d’ocio con la testa;300 g di carne di v<strong>it</strong>ello<br />
macinata; 1 fegatino di pollo; 100 g di prosciutto cotto o crudo,<br />
o pancetta; 2 cucchiai di parmigiano grattugiato; 80 g di midolla<br />
di pane; 1 uovo; noce moscata; 2 ciuffetti di prezzemolo; 1/2 cipolla;<br />
1 carota; 1 costola di sedano; 1/2 spicchio d’aglio; Scorza<br />
di 1/2 arancia; sale e pepe q.b.<br />
Pul<strong>it</strong>e il collo, disossatelo e fiammeggiatelo. Legate il becco con<br />
un filo. Preparate il ripieno mescolando la carne macinata, il fegatino<br />
del pollo pul<strong>it</strong>o e lavato, l’uovo, una grattugiata leggera di<br />
noce moscata, il parmigiano grattugiato e un tr<strong>it</strong>o di prezzemolo,<br />
sedano, aglio e cipolla. Amalgamate bene il tutto, aggiustate di<br />
sale e pepe e riemp<strong>it</strong>e il collo aiutandovi con un cucchiaio, chiudete<br />
l’estrem<strong>it</strong>à cucendola con ago e filo, bucatene la pelle con<br />
una forchetta. A parte, in una pentola capace, preparate un brodo<br />
con tutti gli odori e quando inizia a bollire aggiungete il collo che<br />
deve rimanere in posizione orizzontale e cuocete per 40 minuti. Il<br />
brodo non deve mai bollire, perché diversamente il collo si romperebbe.<br />
Serv<strong>it</strong>elo tagliato a fette con maionese o salsa verde o<br />
cipolle in agrodolce. L’uso del collo ripieno è un modo ingegnoso<br />
per nobil<strong>it</strong>are un’umile frattaglia. Questo piatto può essere serv<strong>it</strong>o<br />
freddo come antipasto accompagnato ad un’insalata o a dei<br />
crostini neri, oppure caldo come secondo accompagnato con verdure<br />
di stagione. Di sol<strong>it</strong>o veniva preparato ripieno anche il collo<br />
del pollo o del tacchino.
Sagra della Rana<br />
Lo c a L i t à PIETRAVIVA<br />
co m u n e Bucine<br />
Da t a Seconda settimana di luglio<br />
RefeRente<br />
Comune di Bucine<br />
Via V<strong>it</strong>elli, 2 - Bucine<br />
tel 055 991271<br />
e-mail: info@comune.bucine.ar.<strong>it</strong><br />
Le rane popolavano numerose le nostre campagne, molti<br />
piatti della tradizione ricorrevano al loro utilizzo, si<br />
andava dalle zuppe, alla rana fr<strong>it</strong>ta, alla rana in umido<br />
fino ad arrivare ai tortini. Da un punto di vista nutrizionale<br />
la carne di rana non presenta nessun tipo di controindicazione<br />
e può quindi essere consumata da tutti.<br />
Special<strong>it</strong>à della sagra è la preparazione di un’ottima<br />
rana fr<strong>it</strong>ta.<br />
COSCE DI RANA FRITTE<br />
Ingredienti: rane, farina bianca, olio extravergine di oliva,<br />
sale. Preparazione: insapor<strong>it</strong>e con sale e pepe le cosce<br />
delle rane, passatele nella farina, poi nell’uovo sbattuto<br />
e infine nel pangrattato.<br />
Friggetele in olio ben caldo.<br />
Serv<strong>it</strong>ele calde cosparse di prezzemolo tr<strong>it</strong>ato e contornate<br />
con spicchi di limone.<br />
25
INTRAPHOTO<br />
Sagra del Crostino<br />
26<br />
Lo c a L i t à SAN LEOLINO<br />
co m u n e Bucine<br />
Da t a Prima settimana di giugno<br />
RefeRente<br />
Comune di Bucine<br />
Via V<strong>it</strong>elli, 2 - Bucine<br />
tel 055 991271<br />
e-mail: info@comune.bucine.ar.<strong>it</strong><br />
La cucina tradizionale toscana vede da sempre in tavola<br />
una ricca preparazione di crostini, rossi, neri con il cavolo<br />
nero con la salsiccia. Classica portata di apertura<br />
della tavola dei giorni festivi, oggi rappresentano una<br />
componente essenziale dell’antipasto. La sagra nata nel<br />
1956 ha l’intento di “festeggiare” uno dei piatti più famosi<br />
della cucina toscana.<br />
CROSTINI COL CAVOLO NERO<br />
Ingredienti: cavolo nero, pane casalingo non salato, olio,<br />
pepe, sale e aglio. Prendete il cavolo nero e dopo aver<br />
tolto le foglie esterne lessatelo in acqua calda salata.<br />
Quando il cavolo è quasi cotto fate tostare alcune fette<br />
di pane casalingo tagliate alte un d<strong>it</strong>o. Appena tolte<br />
dalla griglia trofinateci sopra l’aglio e sopra ognuna<br />
poggiate il cavolo tirato fuori dall’acqua bollente senza<br />
scolarlo. Aggiungete un pizzico di sale, abbondante olio<br />
extravergine d’oliva, una spolverata leggera di pepe e il<br />
piatto è pronto.
Sagra delle Ranocchie<br />
Lo c a L i t à CASTELLUCCIO<br />
co m u n e Capolona<br />
Da t a Prima settimana di luglio<br />
RefeRente<br />
Comune di Capolona<br />
Piazza della V<strong>it</strong>toria, 1 Capolona<br />
tel 0575 421317<br />
e-mail: info@comune.capolona.ar.<strong>it</strong><br />
U.S. Castelluccio<br />
tel 0575 451012 - 0575 451501<br />
Le rane popolavano numerose le nostre campagne, molti<br />
piatti della tradizione ricorrevano al loro utilizzo, si<br />
andava dalle zuppe, alla rana fr<strong>it</strong>ta, alla rana in umido<br />
fino ad arrivare ai tortini. Le rane fanno da protagoniste<br />
ma la sagra è un occasione per conoscere i sapori della<br />
tradizione<br />
zUPPA DI RANE<br />
Appena infarinate si soffriggono in olio d’oliva con un<br />
fondo di prezzemolo e aglio, poca cipolla e ancor meno<br />
di sedano. Una volta crogiate si completano con poca<br />
salsa di pomodoro, qualche pezzettino di peperoncino,<br />
sale e pepe. Lasciate alzare il bollore e fin<strong>it</strong>e la cottura.<br />
27
INTRAPHOTO<br />
Festa della Castagna<br />
28<br />
Lo c a L i t à CAPRESE MICHELANGELO<br />
co m u n e Caprese Michelangelo<br />
Da t a Ultimi 2 fine settimana di ottobre<br />
RefeRente<br />
Comune di Caprese Michelangelo<br />
Piazza della V<strong>it</strong>toria - Caprese Michelangelo<br />
tel 0575 793611<br />
Pro Loco Caprese Michelangelo<br />
tel 0575 793912<br />
e-mail: proloco@capresemichelangelo.net<br />
Boll<strong>it</strong>e, crude, arrost<strong>it</strong>e, seccate o trasformate in farina<br />
o marmellata, le castagne da sempre cost<strong>it</strong>uiscono un<br />
alimento importante per la v<strong>it</strong>a e la gastronomia della<br />
Valtiberina. La varietà prevalente e più nota di Caprese<br />
è il “marrone” i cui frutti sono caratterizzati da colore<br />
avana più o meno intenso, con striature marroni e dalla<br />
pezzatura medio-grande (70-85 frutti/Kg). Nel 2008 il<br />
marrone di Caprese Minchelangelo ha ricevuto la denominazione<br />
DOP. Grazie alle sue caratteristiche organolettiche,<br />
il marrone è ottimo arrost<strong>it</strong>o, glassato, pelato<br />
e boll<strong>it</strong>o con finocchio. Ancora oggi molti castanicoltori<br />
praticano la raccolta a mano coinvolgendo tutta<br />
la famiglia in questo r<strong>it</strong>o secolare. Il periodo migliore<br />
per acquistare il prodotto fresco è ottobre, al momento<br />
della raccolta, nei mesi seguenti si può trovare la farina<br />
di castagne prodotta nei molini locali dopo l’essiccazione<br />
del frutto con cui poter preparare dolci tradizionali<br />
come castagnaccio, fr<strong>it</strong>telle, baldino. La nasc<strong>it</strong>a della<br />
sagra è dovuta all’idea di alcuni Signori Capresani che<br />
hanno voluto portare a conoscenza di un grande pubblico<br />
la bontà e la ricercatezza dei piatti a base di castagne<br />
che da sempre fanno parte della gastronomia della<br />
Valtiberina.<br />
LE BALLOTTE<br />
Preparate una pentola piena d’acqua salata aromatizzata<br />
con una manciata di finocchio selvatico e una mezza<br />
foglia d’alloro. Immergete le castagne con la buccia<br />
e fate bollire stando attenti a non stracuocerle. Scolatele<br />
e mangiatele sia calde che fredde.
INTRAPHOTO<br />
Festa della Patata di Cetica<br />
Lo c a L i t à CETICA<br />
co m u n e Castel San Niccolò<br />
Da t a Primo weekend di settembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Castel San Niccolò<br />
Piazza Piave 39 - Castel San Niccolò<br />
tel 0575 571012<br />
Pro loco “I tre confini” Cetica<br />
tel 0575 555280<br />
e-mail: proloco@cetica.<strong>it</strong><br />
La patata di Cetica è una vecchia varietà la cui produzione<br />
certa nel Pratomagno Casentinese risale agli inizi<br />
del secolo scorso. Ancora oggi sono visibili le tracce delle<br />
aree che un tempo erano destinati alla sua coltivazione:<br />
i cosidderri “felciai”.<br />
Alcune indicazioni l’affiancano alla Red King Eduard<br />
varietà scozzese. Viene coltivata in ambienti al di sopra<br />
dei 500 m s.l.m. in presenza di terreni scilti e sabbiosi,<br />
la produzione più ricercata è quella proveniente da ambienti<br />
vicini a piantagioni di castagno e faggio. Presenta<br />
una forma tondeggiante irregolare e buccia di colore<br />
rosso, la polpa è bianca con leggere venature rosso chiaro.<br />
Ha un gusto pronunciato, fine e delicato. Una due<br />
giorni interamente dedicata alla scoperta e alla valorizzazione<br />
della patata di cetica e dei funghi porcini con<br />
vis<strong>it</strong>e guidate nei boschi del Pratomagno.<br />
PATATE IN UMIDO ALLA CASENTINESE<br />
CON FUNGHI PORCINI<br />
Preparate un battuto con aglio in abbondanza, cipolla<br />
in giusta quant<strong>it</strong>à, una costola di sedano e prezzemolo,<br />
rosolare con una cucchiaiata d’olio. A rosolatura avvenuta<br />
unire le patate crude tagliate a tocchetti abbastanza<br />
grossi e i funghi porcini, unire poi la conserva o salsa<br />
di pomodoro e aggiustare con sale e pepe. Far cuocere<br />
lentamente nel tegame di coccio aggiungendo, se necessario,<br />
acqua calda e lasciando che le patate “sfarinino”<br />
leggermente in modo che a cottura ultimata il composto<br />
si presenti abbastanza denso.<br />
29
INTRAPHOTO<br />
Festa della Castagna<br />
30<br />
Lo c a L i t à CETICA<br />
co m u n e Castel San Niccolò<br />
Da t a Primo weekend di novembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Castel San Niccolò<br />
Piazza Piave 39 - Castel San Niccolò<br />
tel 0575 571012<br />
Pro loco “I tre confini” Cetica<br />
tel 0575 555280<br />
e-mail: proloco@cetica.<strong>it</strong><br />
In Casentino, malgrado le trasformazioni sociali degli ultimi<br />
decenni, si è mantenuta la tradizione di produrre una ricercata<br />
farina di castagne. Questo prodotto testimonia il valore<br />
della coltura del castagno nei terr<strong>it</strong>ori montani, poiché pe secoli<br />
ha rappresentato una delle principali fonti di approvvigionamento<br />
alimentare.<br />
La farina viene prodotta con le varietà più tipiche del comprensorio<br />
quali la raggiolana, la tigolese e la perella, si possono<br />
utilizzare anche la mondistollo, la pistolese, il marrone di<br />
Loro, il marrone di Stia ed il marrone del Casentino; altre cultivar<br />
e le castagne selvatiche possono essere presenti solo in<br />
quant<strong>it</strong>à modesta, non superiore al 15% del totale. Una full<br />
immersion nel mondo della castagna: dalla veglia nel seccatoio,<br />
alla rievocazione della pestatura delle castagne essiccate.<br />
TAGLIATELLE DI CASTAGNE AI FUNGHI PORCINI<br />
Ingredienti per le tagliatelle: 150 grammi di farina di castagne;<br />
150 grammi di farina bianca; 3 uova. Mescolate le due<br />
farine setacciate con un pizzico di sale, aggiungete le uova ed<br />
impastate. Copr<strong>it</strong>e la pasta così ottenuta con un telo e lasciatela<br />
riposare per circa venti minuti. Dopodichè stendete delle<br />
sfoglie sottili e ricavarne delle tagliatelle<br />
PER IL CONDIMENTO: 2 funghi porcini medi; prezzemolo<br />
q.b.; olio extravergine d’oliva; sale e pepe. Pul<strong>it</strong>e i funghi e tagliateli<br />
a fettine non troppo grosse. Fate appassire in una pentola<br />
antiaderente qualche spicchio di aglio con abbondante<br />
olio extravergine d’oliva e cuocetevi i funghi con abbondante<br />
prezzemolo tr<strong>it</strong>ato, tutto a fuoco basso. Aggiustate con un po’<br />
di pepe ed aggiungete i crostini. Intanto cuocete le tagliatelle<br />
in abbondante acqua bollente leggermente salata. Scolate la<br />
pasta, cond<strong>it</strong>ela con il condimento di funghi.
INTRAPHOTO<br />
Sagra del Cinghiale<br />
Lo c a L i t à FORO BOARIO<br />
co m u n e Castiglion Fiorentino<br />
Da t a Secondo week end di maggio<br />
RefeRente<br />
Comune di Castiglion Fiorentino<br />
Piazza del Municipio, 12 Castiglion Fiorentino<br />
tel. 0575 65641 - fax. 0575 680103<br />
e-mail: info@comune.castiglionfiorentino.ar.<strong>it</strong><br />
Pro Loco Castiglion Fiorentino<br />
tel. e fax. 0575 658278<br />
e-mail: proloco.castiglioni@alice.<strong>it</strong><br />
Il cinghiale è molto diffuso nell’area della provincia aretina. La macchia med<strong>it</strong>erranea, i boschi<br />
di pianura, le zone umide con corsi d’acqua o paludi sono il suo hab<strong>it</strong>at naturale.I cinghiali<br />
attualmente presenti in Toscana sono il frutto di incroci con i cinghiali provenienti dall’Europa<br />
orientale (più prolifici e di dimensioni più grandi) introdotti per il ripopolamento a partire dagli<br />
anni Sessanta. Il cinghiale è un animale onnivoro e la sua alimentazione varia dai bulbi, tuberi,<br />
radici, ghiande, grano, mais alle uova, nidiacei di uccelli, anfibi, rettili e piccoli rod<strong>it</strong>ori. Caccia in<br />
prevalenza al tramonto o di notte mentre nelle ore diurne si rifugia nel f<strong>it</strong>to sottobosco. Le sue<br />
carni debbono essere generalmente marinate prima dell’uso o, in alternativa, scottate in acqua<br />
e aceto. La festa nasce nel 1977 da un’idea dei soci del “G.S. Caccia al Cinghiale” per onorare<br />
la disciplina della caccia al cinghiale e per far conoscere la bontà della carne di questo animale.<br />
Visto il successo riscontrato la festa si è trasformata negli anni in una vera e propria sagra.<br />
Ormai è un appuntamento consolidato con più di 80 soci iscr<strong>it</strong>ti nella squadra che collaborano<br />
per la buona riusc<strong>it</strong>a della manifestazione.<br />
PAPPARDELLE AL SUGO DI CINGHIALE<br />
Preparazione delle pappardelle: Disponete la farina a fontana su una spianatoia di legno, formate<br />
un cratere, rompete il guscio alle uova e mettetele nel centro. Incorporate la farina poco<br />
a poco. Lavorate il composto finché risulta elastico e ben amalgamato. Fatene una palla e<br />
copr<strong>it</strong>ela con un panno leggermente umido. Lasciatela riposare per circa mezz’ora, in maniera<br />
che, dopo, sarà più facile lavorarla. Stendete la pasta con l’aiuto del mattarello fino a quando<br />
avrà raggiunto uno spessore sottile e omogeneo. Arrotolate la sfoglia senza stringere, affettatela<br />
in strisce dalla larghezza di circa tre centimetri, aiutandovi con un coltello.Preparazione del<br />
cinghiale:300 gr di cinghiale; pomodoro passato; 1/2 l<strong>it</strong>ro di vino rosso; 1/2 carota; 1/2 cipolla;<br />
1 spicchio d’aglio; 3/4 foglie di alloro; bacche di ginepro; 2/3 costoline di sedano; un po’ di<br />
rosmarino; 2 foglie di salvia;qualche foglia di prezzemolo;grasso di pancetta o salsiccia sbriciolata.<br />
Mettete il cinghiale a macerare in una ciotola con gli odori e il vino rosso per una notte; il<br />
giorno successivo tiratelo fuori dalla marinatura e tagliatelo a fette. Buttate il vino e gli odori<br />
macerati con il cinghiale e preparare un tr<strong>it</strong>o con carota, cipolla e sedano (non utilizzate quelli<br />
già macerati perché hanno assorb<strong>it</strong>o il “selvatico” del cinghiale). Mettete il tr<strong>it</strong>o ad appassire<br />
in una padella con un po’ di olio. Quando è appass<strong>it</strong>o aggiungete il cinghiale a pezzetti e fate<br />
rosolare fino a completo assorbimento del vino. Aggiungete il pomodoro passato e fate cuocere a<br />
fuoco lento per circa 3 ore, aggiungendo ogni tanto, se necessario, un po’ di acqua calda; quando<br />
il pomodoro è r<strong>it</strong>irato e la è carne cotta il sugo è pronto. Cuocete le pappardelle in abbondante<br />
acqua salata, scolatele e saltatele in padella con il sugo di cinghiale.<br />
31
VISITAREZZO<br />
Sagra della Ranocchia<br />
32<br />
Lo c a L i t à BROLIO<br />
co m u n e Castiglion Fiorentino<br />
Da t a Ultimo fine settimana di luglio<br />
e primo fine settimana di agosto<br />
RefeRente Comune di Castiglion Fiorentino<br />
Piazza del Municipio, 12 Castiglion Fiorentino<br />
tel. 0575 65641 - fax. 0575 680103<br />
e-mail: info@comune.castiglionfiorentino.ar.<strong>it</strong><br />
Pro Loco Castiglion Fiorentino<br />
tel. e fax. 0575 658278<br />
e-mail: proloco.castiglioni@alice.<strong>it</strong><br />
Le rane popolavano numerose le nostre campagne. Molti<br />
piatti della tradizione ricorrevano al loro utilizzo: si<br />
andava dalle zuppe alla rana fr<strong>it</strong>ta, alla rana in umido<br />
fino ad arrivare ai tortini. Da un punto di vista nutrizionale<br />
la carne di rana non presenta nessun tipo di controindicazione,<br />
e può quindi essere consumata da tutti.<br />
La sagra è un’ottima occasione per conoscere il sapore<br />
di questo alimento che si r<strong>it</strong>rova in numerose ricette della<br />
cucina tipica della provincia di Arezzo.<br />
RANE IN UMIDO<br />
Ingredienti:<br />
cosce di rana; aglio; prezzemolo; sedano; cipolla; pomodori<br />
pelati; olio; sale. Fate marinare le rane in buon olio<br />
d’oliva con un poco di battuto di prezzemolo ed aglio, in<br />
frigo per almeno 24 ore. Preparate, quindi, un soffr<strong>it</strong>to<br />
con olio, burro, sedano, aglio, prezzemolo e cipolla.<br />
Appena dorato aggiungete i pomodori pelati in pezzi e<br />
aggiustate di sale. Fate addensare un po’ il sugo, aggiungete<br />
le cosce di rana e completate la cottura.
ITTIOFAUNA.ORG<br />
Sagra del Cinghiale<br />
Lo c a L i t à NOCETA<br />
co m u n e Castiglion Fiorentino<br />
Da t a Secondo e terzo fine<br />
settimana di luglio<br />
RefeRente Comune di Castiglion Fiorentino<br />
Piazza del Municipio, 12 Castiglion Fiorentino<br />
tel. 0575 65641 - fax. 0575 680103<br />
e-mail: info@comune.castiglionfiorentino.ar.<strong>it</strong><br />
Pro Loco Castiglion Fiorentino<br />
tel. e fax. 0575 658278<br />
e-mail: proloco.castiglioni@alice.<strong>it</strong><br />
Il cinghiale è molto diffuso nell’area della provincia aretina.<br />
La macchia med<strong>it</strong>erranea, i boschi di pianura, le<br />
zone umide con corsi d’acqua o paludi sono il suo hab<strong>it</strong>at<br />
naturale.I cinghiali attualmente presenti in Toscana sono<br />
il frutto di incroci con i cinghiali provenienti dall’Europa<br />
orientale (più prolifici e di dimensioni più grandi) introdotti<br />
per il ripopolamento a partire dagli anni Sessanta.<br />
Dalla forma massiccia con il suo corpo robusto e tozzo,<br />
ricoperto da un mantello formato da pelo ispido e lunghe<br />
setole rigide, il cinghiale è riconoscibile per la sua testa<br />
molto allungata con il muso dal caratteristico grifo. È un<br />
animale onnivoro e la sua alimentazione varia dai bulbi,<br />
tuberi, radici, ghiande, grano, mais alle uova, nidiacei di<br />
uccelli, anfibi, rettili e piccoli rod<strong>it</strong>ori. Caccia in prevalenza<br />
al tramonto o di notte, mentre nelle ore diurne si rifugia<br />
nel f<strong>it</strong>to sottobosco. Le sue carni sebbono essere generalmente<br />
marinate prima dell’uso o, in alternativa, scottate in<br />
acqua e aceto.<br />
Due lunghi week end di festa che vedono la Pro Loco di<br />
Noceta organizzare le serate. La festa prevede la degustazione<br />
presso vari stand di sapor<strong>it</strong>i piatti a base di cinghiale.<br />
CINGHIALE ARROSTO<br />
Occorre disporre di un cinghialotto tenero di circa 10-15<br />
kg, che va riemp<strong>it</strong>o di aglio pestato, finocchio selvatico, e<br />
lardelli di maiale che fondendo tengano morbida la carne<br />
che tende al magro, sale e pepe. Fate arrostire lentamente<br />
il cinghiale su un fuoco di legna, cospargendolo costantemente<br />
del grasso colato nella ghiotta. L’abil<strong>it</strong>à del cuoco<br />
sta nel far insaporire completamente la carne che tende ad<br />
assorbire poco sapore attraverso la cotenna.<br />
33
INTRAPHOTO<br />
Sagra della Lumaca al Sugo<br />
34<br />
Lo c a L i t à CAVRIGLIA<br />
co m u n e Cavriglia<br />
Da t a Lunedì dell’Angelo - 25 aprile<br />
1° maggio<br />
RefeRente<br />
Comune di Cavriglia<br />
Viale Principe di Piemonte, 9 - Cavriglia<br />
tel 055 9669731<br />
e-mail: comune@comune.cavriglia.ar.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel.055 966421<br />
Le lumache sono presenti in molte ricette della nostra<br />
tradizione, come dimostrano le molte preparazioni che<br />
sono nelle carte e nei ricordi dei più anziani. Prima di<br />
essere cucinate le lumache devono essere purgate, occorre<br />
cioè che il loro intestino sia il più vuoto possibile;<br />
si mangiano dopo una settimana circa da quando vengono<br />
raccolte, in modo che espellano tutta la schiuma e<br />
la sporcizia. La lumaca ha carni tenere che si prestano<br />
a diversi tipi di cottura ed essendo un alimento piuttosto<br />
magro è compatibile con le diete ipocaloriche. La lumaca<br />
contiene molte proteine ed è facilmente digeribile.<br />
Queste giornate di festa dedicate alla lumaca ed alle<br />
gustose ricette che la vedono protagonista cost<strong>it</strong>uiscono<br />
l’occasione, per gli amanti del prodotto, di gustare negli<br />
stand gastronomici lumache al sugo e altri piatti tipici,<br />
come lo stufato alla sangiovannese.<br />
LUMACA AL SUGO DI CAVRIGLIA<br />
Fate bollire le lumache in acqua e aceto per circa 45<br />
minuti. Mettetele poi in un tegame insieme a pancetta,<br />
sedano, cipolla, aglio, carota e prezzemolo. Dopo trenta<br />
minuti di cottura aggiungete pomodoro, sale, pepe, peperoncino<br />
e noce moscata. Le lumache vengono cotte così<br />
per circa sei ore.
Sagra del Panello con l’Uva<br />
Lo c a L i t à CAVRIGLIA<br />
co m u n e Cavriglia<br />
Da t a Seconda domenica di settembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Cavriglia<br />
Viale Principe di Piemonte, 9 - Cavriglia<br />
tel 055 9669731<br />
e-mail: comune@comune.cavriglia.ar.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel.055 966421<br />
Tipico dolce della tradizione toscana, il panello con<br />
l’uva è una focaccia dolce che viene preparata con l’uva<br />
nera appena raccolta impastata con liev<strong>it</strong>o e farina.<br />
Il panello è tipico del periodo della vendemmia, e la sagra<br />
è un ottima occasione per far conoscere e non dimenticare<br />
questo semplice dolce.<br />
PANELLO CON L’UVA<br />
In una ciotola sciogliete lentamente 20 gr. di liev<strong>it</strong>o in<br />
un bicchiere scarso di acqua tiepida. Sempre rigirando<br />
un<strong>it</strong>e 350 gr. di farina, 4 cucchiai di olio, 4 cucchiai di<br />
zucchero e un pizzico di sale. Fate liev<strong>it</strong>are l’impasto<br />
mettendolo per 1 ora nel forno intiepid<strong>it</strong>o ma spento. Tirate<br />
poi la pasta in una sfoglia sottile dandole la forma<br />
della teglia. Distribu<strong>it</strong>e sopra 800 gr. di chicchi di uva<br />
nera lavati e asciugati, 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio.<br />
Mettete in forno a 175° e cuocete per 1 ora.<br />
35
Sagra delle Fr<strong>it</strong>telle<br />
36<br />
Lo c a L i t à CASTELNUOVO DEI SABBIONI<br />
co m u n e Cavriglia<br />
Da t a Due giorni intorno alla metà di marzo<br />
RefeRente<br />
Comune di Cavriglia<br />
Viale Principe di Piemonte, 9 - Cavriglia<br />
tel 055 9669731<br />
e-mail: comune@comune.cavriglia.ar.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel.055 966421<br />
Parrocchia di S. Donato<br />
tel. 055 967022<br />
La tradizione delle fr<strong>it</strong>telle di riso è consolidata da tempo<br />
in Toscana. Abbiamo notizie di questo dolce già nel<br />
XV secolo: in quell’epoca l’utilizzo del riso in cucina era<br />
semisconosciuto, tant’è che nel medioevo il riso era trattato<br />
come una spezia, usato in polvere o per amalgamare<br />
minestre; in segu<strong>it</strong>o il riso ha trovato un forte utilizzo<br />
in cucina. Le fr<strong>it</strong>telle di riso sono dei dolci tipici che si<br />
preparano per tradizione per la festa di S. Giuseppe e<br />
per il Carnevale. Alla Sagra delle Fr<strong>it</strong>telle è possibile<br />
gustare, oltre ai golosi dolci fr<strong>it</strong>ti, anche i prodotti tipici<br />
del terr<strong>it</strong>orio aretino.<br />
FRITTELLE DI RISO DI SAN GIUSEPPE<br />
Per ogni chilo di riso occorrono 2 l<strong>it</strong>ri di latte. Fate cuocere<br />
la quant<strong>it</strong>à di riso desiderata per 5 minuti nell’acqua.<br />
Scolate il riso e mettetelo in un tegame a cuocere<br />
nel latte, che va aggiunto via via. Aggiungete un etto di<br />
zucchero per ogni etto di riso e la scorza di un’arancia e<br />
di un limone. A cottura ultimata preparate sul fuoco una<br />
padella con abbondante olio bollente, gettatevi la pasta<br />
divisa in piccole quant<strong>it</strong>à della grandezza di una nocciola<br />
grossa (aiutatevi con un cucchiaino). Friggete e,<br />
se la pasta è ben riusc<strong>it</strong>a, vi basterà toccare le fr<strong>it</strong>telle,<br />
che nel frattempo si saranno gonfiate, con una forchetta<br />
perché queste si girino da sole nell’olio. Toglietele e gettatele<br />
immediatamente nello zucchero, perché si inzuccherino<br />
bene, poi mettetele in un vassoio e serv<strong>it</strong>e non<br />
caldissime, ma ancora tiepide.
Sagra della Pecora<br />
Lo c a L i t à CHITIGNANO<br />
co m u n e Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Da t a Terzo week end di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Piazza Arrigucci, 1 Ch<strong>it</strong>ignano<br />
tel. 0575 596713<br />
e-mail: ch<strong>it</strong>ignano@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
U.S. Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Andrea Lauri - tel 334 3268666<br />
e-mail: u.s.d.ch<strong>it</strong>ignano@gmail.com<br />
La presenza della pecora nell’economia casentinese ha<br />
rappresentato, fin dall’antich<strong>it</strong>à, una delle risorse primarie<br />
della valle, cost<strong>it</strong>uendo la premessa allo sviluppo<br />
dell’arte della lana. La cura delle greggi era sicuramente<br />
già presente in epoca etrusco-romana, quando furono<br />
tracciate alcune direttrici di transumanza per lo spostamento<br />
stagionale delle greggi. Anche durante il Medioevo<br />
abbiamo notizia di numerosi capi di ovini proprietà<br />
delle potenze feudali locali.<br />
A cavallo tra ‘700 e ‘800 la pratica della transumanza<br />
verso le ubertose pasture maremmane, assunse grande<br />
importanza attraverso la cost<strong>it</strong>uzione di imprese armentizie.<br />
La sagra è un ottima occasione per conoscere<br />
e non dimenticare i sapori della cucina tradizionale del<br />
Casentino e della cultura della transumanza.<br />
PECORA IN UMIDO<br />
La carne di pecora deve essere ben sgrassata e snervata,<br />
poi, tagliata a pezzi, messa in un tegame a fuoco vivo<br />
per una decina di minuti per farla spurgare dall’umid<strong>it</strong>à.<br />
A parte preparare un soffr<strong>it</strong>to con l’olio extravergine<br />
d’oliva, molta cipolla, ramerino, salvia, qualche spicchio<br />
d’aglio, sale e pepe a piacere, odore di noce moscata.<br />
Quando il soffr<strong>it</strong>to è rosolato aggiungere un battuto di<br />
pecora e prosciutto crudo; cuocere per qualche minuto<br />
e unire a un cucchiaio di conserva di pomodoro, pochi<br />
pomodori pelati e un po’ d’acqua. Lasciare cuocere finché<br />
il sugo si sarà r<strong>it</strong>irato e con il sugo condire “penne”<br />
o maccheroni.<br />
37
Sagra del Raviolo<br />
38<br />
Lo c a L i t à CHITIGNANO<br />
co m u n e Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Da t a Ultimo fine settimana di luglio<br />
RefeRente<br />
Comune di Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Piazza Arrigucci, 1 Ch<strong>it</strong>ignano<br />
tel. 0575 596713<br />
e-mail: ch<strong>it</strong>ignano@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
U.S. Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Andrea Lauri - tel 334 3268666<br />
e-mail: u.s.d.ch<strong>it</strong>ignano@gmail.com<br />
Per tradizione riservata alle festiv<strong>it</strong>à e alle occasioni speciali, la<br />
pasta ripiena nasce dall’unione di semplici ingredienti base - uova,<br />
farina, sale e un ripieno a scelta - dando v<strong>it</strong>a a piatti nutrienti e<br />
gustosi, dalle forme e dai contenuti più svariati.<br />
La pasta ripiena è presente sulla nostra tavola fin dal XIV secolo,<br />
come attestano ricettari dell’epoca, in cui compare una pasta preparata<br />
con farina e acqua che fa da... “conten<strong>it</strong>ore” per un ripieno.<br />
Si tratta di un piatto tradizionale in tutta Italia, ma con varianti<br />
regionali per quanto riguarda il tipo di ripieno e il formato. Tradizionalmente<br />
il raviolo viene preparato dalle massaie nelle proprie<br />
case la domenica. La sagra rappresenta un’occasione per degustare<br />
questo piatto semplice e gustoso che può essere cond<strong>it</strong>o con burro<br />
fuso, ragù di carne o funghi.<br />
RAVIOLI BURRO E SALVIA<br />
INGREDIENTI Per 4 persone<br />
Per la pasta: 4 uova di gallina allevata all’aperto; 400 g di farina 0,<br />
otenuta con grani coltivati in Toscana.<br />
Per il ripieno: a scelta, utilizzando carne o verdura.<br />
140 g di burro; 20 foglie di salvia; noce moscata; 120 g di pecorino a scaglie; sale e pepe.<br />
PREPARAZIONE: Fare la fontana con la farina, rompere al centro le uova. Con una forchetta<br />
sbattete cercando di incorporare la farina poco per volta, per poi arrivare ai bordi più<br />
esterni. Quando l’impasto si sarà un po’ addensato, procedere con le mani e impastare con<br />
cura. Una volta ottenuta una palla di pasta, coprirla con una ciotola di terracotta scaldata e<br />
lasciar riposare per circa 20 minuti, in modo che il glutine si rilassi e la pasta sia più facile da<br />
stendere. Tirare la pasta con l’ausilio di un matterello, solo così si otterrà la vera pasta fatta<br />
a mano con giusta ruvidezza. Pulire, lavare e asciugare le foglie di salvia con un cannovaccio<br />
facendo attenzione a non rovinare le foglie. Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata, lessandoli<br />
a fuoco lento per non farli aprire. In una padella fate sciogliere il burro a fuoco lento,<br />
poi aggiungete le foglie di salvia e fatele rololare muovendo delicatamente la padella. Un<strong>it</strong>e<br />
un’abbondante grattuggiata di noce moscata, aggiustate di sale e pepe e fate insaporire per<br />
30 secondi. Scolate i ravioli e metteteli in una terrina bassa e larga e cond<strong>it</strong>e con metà del<br />
burro alla salvia ben calda. Un<strong>it</strong>e i ravioli rimasti e completate con il burro rimasto.<br />
Infine, cond<strong>it</strong>e con il pecorino a scaglie e impiattate sub<strong>it</strong>o.
Sagra del Capriolo con Polenta<br />
Lo c a L i t à RÒSINA<br />
co m u n e Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Da t a Penultimo sabato di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Ch<strong>it</strong>ignano<br />
Piazza Arrigucci, 1 Ch<strong>it</strong>ignano<br />
tel. 0575 596713<br />
e-mail: ch<strong>it</strong>ignano@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Centro anziani di Ròsina<br />
Presidente Bruno Zeghini tel. 0575 596773<br />
facebook: Circolo Rosina<br />
e-mail: circolo.rosina@gmail.com<br />
Il capriolo è un animale che popola i boschi dell’arco<br />
Appenninico e delle Alpi. È un “saltatore”, per questo<br />
predilige vivere nel f<strong>it</strong>to della foresta dove le sue caratteristiche<br />
gli permettono una fuga rapida anche in<br />
mezzo ai rovi che invece ostacolerebbero un predatore o<br />
altri animali. Come tutta la cacciagione la preparazione<br />
della sua carne richiede una buona marinatura e una<br />
cottura lenta e lunga. La sagra si svolge all’interno del<br />
Centro Anziani di Ròsina ed offre oltre alla polenta con<br />
il capriolo altri prodotti tipici locali.<br />
POLENTA DI GRANTURCO<br />
CON SUGO DI CAPRIOLO<br />
Per il sugo: carne di capriolo; vino rosso;olio di oliva; cipolle;<br />
carote; sedano; prezzemolo tr<strong>it</strong>ato; aglio; bacche<br />
di ginepro; salvia; alloro; sale.<br />
Sciacquate le bacche di ginepro, l’alloro e la salvia.<br />
PREPARAZIONE:<br />
sbucciate e schiacciate l’aglio, mondate e tr<strong>it</strong>ate una cipolla,<br />
la carota ed il sedano. Mettete la carne in una<br />
ciotola e un<strong>it</strong>e il tr<strong>it</strong>o di verdure, la salvia, l’alloro, le<br />
bacche di ginepro e l’aglio; innaffiate con il vino e lasciate<br />
marinare per almeno 12 ore.<br />
Sbucciate e tr<strong>it</strong>ate la cipolla rimasta e fatela soffriggere<br />
con un filo d’olio, scolate la carne e un<strong>it</strong>ela alla cipolla,<br />
fate rosolare uniformemente, salate e pepate. Portate<br />
lentamente a cottura, aggiungendo il vino della marinata,<br />
poco per volta. Per concludere tagliate la carne a<br />
dadini e passate il fondo di cottura al setaccio.<br />
39
INTRAPHOTO<br />
Sagra del Tartufo<br />
40<br />
Lo c a L i t à CHIUSI DELLA VERNA<br />
co m u n e Chiusi della Verna<br />
Da t a 13-16 agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Chiusi della Verna<br />
Viale S. Francesco, 42 Chiusi della Verna<br />
tel 0575 599611<br />
e-mail: chiusidellaverna@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco La Verna<br />
tel 335 7705547<br />
Il tartufo nero o Scorzone si può trovare nelle zone appenniniche<br />
del Casentino e in Valtiberina. Di pezzatura<br />
media piuttosto elevata, può raggiungere anche il mezzo<br />
chilo di peso. Il periodo di maturazione va da giugno<br />
a novembre, da qui il nome di tartufo nero d’estate.<br />
Di aroma intenso e penetrante, che ricorda l’odore del<br />
metano e del formaggio fermentato, in cucina si presta<br />
ad essere consumato crudo su pietanze che ne esaltino<br />
l’aroma senza mascherarlo. La sagra offre la possibil<strong>it</strong>à<br />
di assaggiare varie<br />
preparazioni, arricch<strong>it</strong>e<br />
dal sapore intenso di<br />
questo re della tavola.<br />
TAGLIOLINI AL<br />
TARTUFO NERO<br />
Preparate i tagliolini<br />
di pasta finissima con<br />
tuorli d’uovo e farina; lessateli al dente in abbondante<br />
acqua salata. Due le varianti per i condimenti. Sciogliete<br />
dentro al brodo ristretto poco burro e metà del tartufo<br />
disponibile, sottilmente affettato con l’appos<strong>it</strong>o taglierino,<br />
e cond<strong>it</strong>e i tagliolini aggiungendo sul piatto il restante<br />
tartufo. Scaldate in una larga padella dell’olio d’oliva<br />
con poco aglio (da togliere prima che imbiondisca), versarvi<br />
i tagliolini lessati al dente e il tartufo grattugiato.<br />
Servire sub<strong>it</strong>o nei piatti da tavola.
Sagra della Fr<strong>it</strong>tella<br />
Lo c a L i t à CORSALONE<br />
co m u n e Chiusi della Verna<br />
Da t a Ultima domenica di marzo<br />
RefeRente<br />
Comune di Chiusi della Verna<br />
Viale S. Francesco, 42 Chiusi della Verna<br />
tel 0575 599611<br />
e-mail: chiusidellaverna@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Parrocchia di S. Giuseppe del Corsalone<br />
tel 0575 511649<br />
e-mail: francesco.capolupo@libero.<strong>it</strong><br />
La tradizione delle fr<strong>it</strong>telle di riso è consolidata da tempo<br />
in Toscana. Le notizie di questo dolce risalgono al<br />
XV secolo, epoca in cui l’utilizzo del riso in cucina era<br />
semisconosciuto, tant’è che nel Medioevo il riso era trattato<br />
come una spezia, usato in polvere o per amalgamare<br />
minestre. In segu<strong>it</strong>o il riso ha invece trovato un forte<br />
utilizzo in cucina. Le fr<strong>it</strong>telle di riso sono dei dolci tipici<br />
che per tradizione si preparano per la festa di S. Giuseppe<br />
e per Carnevale. Alla Sagra della Fr<strong>it</strong>tella è però<br />
possibile degustare, oltre ai golosi dolci fr<strong>it</strong>ti, anche i<br />
prodotti tipici del terr<strong>it</strong>orio aretino. La sagra, nata nel<br />
1977, offre quindi la possibil<strong>it</strong>à ai vis<strong>it</strong>atori di conoscere<br />
il dolce tipico della festa di S. Giuseppe.<br />
FRITTELLE DI RISO DI SAN GIUSEPPE<br />
Per ogni chilo di riso occorrono 2 l<strong>it</strong>ri di latte. Fate cuocere<br />
la quant<strong>it</strong>à di riso desiderata per 5 minuti nell’acqua.<br />
Scolate il riso e mettetelo in un tegame a cuocere<br />
nel latte, che va aggiunto via via. Aggiungete un etto di<br />
zucchero per ogni etto di riso e la scorza di un’arancia e<br />
di un limone. A cottura ultimata preparate sul fuoco una<br />
padella con abbondante olio bollente, gettatevi la pasta<br />
divisa in piccole quant<strong>it</strong>à della grandezza di una nocciola<br />
grossa (aiutatevi con un cucchiaino). Friggete e,<br />
se la pasta è ben riusc<strong>it</strong>a, vi basterà toccare le fr<strong>it</strong>telle,<br />
che nel frattempo si saranno gonfiate, con una forchetta<br />
perché queste si girino da sole nell’olio. Toglietele e gettatele<br />
immediatamente nello zucchero, perché si inzuccherino<br />
bene, poi mettetele in un vassoio e serv<strong>it</strong>ele non<br />
caldissime, ma ancora tiepide.<br />
41
INTRAPHOTO<br />
Sagra del Pane<br />
42<br />
Lo c a L i t à RIMBOCCHI<br />
co m u n e Chiusi della Verna<br />
Da t a Metà di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Chiusi della Verna<br />
Viale S. Francesco, 42 Chiusi della Verna<br />
tel 0575 599611<br />
e-mail: chiusidellaverna@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco Rimbocchi<br />
tel 0575 518000<br />
e-mail: corsettimarco@tiscali.<strong>it</strong><br />
Il pane contraddistingue la storia e la cultura toscana e<br />
da sempre è l’alimento base di tutti i ceti sociali. La sua<br />
lavorazione è stata caratterizzata da norme ben precise<br />
che connotavano l’organizzazione sociale e la v<strong>it</strong>a quotidiana<br />
della gente toscana. In tutte le case coloniche,<br />
anche le più povere, non potevano mancare il forno a<br />
legna per la cottura e la madia o “cassa del pane”.<br />
Oggi il pane toscano mantiene le stesse forme di una<br />
volta, con la crosta chiaroscura e la mollica compatta,<br />
friabile, ottimo per accompagnare i salumi ma anche<br />
con la marmellata. Nata nel 2002, la sagra intende valorizzare<br />
un prodotto che può essere utilizzato per la<br />
creazione di diversi piatti com’era nella tradizione locale:<br />
dalla panzanella, alla pappa al pomodoro, all’acquacotta.<br />
PANzANELLA<br />
Ingredienti: pane casalingo non salato (meglio se bigio);<br />
cipolla; cetrioli; basilico; pomodori maturi; aceto; sale;<br />
pepe; olio. Prendete del pane casalingo non salato, meglio<br />
se bigio e cioè proveniente da farina mol<strong>it</strong>a a pietra<br />
e stacciata rada. Tagliatelo a fette e mettetelo a bagno<br />
nell’acqua fresca dove avrete versato un po’ di aceto.<br />
Quando il pane è bene inzuppato strizzatelo molto forte<br />
con le mani, facendo attenzione che non resti neanche<br />
una goccia d’acqua. Mettetelo in un’insalatiera sbriciolandolo,<br />
affettateci sopra abbondante cipolla, cetriolo,<br />
pomodori maturi, foglie di basilico rotte con le mani,<br />
sale, pepe e aggiungere olio abbondante. Mescolate e<br />
lasciate al fresco per almeno un’ora prima di servirla.
Sagra dei Baccelli<br />
Lo c a L i t à SPOIANO<br />
co m u n e Civ<strong>it</strong>ella in Val di Chiana<br />
Da t a Penultima e ultima domenica di maggio<br />
RefeRente<br />
Comune di Civ<strong>it</strong>ella in Val di Chiana<br />
Via L. Settembrini, 21 - Badia al Pino<br />
tel 0575 4451<br />
e-mail: comune@civichiana.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel 0575 448083<br />
Polisportiva Spoiano<br />
tel 0575 443230<br />
I baccelli non sono altro che le fave più giovani e piccole<br />
e sono ottime da mangiare crude, accompagnate con un<br />
buon pecorino fresco. Questa manifestazione nasce nel<br />
1975. È la Polisportiva Spoiano che ne cura l’organizzazione<br />
e i suoi soci si impegnano a fare la maggior<br />
parte del lavoro, ma anche parte del paese collabora e<br />
si dà da fare. I baccelli vengono serv<strong>it</strong>i freschi cond<strong>it</strong>i<br />
con olio extravergine di oliva insieme al pecorino o alla<br />
finocchiona.<br />
FORMAGGIO E BACCELLI<br />
Piatto freddo preparato con i baccelli salati e cond<strong>it</strong>i<br />
con olio extravergine di oliva e dei tocchetti di pecorino.<br />
43
Festival della Lumaca<br />
44<br />
Lo c a L i t à FOSSA DEL LUPO<br />
co m u n e Cortona<br />
Da t a Ultima settimana di maggio<br />
Prima settimana di giugno<br />
RefeRente<br />
Comune di Cortona<br />
Piazza della Repubblica, 13 - Cortona<br />
tel 0575 637225<br />
e-mail: info@comunedicortona.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel 0575 630352<br />
G.S. Fossa del Lupo<br />
e-mail:info@gsfossadellupo.net<br />
web-s<strong>it</strong>e:www.gsfossadellupo.net<br />
La lumaca in cucina era apprezzata già dai Greci e dai Romani;<br />
nel trattato di cucina di Apicio si trovano quattro ricette<br />
dedicate alle lumache che egli friggeva ed arrostiva servendole<br />
con varie salse. In Italia la lumaca è apprezzata in ogni regione<br />
ognuna delle quali ha una sua ricetta base per cucinarle. In<br />
local<strong>it</strong>à Fossa del Lupo, ai piedi della montagna cortonese, si<br />
svolge la Sagra della Lumaca, appuntamento che ha superato<br />
le venticinque edizioni a dimostrazione del successo che riscuote.<br />
Stand gastronomici per gli amanti della lumaca e non solo.<br />
SPAGHETTI AL SUGO DI LUMACHE<br />
Ingredienti: spaghetti; lumache piccine di terra; pomodori maturi;<br />
olio extravergine di oliva; aceto; peperoncino tr<strong>it</strong>ato o pistato;<br />
mentuccia; salvia; maggiorana; sale; pepe.<br />
Preparazione: mettete a riposare le lumache per qualche giorno<br />
in mezzo alla crusca; quindi lavare in un bagno di aceto e<br />
sale, sciacquando con cura, ripetendo questa operazione diverse<br />
volte. Una volta pul<strong>it</strong>e le lumache fatele bollire in acqua<br />
per mezz’ora almeno, toglietele dal guscio e ripassatele in un<br />
bagno di aceto e sale, alla fine strofinatele nella farina gialla<br />
per eliminare la bava.<br />
Pelate i pomidoro e frantumate la polpa con le mani. Preparate<br />
un tr<strong>it</strong>o di rosmarino, mentuccia, salvia, e maggiorana. Preparate<br />
un altro tr<strong>it</strong>o di aglio e peperoncino e fate soffriggere in<br />
una padella ampia. Calate le lumache, aggiustate di sale e pepe<br />
a piacere e cuocete fino ad asciugarle.<br />
Aggiungete ora il tr<strong>it</strong>o delle altre erbe già preparato, la polpa<br />
dei pomodori e mescolate a lungo quindi copr<strong>it</strong>e e fate bollire<br />
a fuoco moderato.<br />
Cuocete gli spaghetti e scolateli cotti al dente, cond<strong>it</strong>e con il<br />
sugo di lumache e serv<strong>it</strong>e caldi.
INTRAPHOTO<br />
Sagra del Cinghiale<br />
Lo c a L i t à PERGO DI CORTONA<br />
co m u n e Cortona<br />
Da t a Primo fine settimana di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Cortona<br />
Piazza della Repubblica, 13 - Cortona<br />
tel 0575 637225<br />
e-mail: info@comunedicortona.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel 0575 630352<br />
Il cinghiale è molto diffuso nell’area della provincia aretina. La macchia med<strong>it</strong>erranea, i<br />
boschi di pianura, le zone umide con corsi d’acqua o paludi sono il suo hab<strong>it</strong>at naturale.<br />
I cinghiali attualmente presenti in Toscana sono il frutto di incroci con i cinghiali provenienti<br />
dall’Europa orientale (più prolifici e di dimensioni più grandi) introdotti per il ripopolamento<br />
a partire dagli anni Sessanta.<br />
Dalla forma massiccia, con il suo corpo robusto e tozzo, ricoperto da un mantello formato<br />
da pelo ispido e lunghe setole rigide, il cinghiale è riconoscibile per la sua testa molto allungata<br />
con il muso dal caratteristico grifo.<br />
È un animale onnivoro e la sua alimentazione varia dai bulbi, tuberi, radici, ghiande, grano,<br />
mais alle uova, nidiacei di uccelli, anfibi, rettili e piccoli rod<strong>it</strong>ori. Caccia in prevalenza al<br />
tramonto o di notte mentre nelle ore diurne si rifugia nel f<strong>it</strong>to sottobosco. Le sue carni debbono<br />
essere generalmetne marinate prima dell’uso o in alternativa scottate in acqua e aceto.<br />
Sagra consolidata negli anni che supera ormai le 30 edizioni, offre gustosi e sapor<strong>it</strong>i piatti<br />
di cinghiale preparati dalle sapienti mani dei cuochi.<br />
CINGHIALE IN UMIDO<br />
Per prima cosa la carne si mette in fusione nel vino e nell’aceto, con le erbe, quali cipolla,<br />
aglio, menta, ruta, sedano e carota. Si lascia marinare decondo l’età della bestia, dalle otto<br />
alle sedici ore, si asciuga si spezzetta, e si prepara un fondo su olio s’oliva, con mezza cipolla<br />
tr<strong>it</strong>ata, una costa di sedano, una carota, pepe a piacere e magari una punta di peperoncino.<br />
Quando le erbe sono appass<strong>it</strong>e vi mettiamo i pezzetti di cinghiale e li lasciamo rosolare per<br />
qualche minuto, poi li bagneremo con un ottimo vino rosso. Lasciamo r<strong>it</strong>irare il vino prima<br />
di merscolarci una bella dose di pomodori maturi spellati e sbucca<strong>it</strong>i quindi proseguiamo<br />
la cottura unendovi anche il liquido della marinata e le erbe spezzettate. Il cinghiale va<br />
fatto cuocere a lungo a fuoco piuttosto moderato. Quando la carne ci sembra quasi cotta la<br />
togliamo dal tegame e riprendiamo il fondo con un fondo di grappa, la passiamo per il passatutto,<br />
per renderlo omogeneo, quindi ora lo rendiamo cremosos con una punta di farina di<br />
grano sciolta in un goccio di vino; vi rimettiamo quindi la carne dentro e lasciamo addensare<br />
il sugo prima di servire.<br />
45
Sagra della Ciaccia Fr<strong>it</strong>ta<br />
46<br />
Lo c a L i t à SAN PIETRO A CEGLIOLO<br />
co m u n e Cortona<br />
Da t a 8 Dicembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Cortona<br />
Piazza della Repubblica, 13 - Cortona<br />
tel 0575 637225<br />
e-mail: info@comunedicortona.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel 0575 630352<br />
Parrocchia di S. Pietro a Cegliolo<br />
tel 0575 612908<br />
La ciaccia è una tradizionale pasta di pane fr<strong>it</strong>ta<br />
nell’olio nuovo e salata. La sagra si svolge dal 1971,<br />
un’occasione unica per conoscere questo semplice piatto.<br />
La ciaccia fr<strong>it</strong>ta può essere serv<strong>it</strong>a in abbinamento a<br />
formaggi o salumi.<br />
CIACCIA FRITTA<br />
Ingredienti: farina; sale; acqua; liev<strong>it</strong>o; olio extra vergine<br />
d’oliva. Preparazione: Impastare la farina con il sale<br />
e il liev<strong>it</strong>o, lasciar liev<strong>it</strong>are per 3 ore. Spianare delle piccole<br />
ciaccine alte 5 mm, friggerle nell’olio extra vergine<br />
d’oliva bollente, meglio se olio nuovo.<br />
La ciàccia<br />
‘Na mancèta de farina<br />
acqua sèle,<br />
le mène pè’ ‘mpastère,<br />
l’òglio nòvo tù la padèlla<br />
e sto maggnè’ pòvoro è de già oronto<br />
pé’ le bócche che stano a suspirère.<br />
Tucchje ‘n fila a spettère<br />
e giùe ciàcce a rumère,<br />
da buttè a frigge tu la padèlla senz’arguvire,<br />
spòteca la masséa che gnè’ viense da bercère:<br />
afrettèteve crjschjèni sòn pronte dorète<br />
sott’ai dènti se sèntono scricchjelère.<br />
Da sola o ‘n compaggnìa<br />
‘ncartèta o da maggnè’ sùbboto<br />
te la dàno pè’ portè’ vvia,<br />
priciùtto, salvia, tresmarino e pumidòro<br />
con loro la su bèlla figura sempre ce farìa<br />
e l’app<strong>it</strong>ìto a grànghje e pichjìni più gné mancarìa.<br />
Libero Vespi
Sagra del Bastoncello Casereccio<br />
Lo c a L i t à CASANUOVA DI LATERINA<br />
co m u n e Laterina<br />
Da t a Prime 2 settimane di Settembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Laterina<br />
Via Trento, 21 - Laterina<br />
tel. 0575 88011<br />
e-mail: comune@comune.laterina.ar.<strong>it</strong><br />
web: www.sagradelbastoncello.<strong>it</strong><br />
e-mail: sagradelbastoncello@gmail.com<br />
È una storia ultrasecolare quella dei “BASTONCELLI<br />
DI CASANUOVA”. Farina, anice, vinsanto e fuoco vivo<br />
per arroventare la grande tenaglia che aveva in cima<br />
due piastre tonde che combaciavano come uno strumento<br />
di precisione, incise all’interno a disegni vari, che non<br />
erano altro che una variazione al tema delle ostie per la<br />
Messa che, come disegni, avevano all’interno i simboli<br />
dell’Eucarestia. Si ufficializzò la festa dei Bastoncelli<br />
casarecci con l’ist<strong>it</strong>uzione della sagra a partire dal<br />
1976 e che fino al 1980 continuò a produrli a fuoco,<br />
finchè i tempi moderni e l’allargarsi della popolar<strong>it</strong>à<br />
della festa casanuovese obbligarono gli organizzatori a<br />
preparare i bastoncelli con impianti di produzione ad<br />
energia elettrica.<br />
IL BASTONCELLO<br />
Farina, anice, vinsanto. Una catena di montaggio cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
da due-tre persone: un uomo ai due lunghi manici<br />
delle schiacce, che richiedevano una certa forza fisica,<br />
per tenerle costantemente sulla fiamma e spostarle al<br />
momento giusto e assai frequentemente, una donna a<br />
deporre la dose col cucchiaione e l’altra a scaricare il<br />
dolce cotto, nella crina a lato.<br />
Mentre tutto intorno si effondeva il profumo di anice<br />
che faceva venire l’acquolina in bocca e dell’impasto che<br />
sfrigolava sul fuoco, sotto la pressione delle schiacce.<br />
Tutto il resto era affidato all’occhio: perchè era il segreto<br />
della giusta cottura, del colore del prodotto del<br />
croccante, dello spessore del bastoncello che, ovviamente<br />
non doveva mai venire “stronato”.<br />
47
INTRAPHOTO<br />
Sagra della Trota<br />
48<br />
Lo c a L i t à LORO CIUFFENNA<br />
co m u n e Loro Ciuffenna<br />
Da t a 25 aprile<br />
RefeRente<br />
Comune di Loro Ciuffenna<br />
Piazza Matteotti, 7 - Loro Ciuffenna<br />
tel. 055 917011<br />
turismo.cultura@comune.loro-ciuffenna.ar.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel. 055 9172771<br />
Pro Loco Loro Ciuffenna tel. 055 9170137<br />
La trota fario è un salmonide indigeno delle nostre acque<br />
montane. Ha carni ottime, sode e di sapore delicato,<br />
bianche o rosate. Fino dall’antich<strong>it</strong>à la trota è stata<br />
molto apprezzata in gastronomia, può essere un ottimo<br />
antipasto se marinato, o un secondo interessante se boll<strong>it</strong>o<br />
o arrosto. La prima edizione della sagra della trota<br />
risale al 1968. Da sempre la giornata si suddivide in<br />
gare di pesca nel torrente Ciuffenna e nella tradizionale<br />
grigliata di trote.<br />
TROTA ALLA GRIGLIA<br />
Pul<strong>it</strong>e la trota attraverso le branchie, lavatela sotto l’acqua<br />
corrente ed asciugatela con cura; salatela, pepatela<br />
e spennellatela con l’olio.<br />
Inser<strong>it</strong>e nella cav<strong>it</strong>à addominale le erbe lavate e asciugate,<br />
i grani di pepe, e uno spicchio d’aglio tr<strong>it</strong>ato finemente.<br />
Mettete la trota sulla griglia e fatela cuocere<br />
sulla brace per 20-25 minuti.<br />
La trota così preparata risulta sapor<strong>it</strong>a e mantiene intatta<br />
la sua polpa delicata.<br />
Serv<strong>it</strong>ela semplicemente con fette di pane bianco e un<br />
vino bianco di buona qual<strong>it</strong>à.
INTRAPHOTO<br />
Sagra della Riboll<strong>it</strong>a<br />
Lo c a L i t à SAN CLEMENTE IN VALLE<br />
co m u n e Loro Ciuffenna<br />
Da t a Terza domenica di luglio<br />
RefeRente<br />
Comune di Loro Ciuffenna<br />
Piazza Matteotti, 7 Loro Ciuffenna<br />
tel 055 917011<br />
turismo.cultura@comune.loro-ciuffenna.ar.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel. 055 9172771<br />
Questo piatto contadino rappresenta in maniera decisa la cultura gastronomica<br />
toscana. Racchiude i sapori di una terra piena di tradizione,<br />
che sfruttava al massimo le pietanze di trans<strong>it</strong>o nella cucina. Preparata<br />
spesso con gli avanzi del giorno prima, la riboll<strong>it</strong>a è un parente<br />
stretto del minestrone, ma è più densa, a causa della presenza del pane<br />
e della lunga cottura che, come vuole la tradizione, si divide in due<br />
giornate. La sagra della riboll<strong>it</strong>a mette in tavola il caratteristico piatto<br />
toscano che è assai diffuso e coglie di sorpresa, per la semplic<strong>it</strong>à, i turisti<br />
che la assaggiano, apprezzandola in una sagra gastronomica ricca<br />
di stand di prodotti locali e tipic<strong>it</strong>à del luogo.<br />
RIBOLLITA<br />
Gli ingredienti: pane toscano raffermo (tipo casalingo, cotto a legna);<br />
fagioli cannellini lessati; cavolo nero riccio di Toscana; bietola; patate;<br />
carote; sedano; zucchine; porro; cipolla; poca passata di pomodoro;<br />
olio extravergine di oliva; pepolino; pepe nero; sale; brodo vegetale.<br />
Passate metà dei cannellini lessati al passaverdure, diluendo la purea<br />
con la loro acqua di cottura. Preparate, poi, un soffr<strong>it</strong>to con cipolla e<br />
porro in abbondante olio (utilizzate una pentola capiente a bordi alti)<br />
e, quando le verdure si saranno imbiond<strong>it</strong>e, copr<strong>it</strong>ele con poca passata<br />
di pomodoro; lasciate insaporire per qualche minuto, aggiungete<br />
quindi cavolo nero, patate, sedano, carote, zucchine, il tutto tagliato<br />
grossolanamente e lasciate stufare dolcemente, con un po’ di brodo.<br />
Copr<strong>it</strong>e e fate sobbollire per almeno un’ora. Versate i fagioli cotti, sia<br />
quelli interi che quelli passati: questo facil<strong>it</strong>a l’addensarsi della zuppa.<br />
Prima del termine aggiungete il pepolino, il pepe nero, il sale e due o tre<br />
cucchiai di passata di pomodoro. Portate a fine cottura.<br />
Per completare il piatto, disponete delle fette di pane in una zuppiera<br />
alternandole con mestoli di zuppa, fino a far assorbire bene tutto il<br />
pane. Fate riposare per un giorno intero. Per poterla gustare, togliete<br />
dal tegame la quant<strong>it</strong>à desiderata e mettetela nuovamente a riscaldare,<br />
o meglio a ‘ribollire’, come abbiamo visto sopra. Aggiungete un filo<br />
d’olio e pepe e il piatto è pronto.<br />
49
Sagra della Polenta di Castagne<br />
50<br />
Lo c a L i t à CASTELLO<br />
co m u n e Montemignaio<br />
Da t a Ultima domenica di ottobre<br />
RefeRente<br />
Comune di Montemignaio<br />
Via Piave, 45 - Montemignaio<br />
tel 0575 542013<br />
La farina di castagne del Pratomagno e del Casentino<br />
è una farina dolce di colore nocciola chiaro, macinata<br />
tanto finemente da avere una consistenza quasi impalpabile.<br />
È caratterizzata da eccellenti proprietà organolettiche<br />
e un aroma unico, dovuti sia alle particolari cultivar<br />
utilizzate che al processo di essicazione con fuoco<br />
a legna, che le conferisce un intenso aroma tostato.<br />
Nell’area dell’antico castello per tutta la giornata sono<br />
previste degustazioni varie con stands gastronomici che<br />
offrono polenta, brici, baldino, vin dolce e altri piatti<br />
tradizionali.<br />
LA POLENTA DI CASTAGNE<br />
Fate bollire due l<strong>it</strong>ri di acqua con qualche cucchiaio di<br />
olio e poco sale; versate la farina setacciata a pioggia e<br />
rimescolate bene per far sciogliere i grumi. Fate bollire<br />
a fuoco moderato, facendo attenzione che non attacchi,<br />
per circa 40 minuti; è quasi indispensabile usare un<br />
paiolo di rame. Togliete l’acqua che affiora e tenetela<br />
da parte. Togliete il paiolo dal fuoco e rimescolate la<br />
polenta raggiungendovi la sua acqua per ottenere la giusta<br />
consistenza, paragonabile a quella di una polenta di<br />
farina di mais fine, un po’ “lenta”. Rimettetela sul fuoco<br />
per un minuto o due fino a che incomincia di nuovo a<br />
scoppiettare, e poi serv<strong>it</strong>ela.<br />
Si può condire con olio e formaggio fondente oppure<br />
usare come contorno per salumi o formaggi.<br />
Anticamente veniva mangiata (senza condimenti) con<br />
latte caldo o ricotta o con alimenti sapor<strong>it</strong>i come cipolle,<br />
pesci in aceto, salsicce in umido.
Festa di Castagnatura<br />
Lo c a L i t à ORTIGNANO RAGGIOLO<br />
co m u n e Ortignano Raggiolo<br />
Da t a Ultima domenica di ottobre<br />
e prima domenica di novembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Ortignano Raggiolo<br />
Via Provinciale, 4 - Ortignano Raggiolo<br />
tel 0575 539214<br />
e-mail: ortignanoraggiolo@casentino.to<br />
Associazione Brigata di Raggiolo<br />
tel. 0575 514147<br />
Le castagne hanno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per secoli la base alimentare<br />
della montagna casentinese e di conseguenza la<br />
coltura del castagno e la castagnatura erano operazioni<br />
centrali nel ciclo annuale. La sopravvivenza era garant<strong>it</strong>a<br />
da questo frutto.La “Castagnatura” era un periodo di<br />
circa due mesi e mezzo che iniziava a ottobre. La Festa<br />
di Castagnatura è la rievocazione storica legata al prodotto<br />
che per secoli è stato legato (e in parte lo è ancora<br />
oggi) all’economia del luogo: la castagna.<br />
Durante i due giorni di festa vi sono momenti culturali,<br />
di teatro e dimostrazioni pratiche (inizio essiccazione<br />
delle castagne, macinatura<br />
della farina, ecc.).<br />
Si può vis<strong>it</strong>are il Museo<br />
della Castagna e un<br />
seccatoio in funzione.<br />
BALDINO<br />
Prendete la farina di<br />
castagne “setacciata” e scioglietela nell’acqua fredda<br />
avendo cura che non si formino i grumi, aggiungete due<br />
cucchiaiate d’olio, una ciocca di “ramerino”, un pizzico<br />
di sale, qualche pinolo e gherigli di noce. È importante<br />
che la farina sia molto liquida e che messa nel teglione<br />
formi uno spessore di non più di mezzo centimetro.<br />
Cuocete il baldino a lungo a fuoco moderato. È cotto<br />
quando la superficie si presenta completamente screpolata.<br />
51
Sagra della Ranocchia<br />
52<br />
Lo c a L i t à LIERNA<br />
co m u n e Poppi<br />
Da t a Prima settimana di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Poppi<br />
Via Cavour, 11 - Poppi<br />
tel 0575 50221<br />
e-mail: poppi@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco Lierna<br />
tel 0575 1786618<br />
web: www.prolocolierna.<strong>it</strong><br />
Le rane popolavano numerose le nostre campagne. Molti<br />
piatti della tradizione ricorrevano al loro utilizzo: si<br />
andava dalle zuppe alla rana fr<strong>it</strong>ta, alla rana in umido<br />
fino ad arrivare ai tortini. Da un punto di vista nutrizionale<br />
la carne di rana non presenta nessun tipo di controindicazione,<br />
e può quindi essere consumata da tutti.<br />
La sagra è un ottima occasione per conoscere il sapore<br />
di questo alimento che si r<strong>it</strong>rova in numerose ricette della<br />
cucina tipica della provincia di Arezzo<br />
RANE ALLO SPIEDO<br />
Insapor<strong>it</strong>e le rane con sale, pepe e succo di limone. Lasciatele<br />
almeno due ora a marinare. Passatele, quindi,<br />
nella farina, poi nelle uova sbattute e infine nel pangrattato.<br />
Infilatele in stecchi di legno abbastanza lunghi<br />
e cuocetele in padella, rivoltando spesso, per circa un<br />
quarto d’ora. Prima di servirle distribu<strong>it</strong>eci sopra una<br />
salsa fatta con olio, prezzemolo e aglio.
Sagra della Scottiglia<br />
Lo c a L i t à LONNANO<br />
co m u n e Pratovecchio<br />
Da t a Primi di agosto<br />
RefeRente<br />
Comune di Pratovecchio<br />
Via Garibaldi, 3 - Pratovecchio<br />
tel 0575/583762<br />
e-mail: comune.pratovecchio@technet.<strong>it</strong><br />
Pro Loco Lonnao e Circolo Acli Lonnao<br />
tel. 575 558172<br />
La scottiglia è un piatto tipico contadino a base di pane<br />
raffermo, cond<strong>it</strong>o con sugo di carne di v<strong>it</strong>ello, maiale,<br />
pollo, tacchino, coniglio, solo facoltativamente agnello.<br />
La forma è quella tipica di una zuppa di carni miste, di<br />
color rosso scuro, dal sapore forte e strutturato e dal<br />
gradevole profumo. La sagra è un ottima occasione per<br />
conoscere e non dimenticare i sapori della tradizionale<br />
cucina contadina del Casentino.<br />
SCOTTIGLIA<br />
Per ottenere un risultato eccellente è vanno usate carni<br />
di diverse qual<strong>it</strong>à, per esempio: muscolo di v<strong>it</strong>ella, coniglio,<br />
anatra, pollo, piccione, maiale magro, tacchino e<br />
oca con l’accortezza di sgrassare il sugo. In ogni tegame<br />
(ce ne voglioni tanti in base alle diverse qual<strong>it</strong>à di carni)<br />
porre un battuto formato da cipolla, aglio, costola di<br />
sedano e carota: tutto in piccole quant<strong>it</strong>à perché è il<br />
sapore della carne che deve emergere. Tagliare la carne<br />
a pezzi grossi, eliminando parte delle ossa; rosolarla insieme<br />
al battuto badando che non prenda troppo colore,<br />
versare nel tegame mezzo bicchiere di vino e farlo evaporare<br />
a fuoco vivace. Il vino deve essere ottimo: secco,<br />
nero e di buona gradazione.<br />
Aggiungere poi conserva di pomodoro, dilu<strong>it</strong>a in brodo<br />
d’ossa, in misura di un cucchiaio raso a tegame, sale e<br />
pepe intero. Si può aggiungere una foglia di salvia, il<br />
rosmarino e pochissime spezie: due chiodi di garofano,<br />
un nonnulla di noce moscata ed il profumo di cannella<br />
regina.<br />
53
INTRAPHOTO<br />
Festa della Trota<br />
54<br />
Lo c a L i t à PAPIANO<br />
co m u n e Stia<br />
Da t a Penultimo fine settimana di giugno<br />
RefeRente<br />
Comune di Stia<br />
Piazza Pertini tel. 0575 504002<br />
e-mail: stia.comune@tin.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel. 0575 582285<br />
Fausto Ferrini tel. 0575 504065 - 338 5697382<br />
e-mail: faustoferrini@tele2.<strong>it</strong><br />
e-mail: ivoristori@alice.<strong>it</strong><br />
Dall’anno 2007 il penultimo fine settimana di giugno si<br />
svolge a Papiano la Festa della Trota, organizzata dal<br />
Com<strong>it</strong>ato e promossa dalla troticoltura Puccini. La manifestazione<br />
si è prefissa lo scopo, fin dalla prima edizione,<br />
di contribuire a far conoscere e promuovere la Trota<br />
quale prodotto tipico del Casentino e di Papiano in particolare.<br />
Vorremmo che tutti provassero ad “assaggiare”<br />
almeno una volta questa eccellenza del terr<strong>it</strong>orio. Ci<br />
piace pensare che il viaggiatore che prova il gusto delle<br />
nostre trote possa essere invogliato a r<strong>it</strong>ornare.<br />
RICETTE<br />
SUGO DI TROTA. Lessare la trota con gli odori e sfilettarla.<br />
Preparare un soffr<strong>it</strong>to con aglio, prezzemolo,<br />
pomodoro, sale, pepe e peperoncino. Finire di cuocere<br />
la trota.<br />
TROTE ALLA GRIGLIA. Pulire le trote, condirle con un<br />
tr<strong>it</strong>o di prezzemolo, aglio, sale e pepe, dentro la pancia e<br />
fuori. Prima di grigliarle passarle nel pan grattato. Una<br />
volta cotte condire con una miscela di olio e limone.<br />
TROTA IN BELLAVISTA. Far bollire la trota in abbondante<br />
acqua insieme a carote, cipolle, sedano, zucchine e<br />
patate. Quando è cotta lasciarla raffreddare nel tegame<br />
e toglierla solo quando è fredda per ev<strong>it</strong>are di romperla.<br />
Diliscarla delicatamente e decorarla con maionese, olive<br />
nere, un ciuffo di prezzemolo e tutte le verdure del brodo<br />
tagliate a pezzettini.
Sagra dei Tortelli<br />
Lo c a L i t à PAPIANO<br />
co m u n e Stia<br />
Da t a Penultimo fine settimana di luglio<br />
RefeRente<br />
Comune di Stia<br />
Piazza Pertini tel. 0575 504002<br />
e-mail: stia.comune@tin.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turistico tel. 0575 582285<br />
Fausto Ferrini tel. 0575 504065 - 338 5697382<br />
e-mail: faustoferrini@tele2.<strong>it</strong><br />
e-mail: ivoristori@alice.<strong>it</strong><br />
Dal 2000 si svolge la Sagra dei Tortelli, antica ricetta<br />
casentinese.<br />
RICETTA<br />
Lessate le patate di montagna con la buccia e, una volta<br />
cotte ma non sfatte, sbucciatele. Meglio ancora se potete<br />
cuocerle al vapore.<br />
Preparate con le patate un impasto di di uova, sale, pepe,<br />
profumo d’aglio, noce moscata, un pugno di pecorino<br />
stagionato o parmigiano reggiano e burro, amalgamarlo<br />
bene e far soffriggere una fetta di pancetta che andrà ad<br />
insaporire ulteriormente l’amalgama.<br />
Peparare una bella sfoglia e stenderla per la metà sopra<br />
la spianatoia; metere l’impaso preparato, spianandolo<br />
bene, sopra la la metà distesa della sfoglia, coprire il tutto<br />
con l’altra metà della sfoglia, pressare leggermente<br />
con il mattarello, segnare a quadri di circa 10 centimeri<br />
di lato e tagliare, avvalendosi del bordo di un piatto.<br />
Cuocerli o su lastre di pietra incandescenti, o su una<br />
lastra di ghisa di almeno 3 centimetri, o sul piano della<br />
stufa a legna.<br />
55
Castagnata Stiana<br />
56<br />
Lo c a L i t à STIA<br />
co m u n e Stia<br />
Da t a Prima settimana di novembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Stia<br />
Piazza Pertini - Stia<br />
tel. 0575 504002<br />
e-mail: stia.comune@tin.<strong>it</strong><br />
Ufficio Turismo e Cultura<br />
tel. 0575 582285<br />
Le castagne hanno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per secoli la base alimentare<br />
della montagna casentinese e di conseguenza la<br />
coltura del castagno e la castagnatura erano operazioni<br />
centrali nel ciclo annuale. La sopravvivenza era garant<strong>it</strong>a<br />
da questo frutto. La Castagnata Stiana è un viaggio<br />
tra la gastronomia e la cultura della montagna casentinese.La<br />
castagnata è una festa dedicata alla regina<br />
dell’autunno che in passato ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o la principale<br />
fonte di sostentamento per la gente del Casentino.<br />
LE BRUCIATE<br />
Per preparare le bruciate si scelgono grossi marroni e<br />
si “castrano”, praticando loro un’incisione ventrale per<br />
ev<strong>it</strong>are che l’aumento del gas, provocato dal calore, le<br />
faccia “scoppiare”. Porle poi nella padella che si colloca<br />
sulle braci del focolare. Le “brici” sono cotte quando<br />
la buccia tende a staccarsi e alla pressione delle d<strong>it</strong>a la<br />
polpa cede. Porle allora in una casseruola, spruzzarle<br />
con vino nostrale, coprirle con un panno, lasciarle stufare<br />
per qualche minuto e gustarle ancora bollenti.
INTRAPHOTO<br />
Sagra dei Maccheroni con la Lepre<br />
Lo c a L i t à CASTELNUOVO<br />
co m u n e Subbiano<br />
Da t a Terzo weekend di settembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Subbiano<br />
Via Verdi, 9 - Subbiano<br />
tel. 0575 421742<br />
e-mail: urp@comune.subbiano.ar.<strong>it</strong><br />
Circolo Ricreativo Castelnuovese<br />
tel 329 2818380<br />
e-mail: circolocastelnuovese@libero.<strong>it</strong><br />
Pasta tipica preparata esclusivamente a mano, i maccheroni<br />
possono variare di foma ed essere sia quadrati<br />
che rettangolari, cond<strong>it</strong>i con sughi diversi. I maccheroni<br />
cond<strong>it</strong>i con il sugo di lepre rappresentano una vera<br />
special<strong>it</strong>à: infatti la lepre ha una particolare importanza<br />
nella tradizione gastronomica. La carne della lepre,<br />
come tutta quella di selvaggina, necess<strong>it</strong>a prima della<br />
preparazione di un’attenta marinatura. La sagra offre<br />
la possibil<strong>it</strong>à ai vis<strong>it</strong>atori di far conoscere questo piatto<br />
radicato nella tradizione aretina.<br />
MACCHERONI AL SUGO DI LEPRE<br />
PER I MACCHERONI: impastate 1 Kg di farina con 5<br />
uova e due gusci d’acqua o latte “stiepid<strong>it</strong>o”. Lavorate<br />
l’impasto a lungo in modo che la farina sia perfettamente<br />
amalgamata con le uova. Lasciatela riposare per<br />
circa un quarto d’ora e poi, con il mattarello, tirate la<br />
sfoglia, che non deve essere troppo sottile. Fate arieggiare<br />
la sfoglia, stendendola su un canovacchio in luogo<br />
ventilato, infine, a prosciugamento quasi ultimato, tagliatela<br />
in liste larghe un d<strong>it</strong>o e il più possibile lunghe.<br />
Arieggiate la pasta una seconda volta ed infine “buttatela”<br />
in abbondante acqua salata. PER IL SUGO DI<br />
LEPRE: fate soffriggere in olio extravergine di oliva un<br />
battuto di odori; quando cominciano a rosolare un<strong>it</strong>e i<br />
pezzi di lepre, che sarà stata marinata precedentemente<br />
per almeno 12 ore. Quando la carne ha preso un bel colore<br />
bagnatela con vino rosso o riutilizzate la marinata<br />
(vino, cipolla, ginepro, cannella) in cui è stata tenuta la<br />
lepre. Aggiungete il pomodoro a pezzi e fate cuocere<br />
lentamente per almeno tre ore.<br />
57
INTRAPHOTO<br />
INTRAPHOTO<br />
Sagra dei Baccelli e del Pecorino<br />
58<br />
Lo c a L i t à TALLA<br />
co m u n e Talla<br />
Da t a Prima domenica di maggio<br />
RefeRente<br />
Comune di Talla<br />
Via Verdi, 1 - Talla<br />
tel 0575 597512<br />
e-mail: talla@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco di Talla<br />
tel 0575 597657<br />
e-mail: prolocotalla@libero.<strong>it</strong><br />
I baccelli non sono altro che le fave più giovani e piccole<br />
e sono ottime da mangiare crude, accompagnate con un<br />
buon pecorino fresco. La sagra dà la possibil<strong>it</strong>à ai vis<strong>it</strong>atori<br />
di far conoscere la bontà di un prodotto semplice<br />
e radicato nelle nostre campagne, arricch<strong>it</strong>o dal gusto<br />
intenso del pecorino.<br />
FORMAGGIO E BACCELLI<br />
Piatto freddo preparato con i baccelli salati e cond<strong>it</strong>i con<br />
olio extravergine di oliva e dei tocchetti di formaggio.
Sagra della Castagna e del Vino Novello<br />
Lo c a L i t à TALLA<br />
co m u n e Talla<br />
Da t a Prima domenica di novembre<br />
RefeRente<br />
Comune di Talla<br />
Via Verdi, 1 - Talla<br />
tel 0575 597512<br />
e-mail: talla@casentino.toscana.<strong>it</strong><br />
Pro Loco di Talla<br />
tel 0575 597657<br />
e-mail: prolocotalla@libero.<strong>it</strong><br />
Le castagne cost<strong>it</strong>uiscono da secoli la base alimentare<br />
della montagna casentinese e di conseguenza la coltura<br />
del castagno e la castagnatura erano operazioni centrali<br />
nel ciclo annuale. La sopravvivenza era garant<strong>it</strong>a da<br />
questo frutto. Nel centro del paese vengono accesi dei<br />
grandi bracieri a legna dove vengono arrost<strong>it</strong>e le gustose<br />
castagne della zona.<br />
Negli stand gastronomici<br />
vengono anche offerte<br />
castagne lessate<br />
(ballotti) oltre ai tanti<br />
prodotti locali come il<br />
miele e il pecorino, il<br />
tutto accompagnato<br />
dall’ottimo vino novello:<br />
sapore di primo<br />
autunno, anticipo di<br />
caratteri e colori della<br />
nuova vendemmia.<br />
LE TAGLIATE<br />
Le castagne vanno<br />
“mondate”, cioè va<br />
tolta loro la buccia lasciando invece la “pelle”. Naturalmente<br />
per ottenere delle ottime tagliate è necessario<br />
usare i marroni la cui “sansa” è pochissimo tannica,<br />
e mantengono quindi un gradevolissimo sapore dolce.<br />
Mettetele a cuocere coperte di acqua salata, aromatizzata<br />
di finocchio. State attenti al modo di bollire e al<br />
punto di cottura: assolutamente non devono sfarsi.<br />
59
Sagra dei Baccelli<br />
60<br />
Lo c a L i t à FRAzIONE MONTEMARCIANO<br />
co m u n e Terranuova Bracciolini<br />
Da t a Seconda domenica di maggio<br />
RefeRente<br />
Comune di Terranuova Bracciolini<br />
Piazza della Repubblica, 16<br />
tel 055 919471<br />
e-mail: terranuova@val.<strong>it</strong><br />
Com<strong>it</strong>ato Montemarciano<br />
e-mail: com<strong>it</strong>ato.montemarciano@gmail.com<br />
I baccelli non sono altro<br />
che le fave più giovani<br />
e piccole e sono ottime<br />
da mangiare crude,<br />
accompagnate con un<br />
buon pecorino fresco. I<br />
baccelli vengono serv<strong>it</strong>i<br />
freschi cond<strong>it</strong>i con olio<br />
extravergine di oliva<br />
insieme al pecorino o<br />
alla finocchiona.<br />
FORMAGGIO<br />
E BACCELLI<br />
Piatto freddo preparato<br />
con i baccelli salati<br />
e cond<strong>it</strong>i con olio extravergine di oliva e dei tocchetti di<br />
pecorino o finocchiona.
Sagra del Fagiolo Zolfino<br />
Lo c a L i t à FRAzIONE PENNA<br />
co m u n e Terranuova Bracciolini<br />
Da t a Primo fine settimana di maggio<br />
RefeRente<br />
Associazione Com<strong>it</strong>ato Penna<br />
Mauro Tognaccini<br />
tel 055 9705035 - 345 5959960<br />
Il Fagiolo Zolfino è un prodotto d’eccellenza del Pratomagno.<br />
È chiamato così per il suo colore giallo pallido,<br />
simile allo zolfo. Le caratteristiche che lo esaltano sono<br />
la buccia finissima (particolar<strong>it</strong>à che lo rende molto digeribile)<br />
oltre alla consistenza densa e cremosa, l’intenso<br />
sapore, che lo fa apprezzare e lo rende compagno<br />
ideale di tanti piatti della cucina toscana. La sagra è<br />
un’ottima occasione per conoscere ed apprezzare uno<br />
dei prodotti d’eccellenza del nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />
FAGIOLI zOLFINI AL FIASCO<br />
Portate i fagioli accuratamente lavati all’interno del<br />
fiasco di vetro; aggiungete l’acqua, olio, sale, peperoncino,<br />
salvia e pomodoro. Riponete il fiasco tra le ceneri di<br />
legna arsa ancora calda, aggiungendo acqua di tanto in<br />
tanto e facendo attenzione che non fuoriesca e bagni il<br />
fiasco dall’esterno, pena lo scoppio immediato.<br />
Cond<strong>it</strong>e con olio extravergine di oliva (meglio se forte e<br />
fruttato) e adagiateli su fette di pane toscano abbrustol<strong>it</strong>o<br />
o serv<strong>it</strong>eli come contorno.<br />
61
INDICE DELLE SAGRE PER DATA<br />
MARzO<br />
Sagra delle Fr<strong>it</strong>telle<br />
CASTELNUOVO DEI SABBIONI Cavriglia 36<br />
Sagra della Fr<strong>it</strong>tella CORSALONE Chiusi della Verna 41<br />
APRILE<br />
Sagra della Lumaca al Sugo CAVRIGLIA 34<br />
Sagra della Trota LORO CIUFFENNA 48<br />
MAGGIO<br />
Sagra del Maccherone BATTIFOLLE Arezzo 5<br />
Sagra del Prugnolo PIEVE SANTO STEFANO 16<br />
Sagra del Cinghiale<br />
FORO BOARIO Castiglion Fiorentino 31<br />
Sagra dei Baccelli SPOIANO Civ<strong>it</strong>ella in Val di Chiana 43<br />
Sagra della Lumaca FOSSA DEL LUPO Cortona 44<br />
Sagra dei Baccelli e del Pecorino TALLA 58<br />
Sagra dei Baccelli<br />
MONTEMARCIANO Terranuova Bracciolini 60<br />
Sagra del Fagiolo Zolfino<br />
PENNA Terranuova Bracciolini 61<br />
GIUGNO<br />
Sagra del Crostino S. LEOLINO Bucine 26<br />
Sagra della Trota PAPIANO Stia 54<br />
LUGLIO<br />
Batt<strong>it</strong>ura del Grano e Sagra dei Maccheroni all’Ocio<br />
RUSCELLO Arezzo 24<br />
Sagra della Rana PIETRAVIVA Bucine 25<br />
Sagra delle Ranocchie e dei Prodotti Tipici<br />
CASTELLUCCIO Capolona 27<br />
Sagra della Ranocchia<br />
BROLIO Castiglion Fiorentino 32<br />
Sagra del Cinghiale LA NOCETA Castiglion Fiorentino 33<br />
Sagra del Raviolo CHITIGANO 38<br />
Sagra della Riboll<strong>it</strong>a<br />
SAN CLEMENTE IN VALLE Loro Ciuffenna 49<br />
Sagra dei Tortelli PAPIANO Stia 55<br />
AGOSTO<br />
Festa al Vecchio Ponte PONTE ALLA CHIASSA Arezzo 7<br />
Sagra del Raviolo di Partina PARTINA Bibbiena 9<br />
Sagra del Tortello alla Lastra<br />
COREzzO Chiusi della Verna 10<br />
Sagra della Pulenda POGGIO DI LORO Loro Ciuffenna 11<br />
62<br />
Festa dell’Uva SUBBIANO 17<br />
Sagra degli Gnocchi con Patata Bianca di Faltona<br />
TALLA 19<br />
Festa della Batt<strong>it</strong>ura PONTE BURIANO Arezzo 23<br />
Sagra della Pecora CHITIGNANO 37<br />
Sagra del Capriolo con Polenta RÒSINA Ch<strong>it</strong>ignano 39<br />
Sagra del Tartufo CHIUSI DELLA VERNA 40<br />
Sagra del Pane RIMBOCCHI Chiusi della Verna 42<br />
Sagra del Cinghiale PERGO DI CORTONA Cortona 45<br />
Sagra della Ranocchia LIERNA Poppi 52<br />
Sagra della Scottiglia LONNANO Pratovecchio 53<br />
SETTEMBRE<br />
Antica Festa del Tegame<br />
MONTE SOPRA RONDINE Arezzo 6<br />
Sagra del Collo d’Ocio MARCIANO DELLA CHIANA 12<br />
Sagra della Polenta MONTERCHI 13<br />
Sagra della Nana MONTAGNANO Monte San Savino 14<br />
Sagra della Porchetta MONTE SAN SAVINO 15<br />
Sagra della Pappardella alla Lepre<br />
POLICIANO Arezzo 22<br />
Festa della Patata di Cetica<br />
CETICA Castel San Niccolò 29<br />
Sagra del Panello con l’Uva CAVRIGLIA 35<br />
Sagra del Bastoncello Casereccio<br />
CASANUOVA Laterina 47<br />
Sagra dei Maccheroni con la Lepre<br />
CASTELNUOVO Subbiano 57<br />
OTTOBRE<br />
Sagra della Polenta RIGUTINO Arezzo 8<br />
Festa della Castagna CAPRESE MICHELANGELO 28<br />
Sagra della Polenta di Castagne<br />
CASTELLO Montemignaio 50<br />
Festa di Castagnatura RAGGIOLO Ortignano Raggiolo 51<br />
NOVEMBRE<br />
Sagra dei Bringoli e di San Martino ANGHIARI 21<br />
Festa della Castagna CETICA Castel San Niccolò 30<br />
Castagnata Stiana STIA 56<br />
Sagra della Castagna e del Vino Novello TALLA 59<br />
DICEMBRE<br />
Sagra del Baldino e della Polenta Dolce<br />
FALTONA Talla 18<br />
Sagra della Ciaccia Fr<strong>it</strong>ta<br />
SAN PIETRO A CEGLIOLO Cortona 46
I Prodotti della Provincia di Arezzo<br />
Carni<br />
Pollo del Valdarno<br />
Razza Chianina<br />
Porchetta di Monte San Savino<br />
Farine<br />
Farina di Castagne del<br />
Pratomagno<br />
Farina di Granturco Quarantino<br />
Farina di Mais Rustico per<br />
Polenta<br />
Salumi e insaccati<br />
Capocollo<br />
Ciccioli<br />
Finocchiona Toscana IGP<br />
Prosciutto del Casentino<br />
Prosciutto DOP Toscano<br />
Salame Toscano<br />
Sambudello<br />
Soprassata<br />
Tarese del Valdarno<br />
ITALIA<br />
Toscana<br />
Formaggi<br />
Abbucciato - Pecorino a latte<br />
crudo<br />
Caprino<br />
Raviggiolo e Ricotta<br />
Pecorino Toscano DOP<br />
Legumi<br />
Cece Piccino<br />
Fagiolo Coco Nano<br />
Fagiolo Zolfino<br />
Fagiolo dall’Occhio<br />
Frutta<br />
Mela Nesta<br />
Mela Rugginosa della Valdichiana<br />
Mela Stayman aretina<br />
Marrone di Caprese Michelangelo<br />
DOP<br />
Pera Coscia<br />
Olio<br />
Olio Extra Vergine di Oliva IGP<br />
Miele<br />
Miele Toscano: acacia, castagno,<br />
millefiori e melata<br />
Pesce<br />
Trota Fario Appenninica del<br />
Casentino<br />
Verdure e Ortaggi<br />
Basilico Gigante Toscano<br />
Bietola a Coste Sottili<br />
Cavolo Riccio Nero di Toscana<br />
Cipolla Rossa Toscana<br />
Cipolla Savonese<br />
Melanzana Violetta Fiorentina<br />
Patata Rossa di Cetica<br />
Pomodoro Costoluto Fiorentino<br />
Sedano Nostrale<br />
Tartufo Nero pregiato della<br />
Toscana<br />
Zafferano Aretino<br />
Zucchina Fiorentina<br />
TOSCANA Provincia di<br />
AREZZO<br />
Provincia<br />
di Arezzo<br />
Valdarno<br />
Casentino<br />
Valdichiana<br />
Arezzo<br />
Valtiberina
www.provincia.arezzo.<strong>it</strong><br />
grafica e impaginazione: Davide Coroneo