Il paesaggio extraurbano (PDF, 9.2 MB) - Comune di Campogalliano
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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Campogalliano</strong> PSC – QUADRO CONOSCITIVO – <strong>paesaggio</strong> 14<br />
Dell’assetto agrario così precisamente<br />
descritto nella Relazione sullo stato<br />
dell'agricoltura del circondario <strong>di</strong> Modena nel<br />
1870, nel territorio <strong>di</strong> <strong>Campogalliano</strong> rimangono<br />
oggi ben pochi segni: scomparsa la piantata, le<br />
sistemazioni a cavalletto o a rivale, le <strong>di</strong>mensioni<br />
me<strong>di</strong>e dei “campi” o delle “quadre”, riusciamo<br />
ancora a leggere (più dalle foto aeree o satellitari<br />
che nella percezione comune) l’orientamento<br />
principale delle sistemazioni idrauliche minori<br />
(scoline), che tuttora seguono, almeno nella<br />
parte settentrionale del territorio comunale,<br />
l’orientamento tipico della centuriazione romana.<br />
In alcuni casi – soprattutto nei terreni destinati a<br />
colture erbacee - anche la <strong>di</strong>mensione minore<br />
dei campi (circa 35 metri, -probabilmente riferibili<br />
all’actus romano) richiama quella presente nella<br />
seconda metà del XIX secolo; in altri la<br />
<strong>di</strong>mensione maggiore si attesta attorno alla<br />
lunghezza delle quadre, ma le tracce del<br />
<strong>paesaggio</strong> ottocentesco sono pressoché<br />
scomparse.<br />
2.1 L’evoluzione del <strong>paesaggio</strong> nel secondo<br />
dopoguerra (1955 – 1980)<br />
Come si può notare confrontando alcune<br />
fotografie aeree del territorio, il maggiore<br />
cambiamento si registra nell’intervallo 1995-<br />
1980; in questo periodo, oltre alla costruzione <strong>di</strong><br />
importanti infrastrutture viarie (autostrade A1 e<br />
A22) che segnano profondamente il territorio,<br />
assistiamo ad una grande espansione del<br />
territorio urbanizzato, sia per fini residenziali, che<br />
per fini produttivi. La costruzione dell’autostrada<br />
A22, e del relativo svincolo sulla S.P. 13 (via<br />
Ponte Alto – via Di Vittorio) porta anche ad una<br />
polarizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti, assegnando<br />
alle zone poste ad est dell’autostrada, e a quelle<br />
poste a nord <strong>di</strong> via Di Vittorio una destinazione<br />
produttiva, e riservando le zone poste a sud <strong>di</strong><br />
via Di Vittorio per le destinazioni residenziali e i<br />
servizi <strong>di</strong> quartiere.<br />
Anche il territorio <strong>extraurbano</strong> subisce in<br />
questo periodo delle profonde mo<strong>di</strong>ficazioni, sia<br />
con la comparsa <strong>di</strong> vaste zone (limitrofe al fiume<br />
Secchia) destinate alle attività estrattive, sia –<br />
soprattutto – per la trasformazione del<br />
<strong>paesaggio</strong> agrario. Possiamo facilmente notare<br />
che in questi 25 anni la struttura produttiva<br />
agraria passa da una molteplicità <strong>di</strong> proprietari e<br />
<strong>di</strong> colture, ad una semplificazione colturale e a<br />
un accorpamento delle proprietà.<br />
È in questo lasso <strong>di</strong> tempo che si assiste alla<br />
progressiva scomparsa della piantata<br />
tra<strong>di</strong>zionale, legata intimamente alla scomparsa<br />
pressoché totale della conduzione a mezzadria,<br />
che aveva così tanto peso nella formazione del<br />
<strong>paesaggio</strong> agrario che potremmo anche definire<br />
“tra<strong>di</strong>zionale”, se ciò non significasse un giu<strong>di</strong>zio<br />
venato dalla nostalgia per un periodo storico, un<br />
assetto proprietario e un <strong>paesaggio</strong><br />
definitivamente scomparsi.