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Il paesaggio extraurbano (PDF, 9.2 MB) - Comune di Campogalliano

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Campogalliano</strong> PSC – QUADRO CONOSCITIVO – <strong>paesaggio</strong> 8<br />

anche quella legata agli altri fattori percettivi<br />

legati agli altri sensi degli uomini.<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione dei caratteri fisici peculiari<br />

dei luoghi sarà integrata dalla evidenziazione<br />

degli elementi e dei luoghi oggetto <strong>di</strong> attribuzioni<br />

<strong>di</strong> significato da parte della popolazione, e delle<br />

permanenze delle trasformazioni storiche,<br />

lontane e recenti.<br />

1.4 <strong>Il</strong> <strong>paesaggio</strong> agrario dell’Emilia<br />

Romagna<br />

Non vi sono ovviamente elementi certi per<br />

ipotizzare quale fosse il <strong>paesaggio</strong> regionale in<br />

epoca preistorica, anche se si può facilmente<br />

intuire che fosse un <strong>paesaggio</strong> pressoché<br />

interamente naturale, vista la scarsità della<br />

popolazione umana, e la prevalenza della caccia<br />

e della pesca nell’alimentazione.<br />

1.4.1 <strong>Il</strong> <strong>paesaggio</strong> agrario dall’età del<br />

bronzo all’impero romano<br />

Successivamente, in epoca protostorica, e<br />

più precisamente a partire dalla metà del II<br />

millennio a.C., possiamo <strong>di</strong>re che:<br />

“ … in tutta la zona fra il Panaro e l'Arda – e<br />

a nord del Po – si era affermato il vasto<br />

fenomeno delle «terramare», termine con cui<br />

sono designati i resti (collinette o semplici tumuli)<br />

<strong>di</strong> ampi villaggi protetti da terrapieni e da fossati<br />

allagati. Quella terramaricola fu la prima cultura<br />

a lasciare un segno duraturo nel <strong>paesaggio</strong><br />

regionale … “ 21<br />

La cultura terramaricola (che appartiene<br />

all’età del bronzo), ebbe una brusca e<br />

inspiegabile conclusione attorno al 1200 a.C.;<br />

durante il IX secolo a.C. si sviluppò l’età del<br />

ferro, che si espresse pienamente nella cultura<br />

villanoviana. A partire dal VI secolo a.C.<br />

avvenne la penetrazione etrusca, e in seguito,<br />

verso la metà del IV secolo:<br />

“ … la Pianura Padana fu occupata da tribù<br />

celtiche […] le quali lasciarono però scarse<br />

tracce sul territorio. Gli scavi archeologici hanno<br />

rilevato un generale regresso dei processi avviati<br />

dagli Etruschi me<strong>di</strong>ante l'urbanizzazione ed una<br />

certa organizzazione degli spazi agricoli, nonché<br />

i primi interventi <strong>di</strong> controllo delle acque …” 22<br />

Durante l’epoca romana, in particolare a<br />

partire dal II secolo a.C., ebbe inizio la fase <strong>di</strong><br />

colonizzazione del territorio, con la fondazione a<br />

intervalli regolari – lungo la Via Aemilia – <strong>di</strong> una<br />

serie <strong>di</strong> colonie e piazzeforti militari, da cui:<br />

“ … ebbe inizio l’imponente progetto <strong>di</strong><br />

pianificazione e <strong>di</strong> appoderamento che nell’arco<br />

<strong>di</strong> due secoli mutò ra<strong>di</strong>calmente l’aspetto dello<br />

spazio agrario, introducendo una geometrica<br />

regolarità sconosciuta negli assetti naturali.<br />

L’organizzazione della campagna era basata su<br />

gran<strong>di</strong> quadrati sud<strong>di</strong>visi in 100 parcelle<br />

(centuriatio), in cui si praticava un’agricoltura<br />

intensiva basata in massima parte su campi <strong>di</strong><br />

cereali alternati a filari <strong>di</strong> vite maritata ad alberi:<br />

una struttura produttiva non <strong>di</strong>ssimile da quella<br />

della piantata sopravvissuta fino alla metà …<br />

[del ‘900]<br />

<strong>Il</strong> processo <strong>di</strong> colonizzazione si protrasse fino<br />

all’epoca <strong>di</strong> Augusto …; all’inizio dell’era volgare<br />

la Via Aemilia era ormai quasi dovunque<br />

fiancheggiata da una popolosa striscia <strong>di</strong> terreni<br />

coltivati larga in me<strong>di</strong>a una decina <strong>di</strong><br />

chilometri … “ 23<br />

Nel reticolato regolare della limitatio romana,<br />

si riscontrano agevolmente due elementi<br />

costitutivi che ne sottolineano la <strong>di</strong>fferenza<br />

rispetto alla precedente colonizzazione etrusca:<br />

“ … <strong>Il</strong> decumanus ed il cardo massimi […]<br />

non son solo delle linee ideali: segnano, col loro<br />

tracciato, i rigorosi e stabili confini dei lotti a<br />

coltura e, ad un tempo, i percorsi <strong>di</strong> una viabilità<br />

pubblica e vicinale, il cui sviluppo non ha<br />

precedenti … “ 24<br />

Invece il sistema agrario romano non segna<br />

un sostanziale progresso nei confronti <strong>di</strong> quello<br />

etrusco per quanto riguarda la sistemazione del<br />

suolo, che solo in età assai più tarda:<br />

“ … assumerà un consistente rilievo nel<br />

<strong>paesaggio</strong> italiano, quando i regolari tracciati dei<br />

fossi <strong>di</strong> scolo e delle alberature, e le <strong>di</strong>mensioni<br />

nuove dei campi, verranno a dare la sua<br />

moderna forma al <strong>paesaggio</strong> delle sistemazioni<br />

<strong>di</strong> pianura … “ 25<br />

Ancora oggi, in determinate ma estese<br />

porzioni del territorio regionale, le linee della<br />

centuriazione romana con<strong>di</strong>zionano<br />

frequentemente l’orientamento dei campi e dei<br />

filari, come il tracciato dei confini e delle vie<br />

vicinali:<br />

“ … sicché persino le più moderne opere <strong>di</strong><br />

bonifica o <strong>di</strong> sistemazione del suolo debbono<br />

inserirsi in questo quadro prestabilito, ed<br />

adeguare ad esso le proprie forme. Ci troviamo<br />

qui <strong>di</strong> fronte a uno dei casi più caratteristici <strong>di</strong><br />

quella che si potrebbe chiamare la «legge<br />

d’inerzia» del <strong>paesaggio</strong> agrario: che, una volta<br />

fissato in determinate forme, tende a perpetuarle<br />

– anche quando siano scomparsi i rapporti<br />

tecnici, produttivi e sociali che ne han<br />

con<strong>di</strong>zionato l’origine - finché nuovi e più decisivi

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