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16.06.2013 Views

28 L’Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica (EAACI) ha introdotto la distinzione tra reazioni avverse tossiche e non tossiche, definendo quelle tossiche, o da avvelenamento, come causate dalla presenza di tossine nell’alimento ingerito (come nel caso di funghi velenosi) e le non tossiche come dipendenti dalla specificità dell’individuo, dividendole in allergie o intolleranze. Generalmente si ritiene che le allergie siano mediate da meccanismi immunologici mentre le intolleranze non siano provocate dal sistema immunitario. Si parla di allergia alimentare quando il sistema immunitario reagisce istantaneamente, in maniera anomala, a un agente esterno (allergene) innocuo per la maggior parte delle persone. Tale reazione si esprime al primo contatto attraverso la formazione di anticorpi specifici, chiamati IgE, che hanno il compito di difendere l’organismo da ciò che, l’organismo stesso, riconosce come estraneo a sé, comportandosi in modo simile a quando reagiscono a batteri o virus. Le intolleranze alimentari dipendono, invece, da un progressivo accumulo di sostanze infiammatorie nell’organismo che scatena reazioni negative anche a distanza di tempo dall’assunzione del cibo ingerito, coinvolgendo il metabolismo ma non il sistema immunitario. La reazione scatenata MI VOGLIO BENE reazioni avverse ai cibi dall’ingestione di uno o più alimenti è legata alla quantità ingerita (dose-dipendente) ma, a differenza delle allergie alimentari, non è mediata da meccanismi immunologici, anche se si manifesta con l’insorgere di sintomi spesso sovrapponibili a quelli delle allergie stesse. Le reazioni istantanee allergiche, come l’orticaria data dall’ingestione di fragole, l’asma, l’edema delle mucose dopo aver mangiato crostacei o lo shock anafilattico, sono diverse dalla sintomatologia associata alle intolleranze alimentari. Queste infatti, perdurando nel tempo, possono dare luogo a problemi cronici e provocare alterazioni come difficoltà digestive, palpitazioni cardiache, alitosi, stanchezza dopo i pasti, crampi diurni e notturni, ipersudorazione, afte orali, aerofagia, pruriti, ecc... Questi e altri sintomi sono indicativi per suggerire la presenza di eventuali patologie dovute a una difficoltà dell’organismo a digerire o metabolizzare un alimento o un suo componente. É fondamentale quindi, se si ritiene di essere a rischio di allergie o intolleranze, consultare il proprio medico per individuare con precisione i cibi responsabili delle reazioni avverse e valutare il metodo diagnostico più idoneo tra quelli presenti, così da adottare delle sane abitudini alimentari escludendo gli allergeni responsabili.

Per maggiori informazioni, approfondimenti e suggerimenti pratici, vi consigliamo di visitare il sito del Ministero della Salute. ALLERGIA ALIMETARE INTOLLERANZA ALIMENTARE ¥che cosa é? É una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un suo componente. ¥Quando si manifesta? I sintomi di un’allergia alimentare si manifestano in breve tempo dall’ingestione di un particolare alimento. ¥Quali sono gli alimenti coinvolti? Anche se le allergie alimentari possono manifestarsi con qualsiasi alimento o componente alimentare, tra i più comuni vi sono: latte vaccino, uova, arachidi, crostacei, frutta secca, soia. ¥che cosa é? É una reazione negativa che dipende da una difficoltà dell’organismo a digerire o metabolizzare un alimento o un suo componente. ¥Quando si manifesta? I sintomi di un’intolleranza alimentare posso comparire anche a distanza di tempo dal consumo dell’alimento responsabile. ¥Quali sono gli alimenti coinvolti? Le due cause più comuni responsabili di un’intolleranza alimentare sono: lattosio e glutine. fonte: www.ministerodellasalute.it reazioni avverse ai cibi MI VOGLIO BENE 29

28<br />

L’Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica<br />

(EAACI) ha introdotto la distinzione tra reazioni avverse<br />

tossiche e non tossiche, definendo quelle tossiche, o<br />

da avvelenamento, come causate dalla presenza di tossine<br />

nell’alimento ingerito (come nel caso di funghi velenosi) e le<br />

non tossiche come dipendenti dalla specificità dell’individuo,<br />

dividendole in allergie o intolleranze.<br />

Generalmente si ritiene che le allergie siano mediate da<br />

meccanismi immunologici mentre le intolleranze non siano<br />

provocate dal sistema immunitario.<br />

Si parla di allergia alimentare quando il sistema immunitario<br />

reagisce istantaneamente, in maniera anomala, a un<br />

agente esterno (allergene) innocuo per la maggior parte delle<br />

persone. Tale reazione si esprime al primo contatto attraverso<br />

la formazione di anticorpi specifici, chiamati IgE, che<br />

hanno il compito di difendere l’organismo da ciò che, l’organismo<br />

stesso, riconosce come estraneo a sé, comportandosi<br />

in modo simile a quando reagiscono a batteri o virus.<br />

Le intolleranze alimentari dipendono, invece, da un progressivo<br />

accumulo di sostanze infiammatorie nell’organismo<br />

che scatena reazioni negative anche a distanza di tempo<br />

dall’assunzione del cibo ingerito, coinvolgendo il metabolismo<br />

ma non il sistema immunitario. La reazione scatenata<br />

MI VOGLIO BENE<br />

reazioni avverse ai cibi<br />

dall’ingestione di uno o più alimenti è legata alla quantità<br />

ingerita (dose-dipendente) ma, a differenza delle allergie alimentari,<br />

non è mediata da meccanismi immunologici, anche<br />

se si manifesta con l’insorgere di sintomi spesso sovrapponibili<br />

a quelli delle allergie stesse.<br />

Le reazioni istantanee allergiche, come l’orticaria data<br />

dall’ingestione di fragole, l’asma, l’edema delle mucose<br />

dopo aver mangiato crostacei o lo shock anafilattico, sono<br />

diverse dalla sintomatologia associata alle intolleranze<br />

alimentari. Queste infatti, perdurando nel tempo, possono<br />

dare luogo a problemi cronici e provocare alterazioni come<br />

difficoltà digestive, palpitazioni cardiache, alitosi, stanchezza<br />

dopo i pasti, crampi diurni e notturni, ipersudorazione, afte<br />

orali, aerofagia, pruriti, ecc...<br />

Questi e altri sintomi sono indicativi per suggerire la presenza<br />

di eventuali patologie dovute a una difficoltà dell’organismo<br />

a digerire o metabolizzare un alimento o un suo<br />

componente.<br />

É fondamentale quindi, se si ritiene di essere a rischio di<br />

allergie o intolleranze, consultare il proprio medico per individuare<br />

con precisione i cibi responsabili delle reazioni<br />

avverse e valutare il metodo diagnostico più idoneo tra quelli<br />

presenti, così da adottare delle sane abitudini alimentari<br />

escludendo gli allergeni responsabili.

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