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IL MAGAZINE PER SAPER SCEGLIERE ... - Alì Supermercati

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9<br />

La bevanda<br />

Espressione di una cultura evoluta<br />

e complessa, da millenni ormai, il<br />

tè e gli infusi accompagnano la<br />

vita dell’uomo in molti momenti<br />

della giornata, nei vari angoli del mondo.<br />

Rito ammantato di sacralità in Giappone. Fedele<br />

compagno nei nostri uffici, in tazze sempre<br />

più grandi. Tradizionale momento d’incontro<br />

familiare nelle case inglesi, arricchito da latte<br />

e zucchero. Indispensabile alleato, nelle diete<br />

più svariate, per le sue mille proprietà benefiche.<br />

Così importante da essere, dopo l’acqua,<br />

la bevanda più diffusa al mondo. Ma da dove<br />

arriva questo infuso, una volta sconosciuto ed<br />

esotico e oggi così comune da averne perduto<br />

le tracce nella memoria? Tante sono le leggende<br />

a riguardo ma le vere origini rimangono<br />

avvolte dal mistero. La storia ufficiale data il<br />

diffondersi del tè in Cina, ai primi secoli della<br />

nostra era. In precedenza le foglie della pianta<br />

erano raccolte e ridotte in poltiglia, fino a<br />

formare degli impiastri da applicare sulle parti<br />

doloranti per alleviare i dolori reumatici.<br />

Ogni dinastia,<br />

una tradizione!<br />

Nel VII sec. d.C., sotto la dinastia Tang, il tè<br />

divenne la bevanda nazionale cinese. Le foglie<br />

della pianta venivano cotte a vapore e poi<br />

pressate ed essiccate, formando dei panetti<br />

duri e facili da trasportare. Per poterlo consumare<br />

si staccava la quantità necessaria da<br />

questo blocco, per poi frantumarla nel mortaio<br />

e bollirla in acqua con altri ingredienti come<br />

sale, zenzero, buccia d’arancia e latte; qualche<br />

volta addirittura cipolle. Ancora oggi in Tibet,<br />

Mongolia e India il tè viene preparato quasi<br />

MI VOGLIO BENE<br />

Nobile<br />

la bevanda nobile<br />

allo stesso modo. Già nell’VIII secolo però, gran<br />

parte degli ingredienti erano scomparsi e il tè<br />

era ormai una bevanda alla moda, molto diffusa<br />

tra i dignitari di corte. Fu in questo periodo<br />

che venne scritta la prima opera “scientifica”<br />

sul tè: il Canone del Tè o Cha Ching, del poeta<br />

Lu Yu. Questo testo, divenuto famoso in breve<br />

tempo, descrive la pianta del tè da un punto di<br />

vista naturale, la scelta di foglie da effettuare<br />

durante la raccolta, la preparazione dell’infuso<br />

del tè e, infine, tutta la cerimonia che accompagna<br />

la preparazione e la degustazione della<br />

preziosa bevanda.<br />

Dal X secolo, sotto la dinastia Song, il tè conobbe<br />

la massima popolarità giocando un<br />

ruolo preponderante nella civiltà cinese. Costituiva<br />

parte del tesoro imperiale, era monopolio<br />

di Stato ed era usato come moneta di scambio.<br />

É di questo periodo la nascita di un nuovo<br />

modo di preparare e bere la preziosa bevanda.<br />

I pezzetti di pane di tè, venivano ora pestati<br />

fino a ridurli in polvere finissima che, messa<br />

poi in una ciotola con l’aggiunta di acqua calda,<br />

era sbattuta con un frustino di bambù fino<br />

a farla schiumare. Il tutto accompagnato da<br />

un rituale molto preciso che oggi sopravvive<br />

solo in Giappone nella Cerimonia del tè (Cha<br />

no yu).<br />

L’invasione mongola e l’avvento della dinastia<br />

Ming, nel XIII secolo, fecero scomparire completamente<br />

anche il ricordo di questa tecnica.<br />

Fu in quell’epoca, inoltre, che si passò dalla<br />

conservazione in pani a quella in foglie che<br />

vennero da allora cotte in padelle, essiccate e<br />

poi lasciate pochi minuti in infusione in acqua<br />

non bollente, seguendo il metodo che ancora<br />

oggi utilizziamo.<br />

Le leggende occidentali attribuiscono<br />

il merito della scoperta del tè a un<br />

remotissimo imperatore cinese, Shen<br />

Nong, celebre per la sua profonda<br />

conoscenza di erbe e piante medicinali.<br />

Questi, che amava molto viaggiare,<br />

durante le sue peregrinazioni era solito<br />

ristorarsi con acqua posta a riscaldare<br />

sul fuoco. Un giorno, nel 2737 a.C., si<br />

sarebbe seduto a riposare all’ombra<br />

di un albero di tè selvatico e alcune<br />

foglie staccatesi dalla pianta, sarebbero<br />

cadute nel recipiente dove l’acqua<br />

bolliva rendendo, all’istante, il liquido di<br />

colore giallo oro e diffondendo intorno<br />

una dolce fragranza. L’imperatore,<br />

incuriosito, avrebbe bevuto l’infuso<br />

dichiarando poi che dava vigore al corpo,<br />

felicità alla mente e determinazione<br />

negli scopi. Nacque così l’uso del tè.<br />

Secondo la tradizione cinese Shen<br />

Nong avrebbe usato il tè come antidoto<br />

contro le numerose piante velenose che<br />

ingeriva per scoprire e classificare le<br />

proprietà delle erbe medicinali.

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