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Guerra di liberazione - Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

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Ufficiali <strong>di</strong> fanteria e fu allora che ripeté il monito, poi scritto a gran<strong>di</strong><br />

lettere nel cortile della caserma stessa: “Coraggio, ar<strong>di</strong>mento, sacrificio<br />

e, se necessario, il combattimento”. Fatto sta che tutti si dettero<br />

da fare per mettere ancor più a posto l’ingresso, sempre ben tenuto.<br />

Quando Mussolini arrivò il colonnello comandante (mi pare Ronco)<br />

era nel cortile con una carriola a raccogliere le foglie. A un tratto si<br />

vide davanti Mussolini che, <strong>di</strong>smessa ogni solennità, “Ma bravo - gli<br />

<strong>di</strong>sse - proprio bravo!!”.<br />

Un’altra volta la Scuola Allievi fu visitata dal principe <strong>di</strong> Piemonte (el<br />

principìn) Umberto <strong>di</strong> Savoia. Quando si sparse la voce che Umberto<br />

era in caserma un foltissimo gruppo <strong>di</strong> persone (c’ero anch’io) si assiepò<br />

fuori della caserma per “vederlo”. Finalmente Umberto si affacciò<br />

alla finestra del portone principale e allora la gente, oltre a battere le<br />

mani, lo salutò gridando a più non posso: "Du-ce, Du-ce!!!". Ve l’immaginate<br />

la faccia <strong>di</strong> Umberto?<br />

2000<br />

206

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