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Guerra di liberazione - Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

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20 AGOSTO DEL ’44:<br />

IL DUOMO FU COPERTO DI MACERIE<br />

Fra venti giorni (quando questo settimanale sarà chiuso per ferie)<br />

ricorre il 54° anniversario del <strong>di</strong>roccamento a mine del campanile del<br />

Duomo <strong>di</strong> <strong>Fano</strong>.<br />

Si ba<strong>di</strong> che nel 1940 il Vescovo Mons. Del Signore aveva fatto molti e<br />

costosi lavori nella cattedrale per celebrarne l’ottavo centenario della<br />

costruzione.<br />

Dopo quattro anni dovette ricominciare tutto da capo, affrontando problemi<br />

enormi. “Non so - <strong>di</strong>ceva - quanti anni ci vorranno; ma prima <strong>di</strong> morire<br />

voglio rivedere il Duomo a posto!”. E anche questa volta la spuntò.<br />

Ritornando a quel tragico 1944 le cose cominciarono a mettersi male<br />

per la Cattedrale nella notte fra il 15 e il 16 gennaio. Aerei alleati sganciarono<br />

alcune bombe che colpirono non gravemente il tetto. Andarono<br />

in frantumi tutte le nuovissime vetrate comprese le sei, molto belle,<br />

istoriate da Vittorio Menegoni. Crollarono i soffitti <strong>di</strong> alcuni locali<br />

annessi alla sacrestia. Danni più gravi subirono i palazzi posti poco<br />

lontano dal Duomo.<br />

Le funzioni religiose ridotte al minimo furono <strong>di</strong>rottate verso la grande<br />

sacrestia ove si accedeva attraverso un cortile interno evitando la<br />

chiesa. Ed ecco il racconto un po’ sconnesso che delle giornate più tragiche<br />

ha registrato il Cancelliere Vescovile Mons. Agostino Narducci:<br />

“Venne l’or<strong>di</strong>ne tassativo <strong>di</strong> abbandonare la città... Diventarono sempre<br />

più <strong>di</strong>fficili le con<strong>di</strong>zioni con l’avvicinarsi delle azioni guerresche<br />

e coll’inasprimento continuo delle esigenze delle truppe Tedesche che<br />

imposero lavori, requisizioni <strong>di</strong> ogni specie senza alcun riguardo ai<br />

bisogni della popolazione. Non fissiamo qui i soprusi e le ruberie subìte<br />

dalla citta<strong>di</strong>nanza, ma certo le sofferenze furono gravissime e tali<br />

da lasciare il più brutto ricordo. Si può <strong>di</strong>re che i pericoli dei bombardamenti<br />

e delle armi passarono in seconda linea perché superati dalle<br />

malversazioni e prepotenze.<br />

Il giorno 20 agosto, senza preavvisi <strong>di</strong> sorta, anzi dopo una affermazione<br />

della autorità tedesca qui <strong>di</strong> stanza mentre la minaccia <strong>di</strong> atterrare<br />

i campanili della città si supponeva rientrata, potentissime mine<br />

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