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Guerra di liberazione - Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

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DOPO L’8 SETTEMBRE A FANO<br />

Non inten<strong>di</strong>amo fare tutta la possibile cronaca dei giorni e dei mesi che<br />

seguirono l’8 settembre, ma solo richiamare qualche dato che molti<br />

non conoscono o hanno <strong>di</strong>menticato.<br />

La Concentrazione antifascista <strong>di</strong> Pesaro pubblica sul “Corriere adriatico”<br />

l’11settembre 1943 un or<strong>di</strong>ne del giorno e saluta “l’esercito con<br />

il quale il popolo si stringe in una volontà sola per la <strong>di</strong>fesa della<br />

Patria”. Le cose, però, andarono <strong>di</strong>versamente. Il 14 settembre il<br />

Comando della zona militare <strong>di</strong> Ancona sciolse i reparti stanziati a<br />

<strong>Fano</strong>. Ad evitare future accuse <strong>di</strong> <strong>di</strong>serzione i militari furono inviati in<br />

licenza; nei giorni seguenti i tedeschi occuparono le caserme Paolini e<br />

Montevecchio senza trovare alcuna resistenza.<br />

Il 14 e il 15 settembre c’era stata l’invasione della caserma Paolini,<br />

sede della scuola allievi ufficiali <strong>di</strong> complemento. Furono asportati<br />

materiali e suppellettili, ma non furono prelevate armi o munizioni perché,<br />

si sentiva <strong>di</strong>re, “ormai la guerra è finita”: quello che sarebbe successo<br />

non era immaginabile dai più. E qui è bene ricordare che subito<br />

dopo l’8 settembre molti a <strong>Fano</strong>, come altrove, pensavano con notevole<br />

ingenuità, alimentata anche dalla scarsità delle informazioni sui<br />

tedeschi e sugli alleati, che fosse prossimo uno sbarco degli angloamericani.<br />

Il tenente colonnello Giuseppe Cecchini, del 94° Fanteria,<br />

ad<strong>di</strong>rittura lo ipotizzò fra Ancona e Pesaro e, conseguentemente, operò<br />

clandestinamente in tale ottica organizzando, a partire dal 16 settembre,<br />

un piccolo reparto da lui chiamato “Battaglione della <strong>liberazione</strong><br />

Fortes in Fide”. Tale reparto che avrebbe dovuto unirsi agli alleati non<br />

raggiunse mai la consistenza e la forza <strong>di</strong> un battaglione né condusse<br />

azioni belliche contro i tedeschi: la sua fu solo una testimonianza <strong>di</strong><br />

amor <strong>di</strong> Patria. Non è un <strong>di</strong> più ricordare che Giuseppe Cecchini era<br />

profondamente cattolico.<br />

A <strong>Fano</strong> un <strong>di</strong>staccamento G.A.P. (Gruppo <strong>di</strong> Azione Partigiana) fu formato<br />

con un centinaio <strong>di</strong> uomini solo nell’aprile 1944. L’iniziativa fu<br />

del locale Comitato <strong>di</strong> Liberazione Nazionale presieduto dall’avv.<br />

Enzo Capalozza. Detto Comitato nel periodo clandestino aveva sede<br />

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