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OSHO IN TIBET MANTRA E CANZONI TERAPIA - Oshoba

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NOVEMBRE 2012 – € 5,00 Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abbon. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Varese<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong> <strong>TIBET</strong><br />

una storia di secoli<br />

<strong>MANTRA</strong> E <strong>CANZONI</strong><br />

intervista a<br />

Premal&Miten<br />

<strong>TERAPIA</strong><br />

dal dolore alla gioia


nuovolibro<br />

di<br />

<strong>OSHO</strong>TIMES<br />

L’ARTE DELLA MEDITAZIONE<br />

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la fragranza,<br />

la visione<br />

momenti di luce<br />

con osho<br />

G<br />

uarda in profondità<br />

nel tuo cuore,<br />

ascolta la sua voce calma<br />

e leggera. E ricorda una<br />

cosa: solo le aspirazioni<br />

del cuore possono<br />

portare una vita<br />

alla realizzazione,<br />

mai le ambizioni.<br />

La vita può conoscere<br />

la beatitudine<br />

solo per mezzo del cuore,<br />

mai per mezzo<br />

della mente. <strong>OSHO</strong><br />

04<br />

Osservatorio<br />

Ecologia interiore<br />

di Marga.<br />

06<br />

Per illuminare il tuo cammino<br />

Rare lettere di Osho a Ma<br />

Yoga Sohan, discepola fin<br />

dagli anni ‘60.<br />

08<br />

Terapia... il dolore e la gioia<br />

Imparare ad amare<br />

se stessi non è facile.<br />

Bali ne parla con Svagito.<br />

11<br />

L’illusione del cuore<br />

Osho risponde con una vera e<br />

propria “bastonata Zen” a una<br />

domanda di Coleman Barks, il<br />

noto traduttore in inglese delle<br />

poesie di Jalaluddin Rumi,<br />

poeta e mistico Sufi<br />

del XIII secolo.<br />

16<br />

Fiori selvaggi.<br />

In viaggio coi mantra e le canzoni<br />

Deva Premal&Miten ci parlano<br />

di meditazione, di Osho,<br />

del loro amore...<br />

e della loro musica!<br />

21<br />

Tutto nasce dall’amore<br />

Al di là della competizione,<br />

dell’autoaffermazione,<br />

dell’ideologia, della corsa<br />

alla ricchezza.<br />

Proposte pratiche di Osho.<br />

22<br />

Speciale: <strong>TIBET</strong><br />

• Una storia che dura<br />

da secoli<br />

Osho e il Tibet: il XVI Lama<br />

Karmapa parla di una vita<br />

passata di Osho in Tibet<br />

• Un esperimento<br />

Anche Osho parla della sua<br />

statua d’oro conservata nella<br />

“Sala delle Incarnazioni”.<br />

• Il suono del silenzio<br />

Om Mani Padme Hum.<br />

Il solo paese al mondo che<br />

abbia dedicato tutto il suo<br />

genio all’esplorazione interiore<br />

è il Tibet. E le scoperte fatte<br />

sono di immenso valore. Om<br />

Mani Padme Hum è una delle<br />

espressioni più belle per indicare<br />

l’esperienza suprema.<br />

Osho<br />

• La ruota della vita<br />

e della morte<br />

E Osho all’improvviso si<br />

ricorda il Bardo Thodol...<br />

• Il sorriso del vento<br />

Un grande senso<br />

di fratellanza e fiducia...<br />

L’esperienza di un viaggio<br />

in Tibet.<br />

44<br />

sommario<br />

30<br />

La magia dei colori<br />

L’Aura-Soma è un sistema<br />

basato sui colori e sulle energie<br />

vive di cristalli, erbe e olii<br />

essenziali. Ne parliamo con<br />

Darshana, che lo utilizza<br />

anche in connessione<br />

con l’astrologia.<br />

32<br />

Mi riempivo l’animo<br />

a ogni sguardo...<br />

A Osho Miasto per la prima<br />

volta: eventi, festa, sguardi<br />

aperti e meditazione!<br />

Tre racconti.<br />

35<br />

Tutto si muove in cicli<br />

Dagli alti e bassi della vita<br />

di tutti i giorni ai grandi<br />

periodi storici...<br />

Ogni venticinque secoli si<br />

giunge a una vetta e se sai<br />

usare questo momento, puoi<br />

illuminarti facilmente. Osho<br />

36<br />

Per non lottare contro gli altri<br />

Quanta energia sprechiamo<br />

nel volere che gli altri siano<br />

diversi?<br />

Considerazioni di Anando.<br />

38<br />

Dalla mente alla nonmente<br />

Dal pensiero al non-pensiero,<br />

dalla superficie al centro...<br />

e la lingua fa da ponte!<br />

Una millenaria tecnica<br />

indiana.<br />

41<br />

L’avventura più grande<br />

Fino all’ultimo momento puoi<br />

indagare, imparare... crescere.<br />

Maneesha ci parla del suo<br />

training su un approccio<br />

meditativo nei confronti della<br />

morte, parte di un progetto di<br />

più ampio respiro.<br />

27<br />

44<br />

Soul hunting: a caccia dell’anima<br />

Il viaggio sciamanico per<br />

recuperare la tua anima...<br />

Ce ne parla Nirava.<br />

46<br />

Osservare... senza far nulla<br />

Scientificità e magia<br />

della Vipassana<br />

Bali intervista Gopal.<br />

50<br />

News<br />

58<br />

Una porta sull’anima<br />

Iniziazione, meditazione,<br />

appagamento<br />

Di Marga.<br />

62<br />

L’oroscopo di novembre<br />

63<br />

Vetrina delle opere di Osho<br />

11<br />

GIUGNO 2012 3


OSSERVATORIO<br />

TERRA<br />

Ecologia interiore<br />

for Ecoliteracy, Centro<br />

per l’Ecoalfabetizzazione, fon-<br />

ILCenter<br />

dato da Fritjof Capra e altri<br />

scienziati nel 1995, propone sempre<br />

interessanti e importanti iniziative per<br />

educare le persone all’amore per la<br />

natura e per l’ambiente, visti come<br />

riflesso dell’amore e del rispetto di sé<br />

e degli altri esseri umani. È appena<br />

uscito un loro libro Ecoliterate: How<br />

Educators Are Cultivating Emotional,<br />

Social, and Ecological Intelligence<br />

(Ecoalfabetizzazione: come gli educatori<br />

coltivano l’intelligenza emotiva,<br />

sociale e ecologica) di Daniel Goleman,<br />

Lisa Bennett e Zenobia Barlowed,<br />

Editore Jossey-Bass, in cui<br />

identificano cinque “pratiche” vitali<br />

che integrano tre ambiti dell’intelligenza:<br />

emotivo, sociale ed ecologico.<br />

Ecco un estratto del libro in cui spiegano<br />

le cinque pratiche:<br />

“Lavoriamo per dare ispirazione agli<br />

insegnanti a usare una varietà di<br />

opportunità di apprendimento che<br />

aiutino gli studenti a prendere in considerazione<br />

e quindi ad applicare<br />

queste pratiche in diversi ambiti e<br />

contesti. Queste pratiche permettono<br />

agli studenti di rafforzare ed estendere<br />

la loro capacità di vivere in<br />

modo sostenibile.<br />

1. Sviluppare empatia per tutte le<br />

forme viventi incoraggia gli studenti a<br />

espandere il loro senso di compassione<br />

verso gli altri. Spostarsi dallo schema<br />

mentale dominante nella nostra<br />

società, che considera gli esseri umani<br />

separati e superiori al resto della vita<br />

sulla Terra, a una visione che riconosce<br />

gli umani come membri di una<br />

sistema di vita, gli studenti espandono<br />

il loro prendersi cura, preoccuparsi e<br />

avere interesse verso una rete di relazioni<br />

più ampia.<br />

2. Adottare la sostenibilità come pratica<br />

comune è il risultato della consapevolezza<br />

che gli organismi non esistono<br />

in isolamento. La qualità della<br />

rete di relazioni in ogni comunità<br />

vivente determina la sua abilità collettiva<br />

di sopravvivere e crescere in salute.<br />

Imparando il modo meraviglioso in<br />

cui le piante, gli animali e gli altri esseri<br />

viventi sono interdipendenti, gli studenti<br />

sono ispirati a considerare il<br />

ruolo dell’interconnessione all’interno<br />

delle loro comunità e a vedere il valore<br />

del rafforzare queste relazioni pensando<br />

e agendo in modo cooperativo.<br />

3. Rendere visibile l’invisibile aiuta<br />

gli studenti a riconoscere l’effetto del<br />

comportamento umano sulle altre<br />

per sone e sull’ambiente. L’impatto del<br />

comportamento umano si è espan so<br />

esponenzialmente nel tempo, nello<br />

spazio e in grandezza, rendendo difficile<br />

se non impossibile comprenderne<br />

pienamente gli effetti. Usare<br />

degli strumenti per rendere visibile<br />

questo invisibile rivela le implicazioni<br />

più remote del comportamento<br />

umano e ci permette di agire in modi<br />

che sono più orientati ad affermare e<br />

sostenere la vita.<br />

4. Anticipare conseguenze indesiderate<br />

è una doppia sfida: predire le potenziali<br />

implicazioni del nostro comportamento<br />

al meglio possibile e al tempo<br />

stesso accettare il fatto che non siamo<br />

in grado di prevedere tutte le possibili<br />

associazioni di causa-effetto. Assumendo<br />

che lo scopo finale sia migliorare<br />

la qualità della vita, gli studenti<br />

possono adottare il “pensiero sistemico”<br />

e il “principio di prudenza” come<br />

linee guida per coltivare un modo di<br />

vivere che protegga piuttosto che<br />

distruggere la rete vitale. Contemporaneamente<br />

costruiamo flessibilità,<br />

sostenendo la capacità delle comunità


naturali e sociali di ripartire da conseguenze<br />

inaspettate.<br />

5. Comprendere in che modo la natura<br />

sostiene la vita è un imperativo per<br />

gli studenti, al fine di dare forma a una<br />

società che tenga conto delle generazioni<br />

future e delle altre forme di vita.<br />

La natura ha sostenuto con successo<br />

la vita sulla Terra per miliardi di anni,<br />

quindi esaminando i processi naturali<br />

impariamo strategie che sono applicabili<br />

nell’organizzare gli sforzi umani”.<br />

Il Center non scrive soltanto libri, ma<br />

promuove iniziative a vari livelli del<br />

sistema educativo americano. Un progetto<br />

recente ha avuto luogo a San<br />

Francisco (e ancora continua), all’interno<br />

del Juvenile Justice Center, il carcere<br />

minorile, dove un gruppo di<br />

ragazze adolescenti è stato impegnato<br />

nella costruzione e coltivazione di un<br />

orto nel piccolo cortile asfaltato e circondato<br />

di filo spinato del riformatorio.<br />

Con l’aiuto degli educatori hanno<br />

costruito cinque letti di terra rialzati<br />

dove coltivano erbe e verdure, e hanno<br />

imparato tutto ciò che nemmeno un<br />

contadino sa di terreni, minerali,<br />

nitrogeni, semine e raccolti e del ciclo<br />

vitale delle piante. Hanno persino dato<br />

dei nomi ai loro letti di terra e non<br />

vedono l’ora di andarci a lavorare. Le<br />

ragazze, raccontano gli educatori, si<br />

sono impegnate con molta energia e<br />

amore, lavorando con serenità e dedizione;<br />

questi risultati sono tanto più<br />

significativi se si pensa che queste<br />

ragazze sono a tutti gli effetti soggetti<br />

criminali, condannate per delitti che<br />

vanno dalla fuga dalla comunità alloggio<br />

all’omicidio. La maggior parte di<br />

loro è di colore, non ha una famiglia<br />

e sin dalla più tenera età ha dovuto<br />

fare i conti con la povertà, i traumi, la<br />

violenza e passa la maggior parte del<br />

suo tempo in piccole celle individuali.<br />

Ma con l’aiuto del Center, un piccolo<br />

settore del carcere minorile sta respirando<br />

di nuova e verde vita. Per la<br />

prima volta parole come “bellezza” e<br />

“nutrimento” stanno prendendo pie -<br />

de e gli educatori sperano che in uno<br />

stato come la California, dove i crimini<br />

minorili hanno un tasso di recidiva<br />

dell’80%, anche il minimo cambiamento<br />

nella vita interiore di queste studentesse<br />

possa avere delle profonde<br />

implicazioni. “Nell’imparare a essere<br />

delicate e a prendersi cura di cose così<br />

piccole, come le piante o gli insetti e i<br />

vermi, imparano a prendersi cura di se<br />

stesse e degli altri” osserva Megan<br />

Mercurio, insegnante del carcere, e<br />

continua: “noto che già mostrano più<br />

compassione e empatia l’una nei confronti<br />

delle altre. Coltivare un giardino<br />

non è solo divertente, mostra loro<br />

come è importante andare d’accordo<br />

e lavorare insieme per costruire qualcosa<br />

di bello”.<br />

Per molte studentesse il giardino è<br />

diventato un tempio di benessere e<br />

speranza: “Mi fa sentire felice e rilassata<br />

guardare le belle cose che abbiamo<br />

piantato e vederle crescere” dice<br />

Renecia, diciott’anni appena compiuti,<br />

“nessuno penserebbe mai di trovare<br />

un orto nel cortile di un carcere<br />

minorile. La gente quando ci guarda<br />

vede solo delle delinquenti. Io sento,<br />

quando veniamo qui, di venire in un<br />

luogo di pace. Mi piace togliere le<br />

erbacce, mi piace togliere quello che<br />

non va per dare lo spazio di crescere a<br />

qualcos’altro”.<br />

Marga<br />

Per maggiori informazioni sul lavoro del<br />

Center vedi: www.ecoliteracy.org<br />

Per maggiori informazioni sul lavoro di Fritjof<br />

Capra vedi anche la nostra pubblicazione Ecologia<br />

Interiore, acquistabile su www.oshoba.it<br />

“<br />

L’essenza della saggezza è agire in<br />

armonia con la natura, è il messaggio<br />

di tutti i grandi mistici: Lao-tzu,<br />

Buddha, Sosan, Sanai. Gli animali lo<br />

fanno in modo inconscio, l’uomo deve<br />

agire in armonia con la natura in piena<br />

consapevolezza. L’uomo può anche<br />

scegliere di non vivere in armonia con<br />

la natura, quindi la sua responsabilità<br />

osservatorio<br />

è immensa! L’animale non può andare<br />

fuori strada e perdersi, non ne è<br />

capace, perché in nessun animale c’è<br />

consapevolezza. Anche voi, quando<br />

siete immersi in un sonno profondo,<br />

vivete in sintonia con la natura, ecco<br />

perché il sonno profondo è così rilassante<br />

e rigenerante: sei in contatto<br />

con la sorgente. Il sonno è un modo<br />

animalesco per essere in contatto con<br />

la sorgente. Devi retrocedere nel<br />

tempo di milioni di anni e tornare<br />

simile a un animale, ma così facendo<br />

regredisci, torni indietro, fino a<br />

raggiungere le origini di te stesso, le<br />

tue fondamenta.<br />

Esiste un altro modo per superare<br />

se stessi: puoi salire fino all’attico,<br />

elevarti al massimo, percorrendo la<br />

via dei buddha. In questo modo<br />

puoi trascendere te stesso entrando<br />

consapevolmente in contatto<br />

con la natura.<br />

Questa è l’essenza della saggezza:<br />

essere in sintonia con la natura, con<br />

il ritmo naturale dell’universo. Provaci!<br />

Qualche volta, seduto accanto<br />

a un albero, entra in sintonia con<br />

il ritmo naturale dell’universo, con<br />

consapevolezza. Diventa una cosa<br />

sola con la natura, lascia che ogni<br />

confine si dissolva: diventa l’albero,<br />

diventa l’erba, diventa il vento e<br />

all’improvviso vedrai accadere in te<br />

qualcosa che non ti era mai accaduto<br />

prima.<br />

I tuoi occhi diventeranno psichedelici,<br />

gli alberi saranno più verdi che<br />

mai, le rose saranno più splendenti e<br />

ogni cosa diventerà luminosa. Dalla<br />

tua gola scaturirà un canto improvviso<br />

e non saprai da dove proviene.<br />

Sentirai i tuoi piedi pronti a danzare,<br />

sentirai la danza vibrare nelle tue<br />

vene, riuscirai a sentire la musica<br />

dentro e fuori di te.<br />

Questo è lo stato di creatività e questa<br />

può essere definita la sua qualità<br />

essenziale: essere in armonia con la<br />

natura, essere in sintonia con la vita<br />

e con l’intero universo.<br />

TRATTO DA: Osho, Lo specchio del cuore, NSC<br />

NOVEMBRE 2012 5


Lettera 23<br />

Quando al mattino si fa l’alba, lo<br />

accetto e quando arriva la sera, la<br />

accetto. La luce ha la sua beatitudine<br />

e anche l’oscurità ha la sua beatitudine.<br />

Dopo averlo compreso non ho mai<br />

più conosciuto alcuna infelicità.<br />

Un mistico lasciò il suo monastero e<br />

quando ritornò gli dissero che il suo<br />

unico figlio era morto e che il corteo<br />

funebre se ne era appena andato. Si<br />

sentì folle dal dolore, perché non glielo<br />

avevano detto? Accecato dal furore<br />

corse verso il luogo della cremazione e<br />

6 osho times<br />

Per illuminare<br />

il tuo cammino...<br />

L E T T E R E A S O H A N<br />

Ancora prima che si stabilisse a Pune quello<br />

che è ora il Meditation Resort, Osho guidava<br />

campi di meditazione in varie località<br />

dell’India; alla fine di uno di questi campi,<br />

a Matheran, mentre Osho era in procinto di<br />

andarsene, Ma Yoga Sohan, una discepola<br />

molto amata, iniziò a piangere. Osho le promise<br />

che, dal momento che non aveva niente<br />

da offrirle in cambio delle sue lacrime, le<br />

avrebbe scritto una lettera ogni giorno. Le<br />

disse anche di conservarle, in modo che un<br />

giorno potessero essere pubblicate.<br />

Le scrisse in tutto 100 lettere e abbiamo<br />

deciso di proporvene alcune: un piccolo<br />

grande dono da non perdere!<br />

raggiunse il corteo funebre. Il suo maestro<br />

camminava accanto alla salma.<br />

L’uomo corse, si aggrappò al maestro<br />

ed era quasi inconscio dal dolore. Poi<br />

chiese al maestro: “Per favore dimmi<br />

alcune parole di consolazione, sto<br />

impazzendo”. Il maestro rispose: “Perché<br />

parole? Entra in contatto con la<br />

verità, non c’è consolazione più grande.<br />

E sollevando il coperchio della bara<br />

del morto disse: “Guarda! Qualsiasi<br />

cosa sia, guardala!”.<br />

L’uomo guardò. Le lacrime si fermarono.<br />

La salma giaceva davanti a lui.<br />

Continuò a guardarla e dentro di lui si<br />

fece strada una comprensione: Ciò che<br />

è, è. Cosa c’è da ridere o piangere?<br />

Se la vita è una realtà, anche la morte<br />

è una realtà. Ciò che è, è. Volere che<br />

sia altrimenti significa creare infelicità.<br />

Una volta ero molto ammalato. I dottori<br />

erano spaventati e negli occhi di<br />

chi mi stava vicino c’era una profonda<br />

angoscia. Io avevo veramente vo -<br />

glia di ridere, perché non vedevo l’ora<br />

di fare esperienza della morte. La<br />

morte non arrivò, ma feci esperienza<br />

di una verità: tutto ciò che accettiamo<br />

non può renderci infelici.<br />

Lettera 24<br />

Stavo accompagnando un corteo funebre<br />

e dissi alla gente che si trovava lì.<br />

“Siete ciechi se non considerate questo<br />

come il vostro stesso funerale. Per quel<br />

che mi riguarda mi vedo al posto di<br />

quel cadavere tutto fasciato. Ahimè! Se<br />

solo poteste vederla così anche voi,<br />

tutta la vostra vita sarebbe diversa”.<br />

Se avete conosciuto la vostra stessa<br />

morte, il fuoco dell’attenzione si sposta<br />

dal mondo alla verità.<br />

Sheik Sadi ha scritto:<br />

Molto tempo fa, sulle spiagge di Dajla,<br />

il teschio di un cadavere disse alcune<br />

cose a un viaggiatore. Disse: “Oh<br />

amato, cammina con più attenzione!<br />

Una volta avevo un regno e indossavo<br />

una corona. La vittoria accompagnava<br />

ogni mio passo e camminavo come


se stessi volando. Ero perso in questa<br />

inconsapevolezza. Poi all’improvviso<br />

un giorno arrivò la fine di tutto. I<br />

vermi mi hanno mangiato e ogni piede<br />

che passa mi prende a calci. Quindi<br />

togli dalle tue orecchie i tappi dell’inconsapevolezza<br />

in modo da poter ricevere<br />

l’insegnamento che arriva dalla<br />

voce dei morti”.<br />

Qual è l’insegnamento che arriva<br />

dalla voce dei morti? E lo ascoltiamo<br />

mai? Se lo ascolti davvero la tua vita<br />

sarà trasformata.<br />

La morte è legata alla nascita. Ciò<br />

che giace tra queste due non è vita,<br />

ma soltanto un’apparenza della vita.<br />

Come potrebbe essere vita? Perché la<br />

vita non può morire! La nascita ha<br />

una fine, ma non la vita; e la morte<br />

ha un inizio, ma la vita no. La vita è<br />

al di là di entrambe.<br />

Se non lo sai non sei viva, anche se forse<br />

stai vivendo. E se lo sai non muori nemmeno<br />

dopo la morte.<br />

Lettera 25<br />

A meno che, e fino a che, non sei libera<br />

dal flusso automatico dei pensieri,<br />

frequentare templi e luoghi di culto<br />

non avrà alcun valore, i rosari che tieni<br />

tra le mani sono tutti falsi.<br />

Se diventi libera dalle onde dei pensieri,<br />

poi ovunque ti trovi a essere è<br />

un tempio e qualsiasi lavoro tu faccia<br />

è un rosario.<br />

Una volta qualcuno disse a un mistico:<br />

“Mia moglie non ha alcuna fede<br />

nel seguire una religione. Se per favore<br />

potessi farla ragionare… sarebbe<br />

molto bello”.<br />

Il mattino seguente il mistico si recò<br />

alla casa di quell’uomo. Trovò la<br />

moglie fuori in giardino. Il mistico le<br />

chiese di suo marito e la moglie rispose:<br />

“Per quel che ne so in questo<br />

momento starà litigando nella bottega<br />

di qualche ciabattino”.<br />

C’era ancora la foschia che accompagna<br />

il momento prima dell’alba. Il<br />

il maestro<br />

marito era impegnato col suo<br />

rosario nella stanza adiacente,<br />

dedicata alla preghiera.<br />

Non poté tollerare una bugia<br />

tanto sfacciata, uscì immediatamente<br />

e disse: “È assolutamente<br />

falso, ero nel mio tempio”.<br />

Persino il mistico fu sorpreso,<br />

ma la moglie disse: “Eri<br />

davvero nel tempio? Il rosario<br />

era nelle tue mani, il tuo corpo<br />

era nella stanza delle preghiere,<br />

ma la tua mente non era<br />

forse da qualche altra parte?”.<br />

Il marito tornò in sé. Era vero,<br />

mentre sgranava il rosario era<br />

andato, col pensiero, alla bottega<br />

del ciabattino. Doveva<br />

comprare delle scarpe e aveva<br />

detto alla moglie, la sera prima, che<br />

sarebbe andato a comprarle come<br />

prima cosa al mattino seguente. E nei<br />

suoi pensieri aveva iniziato a contrattare<br />

e litigare sul prezzo delle scarpe!<br />

Lascia andare i pensieri, sii senza pensieri<br />

e ovunque ti troverai, dio, il divino,<br />

saranno lì per te. Dove andrai a cercarli?<br />

E come farai a cercare qualcosa<br />

che non conosci nemmeno? Non li troverai<br />

cercandoli, ma creando pace in te<br />

stessa. Fino a oggi nessuno è mai<br />

“andato”, piuttosto è il divino che va<br />

per conto suo da chiunque lo inviti nel<br />

modo giusto. È inutile andare al tempio.<br />

Quelli che lo sanno, diventano<br />

templi loro stessi.<br />

Lettera 26<br />

“Chi sono?”.<br />

Le porte della saggezza restano chiuse<br />

per chiunque non ponga a se stesso<br />

questa domanda. Questa è l’unica<br />

chiave che apre quelle porte. Chiediti:<br />

“Chi sono?”. E se lo chiedi con<br />

intensità e totalità riceverai la risposta<br />

da dentro.<br />

Carlyle è diventato vecchio, il suo<br />

corpo ha già visto ottanta primavere.<br />

Il corpo che un tempo era bello e in<br />

salute ora è malandato e stanco: i segni<br />

della tarda età sono chiaramente visibili.<br />

Questo aneddoto accade un mattino<br />

della sua vecchiaia.<br />

Carlyle era nel bagno e dopo il bagno,<br />

mentre si asciugava, improvvisamente<br />

fu fulminato dal pensiero che il corpo<br />

che conosceva come suo se ne era andato<br />

da molto tempo. Il suo corpo era<br />

cambiato completamente. Dov’era il<br />

corpo che aveva tanto amato? Il corpo<br />

di cui si era sentito così orgoglioso era<br />

ora in rovina! E allo stesso tempo ebbe<br />

anche una consapevolezza completamente<br />

nuova: “Anche se il corpo non<br />

è più lo stesso io sono lo stesso, non<br />

sono cambiato”. Poi si chiese: “Ah!<br />

Allora chi diavolo sono?”.<br />

Tutti devono porre a se stessi questa<br />

domanda. Questa è la vera domanda.<br />

Questa è la domanda delle domande.<br />

Se non ti poni questa domanda, non<br />

hai chiesto nulla veramente. E se non<br />

chiedi nemmeno, come puoi aspettarti<br />

una risposta? Chiedi, lascia che questa<br />

domanda riecheggi e riverberi nelle<br />

profondità più abissali di te: “Chi<br />

sono?”. Quando chiedi con tutta la tua<br />

forza, sicuramente otterrai la risposta<br />

e quella risposta muta tutta la direzione<br />

e il significato della tua vita.<br />

Prima di allora sei cieca, solo dopo<br />

puoi vedere.<br />

novembre 2012 7


Bali: Recentemente ho letto un articolo<br />

dove si affermava che molte persone<br />

possono arrivare a fiorire nella<br />

loro vita senza passare attraverso le<br />

catarsi, il dolore o l’esplorazione del<br />

lato oscuro, ma piuttosto orientandosi<br />

verso la gioia. Pensi che ciò sia possibile?<br />

Si può raggiungere la gioia<br />

senza passare attraverso il dolore?<br />

Svagito: C’è una differenza tra<br />

dolore psicologico e dolore esistenziale,<br />

anche Osho l’ha affermato. Naturalmente,<br />

c’è un dolore che sperimentano<br />

tutti, per esempio il dolore del<br />

corpo, quando si è malati o si diventa<br />

vecchi. Tutti fanno questa esperienza<br />

a un certo punto della propria vita. È<br />

un dolore che è parte fondamentale<br />

della vita, per il semplice fatto che<br />

abbiamo un corpo. Poi c’è un altro<br />

dolore che è più di tipo psicologico o<br />

autogenerato. Questo tipo di dolore<br />

non è necessario, tuttavia dipende<br />

dalla propria consapevolezza: più si è<br />

8 osho times<br />

Terapia...<br />

il dolore e la<br />

gioia<br />

Imparare ad amare<br />

se stessI non è facIle.<br />

BalI ne parla con svagIto<br />

coscienti e meno dolore psicologico si<br />

prova. Ciò vuol dire che se non sei<br />

molto consapevole, proverai un certo<br />

dolore psicologico, non è possibile evitarlo.<br />

Per esempio, nelle Costellazioni<br />

familiari, e anche nel lavoro sui traumi,<br />

posso vedere situazioni in cui nel<br />

passato c’è stato un avvenimento do -<br />

loroso o scioccante che non siamo stati<br />

in grado di affrontare oppure situazioni<br />

in cui siamo identificati con il<br />

fatto di essere un bambino all’interno<br />

di una famiglia, o in cui siamo così<br />

identificati con il corpo che proviamo<br />

dolore. A volte, questo dolore raggiun -<br />

ge un’intensità intollerabile e dobbiamo<br />

passare attraverso questa esperienza.<br />

Osho ci suggerisce, a quel<br />

punto, di esprimerci in un processo<br />

catartico. Dobbiamo passare attraverso<br />

quel dolore per guarirlo, è inevitabile,<br />

ma naturalmente dipende tutto<br />

dal livello di consapevolezza. Un altro<br />

esempio: un bambino molto legato al -<br />

la famiglia sentirà il dolore dei genito-<br />

ri. Se sente il trauma dei genitori o dei<br />

nonni, a un certo livello lo porterà con<br />

sé, sarà parte della sua vita e del modo<br />

in cui la vive. Ci sono tante persone<br />

che pensano di essere felici e di non<br />

provare alcun dolore, ma fondamentalmente<br />

lo stanno reprimendo, non<br />

vo gliono vederlo e lo evitano. Le persone<br />

che sembrano sempre felici, se -<br />

condo me, stanno evitando qualcosa.<br />

Non penso che sia ciò che Osho chiamava<br />

estasi. L’estasi non è opposta al<br />

dolore, è uno stato della coscienza.<br />

BA: Esistono davvero nuovi metodi<br />

terapeutici che non sono catartici e<br />

possono aiutare in modo più morbido<br />

e facile?<br />

SV: Sì, ma questi metodi non hanno<br />

lo scopo di evitare il dolore, piuttosto<br />

aiutano a provare il dolore in piccole<br />

dosi per poterlo tollerare e digerire.<br />

Sono terapie che aiutano a includere il<br />

dolore con grande lentezza. Questo


Dal 1981 Svagito R. Liebermaister<br />

conduce workshop e training di<br />

terapia e meditazione, anche in Italia.<br />

Si è specializzato in Costellazioni<br />

Familiari personalmente con<br />

Bert Hellinger. È l’autore dei libri<br />

Le radici dell’amore e Lo zen e l’arte<br />

di fare terapia (entrambi Urra<br />

/Apogeo Editore); per altre informazioni<br />

sul suo lavoro:<br />

www.family-constellation.net<br />

Svagito sarà presente al prossimo<br />

OshoFestival di Bellaria dal 4 al 7<br />

aprile 2013. Per il programma dettagliato<br />

e tutte le informazioni:<br />

www.oshoexperience.it<br />

accade per esempio con la terapia dei<br />

traumi. Non vai subito in profondità<br />

nel dolore, ma ci entri un po’ alla volta<br />

in modo che non diventi un’esperienza<br />

che ti schiaccia.<br />

BA: È questo che fai nelle Costellazioni<br />

familiari?<br />

SV: Anche nelle Costellazioni familia -<br />

ri bisogna fare attenzione a non lasciare<br />

che la persona venga sopraffatta dal<br />

dolore. Per esempio, quando un bambino<br />

si sente sopraffatto dal dolore,<br />

vuol dire che ha assunto il dolore dei<br />

genitori, un dolore che in realtà non gli<br />

appartiene, quindi è necessario che<br />

impari a essere consapevole di quale sia<br />

effettivamente il proprio do lore, quale<br />

sia appropriato sentire e quale no.<br />

BA: Non eviti il dolore, ma lo tocchi<br />

con grande delicatezza...<br />

SV: ...in modo che il cliente impari ad<br />

assorbirlo e integrarlo. A quel punto,<br />

il dolore trasforma e può diventare<br />

una tua forza. Le persone che hanno<br />

elaborato esperienze dolorose sviluppano<br />

una grande forza interiore e una<br />

grande capacità di compassione. Un<br />

esempio famoso è Buddha, che perse<br />

la madre alla nascita. Per un bambino<br />

questa è una delle esperienze più<br />

dolorose da affrontare e forse è stata<br />

una parte del viaggio di Buddha, il<br />

motivo per il quale alla fine si illuminò<br />

dopo aver elaborato l’esperienza.<br />

Quindi, il dolore offre anche una<br />

potenzialità di crescita della consapevolezza.<br />

Tuttavia, non parliamo qui<br />

della sofferenza, che è un fatto diverso.<br />

È necessario distinguere tra il dolore<br />

creato autonomamente, il dolore<br />

psicologico, e il dolore che è semplicemente<br />

parte della vita.<br />

BA: Seguire una terapia, un processo<br />

terapeutico, per molto tem po, aiuta ve -<br />

ramente nella crescita?<br />

SV: Dipende. Alcune persone sono<br />

molto attaccate alle loro sofferenze,<br />

si esprimono in continuazione nelle<br />

catarsi e anche queste diventano un<br />

attaccamento: diventano dipendenti<br />

dalle catarsi. Non penso che in questo<br />

modo si possa arrivare da qualche<br />

parte. Più diventi cosciente, più<br />

tutto diventa “raffinato”, sottile, nel<br />

senso che non devi continuare a picchiare<br />

il cuscino e fare grandi catarsi.<br />

Devi comunque imparare ad assorbire<br />

certi dolori, ma non è più un’esplosione<br />

verso l’esterno.<br />

BA: Imparare ad assorbire il dolore<br />

ha qualcosa a che fare con la<br />

meditazione?<br />

SV: Sì, con la meditazione e anche<br />

con la consapevolezza. A volte, specialmente<br />

all’inizio, la gente ha bisogno<br />

di esplodere. È successo anche a<br />

me. In seguito, puoi comprendere<br />

meglio che cosa avviene dentro di te<br />

e non hai più bisogno di farlo, lo riconosci<br />

con grande anticipo, prima di<br />

arrivare a grandi esplosioni.<br />

l’intervista<br />

BA: E allora puoi raggiungere anche<br />

le emozioni più sottili che nascono<br />

dentro di te?<br />

SV: Sì, ma è necessario molto tempo,<br />

è un viaggio, un percorso.<br />

BA: Anche i terapisti stanno cambiando<br />

direzione e diventando più sottili<br />

e raffinati?<br />

SV: Sì, tutto questo dipende anche<br />

dalla consapevolezza del terapista,<br />

che può riconoscere molto prima ciò<br />

che accade all’interno di una persona<br />

e aiutarla a diventare più sensibile.<br />

Anche se, a volte, è ancora necessario<br />

che una persona si esprima con forza,<br />

ma questo accade sempre meno quando<br />

viene aiutata a vedere più chiaramente<br />

dentro di sé.<br />

BA: Nel passato si poneva l’accento<br />

sul fare un grosso sforzo per andare<br />

in profondità nelle emozioni e quindi<br />

esprimersi con una catarsi più violenta<br />

possibile.<br />

SV: Era un malinteso. Per esempio si<br />

pensava che più in profondità si va<br />

nella rabbia, più l’esperienza è profonda,<br />

ma penso che ciò non sia vero. L’esperienza<br />

deve essere più equilibrata:<br />

profondità vuol dire essere coscienti e<br />

sensibili, non tanto urlare il più forte<br />

possibile. La profondità dell’esperienza<br />

ha a che fare con l’abilità di vedere<br />

e sentire se stessi.<br />

BA: Vuol dire che anche nell’approccio<br />

terapeutico attuale passando<br />

attraverso il dolore puoi raggiungere<br />

la gioia?<br />

SV: Sì, ma in un modo diverso. Nel<br />

passato, era quasi una gara a chi urlava<br />

più forte o usava più fazzoletti per<br />

piangere. Dietro tutto questo c’era la<br />

mente, che desidera sempre raggiungere<br />

un obiettivo. Più faccio la Dinamica,<br />

più vado in profondità; più faccio<br />

catarsi, più ne posso ricavare. Ma,<br />

NoVembre 2012 9


come ha affermato Osho, non abbiamo<br />

bisogno di andare da nessuna<br />

parte, dobbiamo soltanto essere presenti<br />

con ciò che accade in questo preciso<br />

momento. La meditazione è proprio<br />

questo, non è raggiungere qualcosa.<br />

In un certo senso, è più semplice,<br />

ma anche più difficile da mettere in<br />

pratica, perché per tutta la vita ci<br />

siamo posti degli obiettivi da raggiungere.<br />

E questo lo applichiamo anche al<br />

lavoro interiore e ci diciamo: “Voglio<br />

diventare più cosciente e, se faccio di<br />

più, ci riuscirò”. Ma non funziona<br />

esattamente così. Ecco perché Osho ci<br />

parla sempre della celebrazione, di<br />

dire di sì a se stessi e al momento, di<br />

celebrare se stessi in modo che la meta<br />

scompaia e rimanga soltanto il presente.<br />

Se ti piace semplicemente fare<br />

tre settimane di Vipassana, benissimo!<br />

È va bene anche se senti che in questo<br />

momento stai bene, che non hai bisogno<br />

di fare nulla!<br />

BA: Per me, in questo modo si crea<br />

una certa leggerezza.<br />

SV: Sì, giusto. In realtà, Osho l’ha<br />

detto, ma forse non l’abbiamo ascoltato<br />

abbastanza.<br />

BA: L’articolo di cui ti ho parlato<br />

10 osho times<br />

all’inizio era su una rivista convenzionale.<br />

Secondo te esiste anche al di<br />

fuori del mondo di Osho una tendenza<br />

verso il superamento della terapia,<br />

usando la gioia come risorsa?<br />

SV: Non so se l’interpretazione del<br />

mondo di queste riviste sia la stessa<br />

di Osho. Mi viene in mente una do -<br />

manda fatta una volta a Osho: “Perché<br />

dovrei meditare, se posso semplicemente<br />

gioire di me stesso in questo<br />

momento?”. La risposta di Osho era<br />

stata: “Sì, non hai bisogno della<br />

meditazione, gioisci”. Ma la mia do -<br />

manda è: la persona che aveva posto<br />

la domanda gioiva davvero? La gioia<br />

va bene, ma sei in grado di sentirla?<br />

La comprendi? Per te, forse, vuol dire<br />

divertirsi, andare al cinema o al mare.<br />

Questa non è gioia. È intrattenimento<br />

e la gente cerca il divertimento perché<br />

è infelice. E poi, pensa che la gioia<br />

sia questa. Invece, è soltanto un modo<br />

di evitare la propria infelicità e non<br />

so se queste riviste comprendano davvero<br />

questo punto. Come quando<br />

sento qualcuno affermare che non c’è<br />

bisogno di terapia ma solo di osservare...<br />

penso che siano sciocchezze.<br />

Fondamentalmene, terapia vuol dire<br />

introdurre la persona in un’atmosfera<br />

amorevole, terapia vuol dire amo -<br />

re. Ecco perché Osho ha affermato<br />

così spesso che il significato della<br />

terapia è amore. Non puoi semplicemente<br />

dire alla gente: medita e osserva<br />

e non avrai bisogno della terapia,<br />

perché ciò creerebbe solo un ambiente<br />

arido in cui la gente non si sente<br />

amata. Le persone hanno bisogno di<br />

amore, ecco perché hanno bisogno<br />

della terapia, osservare da soli non è<br />

sufficiente. Altrimenti perché Osho<br />

avrebbe creato tanti centri dove praticare<br />

le terapie? E tante comuni,<br />

tanti luoghi in cui la gente potesse<br />

incontrarsi?<br />

Creare un buddhafield vuol dire creare<br />

un campo di amore. Come ha detto<br />

Buddha: ama te stesso e osserva! Non<br />

soltanto osservare, quindi, anche<br />

amare! Tutti trascurano questo pun -<br />

to, che significa che hai bisogno di<br />

ottenere aiuto per poter amare te stesso<br />

o sentirti amato. La terapia è<br />

necessaria nel mondo perché non c’è<br />

abbastanza amore, come ha affermato<br />

Osho. Se il mondo diventerà più<br />

amorevole, la terapia non sarà più<br />

necessaria, ma il mondo non sta<br />

diventando più amorevole!<br />

La terapia aiuta a stabilire una connessione<br />

per poter sentire l’amore<br />

dentro di noi. Tuttavia, non è così<br />

semplice da fare, all’inizio!


L’illusione del cuore<br />

OshO rispOnde cOn una vera e prOpria “bastOnata<br />

Zen” a una dOmanda di cOleman barks, pOeta e<br />

traduttOre in inglese delle pOesie di Jalaluddin<br />

rumi, misticO sufi del Xiii secOlO<br />

Osho,<br />

provo molta gratitudine per la tua illuminazione,<br />

la tua saggezza, i tuoi esperimenti<br />

coraggiosi, la tua vita. Grazie!<br />

Rumi ha detto: “Voglio bruciare, bruciare…”.<br />

Che cos’è quel bruciare?<br />

Shams ha detto: “Sono fuoco”. Hai<br />

qualcosa da dire su Shams? Che cosa<br />

c’entrano il bruciare e il fuoco con la<br />

mia illuminazione?<br />

Coleman, hai fatto una domanda<br />

molto pericolosa! Perché il bruciare<br />

non ha nulla a che fare con la tua illuminazione.<br />

Sul cammino dell’illuminazione<br />

la questione del bruciare non<br />

si pone per nulla.<br />

Ma tu ami Mevlana Jalaluddin<br />

Rumi… Anch’io amo quest’uomo.<br />

Ma devi capire che il sufismo dipende<br />

ancora dall’ipotesi di un dio. Non<br />

è libero dall’idea di dio. I Sufi in particolare<br />

hanno il concetto di dio come<br />

donna. Il loro metodo è l’amore: ama<br />

dio più che puoi. Ora, tu ami un’ipotesi<br />

impossibile e ti si richiede di essere<br />

totale. Proverai, in maniera più<br />

intensa, la stessa sensazione di bruciare<br />

che, in scala ridotta, sentono<br />

anche gli amanti. Di sicuro gli amanti<br />

provano nel cuore questa sensazione<br />

di bruciare. È una nostalgia<br />

profonda, il desiderio di incontrarsi<br />

con l’amato, a creare quel fuoco.<br />

Amare dio crea necessariamente in te<br />

una grande fiamma. Andrai a fuoco<br />

perché hai scelto come oggetto d’amore<br />

una cosa impossibile: il tuo<br />

oggetto d’amore è un’ipotesi. Continuerai<br />

a piangere tutte le tue lacrime,<br />

a pregare, a digiunare; la mente di<br />

continuo tornerà a ricordare l’amato,<br />

a ripetere il suo nome.<br />

La mente ha la capacità di immaginare<br />

qualcosa e ha anche la capacità di<br />

autoipnotizzarsi. Dopo incessanti ri -<br />

pe tizioni, puoi persino vedere dio proprio<br />

come lo avevi immaginato. È un<br />

il ricercatore<br />

Coleman Barks, nato nel 1937, è<br />

un poeta americano che per<br />

trent’anni anni ha insegnato letteratura<br />

presso l’Università della<br />

Georgia, USA. È molto noto come<br />

traduttore, o meglio interprete in<br />

inglese moderno, di Rumi e di altri<br />

poeti mistici Sufi; visto che non<br />

parla né legge il farsi (persiano)<br />

basa le sue “parafrasi” su traduzioni<br />

classiche preesistenti. Ha<br />

pubblicato diversi volumi di poesia<br />

di Rumi dal 1976 fino al 2003.<br />

Il suo lavoro è stato fondamentale<br />

per far conoscere Rumi e il sufismo<br />

nel mondo occidentale di lingua<br />

inglese. Nel 2006 ha ricevuto<br />

una laurea honoris causa dall’università<br />

di Teheran. (da Wikipedia)<br />

NOVEMbrE 2012 11


sottoprodotto della mente. Ti farà felice,<br />

ti metterai a danzare dalla gioia.<br />

Ho vissuto con i Sufi e ho amato quella<br />

gente. Ma sono ancora a un passo<br />

dall’essere dei buddha. Anche se le<br />

loro poesie sono bellissime – lo sono<br />

per forza, perché nascono dall’amore<br />

– ciò che provano è un’allucinazione<br />

creata dalla mente. Nel sufismo, la<br />

mente viene portata a un tale punto di<br />

tensione che diventi quasi folle per l’amato.<br />

Tutto il tempo in cui ne stai lontano,<br />

in cui sei separato dal tuo amore,<br />

ti sembra di bruciare.<br />

Sul cammino della meditazione,<br />

dhyan, o Zen, non c’è alcun desiderio<br />

bruciante perché non c’è un’ipotesi,<br />

non c’è dio. E non è un problema<br />

di amore. L’uomo dello Zen è<br />

profondamente amorevole, ma non<br />

ha fatto dell’amore una pratica: nasce<br />

solo come prodotto collaterale della<br />

sua realizzazione. Ha realizzato la<br />

propria qualità di buddha. Questo<br />

non c’entra niente con un dio che esiste<br />

da qualche parte in cielo. Lui ha<br />

raggiunto il centro della propria vita,<br />

e da quella posizione esplode nell’amore,<br />

nella compassione. Il suo<br />

amore arriva dopo l’illuminazione,<br />

non è un metodo per l’illuminazione.<br />

Per i Sufi, l’amore è il metodo. Dato<br />

che l’amore è un metodo, rimane parte<br />

della mente. Il tentativo nel cammino<br />

dello Zen è di andare oltre la mente,<br />

raggiungere la non-mente, essere assolutamente<br />

privi di ogni pensiero, incluso<br />

quello dell’amore. Lo Zen è il sentiero<br />

del vuoto: né dio, né amore, nulla<br />

è permesso, solo un puro vuoto in cui<br />

anche tu scompari.<br />

Chi è che si sente bruciare? Chi è lì a<br />

sentire il fuoco?<br />

Quindi sebbene ami i Sufi…<br />

Non voglio, Coleman, ferire i tuoi sentimenti,<br />

ma vorrei dire che un giorno<br />

dovrai sicuramente passare dal sufismo<br />

allo Zen. I Sufi vivono ancora nell’immaginazione,<br />

non hanno conosciuto<br />

lo stato di non-mente. Proprio<br />

perché non hanno conosciuto lo stato<br />

di non-mente – per quanto bella possa<br />

12 OshO tiMEs<br />

diventare la loro personalità – rimangono<br />

proprio sulla soglia dell’illuminazione,<br />

ma non sono illuminati. La<br />

ragione è chiara: il sufismo è un ramo,<br />

una derivazione dell’islamismo. Porta<br />

con sé quasi tutto ciò che c’è di buono<br />

nella religione mussulmana, ma è la<br />

religione più bassa che ci sia. L’Islam,<br />

il giudaismo, il cristianesimo: sono<br />

tutte religioni basate su ipotesi.<br />

Ci sono solo due religioni che non<br />

sono basate su ipotesi, il buddhismo e<br />

il taoismo. Lo Zen nasce dall’incrocio<br />

di questi due... e l’incrocio è sempre<br />

meglio di entrambi i genitori! È l’incontro<br />

di Buddha e Lao-tzu, da questo<br />

nasce lo Zen. Non è buddhismo,<br />

non è taoismo, ha la sua individualità.<br />

Porta avanti tutto ciò di bello che viene<br />

dal Buddha e tutto ciò di grande che<br />

viene da Lao Tzu. È la vetta più alta<br />

che l’uomo abbia mai raggiunto.<br />

Questo è uno dei punti più importanti<br />

da ricordare. Qualsiasi religione che<br />

inizia dalla fede, dal credere, finirà per<br />

darti un’esperienza autoipnotica. Solo<br />

il taoismo e il buddhismo non iniziano<br />

con la fede. Tutto il loro sforzo è di<br />

farti iniziare da solo, senza alcun concetto<br />

di ciò che troverai.<br />

Aperti, disponibili, privi di pregiudizi,<br />

senza contare su di una filosofia o un<br />

qualche libro sacro; potete andare<br />

dentro di voi, con il cuore aperto, e<br />

quando arrivate al punto in cui la<br />

mente è silenziosa, non c’è nemmeno<br />

un pensiero.<br />

Secondo Buddha e il tao, anche dio è<br />

solo un pensiero. Quando non c’è pensiero,<br />

raggiungi la cima più alta dell’Everest<br />

della consapevolezza, a quel<br />

punto sai che ogni essere vivente ha il<br />

potenziale di diventare dio. Si dice che<br />

Buddha abbia affermato: “Nel mo -<br />

mento in cui mi illuminai, rimasi sorpreso:<br />

l’esistenza intera è illuminata,<br />

solo che la gente non lo comprende.<br />

Ognuno porta dentro di sé la propria<br />

illuminazione e non la guarda nemmeno”.<br />

Buddha ha parlato delle sue<br />

esperienze di vite passate. Quando<br />

non era illuminato, ma solo un ricer-<br />

catore, aveva sentito parlare di un<br />

uomo che si era illuminato e così andò<br />

a trovarlo. Non aveva nessuna idea di<br />

cosa fosse l’illuminazione e così era<br />

arrivato senza pregiudizi di alcun<br />

genere, né a favore né contro. Ma,<br />

arrivato vicino all’uomo, si ritrovò a<br />

inchinarsi e a toccargli i piedi.<br />

Ne fu molto sorpreso! Non aveva<br />

deciso di farlo, toccò i piedi all’uomo<br />

contro ogni sua aspettativa. Questa<br />

fu la prima sorpresa. Quando si<br />

rialzò, la seconda sorpresa fu ancora<br />

più grande: l’illuminato toccò i suoi<br />

piedi. Lui disse: “Che stai facendo?<br />

Sei illuminato, è giusto che io ti tocchi<br />

i piedi. Ma perché tu tocchi i<br />

miei?”. L’uomo rise e disse: “In passato<br />

ci fu un momento in cui non ero<br />

illuminato. Adesso sono illuminato.<br />

Tu ora non sei illuminato, un giorno<br />

lo sarai. Quindi è solo una questione<br />

di tempo. Per quanto mi riguarda, tu<br />

puoi anche non saperlo, ma io posso<br />

vedere il tuo tesoro nascosto”.<br />

Ognuno è un buddha, che ne sia consapevole<br />

o no. Non ci sono ipotesi sul -<br />

la via dello Zen. Ciò che Rumi dice:<br />

“Voglio bruciare, bruciare…” è la<br />

mente focalizzata su di un amato ipotetico,<br />

è il desiderio bruciante di incontrarlo,<br />

di sciogliersi in esso. Ma è un<br />

dio oggettivo, può essere un uomo o<br />

una donna, non ha importanza.<br />

In India, nel Bengala, c’è una piccola<br />

setta che crede che solo Krishna sia un<br />

uomo e che tutti gli altri siano donne.<br />

Dato che sono tutti donne e c’è un<br />

grande, bruciante, desiderio di incontrare<br />

l’amato, il dio, dormono con una<br />

statua di Krishna nel letto. Ma questi<br />

sono tutti giochi della mente. Fatta<br />

eccezione per Gautama il Buddha,<br />

Lao-tzu e le persone che si sono illuminate<br />

nella stessa maniera, tutta l’umanità<br />

vive di ipotesi. Apprezzo la<br />

poesia di Rumi, apprezzo la bellezza<br />

di molti mistici Sufi, ma non posso dire<br />

che siano illuminati. Vanno ancora a<br />

tentoni e ciò finirà solo quando abbandoneranno<br />

l’ipotesi di dio.<br />

La ricerca deve essere all’interno, non


all’esterno. Qualsiasi ricerca esterna<br />

cambierà solo la personalità. Può renderla<br />

più bella, più amorevole, ma si<br />

tratta solo di immaginazione.<br />

Coleman, va tutto bene: goditi le<br />

belle poesie di Rumi, goditi le belle<br />

storie Sufi. L’ho fatto anch’io. Ma ti<br />

avviso, non perderti in esse. Sono<br />

solo un gioco della mente, una strategia<br />

di autoipnosi.<br />

Ho detto che hai fatto una domanda<br />

pericolosa. Non voglio ferire i tuoi<br />

sentimenti e il tuo amore, ma devo dire<br />

la verità anche se fa male. Un giorno<br />

mi sarai grato.<br />

Il sufismo non è nulla. Dappertutto è<br />

possibile trovare della bella poesia.<br />

Sono persone che si ipnotizzano da<br />

sole. Il punto reale è quello di arrivare<br />

a de-ipnotizzarsi, perché sei stato<br />

già ipnotizzato dalla società.<br />

E questa è la situazione in tutto il<br />

mondo, in qualsiasi religione. Ho<br />

guardato in ogni angolo della Terra e<br />

tranne lo Zen non ho trovato un fenomeno<br />

religioso completamente puro e<br />

che non ha commesso alcun crimine<br />

contro l’umanità. Il contributo dello<br />

Zen è stato quello di portare più grazia,<br />

più bellezza, più amore e una maggiore<br />

qualità di meditazione.<br />

Quindi va tutto bene, Coleman; goditi<br />

le poesie, ma non pensare che<br />

nascano da uno stato di illuminazione.<br />

I Sufi non hanno mai nemmeno<br />

sentito la parola illuminazione. Non<br />

c’è una parola equivalente a illuminazione<br />

in persiano, in urdu o in<br />

arabo. Hanno “realizzazione di dio”,<br />

realizzazione dell’amato, ma l’amato<br />

è separato da te.<br />

Tutta la questione è che persino se<br />

trovi questo dio che è separato da te,<br />

milioni di persone l’hanno trovato<br />

prima di te. Ti troverai in una folla.<br />

E che farai quando incontrerai dio?<br />

Gli dirai: “Ciao, come va?”. Incontrarsi<br />

non vuol dire molto... avrai<br />

un’aria imbarazzata e anche dio avrà<br />

un’aria imbarazzata: “Adesso che ci<br />

faccio con questo professor Coleman?”.<br />

Non farlo, non mettere dio in<br />

imbarazzo. Dio non esiste. Ciò che<br />

esiste è la qualità del divino e questa<br />

qualità è tutt’intorno a te.<br />

Siamo tutti immersi nello stesso<br />

oceano.<br />

Un’antica storia: Un giovane pesce,<br />

dalla mente molto filosofica, chiese<br />

agli altri pesci: “Abbiamo sentito<br />

tanto parlare dell’oceano, ma dov’è?<br />

Voglio incontrare l’oceano”.<br />

Tutti scrollavano le spalle e dicevano:<br />

“Anche noi abbiamo sentito parlare<br />

dell’oceano, ma non sappiamo<br />

dove sia”.<br />

Un vecchio pesce prese il giovane da<br />

parte e disse: “Non c’è nessun altro<br />

oceano, ci siamo immersi dentro.<br />

Nasciamo al suo interno, viviamo al<br />

suo interno, moriamo al suo interno.<br />

Questo è l’oceano”.<br />

E ti dico che lo stesso vale per te.<br />

Nasciamo nel divino, viviamo nel divino,<br />

moriamo nel divino. Bisogna<br />

ricordarsi solo di una cosa: puoi passare<br />

attraverso questa formidabile<br />

esperienza che è la vita dormendo,<br />

oppure pienamente sveglio.<br />

La meditazione è l’unico modo per<br />

renderti consapevole. Quando sei pienamente<br />

consapevole, l’oceano del<br />

divino è tutt’intorno a te. La vita stessa,<br />

la stessa consapevolezza sono divine.<br />

Il divino si esprime in tutte le<br />

forme, nelle rose e nei fiori di loto,<br />

negli uccelli e negli alberi. Dovunque<br />

ci sia vita, c’è solo il divino. Viviamo<br />

nell’oceano del divino. Quindi non<br />

cercare da qualche altra parte. Guarda<br />

dentro, perché quello è il punto più<br />

vicino che puoi trovare. Il sufismo è<br />

bello, ma non è la risposta finale e non<br />

dovresti fermarti lì. È un buon modo<br />

per iniziare. Finisci con lo Zen.<br />

E dalle vette dello Zen sarai in grado<br />

di comprendere il sufismo più di quanto<br />

succeda se vivi nei circoli Sufi. Un<br />

po’ di distanza è necessaria e lo Zen ti<br />

dà quella distanza. Da quella distanza<br />

puoi osservare tutte le religioni. Che<br />

cosa fanno? Fanno dei giochetti,<br />

il ricercatore<br />

magari belli, ma sempre giochetti. Mi<br />

chiedi: “Che cosa c’entrano il bruciare<br />

e il fuoco con la mia illuminazione?”.<br />

Proprio niente. In questo preciso<br />

momento sei illuminato, entra silenziosamente<br />

nel tuo essere… Trova il<br />

centro del tuo essere e hai scoperto il<br />

centro dell’intero universo. Alla periferia<br />

siamo separati, ma al centro<br />

siamo tutt’uno. Questa è ciò che chiamo<br />

l’esperienza del buddha. Se non<br />

diventi un buddha... e ricordati che è<br />

a causa della povertà del linguaggio<br />

che sono costretto a dire: “Se non<br />

diventi…”. Lo sei già. Quindi ti devo<br />

dire, se non lo riconosci, se non ti<br />

ricordi ciò che hai dimenticato. Ogni<br />

bambino nella sua innocenza lo sa e<br />

ogni bambino perde la strada a causa<br />

di tutte le nozioni di cui viene sommerso<br />

dai genitori, dai preti, dagli<br />

insegnanti. La sua innocenza viene<br />

rapidamente coperta completamente<br />

da idiozie di ogni genere.<br />

Tutto lo sforzo della meditazione è di<br />

tagliare attraverso gli strati di polvere<br />

che la società ti ha riversato addosso e<br />

trovare quella piccola “natura del<br />

buddha” con cui sei nato. Il giorno in<br />

cui trovi la natura del buddha con cui<br />

sei nato, il cerchio si chiude. Torni a<br />

essere innocente.<br />

Cuore Zen<br />

e cuore Sufi<br />

Osho, hai parlato del “cuore vuoto”<br />

dello Zen. E in passato avevamo<br />

ascoltato come Rumi esprime il cuore<br />

dei Sufi. Ci puoi parlare della differenza<br />

fra i due?<br />

La realtà è che ciò che i Sufi chiamano<br />

il cuore è solo una parte della loro<br />

mente. La mente ha molte capacità:<br />

pensiero, sentimento, fantasia, so -<br />

gno, auto-ipnosi... queste sono tutte<br />

qualità della mente. In realtà non esiste<br />

il cuore in quanto tale, è tutto<br />

fatto dalla mente.<br />

NOVEMbrE 2012 13


Abbiamo vissuto con questa divisione<br />

tradizionale, che l’immaginazione, gli<br />

stati d’animo, le emozioni e i sentimenti<br />

fossero del cuore. Ma il tuo<br />

cuore è solo un sistema di pompaggio.<br />

Tutto quello che pensi o immagini o<br />

senti è confinato nella mente. La<br />

vostra mente ha settecento centri che<br />

controllano tutto.<br />

Quando lo Zen dice cuore vuoto<br />

significa semplicemente mente vuota.<br />

Per lo Zen, il cuore o la mente sono<br />

sinonimi. L’enfasi è sulla vacuità. Una<br />

mente vuota diventa la porta al divino<br />

che è tutto intorno, ma prima deve<br />

essere vuota.<br />

Il sufismo è immaginazione, una bella<br />

fantasia. Lo Zen non ha nulla a che<br />

14 OshO tiMEs<br />

fare con l’immaginazione. Tutto deve<br />

essere reso vuoto. Il nome di Rumi è<br />

bello in un certo senso: non in persiano,<br />

ma in inglese, roomy, spazioso,<br />

vuoto! Una stanza può essere piena di<br />

mobili o può essere senza alcun mobile,<br />

semplicemente una stanza.<br />

E quella stanza vuota contiene l’intero<br />

spazio, l’intera esistenza.<br />

TESTI DI <strong>OSHO</strong> TRATTI DA:<br />

Rinzai, Master of the irrational #2<br />

Il commento di Coleman Barks a<br />

questa risposta alla sua domanda è<br />

stato: “Osho mi ha aiutato a capire<br />

come la poesia e il desiderio siano<br />

fonti di autoipnosi. Mi sembra giusto<br />

che l’illuminazione, o comunque la si<br />

voglia chiamare, sia al di là della<br />

mente e del desiderio”.<br />

Ed ecco il testo della lettera che ha<br />

inviato a Osho il giorno dopo.<br />

“Caro Osho, che colpo per il mio<br />

estatico autoipnotismo! Grazie per la<br />

lama affilata che mi hai offerto, con<br />

cui farmi strada attraverso la poesia,<br />

la mente e il desiderio.<br />

Spero di riuscire a usarla! E non<br />

starmene semplicemente seduto a<br />

rimirarla!<br />

Avrei potuto vivere la vita intera<br />

senza che questa lama mi fosse data.<br />

Grazie di nuovo.”<br />

”<br />

l’amato è dentro di te, l’adoratore è l’adorato. l’amato è dentro di te, devi solo<br />

andare al centro più profondo del tuo essere. spostati dal pensare al sentire.<br />

sii semplicemente e quello sarà l’incontro con l’amato.<br />

l’incontro è già avvenuto, solo che non ne sei consapevole. Osho


FIDUCIA<br />

O hai fiducia o non ce l’hai: non sono<br />

possibili entrambe le cose. Se hai fiducia,<br />

questa abbraccia tutta la tua vita e<br />

pervade ogni tua cellula. La fiducia si<br />

espande, ma non può provenire dalle<br />

sacre scritture: la fiducia sgorga dalle<br />

tue esperienze di vita, nascerà in te<br />

dopo che avrai letto il libro della vita.<br />

AFFRETTATI<br />

Non c’è poi così tanto tempo, la notte<br />

sta già calando. Avete già sprecato<br />

molte volte questa nascita e questa vita;<br />

la morte arriverà prima che voi abbiate<br />

iniziato a meditare. Un’altra vita sprecata!<br />

Questa volta, non lasciare che<br />

accada. Questa volta, non rimandare.<br />

Questa fragranza è tua: la vita è nascosta<br />

dentro di te…<br />

NON SEI LA MENTE<br />

Essere oltre il mondo! Qualsiasi cosa io<br />

veda, non sono quella cosa; qualsiasi<br />

esperienza io faccia, non sono quell’esperienza:<br />

anzi, io sono oltre tutto ciò<br />

che vedo. Sono colui che vede, non<br />

colui che è visto. Qualsiasi esperienza<br />

faccia, sono oltre: dal momento che<br />

sono colui che osserva l’esperienza,<br />

come potrei essere l’esperienza?<br />

L’OCEANO E LE ONDE<br />

Comprendi questa realtà, non ascoltarla<br />

soltanto! Si tratta di cambiare gestalt.<br />

Puoi vederla in un battibaleno, puoi<br />

vederla immediatamente! Se guardi in<br />

profondità, scoprirai che ogni essere<br />

vivente si fonde lentamente nel Tutto e<br />

scompare: è un oceano sconfinato che<br />

genera infinite onde.<br />

un libro<br />

da vivere<br />

La rivoluzione<br />

del cuore<br />

la via della felicità<br />

Cairo Editore<br />

pagine 272 – Euro 14,00<br />

Ecco il secondo volume, dopo Sii<br />

Felice Adesso, del commento di<br />

Osho ai sutra di Ashtavakra, l'illuminato<br />

indiano che, ancora ragazzino,<br />

fu chiamato a rispondere alle<br />

domande del suo re: “Come si consegue<br />

la saggezza? E la liberazione?”.<br />

Ashtavakra rispose: “La felicità e<br />

l’infelicità appartengono tutte alla<br />

mente: non fanno parte di te. Tu non<br />

sei colui che agisce, tu non sei colui<br />

che gioisce. Tu sei sempre stato libero.<br />

Conosci questa realtà e sii felice!”<br />

Sembra facile, ma... Comprendi<br />

Ashtavakra, ma non pensare che<br />

questa tua comprensione sia saggezza,<br />

hai ricevuto in dono una pietra di<br />

paragone! Dopo aver fatto le tue<br />

esperienze di vita, le userai per testare<br />

la loro veridicità. Osho<br />

L’ESISTENZA<br />

A volte l’esistenza diventa verde negli<br />

alberi; a volte diventa rossa nelle rose;<br />

a volte diventa acqua e, a volte, diventa<br />

collina o montagna; a volte diventa<br />

luna e stelle. Sono tutte manifestazioni<br />

della consapevolezza. La stoffa è tessuta<br />

con il filo e puoi tessere diversi tipi<br />

di stoffe: abiti leggeri per la calda estate<br />

e abiti pesanti per il freddo inverno.<br />

<strong>IN</strong>CREDIBILE!<br />

La verità ci risulta talmente incredibile<br />

perché abbiamo creduto il falso per<br />

tante vite. Rifletti: se gli occhi di un<br />

cieco acquistassero improvvisamente la<br />

vista, riuscirebbero a credere che esiste<br />

la luce, i colori, migliaia di colori, che<br />

esiste l’arcobaleno e i fiori e gli alberi e<br />

la luna e le stelle?<br />

DOVE VAI?<br />

La lampada è accesa nella tua<br />

interiorità, ma la sua luce si<br />

proietta all’esterno. Vedendo<br />

questa luce esteriore, cominci<br />

a correre, pensando che<br />

anche la sorgente della luce<br />

sia all’esterno. La luce proiettata<br />

all’esterno proviene da te<br />

stesso; il profumo che si<br />

espande all’esterno proviene<br />

da te stesso: è un riflesso, un’eco<br />

del tuo profumo interiore.<br />

Tu stai rincorrendo quell’eco!<br />

PELLEGR<strong>IN</strong>AGGIO<br />

Ti avvicinerai a me quando<br />

raggiungerai il tuo<br />

essere interiore: non esiste<br />

altro modo per av -<br />

vicinarsi a me. Co no sci<br />

te stesso e conoscerai<br />

me. Non<br />

de vi fa re al -<br />

cun pel le gri -<br />

naggio esteriore<br />

per avvicinarti<br />

a me.


Marga: Le vostre storie in quanto<br />

ricercatori: come siete arrivati a Osho<br />

e alla meditazione?<br />

Deva Premal: Grazie a mio<br />

padre, Wolfgang, un uomo fuori dal<br />

comune, un artista, sono nata e cresciuta<br />

tra mantra, meditazione, Bhagavad<br />

Gita, reincarnazione, Zen e dissoluzione<br />

dell’ego… tutte queste paro-<br />

16 osho times<br />

Fiori selvaggi<br />

in viaggio<br />

coi mantra e le canzoni<br />

Deva Premal e miten ci Parlano Di meDitazione,<br />

Di osho, Del loro amore... e Della loro musica<br />

le e anche una graduale comprensione,<br />

man mano che crescevo, mi sono<br />

state regalate sin dall’inizio. Mio<br />

padre era molto attratto dalla spiritualità<br />

orientale e ha portato sul sentiero<br />

della meditazione anche mia<br />

madre, che prima di incontrare lui era<br />

cristiana praticante.<br />

Intorno ai dieci anni, però, volevo<br />

essere più simile ai miei compagni di<br />

scuola e di conseguenza mi avvicinai<br />

al cristianesimo e volli persino essere<br />

battezzata, ma prima di potermi davvero<br />

calare in quella realtà i miei genitori<br />

mi “presentarono” Osho… mia<br />

madre andò a Pune nel 1981 e tornò<br />

come Ma Gyan Viten e riconobbi<br />

immediatamente Osho come il mio<br />

maestro. Ho fatto la mia prima dinamica<br />

a dieci anni e mi è piaciuta tan


tissimo! Era semplicemente naturale.<br />

Dopo alcuni mesi in cui meditai regolarmente<br />

presi il sannyas e diventai Ma<br />

Deva Premal, Amore Divino.<br />

Miten: È stata la musica ad aprirmi<br />

a Osho e prima di incontrarlo non è<br />

che mi considerassi un ricercatore. Sa -<br />

pevo che la vita che stavo conducendo<br />

e la musica che facevo – da buon giovane<br />

londinese ben inserito nella scena<br />

rock del tempo, sex & drugs & rock’<br />

n’roll – non era tutto, ma non sapevo<br />

dove cercare. Poi ho letto un libro di<br />

Osho, allora Bhagwan Shree Rajneesh,<br />

dal titolo No Water No Moon (10 storie<br />

Zen) e immediatamente mi fu chiaro<br />

dove dovevo andare e cosa dovevo<br />

fare. Così mi lasciai alle spalle la vecchia<br />

vita e spiccai il salto!<br />

Quando arrivai da Osho, a Pune, il<br />

mio primo atto “cosciente” fu vendere<br />

tutte le mie chitarre. Non dissi a nessuno<br />

che ero un musicista e mi immersi<br />

nella vita della comune. La musica<br />

che ascoltavo e la vita che conducevamo<br />

erano così appaganti e nutrienti…<br />

mi facevano stare così bene che semplicemente<br />

ci sono sparito dentro. E il<br />

dolore, le ferite legate alla musica<br />

cominciarono a guarire. In quei primi<br />

anni passai dall’essere alla ricerca di<br />

qualcosa al ritrovarmi “a casa” e da<br />

allora, anche se io e Deva siamo sempre<br />

in giro per il mondo, mi sento a<br />

casa dentro di me, ovunque mi trovi.<br />

MA: Se non è troppo ovvia come<br />

domanda, che ruolo ha giocato la<br />

musica nelle vostre vite?<br />

MI: Non è affatto ovvia!<br />

La musica è la chiave che mi connette<br />

sia a Osho che a Deva. Attraverso il<br />

suo amore e la sua visione Osho mi ha<br />

guarito, mi ha “restituito la musica” e<br />

ora la mia esperienza della musica è<br />

nuova e innocente.<br />

Con Deva il ruolo che la musica ha<br />

nella nostra connessione è tantrico. È<br />

gran parte della nostra pratica tantrica.<br />

Quando suoni e fai musica con<br />

Fiore selvaggio nel vento<br />

selvaggio, voce selvaggia che<br />

canta profonda dentro, notte<br />

selvaggia in cui i sogni si avverano<br />

e sta accadendo a noi!<br />

Fiume selvaggio che rotola ver -<br />

so l’oceano instancabile, quel<br />

che deve essere sarà, non importa<br />

ciò che facciamo e sta accendendo<br />

a noi, a me e a te.<br />

Cosa ci aspetta nessuno lo sa e<br />

qualcuno, lo incontri veramente nella<br />

sua autenticità, conosci la sua anima.<br />

Due persone che suonano insieme si<br />

espongono, sono nude l’una per l’altra.<br />

È come fare l’amore.<br />

Quindi per me e Deva fare musica<br />

insieme è un grande dono, è un’estensione<br />

della nostra connessione sessuale<br />

e ci nutre allo stesso modo.<br />

DP: Ho sempre amato la musica e<br />

specialmente al mio ingresso nel<br />

mondo di Osho erano la danza e il<br />

canto ad attrarmi maggiormente.<br />

Ricordo così tante serate piene di beatitudine<br />

nella Buddha Hall di Pune. Mi<br />

sento così fortunata: la musica è diventata<br />

la mia vita. Non mi aspettavo<br />

certo di diventare una musicista o una<br />

cantante, quindi il modo in cui la mia<br />

vita si è dispiegata è una grande sorpresa<br />

per me. Ho sempre amato la<br />

musica di Miten, la sua voce e le sue<br />

belle canzoni e amavo cantarle e ballarle<br />

ogni giorno alla White Robe. Ma<br />

certo non sognavo che ne avrei fatto<br />

parte e che vi avrei contribuito con i<br />

miei talenti. Fu Miten ad aprire quella<br />

porta per me, in modo molto dolce<br />

(dolce come lui) incoraggiandomi a<br />

cantare e ad “aprire” la voce. Quando<br />

fui pronta mi presentò al resto dei<br />

musicisti e mi insegnò a cantare<br />

musica<br />

la forza Di<br />

una rosa<br />

siamo andati troppo lontano<br />

per rallentare adesso.<br />

Sentiamo l’erba sotto i piedi<br />

mentre cresce, sentiamo il vento<br />

nei capelli mentre soffia, abbiamo<br />

il coraggio di sbagliare e la<br />

forza di una rosa.<br />

Dal testo della canzone di Miten<br />

Strength of a rose<br />

davanti a un microfono, insieme alla<br />

band e mi incoraggiò a sentire la musica<br />

nel corpo mentre cantavo. Anche<br />

Miten è il mio “guru”!<br />

MA: Voi fate concerti nei templi e<br />

nelle chiese oltre che nei luoghi classici…<br />

che differenza c’è tra suonare in<br />

una cattedrale e in uno stadio?<br />

DP: Personalmente non sento una<br />

distinzione tra luoghi sacri e luoghi<br />

normali. Ricordo di avere suonato<br />

l’anno scorso in USA in una prigione<br />

e il silenzio e il canto erano così<br />

speciali, così profondi che non li<br />

dimenticherò mai: il carcere, i detenuti…<br />

insieme abbiamo creato un<br />

tempio di silenzio. Ovviamente non<br />

definirei un carcere un luogo sacro in<br />

senso convenzionale, ma in quel<br />

momento lo era. Quindi la sacralità<br />

e la santità sono dentro di noi e possiamo<br />

avervi accesso ovunque ci troviamo<br />

e cantare mantra e canzoni<br />

sacre mi aiuta molto a connettermi<br />

con il divino nel momento.<br />

MI: Ti faccio un esempio di come i<br />

mantra possono trasformare una<br />

situazione. Durante il tour europeo di<br />

quest’anno uno dei concerti era al<br />

Circo Krone, a Monaco di Baviera.<br />

NoVemBRe 2012 17


Abbiamo suonato proprio nell’arena<br />

in mezzo all’odore degli animali e c’erano<br />

mille persone lì per noi. E tutti<br />

insieme abbiamo trasformato quell’arena<br />

in un tempio. L’energia della<br />

gente, la musica, i mantra… l’atmosfera<br />

era piena di amore e di grazia.<br />

Quello che voglio dire è che qualsiasi<br />

luogo può diventare sacro se vogliamo.<br />

La nostra musica arriva da Osho<br />

quindi è sempre sacra e sempre connessa<br />

alla gioia, alla celebrazione e al<br />

silenzio della meditazione.<br />

Amiamo suonare nei templi e nelle<br />

chiese, sono posti creati per la contemplazione,<br />

ma quando un teatro o<br />

un circo viene trasformato in un tempio<br />

durante un nostro concerto è una<br />

cosa speciale! A Mosca abbiamo suonato<br />

davanti a più di tremila persone:<br />

era la stessa cosa, anche se eravamo in<br />

un’enorme arena rock! Era diventata<br />

una Buddha Hall!<br />

MA: Il vostro lavoro, al di là dei<br />

concerti.<br />

MI: Non consideriamo “lavoro” ciò<br />

che facciamo, non lo facciamo per<br />

soldi. Se i soldi arrivano è un grande<br />

dono e lo accettiamo in quanto tale,<br />

18 osho times<br />

ma non è la ragione per cui cantiamo<br />

e suoniamo. La ragione per cui cantiamo<br />

e suoniamo è connetterci con<br />

la grazia divina. Suoniamo per quella<br />

connessione e ciò che facciamo non<br />

è una performance, è come un workshop<br />

di musica e anche se molte delle<br />

persone che vengono ai nostri concerti<br />

non hanno mai incontrato<br />

Osho, questi raduni hanno la stessa<br />

qualità di quando accadono in una<br />

Buddha Hall. La vibrazione ci sostiene,<br />

nutre l’amore che abbiamo l’uno<br />

per l’altra e quella sensazione si<br />

espande in tutto il pubblico.<br />

DP: Io e Miten viaggiamo e condividiamo<br />

i doni che abbiamo ricevuto da<br />

Osho oramai da più di vent’anni. Questo<br />

è il nostro lavoro! Viviamo in questa<br />

bolla dolce di creatività, musica,<br />

amore e risate… e la bolla include le<br />

persone che lavorano con noi. Manose,<br />

ad esempio, il nostro maestro di<br />

flauto “bansuri”, è straordinario,<br />

come musicista è una vera stella. È<br />

entrato nella nostra vita circa dieci anni<br />

fa, per l’album Embrace. È arrivato in<br />

studio e ha suonato con tale talento,<br />

tecnica e libertà di spirito che ci siamo<br />

innamorati di lui immediatamente. Da<br />

sette anni suona e viaggia con noi, è un<br />

grande dono nella nostra vita.<br />

MA: Stare insieme, relazione, amo -<br />

re… cosa c’è di rilevante nel vostro<br />

essere Deva Premal&Miten e non<br />

solo Deva Premal e Miten?<br />

MI: La nostra connessione è basata<br />

sulla libertà, non abbiamo mai avuto<br />

il desiderio di imprigionarci a vicenda<br />

impegnandoci in una cosiddetta relazione.<br />

Viviamo insieme giorno per<br />

giorno, rispettando il diritto dell’altro<br />

alla libertà e siamo… migliori amici.<br />

Questa è l’opportunità e la sfida che<br />

Osho ci ha dato, vivere insieme in<br />

libertà. Ed è la connessione più intima<br />

e profonda che abbia mai avuto<br />

con una donna, anzi, con un essere<br />

umano! Viviamo insieme ventiquattro<br />

ore al giorno sette giorni alla settima<br />

e lo facciamo da ventun’anni!<br />

DP: Sento di essere veramente “benedetta”<br />

a condividere la mia vita con<br />

Miten. Come ha detto Miten viviamo<br />

insieme e ci amiamo con la comprensione<br />

che potrebbe non essere per<br />

sempre. Ovviamente c’è anche dell’attaccamento,<br />

ma per il fatto che tra


noi c’è una grossa differenza di età l’illusione<br />

di permanenza non è così<br />

forte. E forse quella comprensione è<br />

la ragione per cui amiamo così tanto<br />

la reciproca compagnia. Osho ha dato<br />

a tutti noi indicazioni molto chiare su<br />

come onorare la libertà dell’altro e noi<br />

l’abbiamo preso molto a cuore. Il<br />

fatto che lavoriamo ed esprimiamo la<br />

nostra creatività insieme è un grande<br />

beneficio. È semplicemente un mistero<br />

e non è necessaria una spiegazione,<br />

è quello che è.<br />

MA: Qualche cosa su Osho? Aneddoti,<br />

consigli, o altre dolcezze?<br />

MI: Senza Osho non ci sarebbe nessun<br />

Deva Premal & Miten.<br />

Lui ci ha dato tutto ciò di cui avevamo<br />

bisogno anche per gestire il successo<br />

e l’interesse che riscontriamo nel<br />

mondo grazie alla nostra musica. Sarà<br />

karmico? Forse… forse, ma qualsiasi<br />

nome vogliamo dargli è tutto Osho…<br />

DP: Amo il fatto che molta della<br />

gente che incontriamo sia toccata da<br />

Osho attraverso la musica. Molti<br />

sono alla ricerca di qualcosa e vogliono<br />

tuffarsi più in profondità nella sua<br />

visione, nel suo mondo e noi abbiamo<br />

la possibilità di condividere con loro<br />

il nostro amore per Osho. Attraverso<br />

questo “viaggio” coi mantra e le canzoni<br />

di Miten abbiamo incontrato<br />

così tante persone meravigliose, alcune<br />

erano state con altri maestri e insegnanti<br />

e con loro condividiamo le<br />

nostre esperienze e il nostro amore per<br />

i rispettivi maestri. Persone come Krishna<br />

Das e il suo guru Neem Karoli<br />

Baba e Snatam Kaur e il suo amore<br />

per Yogi Bhajan e Guru Nanak, un<br />

maestro di cui Osho ha parlato con<br />

così tanto amore.<br />

Ci consideriamo compagni di viaggio,<br />

una grande famiglia, senza separazioni,<br />

è così bello.<br />

Attraverso i discorsi di Osho ci siamo<br />

aperti a così tanti diversi sentieri, tradizioni,<br />

insegnamenti e questo si<br />

riflette nella nostra musica. Non cantiamo<br />

solo mantra sanscriti e le canzoni<br />

in inglese di Miten, ma anche<br />

canti sufi, africani e dei nativi americani.<br />

Osho ci ha reso consapevoli dell’unità<br />

di tutti i sentieri e durante i<br />

Io e Deva abbiamo iniziato a suonare<br />

insieme nella comune di Osho, a Pune.<br />

Quando ci siamo incontrati Deva<br />

aveva solo vent’anni e io ne avevo già<br />

quarantadue. Al tempo lavoravamo<br />

nell’ashram e io facevo parte del coordinamento<br />

della musica per la Buddha<br />

Hall e stavo componendo l’album In<br />

wonder. Deva dava sessioni di massaggio<br />

e stava facendo i primi passi<br />

nella musica. Poco dopo andammo a<br />

vivere in Toscana con Prem Joshua e<br />

Devakant che avevano una band chiamata<br />

New Dawn. Dopo quell’esperienza<br />

decidemmo di tenere gruppi<br />

basati sul canto e di fare le nostre cose,<br />

perché la nostra vera passione era<br />

creare spazi in cui la gente potesse cantare<br />

e aprire la voce. Abbiamo iniziato<br />

a fare musica nei centri europei di<br />

musica<br />

nostri viaggi abbiamo fatto esperienza<br />

diretta di questa realtà.<br />

MA: Cos’è veramente importante per<br />

voi adesso? Direzioni, destinazioni?<br />

MI: Continuiamo a seguire i nostri<br />

cuori e a celebrare l’amore che abbiamo<br />

per Osho e a cantare per lui, attraverso<br />

i mantra, i canti e le canzoni. Lui<br />

continua a guidarci e a nutrirci e ci dà<br />

anche “the courage to be wrong”, il<br />

coraggio di sbagliare, come cantiamo<br />

in Strenght of a rose. La creatività continua<br />

a scorrere, abbiamo in cantiere<br />

molti nuovi album e amiamo la vita che<br />

facciamo. Abbiamo una band strepitosa,<br />

il miglior maestro di bansuri del<br />

mondo, Manose, e il grande tastierista<br />

Maneesh De Moor. L’anno scorso<br />

abbiamo fatto concerti in 25 nazioni<br />

diverse e l’anno prima anche!<br />

Amiamo fare concerti e tenere i nostri<br />

gruppi… così tante persone, vederle<br />

scomparire in un silenzio profondo alla<br />

fine della serata. Abbiamo un grande<br />

team di persone che ci sostengono e che<br />

Da Pune al mondo<br />

Osho, nelle loro sale di meditazione.<br />

Abbiamo fatto due album in quel<br />

periodo Strenght of a rose e Global<br />

heart native soul e insieme celebravamo<br />

la vita. Dopo alcuni anni abbiamo<br />

fatto The Essence, il primo album di<br />

Deva da sola, dove ha trovato la sua<br />

vera voce, fu come un miracolo.<br />

Intanto, gradualmente, sempre più<br />

gente era attratta dalla nostra musica<br />

e quindi dovemmo organizzare i nostri<br />

concerti in sale più grandi e infine nei<br />

teatri. È cresciuto tutto in modo naturale,<br />

spontaneo. Non abbiamo dubbi<br />

sul fatto che Osho volesse tutto ciò e<br />

ci sentiamo fortunati di poter condividere<br />

Osho con il mondo attraverso la<br />

nostra musica.<br />

Miten<br />

NoVemBRe 2012 19


amano il lavoro che facciamo insieme.<br />

La vita non potrebbe essere più dolce<br />

di così, anche se restiamo aperti a ulteriori<br />

miracoli del maestro!<br />

DP: Quello che è importante per me<br />

e che io e Miten continuiamo a condividere<br />

noi stessi. Riceviamo così tante<br />

email e messaggi da molte persone che<br />

ci raccontano come i mantra e la musi-<br />

Fino al 1999 andavamo a Pune tutti<br />

gli inverni e ci passavamo alcuni mesi,<br />

ma dopo di allora non abbiamo mai<br />

vissuto nello stesso luogo per più di<br />

quattro mesi.<br />

Entrambi amiamo viaggiare e il senso<br />

di libertà che comporta… è bello arrivare<br />

ed è altrettanto bello andare via.<br />

Non ci guardiamo alle spalle. Siamo<br />

molto fortunati ad amare la compagnia<br />

reciproca. Insieme ai musicisti che<br />

suonano con noi abbiamo creato la<br />

nostra piccola carovana che ci nutre e<br />

ci dà il senso di essere a casa ovunque.<br />

Nel corso degli anni abbiamo sviluppato<br />

un certo ritmo… migratorio! Da<br />

aprile a giugno siamo in Europa e facciamo<br />

concerti in molte città, inclu so<br />

l’Est europeo. L’ultima volta che<br />

siamo stati a Mosca tremila e cinquecento<br />

persone si sono radunate per<br />

cantare i mantra con noi. Credo che<br />

non fosse mai successo niente di simile<br />

prima in questa città così antica e<br />

così straordinaria.<br />

A luglio ci trasferiamo a Corfù dove<br />

teniamo gruppi vacanze: la gente<br />

viene per cantare insieme a noi e per<br />

20 osho times<br />

ca le hanno guarite e ispirate! E a volte<br />

dico a me stessa che anche per uno solo<br />

di questi messaggi la mia vita ha un<br />

valore. Come dice Rumi “Ci sono<br />

cento modi per inchinarsi a baciare la<br />

Terra” e io ringrazio Osho ogni giorno<br />

per la vita con cui ci ha benedetto.<br />

Per informazioni sul loro lavoro:<br />

www.MitenDevaPremal.com<br />

www.facebook.com/devapremalmiten<br />

stare in spiaggia, riposare o meditare…<br />

vacanze, insomma. La bella<br />

Buddha Hall di Corfù contiene fino a<br />

centoventi persone ed è diventata per<br />

noi un appuntamento importante. Vi<br />

teniamo anche un gruppo insieme a<br />

Rafia che si chiama Tantra-Mantra<br />

per coppie, un’esplorazione dell’energia<br />

d’amore e beatitudine tra uomo e<br />

donna. Le meditazioni tantriche e il<br />

canto portano a una tale profondità<br />

la connessione tra due amanti. È mol -<br />

to toccante vedere cosa succede nel<br />

gruppo alle coppie, che siano insieme<br />

da quattro mesi o da quarant’anni!<br />

Dopo Corfù, dove stiamo due mesi,<br />

voliamo negli USA per l’Ecstatic<br />

Chant Festival all’Istituto Omega di<br />

New York, poi ci trasferiamo in Ca -<br />

lifornia, per il Bhaktifest a Joshua<br />

Tree. È bello per noi stare in America.<br />

Di solito viaggiamo da costa a<br />

costa in un pullman da tournee con<br />

tutta la band. Abbiamo persino il<br />

salotto, la cucina, il wi-fi e una stanza<br />

matrimoniale per me e Miten! L’ultimo<br />

che abbiamo affittato era il tourbus<br />

personale di Janet Jackson! Una<br />

Presso oshoba sono disponibili<br />

numerosi cD di<br />

Deva Premal & miten:<br />

Songs For The Inner Lover<br />

Soul In Wonder<br />

The Essence<br />

Love Is Space<br />

Strength Of A Rose<br />

Satsang<br />

In Concert<br />

Trusting The Silence<br />

Embrace<br />

Moola Mantra<br />

Dakshina<br />

Tibetan Mantras For Turbulent Times<br />

Mantras For Precarious Times<br />

www.oshoba.it<br />

Una carovana sempre in viaggio!<br />

cosa che mi piace moltissimo è che in<br />

America la gente apprezza veramente<br />

la bellezza delle parole delle canzoni<br />

di Miten, ne comprende le sfumature.<br />

Nei mesi invernali siamo in Australia,<br />

a Byron Bay e nell’emisfero Sud in quel<br />

periodo è estate! È un posto dalla<br />

natura meravigliosa, buon cibo, bel<br />

tempo, spiagge, fiumi, la foresta pluviale.<br />

E ci sono molti amici che conosciamo<br />

dai tempi di Pune. Di solito lì<br />

registriamo i nostri CD nello studio di<br />

Kamal e poi facciamo concerti in<br />

molte città australiane. A volte arriviamo<br />

persino in Nuova Zelanda.<br />

A Marzo andiamo in Costa Rica nel<br />

bellissimo Blue Spirit Resort dove<br />

teniamo alcuni gruppi, anche il Tantra-Mantra,<br />

e poi ricominciamo il<br />

tour da capo.<br />

In passato abbiamo fatto anche dei<br />

bellissimi periodi in Toscana e ci è sempre<br />

piaciuto molto, ma è tanto che non<br />

ci torniamo. Spero che arriverà il<br />

momento giusto per tornarci. Ci sia -<br />

mo sentiti molto a casa in Italia e sono<br />

stati momenti molto romantici…<br />

Deva Premal


attualità della visione di<br />

Osho è sorprendente!<br />

Qualcosa che si scopre a<br />

poco a poco anche nel suo<br />

libro L’eterno del tempo, una raccolta<br />

di discorsi e colloqui individuali con<br />

suoi collaboratori e discepoli che risale<br />

ai primi anni – questi testi vanno dal<br />

‘65 al ‘72 – del suo “lavoro”, prima<br />

che si stabilisse a Pune, quando ancora<br />

girava l’India organizzando campi<br />

di meditazione e conferenze. Ad ascoltare<br />

queste parole di Osho non era il<br />

vasto pubblico, ma erano quelle persone<br />

che, richiamate dall’originalità e<br />

dalla potenza del suo messaggio e della<br />

sua presenza, avevano iniziato a organizzare<br />

le sue conferenze, a raccoglier -<br />

ne i testi e a stampare opuscoli, a registrare<br />

i suoi discorsi e a farli ascoltare<br />

agli amici. “Non c’erano ancora le au -<br />

diocassette e si usavano i registra tori a<br />

bobina”, ricorda nelle sue me morie<br />

Laheru, un discepolo di quei tem pi che<br />

aveva anche il compito di an dare a<br />

prendere e poi riportare Osho in stazione<br />

nelle sue visite a Mumbai. E le<br />

cose da fare erano tan te... progettare<br />

e avviare i primi centri di meditazione,<br />

organizzare i campi, trovare un<br />

luogo adatto dove Osho potesse risiedere<br />

e affrontare ogni genere di problema<br />

pratico legato a una visione che,<br />

nel giro di pochi anni, dall’India sarebbe<br />

esplosa in tutto il mondo!<br />

Quello che Osho esprime, però, sia<br />

pur legato talvolta a questioni prati-<br />

che contingenti ed espresso con una<br />

terminologia che può suonare datata<br />

ai giorni nostri – da considerare che<br />

sta parlando in un contesto culturale<br />

quale quello dell’India degli anni ‘60<br />

– non risulta per nulla limitato agli<br />

addetti ai lavori, ma dimostra da<br />

subito il suo valore di “appunti” per<br />

una vera e propria scuola di vita, con<br />

una profondità di analisi e comprensione<br />

dell’essere umano mai raggiunte<br />

pri ma da nessuno.<br />

Temi quali la solidarietà e il senso di<br />

comunità – per utilizzare le parole<br />

d’oggi – e cioè un rapporto con gli altri<br />

e col pianeta in cui viviamo che non<br />

sia di contrapposizione, concorrenza e<br />

rapina, ma di collaborazione, empatia,<br />

sinergia, sono quanto mai attuali e,<br />

come Osho specifica, “chi si interessa<br />

solo alla propria pace, non può mai<br />

essere in pace nel vero senso della<br />

parola, perché essere interessati solo a<br />

se stessi è una delle cause della malattia”.<br />

Nel contempo riafferma l’importanza<br />

prioritaria dell’individuo rispetto<br />

a ogni ideologia o organizzazione:<br />

“Non importa quanto sia valida un’idea<br />

o un pensiero, la cosa che più è di<br />

rilievo sono le persone a cui vengono<br />

offerti. La persona non è affatto un elemento<br />

secondario; anzi, è quello più<br />

prezioso: il suo valore è il motivo principale<br />

che ci spinge a offrirle quel pensiero<br />

o quell’idea”.<br />

In una situazione, come quella che stia-<br />

novità<br />

Tutto nasce dall’amore<br />

proposte prAtiche di osho<br />

L’<br />

Al di là dellA competizione, dell’AutoAffermAzione,<br />

dell’ideologiA, dellA corsA AllA ricchezzA.<br />

mo vivendo, dove i vecchi valori sono<br />

scomparsi e quelli nuovi faticano a<br />

nascere, dove i piccoli aggiustamenti si<br />

stanno sempre più dimostrando di nessuna<br />

efficacia e diventano sempre più<br />

necessari cambiamenti radicali, diventa<br />

fondamentale la proposta di Osho<br />

sul vivere con consapevolezza, sulla<br />

meditazione, su una ricerca di verità e<br />

pace interiore che non implichi un<br />

allontanarsi dal mondo, ma anzi usi il<br />

mondo degli affari e del lavoro come<br />

test delle comprensioni raggiunte: “La<br />

piazza del mercato è la cartina tornasole,<br />

perché è lì che si trovano le sfide:<br />

le circostanze non ti sostengono, esistono<br />

conflitti. Riesci a conservare la<br />

tua quiete anche lì?”.<br />

“Colui che sparge i semi non può mai<br />

immaginare quanto grandi saranno gli<br />

alberi” dice Osho, ma di sicuro di<br />

“alberi “ ne stanno crescendo e di più<br />

ancora ce n’è bisogno e di seguirli con<br />

cura... dentro e fuori di noi.<br />

Sahaja<br />

Osho, L’eterno del tempo<br />

(Uno Editori) è il libro di quasi<br />

300 pagine allegato al prossimo<br />

numero di Osho Times Italiano<br />

(quello di dicembre/gennaio).<br />

Una novità da non perdere! Hai<br />

rinnovato l’abbonamento?<br />

NOVEMbrE 2012 21


Nel 1972 Govind Siddharth, un discepolo<br />

di Osho, incontrò il XVI Lama<br />

Karmapa, una delle tre massime autorità<br />

spirituali del Tibet – insieme al<br />

Dalai Lama e al Pancham Lama – che<br />

gli parlò anche di una vita passata di<br />

Osho in Tibet...<br />

Durante una vacanza nel Darjeelling<br />

– una regione a Nord-Est dell’India<br />

dove ci sono molti monasteri tibetani<br />

– ho voluto visitare il monastero di<br />

Rumtec, dove risiede il Lama Karmapa,<br />

arrivato dal Tibet in seguito<br />

all’invasione delle forze cinesi nel<br />

1959. Il suo monastero è situato a più<br />

di 1500 metri d’altezza e vi risiedono<br />

in permanenza circa duecento persone,<br />

tutti monaci.<br />

Si dice del Lama Karmapa che sia una<br />

“incarnazione divina”. In Tibet si<br />

crede che chiunque ottenga la “natura<br />

del Buddha” (l’illuminazione) abbia<br />

la possibilità, se vuole, di rinascere di<br />

nuovo nel mondo per aiutare gli altri;<br />

queste persone vengono chiamate<br />

incarnazioni divine, bodhisattva. Ai<br />

tempi di Buddha ci sono state molte<br />

persone che hanno raggiunto l’illuminazione<br />

e alcuni dei Lama attuali sono<br />

22 osho times<br />

Una storia che dUra da secoli<br />

Osho e il Tibet<br />

le reincarnazioni di quegli illuminati.<br />

Il Lama Karmapa attuale è la sedicesima<br />

incarnazione di Dsum Kheynpa, il<br />

primo Karmapa, che era nato nel 1110<br />

a.C. e apparteneva a un lignaggio che<br />

risale fino a Marpa, uno dei più grandi<br />

maestri tibetani.<br />

Il Lama Karmapa ha notato il mio<br />

mala (la collana con la foto di Osho)<br />

e mi ha chiesto di cosa si trattasse.<br />

Gliel’ho spiegato subito, concludendo:<br />

“E questa è la fotografia del mio<br />

maestro.” Era molto curioso di<br />

vederla, così mi sono tolto il mala e<br />

gli ho mostrato la foto. Immediatamente<br />

ha preso in mano il medaglione,<br />

l’ha portato alla fronte e ha detto:<br />

“Quest’uomo è un buddha vivente, la<br />

più grande incarnazione in India<br />

dopo il Buddha”.<br />

In questa vita Osho ha scelto di nascere<br />

con lo scopo preciso di aiutare spiritualmente<br />

la gente – solo per questo<br />

motivo – e, come ha affermato ancora<br />

il Lama: “Osho ha scelto di nascere<br />

per questo compito in piena consapevolezza”.<br />

Il Lama si è poi mostrato<br />

interessato alle tecniche di meditazione<br />

che Osho insegna e così gli ho<br />

descritto la Meditazione Dinamica.<br />

Quando gli ho parlato del terzo stadio<br />

– caratterizzato dal gridare “Hu<br />

Hu Hu” – mi ha fatto notare che questo<br />

Hu viene dal mantra tibetano<br />

Hum come per esempio in Om Mani<br />

Padme Hum. Mi parve davvero entusiasta,<br />

mi prese entrambe le mani<br />

dicendomi di essere “veramente contento”<br />

e che “questi metodi sono<br />

assolutamente corretti e molto simili<br />

alle pratiche tibetane: qualsiasi lavoro<br />

stiano facendo i discepoli di Osho<br />

è simile al nostro”. Riguardo ai metodi<br />

di Osho, in una parola il suo commento<br />

è stato: “Perfetti”.<br />

In seguito mi ha anche raccontato di<br />

come Osho in una sua vita passata<br />

fosse uno dei maestri tibetani e ha<br />

aggiunto: “Se vuoi vedere una delle<br />

precedenti incarnazioni del tuo maestro<br />

– ai tempi in cui era con noi – puoi<br />

andare in Tibet a vedere la statua d’oro<br />

che lo rappresenta e che è conservata<br />

nella Sala delle Incarnazioni”.<br />

I tibetani preservano i corpi degli illuminati<br />

in un modo particolare, un po’<br />

come le mummie egiziane. Il cadavere<br />

riceve un trattamento speciale di deidratazione<br />

tale da preservare le sembianze<br />

naturali del corpo; a questo


punto interviene l’orafo, che riveste il<br />

corpo in oro, trasformandolo in una<br />

statua dorata. In Tibet ci sono novantanove<br />

statue di grandi incarnazioni<br />

divine e una di queste, secondo quanto<br />

dice il Lama, è la statua di Osho,<br />

nella sua incarnazione di due vite fa.<br />

I cinesi non sono riusciti a distruggerle<br />

perché sono state nascoste in parti<br />

molto remote del paese.<br />

L’atteggiamento di Lama Karmapa<br />

mostrava tutta la gioia di qualcuno<br />

che ha ritrovato qualcosa che sembrava<br />

perduto. Visto il suo entusiasmo, ho<br />

pensato subito che fosse stato molto<br />

vicino al nostro maestro nel passato,<br />

tuttavia lui non mi ha parlato dell’esatta<br />

relazione spirituale che aveva<br />

avuto con Osho e anch’io, sebbene<br />

molto curioso, non ho voluto fare<br />

domande a questo proposito. Riguardo<br />

a Osho e al suo lavoro ha aggiun-<br />

to poi: “Ha sempre la mia benedizione;<br />

so che Osho sarà in grado di fare<br />

qualcosa per aiutare la gente, più di<br />

quello che possiamo fare noi”.<br />

In seguito, ho parlato di questo mio<br />

incontro con Osho che peraltro non<br />

mi ha detto esplicitamente di aver<br />

conosciuto il Lama Karmapa in una<br />

vita passata. In quell’occasione gli ho<br />

chiesto se i tibetani potessero essere<br />

di aiuto nel suo lavoro. Mi ha risposto<br />

di no, che non era possibile: sono<br />

troppo rigorosi per l’era moderna, i<br />

loro tempi di crescita spirituale sono<br />

lunghi e non c’è molto tempo. Parole<br />

simili erano state pronunciate<br />

anche dal Lama Karmapa.<br />

TRATTO DALL’APPENDICE A:<br />

Osho, The Silent Explosion (fuori stampa)<br />

Negli EXTRA su www.oshotimes.it di questo<br />

numero trovi l’intera intervista<br />

“<br />

osho è un maestro illuminato che sta lavorando in ogni<br />

maniera possibile per aiutare l’umanità a superare una<br />

difficile fase nello sviluppo della consapevolezza.<br />

dalai lama<br />

(in un discorso a Bodh Gaya, India –<br />

la foto lo ritrae in una sua visita all’Osho Meditation Resort di Pune)<br />

speciale<br />

Un esperimento<br />

anche osho parla della<br />

sua statua d’oro<br />

C’era un sannyasin, Anand Vijay, che<br />

si era messo a praticare intensamente<br />

questo grande mantra Hu. Si ammalò<br />

in modo grave, arrivando quasi al<br />

delirio. Tuttavia, quando da un lato<br />

c’è il delirio, dall’altro lato possono<br />

aprirsi alcune porte.<br />

Aveva intorno a 40° di febbre e delirava.<br />

In quel momento, sentì che<br />

alcuni spiriti si trovavano nella sua<br />

stanza. Gli dicevano: “Non potrai<br />

stare meglio se non smetti di gridare<br />

questo Hu. Noi siamo spiriti e siamo<br />

qui da lungo tempo, ma ci siamo<br />

veramente spaventati quando ti sei<br />

messo a urlare Hu”.<br />

Quando riprese coscienza, si ricordò di<br />

queste parole. Mi scrisse una lettera,<br />

dicendo che non credeva che ciò che<br />

era accaduto fosse reale. Doveva essere<br />

frutto della sua immaginazione, solo<br />

un’idea. Poi, però, il fatto si verificò<br />

altre due volte.<br />

Anand Vijay era ansioso anche lui di<br />

sapere se si trattasse di immaginazione,<br />

quindi, è chiaro che era sincero. Per<br />

verificare fece un esperimento. Più o<br />

meno in quel periodo aveva letto qualcosa<br />

sul Lama Karmapa che aveva parlato<br />

di me. Karmapa aveva detto che il<br />

corpo in cui vissi in una mia vita passata<br />

è ancora conservato in una caverna<br />

del Tibet: in quel luogo, sono conservati<br />

novantanove corpi e uno di<br />

questi è il mio.<br />

In Tibet, per migliaia di anni hanno<br />

cercato di conservare i corpi nei quali<br />

si era verificato qualche fenomeno<br />

straordinario, perché fenomeni del<br />

genere non succedono in continuazione<br />

né con facilità. Per esempio, il terzo<br />

occhio di qualcuno si apre e, contemporaneamente,<br />

provoca un foro nell’osso<br />

a livello del terzo occhio. Il terzo<br />

occhio si apre in tante persone, ma questo<br />

foro non si verifica in tutti, accade4<br />

NoVembre 2012 23


soltanto quando il terzo occhio si apre<br />

con forza tremenda e nella sua totalità.<br />

Questi corpi vengono conservati dai<br />

tibetani. I tibetani hanno conservato<br />

novantanove corpi e, secondo Karmapa,<br />

tra quei novantanove corpi c’è<br />

anche il mio. Anand Vijay lesse queste<br />

parole e pensò che, se era vero, quando<br />

si fosse avvicinato agli spiriti nella<br />

sua condizione di delirio, avrebbe<br />

potuto sapere qual era il mio corpo tra<br />

quei novantanove. Avrebbe potuto<br />

contarli e se fosse riuscito a vedere il<br />

corpo e fosse venuto fuori che era quello<br />

giusto, poteva avere la certezza che<br />

ciò che gli accadeva era reale.<br />

Mi informò della sua decisione e io gli<br />

dissi di fare l’esperimento. In seguito<br />

mi disse che era il terzo corpo: primo,<br />

secondo, terzo. È un errore, eppure<br />

non lo è. Aveva contato dalla parte<br />

sbagliata: non è il terzo corpo, ma il<br />

novantasettesimo ed è comunque giusto.<br />

Sono stati preservati novantanove<br />

corpi e lui ha contato dal lato che<br />

pensava fosse l’inizio e che invece era<br />

la fine. Tuttavia, era arrivato a tre, è<br />

un fatto molto significativo. È il no -<br />

vantasettesimo corpo, ma se si conta<br />

dall’altro lato può essere il terzo. Lo<br />

informai: “Non spaventarti, perché<br />

ciò che accade è giusto. Continua con<br />

la meditazione e ci sarà ancora un<br />

incidente, aspettalo”.<br />

Anche quell’incidente si verificò... gli<br />

spiriti continuavano a parlargli. Gli<br />

dissi di parlare chiaramente agli spiriti,<br />

affermando: “Non mi muoverò da<br />

qui. Questo Hu continuerà e se volete<br />

restare, restate. Se volete partecipare,<br />

partecipate; se volete fuggire, fuggite,<br />

ma io non mi sposterò da qui”. Il giorno<br />

in cui la sua determinazione divenne<br />

totale, vide spiriti di tipo diverso,<br />

che gli dissero: “Continua pure. Siamo<br />

anche noi spiriti che dimoriamo qui,<br />

ma siamo spiriti buoni. Questi spiriti<br />

malvagi, che sono disturbati dal tuo<br />

Hu, dovrebbero veramente andarsene<br />

e ciò sarebbe una benedizione anche<br />

per noi”. Potete non crederci, ma queste<br />

sono le faccende dell’altro mondo. 1<br />

4<br />

24 osho times<br />

Il suono<br />

del silenzio<br />

om mani Padme hUm<br />

solo paese al mondo che<br />

Il abbia dedicato tutto il suo<br />

genio all’esplorazione in -<br />

teriore è il Tibet. E le scoperte<br />

fatte sono di immenso valore.<br />

Om Mani Padme Hum è una delle<br />

espressioni più belle per indicare l’esperienza<br />

suprema. Il suo significato<br />

è questo: “Il suono del silenzio, il diamante<br />

nel loto”.<br />

Anche il silenzio ha il suo suono, la<br />

sua musica, anche se le orecchie<br />

esteriori non possono sentirlo, così<br />

come non possono vederlo gli occhi<br />

esteriori. Noi abbiamo sei sensi<br />

rivolti all’esterno. In passato l’uomo<br />

sapeva di averne solo cinque, il sesto<br />

è una scoperta recente. Si trova<br />

all’interno delle orecchie, per questo<br />

non è mai stato scoperto. È il senso<br />

dell’equilibrio. Quando provi vertigini<br />

o vedi un ubriaco camminare, è<br />

il senso dell’equilibrio a essere stato<br />

intaccato.<br />

Così come questi sei sensi sono utilizzati<br />

per fare esperienza del mondo<br />

esterno, proprio questi stessi sei sensi<br />

esistono per fare esperienza del<br />

mondo interiore, per vederlo, udirlo,<br />

sentirne l’assoluto equilibrio, lo<br />

splendore. È invisibile ai sensi esteriori,<br />

ma non a quelli interiori. Non<br />

lo puoi toccare con i sensi esteriori,<br />

ma i sensi interiori vi sono radicalmente<br />

immersi.<br />

Om è il suono: quando ogni altra<br />

cosa è scomparsa dal tuo essere –<br />

nessun pensiero, nessun sogno, nessuna<br />

proiezione, nessuna aspettativa,<br />

neppure un’increspatura – l’intero<br />

lago della consapevolezza è<br />

semplicemente silenzioso, è diventato<br />

un semplice specchio. In quei rari<br />

momenti senti il suono del silenzio.<br />

È l’esperienza più preziosa che ci<br />

sia, perché non solo rivela una qualità<br />

della musica interiore, ma dimostra<br />

anche che la sfera interiore è<br />

piena di armonia, gioia, beatitudine.<br />

Tutto questo è implicito nella<br />

musica dell’Om.<br />

L’Om è una delle realizzazioni più


grandi conseguite dai ricercatori. Si<br />

tramandano episodi assolutamente<br />

incredibili, ma che sono fatti storici…<br />

Quando Marpa, un mistico tibetano,<br />

morì, i suoi discepoli più intimi erano<br />

seduti intorno a lui, perché la morte<br />

di un mistico è preziosa quanto la sua<br />

vita, forse di più. Se puoi essere vicino<br />

a un mistico quando muore, puoi<br />

fare esperienza di molte cose, perché<br />

la sua intera consapevolezza lascia il<br />

corpo e se sei attento e cosciente, puoi<br />

percepire una fragranza nuova; puoi<br />

vedere una nuova luce, puoi sentire<br />

una musica nuova.<br />

Quando Marpa morì – viveva in un<br />

tempio – tutti i suoi discepoli all’improvviso<br />

rimasero sorpresi, si guardarono<br />

intorno: da dove veniva il<br />

suono dell’Om? Poi si resero conto<br />

che non arrivava da nessuna parte,<br />

era emanato da Marpa! Lo sentirono<br />

appoggiando le orecchie sui piedi,<br />

sulle mani e restarono allibiti: all’interno<br />

dell’intero corpo c’era una<br />

vibrazione creata dal suono Om.<br />

Marpa aveva sentito quel suono per<br />

tutta la vita, da quando si era illuminato<br />

e a causa della costante esperienza<br />

interiore di quel suono, il<br />

suono stesso era entrato perfino nelle<br />

sue cellule fisiche. Ogni fibra del suo<br />

corpo aveva imparato una sincronicità<br />

particolare, vibrava sulla stessa<br />

lunghezza d’onda.<br />

Io vi dico di non ripeterlo, ma di essere<br />

semplicemente silenziosi e ascoltarlo.<br />

Quando la tua mente diventa<br />

calma e si acquieta, all’improvviso ne<br />

diventi consapevole: come un sussurro,<br />

l’Om affiora dal tuo essere.<br />

Quando affiora spontaneamente, ha<br />

una qualità totalmente diversa. Ti<br />

trasforma.<br />

La fisica moderna afferma che nel<br />

mondo tutto è fatto di elettricità.<br />

Secondo la fisica moderna, perfino i<br />

suoni non sono altro che onde elettriche.<br />

I fisici hanno lavorato partendo<br />

dall’esterno.<br />

I mistici affermano l’esatto opposto,<br />

speciale<br />

ma non vedo alcuna contraddizione.<br />

Sostengono che l’intera esistenza è<br />

formata dal “suono senza suono”<br />

Om. E perfino l’elettricità, o il fuoco,<br />

non sono altro che specifiche forme<br />

condensate di suono.<br />

In Oriente lo si è sempre saputo: sono<br />

esistiti musicisti in grado di generare,<br />

con la loro musica, una fiamma su<br />

una candela spenta. Quando la musica<br />

tocca la candela spenta, all’improvviso<br />

la fiamma si sprigiona.<br />

Questo mantra nasconde molti segreti.<br />

La prima parola senza suono è<br />

Om, l’ultima è Hum. La prima è la<br />

fioritura, l’ultima è il seme.<br />

I Sufi non usano per esteso il nome di<br />

Allah, il nome di dio per i mussulmani.<br />

Cominciano con Allah Hu e<br />

pian piano mutano Allah Hu, nel<br />

semplice Hu, Hu. Hanno scoperto<br />

che il suono Hu colpisce esattamente<br />

la sorgente vitale, proprio sotto l’ombelico.<br />

Attraverso l’ombelico eri collegato<br />

alla vita, a tua madre; proprio<br />

NoVembre 2012 25


4sotto<br />

l’ombelico, si trova la fonte<br />

della tua stessa vita.<br />

Provaci: quando dici Hu, la ripercussione<br />

è sotto l’ombelico. Ed è ciò che<br />

usiamo nella nostra Meditazione<br />

Dinamica. È una scoperta dei Sufi,<br />

ma lo si potrebbe fare alla maniera<br />

tibetana. Anziché Hu-Hu, che sembra<br />

essere un po’ violento, Hum, che<br />

sembra un po’ più delicato. Ma il<br />

suono delicato richiederà un tempo<br />

più lungo per risvegliare le tue energie.<br />

Probabilmente, nel clima particolare<br />

del Tibet, il suono delicato<br />

andava benissimo. Non avevano<br />

bisogno di un suono così duro, per<br />

colpire la sorgente vitale. Ma nel<br />

deserto torrido dell’Arabia, quando i<br />

mistici Sufi iniziarono a usare Hu…<br />

Quando lavoravo sulla Meditazione<br />

Dinamica, dovetti decidere se usare<br />

Hum o se scegliere Hu. Ho provato<br />

entrambi e ho scoperto che forse in<br />

India Hu va meglio, rispetto alle fredde<br />

vette del Tibet in cui tutto risulta<br />

inevitabilmente diverso. Per quelle<br />

regioni Hum è perfetto.<br />

Hum è il colpo per generare l’Om<br />

dentro di te.<br />

Se colpisci il seme della tua vita, esso<br />

inizia a scomparire nel suolo e iniziano<br />

a spuntare germogli e foglie verdi.<br />

Tra i due – Om e Hum – troviamo<br />

Mani Padme. E non penso che qualcuno<br />

sia riuscito a esprimere l’esperienza<br />

suprema, meglio di Mani<br />

Padme. Dovete visualizzarlo.<br />

In Oriente, il fior di loto è il fiore più<br />

bello, il più grande. E se mettete dei<br />

diamanti sul fior di loto al sole dell’alba,<br />

sperimenterete qualcosa di<br />

meraviglioso… il fior di loto con i<br />

diamanti!<br />

È difficilissimo dire qualcosa sull’esperienza<br />

suprema, ma i mistici tibetani<br />

hanno fatto del loro meglio.<br />

Molte cose sono state dette in merito,<br />

ma “il diamante nel loto” sembra<br />

essere l’espressione migliore, perché è<br />

l’esperienza più grande e più bella.<br />

Sono state scelte due delle cose più<br />

belle nel mondo conosciuto: il loto e<br />

26 osho times<br />

il diamante. Si tratta semplicemente<br />

di un’espressione visiva della bellezza<br />

che arrivi a cogliere dentro di te.<br />

Questo mantra Om Mani Padme<br />

Hum racchiude in sé un’intera filosofia.<br />

Puoi iniziare con Hum, l’ultima<br />

parola… e la prima affiorerà spontaneamente.<br />

E quando il tuo essere interiore<br />

si riempirà del suono del silenzio,<br />

anche tu avrai la splendida esperienza<br />

di vedere un loto con un diamante<br />

nel sole nascente. Il diamante<br />

irradia, il loto è così delicato, così vellutato,<br />

così femminile e non ha confronti<br />

con nessun altro fiore.<br />

Per i mistici diventò qualcosa di fondamentale.<br />

Di certo avrete visto statue<br />

di Buddha seduto su un loto. È un<br />

modo simbolico per raffigurare il suo<br />

aver raggiunto l’assoluto: il loto interiore<br />

è fiorito. Non solo il loto è fiorito,<br />

ma il diamante nascosto dietro,<br />

all’interno… quando il loto schiude i<br />

suoi petali, trovi un kohinoor. Il diamante<br />

ha una qualità, per questo è<br />

stato scelto. Simboleggia l’eternità. Il<br />

diamante è eterno, non conosce la<br />

morte, è immortale. L’esperienza è<br />

meravigliosa ed è eterna.<br />

Questo mantra tibetano, Om Mani<br />

Padme Hum, è una forma condensata<br />

dell’intero pellegrinaggio interiore.<br />

Dice come iniziare, cosa accade<br />

quando il fiore si schiude, quale sarà<br />

la tua esperienza suprema dei tuoi<br />

tesori interiori.<br />

Ricorda: non devi ripetere il mantra,<br />

ne devi comprendere il significato<br />

e lasciare che sia il significato<br />

a sedimentare dentro di te. Seduto<br />

in silenzio, sii assolutamente quieto,<br />

immobile. Osserva la tua mente. Ci<br />

saranno dei pensieri, ma quando<br />

diventerai silenzioso, quei pensieri<br />

scompariranno e all’improvviso<br />

sen tirai la vibrazione di un suono<br />

che ti avvolge.<br />

Quel suono vibrante non è prodotto<br />

da te. È il centro stesso dell’esistenza.<br />

È il suono dei cieli. È il suono dello<br />

spazio. È il suono dell’universo e ne<br />

indica la vitalità. 2<br />

Il Bardo Thodol,<br />

conosciuto<br />

anche come il Libro<br />

tibetano dei morti, è un<br />

testo che tradizionalmente i<br />

monaci tibetani recitano al<br />

morente per aiutarlo nel passaggio<br />

fra la vita e la morte. Osho racconta<br />

un episodio di quando era ancora<br />

bambino, mentre insieme alla nonna<br />

accompagnava il nonno in punto di<br />

morte dal villaggio all’ospedale...<br />

Mio nonno piangeva, con gli occhi<br />

gonfi di lacrime, e ci chiedeva di fermare<br />

la ruota.<br />

In quel momento accadde qualcosa di<br />

grandioso. Non l’ho mai rivelato a nessuno,<br />

forse non è mai stato il momento.<br />

Gli dicevo di stare zitto e il carretto<br />

sobbalzava su quella strada così<br />

accidentata e lui insisteva: “Ferma la<br />

ruota, mi senti? Ferma la ruota!”. Gli<br />

dissi: “Sì, ti ascolto e capisco cosa vuoi<br />

dire. Sai che solo tu la puoi fermare;<br />

stai calmo, cercherò di aiutarti”.<br />

Mia nonna era stupefatta. Mi guardò<br />

stupita, con gli occhi spalancati: cosa<br />

stavo dicendo? Come potevo aiutarlo?<br />

Dissi: “Sì, non essere così sbalordita.<br />

All’improvviso mi sono ricordato una<br />

delle mie vite passate. Vedendo la sua<br />

morte, mi sono ricordato di una delle<br />

mie”. Quella vita e quella morte<br />

avvennero in Tibet. È il solo paese che<br />

sa, in maniera veramente scientifica,


come fermare la ruota. E a quel<br />

punto iniziai a cantare qualcosa.<br />

Né mia nonna né mio nonno moribondo,<br />

né l’uomo che guidava il carro<br />

e che ascoltava con attenzione, poterono<br />

capire. Addirittura neppure io<br />

potei capire una sola parola di ciò che<br />

cantavo. Solo dodici, tredici anni<br />

dopo lo capii. Per scoprirlo ci vollero<br />

tutti quegli anni: era il Bardo Thodol,<br />

un rituale tibetano.<br />

In Tibet, quando un uomo muore, si<br />

ripete un mantra, chiamato Bardo.<br />

Nel mantra si dice al morente: “Rilassati,<br />

resta in silenzio. Scendi al tuo centro<br />

e resta lì; non lasciarlo, qualsiasi<br />

cosa accada al corpo. Sii un semplice<br />

testimone. Lascia che accada, non<br />

interferire. Ricorda, ricorda, ricorda<br />

che sei solo un testimone: quella è la<br />

tua vera natura. Se riesci a morire<br />

ricordandolo, la ruota si ferma”.<br />

Ripetei il Bardo Thodol per mio<br />

nonno morente, senza neppure sapere<br />

cosa stavo facendo. Era strano, io lo<br />

ripetevo e lui, ascoltandolo, divenne<br />

completamente silenzioso. Forse il<br />

tibetano aveva un suono così partico-<br />

lare, forse non aveva mai<br />

sentito una sola parola di<br />

tibetano prima di allora, forse<br />

non sapeva neppure che esistesse<br />

un paese chiamato Tibet, eppure<br />

morendo diventò assoluta attenzione<br />

e silenzio. Il Bardo funzionò,<br />

anche se non lo poté capire. A volte<br />

cose che non capisci funzionano: funzionano<br />

solo perché non le capisci. 3<br />

osho Parla sPesso<br />

del Bardo<br />

In Tibet si pratica una tecnica che si<br />

chiama il Bardo. È un processo che<br />

inizia quando una persona è in punto<br />

di morte. I monaci si siedono intorno<br />

a lui e cominciano a leggere il Bardo,<br />

dandogli vari suggerimenti: “Vedi,<br />

stai per abbandonare il corpo. Focalizzati<br />

sul pensiero che questo corpo<br />

se ne sta andando. Sii consapevole<br />

che molto presto il corpo in cui ti troverai<br />

non sarà più quello fisico, ma<br />

sarà il tuo corpo sottile”. Gli vengono<br />

date indicazioni di questo tipo. In<br />

nessun altro paese del mondo si sono<br />

fatte ricerche così approfondite sulla<br />

morte come in Tibet. 4<br />

Appena morti entriamo in un mondo<br />

nuovo. Questo mondo può spaventarci,<br />

farci molta paura perché non<br />

assomiglia a quelle che sono le nostre<br />

esperienze. Di solito lo attraversiamo<br />

in uno stato di inconsapevolezza e<br />

così non ce ne accorgiamo. Ma se lo<br />

percorriamo con consapevolezza, ci<br />

troviamo in grandi difficoltà. Ecco<br />

speciale<br />

La ruota della<br />

vita e della morte<br />

e osho all’imProVViso<br />

si ricorda il Bardo thodol<br />

perché nel Bardo si cerca di spiegare<br />

alla persona che tipo di mondo si troverà<br />

di fronte, cosa può succedere,<br />

che tipo di esseri vi si incontrano.<br />

Solo chi ha esperienza di meditazione<br />

profonda può essere guidato in<br />

questo esperimento, altrimenti non è<br />

nemmeno in grado di sentire cosa gli<br />

si sta dicendo. Non riuscirebbe ad<br />

ascoltare quello che gli viene detto al<br />

momento della morte, o a seguire i<br />

suggerimenti che gli vengono dati.<br />

Per farlo c’è bisogno di una mente<br />

molto silenziosa, vuota. Mentre la<br />

consapevolezza inizia a scomparire<br />

lentamente, a svanire e tutti i legami<br />

col mondo materiale cominciano a<br />

interrompersi, solo una mente molto<br />

silenziosa può ascoltare i messaggi<br />

che arrivano da questo mondo, non<br />

si possono recepire altrimenti.<br />

Ricordati che il momento della morte<br />

è l’unico in cui si può fare qualcosa:<br />

al momento della nascita non si può<br />

fare nulla. Ma tutto quello che si fa<br />

con la morte, influenza di seguito<br />

anche la nascita. Nasciamo nello stesso<br />

stato in cui siamo morti. 5<br />

VUoi ProVare?<br />

Annalisa Faliva, Il risveglio dal<br />

sogno. La grande liberazione con gli<br />

insegnamenti del Bardo, Editore<br />

Tecniche Nuove, nuova edizione<br />

ampliata. Libro + CD (mp3) con la<br />

meditazione guidata tratta dal Libro<br />

tibetano dei morti.<br />

Disponibile presso <strong>Oshoba</strong>.<br />

NoVembre 2012 27


28 osho times<br />

Un esperimento<br />

meraviglioso<br />

anche doPo l’inVasione la cUltUra e la<br />

sPiritUalità tiBetane continUano a ViVere<br />

PUr se fra mille difficoltà<br />

Il<br />

Tibet è caduto nell’oscurità.<br />

I suoi monasteri sono stati<br />

chiusi, i suoi monaci sono<br />

stati portati a forza nei campi di lavoro.<br />

Il solo paese al mondo che usava<br />

tutta la sua genialità focalizzata su un<br />

punto: tutta la sua intelligenza orientata<br />

alla ricerca della propria sfera<br />

interiore e dei tesori racchiusi in essa,<br />

tutto questo è stato fermato dall’invasione<br />

comunista. Il Tibet era così<br />

impegnato in questo esperimento me -<br />

raviglioso, da non avere armi con cui<br />

combattere né eserciti da contrapporre.<br />

Non avrebbero mai pensato che<br />

potesse accadere. L’unica cosa importante<br />

per loro era il pellegrinaggio interiore.<br />

Mai, da nessun’altra parte, è esistito<br />

un impegno così concentrato a<br />

scoprire l’essere dell’uomo. Ogni fa -<br />

miglia dava il primogenito a un mo -<br />

nastero in cui meditare e crescere, av -<br />

vicinandosi al risveglio. Era una gioia<br />

per ogni famiglia permettere, almeno<br />

a un suo membro, di dedicarsi totalmente,<br />

ventiquattro ore al giorno<br />

senza distrazione alcuna, al lavoro sul<br />

proprio essere interiore. Anche gli<br />

altri membri della famiglia operavano<br />

in quel senso, senza potere però<br />

dedicarvisi a tempo pieno: dovevano<br />

provvedere al cibo, ai vestiti, alla casa<br />

e in Tibet sono cose complesse.<br />

Esistevano centinaia di monasteri,<br />

per nulla paragonabili a quelli cattolici.<br />

Quei monasteri non avevano<br />

confronti, nel mondo intero. Il loro<br />

interesse era uno solo: renderti consapevole<br />

di te stesso.<br />

Migliaia di stratagemmi sono stati<br />

creati nei secoli per permettere al<br />

tuo loto di fiorire e a te di trovare il<br />

tuo tesoro supremo, il diamante.<br />

Queste sono solo parole simboliche,<br />

ma la distruzione del Tibet dovrebbe<br />

essere analizzata a fondo, in particolare<br />

quando l’uomo diventerà<br />

un po’ più consapevole e l’umanità<br />

un po’ più umana.<br />

Questa è la calamità più grande verificatasi<br />

nel ventesimo secolo: il Tibet è<br />

caduto nelle mani di materialisti che<br />

non credono all’esistenza di alcunché<br />

nell’uomo. Credono che l’uomo è solo<br />

materia; la consapevolezza è un semplice<br />

derivato. E senza avere alcuna<br />

esperienza della sfera interiore. Il Tibet<br />

dovrebbe essere lasciato come laboratorio<br />

sperimentale della crescita interiore<br />

dell’uomo. Ma nessuna nazione<br />

l’ha difeso e oggi, sulla carta geografica<br />

della Cina moderna, il Tibet è<br />

segnato come una sua regione. 2<br />

TESTI DI <strong>OSHO</strong> DI QUESTE PAG<strong>IN</strong>E TRATTI DA:<br />

1. Samadhi Ke Sapt Dwar #12<br />

2. Musica meditazione e silenzio, NSC Editore<br />

3. Bagliori di un’infanzia dorata,<br />

Edizioni Mediterranee<br />

4. The Great Path #9<br />

5. And Now and Here #2<br />

Negli EXTRA su www.oshotimes.it altri testi<br />

di Osho e altre testimonianze sul Tibet<br />

ono andato in Tibet insie-<br />

S me a un mio caro amico<br />

artista e fotografo per realizzare<br />

una parte di un suo<br />

progetto a cui lavora da anni e che<br />

consiste nel raggiungere sorgenti di<br />

fiumi, anche in posti molto remoti, e<br />

fotografarle. A questo scopo abbiamo<br />

già fatto un altro viaggio insieme e<br />

abbiamo fotografato le fonti del Tigri<br />

e dell’Eufrate nel Curdistan Turco,<br />

attraversando le montagne al confine<br />

tra la Turchia e l’Iran.<br />

Il viaggio in Tibet aveva come obiettivo<br />

raggiungere le sorgenti del<br />

Mekong e del Fiume Giallo, che si<br />

trovano entrambe nella regione tibetana<br />

del Quing Hai. Abbiamo dovuto<br />

prepararci per quasi un anno<br />

prima di partire, non solo per la pianificazione<br />

del viaggio in sé, ma so -<br />

prattutto per l’individuazione delle<br />

sorgenti, raccogliendo racconti, fotografie<br />

aeree e articoli su quella zona,<br />

infatti, non ci sono mappe e per le<br />

sorgenti di entrambi i fiumi esistono<br />

varie ipotesi geografiche, perché la<br />

loro ubicazione non è unanimemente<br />

riconosciuta. Alla fine abbiamo deciso<br />

di scegliere le fonti accreditate<br />

dalla tradizione spirituale, cioè le sorgenti<br />

che sono ritenute sacre dai<br />

monaci e dalla popolazione locale. Il<br />

viaggio ha richiesto, inoltre, una pre-


parazione fisica particolare, con allenamenti<br />

specifici che ci permettessero<br />

di vivere e camminare ad alta<br />

quota, oltre i 5000 mt, dove la concentrazione<br />

di ossigeno nell’aria è<br />

minore. Una volta raggiunto il Tibet,<br />

questa è stata di per sé un’esperienza<br />

molto forte, perché a quell’altezza hai<br />

consapevolezza di ogni singolo respiro:<br />

percepisci l’aria come una cosa<br />

estremamente preziosa e ogni movimento<br />

comporta uno sforzo maggiore<br />

rispetto a ciò a cui siamo abituati.<br />

Dopo un po’ questa condizione è<br />

diventata davvero inebriante, tanto<br />

che quando sono tornato a casa ho<br />

sentito l’assenza di quest’aria rarefatta<br />

ma purissima, che mi ha portato in<br />

uno stato di coscienza diverso, in cui<br />

la percezione del corpo era continua:<br />

il corpo era costantemente presente<br />

alla consapevolezza in ogni sua parte<br />

e in ogni suo movimento.<br />

Al di là del progetto fotografico, in<br />

questo viaggio il mio progetto personale<br />

era quello di registrare i suoni<br />

della natura, dei luoghi e delle persone.<br />

Ho registrato, ad esempio, le<br />

ruote di preghiera dei monasteri, lo<br />

sventolio delle onnipresenti bandiere<br />

di preghiera, il verso degli yak al<br />

pascolo e durante la mungitura, le<br />

voci delle persone, i suoni quotidiani<br />

nelle tende dei nomadi e, natural-<br />

mente, i mantra recitati dai monaci<br />

durante le meditazioni e i riti.<br />

Durante tutto il viaggio, che è durato<br />

un mese, non abbiamo toccato località<br />

turistiche (in tutto il percorso<br />

abbiamo incontrato un solo straniero,<br />

un esploratore del WWF) e quindi<br />

siamo sempre stati ospitati dalla<br />

gente del luogo – sia la popolazione<br />

locale nomade sia i monaci – dormendo<br />

e mangiando in accampamenti,<br />

piccole locande e monasteri.<br />

La cosa che mi ha colpito di più è che<br />

con i tibetani, pur non essendoci possibilità<br />

di comunicazione verbale, a<br />

causa della lingua, era frequente e facile<br />

entrare in contatto profondo, in uno<br />

spazio intimo, istintivo e di cuore. In<br />

particolare il sorriso era la chiave che<br />

apriva le porte di questa comunicazione.<br />

Se all’inizio c’era un po’ di stupore<br />

nei confronti di noi due stranieri, certamente<br />

diversi, un sorriso poteva sfociare<br />

poco dopo in un abbraccio. C’era<br />

un grande senso di fratellanza e di fiducia<br />

sia nel modo in cui le persone si relazionavano<br />

tra loro, sia verso di noi.<br />

Anche con Jamyang, la nostra guida e<br />

interprete, si è subito instaurato un rapporto<br />

fraterno, di profonda connessione<br />

umana, che andava oltre il nostro<br />

rapporto “di lavoro” e che faceva sì che<br />

la grande differenza culturale tra noi<br />

non fosse di minimo intralcio.<br />

speciale<br />

Il sorriso del vento<br />

Un grande senso di fratellanza e fidUcia...<br />

l’esPerienza di Paolo, che recentemente ha Viaggiato<br />

in tiBet Per Un affascinante Progetto<br />

Sono tante le cose che mi hanno colpito,<br />

tra queste la costante presenza<br />

della spiritualità nella vita di queste<br />

persone e non mi riferisco solo ai<br />

monaci; ad esempio il loro rapporto<br />

con il vento è una presenza costante<br />

ed è il veicolo a cui si affida la preghiera<br />

nelle sue varie forme e manifestazioni:<br />

al vento affidano le loro<br />

bandierine colorate di stoffa, che rappresentano<br />

le loro parole verso il divino.<br />

E le parole sembrano avere un<br />

grande significato in molti altri ambiti<br />

sacri, primo fra tutti i mantra, che<br />

oltre a essere recitati vengono scolpiti<br />

sulle pietre e scritti sulle ruote di<br />

preghiera, che sono cilindri rotanti<br />

usati per accompagnare le meditazioni:<br />

ho visto dei mantra giganteschi<br />

disegnati sulle montagne!<br />

Era un viaggio su cui avevo grandi<br />

aspettative e nel quale ho investito<br />

molta cura ed energia, ma ciò nonostante<br />

la pienezza e la bellezza dell’esperienza<br />

sono state talmente forti e<br />

intense da lasciare un’impronta indelebile<br />

nella mia anima e nella mia vita,<br />

e proprio per questo sono molto difficili<br />

da esprimere e da raccontare.<br />

Paolo (al centro nella foto sopra) è un informatico<br />

nel campo della linguistica e dell’elaborazione<br />

del suono<br />

Da un’intervista di Laura Baietto<br />

NoVembre 2012 29


Barbara: Cos’è l’Aura-Soma? A<br />

cosa serve?<br />

Dharshana: Il sistema Aura-<br />

Soma è stato “canalizzato” da una<br />

mistica di nome Vicky Wall che diceva:<br />

“Tu sei i colori che scegli”. Il<br />

cuore del sistema Aura-Soma sono le<br />

bottiglie Equilibrium, composte di<br />

due colori diversi in sospensione, uno<br />

a base oliosa e l’altro a base acqua. I<br />

colori non si percepiscono soltanto<br />

attraverso la vista come siamo abituati<br />

a pensare. Guardando un colore<br />

soltanto con gli occhi cogliamo una<br />

parte di ciò che rappresenta, crediamo<br />

che le emozioni che ci provoca<br />

siano stimolate esclusivamente dalla<br />

nostra vista, mentre in realtà non è<br />

così. Ogni colore è una reazione del<br />

nostro occhio a una determinata luce<br />

che ha una particolare onda energetica.<br />

Entrare in contatto con la sua<br />

vibrazione significa entrare in contatto<br />

con la sua profonda essenza e<br />

anche con la nostra.<br />

Quando ci sentiamo attratti da un<br />

colore significa che la nostra vibrazione<br />

è in sintonia con la sua: osser-<br />

30 oSho timeS<br />

La magia dei colori<br />

L’AurA-SomA è un SiStemA bASAto Sui coLori<br />

e SuLLe energie vive di criStALLi, erbe e oLii eSSenziALi<br />

ne pArLiAmo con dArShAnA, che Lo utiLizzA Anche in conneSSione con L’AStroLogiA<br />

vandolo, indossandolo, lasciandolo<br />

agire su di noi ci conosciamo meglio.<br />

Ci fa da specchio, ci parla di noi. In<br />

effetti quello che si scopre attraverso<br />

il sistema è di connettersi profondamente<br />

alla propria essenza. La scienza<br />

ci dice che le nostre cellule sono<br />

vibrazioni e il colore ci aiuta a “vedere”<br />

come vibriamo.<br />

BA: Dunque alla base c’è un concetto<br />

scientifico.<br />

DA: Si tratta di uno degli aspetti che<br />

più mi affascinano di Aura-Soma, il<br />

suo avere un riscontro nella scienza,<br />

nella fisica nucleare e quantistica. È<br />

stato Einstein a dire che materia e luce<br />

sono la stessa cosa e cioè che sono<br />

energia. Ed è questo il concetto base<br />

che si applica in Aura-Soma. I colori<br />

sono luce e hanno una loro vibrazione<br />

energetica. Il nostro corpo è energia<br />

e ha una sua vibrazione. Le due<br />

vibrazioni, del corpo e del colore,<br />

comunicano tra loro riconoscendosi.<br />

BA: Ci piace solo il colore che ci<br />

rappresenta?<br />

Darshana Elena Scola, è con<br />

Osho dall’‘84, è stata in Oregon,<br />

a Rajneeshpuram, e poi a Pune –<br />

dove ha iniziato il suo percorso<br />

con l’Aura-Soma – fino oltre il<br />

‘90. Ha vissuto a Miasto per cinque<br />

anni, oggi è Counselor e insegna<br />

Aura-Soma. Informazioni su<br />

www.darshana.it<br />

DA: Ci sono mille sfumature dentro<br />

di noi. I colori che ci attraggono sono<br />

anche in grado di rafforzare determinate<br />

nostre caratteristiche che esistono<br />

già dentro di noi, ma che sono poco<br />

manifeste. Così, se abbiamo bisogno<br />

di rafforzare un determinato aspetto<br />

di noi e vibriamo la sua “carenza”,<br />

uno specifico colore può risponderci<br />

attraendoci con forza. Avvicinandolo


gli permettiamo di attivare questo<br />

nostro specifico aspetto e sostenerlo<br />

nella sua “venuta alla luce”.<br />

BA: Come agisce l’Aura-Soma in<br />

concreto?<br />

DA: Attraverso una serie di prodotti<br />

consistenti per lo più in formule<br />

liquide di olii essenziali, cristalli ed<br />

erbe. Le boccette, alcune da applicare<br />

sulla pelle e altre sull’aura, agiscono<br />

a livello di cromoterapia, cristalloterapia,<br />

fitoterapia e aromaterapia.<br />

Non si tratta soltanto di colori,<br />

quindi. Si utilizzano attraverso<br />

gesti semplici e naturali, che ciascuno<br />

può compiere da solo a casa, ma<br />

anche quando si trova in giro tra la<br />

gente. Alcuni prodotti sono indicati<br />

per il corpo fisico ed è per questo che<br />

si applicano sulla pelle. Altri invece<br />

lavorano con le vibrazioni più sottili<br />

ed entrano in risonanza con il<br />

corpo eterico e con quello astrale. A<br />

questo proposito de vo dire che ciò<br />

che più mi affascina in Aura-Soma<br />

non è solo la sua base scientifica, ma<br />

il fatto che si mescoli così bene con<br />

la parte più sottile del nostro essere.<br />

Mi piace perché aiuta le persone a<br />

lavorare con en trambi gli aspetti e<br />

quindi a diventare “uno”.<br />

BA: Come sono state messe a punto<br />

le combinazioni di ciascun prodotto?<br />

DA: Il sistema è in continua evoluzione<br />

e vengono prodotte sempre<br />

nuove bottiglie. È il direttore di Aura-<br />

Soma – prima Vicky Wall e ora Mike<br />

Booth – a “canalizzare” la composizione<br />

e il nome giusto per ciascun<br />

nuovo arrivo. Anche il nome è fondamentale<br />

poiché anche le parole<br />

sono vibrazioni e conferiscono una<br />

determinata direzione al contenuto<br />

della bottiglietta.<br />

BA: In che modo la meditazione<br />

può venire sostenuta dai prodotti<br />

Aura-Soma?<br />

DA: Ad esempio scegliendo un prodotto<br />

Aura-Soma che favorisca lo<br />

stato di silenzio interiore e rafforzi le<br />

nostre qualità sottili, o uno che risuoni<br />

con le parti di noi che ci aprono<br />

all’osservazione consapevole e che<br />

favorisca la nostra discesa in questo<br />

stato. Chi ne fa uso è sostenuto nei<br />

momenti della meditazione. Allo stesso<br />

modo, chi medita e ha già sviluppato<br />

alcune capacità di connessione<br />

con il tutto e inizia a usare l’Aura-<br />

Soma, riceverà benefici più grandi perché<br />

si trova in uno stato di recettività<br />

maggiore rispetto ad altre persone.<br />

BA: Secondo te in questo momento<br />

storico qual è il ruolo di Aura-Soma?<br />

DA: In questo contesto di consapevolezza<br />

il suo ruolo è quello di portare la<br />

sapienza del passato. Il sistema è<br />

nuovo, ma trae forza da una sapienza<br />

antica. Diverse culture del lontano<br />

passato, tra cui i Maya, gli Egizi e i<br />

Tibetani, conoscevano la potenza dei<br />

codici di luce e li utilizzavano per illuminare<br />

il cammino spirituale dell’uomo.<br />

Il sistema Aura-Soma ha cambiato<br />

la forma degli antichi rituali, ma il<br />

contenuto è ancora lo stesso e attraversa<br />

il tempo. Inoltre, voglio aggiungere<br />

un’altra informazione. Negli ultimi<br />

quindici anni le nuove bottiglie prodotte<br />

sono tutte legate agli Arcangeli.<br />

Ora, al di là della sensibilità e della<br />

convinzione personale circa le presenze<br />

angeliche, il loro effetto è<br />

potente. La vibrazione del pianeta sta<br />

cambiando e l’umanità ha bisogno di<br />

questa nuova energia per sostenere<br />

un innalzamento del livello di<br />

coscienza collettiva.<br />

TECNICHE<br />

Un po’ di storia<br />

Vicky Wall, una farmacista britannica,<br />

nonostante fosse cieca era in<br />

grado di “vedere” l’aura delle persone<br />

e si accorse che quando c’erano<br />

degli squilibri nei colori delle<br />

energie dell’aura, questi corrispondevano<br />

a dei disturbi a livello fisico<br />

e psicologico. Per correggere<br />

questi squilibri, a partire dal 1984,<br />

ha creato il sistema Aura-Soma,<br />

lasciandosi guidare dalle sue mani,<br />

dalle sue percezioni e dalla sua esperienza<br />

erboristica e chimica. Nel<br />

1991, alla sua morte, ha lasciato il<br />

suo lavoro a Mike Booth, da lei iniziato<br />

alla pratica.<br />

BA: Durante lo scorso festival della<br />

meditazione a Miasto, in agosto, hai<br />

presentato un lavoro che combina l’astrologia<br />

e l’Aura-Soma e su cui terrai<br />

un workshop a fine novembre. Di<br />

cosa si tratta?<br />

DA: È un percorso elaborato proprio<br />

da me – e poi certificato da Aura-<br />

Soma – prendendo ispirazione da<br />

antiche tradizioni, ad esempio babilonesi<br />

e indiane, che avevano già collegato<br />

i colori all’astrologia. Trovo<br />

che sia un lavoro entusiasmante e<br />

divertente. Si può partire dalle cose<br />

più semplici, ad esempio dal segno<br />

zodiacale. A ognuno è associata una<br />

bottiglietta Equilibrium.<br />

La “chiave” dello zodiaco è una delle<br />

infinite possibilità. In realtà quando<br />

chiedo a una persona di visualizzare<br />

il suo colore di solito lo vede anche<br />

senza sapere qual è la bottiglia associata<br />

al suo segno zodiacale. C’è una<br />

sapienza profonda dentro di noi che<br />

sa cosa ci fa bene, quello di cui abbiamo<br />

bisogno e si tratta di una sapienza<br />

che va al di là della mente.<br />

novembre 2012 31


Cristina<br />

32 osho times<br />

Mi riempivo l’animo<br />

a ogni sguardo...<br />

A OshOMiAstO per lA priMA vOltA<br />

eventi, festA, sguArdi Aperti e MeditAziOne! tre rAccOnti<br />

Ogni anno ad agosto a Miasto c’è il Festival, una settimana di eventi,<br />

celebrazione, sguardi aperti e meditazione. Un’occasione per avere un<br />

assaggio del lavoro di alcuni terapisti del mondo di Osho e familiarizzare<br />

con l’energia del luogo. Oltre la metà dei partecipanti di quest’anno si<br />

trovava a Miasto per la prima volta e una parte di questi era nuova anche alla<br />

meditazione. Sorprendente, perché la profondità degli incontri e l’energia nelle<br />

meditazioni sembrava invece raccontare di un gruppo con un passato condiviso<br />

alle spalle, ma l’energia meditativa non ha tempo né storia, è qualcosa che<br />

accade sempre nel presente e appartiene a tutti coloro che si aprono ad essa!<br />

Per raccontare il Festival 2012 abbiamo raccolto la testimonianza di tre<br />

“prime volte”, due amiche italiane e il loro nuovo amico indiano (conosciuto<br />

al Festival, ovviamente!) che a Miasto è arrivato con il programma<br />

“living the commune”.<br />

Sono arrivata a Miasto appena in tem -<br />

po per il primo workshop del pomeriggio,<br />

i Tarocchi Zen di Osho, e questa<br />

apertura di Festival ha lasciato il<br />

segno, con tante emozioni e verità arrivate<br />

dritte al cuore. La carta che ho<br />

scelto, Armonia, ha caratterizzato il<br />

mio soggiorno: una sensazione che mi<br />

ha dato una connessione tra le emozioni<br />

e il pensiero, una visione più<br />

ampia del cuore, più larga, che accoglie<br />

tutto. Nell’esperienza di soli cinque,<br />

densi, ricchi giorni, ho provato<br />

una percezione di totalità del mio essere<br />

che mi ha permesso di cogliere una<br />

diversa consapevolezza di me stessa.<br />

Miasto e il Festival mi hanno portato<br />

a fare esperienza di me in diverse situa-<br />

zioni, di introspezione e di relazione<br />

con l’altro, alcune bellissime e intense,<br />

altre più forti e magari meno belle…<br />

ma era da un po’ che non mi sentivo<br />

così viva, libera, in completa accettazione<br />

di tutto ciò che arrivava. E anche<br />

questo è stato Armonia!<br />

Ho respirato un’aria meravigliosa; ho<br />

apprezzato la pace, il silenzio, la calma<br />

che, nonostante il gran numero di persone<br />

presenti, si percepiva. Mi piaceva<br />

percorrere la strada di sassi bianchi per<br />

recarmi ai vari eventi; guardavo il cielo<br />

e gli alberi, la cornice naturale e mi<br />

riempivo l’animo a ogni sguardo… poi<br />

quando guardavo altrove lo sguardo si<br />

posava in occhi che mi davano gioia:<br />

gli occhi degli altri, questo specchio di<br />

te, come dice Osho... io l’ho provato di<br />

persona! Anche per questo mi è pia-<br />

ciuto partecipare ai workshops: ho<br />

apprezzato in particolare la Bollywood<br />

dance con Dilara, i Tarocchi con Anurag<br />

e Siddho, il teatro con Abdullah e<br />

Anando e l’incontro sul potere della<br />

voce con Advaita. È stata un’occasione<br />

di relazione, divertimento, gioia,<br />

scambio, vissuta insieme alle persone.<br />

E più passavano i giorni, più i sorrisi<br />

erano belli, i corpi sciolti e fluidi, gli<br />

sguardi intensi e gioiosi. Ringrazio l’esistenza<br />

per questa esperienza, per l’energia<br />

che mi sono portata a casa e per<br />

la mia compagna di viaggio, con la<br />

quale c’è stata una sintonia speciale<br />

che ha reso tutto ancora più prezioso.<br />

Barbara<br />

Ad aprile, dopo l’OshoFestival di Ric-


BARBARA, DILARA E CRIST<strong>IN</strong>A<br />

cione, mi sono sentita improvvisamente<br />

pronta per conoscere Miasto.<br />

Non ci avevo mai pensato prima, ma<br />

la festa dentro la mia anima che si era<br />

accesa a Riccione mi chiedeva di venire<br />

abbeverata di nuovo e presto. Le<br />

coincidenze hanno scelto il Festival di<br />

agosto e lì mi sono trovata catapultata<br />

dentro un enorme laboratorio. Ecco<br />

cos’è stato Miasto, conosciuto durante<br />

il Festival, per me. Tutto quello che<br />

mi è accaduto fuori in quei giorni è<br />

stato chiaro specchio di quello che mi<br />

accadeva dentro. Mai mi sono letta<br />

con tanta trasparenza, dovendo dire sì<br />

anche ad aspetti di me che tenderei a<br />

non vedere, entrando anche in<br />

momenti spigolosi e facendo fatica ad<br />

accoglierli perché, insomma, io ero<br />

venuta per una festa! Come se il braccialetto<br />

consegnatomi all’accoglienza<br />

(e che non per niente ci ho messo una<br />

settimana, una volta tornata a casa, a<br />

togliere) avesse la qualità magica di<br />

mostrarmi con precisione la mia interiorità<br />

attraverso i miei comportamenti<br />

durante gli eventi, nelle reazioni<br />

agli incontri con le persone, nelle<br />

coincidenze di ciò che ogni attimo la<br />

vita faceva incrociare con i miei passi.<br />

Ad esempio a più riprese ho osserva-<br />

italia<br />

to la presunzione della mia mente nel<br />

desiderare le cose come dico io e, al<br />

contempo, ho sperimentato la generosità<br />

di Miasto, dell’energia di Osho e<br />

della vita. Faccio un esempio. Tutti<br />

parlavano dei cinghiali, c’era chi raccontava<br />

di averne visti a decine di<br />

notte, chi si lamentava di averli sentiti<br />

vicini alla tenda e io che ci tenevo un<br />

sacco a conoscerli non ne avevo vista<br />

l’ombra. Alla fine, quando ho salutato<br />

il luogo dove era stata piantata la<br />

mia tenda ho detto ad alta voce: “Cinghiali,<br />

la prossima volta siate più generosi<br />

con me, avevo tanta voglia di salutarvi!”.<br />

E me ne sono andata. Finché,<br />

arrivato il momento di raggiungere la<br />

macchina e partire, sono spuntati. In<br />

due punti diversi, giù al bar e tra gli<br />

alberi verso il parcheggio. Sgambet-<br />

NoVembre 2012 33


tando con una tal lena... non so descrivere<br />

lo stupore, l’onore, la gioia di<br />

essermi sentita ascoltata, coccolata,<br />

amata dalla vita. Parte del tutto.<br />

Dilara<br />

Sono di origine indiana e sto trascorrendo<br />

un mese a Miasto: partecipo al<br />

programma “living the commune” e<br />

mi occupo di manutenzione, do una<br />

mano in cucina e insegno anche Bollywood<br />

dance, la danza caratteristica<br />

dei film indiani. Sono arrivato il 7<br />

agosto e riparto il 2 settembre. È la<br />

mia prima volta in Italia e ho visto<br />

soltanto Miasto. C’è chi mi ha detto:<br />

è il meglio che c’è! Ho abitato a Pune<br />

per diverso tempo. Ora sono arrivato<br />

qui e mi sento a casa. Mi capita<br />

anche al Meditation Resort di Pune<br />

ma lì sono nel mio paese e conosco<br />

già diverse persone. Qui mi ha colpito<br />

come tutti mi abbiano accolto<br />

apertamente fin dal primo giorno,<br />

come se fossi sempre stato qui.<br />

Mi piace l’esperienza del lavoro come<br />

meditazione qui perché è priva di<br />

motivazione, nel senso che non lavoro<br />

in cambio di soldi e quindi non sono<br />

proiettato sul guadagno. La mia mente<br />

resta su quello che sto facendo, nel presente.<br />

Essendo qui ad agosto ho anche<br />

potuto vivere il Festival e devo dire che<br />

non mi aspettavo tante persone. Mia-<br />

34 osho times<br />

sto si è riempita e mi ha fatto desiderare<br />

di tornare qui ancora e ancora.<br />

Per il Festival ho insegnato la Bollywood<br />

dance, come dicevo. Ogni<br />

mattina ho tenuto una lezione a una<br />

quindicina di persone. Per tutti quanti<br />

invece ho tenuto una sola lezione un<br />

pomeriggio. Faceva caldo e vedere<br />

tanta partecipazione mi ha caricato.<br />

Mi dicono che sono uno showman. In<br />

realtà si tratta di un dialogo, di una<br />

comunicazione energetica. Tanto più<br />

sento che le persone rispondono e interagiscono,<br />

tanto più facilmente a mia<br />

volta mi apro e mi vengono fuori le<br />

gag, le battute. Finisce che mi diverto<br />

quasi più io di loro! Ed è bello avere<br />

di fronte tante facce che ridono. Non<br />

sapete quanti denti ho visto contemporaneamente,<br />

di solito se ne vedono<br />

molti meno! Insegnare mi diverte<br />

soprattutto in luoghi come Miasto,<br />

sento che qui più che altrove convivono<br />

insieme Zorba e il Buddha. Di solito<br />

quando mi trovo in un luogo sono<br />

contento, ma nel contempo desidero<br />

anche altre cose che non ci sono e che<br />

quindi devo cercare altrove. Qui a<br />

Miasto invece c’è tutto.<br />

(testimonianze raccolte da Barbara)<br />

Su www.oshomiasto.it tutte le informazioni<br />

sulle attività, anche sul programma “living<br />

the comune”<br />

Bioritmo<br />

Una cosa che devi comprendere è che<br />

la mente ha un funzionamento ciclico.<br />

Ci sono tre cicli nell’esistenza umana.<br />

Il primo è quello fisico. Impiega ventitre<br />

giorni per completarsi e influisce su<br />

un’ampia gamma di fattori fisici, incluso<br />

la resistenza alla malattia, la forza,<br />

la coordinazione e le altre funzioni ba -<br />

silari del corpo e la sensazione di benessere<br />

fisico. Il secondo ciclo è emotivo.<br />

Impiega ventotto giorni per completarsi,<br />

esattamente lo stesso tempo<br />

richiesto per il ciclo mestruale nel<br />

corpo femminile. La scienza sta accorgendosi<br />

che anche l’uomo ha una specie<br />

di ciclo mensile che accade ogni ventotto<br />

giorni. Il ciclo femminile è visibile<br />

e fisico, quello dell’uomo non è visibile<br />

e non è fisico: è più psicologico,<br />

più emotivo, ma esiste. Il ciclo emozionale<br />

regola la creatività, la sensibilità,<br />

la salute mentale, l’umore, la percezione<br />

del mondo e di noi stessi.<br />

Il problema dell’uomo è più difficoltoso.<br />

Esiste un ciclo maschile, ma non è<br />

visibile: non sai da dove viene e quando<br />

se ne va. Nel corpo è un ciclo di ventotto<br />

giorni, segue la Luna. Perciò<br />

quando c’è la Luna sei più felice e<br />

quando non c’è lo sei di meno. E poi,<br />

infine, c’è il terzo ciclo. Il terzo ciclo è<br />

il ciclo intellettuale. Si compie in un<br />

periodo di trentatre giorni. Governa la<br />

memoria, l’attenzione, la ricettività<br />

verso la conoscenza e le funzioni logiche<br />

e analitiche. La prima metà di ogni<br />

periodo è positiva e la seconda metà è<br />

negativa. A volte uno dei tuoi cicli è<br />

nella fase negativa, gli altri sono nella<br />

fase positiva o viceversa. Quando tutti<br />

e tre i cicli sono nella fase positiva,<br />

accadono culmini di gioia e di estasi e<br />

viceversa. Devi soltanto imparare a<br />

comprendere le tue fasi e a essere un<br />

po’ più attento. Inizia a tenere un diario<br />

di queste fasi. Entro tre, quattro<br />

mesi sarai capace di tracciare il tuo grafico<br />

e saprai prevedere che il prossimo<br />

lunedì sarai di cattivo umore e quindi<br />

sarai prudente. Nei tempi antichi gli


Tutto si muove in cicli<br />

dAgli Alti e bAssi dellA vitA di tutti i giOrni<br />

Ai grAndi periOdi stOrici...<br />

yogi usavano tenere grafici simili. La<br />

scienza del bioritmo era nota e praticata<br />

nelle scuole Yoga e Sufi. Questi<br />

grafici sono molto utili, perché se sai<br />

che la prima settimana di ogni mese sei<br />

molto negativo non fai niente di cui<br />

potresti poi pentirti; non lotti, non ti<br />

arrabbi. E sai anche quando arriva il<br />

buon umore! Questo è il momento giusto<br />

per entrare in relazione e stare con<br />

la gente. Guardando le cose in questo<br />

modo, entro sei, otto mesi, sarai in<br />

grado di diventare un testimone e nulla<br />

ti turberà più. Saprai che tutto questo<br />

è solo parte della natura e non ha niente<br />

a che vedere con te. Vedendo questo,<br />

inizi a trascendere. 1<br />

Le fasi della vita<br />

Di fatto c’è un ciclo settennale in ogni<br />

vita. Ogni sette anni cambiamo, s’è<br />

com piuto un ciclo. Tutti i grandi cambiamenti<br />

accadono tra la fine di un<br />

ci clo e l’inizio di uno nuovo.<br />

Primo: all’età di sette anni il bambino<br />

non è più un bambino, inizia un<br />

mon do to talmente diverso. Fino ad<br />

allora era in nocente. Ora inizia a<br />

conoscere l’astuzia del mondo, la furberia,<br />

tutti gli in ganni, i giochi; inizia<br />

a imparare a essere falso, inizia a<br />

indossare maschere.<br />

A quattordici anni il sesso, che fino ad<br />

ora non era mai stato un problema, si<br />

manifesta improvvisamente nel suo<br />

essere e il suo mondo cambia, cambia<br />

completamente! Per la prima volta si<br />

interessa all’altro sesso. Sorge una<br />

visione della vita totalmente nuova e<br />

inizia a sognare e a fantasticare.<br />

A ventun anni di nuovo: ora il trip è<br />

di potere, un ego-trip, ambizione; ora<br />

è pronto a intraprendere qualche viaggio<br />

nel potere: avere più denaro,<br />

diventare più famoso, eccetera.<br />

A ventott’anni diventa equilibrato; ini-<br />

zia a pensare alla sicurezza, alle co mo -<br />

dità, al conto in banca... è questa l’età<br />

in cui una persona diventa conformista.<br />

A trentacinque anni, di nuovo, inizia<br />

ad accadere un cambiamento, perché<br />

quest’età, trentacinque anni, è quasi il<br />

culmine della vita. Se un uomo muore<br />

normalmente a settant’anni, i trentacinque<br />

sembrano essere il culmine.<br />

L’uomo inizia a pensare alla morte, inizia<br />

ad avere paura. Questa è l’età, tra<br />

i trentacinque e i quarantadue, in cui<br />

insorgono le ulcere, i problemi circolatori,<br />

gli attacchi di cuore e ogni genere<br />

di sintomo, a causa della paura. Sembra<br />

che la morte si avvicini: il primo<br />

passo verso la morte si compie il giorno<br />

in cui compie trentacinque anni.<br />

A quarantadue anni una persona inizia<br />

a diventare religiosa. Ora la morte<br />

non è più una cosa intellettuale; si<br />

diventa sempre più sensibili a essa e si<br />

vuole fare qualcosa, fare qualcosa<br />

veramente, perché se si aspetta ancora<br />

un po’ sarà troppo tardi.<br />

A quarantanove anni una persona si<br />

è stabilizzata riguardo la religione. La<br />

ricerca è finita; si stabilizza. A cinquantasei<br />

anni, se le cose procedono<br />

naturalmente e la persona segue il<br />

loro ritmo, inizierà a percepire alcuni<br />

bagliori del divino.<br />

A sessantatrè anni, se tutto va naturalmente,<br />

avrà il suo primo satori. E<br />

se questo accade a sessantatrè anni, il<br />

primo satori, morirà una morte stupenda<br />

a settant’anni.<br />

Allora la morte non sarà una morte,<br />

ma una porta al divino, sarà l’incontro<br />

con l’amato. 2<br />

Anche nella storia...<br />

Ogni sette anni il tuo corpo arriva al<br />

punto in cui il nuovo si instaura al<br />

posto del vecchio e vi è un periodo di<br />

transizione. In questo periodo di tran-<br />

la mappa<br />

sizione tutto è liquido. Se desideri che<br />

una nuova dimensione pervada la tua<br />

vita, questo è il momento giusto.<br />

Accade esattamente allo stesso modo<br />

anche nella storia dell’umanità nel suo<br />

insieme. Ogni venticinque secoli si<br />

giunge a una vetta e se sai usare questo<br />

momento, puoi illuminarti facilmente.<br />

Non sarà così facile in altri<br />

momenti. Questo perché, a quella vetta<br />

il fiume stesso fluisce in quella direzione,<br />

tutto è fluido, nulla è immobile.<br />

Venticinque secoli fa nacquero in<br />

India, Gautama il Buddha e Mahavira,<br />

in Cina Lao-tzu e Chuang-tzu, in<br />

Persia, Zarathustra e in Grecia, Eraclito.<br />

Sono delle vette. Simili vette non<br />

furono raggiunte mai prima o, se furono<br />

raggiunte, non sono parte della storia.<br />

Quel momento sta ritornando, ci<br />

troviamo ancora in uno stato fluido: il<br />

vecchio è insignificante, il passato non<br />

ha alcun significato per te, il futuro è<br />

incerto, c’è una discontinuità. E di<br />

nuovo l’umanità toccherà la vetta... e<br />

se tu sei un po’ consapevole, puoi usare<br />

questo mo mento. Sei fortunato a essere<br />

nato in un’epoca in cui le cose sono<br />

ancora in uno stato liquido. Nulla è<br />

sicuro, tutti i vecchi valori e gli antichi<br />

imperativi sono diventati inutili. Ancora<br />

non si sono affermati nuovi modelli,<br />

si affermeranno presto; l’uomo non<br />

sa restare a lungo instabile, perché nell’instabilità<br />

c’è insicurezza. Le cose si<br />

stabilizzeranno nuovamente; questo<br />

mo mento non durerà per sempre, può<br />

durare solo pochi anni. Se lo sai usare,<br />

potrai raggiungere una vetta che in altri<br />

tempi sarà molto difficile raggiungere.<br />

Se ti lasci sfuggire questa opportunità,<br />

questo momento non si ripresenterà<br />

più per altri venticinque secoli. 3<br />

TESTI DI <strong>OSHO</strong> TRATTI DA:<br />

1. Don’t Just Do Something, Sit There #14<br />

2. For Madmen Only #19<br />

3. L’Armonia Nascosta, ECIG Editore<br />

NoVembre 2012 35


per non lottare contro gli altri...<br />

Quanta energia sprechiamo nel volere<br />

che gli altri siano diversi?<br />

considerazioni di anando<br />

ANNI SPRECATI<br />

Dai un’occhiata onesta alla tua vita:<br />

scrivi i nomi delle persone che attualmente<br />

ne fanno parte e che vorresti<br />

cambiare in un modo o nell’altro.<br />

Persone con le quali vivi, con le quali<br />

lavori, familiari, amici, personaggi<br />

politici, il direttore della tua banca….<br />

Poi riesamina il tuo passato e immagina<br />

per quante volte dovresti moltiplicare<br />

il numero delle persone sulla<br />

tua lista per raggiungere la cifra totale<br />

di tutte le persone che avresti voluto<br />

diverse da com’erano durante il<br />

corso di tutta la tua vita.<br />

Immagina quante ore, giorni, settimane,<br />

mesi della tua vita hai dedicato a<br />

questo scopo, arrabbiandoti quando<br />

qualcuno non era come volevi tu: a<br />

conti fatti probabilmente il risultato<br />

finale è di qualche anno. Ed è mai<br />

accaduto che anche una sola persona<br />

sia cambiata?<br />

Be’, forse tutto questo impegno ha<br />

fatto cambiare te. Vediamo un po’ che<br />

36 osho times<br />

cosa succede quando lasciamo divertire<br />

la mente con questo passatempo,<br />

uno dei suoi preferiti.<br />

PRovA<br />

Pensa a una persona che ultimamente<br />

ti ha fatto uscire dai gangheri: chiudi<br />

gli occhi e ripensa alla situazione, sentitene<br />

dentro e ricorda tutti i minimi<br />

dettagli. Ricordati di come ti sei sentito<br />

in quel momento, permettiti di provare<br />

nuovamente nel corpo quello che<br />

hai provato allora, anche se in quel<br />

momento, forse, non te ne sei neppure<br />

reso pienamente conto.<br />

Mentre rivivi la situazione, nota che<br />

cosa accade al tuo corpo, sentendone<br />

tutte le tensioni, in particolare nello<br />

stomaco, nel collo e nelle spalle, nella<br />

mandibola, intorno alla bocca e agli<br />

occhi. Controlla com’è il tuo respiro:<br />

è rilassato e tranquillo oppure teso e<br />

superficiale?<br />

Non ti giudicare per quello che sta<br />

emergendo, prendine soltanto nota.<br />

Chiediti se la sensazione che stai provando<br />

è piacevole o no, se ti fa star<br />

bene e se dà una sensazione piacevole<br />

al tuo corpo. Chiediti se ti fa sen-<br />

Anando ha più di 30 anni di esperienza<br />

con le meditazioni e le tecniche<br />

di trasformazione di Osho. I<br />

suoi seminari la portano in ogni<br />

angolo del mondo, per lavorare<br />

con persone di tutte le nazionalità.<br />

Ha lavorato accanto a Osho per<br />

molti anni e il suo approccio diretto,<br />

amorevole e gioioso permette<br />

alle persone di realizzare rapidamente<br />

il proprio potenziale di beatitudine<br />

e gioia interiori.<br />

Per informazioni:<br />

www.lifetrainings.com<br />

Anando guida, insieme a Siddho,<br />

Liberi di Essere, l’evento di meditazione<br />

che si svolge a Milano il 27<br />

e 28 ottobre. E a capodanno sarà<br />

a Lignano Sabbiadoro con Shunyo<br />

e Marco per l’OshoFesta! Info su:<br />

www.oshoexperience.it


tire aperto oppure chiuso, caldo o<br />

freddo, duro o morbido. E chiediti se<br />

sono sensazioni che augureresti al tuo<br />

migliore amico.<br />

TI fAI dEl mAlE<br />

Sicuramente rivivendo quella situazione,<br />

puoi renderti conto di quanto<br />

male fai a te stesso quando pretendi<br />

che gli altri siano diversi da come in<br />

realtà sono.<br />

Inoltre fai del male anche alle altre persone,<br />

le umili e le obblighi a opporre<br />

resistenza, anche quando capiscono<br />

che hai ragione. Per mantenere intatta<br />

la propria dignità, devono resistere a<br />

ogni costo; se cedono entrano nel<br />

ruolo del bambino a cui viene detto<br />

qual è il giusto modo di comportarsi e<br />

il loro ego non lo può permettere.<br />

Sai bene che più cerchi di cambiare<br />

qualcuno, più quello reagisce e si crea<br />

un circolo vizioso che lascia entrambi<br />

spossati. Quindi si potrebbe dire che<br />

cercare di cambiare gli altri è come<br />

sbattere la testa contro il muro.<br />

Qual è la risposta che dai a te stesso<br />

quando ti domandi se è davvero affar<br />

tuo cercare di cambiare un altro es -<br />

sere umano? Pensi di dimostrargli<br />

rispetto?<br />

mA PERChé lo fAI?<br />

La tua mente è pronta a offrirti stupende<br />

razionalizzazioni: dirà che lo fai<br />

per il suo bene perché lui non si rende<br />

conto di quanto sia distruttivo verso se<br />

stesso e verso gli altri, eccetera, eccetera,<br />

ma intuitivamente, dentro di te, sai<br />

benissimo che c’è qualcosa che non va<br />

in questo ragionamento. Chi sei tu per<br />

giudicare gli altri? Che diritto hai di<br />

sentirti superiore? Sei forse perfetto?<br />

A questo punto puoi domandarti onestamente<br />

quali sono i motivi che ti portano<br />

a cercare di cambiare questa persona<br />

e se sei davvero onesto con te stesso<br />

vedrai che, al di là di tutte le razionalizzazioni,<br />

il tuo ego ferito sta gridando:<br />

“Tu non mi vedi, non mi rispetti,<br />

non mi vuoi bene, non mi ami, non<br />

mi accetti”. O qualcosa del genere.<br />

uN Ego fERITo<br />

Ecco che cosa nascondono tutti i conflitti<br />

che hai con le altre persone: c’è<br />

un ego che non si sente amato, accettato<br />

o apprezzato e quando riesci a<br />

vedere in te stesso tutto questo dolore<br />

sarai anche in grado di vederlo<br />

negli altri. In questa consapevolezza<br />

si trova la soluzione di ogni conflitto.<br />

Che cosa significa? Significa che<br />

quando non ci sentiamo rispettati o<br />

accettati cerchiamo di vendicarci in<br />

modo aggressivo oppure passivo, in<br />

modo diretto, con rabbia, oppure<br />

indiretto, con cattiverie o forme di<br />

sabotaggio. Questo crea un circolo<br />

vizioso di conflitti che non si esaurisce<br />

mai.<br />

RISPETTo<br />

Se ti rendi conto del perché reagisci e<br />

del perché vorresti che gli altri fossero<br />

diversi, puoi assumerti la tua<br />

responsabilità e avere la possibilità di<br />

fare scelte più appaganti.<br />

Per cominciare proverai a dimostrare<br />

a te stesso maggiore rispetto e apprezzamento.<br />

Perché, sii sincero, se tu<br />

veramente davvero accettassi e rispettassi<br />

te stesso così come sei, cosa te<br />

accettazione<br />

SEGUI IL SÌ<br />

Dai sempre più energia al sì, da qui realizzerai la tua integrità. Il no non<br />

è mai d’aiuto nel conseguire l’integrità. La strada è sempre il sì, perché il<br />

sì è accettazione, il sì è fiducia, il sì è preghiera. Riuscire a dire sì è essere<br />

religiosi. Ma il no non deve essere represso, se lo reprimi si vendicherà.<br />

Se lo reprimi acquisterà sempre più forza e un giorno insorgerà e distruggerà<br />

il tuo sì. Per cui, non reprimerlo mai, limitati a ignorarlo. E tra il<br />

reprimerlo e l’ignorarlo esiste una differenza enorme. Sai che esiste e lo<br />

riconosci. Dici: “Certo, so che ci sei, ma io seguirò il sì”. Non reprimerlo,<br />

non lottare con il tuo no, non dire: “Vattene, scompari, non voglio<br />

avere niente a che fare con te”. Non parlargli con rabbia, non scacciarlo,<br />

non cercare di relegarlo nelle profondità del tuo inconscio, nel buio della<br />

mente. No! Non fargli nulla, accetta semplicemente la sua esistenza.<br />

Ma tu segui il sì, senza rancore, senza lamenti, senza rabbia.<br />

TRATTO DA: Osho, The Open Door #7<br />

ne importerebbe delle reazioni altrui?<br />

Saresti così sensibile al comportamento<br />

degli altri? Pensaci.<br />

Quando diventi consapevole delle<br />

cause inconsce insite in te che ti portano<br />

a reagire in un determinato<br />

modo, del tuo bisogno di riconoscimento,<br />

accettazione e amore, una<br />

parte di te smette di lottare con gli<br />

altri. Ti rendi conto che le rappresaglie<br />

del tuo ego sono stupide e infantili<br />

e quindi agisci in modo più rilassato.<br />

Questa comprensione ti rende<br />

più umile, in un certo senso, perché ti<br />

porta a essere maggiormente in contatto<br />

con te stesso.<br />

Se entri in contatto con il tuo dolore<br />

e con il desiderio di essere accettato<br />

puoi entrare in contatto anche con il<br />

dolore e il desiderio di essere accettato<br />

dell’altro: questo favorisce la<br />

nascita di una comunicazione completamente<br />

diversa.<br />

TRATTO DA: Anando, La Forza del Sì. Imparare<br />

ad accettare se stessi e gli altri per ritrovare<br />

armonia, equilibrio e la propria energia vitale,<br />

Urra Feltrinelli Editore.<br />

Tecniche pratiche da sperimentare per trasformare<br />

realmente la propria vita.<br />

NoVembre 2012 37


38 osho times<br />

Dalla mente<br />

alla nonmente<br />

Dal pensiero al non-pensiero,<br />

Dalla superficie al centro...<br />

e la lingua fa Da ponte!<br />

osho ci spiega una millenaria<br />

tecnica inDiana<br />

Con la bocca leggermente aperta, tieni<br />

la mente nel mezzo della lingua.<br />

Oppure, mentre il respiro entra silenziosamente,<br />

senti il suono HH.<br />

La mente può essere indirizzata in<br />

qualsiasi parte del corpo. Di solito,<br />

siamo centrati nella testa, ma possiamo<br />

esserlo ovunque e cambiando<br />

oggetto, cambiano le tue qualità. Per<br />

esempio, in molti paesi orientali come<br />

il Giappone, la Cina e la Corea, la tradizione<br />

insegna che la mente è nella<br />

pancia, non nella testa. Di conseguenza,<br />

chi pensa che la mente sia<br />

nella pancia, ha qualità mentali diverse,<br />

caratteristiche che tu non puoi<br />

avere, perché pensi che la mente sia<br />

nella testa.<br />

La mente non è da nessuna parte! Il<br />

cervello è nella testa, non la tua mente.<br />

“Mente” indica la tua messa a fuoco.<br />

Puoi focalizzarla ovunque e una volta<br />

focalizzata è difficilissimo spostarla da<br />

quel punto.<br />

Per esempio, adesso gli psicologi e i<br />

ricercatori del profondo dicono che,<br />

quando fai l’amore, la tua mente si<br />

deve spostare dalla testa all’area genitale,<br />

altrimenti resti insoddisfatto. Se<br />

la mente rimane nella testa, non puoi<br />

andare in profondità nel sesso. Non<br />

accade alcun orgasmo, l’esperienza<br />

non è orgasmica. Non hai un picco.<br />

Puoi procreare, ma non hai conosciuto<br />

le più alte vette dell’amore.<br />

Non conosci ciò di cui parla il tantra<br />

o che è raffigurato a Khajuraho. Non<br />

puoi! Hai mai visto Khajuraho, o le<br />

fotografie di quei templi? Guarda i<br />

volti, guarda le coppie che fanno l’amore.<br />

Guarda i volti! Sembrano i<br />

volti di dio! Sono in un atto sessuale,<br />

ma i loro volti sono estatici come<br />

quelli di un Buddha. Cosa sta accadendo?<br />

Questo sesso non è cerebrale;<br />

non stanno facendo l’amore attraverso<br />

la testa, non ci stanno pensando.<br />

Sono scesi dalla testa, la loro focalizzazione<br />

è cambiata.<br />

Poiché hanno abbandonato la testa, la


consapevolezza si è mossa nell’area<br />

genitale. La mente non c’è più, è diventata<br />

nonmente; i loro volti hanno la<br />

stessa estasi di un Buddha. Questo<br />

sesso è diventato meditazione. Come<br />

mai? Perché è cambiata la messa a<br />

fuoco. Se per una volta riesci a cambiare<br />

la messa a fuoco della tua mente,<br />

se riesci a eliminare la focalizzazione<br />

dalla testa, la testa e il volto si rilassano<br />

e tutte le tensioni si dissolvono. Tu<br />

non sei più: l’ego non c’è più.<br />

Per questo, più la mente diventa razionale<br />

e intellettuale, meno è capace di<br />

amore, perché l’amore ha bisogno di<br />

una diversa messa a fuoco. In amore<br />

hai bisogno di focalizzarti vicino al<br />

cuore; nel sesso hai bisogno di una<br />

focalizzazione vicino all’area genitale.<br />

Se stai facendo calcoli matematici, la<br />

testa va bene. Ma l’amore non è matematica<br />

e il sesso non lo è assolutamente.<br />

E se la matematica prosegue<br />

nella testa mentre stai facendo l’amore,<br />

stai semplicemente sprecando energia<br />

e tutto quello sforzo è disgustoso.<br />

Ma la mente può essere cambiata. Il<br />

tantra dice che esistono sette centri<br />

e che la mente può essere trasferita<br />

in ognuno di essi. Ogni centro ha<br />

funzioni diverse. Se ti concentri su<br />

un centro particolare, diventi un<br />

uomo diverso.<br />

Il tantra dice che se focalizzi la mente<br />

su centri diversi, diversi saranno i<br />

risultati. Questa tecnica riguarda la<br />

focalizzazione sulla lingua, nel mezzo<br />

della lingua. Come mai?<br />

Con la bocca leggermente aperta –<br />

come se stessi per parlare: non chiusa,<br />

ma leggermente aperta, come se stessi<br />

per parlare – non come se stessi parlando,<br />

ma come se stessi per parlare.<br />

La bocca è aperta come quando stai<br />

per parlare.<br />

Quindi tieni la mente nel mezzo della<br />

lingua. Proverai una sensazione molto<br />

strana, perché la lingua ha un centro<br />

esattamente nel mezzo, che controlla i<br />

tuoi pensieri. Se all’improvviso diven-<br />

ti cosciente di quel punto e ti focalizzi<br />

lì, i tuoi pensieri si fermeranno.<br />

Esattamente nel mezzo, focalizzati<br />

come se tutta la tua mente fosse andata<br />

nella lingua: esattamente nel mezzo!<br />

Lascia che la bocca sia leggermente<br />

aperta come se stessi per parlare e<br />

quindi focalizza la mente come se non<br />

fosse nella testa, sentila come se fosse<br />

nella lingua, esattamente nel mezzo.<br />

La lingua contiene il centro del linguaggio<br />

e il pensiero è linguaggio.<br />

Cosa stai facendo mentre pensi? Parli<br />

dentro di te. Puoi pensare qualcosa<br />

senza parlare all’interno? Quando sei<br />

solo, senza parlare con nessuno e stai<br />

pensando, cosa stai facendo? Parli<br />

all’interno, parli a te stesso. La tua<br />

lingua è coinvolta. La prossima volta,<br />

mentre pensi, sii consapevole. Senti la<br />

tua lingua: sta vibrando come se stessi<br />

parlando a qualcun altro. A quel<br />

punto fa’ attenzione e sentirai che le<br />

vibrazioni sono concentrate nel mez -<br />

zo. Sorgono dal centro e si diffondono<br />

per tutta la lingua.<br />

Pensare è parlare all’interno. Se puoi<br />

portare tutta la tua consapevolezza,<br />

la tua mente, al centro della lingua, il<br />

pensiero si arresta; coloro che praticano<br />

il silenzio, semplicemente non<br />

stanno più parlando. Se all’esterno<br />

smetti di parlare, diventerai profondamente<br />

consapevole del parlare<br />

interiore. E se resti completamente in<br />

silenzio, per un mese, due mesi, un<br />

anno, senza parlare, sentirai che la<br />

lingua vibra violentemente. Adesso<br />

non lo senti perché stai parlando e le<br />

vibrazioni vengono liberate. Ma<br />

anche adesso, se ti fermi e diventi<br />

cosciente mentre pensi, sentirai che la<br />

tua lingua vibra un po’. Ferma com-<br />

meditazione<br />

pletamente la lingua come se fosse<br />

congelata, non lasciare che si muova<br />

e non potrai più pensare. Provaci.<br />

Il centro è proprio nel mezzo, per cui<br />

porta la tua mente là.<br />

Con la bocca leggermente aperta, tieni<br />

la mente nel mezzo della lingua.<br />

Oppure, mentre il respiro entra silenziosamente,<br />

senti il suono HH.<br />

Questa è la seconda tecnica. È simile.<br />

Oppure, mentre il respiro entra silenziosamente,<br />

senti il suono HH.<br />

Con la prima tecnica, il tuo pensiero<br />

si arresterà. Sentirai una solidità interiore,<br />

come se fossi diventato solido.<br />

Quando i pensieri non ci sono più,<br />

diventi immobile. I pensieri sono il<br />

movimento interiore. E quando i<br />

pensieri non ci sono più e tu sei inamovibile,<br />

sei diventato parte del -<br />

l’eterno che solo in apparenza si<br />

muove, ma che è immobile e che<br />

rimane inamovibile.<br />

Nell’assenza di pensieri, diventi parte<br />

dell’eterno, immobile. Con il pensiero,<br />

sei parte del movimento, perché la<br />

natura è movimento, il mondo è<br />

movimento. Per questo lo abbiamo<br />

chiamato samsara. Samsara indica la<br />

ruota che si muove, gira e rigira. Il<br />

mondo è movimento e ciò che è<br />

nascosto, la realtà suprema, è immobile,<br />

immota e inamovibile. È proprio<br />

come una ruota che si muove, ma che<br />

si muove intorno a qualcosa che non<br />

si muove mai. Una ruota può muoversi<br />

solo perché nel centro c’è qualcosa<br />

che non si muove mai, che rimane<br />

immobile. Il mondo si muove, ma<br />

il trascendente rimane immobile. Se i<br />

tuoi pensieri si arrestano, improvvi-<br />

”<br />

Quando i pensieri non ci sono più, diventi immobile.<br />

i pensieri sono il movimento interiore. nell’assenza di<br />

pensieri, diventi parte dell’eterno, l’immobile. osho<br />

NoVembre 2012 39


4samente<br />

caschi da questo mondo nell’altro.<br />

Con il movimento bloccato<br />

dentro di te, diventi parte dell’eterno,<br />

ciò che non cambia mai.<br />

Oppure, mentre il respiro entra silenziosamente,<br />

senti il suono HH.<br />

Apri la bocca leggermente, come se<br />

stessi per parlare. Quindi inspira e sii<br />

consapevole del suono che si crea<br />

inspirando. È proprio “HH”, che tu<br />

stia inspirando o espirando. Non devi<br />

produrre il suono; devi solo sentire<br />

l’inspirazione sulla tua lingua. È<br />

molto silenzioso. Lo è! Sentirai quel<br />

“HH”! Sarà impercettibile, vagamente<br />

udibile. Dovrai stare molto<br />

attento per esserne consapevole. Ma<br />

non provare a crearlo. Se lo crei, manchi<br />

il punto, crei un suono che non è<br />

di alcun aiuto. È il suono naturale che<br />

accade mentre inspiri o espiri.<br />

Ma la tecnica parla dell’inspirazione,<br />

non dell’espirazione, perché mentre<br />

espiri, insieme al suono anche tu vai<br />

all’esterno, mentre lo sforzo è andare<br />

all’interno. Quindi, mentre inspiri, senti<br />

il suono “HH”. Inspira e senti il suono<br />

“HH”, esercitati e prima o poi sentirai<br />

che il suono non si crea solo nella lingua:<br />

si crea anche nella gola. Ma in quel<br />

caso è davvero impercettibile. Con una<br />

consapevolezza molto profonda puoi<br />

diventarne consapevole.<br />

Comincia dalla lingua, quindi a poco<br />

a poco sta’ attento e continua a sentirlo.<br />

Lo sentirai nella gola, poi<br />

comincerai a sentirlo nel cuore. E<br />

quando raggiunge il cuore, sei andato<br />

oltre la mente. Tutte queste tecniche<br />

servono solo a darti un ponte per<br />

passare dal pensiero al non pensiero,<br />

dalla mente alla nonmente, dalla<br />

superficie al centro.<br />

TRATTO DA: Osho, I Segreti della Trasformazione,<br />

Bompiani Editore<br />

(La stessa meditazione è presentata anche, in<br />

forma più concisa, come carta Nr. 43. “Focalizzati<br />

sulla lingua”, ne Il sentiero del Reale,<br />

(libro e 56 carte con meditazioni dal Vigyana<br />

Bairava Tantra), Ed. d’Arte Lo Scarabeo<br />

40 osho times<br />

La persona reale cresce fino all’ultimo<br />

istante. Anche mentre sta morendo,<br />

cresce. Persino gli ultimi attimi della<br />

sua vita saranno un’indagine, un<br />

apprendimento. Continuerà a ricercare<br />

e l’argomento della ricerca sarà la<br />

morte. Ne sarà affascinata, perché la<br />

morte è un fenomeno sconosciuto, un<br />

mistero, molto più della vita stessa.<br />

Come può una persona intelligente<br />

averne paura? Se nel corso della vita<br />

non ha avuto paura di inoltrarsi nell’ignoto<br />

e nell’inesplorato, al momento<br />

della morte sarà eccitata ed estatica.<br />

È arrivato l’ultimo istante, quello<br />

dell’ingresso nell’oscurità, nel tunnel<br />

buio della morte. Questa è l’avventura<br />

più grande che si possa intraprendere<br />

e da cui imparare”. 1 Osho<br />

Un’indagine sulla<br />

morte<br />

Di questi tempi, l’attenzione dei media<br />

si rivolge spesso alla cura degli anziani<br />

nei loro ultimi anni di vita, specialmente<br />

quelli ricoverati in qualche<br />

struttura a loro dedicata. Molto<br />

tempo fa, come infermiera, avevo<br />

lavorato per un breve periodo in una<br />

casa di riposo e in anni successivi ci<br />

andai per visitare una parente ricoverata.<br />

Era una struttura piuttosto lussuosa,<br />

situata in un sobborgo elegante<br />

di Perth – all’interno di un edificio<br />

un tempo residenza privata e ora patrimonio<br />

nazionale – con vista sull’Oceano<br />

Indiano.<br />

Era stata una donna vivace e straordinariamente<br />

bella e mi rattristava<br />

vedere dove la vita – o meglio i suoi<br />

figli – l’avevano portata. Per arrivare<br />

nella sua stanza, che almeno le consentiva<br />

un minimo di dignità, si passava<br />

da un corridoio popolato dai<br />

pazienti. Forse uno o due mi fecero<br />

un cenno di saluto, mentre gli altri<br />

continuavano a guardare dalla finestra<br />

con sguardo assente oppure<br />

erano seduti rattrappiti nelle loro<br />

sedie, con la testa così incassata nelle<br />

spalle che erano costretti, per ore, a<br />

contemplare il pavimento.<br />

L’idea di unirmi a loro negli “anni del<br />

declino” mi faceva orrore. In realtà,<br />

questa è stata una parte della mia<br />

motivazione nel voler creare un ospizio<br />

per sannyasin. Al momento di<br />

avvicinarmi alla morte vorrei che di


ning non soltanto, o non principalmente,<br />

per imparare a dare sostegno<br />

ad altri, ma anche per osservare i propri<br />

atteggiamenti riguardo ai temi<br />

della morte e della crescita personale.<br />

Parecchi tra i partecipanti hanno riconosciuto<br />

il valore del training nel fornire<br />

proprio questa esperienza. Mi<br />

viene in mente Sidika: per lei si tratta<br />

di un “enorme viaggio”, attraverso il<br />

quale ha potuto realizzare alcune<br />

intuizioni fondamentali. Dice: “Prima<br />

del training pensavo: ‘La morte sarà la<br />

grande trasformazione’. Adesso sento:<br />

‘Sì, può darsi, ma in realtà posso trasformare<br />

la mia vita in qualunque<br />

momento”. Molto dell’impatto del<br />

training dipende dal fatto che non si<br />

tratta soltanto di un gruppo di seminari,<br />

ma di un training esperienziale.<br />

Inoltre, gli argomenti che affrontiamo<br />

sono intensi a livello emotivo e questo<br />

vale per tutti. Apparentemente, come<br />

future persone di sostegno ci concentriamo<br />

sull’altro: l’altro che è molto<br />

malato, l’altro che potrebbe riprendersi,<br />

ma che ha bisogno di sostegno<br />

in questa crisi fisica, l’altro che sta<br />

morendo davanti ai nostri occhi.<br />

Vogliamo sapere qual è il modo<br />

fine vita<br />

L’avventura più grande<br />

Fino all’ultimo momento puoi<br />

indagare, imparare... crescere<br />

maneesha ci parla Del suo training<br />

su un approccio meDitativo nei<br />

confronti Della morte, parte Di un<br />

progetto Di più ampio respiro<br />

me si prendessero cura degli altri meditatori<br />

e ho immaginato che altri san -<br />

nyasin sarebbero stati della stessa idea.<br />

Tuttavia, dopo aver esaminato gli<br />

aspetti pratici della creazione di un<br />

posto di questo genere, ho compreso<br />

che si trattava di un’idea irrealizzabile.<br />

Una stuttura adatta, oltre a essere<br />

costosa da affittare o comperare, è<br />

anche estremamente costosa da gestire.<br />

Inoltre, tanti preferiscono morire a<br />

casa propria, anche se, in base a statistiche<br />

inglesi e statunitensi, soltanto<br />

una piccola percentuale ci riesce.<br />

Quindi, l’idea di un training basato<br />

sulla meditazione per imparare a essere<br />

di supporto durante la malattia e al<br />

momento della morte mi è sembrata<br />

un’alternativa intelligente... e il primo<br />

training per persone di sostegno, a cui<br />

ho dato il nome Sammasati, è ora a<br />

metà del suo viaggio inaugurale. Sembra<br />

un buon momento per fare il<br />

punto della situazione e chiedersi:<br />

“Che cosa stiamo facendo? Il training<br />

sta realizzando ciò per cui è stato progettato?<br />

I partecipanti si sentono coinvolti<br />

e stimolati?”.<br />

Avevo previsto che alcuni tra i partecipanti<br />

sarebbero stati attratti dal trai-<br />

Maneesha ha una lunga esperienza di<br />

assistenza, come infermiera professionale,<br />

a malati terminali (anche la<br />

figlia di Sigmund Freud, ad esempio).<br />

Fin dagli anni ‘70 ha lavorato a stretto<br />

contatto con Osho ed è autrice di<br />

libri sulla meditazione e di meditazioni<br />

guidate. Ora organizza workshop<br />

e training focalizzati su un<br />

approccio meditativo alla morte.<br />

Per informazioni:<br />

www.thesammasatiproject.co.uk<br />

www.facebook.com/TheSammasati-<br />

Project<br />

migliore per sostenerlo, che cosa sta<br />

passando davvero. La meditazione da<br />

sola sarà sufficiente? È necessario<br />

offrirgli della terapia? O forse una<br />

combinazione delle due?<br />

Comunque tutti ci troveremo nella<br />

situazione di quelli che ci proponiamo<br />

di aiutare. Indossare i panni della<br />

“persona di sostegno” non ci rende<br />

immuni alla morte (“No, Morte, ci<br />

dev’essere uno sbaglio, non puoi volere<br />

proprio me, devo ancora aiutare<br />

tante persone!”).<br />

Koorvita lo esprime cosi: “Parliamo<br />

NoVembre 2012 41


molto di come affrontare i problemi<br />

della persona che sta morendo, per<br />

esempio il dolore della perdita, e di<br />

come usare l’approccio meditativo per<br />

chi è vicino alla morte. Questi due<br />

aspetti si mescolano molto bene, la<br />

meditazione e l’affrontare i problemi<br />

personali. Allo stesso tempo, attraverso<br />

il training ci si confronta continuamente<br />

con i propri atteggiamenti<br />

rispetto alla morte o sul dolore e la<br />

morte di persone care.<br />

Da un modulo all’altro del corso, la<br />

mia storia personale riguardo al lutto<br />

viene stimolata ed elaborata, e questo<br />

è veramente un vantaggio. Non<br />

viene fatto in modo diretto, ma accade<br />

comunque”.<br />

42 osho times<br />

Vivere con<br />

l’inevitabile<br />

Per me, il segno che gli altri workshop<br />

sulla morte che ho condotto in passato<br />

avessero avuto successo non era<br />

sicuramente una dichiarazione tipo:<br />

“Oh, adesso non vedo l’ora di morire!”<br />

da parte dei partecipanti. Mi interessava<br />

invece che il loro apprezzamento<br />

della vita, la determinazione a<br />

viverla in modo più pieno e a essere<br />

più presenti in ogni momento diventassero<br />

molto più forti.<br />

In questo corso, succede a un livello<br />

ancora maggiore. Infatti, dato che il<br />

training scava così profondamente nel<br />

tema della morte, arriviamo a contatto<br />

di strati sempre più profondi di<br />

comprensione del significato di essere<br />

vivi. Quando facciamo l’esperienza<br />

della presenza della morte, guadagniamo<br />

una spinta ad affrontare i problemi<br />

della vita in un modo che forse<br />

in precedenza eravamo riusciti a evitare.<br />

Tutte le emozioni che emergono<br />

confrontandosi con la morte, soprattutto<br />

la paura, l’ansia e il dolore, la tristezza<br />

e la depressione, sono presenti<br />

anche nella nostra vita. Naturalmente,<br />

i partecipanti hanno un grande vantaggio<br />

su chi si trova ad affrontare una<br />

morte imminente, perché sono in<br />

buona salute e sono dotati di una<br />

buona capacità di recupero a livello<br />

emotivo.<br />

“Il training non vuole soltanto cercare<br />

delle risposte sulla morte in generale”<br />

spiega un’altra partecipante “ma<br />

riguarda ognuno di noi qui nella<br />

nostra vita attuale”. Poi c’è Priya, che<br />

vede il training come una possibilità<br />

per “un enorme passo avanti per me<br />

nella comprensione della vita”. Nel<br />

primo modulo si era sentita già “con i<br />

piedi per terra, più calma e arrivata a<br />

comprendere più da vicino i fatti fondamentali<br />

di questo corpo, di questa<br />

vita e dalla natura umana. Avevo pen-<br />

sato che abbandonare tanti vecchi<br />

sogni, fantasie e opinioni potesse creare<br />

un senso di vuoto e disperazione,<br />

ma è stato interessante scoprire che<br />

questo processo non mi ha rattristato.<br />

Al contrario; in termini pratici, mi sta<br />

rendendo più coraggiosa nella mia vita<br />

quotidiana, perché mi chiedo che cosa<br />

voglio e di che cosa ho bisogno, sapendo<br />

benissimo che il momento è questo<br />

(e non un altro nel futuro ancora da<br />

venire) e che potrebbero non esserci<br />

altre possibilità e che non c’è spazio<br />

per stupide paure o limitazioni causate<br />

dalla buona educazione”.<br />

Una componente<br />

importante<br />

Tutti i partecipanti che permettono al<br />

processo di andare in profondità, evidentemente<br />

hanno il coraggio di osservare<br />

i propri problemi guardandoli<br />

direttamente negli occhi. Inoltre, sento<br />

che tra loro si stabilisce una grande<br />

fiducia. Fin dal primo modulo, sono<br />

rapidamente entrati in relazione e la<br />

connessione è cresciuta col tempo, sia<br />

nella struttura del workshop sia all’esterno.<br />

Per mantenersi in contatto, i<br />

partecipanti si avvalgono della nostra<br />

rete oppure si suggeriscono a vicenda<br />

articoli sull’argomento, libri, qualche<br />

videoclip, DVD e così via.


Nel feedback è stato espresso l’apprezzamento<br />

da parte dei partecipanti<br />

dell’ “energia amorevole nel corso di<br />

tutto il gruppo”. È stato molto gratificante<br />

ricevere questi commenti, specialmente<br />

in un training del genere, che<br />

potrebbe essere dominato dalla paura.<br />

Una delle mie priorità era creare un<br />

ambiente rilassato, ricco di accettazione<br />

e di amore. Aprirsi a se stessi e agli<br />

altri, avventurarsi in un territorio che<br />

è altrimenti impercorribile, diventa<br />

molto più semplice quando ci sentiamo<br />

accolti saldamente, quando ci<br />

fidiamo perché siamo all’interno di un<br />

ambiente amorevole e permissivo.<br />

Mentre avvengono certamente discussioni<br />

profonde e intense, le nostre sessioni<br />

sono inframezzate da danza e<br />

canto, e c’è sempre un sano livello di<br />

umorismo. Apprezzo moltissimo l’indicazione<br />

di Osho, secondo cui le risate<br />

possono alleggerire le situazioni più<br />

complicate, per esempio riducendo la<br />

paura che altrimenti potrebbe demoralizzarci<br />

e paralizzarci. Lo sento<br />

anche a livello personale: quando riesco<br />

a fare delle battute sulla morte, mi<br />

pongo al di sopra di essa.<br />

Naturalmente, nel nostro processo è<br />

centrale la meditazione, praticata di<br />

frequente e insieme. La nostra giornata<br />

inizia, termina ed è inframmezzata<br />

dalla meditazione.<br />

L’aspetto<br />

“oceanico”<br />

Visto che il punto focale è quello di<br />

vivere e morire consciamente, non è<br />

certo una sorpresa che la meditazione<br />

sia il fondamento stesso del training.<br />

Infatti, ha un ruolo importante per<br />

creare il tipo di ambiente interno ed<br />

esterno che incoraggia la capacità di<br />

intraprendere una profonda esplorazione<br />

di sé. È bello avere una vasta<br />

gamma di tecniche di meditazione di<br />

Osho a disposizione e stiamo scoprendo<br />

come queste tecniche siano<br />

strumenti versatili per affrontare i vari<br />

problemi che emergono quando ci si<br />

pone davanti alla morte.<br />

Ritama è entusiasta delle tecniche che<br />

pratichiamo e spiega: “Trovo che,<br />

ogni volta che arriviamo alla fine del<br />

workshop, sono incredibilmente eccitata<br />

perché vado via ricca di tanti<br />

nuovi strumenti che spesso comprendono<br />

tecniche di meditazione che non<br />

conoscevo. Sento di essere in un viaggio<br />

e che parte di questo viaggio è il<br />

ricevere tutte queste straordinarie<br />

tecniche con cui sperimentare e giocare.<br />

Adesso le uso per me; in seguito,<br />

quando saprò in che modo mi toccano,<br />

forse potranno ispirare e aiutare<br />

altre persone che sono alla ricerca<br />

di una via verso la guarigione”.<br />

Mi sembra che questo processo ri -<br />

fine vita<br />

specchi un modello a onde: un’onda<br />

è dotata di una forma unica, un’individualità<br />

che la rende distinta dall’oceano.<br />

L’aspetto di “onda” del<br />

lavoro è concentrarci su noi stessi<br />

(e sulle persone che potremo aiutare)<br />

come individui, i cui problemi<br />

sono parte del nostro “pacchetto“<br />

di personalità.<br />

Per esempio, ci potrebbe essere la<br />

paura di non essere in controllo, il<br />

dolore di essere scollegati da una sana<br />

vita quotidiana o il tentativo di trovare<br />

un significato in una sofferenza<br />

che è continua. Nel training, siamo<br />

assaliti da molte domande per le<br />

quali, nonostante le nostre discussioni<br />

ed esperienze condivise, a volte non<br />

ci sono risposte facili.<br />

Il lato oceanico del processo è l’ingresso<br />

nella meditazione, quando ci<br />

rilassiamo in uno spazio al di là della<br />

mente, lo stato del “non sapere”.<br />

Quando incontriamo il silenzio e la<br />

quiete presenti nel nostro intimo, il<br />

senso del sé, con tutte le sue domande,<br />

può dissolversi. Quando riemergiamo,<br />

siamo inondati dal sammasati,<br />

“il giusto ricordo” della nostra<br />

innata qualità oceanica. Inevitabilmente,<br />

questa esperienza si accompagna<br />

a una diversa prospettiva e una<br />

comprensione rinnovata. La meditazione,<br />

quindi, diventa una risorsa<br />

incalcolabile, sia per tutti noi all’interno<br />

del training sia per le persone<br />

che supportiamo. Il nostro training<br />

per persone di sostegno Sammasati si<br />

svolgerà di nuovo l’anno prossimo, in<br />

febbraio all’Osho Meditation Resort<br />

di Pune per il primo modulo di ricerca<br />

sperimentale (con il nome di Morire<br />

diversamente) e poi in marzo in<br />

Inghilterra, per il training completo.<br />

da www.OshoNews.com<br />

(Negli EXTRA su www.oshotimes.it altri articoli<br />

e interviste di Maneesha sul tema)<br />

1. Il brano di Osho è tratto da: Il Libro della<br />

Saggezza, Ediz. del Cigno<br />

NoVembre 2012 43


44 osho times<br />

Soul hunting<br />

a caccIa dell’anIma<br />

Il vIaggIo scIamanIco<br />

per recuperare la tua anIma...<br />

ce ne parla nIrava<br />

Energie<br />

fondamentali<br />

Nelle culture di tutto il mondo,<br />

il viaggio sciamanico (o Psiconavi -<br />

gazione) viene utilizzato da circa<br />

40.000 anni per la ricerca del potere<br />

perduto o per reintegrare la perdita<br />

di pezzi di anima causata da<br />

traumi fisici, psichici o emotivi.<br />

Gli sciamani credono che i loro poteri<br />

siano quelli degli animali, delle piante,<br />

del sole e di tutte le energie fondamentali<br />

dell’universo.<br />

Migliaia di anni prima delle scoperte<br />

di Charles Darwin, i membri delle culture<br />

sciamaniche hanno creduto che<br />

gli esseri umani e gli animali fossero<br />

legati da vincoli di parentela.<br />

Nei loro miti i personaggi animali<br />

erano rappresentati come essenzialmente<br />

umani nell’aspetto fisico, ma<br />

caratterizzati individualmente dalla<br />

personalità particolare dei vari tipi di<br />

animali selvatici. In seguito, secondo<br />

vari miti della creazione, si differenziarono<br />

fisicamente e assunsero la<br />

loro forma attuale.<br />

Il mitico paradiso animale-uomo, do -<br />

ve i due potevano comunicare tra loro,<br />

è andato perduto nella realtà ordina-<br />

Nirava è con Osho dal 1995. Si occupa<br />

di discipline e terapie naturali e<br />

tecniche per la crescita personale, fra<br />

queste, in particolare, la via sciamanica:<br />

Soul Hunting è parte del percorso<br />

La Via degli Energizzatori.<br />

Per informazioni sul suo lavoro<br />

www.nirava.org<br />

Nirava sarà all’OshoFestival di Bellaria<br />

2013 (dal 4 al 7 aprile) guidando<br />

la Trance Dance.<br />

Informazioni su:<br />

www.oshoexperience.it


ia, ma è ancora accessibile allo sciamano<br />

nella realtà non-ordinaria. La<br />

connessione tra gli esseri umani e il<br />

mondo animale è fondamentale nello<br />

sciamanesimo e lo sciamano utilizza la<br />

sua conoscenza e i suoi metodi per partecipare<br />

al potere di quel mondo.<br />

Gli sciamani ritengono da lungo<br />

tempo che il potere dello spirito guardiano<br />

renda una persona resistente<br />

alla malattia. La ragione è semplice:<br />

lo spirito guardiano infonde nel cor -<br />

po un potere che permette di resistere<br />

all’intrusione di forze nocive esterne<br />

(conosciute nella realtà ordinaria<br />

come malattie).<br />

Una delle modalità più diffuse per la<br />

ricerca e il recupero del proprio animale<br />

di potere è il “Viaggio Sciamanico”.<br />

L’uso del suono ritmico del tamburo<br />

permette di accedere a uno stato<br />

modificato di coscienza, nel quale<br />

intraprendere un viaggio in una realtà<br />

parallela. Nella seconda parte del<br />

lavoro solitamente si danza il proprio<br />

animale, lasciandosi possedere dalla<br />

sua forza e dalla sua personalità, in<br />

modo che il suo potere possa rientrare<br />

in noi, riconnettendoci con la nostra<br />

parte animale e dandoci oltre a una<br />

maggiore resistenza alle malattie,<br />

maggiore fiducia in noi stessi e la capacità<br />

di agire nella vita.<br />

La perdita<br />

dell’anima<br />

Stiamo finalmente incominciando a<br />

riconoscere il valore dei sistemi di credenza<br />

spirituali dei nostri antenati e a<br />

capire l’importanza e il potenziale di<br />

questi sistemi di credenza rispetto alla<br />

nostra salute e al nostro benessere.<br />

Viviamo in quello che chiamiamo<br />

“mondo civilizzato” e troppo spesso<br />

questo mondo moderno ci fa rifiutare<br />

le credenze delle popolazioni tribali<br />

come superstiziose e strane o anche<br />

come curiosità preistoriche di nessun<br />

valore o rilievo per la nostra vita.<br />

Anche la credenza della perdita dell’anima<br />

come causa maggiore di<br />

malattie e malesseri è sfortunatamente<br />

stata buttata in questa categoria<br />

dalla medicina e dalla psicologia contemporanea.<br />

Esperienze traumatiche o alienanti<br />

provocano, secondo gli sciamani, la<br />

perdita di parti della propria anima<br />

con conseguenti scompensi a livello<br />

emotivo, psicofisico e spirituale.<br />

Anima significa spirito, o quell’essenza<br />

vitale che si trova sia al nostro interno<br />

che separata dal corpo fisico.<br />

Quando sperimentiamo un trauma<br />

grave come una violenza fisica, emotiva<br />

o verbale; la morte di una persona<br />

amata, un incidente o un’operazione<br />

grave, un aborto spontaneo o procurato,<br />

malattie gravi, sofferenze di<br />

diverso tipo, allora una parte di noi<br />

fugge. Ogni qualvolta soffriamo di un<br />

trauma grave, al fine di sfuggire al<br />

pieno impatto del dolore, una parte<br />

del nostro spirito si separa da noi.<br />

guarire lo spirito<br />

Abbiamo dottori per il corpo, dottori<br />

per la mente e per il cuore, ma non<br />

abbiamo ancora riconosciuto modalità<br />

di guarigione per guarire il nostro<br />

spirito. La perdita dell’anima è una<br />

malattia dello spirito che causa disturbi<br />

emotivi e fisici. La perdita di anima<br />

è la perdita di parti di noi stessi, del<br />

nostro spirito, che ci danno vita, vitalità,<br />

benessere e salute. Soul Hunting,<br />

la Caccia all’Anima, è un antico rituale<br />

che può aiutare a riportarla a casa.<br />

Per sperimentare il rituale è necessario<br />

espandere i propri sensi e contattare la<br />

nostra parte bambina ridandole potere<br />

con l’immaginazione creativa; dobbiamo<br />

risvegliare quel bambino che è<br />

consapevole di altre realtà...<br />

Il Soul Hunting è un concetto difficile<br />

da capire da un punto di vista razionale<br />

e logico. Attualmente la nostra<br />

energie<br />

società e cultura previlegiano il cervello<br />

sinistro, la nostra parte logica razionale;<br />

questa è una delle forze essenziali<br />

che permettono di creare e che ci mettono<br />

in grado di sopravvivere nella<br />

nostra realtà fisica. Ma mentre impariamo<br />

di più sull’evoluzione della<br />

nostra coscienza, scopriamo che la<br />

realtà non è così logica come ci è stato<br />

insegnato: c’è di più da sentire e da<br />

vedere di quello che possiamo semplicemente<br />

vedere con i nostri occhi. Per<br />

fare questo usiamo il nostro cervello<br />

destro in comunione con il nostro<br />

cuore. Dobbiamo aprirci all’intuizione<br />

e ai nostri sensi per percepire la<br />

realtà in modi diversi. Infatti dobbiamo<br />

vedere, ascoltare, sentire, etc. a<br />

partire da un altro luogo, un luogo<br />

nascosto dentro di noi; una volta che<br />

abbiamo imparato a espandere i no -<br />

stri sensi e ad aprire il nostro cuore,<br />

possiamo entrare nel mondo della<br />

caccia all’anima.<br />

È difficile trovare qualcuno che non<br />

soffra di un senso di incompletezza e<br />

di vuoto. Quando approcciamo la perdita<br />

dello spirito rendiamoci conto che<br />

tutto il lavoro che abbiamo fatto nel<br />

passato con la psicoterapia o la medicina<br />

tradizionale ha funzionato solo<br />

sulle parti di noi che sono già a casa.<br />

E per molti sarà la prima volta che con<br />

questo rituale facciamo ritornare a<br />

casa parti della nostra energia di vita.<br />

Per gli sciamani ogni cosa è una manifestazione<br />

dello spirito, è piena di spirito.<br />

Non solo gli esseri umani, ma<br />

anche le piante, gli animali e i minerali<br />

possiedono la loro vitalità spirituale.<br />

Quando una creatura vivente perde<br />

una parte significativa della propria<br />

vitalità spirituale, avverte un senso di<br />

alienazione, si sente separata dal<br />

resto dell’universo. Quando qualsiasi<br />

creatura è piena del suo spirito, il<br />

suo corpo vibra con una risonanza<br />

molto profonda: irradia un’incredibile<br />

energia e vitalità.<br />

Nirava<br />

NoVembre 2012 45


46 osho times<br />

Osservare...<br />

senza<br />

far nulla<br />

scientificità e magia<br />

della Vipassana<br />

Bali interVista gopal<br />

Gopal conduce ritiri di Vipassana secondo le<br />

indicazioni di Osho fin dai tempi della<br />

“prima Pune”, nel ‘76.<br />

Tiene inoltre workshop di ipnosi e meditazione<br />

in tutto il mondo. Dal suo profondo amore<br />

per la Dilruba, un antico strumento indiano<br />

ad arco, che talvolta suona anche durante i<br />

gruppi, sono nati 2 CD Mystic journey e<br />

Depth of my heart disponibili presso <strong>Oshoba</strong>.


Bali: Hai appena finito di condurre,<br />

insieme a Shunyo, un ritiro di Vipassana<br />

di dieci giorni all’Osho Meditation<br />

Resort di Pune. Com’è stato?<br />

Gopal: È stata davvero un’esperienza<br />

bellissima, come sempre, d’altronde.<br />

Eravamo seduti nel walkway<br />

di Osho, che è uno splendido corridoio<br />

con le pareti di vetro che si snoda nel<br />

suo giardino. Tanti sentono che al suo<br />

interno è come trovarsi in uno spazio<br />

infinito e senza tempo. Essere nel<br />

walkway, circondati dalla natura, è di<br />

per sé un sostegno alla meditazione.<br />

Vipassana è stato uno dei primi gruppi<br />

che Osho ha creato e gli ha attribuito<br />

molta importanza. Moltissime<br />

persone sono arrivate alla Vipassana<br />

grazie all’incoraggiamento di Osho;<br />

penso che fosse necessario perché la<br />

mente tende ad avere un po’ paura<br />

dello stare seduti in silenzio e di che<br />

cosa accadrà in questa situazione. Si<br />

chiede: il mio corpo potrà sopportarlo,<br />

la mente sarà forse troppo agitata?<br />

Ci sono molte paure e ansie che sono<br />

naturali riguardo all’entrare nella solitudine<br />

in modo così diretto. Noi incoraggiamo<br />

le persone a incontrare se<br />

stesse in questo modo, rimanendo<br />

alcuni giorni in silenzio. Molte di queste<br />

persone hanno praticato le meditazioni<br />

attive in precedenza, come la<br />

Dinamica e la Kundalini, e hanno partecipato<br />

a qualche gruppo. A quel<br />

punto, il ritiro silenzioso di Vipassana<br />

diventa per loro più piacevole. Inoltre,<br />

anche durante il ritiro incoraggiamo i<br />

partecipanti a fare la Dinamica e la<br />

Kundalini come parte della giornata di<br />

meditazione. Non facciamo soltanto<br />

sessioni in silenzio, ma anche una<br />

meditazione in cui si cammina lentamente,<br />

per scoprire di più su se stessi,<br />

su ciò che è vero in noi e ciò che non<br />

è autentico. Per il semplice fatto di<br />

rimanere in silenzio, si ricevono molte<br />

intuizioni. La parola Vipassana vuol<br />

dire proprio questo: intuizione o comprensione<br />

ottenuta tramite l’esperienza<br />

diretta. Non si tratta di pensare alla<br />

meditazione o creare qualche teoria,<br />

ma di una pratica in cui si rimane con<br />

se stessi in queste giornate, senza reprimere<br />

qualsisi cosa che appare e poi<br />

svanisce, sia che sia piacevole sia che<br />

non lo sia, entrambe le cose vanno<br />

consentite. È un ambiente molto amorevole,<br />

non cerchiamo di bloccare la<br />

mente o di migliorare qualcosa. Osserviamo<br />

ciò che è, poi, ogni volta che ce<br />

ne ricordiamo, ritorniamo al respiro<br />

nella pancia. Il movimento del respiro<br />

è la nostra casa base, ma non si tratta<br />

di concentrarsi su di esso. Soltanto, se<br />

non si è sicuri di che cosa osservare, si<br />

ritorna al corpo, al momento presente,<br />

grazie al respiro. Osho ha parlato<br />

della Vipassana come di una meditazione<br />

ricca di amore. Ha affermato che<br />

uno dei più antichi sutra buddhisti inizia<br />

con le parole: “Ama te stesso e<br />

osserva. Oggi, domani, sempre”. A<br />

noi piace comunicare queste parole,<br />

perché si tratta davvero di una meditazione<br />

amorevole. È possibile incontrare<br />

la mente che dà giudizi, ma anche<br />

questo va fatto in modo amichevole,<br />

ricordando inoltre che non è la<br />

“nostra” mentre che dà giudizi, che<br />

non era presente alla nascita e che non<br />

dobbiamo prenderla troppo a livello<br />

personale. A volte Osho scherzava con<br />

noi, dicendo: osservate la mente come<br />

se steste osservando la mente di un’altra<br />

persona, in realtà non è vostra.<br />

Siate meno connessi e meno identificati<br />

con essa. Diamo alcune tecniche<br />

di osservazione, per esempio il dare un<br />

nome due volte. Se la mente che giudica<br />

si fa sentire, le dai due volte un<br />

nome: giudizio, giudizio. Poi, ritorni al<br />

respiro staccandoti coscientemente da<br />

tutte le voci e dagli schemi che non<br />

provengono dalla tua natura interiore.<br />

Questa è la parte di pulizia profonda<br />

della meditazione. Naturalmente, a<br />

volte le persone che sono sedute in<br />

silenzio si sentono vuote, estatiche e<br />

silenziose, ed è bellissimo, perché questo<br />

offre loro la motivazione ad andare<br />

avanti. Tuttavia, quando le cose si<br />

fanno difficili, il corpo è irrequieto e<br />

meditazione<br />

Aspetta e tra qualche giorno<br />

farai la Vipassana qui. Ma qui è<br />

un’esperienza viva, non arida.<br />

Ho qualche critica da fare sulla<br />

Vipassana che viene praticata<br />

nei paesi buddhisti. L’hanno resa<br />

molto arida, simile a un deserto;<br />

nulla fiorisce, non c’è verde,<br />

tutto è efficienza. Voglio che<br />

impari la meditazione come<br />

gioco, come giocosità. La tua<br />

meditazione e il tuo amore<br />

dovrebbero essere sinonimi. 1<br />

la mente è agitata, anche questo fa<br />

parte della meditazione, e anche da<br />

questo è possibile accrescere la comprensione.<br />

Noi diamo sostegno a en -<br />

trambi i lati, la luce e l’ombra, la gioia<br />

e la tristezza, i momenti agitati e quelli<br />

silenziosi. Io credo che la Vipassana<br />

abbia una particolare qualità qui nell’Osho<br />

Resort, una amorevolezza che<br />

spesso non si incontra in altri luoghi<br />

in cui la meditazione viene insegnata,<br />

a volte, in modo un po’ troppo serio o<br />

arido. Una volta Osho ha affermato<br />

che voleva che qui la Vipassana fosse<br />

un’esperienza molto viva. In quel<br />

momento ho pensato: “Wow, questa è<br />

la bellezza di un maestro, Osho, che<br />

rende persino la meditazione silenziosa<br />

ricca di amore, celebrazione e<br />

gioia”. È un meraviglioso contributo<br />

alla meditazione.<br />

BA: Lo so, ho fatto tre giorni di<br />

Vipassana ed è stato il regalo più grande<br />

che potessi farmi... Dimmi di più su<br />

questo argomento: che cosa c’è di particolare<br />

nell’Osho Vipassana Retreat?<br />

GO: Posso dirti ciò che mi hanno riferito<br />

tanti con cui ho parlato e che<br />

noVemBre 2012 47


Il respiro è il ponte tra te e il<br />

Tutto. Limitati a osservare, non<br />

fare nulla. E quando dico ‘osserva’,<br />

non tentare di osservare,<br />

altrimenti tornerai a essere in<br />

tensione, e inizierai a concentrarti<br />

sul respiro. Rilassati semplicemente,<br />

resta rilassato, sciolto,<br />

e guarda... cos’altro puoi<br />

fare? Sei lì, senza nulla da fare,<br />

ogni cosa viene accettata, nulla<br />

viene negato, rifiutato, non esiste<br />

lotta, tensione, conflitto, e il<br />

respiro scende in profondità...<br />

cosa puoi fare? Puoi semplicemente<br />

osservare. Ricorda: osserva<br />

semplicemente. Non sforzarti<br />

di osservare. 2<br />

hanno praticato la Vipassana fuori dal<br />

mondo di Osho. Hanno notato un<br />

grande contrasto, nel senso che qui è<br />

meno serio, più rilassante, però per<br />

loro è stato anche più profondo. Per<br />

andare in profondità nella meditazione<br />

non è necessario rimanere seduti<br />

per molte ore di notte o alzarsi presto<br />

alla mattina. Osho ha anche parlato<br />

dei rischi di quando si pratica la Vipassana<br />

troppo a lungo nella giornata. Per<br />

esempio, se pratichi la Vipassana fino<br />

a notte fonda, può tenerti sveglio per<br />

troppo tempo e il sonno potrebbe<br />

risentirne ed essere disturbato. In questi<br />

casi, a volte, si tratta dell’ambizione<br />

a spingersi oltre i propri limiti. Qui,<br />

la Vipassana viene praticata con maggiore<br />

equilibrio, insieme alla Dinamica<br />

e alla Kundalini, e naturalmente ci<br />

sono i discorsi di Osho alla sera, in cui<br />

possiamo ascoltare molte parole incoraggianti<br />

sulla meditazione. Ritengo<br />

che qui l’atmosfera sia davvero unica<br />

per la Vipassana e vorrei incoraggiare<br />

chi l’ha praticata in altri luoghi a sperimentarla<br />

qui, per vedere in prima persona<br />

la differenza. È davvero diversa.<br />

48 osho times<br />

BA: Posso capire quando qualcuno<br />

ha un po’ paura della Vipassana e<br />

pensa che sia difficile. Prima di provare,<br />

non ero sicura che mi sarebbe<br />

veramente piaciuta. Adesso, dopo<br />

aver fatto questa esperienza, mi<br />

sento più fiduciosa di poterla fare e<br />

di stare bene.<br />

GO: È vero, penso che per molti iniziare<br />

a meditare dove ci sono regole<br />

molto severe porti ad allontanarsi<br />

dalla meditazione ed è un peccato. È<br />

meglio averne un assaggio in un modo<br />

delicato e amorevole. Per esempio,<br />

permettiamo di fare uno, due o tre<br />

giorni di Vipassana per entrare in contatto,<br />

sentirne la vibrazione. I partecipanti<br />

rimangono sempre colpiti dal<br />

fatto che possa essere un’esperienza<br />

così amorevole. Se torniamo al respiro<br />

ogni volta che è possibile, non dobbiamo<br />

combattere con i pensieri o le<br />

emozioni. Inoltre, ci si può muovere se<br />

la posizione diventa scomoda. In alcuni<br />

luoghi, insegnano che si deve rimanere<br />

seduti perfettamente immobili e<br />

osservare il dolore. Questa non è la<br />

visione di Osho, non è il modo in cui<br />

lo facciamo qui. Se hai bisogno di<br />

muoverti, suggeriamo di farlo lentamente<br />

e con consapevolezza, come<br />

parte della meditazione. Sento che<br />

questo metodo più delicato aiuti la<br />

meditazione ad andare molto più in<br />

profondità del metodo severo che<br />

ambisce ad arrestare la mente o a ottenere<br />

qualche esperienza particolare.<br />

Osho sottolinea sempre che quel che<br />

conta non sono le esperienze, ma il<br />

processo di osservazione del modo in<br />

cui le cose cambiano. Ciò che è importante<br />

è l’osservazione, non ciò che<br />

viene osservato. Per questo diciamo<br />

che non c’è successo o fallimento: in<br />

una seduta puoi sentirti molto felice,<br />

in un’altra puoi provare tristezza, ed<br />

entrambe le emozioni sono giuste. Ciò<br />

che vogliamo è radicarci sempre più<br />

nell’osservare. In questo senso, la<br />

Vipassana qui è diversa da quella praticata<br />

altrove.<br />

BA: Il gruppo appena concluso si<br />

svolge una volta all’anno?<br />

GO: I ritiri di Vipassana vengono<br />

offerti qui nel Resort più di una volta<br />

all’anno. Personalmente vengo qui a<br />

gennaio, quando facciamo un ritiro di<br />

dieci giorni, durante il quale è anche<br />

possibile partecipare per un periodo<br />

più breve e poi magari continuare<br />

quando si acquista fiducia.<br />

BA: E viene tenuto sempre nel<br />

walkway?<br />

GO: Negli ultimi anni, sì. In precedenza,<br />

Osho stesso usava il walkway,<br />

che era collegato alla sua stanza ed<br />

era stato creato perché potesse fare<br />

un po’ di esercizio fisico senza uscire<br />

all’aperto, a causa della sua allergia.<br />

I dottori volevano che camminasse di<br />

più e in questo speciale corridoio di<br />

vetro, poteva godersi il giardino. Ma<br />

in seguito, ci ha invitati a tenere lì i<br />

gruppi di meditazione silenziosa,<br />

come l’ultima parte della Mystic Rose<br />

oppure Za-Zen o Vipassana. Quindi,<br />

ci troviamo lì su suo invito per usare<br />

questo luogo speciale per le meditazioni<br />

in silenzio.<br />

BA: È molto bello.<br />

GO: Sì, è molto bello. Sento che sempre<br />

più persone verranno a Pune per<br />

partecipare a questo ritiro, sento che<br />

ha questo potenziale. Quando vedono<br />

le foto o il video e leggono gli articoli<br />

sulla Vipassana arrivano, perché è una<br />

situazione unica.<br />

BA: Hai condotto gruppi di Vipassana<br />

per più di trent’anni. Puoi parlarci<br />

delle tue prime esperienze?<br />

GO: C’è una storia molto bella dei<br />

primi tempi, quando potevamo incontrare<br />

Osho di sera per il Darshan. Un<br />

piccolo gruppo di persone si riuniva<br />

intorno a Osho, che rispondeva alle<br />

nostre domande. Durante il gruppo di


Vipassana, portavamo tutto il gruppo<br />

al Darshan e i partecipanti potevano<br />

porre delle domande. Naturalmente,<br />

anche noi come facilitatori stavamo<br />

imparando, e io desideravo particolarmente<br />

ascoltare come Osho avrebbe<br />

risposto a queste domande sulla<br />

meditazione, alcune delle quali era -<br />

no particolarmente impegnative. Per<br />

esempio, mi ricordo di un uomo che<br />

partecipava al gruppo di dieci giorni.<br />

Con grande onestà disse a Osho: “Il<br />

gruppo non mi piace e voglio lasciarlo.<br />

Mi sento in prigione. Ciò che voglio<br />

fare davvero è camminare nel giardino<br />

quando ne ho voglia e starmene al<br />

sole”. Poi aggiunse di trovarla molto<br />

ardua come esperienza. Osho fu meraviglioso<br />

con lui, molto amorevole ma<br />

anche molto fermo. Per come mi ricordo,<br />

gli disse qualcosa del genere: sì hai<br />

ragione, la Vipassana è un po’ come<br />

una prigione. Io l’ho creata in questo<br />

modo, con una struttura rigida, ma<br />

ricorda che si tratta di una prigione che<br />

può portarti a una libertà più autentica.<br />

Poi aggiunse: sai, va benissimo<br />

seguire i propri desideri e sensazioni,<br />

ma è quello che hai fatto tutta la vita.<br />

E che cosa hai ottenuto seguendo i tuoi<br />

desideri e sensazioni? Puoi lasciare il<br />

gruppo adesso, non te lo impedirò, ma<br />

poi ti chiederò nuovamente di farlo<br />

perché hai bisogno di raggiungere la<br />

vetta di quella montagna e, per riuscirci,<br />

devi fare tutto il gruppo. Vorrei<br />

che continuassi a sedere in meditazione,<br />

osservando i desideri che vanno e<br />

vengono. Se rimani, puoi diventare il<br />

padrone della mente.<br />

L’uomo comprese e, tornato nel gruppo,<br />

raggiunse una nuova comprensione:<br />

non ho davvero bisogno di<br />

camminare al sole, posso stare dove<br />

sono nel momento. I desideri vanno<br />

e vengono, ma io rimango con me<br />

stesso, con ciò che sono venuto a fare,<br />

cioè osservare per qualche giorno.<br />

Quella persona ottenne così una<br />

grande libertà. Certamente, esistono<br />

gruppi che ti aiutano a seguire le tue<br />

emozioni, ma questo è un gruppo<br />

diverso: non fai nulla, tranne osservare<br />

le cose che vanno e vengono, le<br />

emozioni, i desideri, i pensieri, rimanendo<br />

centrato in questa osservazione,<br />

accettando, e poi qualcosa va più<br />

in profondità. È a quel punto che si<br />

raggiunge la libertà di cui parla Osho,<br />

quindi il suo incoraggiamento è stato<br />

per quella persona un dono, una chiave.<br />

Ma non soltanto per quella persona,<br />

questo aneddoto vale per tutti<br />

noi. Questo è ciò che sento riguardo<br />

a tutte le storie dei primi tempi con<br />

meditazione<br />

Osho che ricordo. In quel periodo ero<br />

lì e quella persona era lì, ma questa<br />

non è una storia personale, è una storia<br />

sulla meditazione e un bel dono<br />

offerto da un maestro per fare andare<br />

in profondità la meditazione. Ecco<br />

perché l’ho menzionata adesso, si<br />

tratta di una storia che è importante<br />

per ogni meditatore oggi.<br />

TESTI DI <strong>OSHO</strong> TRATTI DA:<br />

1. Hari Om Tat Sat #28<br />

2. L’antico canto dei pini, Psiche<br />

l ’ e v e n t o d i m e d i t a zione d e l l ’ a n n o<br />

MAHA<br />

<strong>OSHO</strong><br />

VIPASSANA<br />

LA GRANDE VIPASSANA DEI 100 BUDDHA<br />

<strong>OSHO</strong> Miasto e <strong>OSHO</strong> Experience ti invitano<br />

a un’esperienza unica di meditazione: uno speciale<br />

grande ritiro internazionale di Osho Vipassana!<br />

A Osho Miasto dal 7 al 14 settembre 2013 - con Shunyo<br />

noVemBre 2012 49<br />

www.oshoexperience.it


Avete mai assaggiato il succo di<br />

ghiandole di castoro? Forse sì! Il<br />

castoreum, estratto dalle ghiandole<br />

anali di una specie di castoro, è usato<br />

per produrre artificialmente il sapore<br />

del lampone. Lo si trova nei gelati di<br />

bassa qualità, nelle gelatine di frutta,<br />

nelle caramelle, in certe bevande, tè,<br />

tisane, etc. Su 60 Minutes, un programma<br />

televisivo della TV americana<br />

CBS, Morley Safer presenta The<br />

Flavorist: Tweaking tastes and creating<br />

cravings (Il creatore di sapori:<br />

modificare i gusti e creare desideri) in<br />

cui esamina l’industria multimiliardaria<br />

del sapore: scienziati che creano<br />

aromi “naturali” e artificiali che<br />

fanno venire l’acquolina in bocca e<br />

spingono a consumare sempre di più<br />

creando dipendenze. David Kessler,<br />

ex direttore della FDA (l’agenzia<br />

governativa americana per gli alimenti<br />

e le medicine) dice a Safer:<br />

“Viviamo in un carnevale del cibo. I<br />

sapori sono così stimolanti che ‘dirottano’<br />

il nostro cervello: mangiamo<br />

grassi ricoperti di zuccheri con aromi<br />

aggiunti e la maggior parte di ciò che<br />

mangiamo con questi sapori non è<br />

cibo reale”.<br />

Ecco altri aromi e additivi che possono<br />

interessarvi (anzi meglio... non<br />

interessarvi!):<br />

Aspartame: presente in tutti gli alimenti<br />

diet e senza zucchero, è sospetto<br />

di essere cancerogeno con un’ampia<br />

gamma di effetti collaterali, più di<br />

ogni altro additivo e aroma alimentare.<br />

È anche una neurotossina. Si<br />

trova in tutti gli articoli diet: bevande<br />

gassate, gelatine, gomme da masticare,<br />

prodotti da forno, dolcificanti,<br />

cereali, mentine e caramelle, te freddi,<br />

vitamine, dentifrici.<br />

Nitrato di sodio: è usato come conservante,<br />

colorante e esaltatore di<br />

sapore nei salumi, nelle carni conser-<br />

50 osho times<br />

aromi naturali<br />

vate, nel pesce affumicato e in altre<br />

carni lavorate. È cancerogeno.<br />

TBHQ (butano): è un conservante<br />

chimico presente in molti alimenti<br />

surgelati, lavorati, precotti, patatine,<br />

barrette di cereali, e molti articoli a<br />

lunga conservazione per rallentarne<br />

la decomposizione.<br />

Acidi grassi insaturi: presenti in tutti<br />

i prodotti che contengono margarina<br />

o altri grassi idrogenati, come patatine,<br />

cracker, prodotti da forno e da<br />

fast food; provocano malattie cardiovascolari.<br />

Vanillina: aroma artificiale di vani-<br />

Meno di due anni fa negli Stati Uniti<br />

le statistiche del Veterans Affairs<br />

Department (l’organizzazione governativa<br />

che si occupa di assistere i veterani<br />

e le loro famiglie) pubblicate sull’Army<br />

Times parlavano di quasi<br />

mille tentati suicidi al mese fra i veterani<br />

da loro seguiti: il 7% circa “a<br />

buon fine”, mentre l’11% degli altri<br />

entro nove mesi ritenta!<br />

Questo fra persone che hanno a disposizione<br />

assistenza medico psichiatrica,<br />

una help-line telefonica (un “telefono<br />

amico” dedicato), etc. Fra i veterani<br />

in genere fonti ufficiali stimano 18<br />

suicidi al giorno. Dal 2005 al 2008 i<br />

militari che si sono uccisi sono aumentati<br />

dell’80 per cento. Anche se non<br />

sembra si stia tornando alle cifre della<br />

guerra del Vietnam: alcune fonti calcolano<br />

che durante quel conflitto ci<br />

siano stati fra i soldati più morti per<br />

suicidio che morti al fronte (58mila<br />

morti in battaglia/60mila suicidi).<br />

È proprio in seguito a questa guerra<br />

che venne introdotto nel manuale<br />

diagnostico ufficiale degli psichiatri<br />

la guerra fa male<br />

glia prodotto a partire da derivati del<br />

petrolio e da sottoprodotti dell’industria<br />

della carta; si trova in molti<br />

yogurt, prodotti da forno, caramelle<br />

e bevande gassate.<br />

La distinzione tra aromi naturali e<br />

artificiali è alquanto arbitraria, nel<br />

senso che tutto viene prodotto in<br />

laboratorio miscelando ingredienti di<br />

origine naturale – frutta, carni, spezie<br />

– a sostanze di sintesi che ne fanno<br />

dei prodotti chimici a tutti gli effetti,<br />

molto spesso dannosi. La presenza di<br />

“aromi naturali” è spesso un segnale<br />

del fatto che l’ingrediente di base<br />

naturale che caratterizza il prodotto<br />

non è affatto presente.<br />

(tratto da www.care2.com)<br />

americani il Ptsd – Post Traumatic<br />

Stress Disorder (disturbo post-traumatico<br />

da stress) – grazie anche alle<br />

pressioni di gruppi spontanei di veterani<br />

contro la guerra quali quello dei<br />

Winter Soldier (soldato d’inverno).<br />

Il Veterans Affairs Department nel<br />

2008 dichiarava che tra i soldati<br />

impiegati in Irak e Afghanistan (e non<br />

più in servizio) c’erano state 120mila<br />

diagnosi di disturbo mentale generico,<br />

di cui la metà per Ptsd. Stime ufficiali<br />

su soldati in servizio attivo e riservisti,<br />

che dovrebbero essere fornite dal<br />

ministero della Difesa, non esistono,<br />

ma alcuni studi statistici stimano che<br />

su 1,6 milioni di soldati impiegati dal<br />

2001 al 2008 ben 320 mila sono stati<br />

diagnosticati con “depressione grave”<br />

e Ptsd; un dato che fa riflettere considerando<br />

anche che il 43% del personale<br />

ancora in servizio dichiara di non<br />

voler ricorrere a visite mediche per<br />

questo tipo di problemi per paura di<br />

danneggiare la carriera!<br />

E in Italia? Per fortuna nelle varie missioni<br />

considerate “di pace” sono stati4


4im<br />

piegati solo poco più di 150 mila<br />

militari, anche se alcuni esperti affermano<br />

che queste sono cifre ufficiali<br />

“al ribasso”. I casi di disagio psichiatrico<br />

grave, secondo i dati forniti dall’Ospedale<br />

militare di Roma Celio,<br />

sono poco più di una dozzina all’anno...<br />

e di casi di Ptsd sembra proprio<br />

che non ce ne siano, mentre negli altri<br />

paesi coinvolti in missioni militari –<br />

Norvegia, Olanda, Francia ad es. –<br />

colpiscono dal 2 al 5% dei soldati.<br />

Però i sintomi denunciati nei racconti<br />

sui media da alcuni reduci – i sopravvissuti<br />

all’attentato alla base di Nassirya,<br />

Iraq, ad esempio – sono quelli<br />

classici da Ptsd: c’è persino chi parla<br />

di aggressioni ai familiari “scambiati<br />

per nemici”! Ma questo negare da<br />

parte delle gerarchie non è puramente<br />

per ragioni retoriche alla “Elmo di Scipio”:<br />

in molti denunciano che non si<br />

vogliono ammettere questi evidenti<br />

danni per evitare di riconoscere che<br />

queste “missioni di pace” italiane sono<br />

in realtà “missioni di guerra”!<br />

(dai siti di Unità, Corriere e Repubblica)<br />

L’uomo ha vissuto troppo a lungo<br />

oppresso dalla calamità della guerra.<br />

Dobbiamo distruggere tutti gli dei<br />

della guerra; e in loro vece, dobbiamo<br />

creare un tempio dell’amore. Essenzialmente,<br />

la guerra esiste perché l’uomo<br />

vive in un profondo conflitto. Le<br />

radici della guerra sono all’interno<br />

dell’uomo; all’esterno, se ne vedono<br />

semplicemente i rami e le foglie. Se<br />

non trasformiamo il programma vitale<br />

stesso dell’uomo, se non gli diamo<br />

un programma dell’essere assolutamente<br />

nuovo, potremo continuare a<br />

parlare della pace, ma continueremo<br />

a prepararci per la guerra. Lo abbiamo<br />

fatto per migliaia di anni: parlare<br />

di pace e creare la guerra. E la cosa<br />

assurda è che abbiamo lottato perfino<br />

in nome della pace: le guerre più sanguinose<br />

sono state combattute in<br />

nome della pace. Osho<br />

novembre 9-11<br />

Astrosofia, con Ameedo<br />

1-4<br />

Osho Inipi Circle 10<br />

con Arshad e OIC Staff Costellazioni applicate<br />

alla Psicosomatica<br />

1-4<br />

con Madita<br />

Tecniche di<br />

Counseling<br />

16-18<br />

con Madita<br />

Coaching Olistico - Unity<br />

of body-mind con Smito<br />

7<br />

Supervisione 16-18<br />

con Madita<br />

Breathwork - modulo 4<br />

con Keli<br />

8-11<br />

Training Costellazioni 23-25<br />

e tecniche di One to One, con Smito<br />

Riconciliazione 23-25<br />

con Madita e Talasi Astrosofia, con Ameedo<br />

<strong>OSHO</strong>Leivi<br />

Osho Information Center di Leivi – Chiavari (GE)<br />

Per informazioni e prenotazioni: Chetana 347-9445514<br />

Un’oasi rilassante<br />

sulle colline del lussureggiante<br />

entroterra ligure, immersa nel verde<br />

della natura del Tigullio,<br />

con vista sulla vallata che discende<br />

verso il golfo di Portofino<br />

Dal programma segnaliamo:<br />

RITIRO DI VIPASSANA<br />

7 (h.21) – 10 dicembre<br />

con Shunyo<br />

Fatti questo regalo! Per questi giorni tu sarai<br />

l’intero mondo: vedi che cosa può succedere<br />

quando doni a te stesso un<br />

po’ di tempo. La tecnica con cui<br />

Gautama il Buddha realizzò lo<br />

stato di Illuminazione...<br />

P R O G R A M M A C O M P L E T O S U<br />

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30 nov - 2 dic<br />

Osho Pulsation<br />

con Aneesha<br />

30 nov - 2 dic<br />

Tantsu Basic, con Keli<br />

dicembre<br />

6-9<br />

L’Arte di morire, con Madita<br />

7-9<br />

Astrosofia, con Ameedo<br />

11<br />

Osho’s Birthday Party<br />

13-16<br />

Esplorazione dei traumi<br />

con Upadhi<br />

novembre 2012 51


Dall’alba della storia umana, nelle<br />

culture di tutto il mondo, ai fiumi<br />

sono sempre stati tributati onori particolari<br />

e attribuite qualità essenziali<br />

che rappresentano la vita stessa: dalle<br />

sorgenti agli estuari, i fiumi sono sempre<br />

stati portatori di nutrimento, letteralmente<br />

il “sistema” circolatorio<br />

di intere civiltà.<br />

Nel mondo moderno il fiume è ancora<br />

essenziale, ma certamente si è<br />

perso l’aspetto di venerazione e ri -<br />

spetto che era presente in passato,<br />

anche se la tendenza potrebbe ancora<br />

cambiare. Ad esempio il Whanganui,<br />

in Nuova Zelanda, è un fiume,<br />

ma agli occhi della legge ha lo status<br />

di una persona, con i suoi diritti e<br />

interessi da proteggere.<br />

La decisione delle autorità competenti<br />

è seguita a una lunga causa legale<br />

iniziata dalla Whanganui River<br />

Iwi, una comunità indigena. L’accordo<br />

raggiunto con le autorità prevede<br />

che il fiume sia considerato entità<br />

protetta da membri della tribù e del<br />

governo designati come custodi legali.<br />

Probabilmente questa è la prima<br />

volta che un fiume viene tutelato in<br />

questo modo a livello legale, ma<br />

forse non l’ultima. Nel 2008 in Ecuador<br />

foreste, laghi e corsi d’acqua<br />

furono legalmente riconosciuti come<br />

aventi gli stessi diritti degli esseri<br />

umani, per proteggerli da attività e<br />

pratiche nocive.<br />

Per quanto bizzarra possa sembrare<br />

questa estensione di diritti ripristina<br />

un atteggiamento molto comune nel<br />

passato dell’uomo, quando il destino<br />

della civiltà era più chiaramente riconosciuto<br />

come interconnesso con<br />

l’ambiente naturale. Allora la connessione<br />

era istintiva e ovvia, al giorno<br />

d’oggi è necessario che sia la legge<br />

a riconoscerla!<br />

tratto da: www.care2.com<br />

52 osho times<br />

fiumi<br />

Sempre più persone, in tutto il mon -<br />

do, si interessano alla pace, all’ecologia,<br />

ai diritti umani, alla salute naturale,<br />

alla spiritualità, al volontariato, al<br />

commercio etico... etc . Sono i “Creativi<br />

Culturali”, secondo la definizione<br />

del sociologo Paul Ray: desiderano<br />

insomma un mondo mi gliore e si impegnano<br />

a realizzarlo nella vita quotidiana.<br />

Una massa critica che però sembra<br />

non essere ancora veramente conscia<br />

della sua importanza e della sua forza.<br />

Ecco cosa sta alla base di un vero e<br />

proprio “censimento” lanciato dal<br />

Progetto Globale, un’iniziativa sostenuta<br />

dal Club di Budapest, l’associazione<br />

no profit internazionale con<br />

sedi in 20 Paesi del mondo che conta<br />

otto Premi Nobel della Pace – dal<br />

Dalai Lama a Desmond Tutu, da Nel-<br />

Bernie Krause, i cui suoni elettronici,<br />

creati insieme a Paul Beaver, sono<br />

stati usati in molti film di successo, da<br />

Rosemary’s Baby ad Apocalypse Now,<br />

e che ha lavorato regolarmente con<br />

Bob Dylan, George Harrison e i Byrds,<br />

ha passato quarant’anni della sua vita<br />

a registrare più di quindicimila specie<br />

animali e marine, collezionando circa<br />

quattromila e cinquecento ore di suoni<br />

dagli habitat più incontaminati del<br />

SIERRA NEVADA USA<br />

è ora di contarsi<br />

il grande silenzio<br />

son Mandala a Mohammed Yunus,<br />

per citare i più famosi – come membri<br />

onorari, garanti dell’etica e delle<br />

finalità del progetto stesso. Per aderire<br />

www.censimentoglobale.it<br />

Il 15 Dicembre al Paladozza di Bologna<br />

ci sarà una “Giornata dell’Alleanza<br />

per una Consapevolezza Globale”:<br />

per meditare e sentirsi parte di questo<br />

grande movimento di consapevolezza<br />

che abbraccia tutto il pianeta; con<br />

anche incontri e interviste con personalità<br />

internazionali e premi Nobel, e<br />

la proiezione in anteprima mondiale<br />

del film The Global Shift: una Nuova<br />

Coscienza per un Nuovo Pianeta. Il<br />

programma è su www.reteolistica.it,<br />

da dove è possibile anche consultare<br />

e scaricare molto materiale informativo<br />

interessante.<br />

mondo. Ma la velocità di estinzione<br />

delle specie e di deterioramento degli<br />

habitat è tale che, secondo le sue stime,<br />

la metà di queste registrazioni sono<br />

ora materiale d’archivio impossibile<br />

da ripetere, perché gli habitat non esistono<br />

più o sono stati pesantemente<br />

compromessi dal “rumore” umano. I<br />

suoi nastri sono probabilmente l’unica<br />

testimonianza della varietà animale<br />

in quei luoghi.<br />

Quando Krause immerge i suoi mi -<br />

crofoni nelle acque della barriera<br />

corallina di Fiji, raccoglie un rauco<br />

misto di sospiri, battiti, glissate, urla,<br />

mormorii e quant’altro. L’acqua è<br />

vibrante dei suoni di creature dotate di<br />

diverse frequenze acustiche: crostacei,<br />

pesci pappagallo, anemoni di mare,<br />

gamberi e squali. Alcuni digrignano i<br />

denti, altri usano la coda o altre parti<br />

del corpo per emettere suoni, ma ogni<br />

creatura della barriera corallina pro- 4


Shunyo<br />

Shunyo &<br />

Anando<br />

Novembre 9 – 11<br />

Morire dal Vivere (con Tarika)<br />

Dicembre 7 – 9<br />

Ritiro di Vipassana<br />

osho Leivi (Ge), Chetana, tel: 347.944.5514<br />

mapremchetana@libero.it<br />

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Dicembre 30 – Gennaio 1<br />

Oshofesta di Fine Anno *<br />

(con Anando)<br />

Lignano sabbiadoro (UD), oshoexperience<br />

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Prem Shunyo<br />

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La sua avventurosa vita<br />

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segui Anando su Facebook: Anando Deva<br />

novembre 2012 53


4duce<br />

la sua musica. A poca distanza la<br />

stessa barriera corallina è fortemente<br />

danneggiata e gli unici suoni che Krause<br />

riesce a registrare sono il canto delle<br />

onde e i movimenti di pochi gamberi.<br />

“È il suono desolato dell’estinzione”<br />

dice “un grande silenzio si sta espandendo<br />

sul mondo naturale mentre il<br />

suono dell’uomo sta diventando assordante”<br />

scrive nel suo nuovo libro The<br />

Great Animal Orchestra (La grande<br />

orchestra animale). “Un po’ alla volta<br />

l’enorme orchestra della vita e i cori<br />

del mondo naturale stanno per essere<br />

annientati. È in atto una grandissima<br />

diminuzione nella densità e nella diversità<br />

delle creature ‘vocali’, piccole e<br />

grandi. Il senso di desolazione si sta<br />

estendendo insieme al silenzio. Se<br />

ascolti un panorama acustico danneggiato,<br />

ti accorgi che la comunità vivente<br />

è stata alterata e che gli organismi<br />

sono stati distrutti, hanno perso il loro<br />

habitat o stanno cercando di ristabilire<br />

la loro posizione nello spettro della<br />

vita. Come risultato alcune voci sono<br />

sparite completamente, mentre altre<br />

sono in aggressiva competizione per<br />

trovare un altro posto in questo coro<br />

progressivamente disunito e impoverito.<br />

Le Hawaii sono il prototipo dell’estinzione;<br />

in un paio di secoli, da quando<br />

sono state abitate dagli europei,<br />

metà delle sue centoquaranta specie di<br />

uccelli sono scomparse. In Madagascar,<br />

quindici specie di lemuri, l’uccello<br />

elefante, l’ippopotamo nano... circa<br />

metà degli animali originari del luogo<br />

si sono estinti”.<br />

Anche habitat solo parzialmente di -<br />

sturbati perdono molta della loro vitalità<br />

nel corso degli anni, dice ancora<br />

Krause: “Le registrazioni fatte ora su<br />

un prato della Sierra Nevada, le montagne<br />

a Est di San Francisco, USA,<br />

hanno un suono molto diverso da<br />

quelle fatte prima che la foresta circostante<br />

fosse selettivamente sfoltita<br />

negli anni ‘80. La ricchezza e la varietà<br />

dei suoni sono scomparse, così come<br />

la pulsante densità e diversità degli4<br />

54 osho times


4uccelli.<br />

Il solo suono prominente rimasto<br />

è il martellare del picchio di<br />

Williamson. Nel corso degli ultimi<br />

vent’anni sono ritornato una dozzina<br />

di volte nello stesso luogo nello stesso<br />

periodo dell’anno, ma la vitalità bioacustica<br />

che riuscivo a catturare prima<br />

della sfoltitura non è mai ritornata”.<br />

Un mammifero su quattro è minacciato<br />

dall’estinzione, afferma ancora<br />

Krause, la popolazione delle rane è in<br />

declino in quasi tutti i luoghi del<br />

mondo e gli uccelli stanno iniziando a<br />

mostrare segni irreversibili di migrazione<br />

territoriale. “La combinazione<br />

tra ambienti che vengono ristretti e<br />

confinati e l’aumento del ‘pandemonio’<br />

umano hanno prodotto condizioni<br />

nelle quali i canali necessari per la<br />

sopravvivenza delle creature sono<br />

completamente sovraccarichi. Le voci<br />

del mondo selvatico al loro stato puro,<br />

dove non esiste rumore umano, sono<br />

splendide sinfonie, ma vaste aree non<br />

gestite da umani, ancora ricche di<br />

suoni naturali, esistono solamente<br />

oramai in alcuni luoghi isolati come le<br />

zone selvagge dell’Alaska, del Canada,<br />

della Siberia, le Pampas argentine e<br />

dell’Uruguay e il Pantanal brasiliano.<br />

Aggiunge ancora Krause: “La fragile<br />

trama dei suoni naturali viene fatta a<br />

pezzi dal nostro bisogno, apparentemente<br />

senza limiti, di conquistare<br />

l’ambiente piuttosto che cercare di trovare<br />

un modo per viverci in armonia”.<br />

(da: Guardian News and Media Limited)<br />

56 osho times<br />

PICCHIO DI WILLIAMSON<br />

controversia se Gesù fosse o<br />

La meno sposato nasce già nel se condo<br />

secolo DC, affermano gli esper ti,<br />

non tanto per amore di una verità storica,<br />

quanto per giustificare o meno<br />

matrimonio e sesso non solo per i primi<br />

predicatori, ma anche talvolta per i<br />

semplici fedeli cristiani. Ai nostri giorni<br />

la cosa continua: chi è convinto che<br />

Gesù fosse single fa notare che nei Vangeli<br />

si parla di Maria, sua madre, di<br />

Giuseppe, persino di fratelli e sorelle...<br />

se avesse avuto una moglie si sarebbe<br />

dovuto parlare anche di lei! Nel campo<br />

op posto c’è chi sostiene, ad esempio<br />

William E. Phipps nel libro Was Jesus<br />

Married? (Gesù era sposato?) che era<br />

assolutamente straordinario per un<br />

giovane ebreo di quei tempi non essere<br />

sposato e che, quindi, i Vangeli lo<br />

avrebbero fatto sicuramente notare<br />

come ulteriore prova che Gesù era una<br />

persona fuori dal comune.<br />

Poi è arrivato Dan Brown, che con la<br />

storia – peraltro neppure originale – di<br />

Gesù sposato a Maria Maddalena, con<br />

anche figli e discendenti vari, è riuscito<br />

a vendere il suo Codice da Vinci in<br />

80 milioni di copie! Ma fino a poco<br />

tempo fa erano tutte illazioni, solo di<br />

recente è stato scoperto un frammento<br />

di papiro, dove in un testo di sole<br />

otto righe si possono leggere anche le<br />

parole “Gesù disse loro: ‘Mia mo -<br />

glie...’” e poi la frase “Lei sarà in grado<br />

di essere mia discepola”. Tutto questo<br />

in Copto, la lingua dei cristiani egiziani;<br />

il papiro risale al quarto secolo DC<br />

e potrebbe essere la traduzione di un<br />

testo in greco di un paio di secoli prima.<br />

La studiosa che ha presentato la scoperta,<br />

Karen L. King, docente di Cristianità<br />

antica della Harvard Divinity<br />

School (USA) si è affrettata a precisare<br />

che: “No, non è la prova che Dan<br />

Brown ha ragione!”. In realtà, chiarisce<br />

la studiosa, vuol dire solo che esi-<br />

codici e papiri<br />

steva una tradizione, diffusa abbastanza<br />

da lasciare documenti scritti, che af -<br />

fermava che Gesù fosse sposato e che<br />

anche le donne potevano essere “discepole”<br />

e non semplici fedeli. Il Vaticano<br />

ha subito risposto con un articolo di<br />

fondo sull’Osservatore Romano “In<br />

ogni caso, un falso”... anche se poi sul -<br />

lo stesso giornale il coptologo Alberto<br />

Camplani, docente di storia del cristianesimo<br />

dice solo che andrebbe esaminato<br />

con cura maggiore.<br />

Bisogna comunque chiarire che tutte le<br />

narrazioni della vita di Gesù, compresi<br />

i 4 Vangeli riconosciuti ufficialmente,<br />

nascono dalla trascrizione di varie<br />

tradizioni orali, raccolte almeno 80 –<br />

150 anni dopo la sua nascita, quando<br />

il Cristianesimo iniziava a organizzarsi;<br />

fra traduzioni, interpretazioni, etc.<br />

La loro accuratezza è tale da portare<br />

alcuni studiosi persino a dubitare dell’esistenza<br />

di un Gesù Cristo come figura<br />

storica... D’altra parte su questo si<br />

fonda l’organizzazione forse più potente<br />

della storia umana, la Chiesa.<br />

Forse, nell’intera storia dei papi, uno<br />

solo fu davvero onesto. Si tratta di<br />

Leone X, che visse nel XVI secolo, che<br />

sembra abbia detto: “Ci è stato molto<br />

utile, questo mito di Cristo”. Non sono<br />

io che lo dico, si tratta dell’affermazione<br />

di un papa infallibile: “Questo mito<br />

di Cristo ci è stato molto utile”. Di<br />

sicuro vi ha dato ottimi profitti.<br />

Il Cristianesimo non venne fondato da<br />

Gesù Cristo, occorre ricordarlo. Venne<br />

fondato ottant’anni dopo la sua morte<br />

da individui che non lo avevano conosciuto<br />

personalmente. Ora anche gli<br />

studiosi cristiani sono giunti alla conclusione<br />

che i Vangeli non vennero<br />

scritti dagli apostoli, ma da qualcun<br />

altro… persone che non avevano conosciuto<br />

Gesù Cristo<br />

Da: Osho, Cristianesimo e Zen, Edizioni Riza


i Centri di Osho in Italia<br />

PIEMONTE<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER HAIKU<br />

Via Italia 41 - 10071 BORGARO TOR<strong>IN</strong>ESE - TO<br />

Tel.011.4702711 – natura.haiku@alice.it<br />

Jivan Aapti Airaldi, Prem Khalid Gallo<br />

Incontri settimanali con le meditazioni di Osho.<br />

Danza creativa-espressiva (percorso per bambini).<br />

Corsi di ali men tazione naturale/vegetariana.<br />

Corsi di erbe officinali.<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

La via delle nuvole bianche<br />

Regione Renecco 17 - 13896 NETRO - BI<br />

Tel. 015.65577 – Anugrah, Kalika & Friends<br />

www.laviadellenuvolebianche.it<br />

nuvole.bianche@alice.it<br />

In un luogo immerso nella natura offriamo serate<br />

e campi di meditazione, rituali di purificazione,<br />

gruppi di crescita e sessioni individuali.<br />

KAILASH KANAN <strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Una storia d’amore con l’esistenza<br />

Strada Termo 10 - 15076 OVADA - AL<br />

tel e fax 0143 1975478 – info@kailashkanan.it<br />

Ma Anand Rohi 3487028322<br />

Meditazioni, sedute individuali e workshop.<br />

LOMBARDIA<br />

SHANTISABURI <strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FO CENTER<br />

Via Montalbino 9/2 - 20159 MILANO<br />

Tel 02-36564469 373-7483759<br />

viamontalbino9@yahoo.it – www.shantisaburi.it<br />

Meditazioni, eventi serali, corsi, campi di meditazione,<br />

gruppi di crescita, feste e celebrazioni,<br />

sessioni individuali. Un luogo dove incontrarsi,<br />

meditare, celebrare... insieme.<br />

<strong>OSHO</strong> TAO <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Via Col di Lana 12 - 20143 MILANO<br />

Tel 0289422609 o 3396910578 –oshotao@email.it<br />

Osho Tao è uno spazio dove trovi presenza, spirito<br />

di libertà e leggerezza. È una rete informale<br />

di amici in crescita. Offre meditazioni settimanali<br />

(evening meeting e altre meditazioni<br />

attive di Osho). Or ga nizza inoltre feste,celebrazioni<br />

ed eventi aperti a tutti. Settimanalmente,<br />

viene inviata una newsletter di informazione.<br />

L’Osho Tao ha amici in tutta Italia.<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER CREMONA<br />

Via Brurchielli,11 - 26100 CREMONA<br />

Amaya Tel 3496010780 oshocremona@gmail.com<br />

www.oshocremona.it<br />

Meditazioni, corsi settimanali, giornate di meditazione,<br />

sessioni individuali di Guarigione dei<br />

Corpi Sottili, di Es sential Life Consulting, Human<br />

Design, Reiki, Lettura Piano Natale.<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION AND NEO-REIKI CENTER<br />

dove l’Occidente e l’Oriente si incontrano<br />

Via B. Palazzo 183 - 24127 BERGAMO<br />

Tel. 392.2714222 fiduciaoic@hotmail.it<br />

Ma Dhyan Pritamo (Claudia Delmonte)<br />

Meditazioni giornaliere. Incontri mensili “Onde<br />

di Luce” di Neo-Reiki e Meditazione. Iniziazioni<br />

al Reiki 1˚ 2˚ 3˚ livello (anche per bambini). Sessioni<br />

individuali di Vi te Passate, Healing-Ipnosi,<br />

Autoipnosi, Tocco Ener ge tico, “Parlando alla<br />

Mente e al Corpo”. Incontri men sili per una<br />

“Nuova Donna” con Meditazione e Creatività.<br />

<strong>OSHO</strong> NEO-REIKI <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Ma Prem Amala Roldi - 26900 LODI<br />

Tel. 0371.431043 – premamala@libero.it<br />

Informazioni dal lunedì al venerdì dalle 18 alle<br />

20. Seminari di Osho Neo-Reiki 1 0 , 2 0 e 3 0 livello.<br />

Meditazioni. Sessioni individuali di Osho Neo-<br />

Reiki, Zen Shiatsu e Massaggio Terapeutico.<br />

Corso di disegno e pittura del Mandala.<br />

<strong>OSHO</strong> GAUTAMA MULTIVERSITY<br />

Alpe Pianello - 21010 DUMENZA - VA<br />

Tel 0332-517054 0332-517032 333-6006327<br />

info@gautama.it – www.gautama.it<br />

Dall’87, comune, Centro di Meditazione e Multiversity<br />

per lo sviluppo personale e la formazione<br />

professionale. Immersa in bosco di querce,<br />

betulle e larici, nel silenzio della natura incontaminata<br />

sopra il Lago Maggiore, è lo spazio ideale<br />

per la meditazione. Offriamo vasta gamma di<br />

training, gruppi e intensivi residenziali, tra cui:<br />

Hu ma ni versity Tourist Program, Centro Benessere<br />

con programmi perso na liz zati, Humaniversity<br />

Therapist Training, vacanze in meditazione.<br />

Richiedi invio gratuito del programma.<br />

VENETO<br />

<strong>OSHO</strong> YATRILAND MEDITATION CENTER<br />

Campo della Chiesa 9<br />

Malamocco (Lido di Venezia) - 30126 VENEZIA<br />

Tel. 041/5261853-339/1199317<br />

info@oshoyatrilandvenezia.com<br />

www.oshoyatrilandvenezia.com<br />

Vacanza e meditazione in una delle più belle<br />

città del mondo, al lido, 3500 m 2 di verde a<br />

pochi passi dal ma re, meditazioni di Osho quotidiane,<br />

massaggi, eventi e molto di più...!!!<br />

Aperto da maggio a settembre.<br />

<strong>OSHO</strong> KI6 MEDITATION CENTER<br />

Lungomare Marconi 45 - 30126 VENEZIA LIDO<br />

Tel. +39 3318839877 info@oshoki6.com<br />

In una splendida cornice fronte mare a Lido di<br />

Venezia, ti aspettiamo per vivere e sperimentare<br />

insieme meditazioni giornaliere e meditazioni<br />

sulla spiaggia, danza, gioia e celebrazione.<br />

Gruppi residenziali e incontri mensili per la crescita<br />

personale, corsi, seminari e sessioni individuali<br />

per il benEssere globale della persona.<br />

Consulta il sito www.oshoki6.com e iscriviti online<br />

alla nostra newsletter per ricevere il programma<br />

annuale e gli aggiornamenti mensili.<br />

<strong>OSHO</strong> MEDITATION CENTER - <strong>OSHO</strong>LOVE<br />

Via Someda 34 zona Salboro - 35124 PADOVA<br />

tel. 0498011501 cell.3393179183<br />

info.osholove@gmail.com –<br />

www.osholove.com<br />

Serate di meditazioni, incontri mensili, workshop,<br />

gruppi di crescita, campi di meditazione,<br />

sessioni individuali. Libri e musiche di Osho.<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Via Padovane 27 - 35010 MASSANZAGO (PD)<br />

cell. 3482860005 angelopieretti@yahoo.it<br />

Un’oasi di Osho immersa nel verde. Punto di<br />

incontro per crescere nella consapevolezza e<br />

nella condivisione. Bed & Breakfast. Ogni giovedi<br />

sera dalle 21 meditazioni di Osho e condivisioni.<br />

Giornate d’incontro e meditazioni<br />

domenicali. Osho dance party (e/o meditazione<br />

con video di Osho) sabato sera. È gradita la<br />

partecipazione: benvenuti con gioia!<br />

4<br />

ogni volta unico, nuovo...<br />

Per contattare Osho International<br />

Meditation Resort, Pune, India<br />

RESORT<br />

Attività • Tour virtuale<br />

MULTIVERSITY<br />

Corsi & Training<br />

.com<br />

MULTIMEDIA STORE<br />

Libri • DVD • Musica<br />

BIBLIOTECA<br />

Tutti i discorsi di Osho<br />

MEDITAZIONE<br />

Meditazioni Attive ecc.<br />

UN SITO <strong>IN</strong> 13 L<strong>IN</strong>GUE<br />

Info: resortinfo@osho.net<br />

tel. 0091 20 6601 9999<br />

Osho Multiversity<br />

multiversity@osho.net<br />

Living In Program<br />

livingin@osho.net<br />

tel. 0091 20 6601 9856<br />

www.osho.com/livingin<br />

Osho Guesthouse<br />

tel. 0091 20 6601 9900/9911<br />

guesthouse@osho.com<br />

times<br />

N.193 2012<br />

N O V E M B R E<br />

Il mensile dedicato all’arte della meditazione<br />

Registrazione Tribunale di Varese<br />

n. 934 del 2.9.2008<br />

Direttore Resp.: Walter Volonté<br />

Sede legale, direzione, redazione e<br />

amministrazione: Associazione <strong>Oshoba</strong>, Via<br />

Moraz zone 5, 21049 Tradate tel 0331 810042<br />

Stampato presso:<br />

Tipografia C.S.R. Via di Petralata 157, Roma<br />

Grafica: Shola Carletti www.sholacarletti.com<br />

Arretrati su: www.oshoba.it<br />

Pubblicità: tel 0331 841952<br />

Consulenze grafiche e fotografiche: Paolo Greco<br />

Per i testi di Osho salvo specifiche al piede dei singoli<br />

brani: prima pubblicazione Copyright © 1953<br />

Osho International Foundation. Copyright © tutte le<br />

revisioni 1953-2012 Osho International Foundation.<br />

Tutti i diritti riservati.<br />

Foto: ove non diversamente indicato sono per gentile<br />

concessione di Osho International Foundation. L’editore<br />

si di chia ra disponibile a regolare eventuali spettanze<br />

per quelle immagini e testi di cui non sia stato possibile<br />

reperire la fon te. Alcuni articoli sono traduzioni<br />

dall’edizione in inglese o in tedesco.<br />

Osho, Osho Signature, Osho Dynamic Meditation, Osho<br />

Kundalini Meditation, Osho Nataraj Meditation, Osho<br />

Nadabrahma Meditation, Osho Gourishankar Meditation,<br />

Osho Mandala Meditation, Osho Whirling Meditation,<br />

Osho Mystic Rose, Osho Born Again and Osho No-Mind,<br />

sono marchi registrati o marchi di proprietà della Osho<br />

International Foundation, usati con il suo permesso.<br />

Osho Times (O.T.) accetta materiali per la pubblicazione<br />

inclusi idee, articoli, design, illustrazioni, artwork o<br />

fotografie. Chi presenta il suddetto materiale garantisce<br />

automaticamente il permesso di pubblicazione<br />

senza alcun diritto di restituzione NOVEMBRE o 2009 remunerazione 55 da<br />

parte dell’O.T., dei suoi agenti o delegati.


i Centri di Osho in Italia<br />

LIGURIA<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER LEIVI<br />

Via Villa Oneto 2 - 16040 LEIVI (CHIAVARI) - GE<br />

Ma Prem Chetana Tel. 3479445514<br />

mapremchetana@libero.it www.osholeivi.com<br />

Il Centro si trova in un grande giardino ricco di<br />

alberi e piante dal quale si vede il mare. Mensilmente<br />

si tengono Gruppi di Crescita, Seminari<br />

di Costellazioni Familiari, Campi di Meditazione;<br />

sono disponibili sessioni di Mas saggio<br />

Ayurvedico e Rebalancing.<br />

<strong>OSHO</strong>RAMA <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Via E.Casella 18<br />

16040 S.COLOMBANO CERTENOLI - GE<br />

Abhijat e Pritam 348.8900373 - 339.8894152<br />

abhijat@fastwebnet.it<br />

Sull’Appennino ligure, a poca distanza da Chiavari<br />

e Lavagna, a 500 mt di altezza nel l’incantevole<br />

Val Cichero. Il centro si propone sia per<br />

vacanze nel silenzio e nella natura, con gite al<br />

mare o nei boschi, sia per gruppi e me ditazioni.<br />

È possibile pernottare in stanze di 2/3 letti. Buona<br />

cucina vegetariana. Dal 2012 il Centro è aperto in<br />

tutti i mesi dell’anno, anche con meditazioni settimanali.<br />

Per info e prenotazioni chiama o scrivi.<br />

NEW ARIHANT CREATIVITY HOUSE<br />

<strong>OSHO</strong> VARAZZE <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Via Alpicella 28 - 17019 VARAZZE - SV<br />

Tel. 019 918766 - 3454695449<br />

info@oshovarazze.com / segreteria The Festival<br />

www.oshovarazze.com<br />

Nuova gestione con Mahendra e Geeti. A 6 km<br />

dal mare e in prossimità del Parco Naturale del<br />

Monte Beigua. Uno spazio comunitario aperto<br />

a tutti coloro che desiderino passare qualche<br />

giorno in relax-vacanziero tra il mare e la montagna;<br />

ritrovarci insieme a meditare, fare serate<br />

di condivisione e celebrazione. Noleggio<br />

spazio per seminari e meditazione.<br />

TOSCANA<br />

<strong>OSHO</strong> MIASTO ISTITUTO PER LA MEDITAZIONE<br />

E LA CRESCITA SPIRITUALE<br />

Podere San Giorgio 16 – 53012 CHIUSD<strong>IN</strong>O - SI<br />

Tel. uff. 0577.960124 gruppi 0577.960133<br />

Fax 0577.960213 – oshomiasto@oshomiasto.it<br />

In posizione isolata, lontano dalle città, sulla<br />

cima di una collina nella splendida natura<br />

della Montagnola senese, Miasto offre meditazioni<br />

quotidiane, campi di meditazione<br />

mensili, sessioni individuali e una vasta gam -<br />

ma di gruppi di crescita, nel periodo da marzo<br />

fino al termine delle festività di dicembre. Per<br />

informa zioni sulle attività mensili puoi consultare<br />

lo spazio pubblicitario su que sta rivista<br />

o visita re il sito www.oshomiasto.it oppure<br />

richiederci il programma.<br />

SCUOLA <strong>OSHO</strong> DIV<strong>IN</strong>E HEAL<strong>IN</strong>G ARTS<br />

“O.D.H.A.”<br />

Shiatsu e Riflessologia – Podere Pagliano 22<br />

53031 CASOLE D’ELSA - SI<br />

Tel. 0577 960122 Cell. 3315400445<br />

Fax 0577 960235 scuolaodha@scuolaodha.com<br />

www.scuolaodha.com<br />

Questa Scuola con la sua visione olistica orientale<br />

è il frutto trentennale della ricerca nell’Arte<br />

della Guarigione del dott. J.M. Pereira de<br />

Matos - Prashantam. Il concetto “Il Guaritore è<br />

il Guarito” motiva tutte le attività della Scuola.<br />

La formazione completa corpo-mente-spirito<br />

dura 3 anni e insegna oltre tecniche manuali,<br />

metodi di auto-conoscimento, esercizi per il<br />

benessere, il rilassamento, guide per una dieta<br />

sana e meditazione quotidiana.<br />

<strong>OSHO</strong> PRANA HEAL<strong>IN</strong>G <strong>IN</strong>STITUTE<br />

(ACCADEMIA OLOS)<br />

Podere Avere - 53031 COLLE VAL D’ELSA - SI<br />

Ma Veet Upadhi Tel. 338.1600595<br />

info@oshoprana.it<br />

www.oshoprana.it – www.accademiaolos.it<br />

Training di formazione degli operatori in tutta<br />

Ita lia. L’Istituto offre seminari di perfezionamento<br />

per una continuità di supporto agli operatori<br />

riconosciuti. Forniamo l’elenco degli<br />

operatori italiani e non.<br />

VILLAGGIO GLOBALE <strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>STITUTE<br />

ACCADEMIA DI SCIENZA ARTE<br />

E CONSAPEVOLEZZA<br />

Villa Demidoff – 55021 BAGNI DI LUCCA - LU<br />

Tel 0583.86404 info@globalvillage-it.com<br />

www.globalvillage-it.com<br />

Antica villa nel verde della Toscana dove passare<br />

un weekend o una vacanza. Centro di crescita<br />

e meditazione. Scuola triennale di formazione<br />

per operatori e counselor olistici. Più di<br />

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Cure naturali, medicina psicosomatica, respiro,<br />

craniosacrale, massaggi e vasche di acqua termale.<br />

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EMILIA ROMAGNA<br />

<strong>OSHO</strong> CIRCLE SCHOOL<br />

CENTRO DI MEDITAZIONE,<br />

COMUNE E SCUOLA DI RICERCA <strong>IN</strong>TERIORE<br />

Via dei Tigli 410 - 61010 MAIOLO - RN<br />

tel: 0541.926227 e-mail: info@oshocircleschool.it<br />

www.oshocircleschool.it<br />

Una Comune e una scuola di ricerca di Osho.<br />

Aper ta tut to l’anno, meditazioni ogni gior no,<br />

sessioni in di vi duali; vastissimo programma di<br />

grup pi (ri chie de re per invio postale), programma<br />

in terno student, workers. Alloggi: villini,<br />

camere con ba gno-telefo no, guest rooms.<br />

Piscina, bar, piz zeria, di sco, parties. 5 et tari nel<br />

bosco, a 40 km. da Rimini, nel Montefeltro.<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Località Burgazzi – 29010 VERNASCA - PC<br />

Tel&fax 0523.898303-898108<br />

www.burgazzi.it – info@burgazzi.it<br />

Meditazioni, passeggiate nel verde delle colline<br />

pia centine. Soggiorni/vacanza per adulti e<br />

bambini in camere con bagno. Due ampie sale<br />

di meditazione adatte a gruppi residenziali.<br />

Agriturismo biodinamico con cucina vegetariana<br />

e tradizionale. Il centro si trova sull’Appennino<br />

Emiliano tra Piacenza e Par ma a 400 m.<br />

d’al tezza e a circa 90 km da Milano.<br />

Per un elenco dei Centri di Osho<br />

in Italia e nel Mondo:<br />

www.osho.com/centers<br />

Per gli aggiornamenti sulle attività<br />

dei Centri di Osho in Italia:<br />

www.oshoamici.it<br />

LAZIO<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

Via Venanzio Fortunato 54 - 00136 ROMA<br />

Tel. 06.35347572 ilio@consorti.eu<br />

Informazioni sul mondo di Osho.<br />

<strong>OSHO</strong> KIVANI MEDITATION CENTER<br />

Via S.Genesio 11/13 (P.le delle Provincie)<br />

00162 ROMA<br />

e-mail: o.kivani@mclink.it - www.kivani.com<br />

Tel. 06.4460120 – Fax 06.4463618<br />

Meditazioni, Yoga, Danza Orientale. Sessioni di:<br />

Shiatsu, Fiori di Bach, Reiki, Aurasoma, Bioenergetica,<br />

De-Ipnosi, PNL, Terapia del respiro. Feste.<br />

CAMPANIA<br />

<strong>OSHO</strong> <strong>IN</strong>FORMATION CENTER<br />

<strong>OSHO</strong> NO-M<strong>IN</strong>D<br />

Via San Filippo 8bis - 80121 NAPOLI<br />

tel. 081 668628 cell. 333 4361537<br />

info@nomimd.it www.nomind.it<br />

Situato in zona Mergellina, è facilmente raggiungibile<br />

con mezzi pubblici (Metropolitana,<br />

Cumana, etc.), con 2 sale di meditazione, sala<br />

sessioni, spogliatoi, servizi e bar. Offre: Meditazioni<br />

di Osho, Campi di me di tazione, AUM Meditation,<br />

Gruppi di crescita e con sapevolezza, Iniziazioni<br />

all’Osho Neo Reiki, Co stel lazioni Familiari,<br />

Danza Orientale, Yoga con pro gram mazione<br />

annuale ed Eventi con programmazione mensile<br />

(vedi sito). Sessioni individuali di vario tipo.<br />

PUGLIA<br />

<strong>OSHO</strong> BODHIDHARMA MEDITATION CENTER<br />

c/o Aicis Bari, Via Fanelli 216/B<br />

70125 BARI<br />

Bodhi Antonio oshobodhidharma.bari@gmail.com<br />

Infopoint Sw. Moksha 080/5542161<br />

Cell. 348.3883047 Fax 080.5563637<br />

Meditazioni di Osho, weekend residenziali,<br />

grup pi di consapevolezza energetica del cor po,<br />

eventi serali; pra tica, seminari e scuola di Chi-<br />

Neng Qi-Gong; Reiki, Rebirthing di grup po e in -<br />

dividuale, Massaggio Ayurvedico. Sessioni in dividuali<br />

di: Integrazione Neuro-emo zio nale, Floriterapia,<br />

Medicina olistica, Chinie so logia me dica<br />

appli cata, Omeo patia omo tossicologica.<br />

SICILIA<br />

<strong>OSHO</strong> SAMMASATI MEDITATION CENTER<br />

Via Mascagni 13 - Ciraulo<br />

90030 ALTOFONTE - PA<br />

Paragyan, Majido Tel/fax 091.6649093<br />

sammasati@infcom.it<br />

Posizione panoramica tra i giardini della Con -<br />

ca d’oro. Casa vacanza, bed&breakfast. Campi<br />

di me dita zione. Corsi di mu sica e di ceramica.<br />

Training di Bodywork ed Energywork e incontri<br />

per la pra ti ca dei trat tamen ti. Sessioni:<br />

Reba lancing, Cra nio sa crale, Coun se ling, Reiki,<br />

Prana-hea ling e let tura del l’e nergia. Spazio per<br />

gruppi re si den ziali. Libri di Osho. Promuove<br />

corsi di meditazione all’interno delle case di<br />

reclusione.


InIzIazIone, medItazIone, appagamento<br />

testI dI osho e un’IntroduzIone dI marga<br />

La<br />

religione è il campo<br />

esistenziale in cui l’umano<br />

e il divino si<br />

incontrano e proprio per la grandezza<br />

e l’enormità di questo incontro<br />

è anche il campo in cui sono nati<br />

i più grandi equivoci e malintesi esistenziali<br />

e spirituali. Di tanto in<br />

tanto un buddha porta tra noi il suo<br />

risveglio, il suo amore e la sua compassione<br />

per spazzare via le ragnatele<br />

dell’ignoranza e delle male comprensioni<br />

e riportare chiarezza, in<br />

modo da poter riprendere il cammino<br />

nella propria anima. Osho lo ha<br />

fatto in maniera meravigliosa,<br />

creando una visione che include ogni<br />

58 osho times<br />

Una porta<br />

sulla tua anima...<br />

cammino, ogni tradizione, ogni religione,<br />

andando aldilà di ognuno di<br />

essi e riportando la religione alla sua<br />

grandezza e semplicità: il viaggio in<br />

se stessi che non è un viaggio, la<br />

ricerca che non è ricerca nel vero<br />

senso della parola ma attenzione e<br />

risveglio al momento presente,<br />

meditazione, consapevolezza...<br />

Osho ha aperto un varco e ci ha<br />

mostrato la luce e il cammino nel<br />

buio della storia umana, ma sebbene<br />

abbia lasciato tracce e segni eterni<br />

e indelebili, anche per coloro che<br />

sono arrivati dopo la sua scomparsa,<br />

a volte temo che quel varco possa<br />

restare celato tra le erbacce degli<br />

Reale e irreale<br />

L’iniziazione è morte e vita, è discontinuità<br />

con il passato.<br />

Hai vissuto la tua vita, hai fatto esperienza<br />

di molte cose, ma tutte le tue<br />

esperienze e tutta la tua vita non sono<br />

state un compimento, una realizzazione.<br />

Non sono state appaganti, non<br />

sono state estatiche. Erano più che<br />

altro infelicità, sofferenza, dolore.<br />

Erano più un trascinarsi che vivere.<br />

Questa è la ragione per cui si inizia a<br />

cercare un nuovo modo di vivere, una<br />

nuova modalità esistenziale.<br />

Il sannyas è una rivoluzione.<br />

Significa semplicemente che la fai finita<br />

con il passato e non vuoi più ripeterlo.<br />

L’hai ripetuto abbastanza e la<br />

ripetizione ti ha reso quasi un robot,<br />

non ti ha dato gioia… ogni mattina è<br />

uguale all’altra, ogni sera è uguale<br />

all’altra e il domani non sarà altro che<br />

una fotocopia di oggi.<br />

Come puoi sentirti pieno di gioia?<br />

Ogni giorno ti porta più vicino alla<br />

fine, la morte arriverà e ti cancellerà…<br />

come le persone che scrivono il proprio<br />

nome sulla sabbia, la loro firma,<br />

e arriva un’onda e cancella tutto.<br />

La morte arriva e ti cancella completamente,<br />

come se non ci fossi mai<br />

errori umani, tra il groviglio delle<br />

possibili interpretazioni e fraintendimenti,<br />

paure e scelte motivate dal<br />

compromesso. Ma mi piace anche<br />

pensare che la potenza della sua<br />

visione è tale che il mondo non potrà<br />

mai tornare com’era prima di Osho!<br />

E noi siamo qui a riverberare la<br />

sua luce, a fare del nostro meglio per<br />

mantenere puliti e splendenti i segni<br />

del suo passaggio, con tutto l’amore<br />

che è possibile... ed è con questo spirito<br />

che vi offro la traduzione di questi<br />

testi di Osho, segni indelebili di<br />

un buddha dalla visione immensa...<br />

Marga


stato. Sai quante persone sono state<br />

qui? Ogni persona siede sui cadaveri<br />

di almeno dieci persone. Ogni centimetro<br />

della Terra è stato un sepolcro!<br />

Mi viene in mente una famosa storia<br />

sufi…<br />

Una notte c’era un re che non riusciva<br />

a dormire. Si rigirava nel letto<br />

quando udì qualcuno camminare sul<br />

tetto del palazzo. “Chi è?” gridò.<br />

L’uomo rispose: “Non sono affari<br />

tuoi, sto cercando il mio cammello”.<br />

Il re replicò: “Mi sembri un totale<br />

idiota. I cammelli non si perdono sui<br />

tetti delle case della gente”.<br />

Ma l’uomo insisté: “È vero, sono un<br />

idiota, ma non più di te, perché quello<br />

che cerchi in questo palazzo lo cercavano<br />

anche tuo padre e tuo nonno.<br />

Per generazioni avete cercato in questo<br />

palazzo e non avete mai trovato<br />

niente. Stai sprecando il tuo tempo e<br />

la morte non è lontana. È possibile<br />

che un cammello si perda su un tetto,<br />

ma è impossibile trovare appagamento<br />

e beatitudine nel modo e nel<br />

luogo in cui tu li cerchi”.<br />

La sua voce era così piena di autorevolezza…<br />

in tutta la sua vita il re non<br />

aveva mai incontrato un altro uomo<br />

simile, aveva avuto a che fare sempre<br />

e solo con servi, soldati, la sua gente<br />

e tutti gli rispondevano sempre e<br />

solo: “Sissignore” e quest’uomo gli<br />

urlava dal tetto.<br />

Il re chiamò le guardie. Lo cercarono<br />

a lungo, ma l’uomo non fu catturato.<br />

Il mattino seguente il re era seduto sul<br />

trono e pensava a quell’uomo. Si era<br />

calmato e pensava che forse l’uomo<br />

aveva ragione. “Non era il modo giusto<br />

di dirmi quelle cose, nel bel mezzo<br />

della notte, sul tetto di casa mia, ma<br />

ciò che diceva sembrava così sensato,<br />

quell’uomo non può essere matto!”.<br />

Proprio in quel momento un uomo<br />

alla porta cominciò a litigare con la<br />

guardia: “Voglio fermarmi in questo<br />

accampamento per qualche giorno”.<br />

La guardia gli diceva: “Devi essere<br />

matto, questo è il palazzo del re, la sua<br />

dimora. C’è un accampamento a un<br />

chilometro da qui, vai avanti e lo troverai”.<br />

Ma l’uomo insisteva: “Voglio<br />

fermarmi in questo accampamento!”.<br />

La guardia disse: “Mi sembri proprio<br />

stupido, non capisci una cosa molto<br />

semplice, che questo è un palazzo!”.<br />

Il re ascoltava dall’interno, la voce era<br />

la stessa e disse alle guardie: “Portatelo<br />

dentro, lo stavo cercando”.<br />

Guardò l’uomo e disse: “Non sei lo<br />

stesso uomo che cercava un cammello<br />

sul mio tetto?”. L’uomo rispose:<br />

“Fi nalmente sei tornato in te. Sì, sono<br />

l’uomo sul tetto e ho dovuto fare ciò<br />

che ho fatto solo per renderti consapevole<br />

del fatto che i cammelli non si<br />

trovano sui tetti delle case, così come<br />

la beatitudine non può essere trovata<br />

in questo accampamento, questo<br />

caravanserraglio che credi essere la<br />

tua casa. Sono venuto qua prima e<br />

c’era un altro uomo, tu non c’eri, e<br />

dichiarava la stessa cosa, che questa<br />

era la sua casa. Sono venuto ancora<br />

prima e c’era ancora un altro uomo<br />

che diceva la stessa cosa. Ora sei tu<br />

che lo dici e posso garantirti che se<br />

verrò un’altra volta troverò un quarto<br />

uomo che dirà la stessa cosa”.<br />

Il re rispose: “Hai ragione. Uno era<br />

mio padre, l’altro era mio nonno e<br />

prima ancora mio bisnonno. Ed è<br />

possibile che la prossima volta troverai<br />

mio figlio al mio posto, sto invecchiando.<br />

Ma a che conclusione stai<br />

cercando di portarmi?”.<br />

L’uomo rise e disse: “Hai già capito la<br />

conclusione, questo è un accampamento,<br />

ci hanno vissuto molte persone<br />

e se ne sono andate. In tutta questa<br />

Terra non esiste una casa, solo accampamenti.<br />

Perché non accettarlo?”.<br />

Il carisma dell’uomo, la sua personalità<br />

erano così intensi che il re immediatamente<br />

lasciò la dimora e disse:<br />

“Ha ragione. I suoi metodi sono un<br />

po’ folli, ma ho sentito di molti sufi<br />

che usano metodi che appaiono folli,<br />

ma la loro follia è soltanto uno strumento.<br />

Ho capito, lascio questo ac -<br />

campamento e vado alla ricerca della<br />

sannyas<br />

mia vera casa”. Divenne lui stesso un<br />

famoso sufi. Uscì dalla capitale e<br />

costruì una piccola capanna sulla strada,<br />

a un incrocio, e visse lì. Ogni giorno<br />

c’erano problemi perché chi passava<br />

da quell’incrocio chiedeva: “Qual è<br />

la strada che porta in città?” e lui<br />

rispondeva: “Vai a destra e raggiungerai<br />

la città eterna”. La gente ci pensava<br />

un attimo… città eterna? Ma si<br />

perdona tutto ai mistici, dicono sempre<br />

cose strane!<br />

“Questa è la strada giusta? Sei sicuro”<br />

indagavano. E lui replicava: “Sono<br />

assolutamente certo, vai e scoprilo da<br />

solo” e quella era la strada che portava<br />

al cimitero. E queste persone tornavano<br />

arrabbiate e gli dicevano: “Sei<br />

proprio pazzo, non è lì la città, c’è solo<br />

il cimitero!” e il re diceva: “Te l’ho<br />

detto subito che era la strada per la<br />

città eterna. Che vi prende dimora ci<br />

resta per sempre, è la vera città. Avresti<br />

dovuto invece chiedermi della città<br />

finta, la città irreale. La strada a sinistra<br />

va verso la città irreale dove le persone<br />

vivono per alcuni giorni pensando<br />

che quella sia la città reale e prima<br />

o poi devono lasciarla per andare alla<br />

città eterna. E io sono sempre nei guai.<br />

Alle persone che chiedono della città<br />

reale io mostro la città reale e tornano<br />

arrabbiate. Questa volta puoi andare<br />

alla città finta, ma ricorda che è irreale.<br />

Non dare per scontato che sia vera.<br />

Anche io ci vivevo un tempo e voglio<br />

trovare la mia vera casa prima che la<br />

morte mi prenda”.<br />

Si diventa sannyasin per trovare la vera<br />

casa, per trovare qualcosa dell’eternità,<br />

per trovare qualcosa che la morte non<br />

può distruggere. Certamente non può<br />

essere il corpo che è solo un accampamento.<br />

Certamente non può essere la<br />

mente che cambia di continuo.<br />

L’iniziazione al sannyas è l’inizio della<br />

ricerca di qualcosa che è al di là della<br />

mente e chi prende l’iniziazione con<br />

profondo amore, senso dell’avventura<br />

e la comprensione che qualsiasi cosa<br />

abbia vissuto prima non era giusta,<br />

NoVemBRe 2012 59


che era una notte oscura dell’anima,<br />

entra in un regno di luce… una semplice<br />

iniziazione che vista da fuori non<br />

significherà niente, ma che per la persona<br />

è una mutazione, tutto il suo essere<br />

è trasformato. Il suo passato si dissolve<br />

e il futuro apre le sue porte. Per<br />

la prima volta comincia a vivere come<br />

un essere umano conscio e questa consapevolezza<br />

continua a crescere.<br />

Questa realtà accade a molte persone,<br />

molte persone e questa è la ragione<br />

per cui cambiano nome nel sannyas:<br />

solo per dare un’indicazione del fatto<br />

che non sei più lo stesso di prima, il<br />

vecchio te stesso. Solo un indizio per<br />

lasciare che il vecchio muoia e che il<br />

nuovo abbia inizio, in piena freschezza…<br />

una nuova vita, un nuovo esse-<br />

60 osho times<br />

re, un nuovo amore, una nuova consapevolezza.<br />

È l’ingresso in una nuova<br />

verità universale.<br />

Fiducia<br />

Amato maestro, come tuo sannyasin<br />

sono più felice rispetto alla mia vita<br />

di prima, ma non ho voglia di meditare<br />

o di pregare. Senza preghiera e<br />

meditazione i cambiamenti accadono<br />

comunque e sono felice e soddisfatto.<br />

Questo seme di tristezza se ne deve<br />

andare. Devo sforzarmi di meditare<br />

o devo aspettare e lasciare che questa<br />

felicità cresca o devo tornare a essere<br />

com’ero? Sono confuso, solo tu puoi<br />

guidarmi perché non mi fido di nessun<br />

altro, solo di te.<br />

Per prima cosa non c’è alcun bisogno<br />

di tornare indietro a vivere una vita triste<br />

e infelice. Può andare bene per gli<br />

stupidi e gli idioti, ma non per chi<br />

abbia un minimo di intelligenza. La<br />

vita deve essere vissuta con gioia, va<br />

danzata! Il succo della vita va bevuto<br />

il più totalmente possibile!<br />

Quindi la prima cosa è: non devi tornare<br />

alla tristezza e all’infelicità e<br />

anche se ti sto dicendo che non devi<br />

tornare, non significa che tu possa,<br />

non esiste il modo, non puoi! Non<br />

esiste un luogo in cui tornare. Eri triste<br />

e infelice ora sei appagato e felice,<br />

perché mai dovresti scegliere di<br />

tornare indietro?<br />

Per ciò che riguarda la meditazione o<br />

la preghiera, ricorda, non puoi forzarle.<br />

Ci sono cose nella vita che non puoi<br />

fare con violenza, per le quali devi solo<br />

aspettare in silenzio, invitandole,<br />

dando loro il benvenuto, con le porte<br />

aperte, sveglio e attento, in modo che<br />

quando l’ospite arriva tu possa dargli<br />

il benvenuto. E ti sta già accadendo.<br />

Dici di non avere meditato, eppure stai<br />

già trovando profonda soddisfazione<br />

e felicità. Se c’è soddisfazione, appagamento,<br />

significa che senza saperlo<br />

alcune qualità della meditazione sono<br />

entrate in te. Senza bussare alla tua<br />

porta la felicità si è fatta strada in te.<br />

La connessione tra appagamento e<br />

felicità, infelicità e tristezza è quasi<br />

come la luce e il buio. Se all’improvviso<br />

trovi che il buio è scomparso dal<br />

tuo essere, che tu lo sappia o no la<br />

luce ha fatto il suo ingresso. Senza<br />

l’arrivo della luce il buio non se ne<br />

può andare!<br />

Quindi il mio consiglio è prima di<br />

tutto di essere grato del fatto che anche<br />

senza meditare… hai solo ascoltato i<br />

miei discorsi, ma solo ascoltando, qual -<br />

cosa in te è diventato silenzioso, per<br />

alcuni momenti c’è stato un intervallo<br />

nei tuoi pensieri. Ci sono state volte<br />

in cui tu c’eri, ma non c’era ego. Solo<br />

a stare seduto qui, aspettando ciò che<br />

ho da dire… in quell’intervallo l’ap -<br />

pagamento ha fatto il suo ingresso.


Quando ero in America sono venuti<br />

da me centinaia di reporter televisivi e<br />

il loro unico lamento era: “Ciò che<br />

può essere detto in dieci minuti tu lo<br />

dici in venti. Abbiamo poco tempo e<br />

non vogliamo tagliare nulla perché<br />

tutto ciò che dici è così interconnesso<br />

che se tagliamo qualcosa il tutto risulterà<br />

privo di contesto. Perché non parli<br />

come gli altri? Perché all’improvviso<br />

fai silenzio? Dici una parola e poi fai<br />

una pausa”. Io rispondevo: “Questo è<br />

il modo in cui parlerò, perché non è<br />

solo una questione di parlare, la questione<br />

è dare un momento di meditazione<br />

alla gente che mi ascolta. Mentre<br />

parlo sono impegnati, le loro menti<br />

sono piene di me. Quando all’improvviso<br />

mi fermo per un attimo anche le<br />

loro menti si fermano, in attesa… e<br />

quelli sono i momenti più belli, quando<br />

hanno un assaggio di meditazione<br />

senza sapere che stanno meditando”.<br />

È questo che ti è successo. Sei stato in<br />

contatto con la meditazione, finora,<br />

senza rendertene conto, senza consapevolezza.<br />

D’ora in poi devi essere<br />

pienamente consapevole; l’appagamento<br />

e la felicità sono sintomi del<br />

fatto che un cambiamento ha cominciato<br />

ad accadere dentro di te. Non<br />

c’è bisogno di sforzarti, continua così<br />

come sei, goditi il tuo appagamento<br />

ancora di più, assecondando le situazioni<br />

in cui accade, gustandoti ogni<br />

pezzettino di felicità che arriva e<br />

osservando, quando arriva, qual è la<br />

situazione in cui arriva. E poi addentrati<br />

in quella situazione sempre di<br />

più. Non c’è bisogno di sforzarsi di<br />

meditare, non c’è bisogno di sforzarsi<br />

in nulla. Crea semplicemente la giusta<br />

atmosfera in cui le cose cominciano<br />

ad accadere da sole. E stanno<br />

già accadendo, quindi devi solo comprendere<br />

il trucco di come accadono<br />

e continuare tranquillamente, con<br />

facilità, senza tensione, senza sforzo,<br />

senza costrizioni. Perché il pe ricolo è<br />

che se diventi avido e vuoi che accada<br />

sempre di più e provi a sforzare<br />

quei momenti puoi distruggere ciò<br />

che sta accadendo. Quindi niente<br />

sforzi, la forza di volontà non deve<br />

essere coinvolta.<br />

Devi semplicemente aspettare e aspettare<br />

è una preghiera.<br />

Aspettare che l’ignoto entri in te,<br />

aspettare di essere pregno del divino…<br />

non puoi farci niente, ma puoi<br />

aspettare.<br />

E l’ultima cosa: dici di fidarti solo di<br />

me. Se fidandoti solo di me così tanto<br />

ti sta già succedendo, pensa quanto di<br />

più potrebbe accaderti fidandoti di<br />

tutti. Fidarti di un solo essere umano<br />

ha portato la tua vita dalla tristezza<br />

all’appagamento. Se puoi fidarti di<br />

tutti, senza condizioni, vedrai accadere<br />

un’immensa rivoluzione in ogni<br />

istante della tua vita e la tua consapevolezza<br />

innalzarsi a sempre più grande<br />

gloria, grandezza e splendore. Perché<br />

non fidarsi? La gente non si fida perché<br />

ha paura che fidarsi le renda vulnerabili,<br />

che possano essere ingannate,<br />

quindi si chiudono, chiudono a chiave<br />

tutte le porte e le finestre, così che nessuno<br />

possa ingannarle, imbrogliarle.<br />

Ma non sanno che chiudendo tutte le<br />

porte e le finestre impediscono anche<br />

al sole di entrare, al vento fresco, alla<br />

fragranza delle rose. Naturalmente<br />

han no impedito l’ingresso ai ladri, ma<br />

cosa possono portarti via i ladri? Sei<br />

triste e infelice, hai paura che ti portino<br />

via la tua tristezza e la tua infelicità?<br />

Cos’hai di cui preoccuparti?<br />

Accadde a Mulla Nasruddin…<br />

Dormiva sempre con le finestre aperte<br />

– seguendo il mio consiglio – e con<br />

tutte le porte aperte. Naturalmente<br />

entrò un ladro e raccolse tutto ciò che<br />

si trovava nella casa.<br />

Mulla dormiva sulla sua coperta e<br />

vedendo che l’uomo aveva raccolto<br />

tutto quanto gettò sul mucchio anche<br />

la sua coperta. Il ladro era sorpreso e<br />

disse: “Pensavo che dormissi”. E<br />

Mulla rispose: “Facevo finta”. “Sei un<br />

uomo strano… io sono un ladro” e<br />

Mulla disse: “Non preoccuparti, puoi<br />

portarti via tutto, vengo anch’io con<br />

sannyas<br />

te. Perché che importa dove viviamo?<br />

Vivrò insieme a te, ho trovato un<br />

servo. Cercavo un servo ed è così difficile<br />

trovarne uno. Tu sei venuto<br />

spontaneamente. Dov’è la tua casa?”.<br />

Cosa possono portarti via? La morte<br />

può portarselo via in qualsiasi mo -<br />

mento. Sei venuto a questo mondo a<br />

mani vuote e te ne andrai a mani<br />

vuote, quindi non importa. Tra questi<br />

due momenti… non importa ciò che<br />

hai in mano, ciò che conta è che hai<br />

perso la fiducia che è un tesoro immenso<br />

del tuo essere. Fidandoti di tutti<br />

puoi perdere delle cose, magari ti rubano<br />

i soldi, ma se continui a fidarti<br />

anche di quelli… la fiducia è un grande<br />

tesoro. Fidarti delle persone che<br />

possono ingannarti, che ti inganneranno,<br />

è la vera fiducia.<br />

Io non ti ingannerò e non ruberò niente<br />

dalla tua casa, ho già rubato te.<br />

Sono un uomo fuori dal comune,<br />

quando ho rubato te ho già rubato<br />

tutto, perché preoccuparsi dei singoli<br />

pezzi? Faccio il lavoro all’ingrosso!<br />

Ora non hai niente, tu e tutto ciò che<br />

hai appartenete a me, quindi se la<br />

gente ti porta via qualche cosa lascia<br />

che sia io a preoccuparmene, tu continua<br />

a fidarti.<br />

Ma fidati di tutta l’umanità, qualsiasi<br />

cosa succeda non perdere la fiducia,<br />

perché la fiducia è così preziosa.<br />

Ti darà tutto ciò che la meditazione<br />

è in grado di dare, tutto ciò che la<br />

preghiera può dare e senza alcuno<br />

sforzo. E se puoi fidarti di un solo<br />

essere umano conosci il trucco e puoi<br />

fidarti di tutti.<br />

I miei sannyasin devono ricordarlo:<br />

fidatevi di tutti, perché non avete<br />

niente da perdere, ma non perdete la<br />

fiducia, perché è una qualità del<br />

vostro essere così grande che aprirà il<br />

vostro essere al divino.<br />

TRATTO DA: Osho, The Sword and the Lotus #24<br />

Negli EXTRA su www.oshotimes.it<br />

altri brani di Osho sul sannyas<br />

NoVemBRe 2012 61


ariete 21 marzo - 19 aprile<br />

Novembre sarà un mese vivace, di relazioni<br />

che iniziano a sbocciare. Marte<br />

dal Sagittario ti aiuterà a realizzare<br />

alcuni tuoi obiettivi professionali. Passerai<br />

attraverso molti stati d’umore, ma<br />

riuscirai a non smarrirti nelle emozioni.<br />

Hai bisogno di unire la tua forza interiore<br />

a una comunicazione sensibile nei<br />

confronti degli altri. Ricorda soprattutto<br />

che questo mese saranno importanti le<br />

sfumature.<br />

cancro 22 giugno - 22 luglio<br />

Il Sole e Saturno nel segno amico dello<br />

Scorpione daranno inizio a un periodo<br />

speciale per te. Dopo un profondo<br />

lavoro interiore, arriva un mese di soddisfazione<br />

sia a livello di relazioni che<br />

di obiettivi da realizzare. Potresti vivere<br />

qualche momento di emotività o<br />

reagire se qualcosa non va secondo<br />

le tue aspettative. Utilizza l’ironia per<br />

smorzare la tendenza a lottare contro<br />

il mondo.<br />

bilancia 23 settembre - 23 ottobre<br />

Mese di doni e di forza che si manifesta<br />

in molte scelte che farai. L’aspetto materiale<br />

ritrova il flusso verso la crescita. Il<br />

de naro sarà il riflesso del tuo concetto di<br />

abbondanza e della fiducia nelle tue ri -<br />

sorse che si rinnovano sempre, come in<br />

natura, a ogni stagione. Fai attenzione a<br />

non disperderti in molte attività e muoviti<br />

senza perdere il tuo centro. Entrerai in<br />

contatto con tante idee e molte persone.<br />

capricorno 22 dicembre - 19 gennaio<br />

L’autunno è un periodo adatto a te.<br />

Saturno e il Sole favoriscono la stabilità<br />

dei rapporti professionali e personali. In<br />

te si fa strada la leggerezza che dall’interno<br />

si espande intorno a te. Il lavoro e<br />

gli obiettivi che desideri vanno a buon<br />

fine se trovi un modo equilibrato di avvicinarti<br />

agli altri. Ascoltare senza pregiudizi<br />

è un’attitudine che ti aiuta a<br />

vedere oltre le apparenze.<br />

toro 20 aprile - 20 maggio<br />

Quando il Sole attraversa il tuo segno<br />

opposto, lo Scorpione, ogni evento<br />

diventa intenso e supera il controllo<br />

razionale. Vivrai un mese diverso nelle<br />

abitudini e nelle esperienze. Venere, il<br />

tuo pianeta, rimane in Bilancia per<br />

buona parte del mese, offrendoti relazioni<br />

equilibrate che si faranno più<br />

profonde e collaborative. Il consiglio<br />

delle stelle è di favorire quello che nasce<br />

spontaneamente.<br />

leone 23 luglio - 22 agosto<br />

La prima parte del mese sarà impegnativa,<br />

ma non faticosa, anzi: il Sole ti<br />

sta proponendo di riflettere sui progetti<br />

che desideri avviare. Nella seconda<br />

metà, con Marte in ottima posizione,<br />

potrai muo verti liberamente seguendo<br />

le priorità che hai stabilito. A differenza<br />

di mesi fa, ora hai intorno persone che<br />

ti danno valore. Non restare agganciato<br />

a emozioni passate e celebra con<br />

gratitudine.<br />

scorpione 24 ottobre - 21 novembre<br />

La trasformazione che Saturno e il Sole<br />

ti propongono ti porterà lontano dai luoghi<br />

che conosci. Tu dimostri forza di<br />

carattere nei momenti più difficili, come<br />

il seme che si rigenera nell’oscurità.<br />

Novembre, oltre al tuo compleanno,<br />

annuncia un modo diverso di vivere i<br />

rapporti. Sarai determinato a trovare la<br />

tua strada e il viaggio appena iniziato<br />

non ti deluderà.<br />

acquario 20 gennaio - 18 febbraio<br />

Giove dai Gemelli e Venere dalla Bilancia<br />

saranno i tuoi alleati in un mese che<br />

solitamente rallenta la tua voglia di<br />

avventura. Ci sono progetti che prendono<br />

forma e amicizie che si rinnovano.<br />

Il lavoro avrà uno sviluppo inaspettato.<br />

Un viaggio o una proposta di collaborazione<br />

daranno alla tua visione del<br />

mondo un maggior realismo. Condivisione<br />

è la parola guida del mese.<br />

1 – 30 novembre 2012<br />

jani05@libero.it – 338/6320411<br />

Luna Nuova: 13 novembre ore 22:09 GMT a 22º Scorpione Luna Piena: 28 novembre ore 14:47 GMT a 7º Gemelli<br />

gemelli 21 maggio - 21 giugno<br />

Giove e Venere saranno in primo piano,<br />

regalandoti un’ottima energia fisica ed<br />

emotiva. Novembre è un mese da vivere<br />

con entusiasmo. Nel lavoro e nella<br />

vita privata si sviluppano i progetti che<br />

hai portato avanti nell’estate. Nella<br />

prima parte del mese è bene agire con<br />

calma e fare programmi precisi. Dal 18<br />

in poi, Marte renderà solide le iniziative,<br />

ma tu dovrai scegliere le persone con<br />

le quali collaborare.<br />

vergine 23 agosto - 22 settembre<br />

Questo mese godrai di un'ottima energia<br />

vitale. Nettuno dai Pesci crea in te<br />

il desiderio di conoscere nuovi orizzonti<br />

e dare alla vita quotidiana un’impronta<br />

diversa. Sempre di più ti stai<br />

lasciando alle spalle molti giudizi e<br />

schemi mentali. Dalla metà di novembre<br />

in poi sarà bene per te agire<br />

seguendo gli eventi con naturalezza.<br />

Ascolta il suono delle parole e porta la<br />

pace ovunque vai.<br />

sagittario 22 novembre - 21 dicembre<br />

Mercurio, il pianeta della comunicazione,<br />

sarà nel tuo segno per tutto il mese,<br />

offrendoti una mente flessibile e l’abilità<br />

di portare a termine quello che decidi.<br />

Venere ti dona un’ottima disponibilità<br />

alla collaborazione e allo sviluppo di<br />

amicizie nate di recente. Dalla metà del<br />

mese in poi ti sentirai pronto per nuovi<br />

progetti. Un consiglio: segui quello che<br />

nasce spontaneamente.<br />

pesci 19 febbraio - 20 marzo<br />

Nettuno, ancora nei primi gradi del tuo<br />

segno, sta cambiando il tuo modo di<br />

vedere, di amare e di pensare. A<br />

novembre due pianeti ti spingeranno<br />

verso una meta che sembra lontana<br />

solo perché ancora non ti sei messo in<br />

viaggio. Ora è tempo di partire e di far<br />

conoscere al mondo la tua arte. Ogni<br />

emozione, gesto e parola avranno un<br />

significato particolare, un invito all’unità.


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posso creare un espediente in cui spontaneamente<br />

sei destinato a entrare in silenzio.” Osho<br />

<strong>OSHO</strong> in DVD... l’esperienza più diretta che c’è!<br />

catalogo completo su www.oshoba.it<br />

Stati di coscienza superiore<br />

l’affascinante viaggio della<br />

consapevolezza<br />

147 min. cod. L 2085 € 18,00<br />

Gioia e Meditazione - DVD<br />

multilivello e multimediale<br />

78 min. cod. L 2109 € 18,00<br />

Alle radici della paura -<br />

terapia e meditazione...<br />

103 min. cod. L 2141 € 18,00<br />

<strong>OSHO</strong><br />

L’AMORE NEL TANTRA<br />

pp 96 € 12,00 (cod. L 110)<br />

In questo libro sono raccolti i discorsi<br />

più esplicativi che Osho tenne<br />

sul tema dell’amore, del sesso e del<br />

Tantra, in particolare. Solo nella<br />

piena accettazione di desiderio e<br />

voluttà, di sesso e amore, e nella<br />

loro naturale espressione, dice Osho,<br />

è possibile percorrere la via che porta<br />

alla trascendenza, a un’intima comunione<br />

con la somma estasi che<br />

l’Oriente conosce come illuminazione.<br />

Ricollegandosi ai principi della<br />

filosofia e della pratica tantrica,<br />

Osho individua nel sesso, e più in<br />

generale nell’amore, il cammino<br />

della liberazione personale e universale.<br />

“Il Tantra è l’arte di vivere e<br />

di amare. Il Tantra è il metodo<br />

attraverso cui entri in rapporto con<br />

la tua sensualità...<br />

Il sesso deve essere trasformato,<br />

non represso, né soddisfatto in<br />

modo folle. E il solo modo per trasformare<br />

il sesso è vivere la sessualità<br />

con una profonda consapevolezza<br />

meditativa, praticarlo per trascenderlo<br />

e per trascendersi...<br />

Il Tantra è una benedizione così<br />

squisita che tutti dovrebbero conoscerlo,<br />

goderne. La sublimazione, la<br />

spiritualizzazione del sesso che il<br />

Tantra permette, deve divenire<br />

patrimonio collettivo...<br />

L’amore opera una meravigliosa<br />

alchimia nelle creature. Se ami una<br />

donna, ne sarà trasfigurata, ti<br />

apparirà come l’essere più straordinario<br />

che sia mai esistito. In<br />

realtà sarà solo emerso quel che in<br />

lei era celato, sepolto, e tu l’hai<br />

visto. Hai visto la sua femminilità, e<br />

forse ne hai provato paura. Perché<br />

è arduo, rischioso, scendere negli<br />

abissi dell’amore, così simili alla<br />

morte. E allora crei barriere tra te e<br />

lei. Fuggi l’abisso in cui potresti<br />

annullarti.” Osho<br />

<strong>OSHO</strong><br />

SEGRETI E MISTERI DELL’EROS<br />

pp 96 € 11,00 (cod. L 781)<br />

“Sicuramente avrai visto l’immagine<br />

di Shiva: per metà è uomo e per<br />

l’altra metà è donna. Ogni uomo è<br />

per metà uomo e per l’altra metà<br />

donna; ogni donna è per metà<br />

donna e per l’altra metà uomo. E<br />

questo è inevitabile, perché metà<br />

del tuo essere proviene da tuo<br />

padre e l’altra metà proviene da<br />

tua madre. Tu sei l’incontro di<br />

entrambi. Quel che conta è l’orgasmo<br />

interiore, un incontro e un’unione<br />

interiori. Ma per raggiungere<br />

questa unione interiore tu devi<br />

trovare la donna esteriore che corrisponda<br />

a quella interiore,<br />

vibrante dentro di te, e hai bisogno<br />

che la donna interiore, latente<br />

nel tuo intimo, si risvegli...<br />

La donna esteriore è solo la via per<br />

giungere a quella interiore, e l’uomo<br />

esteriore è solo la via per giungere<br />

a quello interiore. E solo se<br />

riesci a comprendere questa verità<br />

può realizzarsi in te la “unio mistica”<br />

essenziale. E quando accade,<br />

all’improvviso, ti proietti al di là<br />

dell’uomo e della donna, divieni<br />

un qualcosa che li supera entrambi:<br />

sei libero da entrambi e non sei<br />

più nessuno dei due...<br />

L’amore non è quantificabile. O<br />

c’è o non c’è. Non è una quantità,<br />

è una qualità. Non può essere<br />

misurato, è incommensurabile.<br />

Come puoi amare di più? E come<br />

puoi amare di meno? O ami, e non<br />

ami semplicemente. L’amore deve<br />

possederti, colmarti totalmente,<br />

oppure è sparito senza lasciar<br />

traccia, l’amore è una totalità non<br />

lo puoi suddividere. Se l’amore<br />

che vivi non è totalizzante, indivisibile,<br />

stai in guardia poiché non è<br />

vero amore, è una moneta falsa,<br />

una semplice illusione che devi<br />

lasciare senza indugio.” Osho<br />

NOVEMBRE 2012 63


www.oshoba.it<br />

dal catalogo oshoba<br />

ANNALISA FALIVA<br />

IL RISVEGLIO DAL SOGNO<br />

LA GRANDE LIBERAZIONE CON GLI<br />

<strong>IN</strong>SEGNAMENTI DEL BARDO<br />

libro pp 234 + CD allegato - € 19,90<br />

(cod. L 250)<br />

Il Bardo Thödöl, antichissimo<br />

insegnamento della tradizione<br />

tibetana, è un resoconto molto<br />

dettagliato delle esperienze che<br />

la coscienza incontrerà dopo la<br />

morte, ma è anche una rappresentazione<br />

di ciò che accade nel<br />

nostro quotidiano e costituisce<br />

innanzi tutto una guida per comprendere<br />

come creiamo la nostra<br />

realtà in ogni istante e perciò<br />

come utilizzare meglio il tempo<br />

che abbiamo ora. La versione qui<br />

presentata è stata semplificata e<br />

modernizzata per essere comprensibile<br />

a tutti. “Il risveglio dal<br />

sogno” si rivolge a chiunque<br />

voglia espandere la comprensione<br />

di come nascita e morte non<br />

siano altro che stati di coscienza<br />

legati all’illusione dell’ego, né<br />

più né meno di un sogno da cui<br />

risvegliarsi al mattino.<br />

Numerose meditazioni e appro -<br />

fondimenti dalla tradizione<br />

buddhista tibetana ci stimolano<br />

a sviluppare quella consapevolezza<br />

che sola può condurci a una<br />

nuova prospettiva libera da<br />

dolore e paura.<br />

Il CD allegato BARDO, IL RISVE-<br />

GLIO DAL SOGNO (registrato in<br />

formato mp3) contiene il processo<br />

del “Bardo”, per un totale di<br />

due ore e mezza di trance: nello<br />

stato ricettivo del rilassamento,<br />

la mente inconscia memorizzerà<br />

il processo, ponendo le basi per<br />

una vita più consapevole e<br />

meditativa.<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

64 <strong>OSHO</strong> TIMES<br />

NOVITÀ<br />

NOVITÀ<br />

<strong>OSHO</strong><br />

AL DI LÀ DELLA PAURA<br />

OLTRE IL RANCORE<br />

pp 360 € 16,00 (cod. L 2177)<br />

Il commento di Osho agli insegnamenti<br />

di Guru Nanak, il<br />

mistico che agli inizi del ‘500<br />

fondò la religione dei Sikh (in<br />

Italia ce ne sono ora più di<br />

70mila, immigrati dall’India).<br />

Grande innovatore religioso<br />

mediò fra Induismo e Islam proponendo<br />

un messaggio di<br />

unità, verità e condivisione. Le<br />

parole di Osho, spaziando anche<br />

fra aneddoti ed elementi storici,<br />

rendono facile per il lettore<br />

contemporaneo avere un’intuizione<br />

di ciò che Nanak “cantava”<br />

cinque secoli fa, aiutando<br />

nella ricerca di un profondo<br />

equilibrio interiore.<br />

“Cerca unicamente colui che è<br />

dentro di te e non cambia, proprio<br />

come l’asse della ruota:<br />

non si muove ma la ruota gli<br />

gira intorno e gira per merito<br />

suo; se rimuovi quell’asse, la<br />

ruota cade.” Osho<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

NOVITÀ<br />

MEDITATION FROM THE WORLD OF <strong>OSHO</strong><br />

<strong>OSHO</strong> DEVAVANI MEDITATION<br />

CD cod. M 2188 € 15,00<br />

Devavani è la Voce Divina che<br />

prende vita e parla attraverso<br />

colui che medita: egli diventa un<br />

vaso vuoto, un canale, un tramite.<br />

Questa meditazione può essere<br />

fatta in qualunque momento della<br />

giornata. Rilassa profondamente<br />

la mente cosciente al punto che,<br />

se fatta come ultima attività della<br />

giornata, sarà seguita da un<br />

sonno profondo. La tecnica è divisa<br />

in quattro stadi di 15 minuti<br />

ciascuno e va fatta interamente<br />

con gli occhi chiusi. Solo il primo<br />

stadio è musicale. Gli altri tre sono<br />

scanditi da battiti di gong all’inizio<br />

e alla fine di ogni stadio, in<br />

modo da praticare facilmente la<br />

meditazione senza dover consultare<br />

un orologio.<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

NOVITÀ<br />

<strong>OSHO</strong><br />

LA VIA DEL SOLE E DEL VENTO<br />

DISCORSI SUL TAO-TE-CH<strong>IN</strong>G<br />

DI LAO TZU (VOL. III)<br />

pp 240 € 17,50 (cod. L285)<br />

L’attesa nuova edizione del terzo<br />

volume. Secondo i criteri storici<br />

moderni, poco o nulla di certo si<br />

sa di Lao Tzu, ovvero il “Vecchio<br />

Mae stro”... La leggenda, da cui<br />

Osho parte per introdurre il lettore<br />

al mondo di Lao Tzu, narra<br />

che all’età di novant’anni quest’uomo,<br />

nato vecchio - cioè<br />

saggio - decise di partire per<br />

l’Himalaya dove voleva trascorrere<br />

i suoi ultimi giorni. Fino a<br />

quel mo mento non aveva mai<br />

scritto nulla, ma al confine tra la<br />

Cina e il Tibet, una guardia, che<br />

in verità era un suo discepolo, lo<br />

fermò e lo mise in prigione,<br />

rifiutandosi di liberarlo fino a<br />

quando non avesse messo per<br />

iscritto le sue intuizioni. E fu così<br />

che questo testo impagabile<br />

prese vita. Il Tao Te Ching è dunque<br />

l’unica opera scritta di Lao<br />

Tzu, e il testo si presenta come<br />

una serie di metafore la cui<br />

unica funzione sembra essere<br />

facilitare la meditazione e il suo<br />

impatto, grazie a immagini che<br />

sintonizzano con quell’impermanente<br />

mu tamento che è la vera<br />

sostanza dell’esistenza.<br />

Sono disponibili anche:<br />

TAO I TRE TESORI vol. I-II (cod.<br />

L100 - € 14,90), IL REGNO DELL’AC-<br />

CADERE vol. IV (cod. L129 - € 16,50)<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

NOVITÀ<br />

MEDITATION FROM THE WORLD OF <strong>OSHO</strong><br />

<strong>OSHO</strong> LAUGHTER MEDITATION<br />

CD cod. M 2189 € 15,00<br />

Questa meditazione, creata da<br />

Osho, ti aiuta a godere delle piccole<br />

cose della vita - come un<br />

bimbo, come se tu fossi “liquido”,<br />

come uno specchio. Nella<br />

prima fase ridi continuamente<br />

senza sosta; nella seconda fase ti<br />

sdrai con il corpo ed il viso a<br />

contatto con la terra; infine, grazie<br />

all’energia acquisita in queste<br />

due fasi, la tua danza avrà una<br />

qualità diversa nella terza e ultima<br />

fase. Solo il terzo stadio del<br />

CD è musicale. Le prime due fasi<br />

non contengono musica, sono<br />

solo scandite da battiti di gong<br />

all’inizio e alla fine, in modo che<br />

si possa facilmente fare la meditazione<br />

senza dover guardare<br />

l’orologio.<br />

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MANEESHA JAMES & USHMA H<strong>IN</strong>NAWI<br />

BOLLA DI GIOIA<br />

CD cod. M 466 € 15,00<br />

Nella prima parte, di 32 minuti,<br />

una voce in italiano guida una<br />

meditazione che crea un clima<br />

interiore di gioia e nutrimento, da<br />

portare con noi ovunque si vada<br />

proteggendoci dalle in fluenze


Quale abbonamento?<br />

➀ ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA E SVIZZERA<br />

10 mensili + 2 libri novità di Osho (del valore di<br />

€ 16,50 l’uno) + LIBRO omaggio (vedi pag 2)<br />

Sconto 35% sul prezzo di copertina - € 46,50<br />

➁ ABBONAMENTO SAGGIO 5 NUMERI<br />

+ DVD “L’insicurezza” omaggio - € 24,00<br />

➂ ABBONAMENTO A 2 ANNI A PREZZO BLOCCATO<br />

+ Libro omaggio Extra sconto - e poi per un<br />

po’ non devi più pensare al rinnovo. € 89,00<br />

➃ ABBONAMENTO A 3 ANNI A PREZZO BLOCCATO<br />

+ Libro omaggio Ulteriore sconto - e davvero<br />

per un bel po’ non devi più rinnovare. € 120,00<br />

➄ SOCIO <strong>OSHO</strong>BA 15% di sconto su tutti i libri,<br />

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www.oshoba.it. Validità un anno a partire dalla<br />

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➆ ABBONAMENTO ANNUALE ALL’ESTERO<br />

resto dell’Europa € 62 - resto del mondo € 82<br />

VUOI DISTRIBUIRE L’<strong>OSHO</strong> TIMES?<br />

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<strong>OSHO</strong>BA TEL&FAX 0331 810042 oshoba@oshoba.it<br />

esterne (stati d’animo e azioni<br />

altrui). La meditazione è già completa<br />

così, ma se se ne ha il tempo<br />

è bello ascoltare anche la seconda<br />

parte, altri 32 minuti solo strumentali,<br />

dove una musica rilassante<br />

permette di godersi tranquillamente<br />

i benefici della bolla<br />

di luce e di cristallizzarli dentro di<br />

noi. Un metodo semplice per<br />

ritornare ad essere maestri delle<br />

nostre emozioni, trasformare la<br />

visione negativa e dolorosa di noi<br />

stessi e proteggerci contro gli<br />

stress negativi che ci circondano.<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

MANEESHA JAMES & USHMA H<strong>IN</strong>NAW<br />

APRIRE LA PORTA <strong>IN</strong>TERIORE<br />

CD cod. M 253 € 15,00<br />

Sostenere la motivazione a medi-<br />

Ebbene sì, mi abbono!<br />

tare. Nonostante abbiamo deciso<br />

di includere la meditazione nella<br />

nostra giornata, capita che poi<br />

non riusciamo a realizzare il nostro<br />

proposito. Succede perché solo la<br />

parte conscia della nostra mente<br />

ne è coinvolta, mentre il nostro<br />

inconscio non ha partecipato alla<br />

decisione. Questa meditazione<br />

guidata in italiano ti aiuta a parlare<br />

con la tua parte inconscia che<br />

sabota la tua intenzione positiva,<br />

e a trovare e mantenere la motivazione<br />

a meditare, qualunque sia il<br />

metodo da te scelto.<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

<strong>OSHO</strong><br />

VIVERE AMARE RIDERE<br />

pp 305 € 18,00 (cod. L 138)<br />

“...Impara a vivere l’attimo presente,<br />

nella gioia più assoluta.<br />

Non cercare risultati: non esiste<br />

meta, né scopo, né risultato<br />

alcuno. La vita non va da nessuna<br />

parte: non è uno strumento<br />

per arrivare a una meta... la vita<br />

esiste semplicemente qui e ora.<br />

Vivila, vivila totalmente, vivila in<br />

piena coscienza, gioiosamente, e<br />

ti sentirai appagato. Non devi<br />

rimandare la tua realizzazione,<br />

altrimenti nulla ti appagherà<br />

www.oshoba.it<br />

<strong>OSHO</strong>TIMES<br />

COGNOME.......................................................................................................NOME..........................................................................<br />

<strong>IN</strong>DIRIZZO ................................................................................................................................................................................................<br />

CAP................................CITTÀ.............................................................................................PROV/STATO.......................................…<br />

TEL (OBBLIGATORIO).........................................................................................NOTE.............................................................……...…….<br />

ABBONAMENTO DI EURO.......................................... E-MAIL.......................................................................…..............................<br />

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CONTATTACI TELEFONICAMENTE ALLO 0331 810042<br />

Ho inoltre aggiunto la quota associativa (vedi tariffe a lato) e divento socio <strong>Oshoba</strong>.<br />

Data e luogo di nascita:.....................................................................................................................................................<br />

Data:.............................................. Firma:........................................................................................................................................<br />

COME PAGARE: con carta di credito - con Pay Pal a oshoba@oshoba.it - bonifico su conto<br />

postale IBAN IT11U0760110800000017561218 - tramite vaglia o versamento sul conto<br />

postale N. 17561218, intestati a: ASSOC.<strong>OSHO</strong>BA, VIA MORAZZONE 5, 21049 TRADATE - VA<br />

Se stai facendo un ordine di libri, musica ecc. puoi includere l’abbonamento nell’ordine<br />

scegliendo la forma di pagamento (vedi buono d’ordine sul retro)<br />

mai: devi essere appagato adesso...<br />

ora o mai più!” Osho<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

USHMA H<strong>IN</strong>NAWI<br />

UNIONE<br />

CD cod. M 115 € 15,00<br />

Una meditazione guidata, in italiano,<br />

della durata di 45 minuti,<br />

suddivisa in tre fasi di 15 minuti<br />

l’una. La danza, con musica di<br />

percussioni in un crescendo di<br />

ritmo sempre più coinvolgente, ci<br />

accompagna nell’esplorazione<br />

della polarità maschile, dell’azione,<br />

della materia. Il morbido<br />

movimento del Latihan ci connette<br />

dolcemente con la polarità<br />

femminile, del lasciar accadere,<br />

dell’acqua, priva di forma. Per<br />

giungere alla fine a contattare<br />

il mensile dedicato<br />

all’arte della meditazione<br />

Mandate una Copia Omaggio dell’OshoTimes italiano a:<br />

COGNOME.......................................................................................................NOME..........................................................................<br />

<strong>IN</strong>DIRIZZO ................................................................................................................................................................................................<br />

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Tutti i dati saranno trattati in base alla legge 675/96 sulla privacy e utilizzati esclusivamente per comunicazioni<br />

dell’Associazione <strong>Oshoba</strong>, e non saranno comunicati o diffusi a terzi.<br />

dentro di noi quello spazio di<br />

silenzio, di quiete, di profondo<br />

rilassamento, dove terra e cielo si<br />

toccano, le polarità si uniscono e<br />

vengono trascese, e realizziamo<br />

che siamo uno.<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

<strong>OSHO</strong><br />

SII FELICE ADESSO<br />

pp 288 € 14,00 (cod. L 2129)<br />

L’inizio dell’insegnamento di<br />

Ashthavakra – un antico illumina-<br />

to indiano citato nel Rama yana e<br />

nel Mahabharata – al suo disce-<br />

NOVEMBRE 2012 65


❏<br />

polo, il re Janaka. Ashthavakra<br />

non fa nessun riferimento a come<br />

ha raggiunto, e trasceso, l’illuminazione,<br />

bensì descrive a Janaka<br />

che cosa ha scoperto di essere già,<br />

liberandosi dalle catene dell’ego.<br />

Nel commento di Osho ai suoi<br />

sutra non troviamo sicuramente<br />

uno dei tanti manuali per imparare<br />

ad essere felici, ma un preciso<br />

aiuto a scoprire e raggiungere<br />

quello stato dell’essere che ci<br />

rende possibile essere felici qui -<br />

eora, basta che lo permettiamo!<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

VEET MARCO<br />

STOP DANCE<br />

CD cod. M 413 € 17,50<br />

Meditazione basata sullo stop per<br />

aprire, danzando, una finestra<br />

66 <strong>OSHO</strong> TIMES<br />

B u o n o d ’ o r d i n e<br />

S P E D I R E I L B U O N O A: <strong>OSHO</strong>BA – CP 15 – 21049 Tradate – VA<br />

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c/o il corriere entro 3 giorni dall’avviso.<br />

ritirato c/o l’ufficio postale entro 7 giorni dall’avviso.<br />

❏ <strong>IN</strong> CONTRASSEGNO ❏ CON BONIFICO ❏ CON CCP - VEDI RETRO DELLA CEDOLA PAGHERÒ COSÌ:<br />

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spazio per l’indirizzo sul retro<br />

➭<br />

❏<br />

sullo spazio interiore. Danzi giocosamente,<br />

ti ci perdi totalmente,<br />

poi la musica si ferma e resti<br />

qualche minuto immobile come<br />

una statua, consapevole di ciò<br />

che succede dentro di te. La<br />

musica riprende e tu danzi nuovamente,<br />

fino a un nuovo stop...<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

<strong>OSHO</strong><br />

LA PORTA SULL’ETERNITÀ<br />

pp 204 € 13,50 (cod. L 60)<br />

Il messaggio di questo libro, che<br />

rende attuale l’universale messaggio<br />

dei Sufi, è iniziare ad<br />

amare se stessi da subito, quieora!<br />

E da lì apprendere quelle<br />

realtà divine connaturate al<br />

nostro sè più reale. E non è un<br />

caso che i mistici musulmani<br />

amino chiamarsi proprio così: “i<br />

seguaci del Reale: Ahl al-Haqq” e<br />

Al-Haqq, per nulla casualmente,<br />

è anche il termine generalmente<br />

usato dai Sufi, quando vogliono<br />

alludere a Dio.<br />

Questa serie di discorsi Sufi conclude<br />

un ciclo di ventuno conferenze,<br />

ciascuna completa in se<br />

stessa. Al lettore attento consigliamo<br />

anche gli altri due volumi,<br />

sempre pubblicati dalle<br />

Edizioni del Cigno, per completezza<br />

di percorso e ampliamento<br />

di lettura:<br />

IL SEGRETO (L210 € 13,50) che raccoglie<br />

i primi sette discorsi di<br />

questa serie.<br />

LE ONDE E L’OCEANO (L599 €<br />

13,50) in cui sono raccolti altri<br />

sette discorsi.<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

<strong>OSHO</strong><br />

SUTRA DEL CUORE<br />

pp 312 € 18,00 (cod. L 215)<br />

Il libro per eccellenza della tradizione<br />

buddhista, in cui è raccolto<br />

Come ordinare?<br />

Tutti i titoli presentati in questa rivista si possono<br />

ordinare per telefono o e-mail oppure usando il<br />

Buono d’Ordine qui a lato e sul retro, compilato in<br />

ogni sua parte e spedito per posta o via Fax a:<br />

<strong>OSHO</strong>BA<br />

C. P. 15 - 21049 TRADATE - VA<br />

☎ /FAX: 0331-810042 oshoba@oshoba.it<br />

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Lun - Ven: 9.30/12.30<br />

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E <strong>IN</strong> PIÙ <strong>IN</strong> OMAGGIO IL DVD<br />

NOVITÀ: SEI PRONTO A RUBARE LA<br />

VERITÀ AL TUO MAESTRO?<br />

il cuore del messaggio di Bud -<br />

dha, viene sviscerato da Osho<br />

alla luce di quella perfetta saggezza<br />

che si acquisisce allorché si<br />

diventa uno con l’esistenza.<br />

Oggi Buddha sta conoscendo<br />

una fama in rapida espansione,<br />

per questo da più parti si tenta<br />

di ripulire le sue parole dalla<br />

polvere del tempo che le ha<br />

oscurate. Osho, avendo sperimentato<br />

la stessa dissoluzione<br />

dell’io, riesce a ricreare un ponte<br />

tale per cui le metafore - in cui<br />

la verità deve essere inevitabilmente<br />

racchiusa per venir convogliata<br />

- ricreano nel cuore del<br />

lettore quegli orizzonti infiniti<br />

cui da sempre i Maestri invitano<br />

ad aprirsi. Questi discorsi, registrati<br />

dal vivo a Pune in India,<br />

sono disponibili anche su un CD<br />

rimasterizzati in MP3, per un<br />

totale di 16 ore e 18 minuti, THE<br />

HEART SUTRA (M539 € 16,50) è<br />

possibile acquistare il libro + CD<br />

a solo € 27,50 (invece di 34,50).<br />

–––––––––––––––––––––––––<br />

la vetrina continua con centinaia di altri titoli su<br />

www.oshoba.it<br />

NOVITÀ


<strong>OSHO</strong><br />

festival®<br />

Il più grande festival della meditazione<br />

del mondo di Osho celebra dieci anni.<br />

Energia, gioia, festa, amicizia... nella<br />

nuova bellissima sede di Bellaria!<br />

®<br />

Bellaria<br />

4_5_6_7<br />

Aprile<br />

2013<br />

thank you!<br />

per essere stato con noi tutti questi anni<br />

da Riccione a Bellaria<br />

“ L’amore<br />

ci connette con<br />

l’esistenza; l’amore<br />

è la nostra vera<br />

radice. Così come<br />

respiri — per il<br />

corpo è assolutamente<br />

essenziale;<br />

se smetti, scompari<br />

— allo stesso<br />

modo, l’amore<br />

è il respiro<br />

interiore.<br />

L’anima vive<br />

attraverso<br />

l’amore.<br />

osho


UNA NUOVA ESPERIENZA DI FESTA E DI MEDITAZIONE PER TUTTI<br />

30 DICEMBRE 2012 - 1 GENNAIO 2013<br />

LIGNANO SABBIADORO<br />

<strong>OSHO</strong>festa<br />

d i f i n e a n n o<br />

Un grande evento<br />

all’insegna di Zorba il Buddha,<br />

sperimenta la proposta di Osho per un<br />

uomo integro, completo: unisci dentro<br />

di te il cielo e la terra, la festa e<br />

il silenzio, l’amore e la meditazione.<br />

Non c’è un modo migliore<br />

per finire l’anno vecchio e ripartire<br />

pieni di energia e allegria!<br />

Con Anando, Shunyo e Marco<br />

“Zorba rappresenta la Terra con tutti i suoi fiori e il verde,<br />

le montagne e i fiumi e gli oceani. Buddha rappresenta<br />

il cielo con tutte le sue stelle e le nuvole e gli arcobaleni.<br />

Il cielo senza la Terra sarebbe vuoto, il cielo<br />

non può ridere senza la Terra e la Terra senza<br />

il cielo sarebbe morta. Quando sono insieme,<br />

nasce una danza nell’esistenza.” Osho<br />

Prenotazione obbligatoria – posti limitati!<br />

info@oshoexperience.it tel 0331 841 952<br />

<strong>OSHO</strong> EXPERIENCE www.oshoexperience.it<br />

presso Villaggio Vacanze Getur<br />

nella pineta di Lignano Sabbiadoro<br />

www.getur.com

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