Manuale orto sinergico.pub - Provincia di Ferrara

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16.06.2013 Views

Stampato su carta ecologica Manuali E coidea Provincia di Fe rrara L’ORTO SINERGICO Coltivare in armonia con la natura Progetto La città degli orti Realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna Bando INFEA-CEA 2008

Stampato su carta ecologica<br />

Manuali E coidea<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Fe rrara<br />

L’ORTO SINERGICO<br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Progetto<br />

La città degli orti<br />

Realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna<br />

Bando INFEA-CEA 2008


I PARTNER DEL PROGETTO<br />

• CEA Infoambiente del Comune <strong>di</strong> Piacenza<br />

• Centro IDEA del Comune <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong><br />

• CSDA "A.Carpeggi ani" della Provi nci a <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> (CEA capofi la)<br />

• Museo delle Valli <strong>di</strong> Argenta del Comune <strong>di</strong> Argenta<br />

• Assessorato all’Agricoltura della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Piacenza<br />

• Bi oPi ace – Consorzi o Produttori Bi ologi ci Pi acenti ni<br />

• Fondazione per l’Agricoltura "F.lli Navarra" <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong><br />

• ITAS "F.lli Navarra" <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong><br />

• Parco del Del ta del Po Emilia-Romagna<br />

• Servizio Produzione e sviluppo agricolo della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong><br />

Per maggiori informazioni sul progetto “La ci tà degli orti ”<br />

www.provincia.fe.it/agenda21, sezione “Progetti”, “Progetti della<br />

Provi nci a”.<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong><br />

Uffi ci o Agenda 21 INFEA<br />

Corso Isonzo 105/A - 44121 <strong>Ferrara</strong><br />

Tel.: 0532 299551 Fax: 0532 299525<br />

E-mai l: agenda21@provi nci a.fe.i t<br />

www.provincia.fe.it/agenda21<br />

Stefania Sacco con la collaborazione <strong>di</strong> Cri sti ano Pi fan elli coor<strong>di</strong> nati da<br />

Gabriella Dugoni, responsabile UOPC Sostenibilità Ambientale<br />

Con la consulenza <strong>di</strong> Istituto Delta Ecologia Applicata s.r.l.<br />

Cristina Barbieri e Flavio Bruno<br />

Via Béla Bartòk 29/b - 44124 <strong>Ferrara</strong><br />

Tel.: 0532 977085 Fax: 0532 977801<br />

E-mai l: isti tutodel ta@i sti tutodelta.it<br />

www.istitutodelta.it<br />

<strong>Manuale</strong> a cura del Circolo <strong>di</strong> Budrio e dei Comuni <strong>di</strong> Terre <strong>di</strong> Pianura<br />

dell’Associazione E.C.O. (tes ti e foto <strong>di</strong> Roberto Tinarelli, <strong>di</strong>segni <strong>di</strong><br />

Na<strong>di</strong> a Fili ppi ni, vignette <strong>di</strong> Fabrizio Fabbri, hanno collaborato Mara<br />

Armaroli, Floriano Fabbri, Stefano Pezzi, Elena Ti relli , Andrea Ustillani).<br />

Il Ci rcolo <strong>di</strong> Budri o e dei Comuni delle Terr e <strong>di</strong> Pi anura dell'Associ a zi one<br />

E.C.O. (Ecologi a, Comuni cazi one, Organi zzazi one) è stato costi tui to nel<br />

2007 con l’ obi etti vo <strong>di</strong> far conoscere ed appli care localmente i pri nci pi <strong>di</strong><br />

ecologi a della terra e della mente e <strong>di</strong> decresci ta convi vi ale. A questo<br />

scopo sono s tati organi zzati corsi <strong>di</strong> cuci na natural e, i ncontri <strong>di</strong> musi ca e<br />

letteratura resi stente, i l recupero <strong>di</strong> beni d’ uso comune (bene comune<br />

inteso come strada, piazza, silenzio, terreno, ...) e sono sorti, con la<br />

collaborazione dell'Amministrazione comunale, il BioMarchè (mercatino<br />

settimanale <strong>di</strong> produttori biologici) e l'Orto Sinergico con<strong>di</strong>viso.<br />

www.associazione-eco.it


40<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

I MIEI APPUNTI<br />

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PRESENTAZIONE<br />

Le tendenze degli ultimi decenni, legate all’industrializzazione e allo sviluppo del settore<br />

terziario, hanno influenzato alcune <strong>di</strong>namiche sociali: l’abbandonano dei campi, l'aumento del<br />

costo della terra, i bassi prezzi delle derrate agricole, le destinazioni extragricole dei suoli, la<br />

mancanza <strong>di</strong> incentivi per i giovani. Tutto c iò fa sì che la produzione <strong>di</strong> cibo locale sia ormai una<br />

vera scommessa. La struttura agroalimentare imperante è quella caratterizzata dalle filiere<br />

lunghe e complesse: enormi <strong>di</strong>stanze e molti passaggi a separare produttori e consumatori.<br />

In questo senso il progetto “La città degli orti” contribuisce nel suo piccolo alla lotta al<br />

surriscaldamento del pianeta, obiettivo su cui si fonda il Programma <strong>di</strong> informazione ed<br />

educazione ambientale (INFEA) della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2008-2010. A<br />

livello regionale il progetto contribuisce a sviluppare azioni <strong>di</strong> sostenibilità integrati con altre<br />

reti e realtà che operano a livello regionale, creando proficue sinergie territoriali con tutti i<br />

soggetti che operano in tale settore.<br />

Le motivazioni che hanno spinto a sviluppare questo progetto sono state essenzialmente tre:<br />

- la presenza sul territorio <strong>di</strong> spazi ver<strong>di</strong> inutilizzati;<br />

- una cultura degli orti molto ra<strong>di</strong>cata (orti dei c entri per anziani o gestiti da privati);<br />

- la necessità sempre più sentita <strong>di</strong> ricorrere a forme <strong>di</strong> organizzazione <strong>di</strong> produzione/<br />

acquisto solidali che da una parte assicurano l’approvvigionamento <strong>di</strong> prodotti locali e<br />

dall’altra permettono <strong>di</strong> mantenere contenuti i costi dei prodotti alimentari.<br />

Quando abbiamo iniziato a pensare al progetto avevamo intuito le potenzialità del suo<br />

interesse nei confronti della citta<strong>di</strong>nanza. Tuttavia non ci aspettavamo un entusiasmo così<br />

completo e la <strong>di</strong>ffusione della tematica a liv ello così planetario. Basta pensare all’impulso<br />

propulsivo dell’<strong>orto</strong> <strong>di</strong> Michelle Obama, o ancora alla progettazione degli orti citta<strong>di</strong>ni in<br />

occasione delle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Londra 2012, fino al casalingo progetto <strong>di</strong> Expo 2015 “un grande<br />

<strong>orto</strong> per nutrire il pianeta”.<br />

I percorsi formativi realizzati con il progetto “La città degli orti” hanno registrato la<br />

partecipazione <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni con un’utenza alquanto <strong>di</strong>versificata, dal lavoratore, al<br />

<strong>di</strong>soccupato, dal pensionato alla casalinga, con <strong>di</strong>verse professionalità, tra cui architetti,<br />

insegnanti, impiegati e agric oltori. Aspetto rilevante è che il 70% dei partecipanti era f ormato<br />

da un <strong>pub</strong>blico femminile.<br />

Durante l’attività formativa i partecipanti hanno espresso la volontà <strong>di</strong> dare seguito alle<br />

nozioni apprese coor<strong>di</strong>nandosi in una gestione con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong> un <strong>orto</strong>. Da un’indagine condotta tra<br />

i partecipanti sono emerse le <strong>di</strong>fficoltà che un singolo citta<strong>di</strong>no incontra in questo: mancanza<br />

<strong>di</strong> spazio e tempo, necessità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e bisogno <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione.<br />

E dall’entusiasmo <strong>di</strong>mostrato dai partecipanti che prende vita la collaborazione con il Circolo <strong>di</strong><br />

Budrio e dei Comuni <strong>di</strong> Terre <strong>di</strong> Pianura dell’Associazione E.C.O. (Ecologia, Comunicazione,<br />

Organizzazione) e l’idea <strong>di</strong> qu esto manuale sull’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong>. L’agricoltura sin ergica è un<br />

metodo <strong>di</strong> coltivazione basato su pochi e semplici principi secondo i quali “viene restituito alla<br />

terra, in termini energetici, più <strong>di</strong> quanto si prende, promuovendo i meccanismi <strong>di</strong> autofertilità<br />

del suolo”. Sembrerebbe che con il metodo <strong>sinergico</strong>, i prodotti hanno una <strong>di</strong>versa qualità, un<br />

<strong>di</strong>verso sapore, maggiore resistenza agli agenti patogeni e il tutto con limitati interventi sul<br />

terreno e sulle piante, in linea con i principi <strong>di</strong> sostenibilità.<br />

Questa è teoria… A voi cari lettori <strong>di</strong>mostrarlo in pratica.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

1


INDICE<br />

1. INTRODUZION E 3<br />

2. LE BASI DELL’AGRICOLTURA SINERGICA 4<br />

3. REALIZZARE UN ORTO SINERGICO 10<br />

3.1 Preparazi one del terreno 10<br />

3.2 Irrigazione 14<br />

3.3 Pacci amatura 16<br />

3.4 Tutori permanenti 19<br />

4. GESTIRE UN ORTO SINERGICO 21<br />

4.1 Semi ne e trapi anti 21<br />

4.2 Consoci azi oni 26<br />

4.3 Con l’aiuto degli animali 28<br />

4.4 Raccomandazi oni e consi gli 33<br />

5. LINK E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 35<br />

6. L’ ESPERIENZA DELL’ORTO-GIARDINO CONDIVISO DI PRUNARO 36<br />

2<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

- esclusi one degli aderenti ,<br />

- modali tà ed enti tà <strong>di</strong> adesi one <strong>di</strong> nuovi aderenti ,<br />

- eventuali successi ve mo<strong>di</strong> fi che del regolamento.<br />

Le tecniche <strong>di</strong> coltivazione che vengono attuate nell’<strong>orto</strong> si ispirano ai<br />

pri nci pi dell’ agri coltura si nergi ca che prevede:<br />

- una sola preparazione iniziale del terreno con la realizzazione <strong>di</strong> bancali<br />

larghi 120 cm ed alti al centro 30-50 cm e l’ assenza d'aratura o <strong>di</strong><br />

qualsiasi altro tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo del suolo negli anni successivi,<br />

- l’irri gazi one con i l si stema a gocci a,<br />

- la pacci amatura con pagli a per proteggere i l suolo dal compattamento<br />

determinato dalla pioggia e dal vento, per evitare la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />

permettendo <strong>di</strong> risparmiare sull’irrigazione, per controllare lo sviluppo<br />

delle erbe spontanee (le cosiddette infestanti) e per permettere ai<br />

lombrichi e ad altri microrganismi <strong>di</strong> essere attivi nello strato<br />

superficiale del terreno,<br />

- l’attenta programmazione <strong>di</strong> semine e trapianti per assicurare una<br />

coper tura cos tante dei bancali i n ogni peri odo dell’ anno con pi ante per<br />

l’ ali mentazi one, aromati che, ornamentali e offi ci nali e per garanti re la<br />

presenza contemporanea <strong>di</strong> pi ante <strong>di</strong> vari e fami gli e nella stessa ai uola<br />

riducendo così il pericolo <strong>di</strong> infezioni e infestazioni come avviene invece<br />

nelle monocolture.<br />

Nel 2009 hanno aderito all’Orto 17<br />

nuclei familiari che utilizzano circa<br />

metà dello spazio a <strong>di</strong>sposizione.<br />

L’esperienza <strong>di</strong> Prunaro è certamente<br />

riproducibile in altri contesti geografici,<br />

utilizzabile per visite gui date e per la<br />

promozi one delle tecniche adottate.<br />

Maggiori informazioni sull’<strong>orto</strong> <strong>di</strong><br />

Prunaro possono essere richieste a<br />

Floriano Fabbri (florifa@database.it),<br />

responsabile del Circolo <strong>di</strong> Budrio e<br />

dei Comuni delle T erre <strong>di</strong> Pi anura<br />

dell'Associazione E.C.O.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

39


Nel febbraio 2009 sono iniziati i lavori <strong>di</strong><br />

preparazione delle superfici da coltivare e<br />

<strong>di</strong> pi antumazi one <strong>di</strong> oltre 800 alberi e<br />

arbusti nel parco e lungo il perimetro<br />

dell’<strong>orto</strong>.<br />

A gi ugno hanno comi nci ato ad esser e<br />

raccolti i primi frutti del lavoro effettuato<br />

(insalate, zucchini, pomodori, fagiolini,<br />

cetrioli …..).<br />

La gesti one dell’ area è svolta secondo un regolam ento elaborato<br />

dall’Assemblea dell’<strong>orto</strong> a cui partecipano tutti gli aderenti. Ogni<br />

ader ente semi na, trapi anta, raccogli e<br />

ortaggi , erbe e frutti esclusi vamente<br />

nella superfi ci e a lui assegnata: ci rca<br />

25 m <strong>di</strong> bancali larghi 120 cm (aree<br />

<strong>di</strong> passaggio escluse). La suddetta<br />

super fi ci e non è reci ntabi le, ma<br />

eventualmente contrassegnabi le<br />

secondo le modalità definite<br />

dall’Assemblea dell’Orto, e deve<br />

essere gestita con i meto<strong>di</strong><br />

dell’ agri coltura si nergi ca. Ogni<br />

ader ente parteci pa i noltre ai lavori <strong>di</strong> reali zzazi one dell’ <strong>orto</strong> e del parco e<br />

<strong>di</strong> gestione delle superfici con<strong>di</strong>vise. Per la realizzazione dell’<strong>orto</strong> e del<br />

parco ogni aderente ha contri bui to con ci rca 3 gi ornate <strong>di</strong> lavoro.<br />

L’ Assemblea dell’ Orto è competente a deli berare ri guardo a:<br />

- ubicazione dei bancali assegnati agli aderenti,<br />

- definizione delle quota <strong>di</strong> partecipazione e sulle modalità <strong>di</strong><br />

compensazi one e <strong>di</strong> valutazi one dell’i mpegno profus o da ogni aderente<br />

nella fase <strong>di</strong> realizzazione dell’Orto,<br />

- speci e da acqui stare eventualmente colletti vamente e da semi nare/<br />

pi antare nei bancali non assegnati ,<br />

- modalità <strong>di</strong> organi zza zi one e <strong>di</strong> svolgi mento delle vi si te gui date<br />

all’ Orto,<br />

38<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

1. INTRODUZIONE<br />

La gestione <strong>di</strong> un <strong>orto</strong> senza fatica, rispettando la natura e le sinergie tra<br />

pi ante e terreno, ri sulta <strong>di</strong> ffi cile da credere. Per tanto chi ha<br />

speri mentato ques ta esperi enza meravi gli osa e i ntende comuni carla ad<br />

altri, ha <strong>di</strong>fficoltà a fornire o consigliare un’adeguata documentazione<br />

poiché le informazioni sono <strong>di</strong>sperse in varie <strong>pub</strong>blicazioni, spesso <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficile reperibilità.<br />

Questo pi ccolo e agi le manuale, poco pi ù <strong>di</strong> un opuscolo, scaturi sce qui n<strong>di</strong><br />

dall’esigenza <strong>di</strong> raccogliere le informazioni necessarie per dare risposte e<br />

stimoli a chi è interessato all’argomento e vuole iniziare la coltivazione <strong>di</strong><br />

un <strong>orto</strong> si nergi co.<br />

Le informazioni riportate in esso derivano dalle esperienze <strong>di</strong><br />

realizzazione e gestione <strong>di</strong> orti sinergici condotte dagli aderenti al Circolo<br />

<strong>di</strong> Budrio dell’Associazione E.C.O. e da un lavoro <strong>di</strong> raccolta, selezione e<br />

sintesi dei vari testi <strong>di</strong>sponibili, cartacei e su internet (ve<strong>di</strong> cap. 5), <strong>di</strong> cui<br />

si raccomanda comunque la l ettura qualora si vogli a comprender e pi ù<br />

approfon<strong>di</strong> tamente gli argomenti trattati .<br />

L’ agri coltura si nergi ca è un metodo <strong>di</strong> colti vazi one ri voluzi onari o elaborato<br />

a partire dagli anni ’80 dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip (1938-<br />

2003) adattando al cli ma me<strong>di</strong> terraneo i pri nci pi dell’ agri coltura naturale<br />

estrapolati dall’ agronomo gi apponese Masanobu Fukuoka (1913-2008).<br />

La stessa Emi li a Hazeli p ha defi ni to l’ agri coltura si nergi ca come “la forma<br />

<strong>di</strong> coltivazione più naturale tra quelle conosciute, perché lavora con le<br />

<strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> fertilità naturali del suolo. In sostanza ciò significa che il<br />

suolo migliora e poi mantiene la sua fertilità se un certo numero <strong>di</strong> piante<br />

vengono piantate densamente in esso e se si usa la pacciamatura per<br />

“i mi tare” lo strato <strong>di</strong> fogli e e compost che si forma spontaneamente i n<br />

natura. Non c’ è alcun bi sogno d’ ammendanti <strong>di</strong> nessun ti po, neanche <strong>di</strong><br />

compost, fertilizzanti organici, polvere <strong>di</strong> roccia, preparati bio-<strong>di</strong>namici<br />

etc. poi ché i l suolo, se trattato correttamente, si comporterà come i l<br />

suolo naturale “selvaggi o” (i ncolto).”<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

3


2. LE BASI DELL’AGRICOLTURA SINERGICA<br />

L’agricoltura sinergica si basa sulle intuizioni e sperimentazioni<br />

dell’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka e sul successivo lavoro <strong>di</strong> uno<br />

dei pi oni eri della permacultura, l’ australi ano Bi ll Molli son. Entrambi , grazi e<br />

ad un approcci o oli sti co 1 , hanno compr eso per tem po i danni causati<br />

dall’agricoltura tra<strong>di</strong>zionale ed hanno quin<strong>di</strong> sviluppato tecniche e ripreso<br />

tra<strong>di</strong>zioni coerenti con il principio “vivere senza <strong>di</strong>struggere” ovvero<br />

hanno cercato <strong>di</strong> conciliare i bisogni umani con quelli della natura<br />

attraverso la costruzi one <strong>di</strong> un equi li bro fra l'ambi ente naturale e quello<br />

antropi zzato.<br />

Partendo dall’ osservazi one <strong>di</strong> ci ò che avvi ene spontaneam ente i n natura,<br />

Masanobu Fukuoka ha estrapolato quattro pri nci pi da appli care nella cura<br />

della terra e che pongono l’agricoltura in armonia con la natura senza<br />

utilizzare tecnologie né combustibili fossili e senza produrre<br />

inquinamento:<br />

1. nessuna lavorazione del suolo poiché la terra si lavora da sola<br />

attraverso la penetrazi one delle ra<strong>di</strong> ci, l’ atti vi tà <strong>di</strong> mi crorgani smi,<br />

lombrichi, insetti e piccoli animali;<br />

2. nessun concime chimico né composto preparato poiché il suolo lasciato<br />

a se stesso conserva ed aumenta la propri a fer ti li tà;<br />

3. nessun <strong>di</strong> serbo poi ché le erbe i ndesi derate non vanno eli mi nate ma<br />

controllate;<br />

4. nessuna <strong>di</strong>pendenza da prodotti chimici poiché la natura, se lasciata<br />

fare, è in equilibrio perfetto.<br />

________________________________<br />

1L'Ol ismo (dal greco "holon", cioè tutto) è basato sull'idea che le proprietà <strong>di</strong> un sistema<br />

non possano esser e spiegate esclusiva mente tramite l e sue componenti. Vien e quin<strong>di</strong> definito<br />

olistic o tutto ciò in cui la sommatoria f unzionale delle parti è sempre ma ggior e/<br />

<strong>di</strong>fferente della somma delle pr estazioni delle parti pres e singolar mente. Un tipic o esempio<br />

<strong>di</strong> struttura olistica è l' organismo biologico, perché un essere vivente dato, in qua nto<br />

tale, va c onsiderato s empre come un' unità-totalità non esprimibile con l'insieme delle<br />

parti che lo costituiscono.<br />

4<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Com’era<br />

Febbraio 2009<br />

Com’è!<br />

Agosto 2009<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

37


6. L’ESPERIENZA DELL’ORTO-GIARDINO CONDIVISO<br />

DI PRUNARO<br />

Un esempio concreto <strong>di</strong> recupero del rapp<strong>orto</strong> dei citta<strong>di</strong>ni<br />

con la terra ed i suoi prodotti creando e mantenendo al<br />

contempo uno stato <strong>di</strong> convivialità ed armonia<br />

Il progetto <strong>di</strong> un <strong>orto</strong> con<strong>di</strong> vi so colti vato con i l metodo dell’ agri coltura<br />

si nergi ca a Prunaro è nato dalla lungi mi rante e capar bi a volontà <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>di</strong> ci tta<strong>di</strong> ni <strong>di</strong> Budri o ed ha preso corpo nel <strong>di</strong> cembre 2008 gra zi e<br />

alla convenzi one sottoscri tta tra i l Ci rcolo <strong>di</strong> Budri o e dei Comuni delle<br />

Terre <strong>di</strong> Pi anura dell'Associ azi one E.C.O. e l’ Ammi ni strazi one comunale <strong>di</strong><br />

Budri o per la creazi one e la gesti one <strong>di</strong> un <strong>orto</strong> su ci rca 4.000 mq e <strong>di</strong> un<br />

parco <strong>pub</strong>bli co su circa 1.500 mq su <strong>di</strong> un’ area ai margi ni della frazi one <strong>di</strong><br />

Prunaro.<br />

36<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Si n dagli anni ’ 30 del secolo scorso Fukuoka ha concr etamente<br />

speri mentato e <strong>di</strong> mostrato che l’ agri coltura può essere prati cata<br />

rispettando la <strong>di</strong> nami ca degli organi smi viventi che si trovano<br />

naturalmente nel suolo in modo che le piante possano sintetizzare e<br />

converti re gli elementi ad esse necessari .<br />

L’ agri coltura tra<strong>di</strong> zi onale crede i nvece che se una data quanti tà <strong>di</strong><br />

elementi si trova i n una pi anta colti vata e raccol ta, la stessa quanti tà <strong>di</strong><br />

elementi dovrebbe essere r e-i ntrodotta nel suolo al tri menti quest’ ulti mo<br />

si impoverisce.<br />

In sintesi, le piante sono accusate <strong>di</strong> sottrarre fertilità al suolo ma<br />

ricerche compiute da vari microbiologi a partire dagli anni ’70 hanno<br />

confermato quanto i ntui to da Fukuoka: durante la vi ta <strong>di</strong> una pi anta, fi no<br />

al 25% dell’ energi a prodotta con la fotosi ntesi (sotto forma <strong>di</strong> composti<br />

<strong>di</strong> Carbonio fabbricati nelle foglie) viene da essa persa nel suolo sotto<br />

forma sia <strong>di</strong> essudati sia <strong>di</strong> cellule morte; questi composti sono fonte <strong>di</strong><br />

energi a per i mi crorganismi che proli ferano nella ri zosfera (i l suolo a<br />

contatto con le ra<strong>di</strong>ci) e che sono responsabili della mobilitazione <strong>di</strong><br />

nutrienti dal suolo necessari per le piante.<br />

Mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano suolo fertile<br />

attraverso i propri essudati ra<strong>di</strong>cali, i residui organici che lasciano e<br />

la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e<br />

lombrichi.<br />

Piante e microrganismi instaurano quin<strong>di</strong> interazioni reciprocamente<br />

vantaggiose. Purtroppo molte pratiche agricole tra<strong>di</strong>zionali ostacolano<br />

queste i nterazi oni causando dei problemi <strong>di</strong> approvvi gi onamento degli<br />

elementi necessari alle pi ante e aumentando l’i nci denza <strong>di</strong> patologi e.<br />

Per illustrare più in dettaglio le interazioni tra piante e microrganismi<br />

nella rizosfera, Emilia Hazelip ha utilizzato principalmente il lavoro<br />

<strong>pub</strong>blicato nel 1977 dal microbiologo australiano Alan Smith <strong>di</strong> cui si<br />

riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio della traduzione.<br />

“Come fa la pi anta a trarre vantaggi o dalla per <strong>di</strong> ta <strong>di</strong> composti nel terreno<br />

vicino alle ra<strong>di</strong>ci? Per la maggior parte, questi composti sono fonti <strong>di</strong><br />

energi a per i mi crorgani smi che proli ferano nella ri zos fera. Questi<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

5


mi crorgani smi si molti pli cano così i ntensamente che vuotano d’ ossi geno i<br />

moltissimi micrositi nella rizosfera. Così si sviluppano degli organismi<br />

anaerobi ci. Lo sviluppo <strong>di</strong> questi mi crosi ti anaerobi ci ha una grande<br />

importanza per il mantenimento del vigore e della salute delle piante. La<br />

nostra ri cerca mostra che l’ eti lene, un sempli ce compos to gassos o, vi ene<br />

prodotto in questi micrositi anaerobici. Inoltre l’etilene funge da<br />

regolatore critico dell’a tività dei microrganismi del suolo: agisce<br />

sull’i ntensi tà del ri nnovamento della materi a organi ca, sul ri ci claggi o dei<br />

nutrienti delle piante e interviene smorzando gli effetti delle malattie<br />

proveni enti dal suolo. Le concentrazi oni <strong>di</strong> eti lene nell’ atmosfera del suolo<br />

eccedono raramente una a due par ti per mili one. L’ eti lene non ucci de i<br />

mi crorgani smi del suolo, ma li rende i na ti vi temporaneam ente. Quando le<br />

concentrazi oni <strong>di</strong> eti lene calano, l’ a ti vi tà mi crobi ca ri nasce.<br />

L’ eti lene del suolo vi ene prodotto i n quello che si chi ama il ciclo Ossigeno<br />

– Etilene: inizialmente i microrganismi proliferano sugli essudati delle<br />

pi ante ed eli mi nano l’ ossi geno dei mi crosi ti del suolo. L’ eti lene vi ene<br />

prodotto dentro ques ti mi crosi ti e <strong>di</strong> ffuso i ntorno, rendendo i natti vi i<br />

mi crorgani smi del suolo senza ucci derli . Quando avvi ene ci ò, la ri chi esta <strong>di</strong><br />

ossi geno <strong>di</strong> mi nui sce, e questo ri empi e i mi crosi ti bloccando o ri ducendo<br />

for tem ente la produzi one <strong>di</strong> eti lene. Così i mi crorgani smi possono<br />

riprendere la loro attività. Le con<strong>di</strong>zioni favorevoli alla produzione <strong>di</strong><br />

eti lene sono qui n<strong>di</strong> ri create e i l ci clo si ri pete.<br />

Nell’atmosfera dei suoli imperturbati (non lavorati) come quelli delle<br />

prateri e e delle foreste, l’ eti lene può esser e conti nuamente ri levato,<br />

i n<strong>di</strong> cando come i l ci clo Ossi geno – Etilene si produca effi cacemente. Al<br />

contrari o, le concentrazi oni <strong>di</strong> eti lene nei suoli agri coli sono<br />

estremamente deboli o a <strong>di</strong> ri tura nulle. Si può qui n<strong>di</strong> constatare che<br />

l’ etilene ha un ruolo i mportante sulla popolazi one mi crobi ca del suolo. È<br />

ben <strong>di</strong>mostrato come negli ecosistemi naturali, dove esista un<br />

ri nnovamento lento ed equi li brato della materi a organi ca ed un ri ci clo<br />

efficace dei nutrimenti, le mala tie provenienti dal suolo siano<br />

insignificanti.”<br />

6<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

5. LINK E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI<br />

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www.agricolturanaturale.info/<br />

www.civiltaconta<strong>di</strong>na.it/<br />

www.semirurali.net/<br />

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Zappalà M., 2004 - Dieci, cento, mille orti sinergici. AAM Terra Nuova 7/8: 62-63<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

35


Decotto <strong>di</strong> equiseto selvatico<br />

In<strong>di</strong> cato per accr escere la resi stenza delle pi ante contro le malatti e<br />

fu ngi ne<br />

Si prepara ammollando per 24 ore 1 chi lo <strong>di</strong> equi seto selvati co o coda<br />

cavallina (Equi setum arvense) fresco o 150 grammi <strong>di</strong> piante secche in 10<br />

litri d’acqua. Il giorno dopo si fa bollire il tutto a fuoco lento per circa<br />

mezz’ora, si lascia raffreddare e infine si filtra. Prima <strong>di</strong> spruzzarlo, il<br />

decotto va <strong>di</strong> lui to i n acqua, i n proporzi one 1:5.Va spruzzato quando i l<br />

tempo è asci utto, i n una gi ornata <strong>di</strong> sole. L’azi one preventi va <strong>di</strong> questo<br />

preparato si otti ene i rrorando regolarmente le coltur e da pri mavera fi no<br />

all’ estate. In caso <strong>di</strong> i nfes ta zi one ac uta e <strong>di</strong> ffusa da mala tti e fungi ne<br />

trattare per tre gi orni <strong>di</strong> segui to. Macerato <strong>di</strong> orti ca e decotto <strong>di</strong><br />

equiseto possono essere miscelati e spruzzati insieme; si può anche<br />

aggi ungere una manci ata <strong>di</strong> equi seto durante la prepara zi one del macera to<br />

<strong>di</strong> orti ca.<br />

Estratto <strong>di</strong> pomodoro<br />

Si usa per tenere lontane le cavolaie dai cavoli.<br />

Si prepara con due manci ate <strong>di</strong> fogli e e <strong>di</strong> femmi nelle (getti gi ovani). Il<br />

materi ale fresco va pes tato nel mor tai o e lasci ato i n i nfusi one per 3 ore<br />

i n 2-3 li tri d’ acqua. Questo es tratto si versa ogni due gi orni con<br />

l’annaffiatoio sulle piante <strong>di</strong> cavolo , durante l’epoca <strong>di</strong> volo delle cavolaie.<br />

Decotto <strong>di</strong> menta<br />

Si usa come repellente per le formiche.<br />

Si prepara facendo bolli re 500 grammi <strong>di</strong> menta i n 5 li tri d’ acqua per<br />

circa mezz’ora, si lascia raffreddare e infine si filtra. Va spruzzato lungo<br />

i percorsi delle formiche e sulle superfici che si intende proteggere da<br />

questi insetti.<br />

Decotto <strong>di</strong> bucce <strong>di</strong> cipolla<br />

Si usa contro gli acari e le malatti e fungi ne come, ad es empi o, la<br />

peronos pora che può colpi re pomodori e patate i n peri o<strong>di</strong> molto pi ovosi. Si<br />

prepara con 25-50 grammi <strong>di</strong> bucce e foglie ver<strong>di</strong> lasciate in infusione per<br />

4-7 gi orni i n 1 li tro d’ acqua.<br />

34<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Ciclo Ossigeno – Etilene e mobilitazione dei nutrienti<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

7


4 - La trasformazi one del<br />

ferro libera solfati ed<br />

oli go-elementi abi tualmente<br />

legati ai cristalli ferrici<br />

nella soluzione del suolo.<br />

8<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

1 - La pianta essuda delle sostanze<br />

che intensificano l’attività microbica.<br />

2 - L’ atti vi tà mi crobi ca esauri sce l’ ossi geno,<br />

creando così i microsi ti anaerobi ci .<br />

3 - In assenza <strong>di</strong> ossigeno i cristalli<br />

ferri ci (ossi do) presenti nel suolo si<br />

rompono e il ferro passa alla forma<br />

ferrosa.<br />

5 - La forma ferrosa in soluzione:<br />

a. tira fuori gli elementi nutritivi<br />

legati all’argilla e alla materia<br />

organi ca, i n parti colare potassi o,<br />

magnesio, ammonio, e li rende<br />

<strong>di</strong>sponibili per le piante<br />

b. stimola la produzione <strong>di</strong> etilene che<br />

blocca l’ atti vi tà mi crobi ca<br />

4.4 Raccomandazioni e consigli<br />

Innanzi tutto occorr e ri cordare <strong>di</strong> non sra<strong>di</strong> care le pi ante al momento<br />

della raccol ta (salvo carote, ci polle, ...), neanche quelle spontanee (tranne<br />

ovvi amente quelle che si ri producono dalle pr opri e ra<strong>di</strong> ci come la<br />

grami gna) ma <strong>di</strong> lasci are i nvece che le ra<strong>di</strong> ci si decompongano<br />

naturalmente nel suolo è alla base dell’agricoltura sinergica.<br />

Se vengono appli cate l e i n<strong>di</strong> cazi oni ri portate nei capi toli precedenti e se i l<br />

terreno è equi li brato, le speci e colti vate nell’ <strong>orto</strong> si nergi co non ri sentono<br />

<strong>di</strong> rilevanti problemi <strong>di</strong> parassiti o malattie. Tuttavia è possibile aiutare le<br />

piante, soprattutto nei primi anni, con mezzi biologici. In letteratura sono<br />

riportati numerosi rime<strong>di</strong> per la <strong>di</strong>fesa delle piante con mezzi biologici. Di<br />

seguito sono descritti sinteticamente quelli più usati negli orti sinergici<br />

degli Autori <strong>di</strong> questo pi ccolo manuale.<br />

Cattura <strong>di</strong> lumache<br />

La pacci amatura favori sce la presenza delle lumache che, là dov e non sono<br />

controllate dai loro predatori naturali come il riccio e il rospo, possono<br />

<strong>di</strong> ventare molto num erose. In questi casi è possi bi le contenerne i l numero<br />

catturandole. Per catturarle è sufficiente collocare a terra delle assi <strong>di</strong><br />

legno o al tri manufatti che offrono alle lumache luoghi bui e umi <strong>di</strong> i n cui<br />

rifugiarsi durante il giorno.<br />

Allontanamento <strong>di</strong> arvicole, topolini e talpe<br />

Nei bancali possono inse<strong>di</strong>arsi arvicole e talpe che con i loro estesi<br />

sistemi <strong>di</strong> tane causano danni alle piante coltivate. Per allontanarle là dove<br />

sono scarsi o assenti gatti, musteli<strong>di</strong> e rapaci notturni, si possono mettere<br />

delle piccole bottiglie con il fondo infilato nelle entrate delle tane e nelle<br />

gallerie e con l’apertura rivolta verso l’alto. Il vento che entra nella<br />

botti gli a produce un rumore molesto che si propaga nelle tane. Buoni<br />

risultati si ottengono anche i nserendo nelle tane ci uffi <strong>di</strong> peli <strong>di</strong> cane.<br />

Macerato d’ortica<br />

Serve per rafforzare la resistenza delle piante e tenere lontani gli<br />

i nsetti .<br />

Si prepara mettendo a macerare i n 10 li tri d’ acqua un chilo <strong>di</strong> orti ca<br />

fresca che può essere sostituito da 200 grammi <strong>di</strong> ortica secca. Il<br />

macerato fermentato deve essere <strong>di</strong>luito in un rapp<strong>orto</strong> 1:10. Si può<br />

versare sul terreno , sopra le ra<strong>di</strong>ci oppure, molto <strong>di</strong>luito, sulle foglie.<br />

Dopo circa quattro giorni si può usare il macerato non ancora maturo, che<br />

sta ancora fermentando, <strong>di</strong>luito in un rapp<strong>orto</strong> <strong>di</strong> 1:50 per spruzzarlo sui<br />

germogli e sulle foglie per combattere afi<strong>di</strong> e ragni gialli.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

33


32<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Storno<br />

Torcicollo<br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Realizzazione <strong>di</strong> cumuli <strong>di</strong> pietre, rami e<br />

fogli e in aree ri parate e poco<br />

frequentate per fornire ambienti <strong>di</strong><br />

rifugio e svernamento per ricci, rospi,<br />

retti li come Lucertola murai ola,<br />

Lucertola campestr e, Ramarro e Bi acco.<br />

Gesti one <strong>di</strong> pi ccoli cumuli <strong>di</strong> sabbi a nel<br />

terreno o all’interno <strong>di</strong> vasi, esposti al<br />

sole e liberi dalla vegetazione, per<br />

l’incubazione delle uova <strong>di</strong> ramarri e<br />

lucertole.<br />

Creazi one <strong>di</strong> piccole pozze con<br />

vegetazi one acquati ca autoctona e pri ve<br />

<strong>di</strong> pesci , per la riproduzione <strong>di</strong> anfibi e<br />

<strong>di</strong> insetti predatori come le libellule.<br />

Si ricorda i nfi ne che eventuali<br />

recinzi oni dell’<strong>orto</strong> debbono avere<br />

magli e quanto pi ù possi bi le lar ghe<br />

(10x20 cm – 20x20 cm) e, soprattutto,<br />

essere tenute ad una al tezza <strong>di</strong> almeno<br />

15 cm da terra per permettere il<br />

passaggi o <strong>di</strong> ani mali a locomozi one<br />

terrestre quali il Riccio.<br />

6 - La soluzione ferrosa migra alla<br />

peri feri a dei si ti anaerobi ci e<br />

l’ossi geno si <strong>di</strong> ffonde nei microsi ti<br />

dall’esterno.<br />

7 - Il contatto con l’ ossi geno prov oca<br />

l’ ossi dazi one del ferro sotto forma<br />

ferri ca che tratti ene qui n<strong>di</strong> gli<br />

elementi non uti li zzati dalle pi ante.<br />

In assenza <strong>di</strong> ioni ferrosi:<br />

a. gli altri elementi nutritivi si legano<br />

nuovamente all’argilla e alla<br />

materia organica<br />

b. la produzi one <strong>di</strong> etilene<br />

s’i nterrompe e i l resto dell’ eti lene<br />

si <strong>di</strong> ffonde all’ esterno dei<br />

micrositi.<br />

8 - I mi cr organi smi<br />

riprendono la loro attività e<br />

i nutri menti sono<br />

preservati dal <strong>di</strong> lavamento.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

9


3. REALIZZARE UN ORTO SINERGICO<br />

3.1 Preparazione del terreno<br />

La pri ma operazi one per la creazi one <strong>di</strong> un <strong>orto</strong> si nergi co è la<br />

reali zzazi one <strong>di</strong> bancali (o ai uole ri alzate) con terreno scavato i n loco.<br />

Dopo questa preparazione il terreno non dovrà più essere lavorato.<br />

I bancali costituiscono un elemento fondamentale dell’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

poi ché ai utano ad aerare i l suolo compattato. Il terreno dei bancali non<br />

verrà mai più schiacciato e compattato poiché si utilizzeranno gli appositi<br />

passaggi per accedere ad essi.<br />

I bancali possono essere realizzati in forme e <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>verse;<br />

l'importante è poter arrivare al loro centro senza rischiare <strong>di</strong> calpestare<br />

il terreno del bancale; se si vuole utilizzare la fertilità spontanea del<br />

suolo è in<strong>di</strong>spensabile non compattarlo.<br />

La larghezza consi gli ata dei bancali è <strong>di</strong> 120 cm; per la lunghezza non ci<br />

10<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Conservazi one <strong>di</strong> alberi e arbusti vi ci ni all’ <strong>orto</strong> e reali zzazi one <strong>di</strong> nuove<br />

si epi e fi lari alberati , utilizzando specie autoctone, per creare ambienti <strong>di</strong><br />

ri fugi o, sosta e ali mentazi one per numerose speci e ani mali tra cui i nsetti<br />

predatori come Coccinella e Crisope, ragni, uccelli insettivori e ricci; per<br />

molte <strong>di</strong> queste speci e è i mportante che vi si a erba alta e fol ta alla base<br />

delle siepi.<br />

Ni<strong>di</strong> artificiali per uccelli<br />

Installazi one <strong>di</strong> ni <strong>di</strong> arti fi ci ali per<br />

uccelli e <strong>di</strong> rifugi (bat-box) per<br />

chi rotteri . La formazi one <strong>di</strong> pi ante<br />

ri cche <strong>di</strong> cavi tà ri chi ede tempo<br />

(decenni ) ed i nterventi mi rati <strong>di</strong><br />

gestione finalizzata alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />

delle pi ante pi ù mature. A questo<br />

proposi to è bene ri ba<strong>di</strong> re che la<br />

Bat-box in legno conservazi one dei “vecchi alberi ”<br />

dovrebbe comportare, ove possibile,<br />

la salvaguar<strong>di</strong>a delle sue principali<br />

caratteri sti che conseguenti all’ età<br />

quali rami secchi e spezzati e cavi tà<br />

si a nei gran<strong>di</strong> rami che nel tronco.<br />

Una vali da e speri mentata soluzi one<br />

alla generalizzata mancanza <strong>di</strong> cavità<br />

per gli uccelli è rappresentata<br />

dall’installazione <strong>di</strong> apposite cavità<br />

arti fi ci ali , o ni <strong>di</strong> arti fi ci ali , che<br />

poss ono es s er e defi ni te come<br />

oggetti <strong>di</strong> forma e materiali vari che<br />

simulano delle cavità naturali e che<br />

quin<strong>di</strong> possono essere utilizzati dagli<br />

uccelli per deporre le proprie uova e<br />

Bat-box in cemento -argilla<br />

proteggere la prole fino all’involo e<br />

per tr ascor rervi la notte,<br />

specialmente in inverno. Lo stesso vale per i Chirotteri per i quali è possibile<br />

acquistare o fabbricare vari tipi <strong>di</strong> rifugi (bat-box).<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

31


insettivori e gran parte dei rapaci notturni) necessi tano per la<br />

ni <strong>di</strong> fi cazi one <strong>di</strong> cavi tà create i n precedenza dai pi cchi o formatesi nel<br />

legno <strong>di</strong> alberi vetusti in seguito all’azione, spesso combinata, <strong>di</strong> insetti, <strong>di</strong><br />

agenti meteori ci (pi oggi a e vento), <strong>di</strong> potatur e e cons eguente lesi one e<br />

decomposizione del legno stesso. Solo poche specie tra quelle adattatesi a<br />

ni <strong>di</strong> fi care nelle cavi tà, sono state i n grado negli ulti mi secoli <strong>di</strong><br />

“coloni zzar e” le cavi tà arti fi ci ali create <strong>di</strong> rettamente o i n<strong>di</strong> rettamente<br />

dall’uomo con i suoi e<strong>di</strong>fici (muri, sottotetti etc.) e con vari tipi <strong>di</strong><br />

manufatti (lampioni stradali, cassette delle lettere, cataste <strong>di</strong> legna).<br />

Invece per la maggior parte degli uccelli insettivori la fonte primaria <strong>di</strong><br />

si ti adatti per la ni <strong>di</strong> fi cazi one conti nua ad esser e gli alberi con cavi tà.<br />

Rospo smeral<strong>di</strong>no<br />

foto A. Serra<br />

30<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Lucertola muraiola<br />

foto A. Serra<br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Anche alcune speci e <strong>di</strong> anfi bi come<br />

Rospo comune e Rospo smeral<strong>di</strong>no<br />

sono formidabili <strong>di</strong>voratori <strong>di</strong><br />

lumache ed altri invertebrati che<br />

catturano <strong>di</strong> notte. Purtroppo queste<br />

speci e come la maggi or parte degli<br />

altri anfibi sono in forte rarefazione.<br />

Lo Stesso avvi ene anche per alcune<br />

specie <strong>di</strong> rettili come Ramarro,<br />

Lucertola campestre e Lucertola<br />

muraiola che si ali mentano <strong>di</strong> i nsetti<br />

durante le or e <strong>di</strong> urne e per i l Biacco,<br />

serpente che cacci a topi , arvi cole e<br />

ratti.Tra gli invertebrati numerose<br />

specie <strong>di</strong> ragni e <strong>di</strong> insetti predatori<br />

sono <strong>di</strong>venuti molto rari a causa della<br />

sempli ficazione ecologica degli<br />

ambienti agricoli e dell’uso <strong>di</strong><br />

pestici<strong>di</strong>.<br />

Ecco cosa si può fare per favorire la presenza delle suddette specie<br />

nell’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong> e nelle sue vicinanze<br />

sono limiti ma è consigliabile realizzare dei passaggi ogni 4 – 8 metri;<br />

l’altezza dei bancali va da 10 a 50 cm ma quella ottimale è <strong>di</strong> 30-40. La<br />

larghezza consi gli ata dei passaggi tra un bancale e l’ altro è <strong>di</strong> 50-60 cm,<br />

in modo da poter passare con una carriola.<br />

La forma dei bancali può essere retti li nea, curva o a mandala purché si<br />

rispettino i rapporti tra larghezza e altezza dei bancali.<br />

Dimensioni ottimali<br />

Di mensi oni mi ni me<br />

Dimensioni massime<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

11


Se infatti sono troppo stretti, si accentuano gli sbalzi climatici, si ha<br />

meno spazio a <strong>di</strong>sposizione e occorrono più passaggi del necessario. La<br />

realizzazione <strong>di</strong> bancali rettilinei risulta in genere più funzionale durante<br />

la gestione e il loro orientamento deve essere fissato tenendo conto della<br />

pendenza del terreno e in modo da non ostacolare lo scorrimento<br />

superficiale delle acque meteoriche.<br />

Il bancal e si prepara con i l terreno del posto e, nel caso in cui questo sia<br />

povero <strong>di</strong> sostanza organica, si<br />

può aggi ungere compos t o letam e<br />

molto decomposto nello strato<br />

superficiale, compensando così la<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fertilità dovuta alla<br />

lavorazione.<br />

Su grande scala i bancali possono<br />

essere r eali zzati anche con gli<br />

aratri ma la lavorazi one a mano<br />

con vanghe e ba<strong>di</strong>li è quella più<br />

appropri ata ed è comunque<br />

in<strong>di</strong>spensabile per la rifinitura.<br />

Per sagomare lo strato superficiale, costituito da terra il più possibile<br />

fi ne, è oppor tuno usar e un rastrello<br />

Per muovere pi ù faci lmente la terra dei passaggi è consi gli abi le<br />

effettuare un’aratura (per l’ultima volta) a 20-30 cm <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />

Nell’anno successivo alla sua realizzazione vi sarà un abbassamento<br />

“fisiologico” dell’altezza del bancale a seconda delle <strong>di</strong>mensioni delle zolle<br />

e del tipo <strong>di</strong> terreno con cui è stato realizzato.<br />

Se l’ <strong>orto</strong> vi ene reali zzato su una super fi ci e che era precedentemente<br />

i ncolta o un or to bi ologi co si può procedere subi to alla semi na e al<br />

trapianto <strong>di</strong> piante commestibili.<br />

Qualora invece la superficie interessata fosse precedentemente un<br />

campo trattato con prodotti chimici, prima <strong>di</strong> procedere alla coltivazione<br />

<strong>di</strong> piante commestibili, occorre compiere una o più coltivazioni <strong>di</strong> piante,<br />

come senape, ci cori a, tri fogli o, che metaboli zzeranno i resi dui tossi ci<br />

12<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

I Chirotteri, detti anche pipistrelli, sono gli unici mammiferi volanti. Sono<br />

molto longevi (vivono oltre 10-30 anni ), le loro popolazioni sono in forte<br />

calo e sono protetti da un gran numero <strong>di</strong> norme nazi onali e i nternazi onali<br />

Tutte le specie si nutrono ogni notte <strong>di</strong> un grande numero <strong>di</strong> insetti<br />

generalmente <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni (un solo pipistrello può catturare<br />

alcune migliaia <strong>di</strong> insetti ogni notte!). L’importanza sotto il profilo<br />

ecologi co e conservazi oni sti co dei chi rotteri sfugge alla maggi or parte<br />

delle persone che su questi ani mali notturni proi etta ancora ances trali<br />

paure e becere credenze e superstizioni. Per favorire la presenza dei<br />

chi rotteri occorre che vi si ano ni cchi e, fessure e cavi tà che questi ani mali<br />

possono utilizzare per il rifugio e la sosta durante il giorno. La mancanza<br />

<strong>di</strong> ques te con<strong>di</strong> zi oni rappresenta attualmente, i nsi eme all’ uso <strong>di</strong><br />

i nsetti ci <strong>di</strong> , il pri nci pale fattore li mi tante la pr esenza dei chi rotteri nel<br />

nostro territorio.<br />

Per molti Uccelli, soprattutto<br />

Cinciallegra<br />

quelli i nsetti vori e quelli che si<br />

nutrono <strong>di</strong> topi , ratti e arvi cole e<br />

pertanto uti li per l’ agri coltura, la<br />

fonte pri mari a <strong>di</strong> si ti adatti per la<br />

ni <strong>di</strong> fi cazi one è costi tui ta da al beri<br />

con cavità: in un solo grande albero<br />

si possono trovare <strong>di</strong>verse specie<br />

<strong>di</strong> uccelli che si ri producono e vi<br />

trovano ri fugi o. La presenza <strong>di</strong><br />

cavi tà<br />

gran<strong>di</strong> e pi ccoli negli alberi è qui n<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

fondamentale importanza per il<br />

mantenimento della bio<strong>di</strong>versità. Molti<br />

credono che pressoché tutti gli uccelli<br />

costruiscano il loro nido alla biforcazione <strong>di</strong><br />

un ramo <strong>di</strong> un al bero, i n una si epe fi tta, a<br />

terra, i n un argi ne o sopra la sporgenza <strong>di</strong><br />

una parete rocciosa. Ma ciò non è vero e,<br />

anzi, la maggior parte delle specie<br />

ecol ogi cam ente pi ù esi genti (ucce lli<br />

Civetta<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

29


4.3 Con l’aiuto degli animali<br />

Il pri nci pi o “vi vere senza <strong>di</strong> strugger e” (ve<strong>di</strong> cap. 2) non prevede l’ uti li zzo<br />

<strong>di</strong> sostanze chimiche <strong>di</strong> sintesi quali erbici<strong>di</strong> e pestici<strong>di</strong> che causano<br />

squilibri nelle comunità animali e vegetali. Pertanto, per il controllo degli<br />

animali molesti per l’uomo e per le colture si attuano strategie <strong>di</strong> controllo<br />

naturale tra cui quelle <strong>di</strong> creazi one e cons ervazi one <strong>di</strong> con<strong>di</strong> zi oni<br />

ambientali favorevoli per le specie animali che effettuano un controllo<br />

naturale delle cosiddette specie dannose.<br />

Il Riccio è un piccolo mammifero, attivo dal crepuscolo all’alba, che si<br />

alimenta pri nci palmente <strong>di</strong> i nvertebrati tra cui lumache, bruchi e altre<br />

larve <strong>di</strong> i nsetti , coleotteri che ri cerca tra la vegetazi one er bacea. La<br />

specie risente molto negativamente dell’uso <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> in agricoltura,<br />

delle collisioni con veicoli lungo le strade e della scarsità <strong>di</strong> ambienti<br />

i donei al ri fugi o e alla ri produzi one (es: zone con densa v egetazi one<br />

erbacea, ramagli e e fogli e).<br />

28<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

Riccio - foto A. Serra<br />

contenuti dal terreno e, <strong>di</strong> sgregandosi , forni ranno un app<strong>orto</strong> <strong>di</strong> sostanza<br />

organi ca al terreno accelerandone così l’ evoluzi one. Quando gi ungeranno al<br />

termine del loro ciclo, le piante coltivate devono essere recise alla base,<br />

lasciando morire le ra<strong>di</strong>ci nel terreno e la parte aerea su <strong>di</strong> esso.<br />

In terreni fortemente compattati (ex pascoli intensivi) o <strong>di</strong>ffusamente<br />

coloni zzati da rovi, car<strong>di</strong> o pi ante <strong>di</strong> ffi ci li da sra<strong>di</strong> care come la cannucci a<br />

<strong>di</strong> palude, è necessario un notevole lavoro <strong>di</strong> scasso e rimozione delle<br />

ra<strong>di</strong> ci prima <strong>di</strong> proceder e alla lavorazi one super fi ci ale.<br />

Nel caso in cui sia necessario sra<strong>di</strong>care alberi o arbusti per realizzare<br />

l’<strong>orto</strong>, le ra<strong>di</strong>ci possono essere lasciate in terra, così come pure i ceppi se<br />

non si riesce a toglierli; le ra<strong>di</strong>ci devono invece essere tolte nel caso <strong>di</strong><br />

eucali pti e coni fere.<br />

In terr eni fortem ente s fruttati e/o erosi , dove la terra è scarsa e non è<br />

possibile recuperare la quantità necessaria alla realizzazione dei bancali,<br />

è evidente che si dovrà ricorrere ad un app<strong>orto</strong> dall’esterno <strong>di</strong> terra e <strong>di</strong><br />

compost o letam e gi à decompos to. Nel pri mo anno è consi gli abi le colti vare<br />

piante non commestibili che accelerano l‘evoluzione del terreno o piante<br />

poco esi genti come ci cori a e bi etola.<br />

Se la superficie scelta è soggetta a ristagni d’acqua è opportuno piantare<br />

nelle vi ci nanze sali ci , ontani ed al tre speci e che hanno un effetto<br />

drenante.<br />

Se non sono gi à presenti alberi e arbusti attorno all’ <strong>orto</strong>, è oppor tuno<br />

reali zzare una si epe tagli avento con speci e autoctone adatte al cli ma e al<br />

terreno della zona.<br />

L’ <strong>orto</strong> si nergi co può essere reali zzato i n ogni peri odo dell’ anno ma la<br />

pri mavera e l’ autunno sono preferi bi li.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

13


3.2 Irrigazione<br />

Nell’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong> il metodo migliore <strong>di</strong> irrigazione è il sistema goccia a<br />

gocci a usando tubi <strong>di</strong> polieti lene da 12 a 16 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong> ametro, fi ssati<br />

permanentemente al suolo con fi lo <strong>di</strong> ferro grosso pi egato ad U, sotto lo<br />

strato <strong>di</strong> pacci amatura, sulla sommi tà del bancale. Nei tubi si fanno buchi<br />

<strong>di</strong> 1,5 - 2 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong> ametro ogni 20-30 cm, con una pi nza foratubi o con un<br />

chiodo fissato su un legno e arroventato sulla fiamma <strong>di</strong> una candela.<br />

Il sistema goccia a goccia consente <strong>di</strong> risparmiare acqua ed evitare i<br />

problemi conseguenti alla bagnatura della parte aerea delle piante.<br />

Nel caso <strong>di</strong> tubi molto lunghi e/o i n orti estesi oltre 100 m 2 è consigliabile<br />

inserire nei fori appositi gocciolatori che garantiscono una <strong>di</strong>stribuzione<br />

dell’acqua più uniforme. Esistono gocciolatori <strong>di</strong> varie portate (2-4-8 litri/<br />

ora) da scegliere in relazione alle <strong>di</strong>mensioni dell’<strong>orto</strong> e alla portata idrica<br />

<strong>di</strong>sponibile. A monte del sistema <strong>di</strong> irrigazione è opportuno collocare un<br />

filtro per prevenire l’ostruzione dei fori, soprattutto se l’acqua contiene<br />

impurità e se<strong>di</strong>menti. Il filtro è particolarmente necessario se si<br />

14<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

cipolla<br />

fava<br />

fagiolo<br />

finocchio<br />

fragola<br />

girasole<br />

insalata<br />

lattuga<br />

mais<br />

melanzana<br />

consociazione favorevole<br />

consociazione sfavorevole<br />

melone<br />

menta<br />

patata<br />

pisello<br />

pomodoro<br />

porro<br />

prezzemolo<br />

rafano<br />

rape<br />

ravanello<br />

santoreggia<br />

scalogno<br />

sedano<br />

spinacio<br />

zucca<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

zucchina<br />

27


4.2 Consociazioni<br />

E’ ampi amente <strong>di</strong> mostrato che, ol tre<br />

alla successione delle piante, ha<br />

un’i nfluenza notevol e la loro vi ci nanza.<br />

Sembra che ci ò succeda per mezzo <strong>di</strong><br />

sostanze secrete dalle loro ra<strong>di</strong>ci o <strong>di</strong><br />

sostanze odorose.<br />

La consoci azi one tra pi ante è uti le per:<br />

- occupare meglio lo spazio sia in<br />

profon<strong>di</strong> tà (gra zi e a si stemi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong> ci<br />

complementari ) si a i n altezza o<br />

orizzontalmente. (es.: spinacio con<br />

altre ver dure); per s fruttar e megli o<br />

lo spazio si possono consociare<br />

speci e a ci clo brev e e s peci e a ci clo<br />

lungo (es.: ravanello con carota,<br />

cavolo con lattuga); i l terreno vi ene<br />

così utilizzato al meglio e risulta<br />

dunque pi ù produtti vo, megli o<br />

coper to e m eno soggetto all’i nvasi one<br />

<strong>di</strong> erbe s pontanee;<br />

- utilizzare al meglio l’azoto<br />

atmosferico fissato dalle specie<br />

legumi nose che vi ene li berato nel<br />

terreno man mano che si<br />

decompongono le loro ra<strong>di</strong>ci (es.:<br />

mai s con fagi olo);<br />

- sfruttar e l’ effetto protetti vo nei<br />

confronti delle malattie o repulsivo<br />

nei confronti degli insetti fitofagi<br />

per certe specie. (es.: rafani con<br />

nocci olo, carota con porro o ci polla).<br />

26<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

aglio<br />

aneto<br />

basilico<br />

bietola<br />

borragine<br />

camomilla<br />

carota<br />

cavoli<br />

cetriolo<br />

cicoria<br />

cipolla<br />

fava<br />

fagiolo<br />

finocchio<br />

fragola<br />

girasole<br />

insalata<br />

lattuga<br />

mais<br />

melanzana<br />

melone<br />

menta<br />

patata<br />

pisello<br />

pomodoro<br />

porro<br />

prezzemolo<br />

rafano<br />

rape<br />

ravanello<br />

santoreggia<br />

scalogno<br />

sedano<br />

spinacio<br />

zucca<br />

zucchina<br />

aglio<br />

aneto<br />

basilico<br />

bietola<br />

borragine<br />

camomilla<br />

carota<br />

cavoli<br />

cetriolo<br />

cicoria<br />

installano i gocciolatori. Il filtro può non essere necessario se si usa un<br />

serbatoi o i n cui l’ acqua può decantar e e assumere la temperatura<br />

dell’ambiente.<br />

Per la definizione delle caratteristiche dell’impianto <strong>di</strong> irrigazione in<br />

relazione alla portata dell’acqua, alla superficie dell’<strong>orto</strong> e ai <strong>di</strong>slivelli<br />

presenti è bene consultare un esper to.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

15


3.3 Pacciamatura<br />

La pacci amatura dei bancali costi tui sce uno degli elementi fondam entali<br />

dell’ <strong>orto</strong> si nergi co.<br />

La pacci amatura è un sosti tuto ar ti fi ci ale del manto <strong>di</strong> fogli e ed er be che<br />

copre i terreni allo stato naturale ed ha la funzione <strong>di</strong>:<br />

- proteggere i l suolo dal compattamento e dal <strong>di</strong> lavamento per opera<br />

della pi oggi a e del vento (o <strong>di</strong> un’i rri gazi one non i donea) e dall’azi one<br />

eccessiva del sole,<br />

- ridurre la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà permettendo <strong>di</strong> risparmiare<br />

sull’irrigazione,<br />

- facilitare la colonizzazione e lo sviluppo <strong>di</strong> lombrichi, della microfauna<br />

in generale e <strong>di</strong> microrganismi nello strato superficiale del terreno,<br />

- proteggere dal gelo le poche speci e d’ ortaggi che sopravvi vono al<br />

freddo,<br />

- controllare la <strong>di</strong> ffusi one <strong>di</strong> speci e i ndesi dera te.<br />

16<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

luglio agosto settemb re ottobre novembre <strong>di</strong>cembre<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

25


24<br />

Tabella 1 luna gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno<br />

aglio<br />

anguria<br />

basilico<br />

(<br />

bietola (<br />

carota (<br />

cavolfiore (<br />

cavolo broccolo (<br />

cavolo cappuccio (<br />

cavolo verza<br />

cetriolo<br />

(<br />

cicoria (<br />

cipolla<br />

fava<br />

fagiolo<br />

(<br />

finocchio (<br />

insalata (<br />

lattuga<br />

melanzana<br />

melone<br />

peperone<br />

pisello<br />

pomodoro<br />

(<br />

porro<br />

prezzemolo<br />

(<br />

ra<strong>di</strong>cchio (<br />

rape (<br />

ravanello (<br />

sedano (<br />

spinacio<br />

zucca<br />

zucchina<br />

(<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Luna ca lante<br />

Luna cr escente<br />

Semina in con<strong>di</strong>zioni protette<br />

Semina all’aperto<br />

Trapianto all’aperto<br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

In pri mavera occorre “apri re” la pacci amatura soltanto negli spazi dove si<br />

procederà alla semi na o ai trapi anti e ci ò si farà uno o due gi orni pri ma, i n<br />

modo che il suolo possa scaldarsi e usufruire dei raggi del sole.<br />

Successi vamente la pacci amatura sarà tenuta rada e ben ari eggi ata<br />

fi nché le pi anti ne non saranno cresci ute.Solo quando i l calore esti vo avrà<br />

scaldato il terreno, si intensificherà la pacciamatura con un buono strato<br />

che lo proteggerà dal sole cocente, dall’evaporazione e dalla siccità.<br />

In autunno il processo <strong>di</strong> degrado della pacciamatura accelera ed essa si<br />

integrerà nel terreno costituendo un compost <strong>di</strong> superficie. Nel<br />

frattempo i resi dui aerei delle pi ante non raccol ti , andranno ad aumentare<br />

i l manto pacci amante per l’ i nverno.<br />

La pacci amatura deve essere bi odegradabi le poi ché degradandosi si<br />

trasforma in compost. La cellulosa della paglia (da coltivazione biologica) è<br />

eccellente perché permette lo svi luppo <strong>di</strong> mi celi e <strong>di</strong> batteri benefi ci per<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

17


la coltivazione degli ortaggi. Ma sono anche utilizzabili altri materiali quali<br />

foglie (escludendo gli aghi delle conifere), residui vegetali <strong>di</strong> altre piante<br />

erbacee (senza semi ), resi dui <strong>di</strong> potatura tri turati , lana <strong>di</strong> pecora,<br />

segatura, cartone per alimenti, ...<br />

Anche i passaggi , vanno coper ti con la pacci amatura per evi tare ai bancali<br />

<strong>di</strong> perdere umi <strong>di</strong> tà dalle sponde. Inoltr e se lo strato <strong>di</strong> pacci amatura nei<br />

passaggi è spesso non crescono piante spontanee e si evita<br />

l’imbrattamento delle cal zature i n ogni stagi one.<br />

In si ti e peri o<strong>di</strong> parti colarmente ventosi è opportuno bagnare la pagli a<br />

appena messa per i mpe<strong>di</strong> re che voli vi a.<br />

18<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

l’ Itali a settentri onale che ogni orti coltore deve affi nare i n relazi one al<br />

clima della propria zona e sulla base delle in<strong>di</strong>cazioni fornite da altri<br />

orticoltori locali e/o delle con<strong>di</strong>zioni rilevate personalmente nel corso<br />

degli anni, magari re<strong>di</strong> gendo un propri o calendari o.<br />

Temperature minime del terreno per la germinazione degli ortaggi più<br />

utilizzati nell’<strong>orto</strong>:<br />

A parti re da 5°C:carota, cavolo ci nese, pi selli .<br />

A parti re da 7°C: fava, broccoli .<br />

A partire da 10°C: bietole, sedano, cipolla, erba cipollina, cipollotti,<br />

cavoletti <strong>di</strong> Bruxelles, cavolfiori, lattughe, prezzemolo, porri.<br />

A partire da 13°C:crescione, carciofi, ravanelli.<br />

A partire da 15°C: cavoli, spinaci, dente <strong>di</strong> leone, patate, rafano.<br />

A parti re da 16°C: ci cori a, fragole,<br />

A partire da 17°C: car<strong>di</strong>, zucchine.<br />

A parti re da 20°C: peperoni , zucche, fagi oli , peperonci no, cetri olo,<br />

gi rasole.<br />

A partire da 25°C: melanzana, meloni, mais, pomodori.<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

23


per le loro caratteristiche chimico-biologiche.<br />

Le pi ante aromati che come salvi a, rosmari no, santoreggi a, lavanda, ti mo,<br />

ori gano, si possono collocare alle estremi tà dei bancali mentr e le pi ante<br />

ornamentali con fi ori si possono mettere ovunque. In parti colare alcune<br />

speci e come tagete e nas tur zi o, oltre ad attrarre i nsetti benefi ci ,<br />

svolgono una funzi one anti batteri ca e allontanano nemato<strong>di</strong> , formi che ed<br />

altri parassi ti . Inoltre, la presenza <strong>di</strong> fi ori rende l’ <strong>orto</strong> pi ù pi acevole,<br />

colorato e profumato.<br />

Anche le speci e spontanee, spesso chi amate er bacce, contri bui scono ad<br />

assi curare una coper tura costante dei bancali i n ogni peri odo dell’ anno e<br />

sono da ri muovere (a mano e generalmente senza sra<strong>di</strong> carle<br />

completamente) e s fol ti re solo quando soffocano le speci e da noi<br />

semi nate o trapi antate. Peral tro alcune erbe spontanee non sono<br />

aggressi ve-i nfestanti , oppur e sono me<strong>di</strong> ci nali o commesti bi li (senape,<br />

portulaca, pari etari a) e qui n<strong>di</strong> non vanno assolutamente danneggi ate ma<br />

utilizzate ed al massimo sfoltite in modo mirato.<br />

Carote, i nsalate, ra<strong>di</strong> cchi , ci cori e, bi etole vanno collocate lungo le sponde<br />

dei bancali; leguminose, pomodori, basilico, zucchine, zucche, melanzane<br />

vanno collocate preferi bi lmente nella parte pi ana dei bancali . Le patate<br />

possono essere messe ovunque.<br />

E’ consi gli abi le e <strong>di</strong> vertente progettare l’ <strong>orto</strong> ogni anno facendo un grande<br />

<strong>di</strong> segno che lo rappr esenti con le semi ne e i trapi anti e tenendo conto<br />

delle consoci azi oni , delle propri e necessi tà e preferenze, dell’ esposi zi one<br />

etc.<br />

E’ i mportante al ternare nel tem po pi ante che non lasci ano ra<strong>di</strong> ci (perché<br />

si raccolgono) con altre che lasci ano dopo la raccolta una bi omassa<br />

sotterranea.<br />

Le i nsalate vanno tagli ate sopra il colletto mentre per ci cori e e bi etole si<br />

possono raccogli ere solo le fogli e esterne i n modo che la pi anta possa<br />

conti nuare a vegetare e, se la temperatura e la vari età lo permettono,<br />

tornare a crescer e o, sempli cemente, andare a seme.<br />

A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto succede negli altri orti, in un <strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong> le<br />

pi ante per enni convi vono con le pi ante stagi onali e lo stesso ortaggi o può<br />

essere pr esente contem poraneamente a <strong>di</strong> versi sta<strong>di</strong> , persi no decompos to<br />

a nutri re uno stesso es emplare i n fi ore.<br />

Nella Tabella 1 sono riportati i tempi <strong>di</strong> semina e <strong>di</strong> trapianto delle varie<br />

piante in riferimento ai cicli lunari. Si tratta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> massima per<br />

22<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

3.4 Tutori permanenti<br />

Nell’ <strong>orto</strong> si nergi co è previsto l’ uso <strong>di</strong> tutori permanenti per le pi ante<br />

costituiti da ton<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> ferro rit<strong>orto</strong> (da e<strong>di</strong>lizia) del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 10-12<br />

milli metri e lunghi 6 metri . Non vi sono altri ti pi <strong>di</strong> tutori altrettanto<br />

resistenti alla pioggia e alle tempeste <strong>di</strong> vento.<br />

I tutori permanenti si i nstallano quando è termi nata la preparazi one dei<br />

bancali e dell’impianto <strong>di</strong> irrigazione, prima <strong>di</strong> iniziare la coltivazione,<br />

confi ccando i ton<strong>di</strong> ni nel terreno ai lati dei bancali i n modo da formare<br />

degli archi.<br />

L’ altezza degli archi , che <strong>di</strong> pende dalla <strong>di</strong> stanza tra i punti i n cui vengono<br />

conficcati i ton<strong>di</strong>ni, dovrebbe essere <strong>di</strong> circa 2 metri dal piano <strong>di</strong><br />

passaggio. I punti dove i ton<strong>di</strong>ni si incrociano tra loro si legano con un filo<br />

<strong>di</strong> ferro per bloccarli.<br />

Sempre con un filo <strong>di</strong> ferro molto resistente si uniscono poi tutti gli<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

19


archi, da cuspide a cuspide, a partire dal primo incrocio, e a <strong>di</strong>verse<br />

altezze, parallelamente ai passaggi in modo da fornire superfici <strong>di</strong><br />

supp<strong>orto</strong> per le specie rampicanti, una guida per i pomodori, un sostegno<br />

per le pi ante con mol to fogli ame, facendo così entrare ari a e luce tra le<br />

pi ante, e per contenere le speci e ad elevato svi luppo i n altezza i mpedendo<br />

che ingombrino i passaggi.<br />

I pomodori e le altre pi ante possono esser e fi ssati ai tutori e ai fili<br />

metallici che li collegano possibilmente con cor<strong>di</strong>celle in materiale<br />

bi odegradabi le (canapa, si sal…). Le cor<strong>di</strong> celle possono anche essere<br />

lasci ate appese i n modo da servi re da gui da ai pomodori e alle pi ante<br />

rampicanti nella loro crescita.<br />

20<br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

4. GESTIRE UN ORTO SINERGICO<br />

4.1 Semine e trapianti<br />

Nell’ <strong>orto</strong> si nergi co è i mportante programmare bene semine e trapianti<br />

per assicurare una copertura costante dei bancali in ogni periodo<br />

dell’anno con piante per l’alimentazione, aromatiche, ornamentali e<br />

officinali.<br />

La presenza contem poranea <strong>di</strong> pi ante <strong>di</strong> vari e fami gli e nello stesso<br />

bancale garantisce che non si corra il pericolo <strong>di</strong> infezioni e infestazioni<br />

come nelle monocolture. Per avere la sinergia ottimale dovranno essere<br />

presenti pi ante appar tenenti ad almeno tre fami gli e <strong>di</strong> verse tra cui :<br />

- almeno una Leguminosa (fagioli, fave, fagiolini, piselli, ceci, lenticchie);<br />

le leguminose, grazie ad un batterio che cresce nelle loro ra<strong>di</strong>ci, hanno<br />

la capaci tà <strong>di</strong> fi ssare l' azoto atmos feri co nel suolo (pri nci pale<br />

nutri mento <strong>di</strong> tutte le pi ante).<br />

- almeno una Liliacea (aglio, cipolla, porro, scalogno) nelle fasce<br />

perimetrali dei bancali; le liliacee tengono lontani i batteri e i nemato<strong>di</strong><br />

L’<strong>orto</strong> <strong>sinergico</strong><br />

Coltivare in armonia con la natura<br />

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