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Giuseppe Di Gregorio UNIVERSITA' CATANIA CAPRI 2011x

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L’ORECCHIO DI DIONISIO<br />

Dal rilievo la conferma di una leggenda<br />

<strong>Giuseppe</strong> DI GREGORIO,<br />

Facoltà di Ingegneria, Università degli studi di Catania, Italia<br />

gdigre@dau.unict.it<br />

1. Abstract<br />

L’Orecchio di <strong>Di</strong>onisio in Siracusa, deve il suo nome a Michelangelo di Caravaggio che, visitando la città nel<br />

1608, lo paragonò ad un padiglione auricolare, dando forza alla leggenda secondo la quale il tiranno <strong>Di</strong>onisio<br />

(IV secolo a.C.) da questa grotta ascoltava tramite un'apertura posta in sommità, le voci dei prigionieri e per<br />

scoprire congiure ordite nei suoi confronti. La leggenda è anche riportata nel romanzo “La settima lettera”,<br />

dove il tiranno <strong>Di</strong>onisio fa visitare a Platone il cunicolo. Si tratta di una grotta imbutiforme scavata nel<br />

calcare, su un fianco della Latomia del Paradiso, nei pressi del monte Temenite nella zona dell’antica<br />

necropoli, la troviamo nel documento ICOMOS, che la annovera nei beni del patrimonio dell’umanità<br />

(UNESCO). <strong>Di</strong> essa scrisse nel 1788 Vivant Dominique Denont nel suo <strong>Di</strong>ario di un viaggio in Sicilia, mentre<br />

a Claude-Louis Chatelet si deve un disegno all’acquaforte, e infine Jean Houel nel suo viaggio in Sicilia ne fa<br />

un’attenta descrizione e ci consegna un disegno. Platone, Caravaggio, Houel, Denont, Chatelet: sulla via di<br />

questi viaggiatori, mercanti di un sapere consegnato con segni e disegni ai posteri, prende spunto<br />

l’occasione di una ricerca per lo studio e il rilievo di questo spazio creato dall’uomo. Si intende fornire i primi<br />

risultati di questo studio e della sua impostazione metodologica, affrontato nella parte del rilievo tramite laser<br />

scanner 3D. Il rilievo e i dati metrici elaborati hanno consentito di sviluppare successivamente uno studio<br />

multidisciplinare con il settore dell’acustica afferente la disciplina della Fisica Tecnica che ha confermato le<br />

ipotesi acustiche e quindi la leggenda.<br />

Figura 1 - Veduta di una delle antiche Latomie o cave di Siracusa che<br />

costituiscono il giardino dei Cappuccini. Incisione all’acquaforte, disegno<br />

di Claude-Louis Chatelet inciso da Jacques-Joseph Coiny, cm 21,5x35,5.<br />

2. La Leggenda e i documenti<br />

L’orecchio di <strong>Di</strong>onisio è una grotta<br />

imbutiforme scavata nel calcare, su un<br />

fianco della Latomia del Paradiso. L’intero<br />

sistema della Latomia si sviluppa nei<br />

pressi del monte Temenite nella zona<br />

dell’antica necropoli presente nel parco<br />

archeologico di Siracusa. A poca distanza,<br />

e completamente scavato nella roccia,<br />

troviamo il famoso teatro Greco, tra i più<br />

grandi e celebri che la civiltà del mondo<br />

classico conosca. La sua realizzazione fu<br />

resa possibile sfruttando un’ansa naturale<br />

della stessa balza del pianoro<br />

siracusano che si affaccia sul mare. La<br />

leggenda vuole che il tiranno <strong>Di</strong>onisio (IV<br />

secolo a.C.) da questa grotta ascoltava<br />

tramite un'apertura posta in sommità, le<br />

voci dei prigionieri per scoprire le congiure<br />

ordite nei suoi confronti. La leggenda è<br />

anche riportata nel romanzo “La settima<br />

lettera”, dove il tiranno <strong>Di</strong>onisio fa visitare<br />

a Platone il cunicolo.<br />

Dell’Orecchio di <strong>Di</strong>onisio, ma più in generale di tutto il sistema della Latomia, non è nota la<br />

datazione. Dal punto di vista geometrico l’Orecchio di <strong>Di</strong>onisio ha una base irregolare con uno sviluppo in<br />

lunghezza pari a circa 65 metri, la larghezza massima è di circa 11 metri e l’altezza varia dai 20 ai 35 metri.<br />

Va evidenziato che l’altezza va diminuendo procedendo verso l’interno probabilmente perché coloro che<br />

scavarono furono condizionati dalla presenza e quindi dall’andamento di un antico acquedotto.


Si può ritenere che la forma ad “S” della grotta sia<br />

scaturita dalla circostanza che lo scavo probabilmente<br />

iniziò dall'alto e andò sempre più allargandosi in<br />

profondità, avendo rinvenuto un'ottima qualità di roccia. A<br />

prova di ciò sulle pareti sono ancora visibili le tracce degli<br />

strumenti di lavoro dei cavatori e in direzione orizzontale, i<br />

piani di stacco dei blocchi estratti. A conclusione della<br />

grotta, a circa 30 metri di altezza, si trova un cunicolo,<br />

avente un profilo trapezoidale, di circa 10 metri di<br />

lunghezza e 2,0 metri di altezza che si<br />

affaccia nella parte alta del Teatro Greco di Siracusa. È da<br />

questa cavità che secondo la leggenda, il tiranno <strong>Di</strong>onisio<br />

ascoltava le voci dei prigionieri amplificate dall’eco.<br />

La conformazione vagamente simile ad un<br />

padiglione auricolare e le caratteristiche acustiche,<br />

indussero Michelangelo di Caravaggio, che visitò Siracusa<br />

nel 1608 in compagnia dello storico siracusano Vincenzo<br />

Mirabella, a denominarla Orecchio di <strong>Di</strong>onigi, dando così<br />

forza alla leggenda. Inoltre si vuole che uno dei quadri di<br />

Caravaggio, la decapitazione di Santa Lucia, sia<br />

ambientato all’interno dell’orecchio di <strong>Di</strong>onisio. Il dipinto<br />

assume particolare significato se si pensa che Santa Lucia<br />

è la patrona di Siracusa.<br />

Jean Houel nel suo volume “Viaggio in Sicilia”,<br />

diario del viaggio avvenuto tra il 1776 e il 1880, ne fa<br />

Figura 2 – L’orecchio di <strong>Di</strong>onisio, l’ingresso.<br />

un’attenta descrizione con particolare attenzione alle<br />

caratteristiche acustiche, e ce ne consegna un disegno.<br />

Alcuni anni dopo un altro viaggiatore Vivant Dominique Denont lo inserisce nel suo itinerario, e ce ne lascia<br />

una descrizione nel suo “<strong>Di</strong>ario di un viaggio in Sicilia” pubblicato nel 1788. Mentre a Claude-Louis Chatelet<br />

si deve un disegno con incisione all’acquaforte.<br />

In tempi più recenti Wallace Clement Sabine nel suo libro “Collected papers on acoustics” del 1923<br />

parla dell’Orecchio di <strong>Di</strong>onisio in rapporto alla famosa cattedrale di<br />

St. Paul a Londra, e ne fa una descrizione molto precisa<br />

sia delle caratteristiche geometriche che delle proprietà<br />

acustiche, rifacendosi alla legenda del tiranno <strong>Di</strong>onisio.<br />

Sabine parla dell’eccessiva riverberazione della grotta e<br />

delle differenze che ci sono rispetto alla tipologia della<br />

“galleria”. Quest’ultima è totalmente concava mentre la<br />

grotta è in parte convessa ed è proprio questa<br />

conformazione che gli conferisce le sue proprietà<br />

acustiche.<br />

La latomia del Paradiso (appartenente al Parco<br />

Archeologico della Neapolis, di cui fanno parte anche il<br />

Teatro Greco, l’Anfiteatro Romano, l’Ara di Ierone, ecc) è<br />

presente nell’elenco del documento Icomos che la<br />

annovera tra gli elementi del “patrimonio dell’umanità”<br />

(UNESCO) del sito Siracusa e Pantalica. La ricerca di cui<br />

si vogliono dare i primi risultati ha avuto diverse finalità: il<br />

rilievo e la rappresentazione di un sito archeologico<br />

atipico, la rappresentazione tridimensionale, la creazione<br />

di un modello 3D di superfici da poter essere utilizzato per<br />

le finalità degli studi relativi all’acustica.<br />

Figura 3 - L'orecchio di <strong>Di</strong>onisio, la scansione in<br />

prossimità della parete finale<br />

Il rilievo e il modello tridimensionale Le<br />

operazioni di rilievo, sono state organizzate tramite un<br />

progetto, in cui tenendo conto delle finalità della ricerca,<br />

sono state stabilite le stazioni, su di una pianta<br />

preesistente dopo aver calcolato le distanze minime e<br />

massime tra lo strumento e le pareti. Inoltre sono stati<br />

valutati e impostati i parametri per le scansioni, questo si<br />

è reso necessario poiché si è preferito acquisire scansioni


Figura 4 - L'orecchio di <strong>Di</strong>onisio, la nuvola di punti in toni di<br />

grigio.<br />

che avessero punti con una retta “normale”<br />

orientata entro dei valori prefissati, sia per le finalità<br />

di elaborazione e processamento delle nuvole per<br />

la rappresentazione delle superfici nel modello 3D,<br />

sia per le caratteristiche del software posto a base<br />

delle ricerche finalizzate all’acustica. Per le unioni<br />

delle nuvole, si sono previste ampie zone di<br />

sovrapposizioni delle scansioni e un appoggio<br />

topografico. Inoltre si è tenuto conto delle finalità<br />

grafiche per la documentazione del sito. Con<br />

l’obiettivo di mediare i diversi aspetti e le diverse<br />

esigenze, le acquisizioni sono state impostate in<br />

modo tale che la banca dati estrapolata<br />

consentisse di dedurre informazioni morfologiche, e<br />

geometriche. Si è stabilito di impostare uno step<br />

per la maglia dei punti di circa un cm, consapevoli<br />

che eventualmente si poteva procedere<br />

successivamente allo sfoltimento dei punti, ma non il viceversa. Per la scansione è stato utilizzato uno<br />

scanner laser 3D a tempo di volo TOF, modello HDS 3000 della Leica Geosystems. La corretta<br />

acquisizione del dato è di fondamentale importanza per ottenere la migliore accuratezza del modello<br />

generato. La scelta delle diverse stazioni è stata effettuata tenendo conto della qualità del posizionamento<br />

delle riprese che è stato attentamente valutato per completare il modello tridimensionale, evitando<br />

angolazioni troppo accentuate e prevedendo di integrare le zone d’ombra create dalle occlusioni<br />

prospettiche<br />

In fase di progettazione del rilievo si è ritenuto di separare il lavoro in tre stazioni. Sono state<br />

previste 6 acquisizioni ad una risoluzione media di 1 cm x 1cm.<br />

Le operazioni di rilievo hanno poi rispettato quanto pianificato. Si è cercato di ridurre al minimo il<br />

fenomeno del “rumore”, dato dalla presenza dei turisti. Nel corso delle operazioni sono state eseguite delle<br />

fotografie, finalizzate alla vestizione delle nuvole, con un camera professionale EOS D5, cercando di<br />

mantenere le stesse qualità cromatiche e di luce.<br />

Non è stato possibile posizionare target artificiali sia perché le superfici si presentavano<br />

particolarmente rugose irregolari, in alcune parti umide ma anche per il notevole lasso di tempo<br />

intercorrente tra una stazione e la successiva. Le operazioni complessivamente sono state eseguite nell’arco<br />

di tre giorni non consecutivi.<br />

La prima stazione è stata posizionata esternamente alla grotta. Si è proceduto quindi verso l’interno<br />

fino all’ultima parete (a circa 65 metri dall’ingresso), sulla sommità della quale è presente un’apertura che dà<br />

su una piccola caverna. In totale sono state acquisite 8 nuvole di punti.<br />

3. L’elaborazione dei dati.<br />

La fase di registrazione ha consentito di avere tutte le nuvole in un unico sistema di riferimento. Gli<br />

steps successivi hanno riguardato<br />

filtraggio, decimazione e merge<br />

delle nuvole, la generazione di<br />

mesh, la vestizione fotografica,<br />

nonché l’estrazione delle<br />

informazioni geometriche<br />

necessarie.<br />

Dopo aver generato un unica mesh,<br />

elaborando opportunamente i punti<br />

acquisiti (pulitura e riduzione del<br />

“rumore”, interpolazione dei punti) si<br />

sono eliminati i buchi contenuti al<br />

suo interno, e corrette le facce<br />

anomale. Il software utilizzato per<br />

l’elaborazione e l’unione delle<br />

nuvole, e anche per la fase di<br />

Figura 5 - L'orecchio di <strong>Di</strong>onisio, individuazione delle tracce dei piani<br />

contenenti i profili orizzontali.<br />

acquisizione è il Cyclone della<br />

Leica Geosystem.


4. Lo sviluppo della fase<br />

di post processamento.<br />

Questa fase è stata<br />

sviluppata con JRC 3D<br />

Reconstructor, software<br />

sviluppato dalla Gexcel.<br />

Questo programma ha<br />

permesso di effettuare il<br />

filtraggio dei dati laser, la<br />

registrazione di scansioni<br />

multiple, la creazione di<br />

superfici dalle nuvole di punti.<br />

L’oggetto prodotto con<br />

Reconstructor consiste in un<br />

file di mesh che il programma<br />

ha modellato<br />

Figura 6 – L’orecchio di <strong>Di</strong>onisio, il profilo orizzontale a quota m 1,50.<br />

automaticamente a partire<br />

dalla nuvola di punti. Tali<br />

mesh però non si sono potute utilizzare per le applicazioni di ricerca della fisica acustica per diversi motivi: il<br />

file risultava essere di dimensioni eccessive rispetto alle risorse delle macchine a disposizione (500Mb),<br />

inoltre presentava una notevole quantità di mesh sovrapposte, che appesantivano il file e non garantivano la<br />

buon riuscita della simulazione acustica. In particolare l’elaborazione dei dati della nuvola completa è<br />

risultata particolarmente complessa per via della mole di punti acquisiti (circa 13 milioni) e per il fatto che non<br />

è stato possibile servirsi dei moderni metodi di lavoro che prevedono l’utilizzo di macchine remote altamente<br />

performanti raggiungibili tramite e-architetture. Infine la maglia delle mesh risultava troppo fitta per le<br />

applicazioni acustiche. Per le finalità delle ricerche della fisica acustica, i risultati sono determinati dagli<br />

aspetti macroscopici della geometria, un numero elevato di mesh risulta dunque inutilmente dispendioso e a<br />

rischio d’errori. Quindi per le esigenze delle ricerche acustiche si è deciso di completare l’elaborazione del<br />

file attraverso un software di modellazione ed elaborazione 3D. Non potendo dunque contare sull’ausilio di<br />

hardware performanti si è optato per l’utilizzo di un software commerciale in grado di snellire il file operando<br />

con le normali macchine commerciali.<br />

In definitiva è stata sfoltita una notevole quantità di punti e sono state elaborate le mesh.<br />

5. La rappresentazione per la catalogazione e lo studio<br />

Lo sviluppo dei modelli di rappresentazione ha seguito due percorsi distinti coincidenti con le divrese finalità.<br />

Da una parte si è affrontato il problema di come rappresentare il sito per la catalogazione e lo studio. Si è<br />

ritenuto di utilizzare le proiezioni ortogonali poiché, considerata la complessità dell’oggetto, consentono una<br />

lettura sintetica e immediata. Per lo sviluppo dei profili interni si è utilizzato il Cyclone e il plugin cloudwork<br />

che viene implementato con il software autocad della Autodesk. Avendo a disposizione tutte le risorse<br />

dell’edit grafico di autocad<br />

si è orientata<br />

la nuvola in vista laterale e<br />

si è individuato il punto a<br />

quota inferiore, quindi si è<br />

tracciato un piano<br />

orizzontale di riferimento a<br />

quota zero, e dei piani<br />

orizzontali paralleli con<br />

degli incrementi di m 1,50.<br />

Quindi a partire da uno di<br />

questi piani ad esempio<br />

quello a quota 1,50 si sono<br />

individuati due piani aventi<br />

un incremento di ± 5 mm,<br />

uno a quota mm 1505 e<br />

uno a quota 1495 mm. Con<br />

un apposita funzione del<br />

programma reconstructor<br />

sono stati mantenuti i punti<br />

Figura 7 - L’orecchio di <strong>Di</strong>onisio, il profilo orizzontale a quota m 12,00.<br />

compresi tra questi piani ed<br />

esclusi tutti gli altri punti


della nuvola. La parte di<br />

nuvola compresa tra questi<br />

due valori è stata messa in<br />

proiezione orizzontale e<br />

quindi si sono uniti i vari<br />

punti utilizzando per la<br />

costruzione una polilinea. Il<br />

profilo così ottenuto<br />

descriveva la pianta del sito<br />

ad una quota di circa m<br />

1,50 con una<br />

approssimazione di ± 5<br />

mm.<br />

Lo stesso procedimento si è<br />

utilizzato per i profili relativi<br />

ai piani orizzontali posti alle<br />

altre quote. In tal modo si è<br />

ottenuta una<br />

Figura 8 - L’orecchio di <strong>Di</strong>onisio, indicazione in pianta dei profili verticali.<br />

rappresentazione dei profili<br />

orizzontali da quota m 1,50<br />

alla quota 33,00 m con gli<br />

step di m 1,50. Tale modo di procedere ha consentito di avere un andamento alle diverse quote per tutto lo<br />

sviluppo verticale. Per la rappresentazione dei profili verticali il procedimento è stato più laborioso.<br />

Dapprima si è tracciata una polilinea che in pianta passasse per il punto medio, cioè che fosse equidistante<br />

dai lati, quindi si sono individuati dei piani perpendicolari alla polilinea in punti significativi della grotta. Quindi<br />

si sono individuati dei piani paralleli con un escursione di ± 5 mm e si è ripetuta l’elaborazione grafica<br />

eseguita per i profili orizzontali. Tale modo di procedere ha consentito di tracciare dei profili verticali per<br />

l’intero sviluppo longitudinale della grotta. I profili così ottenuti hanno descritto la grotta in maniera<br />

significativa nelle sue parti. Il vantaggio di un rilievo con un laser scanner consiste nel fatto che ulteriori<br />

elaborazioni possono essere sempre ottenute a partire dalla nuvola di punti. Il rilievo con questa tecnologia è<br />

un rilievo aperto sia all’interno che all’esterno. E’ un sistema aperto all’interno perché è possibile estrarre<br />

ulteriori informazioni nel tempo: estrarre profili, intervenire su quelli già elaborati, eseguire altre elaborazioni<br />

basandosi su altre considerazioni, ma in buona sostanza utilizzare la nuvola di punti già acquisita, senza<br />

ulteriori operazioni di rilievo. E’ un sistema aperto all’esterno perché è possibile, se si rendesse necessario,<br />

integrare ulteriori informazioni con altre scansioni.<br />

6. Conclusioni<br />

Lo studio, ancora in corso in alcune sue parti e di cui si sono dati i primi risultai, ha dato lo spunto per<br />

sviluppare una integrazione<br />

multidisciplinare nell’ambito di<br />

un sito archeologico dove si<br />

confondono storia e leggenda.<br />

In particolare è stata<br />

sviluppata un interazione tra<br />

due settori disciplinari quali la<br />

Rappresentazione e l’Acustica<br />

Tecnica.<br />

Tale sinergia è stata resa<br />

possibile dalla collaborazione<br />

e dal coordinamento di due<br />

settori disciplinari che hanno<br />

avuto il ruolo di organizzare e<br />

gestire la campagna di misura<br />

e l’elaborazione dei dati nei<br />

rispettivi ambiti.<br />

Figura 9 – L’orecchio di <strong>Di</strong>onisio, il profilo verticale C-C, separato e sovrapposto alla<br />

nuvola.<br />

L’elaborazione e la<br />

rappresentazione di un<br />

modello tridimensionale<br />

numerico ha consentito di


sviluppare degli studi e delle analisi delle caratteristiche acustiche e valutare l’intelligibilità del parlato. Ciò ha<br />

permesso di dimostrare che la leggenda del tiranno <strong>Di</strong>onisio ha un fondamento di verità scientifica.<br />

Per molti settori dell’ingegneria civile e dell’architettura l’utilizzo di modelli numerici tridimensionali affidabili,<br />

semplificati o meno, rappresenta una garanzia di riuscita e di attendibilità dei risultati e delle soluzioni<br />

proposte. Per il settore del Rilievo e della rappresentazione il rilievo tramite laser scanner ormai utilizzato da<br />

anni, costituisce un insostituibile metodo di catalogazione e acquisizione di dati, aperto nel tempo e quindi<br />

suscettibile di ulteriori indagini ed implementazioni.<br />

[1] Iannace Gino, Masullo Massimiliano, Marletta Luigi, Giuga Maria, Sicurella Fabio. “La leggenda<br />

dell’Orecchio di <strong>Di</strong>onisio in Siracusa”. Convegno AIA 2010. Siracusa.<br />

[2] Vintila Horia “La settima lettera”. Biblioteca Universale Rizzoli – BUR ed 2000.<br />

[3] “Siracusa città storica” edizione Italia Sebastiano Siracusa<br />

[4] “Archeologia nel territorio di Siracusa” Arnaldo Lombardi Editore<br />

[5] Uno studio preliminare sulla parte acustica è stato sviluppato da Giuga Maria, Orecchio di <strong>Di</strong>onisio a<br />

Siracusa, Caratteristiche acustiche e geometriche attraverso analisi numerica e sperimentale, tesi di Laurea,<br />

Relatori Proff. Ingg.: Fabio Sicurella, Gino Iannace, correlatori Proff. Ingg. Luigi Marletta, <strong>Giuseppe</strong> <strong>Di</strong><br />

<strong>Gregorio</strong>.<br />

[6] Andreozzi Luigi, Il laser scanner nel rilievo di architettura, Enna, Il Lunario, 2003 ISBN 88-8181-052-2<br />

[7] Riccardo Migliari, Geometria dei modelli, Roma, Edizioni KAPPA, 2003

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