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15.06.2013 Views

sari per coprire il grande buco nel bilancio, recuperando in primo luogo i mezzi indispensabili per il pagamento delle pensioni e le spese della sanità pubblica il cui ammonto complessivo è di 65 miliardi di kune per l’anno corrente. Tassa anticrisi soluzione a metà L’esecutivo di Jadranka Kosor ha deciso di abolire la tassa anticrisi a partire dal 1.mo luglio. Si tratta di uno sgravio fiscale del 2 p.c. e riguarda solo quella fascia di reddito che va dalle 3.000 alle 6.000 kune mensili. Rimane invece in vigore, probabilmente fino alla fine dell’anno, la tassa del 4 p.c. sui redditi che superano le 6.000 kune mensili. Secondo dati recentemente pubblicati dal Ministero delle Finanze, il gettito della tassa anticrisi nel mese di gennaio è stato di 204 milioni di kune. L’inarrestabile crescita del deficit è uno dei più grandi rischi per la stabilità macroeconomica della Croazia perché pone sempre la domanda di come sarà finanziato. È quanto sottolineato dagli analisti della società di rating internazionale “Dun & Bradstreet” (D & B), nella relazione per il mese di marzo. Per la Croazia vi è ancora un rating (DB3d), che mette il Paese in un lieve rischio imprenditoriale. Cambia invece la sua valutazione per 11 stati: migliora quello della Serbia che da alto rischio diventa a rischio moderato (DB5a a DB4d) grazie a interventi reputati positivi sia in ambito economico che politico. In particolare, il rapporto della “D & B” per la Croazia afferma che davanti al Governo di centro-destra vi è un periodo difficile di lotta contro la recessione. La ripresa della Croazia continuerà sulla scia di una crescita molto lenta nella zona dell’euro. La ricerca tecnologica e l’innovazione sarà indebolita, i consumi delle famiglie saranno sempre più in calo a causa della bassa crescita dei salari, l’elevata disoccupazione, tasse e condizioni di credito più restrittive. Anche le aziende spenderanno meno a causa delle restrizioni imposte dalle banche, le società che si occupano di export possono sperare in un un recupero grazie alla ripresa del commercio mondiale nel 2010 e 2011- prevede la “D&B”. 8 Panorama Attualitá A Vinkovci il 5 marzo i contadini hanno bloccato la tangenziale L’aumento del deficit resta comunque uno dei più grandi rischi per la stabilità macroeconomica della Croazia. Anche se il Governo croato negli ultimi anni ha provato a tagliare il debito, il forte calo dei redditi (e così degli introiti fiscali) contribuisce all’aumento del deficit pubblico. A tutto... gas Ma che qualche cosa di positivo si stia verificando in campo energetico lo conferma la recente visita della premier Kosor al presidente del Governo russo Putin: la Croazia è entrata ufficialmente nel consorzio per la costruzione del gasdotto South Stream, che trasporterà in Europa il gas russo bypassando l’Ucraina. È stato ratificato, infatti, un contratto per la gassificazione della Croazia e lo sfruttamento dei giacimenti di gas sul territorio della Repubblica di Croazia, creando in tal modo il quadro giuridico per l’inclusione di Zagabria nel South Stream. Il contratto apre la strada alla creazione di una joint venture tra Gazprom e Plinacro, a cui ciascuna delle imprese partecipa con il 50 p.c. L’accordo con i partner russi è stato firmato dal Ministro dell’Economia croato Đuro Popijač e dal Ministro russo dell’Energia, Sergej Smatko. “I dettagli dovranno ancora essere discussi e negoziati, ma ciò che è molto importante per noi è che l’accordo garantisce la fornitura di gas”, ha detto la Kosor esprimendo così la soddisfazione che la Croazia si affianca in questo progetto ai membri dell’Ue come l’Ungheria, la Bulgaria e la Slovenia, che già partecipano al progetto. La Croazia è particolarmente interessata ad incrementare i quantitativi di gas importati a 2,7 miliardi di metri cubi l’anno. Putin e Kosor hanno toccato anche il tema della Società “DružbAdria”, accennando al fatto cheTransnjeft e JANAF continueranno i negoziati con il Primo Ministro croato nel tentativo di “raggiungere nuovi progressi” nel settore delle infrastrutture lungo la cosa croata. Non viene nascosto il fatto che vi è un interesse reciproco, nonché una certa disponibilità della parte croata ad estendere l’attuale capacità di sfruttamento, pari al 22 per cento. La partecipazione della Croazia al progetto South Stream, oltre a garantire forniture di gas supplementari per il mercato croato, contribuirà a sviluppare tutto il settore energetico e così alla creazione di nuovi posti di lavoro. Dopo alcuni anni in cui le trattative con le autorità russe erano state “congelate” a causa di alcuni errori di percorso compiuti dalla Kosor ancora ai tempi della sua campagna elettorale per le presidenziali, ora il dialogo è stato finalmente riaperto. L’accordo è stato valutato positivamente dal gigante russo Gazprom. “La Gazprom accoglie con favore la firma del contratto tra il primo ministro Jadranka Kosor e il Primo Ministro Vladimir Putin” - si rileva in un comunicato stampa in cui si precisa pure che “l’accordo costituisce la base giuridica necessaria attraverso cui Russia e Croazia saranno in grado di realizzare il progetto”. ●

di Elvio Baccarini Leggendo alcuni commenti e dialogando con varie persone ho trovato divertenti alcuni atteggiamenti ispirati dal recente spettacolo dell’Ivan de Zajc di Fiume, la “Lisistrata” di Aristofane. Prima che il lavoro fosse presentato al pubblico, ne scrivevo in una corrispondenza email con un noto filosofo londinese amante del teatro che mi ha rivelato che il lavoro era stato messo in scena presso il liceo che frequentava qualche decennio fa, suscitando parecchio sgomento e un giudizio globale di “volgarità”. Due sono i pensieri che questo racconto mi ha ispirato, in relazione ad alcuni dei commenti successivi alla “Lisistrata” presentata a Fiume. Il primo è legato alla supposta inadeguatezza dello spettacolo nei confronti del pubblico formato da allievi delle scuole. Mi ha sorpreso non poco che vi siano reazioni di questo tipo parecchi decenni dopo che lo stesso lavoro venne stato messo in scena non solo per, ma addirittura da, allievi di una scuola londinese tradizionalista (una di quelle nelle quali si reclutano i futuri studenti di Oxford e Cambridge). Il secondo pensiero è la mia sorpresa di fronte al fatto che le stesse cose che scandalizzavano qualche decennio fa una scuola londinese tradizionalista possono scandalizzare ancora. Al contrario, a me la “Lisistrata” fiumana è apparsa innocua. In fin dei conti, tutti abbiamo imparato, negli anni liceali, che esiste questo testo. Non mi sembra sia il caso dover imparare che esiste, ma evitarne il contenuto (un po’ come si faceva, o si fa ancora, nelle edizioni rivolte alle scuole del “Decamerone”, con la censura di alcuni capitoli). Per alcuni il punto è proprio questo: il teatro (soprattutto un teatro nazionale quale il de Zajc) dovrebbe essere un luogo elevato nello spirito e nelle maniere. La mia Cultura e mondo d’oggi convinzione è che vi debbano essere sedi privilegiate della produzione culturale d’alto livello. Un teatro nazionale, ovviamente, è per eccellenza una di queste. Non condivido, però, l’opinione che questa sede debba essere staccata dalla realtà in cui vive e lo affermo per più di un motivo. Il primo è che il teatro non è una testimonianza della creatività del passato. Il teatro deve essere una sede creativa e innovativa dell’arte. Con ciò non voglio esprimermi con toni di scarso apprezzamento nei confronti dei classici. Il valore dei classici sta nella forza e nella capacità di affrontare temi di validità eterna per l’umanità. Non voglio neppure sostenere un’aprioristica tendenza all’innovazione nella rappresentazione dei classici. Le presunte innovazioni sono state troppe volte soltanto banalizzazioni e depauperamenti. In fin dei conti, la “Lisistrata” che serve da spunto a questo mio commento, e che volentieri difendo da alcune critiche, è un testo classico, peraltro rappresentato in modo molto fedele (le innovazioni sono trascurabili). Voglio dire, però, che il teatro contemporaneo non può limitarsi soltanto a rappresentare i classici nella loro forma elegante e di buone maniere. Soprattutto, non può limitarsi soltanto a rappresentare i classici. Ritengo che le due migliori (e migliori in modo sensibile) rappresentazioni di teatro drammatico a Fiume negli anni recenti siano “Turbofolk” di Oliver Frljić e “Lo Zoo di vetro” con la regia di Anica Tomić e l’apporto drammaturgico di Jelena Kovačić. Nel primo caso, si tratta di un progetto d’autore e una feroce e molto ironica critica sociale, nel secondo caso di un rifacimento molto sensibile del lavoro di Tennessee Williams, la cui intenzione è quella di farci vivere e comprendere le sensazioni di un dramma familiare attuale. In entrambi i casi i lavo- Attualitá La «Lisistrata» fiumana è apparsa innocua ri sono molto lontani da un’estetica indirizzata all’espressione elegante e alle buone maniere, ma il valore delle due rappresentazioni sta proprio nella forza espressiva e nella connessione a temi esistenziali e sociali attuali, in un’estetica viva e comunicativa. Il secondo motivo per il quale giudico inadeguate le visioni tradizionaliste a proposito del teatro nazionale è legato al pubblico. Sono molto fermo nell’opposizione alla commercializzazione dell’alta cultura. Sono, però, anche cosciente dell’esigenza di equilibri nei confronti del rapporto con il pubblico. Uno dei momenti più belli, per me, negli ultimi anni a teatro è stata l’esecuzione del “Sekstet Verklärte Nacht” di Arnold Schönberg (in programma, lo stesso giorno, anche Haydn). Sabato 20 febbraio, eravamo una cinquantina. Questa è l’alta cultura della quale vorrei godere frequentemente, ma va tenuto conto anche della realtà, ovvero di quale sia il suo pubblico. Un altro esempio che posso offrire, al di fuori del de Zajc, è la rassegna jazzistica che si svolge ogni anno in primavera a Fiume - non ho mai vista riempita dal pubblico la sala dell’HKD. La “Lisistrata”, invece, è stata venduta in ogni ordine di posto. Proprio come dicevo, è evidente che nella scelta del repertorio ci vuole equilibrio, tenendo in considerazione la funzione sociale del teatro, che è quella di offrire cultura elevata, ma anche di attirare pubblico. Ovviamente, non tutti gli spettacoli offerti nel repertorio potranno soddisfare tutti. Alcuni si entusiasmeranno per la “Lisistrata”, altri per “Turbofolk”, altri per Schönberg, altri ancora per “Lucia di Lammermoor”. Alcuni sono aperti nei confronti di tutte queste forme espressive. L’importante, però, non è che tutti siano soddisfatti sempre, ma che ciascuno abbia la possibilità di scegliere. ● Panorama 9

sari per coprire il grande buco nel bilancio,<br />

recuperando in primo luogo i<br />

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delle pensioni e le spese della sanità<br />

pubblica il cui ammonto complessivo<br />

è di 65 miliardi di kune per l’anno<br />

corrente.<br />

Tassa anticrisi<br />

soluzione a metà<br />

L’esecutivo di Jadranka Kosor<br />

ha deciso di abolire la tassa anticrisi<br />

a partire dal 1.mo luglio. Si tratta di<br />

uno sgravio fiscale del 2 p.c. e riguarda<br />

solo quella fascia di reddito che va<br />

dalle 3.000 alle 6.000 kune mensili.<br />

Rimane invece in vigore, probabilmente<br />

fino alla fine dell’anno, la tassa<br />

del 4 p.c. sui redditi che superano<br />

le 6.000 kune mensili. Secondo dati<br />

recentemente pubblicati dal Ministero<br />

delle Finanze, il gettito della tassa<br />

anticrisi nel mese di gennaio è stato di<br />

204 milioni di kune.<br />

L’inarrestabile crescita del deficit<br />

è uno dei più grandi rischi per la stabilità<br />

macroeconomica della Croazia<br />

perché pone sempre la domanda di<br />

come sarà finanziato. È quanto sottolineato<br />

dagli analisti della società di<br />

rating internazionale “Dun & Bradstreet”<br />

(D & B), nella relazione per<br />

il mese di marzo. Per la Croazia vi è<br />

ancora un rating (DB3d), che mette il<br />

Paese in un lieve rischio imprenditoriale.<br />

Cambia invece la sua valutazione<br />

per 11 stati: migliora quello della<br />

Serbia che da alto rischio diventa<br />

a rischio moderato (DB5a a DB4d)<br />

grazie a interventi reputati positivi sia<br />

in ambito economico che politico. In<br />

particolare, il rapporto della “D & B”<br />

per la Croazia afferma che davanti al<br />

Governo di centro-destra vi è un periodo<br />

difficile di lotta contro la recessione.<br />

La ripresa della Croazia continuerà<br />

sulla scia di una crescita molto<br />

lenta nella zona dell’euro. La ricerca<br />

tecnologica e l’innovazione sarà indebolita,<br />

i consumi delle famiglie saranno<br />

sempre più in calo a causa della<br />

bassa crescita dei salari, l’elevata<br />

disoccupazione, tasse e condizioni di<br />

credito più restrittive. Anche le aziende<br />

spenderanno meno a causa delle<br />

restrizioni imposte dalle banche, le<br />

società che si occupano di export possono<br />

sperare in un un recupero grazie<br />

alla ripresa del commercio mondiale<br />

nel 2010 e 2011- prevede la “D&B”.<br />

8 <strong>Panorama</strong><br />

Attualitá<br />

A Vinkovci il 5 marzo i contadini hanno bloccato la tangenziale<br />

L’aumento del deficit resta comunque<br />

uno dei più grandi rischi per la stabilità<br />

macroeconomica della Croazia.<br />

Anche se il Governo croato negli ultimi<br />

anni ha provato a tagliare il debito,<br />

il forte calo dei redditi (e così degli<br />

introiti fiscali) contribuisce all’aumento<br />

del deficit pubblico.<br />

A tutto... gas<br />

Ma che qualche cosa di positivo<br />

si stia verificando in campo energetico<br />

lo conferma la recente visita della<br />

premier Kosor al presidente del Governo<br />

russo Putin: la Croazia è entrata<br />

ufficialmente nel consorzio per la<br />

costruzione del gasdotto South Stream,<br />

che trasporterà in Europa il gas<br />

russo bypassando l’Ucraina. È stato<br />

ratificato, infatti, un contratto per<br />

la gassificazione della Croazia e lo<br />

sfruttamento dei giacimenti di gas<br />

sul territorio della Repubblica di<br />

Croazia, creando in tal modo il quadro<br />

giuridico per l’inclusione di Zagabria<br />

nel South Stream. Il contratto<br />

apre la strada alla creazione di una<br />

joint venture tra Gazprom e Plinacro,<br />

a cui ciascuna delle imprese partecipa<br />

con il 50 p.c. L’accordo con i partner<br />

russi è stato firmato dal Ministro<br />

dell’Economia croato Đuro Popijač e<br />

dal Ministro russo dell’Energia, Sergej<br />

Smatko. “I dettagli dovranno ancora<br />

essere discussi e negoziati, ma<br />

ciò che è molto importante per noi è<br />

che l’accordo garantisce la fornitura<br />

di gas”, ha detto la Kosor esprimendo<br />

così la soddisfazione che la Croazia si<br />

affianca in questo progetto ai membri<br />

dell’Ue come l’Ungheria, la Bulgaria<br />

e la Slovenia, che già partecipano al<br />

progetto. La Croazia è particolarmente<br />

interessata ad incrementare i quantitativi<br />

di gas importati a 2,7 miliardi<br />

di metri cubi l’anno. Putin e Kosor<br />

hanno toccato anche il tema della<br />

Società “DružbAdria”, accennando<br />

al fatto cheTransnjeft e JANAF continueranno<br />

i negoziati con il Primo<br />

Ministro croato nel tentativo di “raggiungere<br />

nuovi progressi” nel settore<br />

delle infrastrutture lungo la cosa croata.<br />

Non viene nascosto il fatto che vi<br />

è un interesse reciproco, nonché una<br />

certa disponibilità della parte croata<br />

ad estendere l’attuale capacità di<br />

sfruttamento, pari al 22 per cento.<br />

La partecipazione della Croazia<br />

al progetto South Stream, oltre a garantire<br />

forniture di gas supplementari<br />

per il mercato croato, contribuirà a<br />

sviluppare tutto il settore energetico e<br />

così alla creazione di nuovi posti di<br />

lavoro. Dopo alcuni anni in cui le trattative<br />

con le autorità russe erano state<br />

“congelate” a causa di alcuni errori di<br />

percorso compiuti dalla Kosor ancora<br />

ai tempi della sua campagna elettorale<br />

per le presidenziali, ora il dialogo<br />

è stato finalmente riaperto. L’accordo<br />

è stato valutato positivamente<br />

dal gigante russo Gazprom. “La Gazprom<br />

accoglie con favore la firma del<br />

contratto tra il primo ministro Jadranka<br />

Kosor e il Primo Ministro Vladimir<br />

Putin” - si rileva in un comunicato<br />

stampa in cui si precisa pure che<br />

“l’accordo costituisce la base giuridica<br />

necessaria attraverso cui Russia e<br />

Croazia saranno in grado di realizzare<br />

il progetto”. ●

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