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Lo scorso giugno sono stati attribuiti i Premi della XLII edizione del concorso Istria Nobilissima, che hanno dato una nuova conferma dei potenziali creativi del gruppo nazionale italiano nei campi dell’arte e della cultura. Ritenendo che di tali potenziali debba fruire il maggior numero di lettori nelle pagine riservate alle letture, “Panorama” propone le opere a cui siano stati attribuiti premi o menzioni. Nella sezione “Poesia in lingua italiana” la giuria ha assegnato la menzione onorevole a CLAUDIO GEISSA di Capodistria. Il titolo della raccolta di poesie è ”Acqua su Marte”. Last minute Un signore si appoggia al bastone esce con i sacchetti della spazzatura fuori brulicano le notizie ma lui non sente si attiene al patto del silenzio esalano anche i ricordi troppo agguerriti per un’ inizio di settembre non dice niente forse partirà nella seconda metà del mese in sospensione fra lontane vacanze e lunghe assenze in ogni caso il vecchio della città senza mare sa già dove andare. Percorsi Amanti che spasimano come cavalli affamati agli angoli della bocca cola la bava avanza come la sabbia sul cuore spento che avido di memoria ribatte ancora nei troppi petti da gonfiare si conficca nelle orbite degli occhi penzolanti. 34 Panorama Letture «Acqua su Marte» Bolle di sapone 1 Rimane tutto intatto, identico il tuo stupore identico il mio sentire viaggi di solo andata o lunghi ritorni rovinati per ritrovare la stessa vaghezza. Bolle di sapone 2 Incerto ancora il cammino di aspirazioni gelate fermo da tempo il tempo fisso senza corona gli ideali inzuppati di stanco sudore sul volto rigato per troppo stupore. Bolle di sapone 3 Ancora ritengo di poter trattenere a lungo il respiro ma non mi faccio illusioni stavolta ti distruggo davvero. Nessuno Fra i centomila frammenti che come schegge si immergono nella massa informe sostai davanti al milite ignoto mi strinsi nelle spalle.
Non ci sono Per serenità mia e di nessun altro non ci sono. Tènere richieste si mettono a ballare la musica è completamente disidratata si moltiplica il bisogno di coprire i nostri corpi con foglie umide. L’inizio non cederà ma ora non ci sono. Ancora sospiro per non scoprire chi passa per caso da queste parti cerco un riparo che non c’è fuori di me che non ci sono. Quando il silenzio squarciò l’alba scesi dal guanciale intorpidito nelle membra di tanti passati allontanai le urla dei vicini e delle anime opprimenti per un’unica notte il cuore si distraeva con i suoi battiti non c’era verso di bloccare il suo stupore onda del vento sui capelli di un tempo come fossero stati creati sul momento unicamente per noi ma io non c’ero. Oggi risento lo stesso tambureggiare i figli dei nostri figli assieme ai figli dei loro figli rifanno involucri d’amore tutto ciò non basta si scaraventano ancora troppe parole sospette da diventare cumuli comuni lasciati alla fonte degli inchini dove non è dato di dubitare guai poi accostarsi senza riverenze. Non ci sono nei dubbi nella voglia dello scorrere ripesco uno sguardo stantio e un gelido gesto che irrompono nell’ammirevole tuo dolce sorriso stampato sulla stella più prossima. Destino! Versare su quell’handicappato conto contorni di minuti avanzi rimasugli non sbranati per scostare la seccatura delle stampelle e le cariche delle sedie a rotelle. Che destino essere nato in contrapposizione. Letture Notte di luna I piedi ancora contorti di percorsi di tanfo e imputridimento è abisso è inghiottitoio vorace assoluto abbattimento qualche nascituro si schianta già relitto trasportato dal mare in questa notte di luna comunque sia ci sarà ancora il tempo di ingannare anche Te luna dei sogni amanti. Abbi cura di te amore mio Ribalto il ribaltabile rovescio della medaglia nell’infinito eternare tramando a te gioia della mia vita un sorso di luce che inciampi io ora prima di chiudere questo sogno stanco. Che destino! Destino tuo destino mio destino di essere nato in contrapposizione versare su quell’ handicappato conto contorni di minuti avanzi rimasugli non sbranati per scostare la seccatura delle stampelle e le cariche delle sedie a rotelle. Disadorno disimpegno Nel cestino guizzano i fiori divini petali della risalita inciampano sul vissuto le storie dei fanfaroni ormai abbondante sorreggono questo ultimo tratto di strada la sera lacrima di stelle sembra una notte in anticipo ed è questo che conta quando si avvicina il sipario. Panorama 35
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Non ci sono<br />
Per serenità mia<br />
e di nessun altro<br />
non ci sono.<br />
Tènere richieste si mettono a ballare<br />
la musica è completamente disidratata<br />
si moltiplica il bisogno di coprire i nostri corpi<br />
con foglie umide.<br />
L’inizio non cederà<br />
ma ora non ci sono.<br />
Ancora sospiro<br />
per non scoprire<br />
chi passa per caso da queste parti<br />
cerco un riparo che non c’è<br />
fuori di me<br />
che non ci sono.<br />
Quando il silenzio squarciò l’alba<br />
scesi dal guanciale<br />
intorpidito nelle membra di tanti passati<br />
allontanai le urla dei vicini<br />
e delle anime opprimenti<br />
per un’unica notte<br />
il cuore si distraeva con i suoi battiti<br />
non c’era verso di bloccare il suo stupore<br />
onda del vento sui capelli di un tempo<br />
come fossero stati creati sul momento<br />
unicamente per noi<br />
ma io non c’ero.<br />
Oggi risento lo stesso tambureggiare<br />
i figli dei nostri figli assieme ai figli dei loro figli<br />
rifanno involucri d’amore<br />
tutto ciò non basta<br />
si scaraventano ancora troppe parole sospette<br />
da diventare cumuli comuni<br />
lasciati alla fonte degli inchini<br />
dove non è dato di dubitare<br />
guai poi accostarsi senza riverenze.<br />
Non ci sono nei dubbi<br />
nella voglia dello scorrere<br />
ripesco uno sguardo stantio<br />
e un gelido gesto<br />
che irrompono nell’ammirevole<br />
tuo dolce sorriso<br />
stampato sulla stella più prossima.<br />
Destino!<br />
Versare su quell’handicappato conto<br />
contorni di minuti avanzi<br />
rimasugli non sbranati<br />
per scostare<br />
la seccatura delle stampelle<br />
e le cariche<br />
delle sedie a rotelle.<br />
Che destino<br />
essere nato<br />
in contrapposizione.<br />
Letture<br />
Notte di luna<br />
I piedi ancora contorti<br />
di percorsi<br />
di tanfo e imputridimento<br />
è abisso<br />
è inghiottitoio vorace<br />
assoluto abbattimento<br />
qualche nascituro<br />
si schianta già relitto<br />
trasportato dal mare<br />
in questa notte di luna<br />
comunque sia<br />
ci sarà ancora il tempo<br />
di ingannare anche Te<br />
luna dei sogni amanti.<br />
Abbi cura di te amore mio<br />
Ribalto il ribaltabile<br />
rovescio della medaglia<br />
nell’infinito eternare<br />
tramando a te<br />
gioia della mia vita<br />
un sorso di luce<br />
che inciampi io ora<br />
prima di chiudere<br />
questo sogno stanco.<br />
Che destino!<br />
Destino tuo<br />
destino mio<br />
destino<br />
di essere nato in contrapposizione<br />
versare su quell’ handicappato conto<br />
contorni di minuti avanzi<br />
rimasugli non sbranati<br />
per scostare<br />
la seccatura delle stampelle<br />
e le cariche<br />
delle sedie a rotelle.<br />
Disadorno disimpegno<br />
Nel cestino guizzano i fiori<br />
divini petali della risalita<br />
inciampano sul vissuto<br />
le storie dei fanfaroni<br />
ormai abbondante<br />
sorreggono questo ultimo tratto di strada<br />
la sera<br />
lacrima di stelle<br />
sembra una notte in anticipo<br />
ed è questo che conta<br />
quando si avvicina il sipario.<br />
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