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Seconda première stagionale del Dramma Italiano che porta in scena Tutto sulle donne, commedia scritta nel 2000 da Miro Gavran, il più conosciuto, prolifico e rappresentato scrittore e drammaturgo croato. Il testo, tradotto in italiano da Silvio Ferrari, con la regia di Neva Rošić, vede in scena le attici Elvia Nacinovich, Elena Brumini e Rosanna Bubola, ciascuna in cinque ruoli diversi in altrettante storie di vita alternate e intrecciate, tutte al femminile. È il terzo lavoro di Gavran che entra nel repertorio della nostra Compagnia di prosa, dopo Antigone di Creonte (con cui debuttò nel 1983) e Shakespeare ed Elisabetta. Classe 1961, nativo di Gornja Trnava, nella Posavina, ha scritto più di 40 commedie, una sceneggiatura per il cinema, otto romanzi e altrettante novelle per ragazzi. I suoi libri hanno avuto 140 edizioni in Croazia e nel mondo, i suoi pezzi teatrali hanno vissuto qualcosa come 200 allestimenti in quasi tutti i continenti e sono stati visti da più di due milioni di spettatori. Tra i nummerosi premi letterari e teatrali conseguiti, vanno segnalati il Central European Time 1999, riservato all’opera complessiva dei migliori scrittori centroeuropei, e l’European Circle Awards 2003 per l’affermazione dei valori europei nei testi letterari. La casa editrice Hiersemann di Stoccarda ha inserito tre sue commedie nell’edizione 2007 dell’antologia del teatro mondiale contemporaneo. Dopo la laurea all’Accademia zagabrese per il teatro, il film e la televisione, Miro Gavran ha organizzato corsi di recitazione, è stato direttore del Teatar&TD, ha promosso e redatto la rivista letteraria Plima, è stato fondatore e autore dell’Epilog Teatar. Nel 2002, assieme alla consorte (e attrice) Mladenka, ha dato vita al Teatro Gavran (2002), che ogni anno mette in scena un suo lavoro inedito ed un centinaio di repliche. ● 14 <strong>Panorama</strong> Teatro Incontro con il drammaturgo croato Miro Gavran alla Rapporti uomo-donna? di Bruno Bontempo Il suo lavoro si intitola Tutto sulle donne, un autore italiano, Marco Falaguasta, è andato addirittura oltre scrivendo So tutto sulle donne. Crede sia possibile, per un uomo, conoscere tanto bene l’universo femminile? ”Lungi da me la pretesa di poter sapere proprio tutto sulle donne. Nel titolo della commedia, chiaramente, c’è una punta di ironia. Il lavoro comprende cinque diverse storie che hanno per interpreti le donne, e in ogni vicenda ci sono tre protagoniste, per cui in totale conosciamo ben quindici personaggi femminili, inseriti in situazioni e ambientazioni molto diverse tra loro, che vanno dall’asilo infantile alla casa di riposo per anziani. Al centro della pièce - costruita in modo da offrire una continua alternanza di toni che vanno dal drammatico, al comico, al grottesco - c’è comunque la donna inquadrata negli schemi di vita della società contemporanea”. Crede che dopo aver assistito a questa sua commedia, avremo le idee più chiare sull’altra metà del cielo? ”In dieci anni, Tutto sulle donne è stato portato in scena addirittura in trenta teatri delle più disparate parti del mondo, a partire da Zagabria e Sarajevo, per arrivare fino a Buenos Aires, Rio de Janeiro, Cracovia, Bombay, Lubiana, Praga, Mostar, Bratislava, Amburgo... Alcuni allestimenti hanno superato le cento repliche, segno che questo dinamico racconto sulle donne richiama l’attenzione sia del pubblico maschile, sia di quello femminile. Credo che la felicità di uomini e donne, oggi, all’interno di una coppia può essere autentica soltanto se vissuta reciprocamente. Il dominio di un sesso sull’altro, finisce per causare infelicità tanto tra le donne quanto tra i maschi. Il teatro e la letteratura, dal Miro Gavran, uno dei più prolifici drammaturghi croati contemporanei canto loro, possono aiutarci a capire qualcosa di più sull’esperienza umana”. Lei ha scritto anche un pezzo teatrale che si intitola “Tutto sugli uomini”. A questo punto chiederle di fare un paragone o di tracciare un parallelo tra i due poli ci sembra inevitabile... ”Sei anni dopo Tutto sulle donne, ho usato lo stesso modello drammaturgico e la stessa struttura attoriale per la stesura di Tutto sugli uomi-
Teatro vigilia del terzo allestimento di una sua commedia da parte del Dramma Italiano Felicità autentica solo se reciproca ni, affidando a tre interpreti la narrazione di cinque episodi sul mondo maschile. La commedia finora è stata messa in scena da dieci teatri diversi ed in alcuni casi, come in Lituania, Lettonia, Polonia e Slovacchia, è rimasta in cartellone parallelamente a quella sulle donne. Devo ammettere che da questa mia scrittura è uscito un universo maschile decisamente disegnato a tinte forti, per non dire fosche... Tutti e due i lavori, comunque, trascinano gli interpreti e il pubblico in un autentico vortice, avvalorano doti e qualità artistiche degli attori, dai quali richiedono inoltre notevoli capacità di adattamento e trasformazione per eseguire i frequenti e rapidi cambi di ruolo richiesti e repentini passaggi da uno stato d’animo all’altro, anche completamente contrario. Credo che il vostro pubblico avrà modo di gustare uno spettacolo di pregevole fattura, una produzione che le tre attrici del Dramma Italiano di Fiume stanno portando a termine con la regia di Neva Rošić”. La fortuna di aver avuto sempre ottimi traduttori Sul rapporto uomo-donna ci siamo concessi anche la libertà di scherzarci un po’ sopra. Ora torniamo sui binari con argomenti più seri. I suoi pezzi teatrali sono stati rappresentati praticamente in tutto il mondo, tradotti in un’infinità di idiomi, molti dei quali lei non conosce. Come le riesce, in questi casi, di valutare, giudicare e considerare l’aderenza, la fedeltà all’originale? Il discorso, più da vicino, riguarda la nostra lingua, visto che due dei suoi testi - La notte degli Dei tradotto da Gorjana Ducic e questo Tutto sulle donne opera di Silvio Ferrari - sono stati presentati recentemente in Italia. “Ritengo che siano gli attori, chiamati a interpretare le mie commedie nelle varie lingue, i più attentibili critici delle traduzioni. La regista Neva Rošić, Elena Brumini e, in piedi, Elvia Nacinovich e Rosanna Bubola durante le prove di “Tutto sulle donne” (Foto Dražen Sokčević) Sono loro che meglio di qualsiasi altro possono giudicare la validità del testo in quella determinata versione. Mi considero molto fortunato perché finora i miei copioni sono finiti sempre tra le mani di ottimi traduttori... È auspicabile che tra chi si appresta alla trasposizione e il testo in lavorazione scocchi la scintilla dell’innamoramento. I migliori esiti, comunque, si ottengono nei casi in cui è lo stesso traduttore a scegliere il testo che vorrà elaborare ”. Legami indissolubili tra passato e presente Nei suoi pezzi teatrali coniuga volentieri e abilmente divertimento e pensiero, sorriso e riflessione. È lo strumento che ha scelto per racchiudere la realtà in una sceneggiatura? “Ogni individuo è testimone e depositario di tutti i pensieri, emozioni e gesti, con le sue conoscenze è capace di scandagliare situazioni di vita e infiniti stati d’animo, che vanno dal riso alla tristezza, dall’entusiasmo alle amare delusioni. Il massimo che si possa ottenere a teatro è uno spettacolo che riesce a dipin- gere verosimilmente le trame complesse della nostra esistenza”. Molto spesso nei suoi testi è andato a scavare nelle vicende di grandi personaggi storici o della cultura, da Antigone a George Washington, da Čechov e Tolstoj a Maria Teresa, Shakespeare ed Elisabetta. Che cosa cerca e che cosa riesce a trovare con questo lavoro di analisi e rilettura? “Ho realizzato un ciclo di drammi imperniati su alcuni tra i più illustri e famosi nomi dell’arte e della politica del mondo antico (Shakesperare ed Elisabetta) e di un passato più recente (Gli amori di George Washington, Čechov ha detto addio a Tolstoj, I segreti di Greta Garbo...). Nei grandi ho cercato sempre di scoprire gli aspetti più comuni e quelli meno noti della loro personalità; nell’osservare i cosiddetti nostri eroi contemporanei, invece, ho puntato a individuare le motivazioni che li hanno portati a diventare protagonisti di una piéce teatrale. Quando sono andato a scavare nel passato, è stato sempre con l’obiettivo di far emergere le similitudini e i nessi tra le vicende umane di ieri e la nostra contemponeaneità. Perché in tutti contesti storici, gli uomini han- <strong>Panorama</strong> 15
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