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82 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma hanno però un signi cato più speci co di ‘annuncio’. - Il cesto. La pra ca del dono dei ori nasce nella Francia borghese 44 , mutuata dalle consuetudini della visita di cortesia: come si portano i ori alla padrona di casa, così si o rono ori ai defun quando li si va a visitare presso l’abitazione o la tomba, che sarà la nuova casa. La conformazione classica varia dal mazzo un grande cesto di vimini con manici per portarlo colmo di ori dispos in modo più o meno formale, ma non ha una connotazione speci ca ed oggi le composizioni sono le più svariate, realizzate con ori recisi o piccole piante d’appartamento. FIG. 3.17 The day of the Dead, William- Adolphe Bouguerearu, 1859. Due donne in lu o o rono corone di ori sulla tomba. L’o erta di ori è simbolo del rinnovarsi del ricordo. [da ARIES images g. 394]
Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 83 Capitolo 3. Alcune ri essioni sulla parola verde - Il cuscino. È un ‘incrocio’ tra le altre tre pologie: una composizione di ori piena, da appendere in ver cale come la corona, ma realizzata su un supporto circolare, ovale o talvolta a forma di cuore o croce, che si può anche appoggiare sopra la bara. Per o erta (è usato anche il temine più generico di ‘omaggio’) si intende invece l’a o di portare un mazzo, un cesto o un vaso di ori vivi - e quindi l’ogge o stesso - al cospe o del defunto nella camera ardente, accompagnato da un messaggio di dedica. Può essere anche inteso come un a o di ‘san care’ il defunto, perché è consuetudine o rire ori alle immagini devozionali dei san . Il ca olicesimo pone l’accento sul momento del cordoglio nella camera ardente e della funzione in chiesa, per i quali la presenza dei ori è uno degli elemen accessori pici, assieme ad immagini ed ogge sacri, allo svolgersi dei ri e delle preghiere, a nché “siano di sollievo al cris ano che crede, senza urtare l’uomo che piange” 45 . Le o erte e gli addobbi ‘seguono’ il defunto durante tu o il rito, essendo porta dalla camera ardente alla chiesa in cui è celebrato il funerale, ed in ne dispos a orno al luogo di sepoltura nché non deperiscono. Dimostrazioni di ricordo ed a e o sul sepolcro La prassi dell’o erta oreale trova la sua naturale con nuazione nel ‘portare i ori al cimitero’ (in diale o si dice urì) da parte di chi fa visita in modo occasionale o periodico, con la manifestazione di ricordo ed a e o condivisi nella ricorrenza del 2 Novembre. A volte cri cata come usanza che legi ma a ‘dimen carsi’ dei defun per il resto dell’anno, la celebrazione del giorno dei mor ha radici an che e anzi nell’O ocento il camposanto era a volte aperto ai visitatori solo in quel giorno, celebrato con grande devozione e partecipazione di popolo 46 . Dal Medioevo no al Se ecento 47 il culto quo diano dei mor non era pra cato per l’impossibilità di individuare il punto della sepoltura (e e uata solitamente in sommarie fosse comuni) e per la convinzione dell’incomunicabilità tra i due mondi. A par re dall’O ocento invece la nuova cultura roman ca della morte, sostenuta dai le era , incontra il desiderio generalizzato di esternare il cordoglio, riprende un’usanza presente già nell’an chità più remota, in cui l’omaggio oreale rappresentava un modo per onorare il defunto, rianimarlo nella sua esistenza ultraterrena, dimostrargli a e o, ricordarlo e dialogare con lui. I Romani nei giorni successivi al funerale rinnovavano l’o erta di alimen e vino e di ori, ghirlande e corone (con preferenza per le rose) per sfamare, rallegrare e rianimare il defunto con una ricca ritualità dovuta alla credenza nella sopravvivenza dell’anima che
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hanno però un signi cato più speci co di ‘annuncio’.<br />
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così si o rono ori ai defun quando li si va a visitare presso l’abitazione o la tomba,<br />
che sarà la nuova casa. La conformazione classica varia dal mazzo un grande cesto di<br />
vimini con manici per portarlo colmo di ori dispos in modo più o meno formale,<br />
ma non ha una connotazione speci ca ed oggi le composizioni sono le più svariate,<br />
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