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15.06.2013 Views

80 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma Un addobbo oreale può essere applicato al corpo, al le o funebre, alla bara, alla stanza, al mezzo di trasporto del defunto, secondo forme consolidate ben presen nell’immaginario comune. Le imprese orovivais che e le associazioni di giardinaggio propongono corsi speci ci che sono u li per classi care le diverse pologie di composizioni che cos tuiscono l’arte oreale funeraria 40 . Si hanno: - Il copriferetro o copricassa. Chiamato in gergo cofano o mezzocofano, riveste il coperchio della bara o una sua parte, riprendendone la forma. Deriva dall’usanza di deporre il defunto su una le era di ori e/o coprirne il corpo. Tale pra ca si ritrova con maggiore o minore intensità in quasi tu e le popolazioni dall’an chità: è stato veri cato che res di pollini rinvenu in tombe di neandertaliani in una gro a in Iraq appartenessero a una le era di ori su cui era deposto il corpo 41 . Non è dato conoscere se in questa fase del rito fossero a ribui ai ori signi ca simbolici o solo una funzione decora va. Gli an chi Egizi 42 ponevano comunemente narcisi accanto ai corpi e nei sepolcri sono sta ritrova ori aroma ci e ghirlande di salice o del nio, rosmarino, alloro, olivo, mirto, reseda, menta, violaciocca. I Greci legavano le estremità di un ramo frondoso per formare una corona da porre sul capo del defunto ed eventualmente aggiungendo dei ori. Anche i Romani distendevano il corpo su un le o di ori e con la testa cinta da una corona di ori freschi (amaranto, sempreviva, asfodelo, viole a, narciso, edera, mirto, alloro, ulivo) o di foglie d’oro. Nella tradizione greca erano invece i partecipan al funerale a portare sul capo delle corone di cipresso, in segno non di lu o ma di ricordo. - La corona funebre o mortuaria. È un altro po di o erta che ha avuto lunga storia e ampia fortuna dalle civiltà egizia, etrusca, greca e romana ed è riportata in tra a e descrizioni di funerali an chi 43 . Ne permane la consuetudine nei sepolcri cris ani come mo vo decora vo pietri cato, mentre la versione con ori freschi riappare in grande s le nei grandi cortei funebri nel corso dell’O ocento, nonostante la Chiesa - che aveva in ne acce ato gli alberi nei cimiteri con gius cazioni igieniche - abbia cercato di impedirlo, opponendosi con fermezza a questo rito considerato sfacciatamente pagano. Tu avia prevalgono il desiderio di ostentazione dell’agiatezza della famiglia e della partecipazione della società, sostenu dagli interessi economici dei commercian . Composta di sempreverdi e ori, si sviluppa in forme scenogra che sempre più grandiose, per no eccessive e maniacali, in un trionfo di arte oreale in gran parte svuotato dagli originali signi ca rituali e di origra a. Oggi le corone classiche sono anelli di ori, pia o bomba , appesi in ver cale e sostenu da un cavalle o, che vengono pos a decorazione della camera mortuaria e del carro funebre durante il corteo. La forma è simile alla coccarda o insegna funebre, le quali

Fig. 3.16 Carrellata degli elemen del rito che hanno in uenzato l’o erta oreale e l’arredo tombale. - dal cipresso al door badge ed alla coccarda. - dalla le era al copricassa. - dalla corona di ori posta sula capo alla corona funebre, anche scolpita come mo vo decora vo. - dalle o erte periodiche romane (violaria e rosaria) e dal mazzo portato in dono, discendono il cesto e le sue varian (cuscino in diverse forme e composizioni più ricercate), il portavasi, i tralci di rose in bronzo. Elaborazione autografa a schizzo. Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 81 Capitolo 3. Alcune ri essioni sulla parola verde

Fig. 3.16<br />

Carrellata degli<br />

elemen del<br />

rito che hanno<br />

in uenzato<br />

l’o erta oreale e<br />

l’arredo tombale.<br />

- dal cipresso al<br />

door badge ed alla<br />

coccarda.<br />

- dalla le era al<br />

copricassa.<br />

- dalla corona di<br />

ori posta sula<br />

capo alla corona<br />

funebre, anche<br />

scolpita come<br />

mo vo decora vo.<br />

- dalle o erte<br />

periodiche<br />

romane (violaria<br />

e rosaria) e dal<br />

mazzo portato in<br />

dono, discendono<br />

il cesto e le sue<br />

varian (cuscino<br />

in diverse forme<br />

e composizioni<br />

più ricercate), il<br />

portavasi, i tralci<br />

di rose in bronzo.<br />

Elaborazione<br />

autografa a<br />

schizzo.<br />

Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 81<br />

Capitolo 3. Alcune ri essioni sulla parola verde

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