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76 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma giardinaggio. Vantaggio non secondario di queste pra che, è la riduzione di cos anche a carico della famiglia perché le usanze bizzarre e lussuose sono sconsigliate. Altre proposte e metodi più radicali di ‘smal mento’ o ‘riu lizzo’ del cadavere o dei res crema , richiamano alla mente le sperimentazioni utopis che se ecentesche: dalla vetri cazione delle ceneri cremate proposta nel 801 da Giraud (oggi c’è chi ne realizza diaman sinte ci), all’essere trasforma in compost tramite un processo chiamato Promession 31 . Il corpo è congelato nell’azoto liquido, frantumato ed essiccato: se ne o ene una polvere organica che viene posta in contenitori biodegradabili e sepolta in una fossa poco profonda, sulla quale sono pianta alberi ed arbus che si nutriranno dei compos organici, reinserendoli nel ciclo ecologico e divenendo simbolo e monumento vivente dell’es nto. L’estremizzazione di questo processo, proposta da alcuni permaculturis , è che il ‘compost’ o enuto fer lizzi le piante commes bili degli or . Sarebbe la ne della compe zione per la terra tra il cimitero e l’agricoltura. Torna con restyling moderno anche la sepoltura in mare, pra cata per tradizione dai popoli navigatori consolidata in Inghilterra, dove possiede un proprio rituale, ma riproposta in una bara-conchiglia dalle forme avveniris che, che assicura l’inabissamento. Altri propongono di mescolare le ceneri al cemento per formare scogliere ar ciali che, una volta a ondate, dovrebbero rivitalizzare oceani debilita , sostenendo lo sviluppo della vita marina, in modo da rinvigorire l'ecosistema naturale ed al contempo avere un memoriale che sia ”patrimonio di vita vera [...] piu osto che passare un’urna alle generazioni future, o prendere spazio in un cimitero" 32 . Sebbene l’alterna va radicale di queste ‘riserve funerarie’ non appaia pra cabile in Italia per mo vi di spazio 33 , di costumi 34 e di legislazione (in Inghilterra si può seppellire ovunque, non solo in cimitero, mentre la legislazione italiana non perme e di essere sepol senza il cofano regolamentare), è signi ca va la ri essione sull’impiego di materiali e processi più ecologici anche nella realizzazione della bara, che essendo sepolta diventa subito un ‘ri uto’ a carico del terreno con il suo corredo di legni e metalli pregia , di tessu e vernici sinte che. I fautori del movimento verde so olineano che la scelta non è tra all-green e no-green: ci sono varying shades of green - varie tonalità di verde. Se la sepoltura naturale è l’opzione più estremista, essa rappresenta un’opportunità di rispondere in diversi modi al desiderio di celebrare, nella morte, l’ambiente naturale e quindi la vita.
Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 77 Capitolo 3. Alcune ri essioni sulla parola verde 3. 4 Verde dinámico e verde está co, ri e forme "Las especies vegetales son elementos de mediación entre los vivos y los difuntos. Están presentes especialmente en dos situaciones, que podríamos denominar dinámica y está ca. En la primera, están presentes en el paso del difunto al mundo de los antepasados; en la segunda, permanecen en los alrededores del lugar del enterramiento" 35 . Con questa singolare de nizione che si rifà in modo esplicito all’immagine del movimento (nello spazio come funzione, piu osto che nel tempo come storia), Jaume Bover nella presentazione del libro di Celes no Barallat dis ngue l’uso della vegetazione vivente in ambito funerario: da un lato la ofrenda, dall’altro la plantacion (sembrada, cioè ‘seminata’). Ma “qual è il mo vo dei cipressi nei cimiteri, delle corone di ori durante le esequie, dei crisantemi ad Ognissan ? Anche lo scenario vegetale della morte ha la sua storia remota e, ancora una volta, le nostre usanze sono solo reminiscenze dell’an chità greco-romana” 36 . Come cipressi, tassi, bossi fanno ormai parte integrante del paesaggio cimiteriale, così i ori recisi o in vaso fanno mostra di sé sulle tombe. Posare un ore sulla tomba equivale a materializzare un pensiero di ricordo o di preghiera: l’analisi dei ri e della loro origine rende conto della ricchezza di signi ca racchiusa dall’o erta vegetale al funerale o presso la tomba anche in ambito mediterraneo. La ritualità che circonda la morte 37 è la risposta ad un bisogno insito nell’animo umano in tu e le culture, perché essa è vissuta non solo come fa o biologico (come è per gli animali) ma come una realtà che me e in qualche modo in conta o con un altro mondo, ignoto. Anche nel caso in cui questa ‘alterità’ non si iden chi con il divino, e quindi la morte sia inserita in una liturgia religiosa, permane un signi cato sacrale. Con scopo consolatorio e rassicurante, il senso del sacro è a ribuito di volta in volta all’individualità del singolo nella sua memoria o sopravvivenza, oppure al senso colle vo di ‘en tà panteis che’ come la terra, la natura o l’energia vitale. Si tra a di un conce o talmente complesso da avere ancora bisogno di un luogo reale in cui celebrarsi, perché lo spazio interiore non è su ciente e perché la condivisione fa parte di questo processo. L’aspe o di sospensione del tempo ordinario che vi è associato è fondamentale per perme ere ai dolen di esprimere la loro so erenza e di elaborare il lu o, sostenu dalla comunità. La ritualità dell’addio è ricompresa nei ri di passaggio 38 che scandiscono, durante la vita dell’uomo, il cambiamento di status sico o sociale all’interno del gruppo in cui è inserito e che deve confermare la propria con nuità prima e dopo l’esistenza
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Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 77<br />
Capitolo 3. Alcune ri essioni sulla parola verde<br />
3. 4<br />
Verde dinámico e verde está co, ri e forme<br />
"Las especies vegetales son elementos de mediación entre los vivos y los difuntos.<br />
Están presentes especialmente en dos situaciones, que podríamos denominar<br />
dinámica y está ca. En la primera, están presentes en el paso del difunto al mundo<br />
de los antepasados; en la segunda, permanecen en los alrededores del lugar del<br />
enterramiento" 35 . Con questa singolare de nizione che si rifà in modo esplicito<br />
all’immagine del movimento (nello spazio come funzione, piu osto che nel tempo<br />
come storia), Jaume Bover nella presentazione del libro di Celes no Barallat<br />
dis ngue l’uso della vegetazione vivente in ambito funerario: da un lato la ofrenda,<br />
dall’altro la plantacion (sembrada, cioè ‘seminata’). Ma “qual è il mo vo dei cipressi<br />
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Anche lo scenario vegetale della morte ha la sua storia remota e, ancora una volta, le<br />
nostre usanze sono solo reminiscenze dell’an chità greco-romana” 36 . Come cipressi,<br />
tassi, bossi fanno ormai parte integrante del paesaggio cimiteriale, così i ori recisi<br />
o in vaso fanno mostra di sé sulle tombe. Posare un ore sulla tomba equivale a<br />
materializzare un pensiero di ricordo o di preghiera: l’analisi dei ri e della loro origine<br />
rende conto della ricchezza di signi ca racchiusa dall’o erta vegetale al funerale o<br />
presso la tomba anche in ambito mediterraneo.<br />
La ritualità che circonda la morte 37 è la risposta ad un bisogno insito nell’animo<br />
umano in tu e le culture, perché essa è vissuta non solo come fa o biologico (come<br />
è per gli animali) ma come una realtà che me e in qualche modo in conta o con un<br />
altro mondo, ignoto. Anche nel caso in cui questa ‘alterità’ non si iden chi con il<br />
divino, e quindi la morte sia inserita in una liturgia religiosa, permane un signi cato<br />
sacrale. Con scopo consolatorio e rassicurante, il senso del sacro è a ribuito di volta<br />
in volta all’individualità del singolo nella sua memoria o sopravvivenza, oppure al<br />
senso colle vo di ‘en tà panteis che’ come la terra, la natura o l’energia vitale. Si<br />
tra a di un conce o talmente complesso da avere ancora bisogno di un luogo reale<br />
in cui celebrarsi, perché lo spazio interiore non è su ciente e perché la condivisione<br />
fa parte di questo processo. L’aspe o di sospensione del tempo ordinario che vi è<br />
associato è fondamentale per perme ere ai dolen di esprimere la loro so erenza e<br />
di elaborare il lu o, sostenu dalla comunità.<br />
La ritualità dell’addio è ricompresa nei ri di passaggio 38 che scandiscono, durante<br />
la vita dell’uomo, il cambiamento di status sico o sociale all’interno del gruppo in<br />
cui è inserito e che deve confermare la propria con nuità prima e dopo l’esistenza