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Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

La locuzione ‘verde cimiteriale’ ricorre più di frequente, confrontando leggi,<br />

regolamen e relazioni delle amministrazioni pubbliche, pari cata ad altro verde di<br />

risulta ed associata a da quan ta vi e di manutenzione 23 . Un fa ore numerico in<br />

entrambi i casi: u le a salire le graduatorie di vivibilità urbana nel primo caso, costo<br />

da sostenere nel secondo.<br />

Nelle descrizioni dei cimiteri storici nei quali l’elemento vegetale è più importante,<br />

è a ribuita accezione posi va alla presenza di sepolture ‘immerse nel verde’ o<br />

‘circondate dalla natura’ ed al contrario il termine ‘vegetazione’ è di solito inteso<br />

in senso nega vo associato a ‘invade’ o ‘infesta’, quando se ne so olinea lo stato<br />

di trascuratezza 24 . Nelle relazioni di proge di ampliamento o restyling si ritrovano<br />

termini allusivi, come ‘verde di rispe o e arredo del cimitero’. Salvo alcune eccezioni,<br />

la composizione viene però risolta come se si tra asse di un qualsiasi giardino<br />

pubblico, nonostante il manuale di Giuseppe Strappa avverta che “per quanto la<br />

proge azione di un cimitero-parco possa prevedere tecniche analoghe a quelle<br />

u lizzate per i parchi urbani, conviene tener conto di alcune di erenze sostanziali e del<br />

diverso rapporto che in questo caso si instaura tra funzione e forma” 25 . È necessario<br />

valutare decisioni di cara ere este co e composi vo, legate ai signi ca del luogo, i<br />

quali di eriscono profondamente da quelli di un parco pubblico. Si devono operare<br />

anche scelte di cara ere tecnico de ate dalle funzioni svolte, che pongono vincoli e<br />

condizionamen all’organizzazione del verde (ad esempio nei campi ad inumazione o<br />

vicino ai monumen ). Tale raccomandazione rimane poco applicata.<br />

Le indicazioni basilari riguardano lo sviluppo dell’apparato radicale in rapporto al<br />

terreno di inumazione e alla distribuzione delle sepolture, la distribuzione e densità<br />

delle ombre, l’incidenza delle super ci a prato rispe o alla pologia dei monumen<br />

funerari. Robert Auzelle 26 propone un metodo in tre fasi per a rontare al meglio<br />

la complessità della proge azione: studio degli e e spaziali prodo dalle piante<br />

(masse, portamento, aggregazioni, rappor croma ci e chiaroscurali), iden cazione<br />

e selezione delle essenze con uno specialista, esecuzione del lavoro in accordo<br />

con vivais . Egli spiega inoltre come, essendo necessario a endere almeno una<br />

generazione a nché le dimensioni degli esemplari di grandi dimensioni giungano a<br />

regime, si possa procedere a piantumare per prime le aree boscate, ma sospenderne<br />

l’u lizzo per alcuni anni, occupando per prime altre zone sistemate a giardino.<br />

Ques argomen rientrano nella de nizione di cemetery plan ng, termine<br />

anglosassone per ‘verde cimiteriale’: vi è uno sli amento di signi cato verso le azioni<br />

dell’impianto (comporre, sistemare e piantumare il terreno a grande scala prima

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