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Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 61<br />

Capitolo 3. Alcune ri essioni sulla parola verde<br />

Capitolo 3<br />

Alcune ri essioni sulla parola verde<br />

Ecco, io non penso che il verde per l'archite ura sia<br />

un'aggiunta, un condimento, una salsa verde che poi si me e<br />

su tu o; penso, invece, che possa, come i ma oni o i ferri del<br />

calcestruzzo, essere cos tu vo dell’opera.<br />

AIMARO ISOLA, 2003<br />

Introducendo il lavoro di ricerca sull’archite ura funeraria nel suo legame con<br />

la vegetazione, è opportuno precisare alcune note cri che derivan da ques oni<br />

terminologiche: la parola ‘verde’, con la quale solitamente si intende l’elemento<br />

vegetale speci catamente in rapporto e/o in contrapposizione con quello minerale<br />

del costruito, assume accezioni di eren in relazione ad altri termini che rientrano<br />

nell’ambito della ricerca: lo spazio pubblico della ci à, lo spazio cimiteriale,<br />

l’archite ura funeraria pubblica e privata e le pra che rituali ad essa connesse.<br />

Esse corrispondono ad altre an usi, e quindi forme, del verde. L’argomento è di<br />

a ualità, tu avia appare svalutato da una sorta di ossessione ecologica che, pur<br />

essendo posi va ed auspicabile la sensibilità nei confron dell’ambiente naturale,<br />

rende di cile un accostamento rigoroso alla proge azione formale.<br />

Nell’archite ura del paesaggio e nell’arte dei giardini, quando si prende in<br />

considerazione la natura, sia come contesto e contorno che come protagonista della<br />

scena, si intende sempre la percezione umana di quell’ambiente: il paesaggio non<br />

esiste se non è visto come tale dall’uomo, mentre la natura è di per sé inde nibile<br />

1 . In casi estremi diventa quasi una ‘moda’ della natura, o meglio una ‘natura alla<br />

moda’ che cambia costantemente seguendo le metamorfosi dello sguardo umano.<br />

Oggi pare di assistere ad una dei cazione di tu o ciò che è green: in archite ura,<br />

in economia, in poli ca, ma l’a eggiamento sta cambiando e l’acce azione acri ca<br />

sta nendo, tanto che diversi autori 2 , ciascuno nel suo ambito disciplinare, hanno<br />

so olineato la vacuità di questo a eggiamento contemporaneo della società. Termini<br />

come embellissement, maquillage, camou age denunciano con valore dispregia vo<br />

queste ‘pennellate di colore vegetale’ che nascondono e legi mano ogni intervento<br />

edilizio 3 .<br />

Gra ante e irriverente, ma signi ca va è in proposito la posizione di Alain Roger:<br />

“Vorrei denunciare un pregiudizio: l’ossessione del verde. [...] Qual’è la ragione di

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