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44 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma FIG. 2.18 Giardino di Villa Medici a Roma, 1683. Richiama ancora la conformazione ad or chiusi. [da PANZINI pag. 26] FIG. 2.19 Giardino delle Tuileries, 1690. Nella distesa centrale non ci sono alberi, ma complica parterres, le persone guardano e si fanno guardare. [da PANZINI pag. 30] FIG. 2.20 Planimetria di Nimes, seconda metà XVIII secolo. L’impianto acquisisce una dimensione territoriale. [da PANZINI pag. 59]

Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 45 Capitolo 2. Natura addomes cata: il “materiale vegetale” Negli Sta Uni il primo landscape architect è Frederick Law Olmsted 31 , che si forma in un lungo viaggio in Europa e proge a il Central Park di New York, confronto obbligato per tu gli interven successivi. Realizzato in forme pi oresche ma con grande a enzione agli elemen funzionali, in specie la circolazione, il parco urbano è elemento ordinatore e strumento di sviluppo della ci à, e si ar cola come parte di un sistema integrato: non aggiunto a posteriori, è elemento focale che condiziona il tessuto urbano. È aperto e accessibile a tu i ci adini nell’o ca di uguaglianza profondamente radicata negli Sta Uni . L’apporto della cultura italiana 32 in questo diba to è de citario e discon nuo, anche a causa dell’arretratezza di gusto condizionata dall’esperienza rinascimentale. Se a inizio O ocento il roman co è consolidato nelle classi colte, lo s le paesaggis co non trova piena accoglienza presso l’opinione pubblica. La permanenza della tradizione formale in Italia è forte, anche perché la complessa geometria degli impian è tesa a so olineare la monumentalità delle nuove a rezzature imposte dalla dominazione francese (e poi volute dalla nazione riunita) e la loro funzionalità, mentre la tortuosità dei viali e dei bosche è ricusata anche per ragioni di decenza e visibilità. Non si apre un vero e proprio diba to sul verde e sono rari gli esempi pregevoli di sistemazioni urbane non esporta dalla cultura francese. Le vicissitudini legate all’unità nazionale e ai successivi spostamen della capitale acuiranno la speculazione dei suoli e allontaneranno ogni proposito culturale. Si vorrebbe rispondere ai problemi lega all’inurbamento imitando i tagli nel tessuto urbano opera da Haussmann ma, mancando i fondi, vi si rinuncia senza elaborare alterna ve. 2. 3 Giardino paesaggis co ‘Per il troppo variar natura è bella’, ‘compromesso tra anarchia (natura selvaggia) e dispo smo (giardino formale)’, ‘un’estensione del piacevole con il ne ul mo di suscitare il semplice godimento dell’osservatore’, ‘la natura in abito di festa’, ‘il piacere sublime di forzare la natura’, sono solo alcune delle de nizioni 33 della nuova pologia di giardino che alla sua apparizione in Francia viene chiamato irregulier, anglais o anglo-chinois. È la codi cazione dei landscape architecture, landscape gardening o english gardening (termini conia da Repton nel 1846) che in Inghilterra portano ad una capillare trasformazione del territorio, innanzitu o nelle campagne, grazie all’inizia va ed ai capitali priva , con l’intento di migliorare la scena di una

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Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

FIG. 2.18<br />

Giardino di<br />

Villa Medici a<br />

Roma, 1683.<br />

Richiama ancora<br />

la conformazione<br />

ad or chiusi. [da<br />

PANZINI pag. 26]<br />

FIG. 2.19<br />

Giardino delle<br />

Tuileries, 1690.<br />

Nella distesa<br />

centrale non<br />

ci sono alberi,<br />

ma complica<br />

parterres, le<br />

persone guardano<br />

e si fanno<br />

guardare. [da<br />

PANZINI pag. 30]<br />

FIG. 2.20<br />

Planimetria di<br />

Nimes, seconda<br />

metà XVIII secolo.<br />

L’impianto<br />

acquisisce una<br />

dimensione<br />

territoriale. [da<br />

PANZINI pag. 59]

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