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30 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma 2. 1 Sull’arte di educare la natura Esempio supremo della natura domata dalla mano dell’uomo, i giardini vengono in prevalenza studia nel loro aspe o di archite ura del verde più che dal punto di vista seman co 6 . Il giardino invece ‘parla’ al visitatore a raverso le sue componen , in un linguaggio connesso allo s le in cui è realizzato. Nell’approcciarsi allo studio e all’esecuzione di un giardino è necessario tener conto del fa o che le specie arboree richiamano forme piche di organizzazione dello spazio verde, che si rifanno ai diversi arche pi, anche suggeri da esempi iconogra ci o le erari (emblema ci i cipressi di Bolgheri). È noto che un lare di cipressi direzionato verso l’ingresso di un luogo chiuso conferisca cara ere di sacralità, ma non solo: le specie commes bili rimandano all’hortus conclusus, le bulbose ai parterres, le sempreverdi alla topiaria. Una singola specie può suggerire e valorizzare il rapporto con il contesto: un esemplare maestoso cara erizza una radura, un lare suggerisce profondità, una spalliera racchiude uno spazio, e così via. Anche la scelta di specie autoctone aiuta a riconoscere il luogo, riferendosi alla sua memoria storica oltre che rispondere ad esigenze di ada abilità. Anche se l’idea di giardino presenta abitualmente un’immagine ‘verde’, in esso la natura, rispe o al territorio incontaminato, è stata addomes cata dalla mano dell’uomo e costruita per conformarsi ar cialmente in gure che risultano in ne ‘naturali’ o ‘formali’, no a forme sempre più rigide di chiaro stampo archite onico. In alcuni casi è di fondamentale importanza anche la scelta di non-verde, quando cercare di connotare un determinato luogo mediante la vegetazione equivarrebbe ad ar cializzarlo e snaturarne il senso proprio (esempio pico è la piazza italiana). Perché parlare di giardino signi ca sopra u o tra are del linguaggio simbolico delle forme costruite, ovvero di un certo numero di elemen e della loro combinazione, che propone signi ca ulteriori rispe o alla forma o enuta 7 . Nell’a rontare l’approccio alla vegetazione come componente del proge o di archite ura e paesaggis co - applicabile alla composizione tanto dei giardini quanto dei cimiteri - si possono delineare tre scale di approfondimento della ques one, che corrispondono ad “una gramma ca ed una sintassi che stabiliscono i modi d’uso di ciascun elemento e le modalità di incontro di di eren geometrie; che amme ono eccezioni, gure retoriche; che danno luogo ad una varietà assai vasta, forse non in nita, di essioni composi ve dotate di senso” 8 . Esse sono: elemen , stru ure e composizioni.
FIG. 2.3 Parterre del Jardin de la Coulonne, Heidelberg, inizio XVII secolo. L’assonometria me e in risalto lo schema composi vo: impianto quadrato + croce, perimetri siepi + lare, campi + parterres. [da CONAN tav. 106] Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 31 Capitolo 2. Natura addomes cata: il “materiale vegetale” - Gli elemen sono i ‘ma oni’ vegetali, cioè i diversi organismi che fanno parte della ora: alberi, arbus , fori, erbacee. Le cara eris che 9 proprie del materiale vegetale sono la forma (portamento, sagoma e densità della chioma e quindi dell’ombra propria e portata) e il colore (tonalità e texture delle foglie e del tronco, variazione del colore nel tempo, ori e/o fru ). La dinamicità delle due cara eris che enunciate ha portato allo sviluppo di tecniche agronomiche piche, in par colare la potatura, che mirano a controllarla nello spazio o nel tempo ed a mantenere gure par colari. Esse sono forzature della naturalità ed aumentano i ‘gradi di ar cializzazione’ dell’organismo vegetale, condizionandone la forma e la crescita. Si tra a di forme di conciliazione - che giungono ad una completa assimilazione - tra natura ed archite ura, per le quali di volta in volta si paga il prezzo della naturalezza o dell’e e o ar ciale (rinunciare ad alcune funzionalità ‘avanzate’ o amme ere un certo senso di ‘artefa o’). - Le stru ure sono le forme di aggregazione degli elemen in stru ure orizzontali o ver cali, lineari o spaziali. Sono realizzate a raverso il raggruppamento di esemplari omogenei o appartenen a specie diverse in forme lineari (bordura, siepe, treillage, lare) o volumetriche (cor na, quinta, macchia, bosco). Assieme all’esemplare isolato, ques sono gli elemen ver cali che si stagliano sulle distese orizzontali dei tappe erbosi, ori o tappezza , o disegna da parterres. - Le composizioni sono le forme di aggregazione delle stru ure, de ate da s li formali codi ca a par re dai modelli storici che a loro volta derivano dagli arche pi dell’an chità, in qua ro forme: giardino formale e paesaggis co nelle loro varian , a cui si aggiungono la ra gurazione del sublime e delle gure retoriche.
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FIG. 2.3<br />
Parterre del Jardin<br />
de la Coulonne,<br />
Heidelberg,<br />
inizio XVII secolo.<br />
L’assonometria<br />
me e in risalto<br />
lo schema<br />
composi vo:<br />
impianto quadrato<br />
+ croce, perimetri<br />
siepi + lare,<br />
campi + parterres.<br />
[da CONAN tav.<br />
106]<br />
Parte prima. Migrazioni lessicali dall’arte dei giardini 31<br />
Capitolo 2. Natura addomes cata: il “materiale vegetale”<br />
- Gli elemen sono i ‘ma oni’ vegetali, cioè i diversi organismi che fanno parte<br />
della ora: alberi, arbus , fori, erbacee. Le cara eris che 9 proprie del materiale<br />
vegetale sono la forma (portamento, sagoma e densità della chioma e quindi<br />
dell’ombra propria e portata) e il colore (tonalità e texture delle foglie e del tronco,<br />
variazione del colore nel tempo, ori e/o fru ). La dinamicità delle due cara eris che<br />
enunciate ha portato allo sviluppo di tecniche agronomiche piche, in par colare<br />
la potatura, che mirano a controllarla nello spazio o nel tempo ed a mantenere<br />
gure par colari. Esse sono forzature della naturalità ed aumentano i ‘gradi di<br />
ar cializzazione’ dell’organismo vegetale, condizionandone la forma e la crescita.<br />
Si tra a di forme di conciliazione - che giungono ad una completa assimilazione - tra<br />
natura ed archite ura, per le quali di volta in volta si paga il prezzo della naturalezza<br />
o dell’e e o ar ciale (rinunciare ad alcune funzionalità ‘avanzate’ o amme ere un<br />
certo senso di ‘artefa o’).<br />
- Le stru ure sono le forme di aggregazione degli elemen in stru ure orizzontali<br />
o ver cali, lineari o spaziali. Sono realizzate a raverso il raggruppamento di esemplari<br />
omogenei o appartenen a specie diverse in forme lineari (bordura, siepe, treillage,<br />
lare) o volumetriche (cor na, quinta, macchia, bosco). Assieme all’esemplare<br />
isolato, ques sono gli elemen ver cali che si stagliano sulle distese orizzontali dei<br />
tappe erbosi, ori o tappezza , o disegna da parterres.<br />
- Le composizioni sono le forme di aggregazione delle stru ure, de ate da s li<br />
formali codi ca a par re dai modelli storici che a loro volta derivano dagli arche pi<br />
dell’an chità, in qua ro forme: giardino formale e paesaggis co nelle loro varian , a<br />
cui si aggiungono la ra gurazione del sublime e delle gure retoriche.