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Donatella Bontempi<br />
PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />
di qua ro, cioè sedici, la base della loro do rina. In riferimento alla Tetractys pitagorica si osserva che<br />
il quadrato è sempre dovunque considerato il numero della manifestazione universale nel conce o del<br />
quadrato perfe o; la formula pitagorica 1+2+3+4=10 è la circolatura del quadrante e l’inverso 10=1+2+3+4<br />
esprime numericamente la divisione quaternaria del cerchio, cioè il problema erme co della quadratura<br />
del cerchio concepibile come massima perfezione umana. Il numero qua ro è dunque, in certo modo, il<br />
numero della perfezione divina e il simbolo del mondo stabilizzato. Questo sviluppo si e e ua, partendo<br />
dal centro immobile, secondo la croce nelle direzioni cardinali che, nel quadrato, è l’espressione dinamica<br />
del qua ro. Le età del mondo, la vita umana e i mesi lunari sono ritma sul numero qua ro, mentre<br />
le qua ro fasi del movimento ciclico vengono espresse dal cerchio. Nell’an chità Platone considerava il<br />
quadrato e il cerchio come assolutamente belli in sé; secondo il grande pensatore il qua ro si riferisce alla<br />
materializzazione delle idee e il tre all’idea stessa: il secondo esprime le essenze e il primo i fenomeni,<br />
l’uno lo spirito e l’altro la materia. Il cerchio esprime il celeste, il quadrato il terrestre, non in quanto<br />
opposto al celeste ma in quanto creato; nei rappor fra il cerchio e il quadrato esiste una dis nzione e<br />
una conciliazione: il cerchio sarà per il quadrato ciò che il cielo è per la terra e l’eternità per il tempo, ma il<br />
quadrato si inscrive in un cerchio vale a dire la terra è dipendente dal cielo. Il quadrato non è altro che la<br />
perfezione della sfera su un piano terrestre.<br />
Cubo (pilastro dado) - Rappresenta la terra e la Gerusalemme Celeste (paradiso), che è un cubo perfe o,<br />
come il tabernacolo e il tempio. Ogni lato (lunghezza, altezza e larghezza) misura 12.000 stadi. Poiché<br />
lo stadio è circa 185 m, la ci à è grande 2.220 km. Nel tabernacolo e nel tempio tu e le misure erano<br />
mul plo di 5, il numero della grazia. Le misure sono legate al 12, che è il numero del governo perfe o<br />
secondo Dio: 12 tribù d’Israele, 12 apostoli, 24 anziani, 12 mesi dell’anno, 24 ore in un giorno, 60 min in un<br />
ora (12x5). Il muro della ci à, fa o di diaspro, è alto 144 cubi (un cubito = 55 cm), cioè 12x12, ha 12 porte<br />
e 12 fondamenta che indicano perfezione, bellezza e varietà. In esse sono scri i nomi dei 12 apostoli.<br />
Nelle porte della ci à sono scri i nomi delle 12 tribù dei gli d’Israele. Le 12 porte sono disposte a nord,<br />
a sud, a est ed a ovest, perché la ci à deve governare l’universo. (Deut. 32,4)<br />
O agono - L’O agono è la gura geometrica piana con o o la , legata al numero 8 e alle simbologie<br />
dell’o onario, che evoca il doppio quaternario, uno a vo ed uno passivo, e riassume l’equilibrio costru vo<br />
delle forme, dei temperamen e delle energie cosmiche. Il numero 8 possedeva una sua importanza sia per<br />
gli Ebrei che per i Cris ani; il Tempio di Gerusalemme per esempio fu san cato in 8 giorni. Su mol tes si<br />
ritrova che la croce patente a o o punte dei templari e l’o agono (oltre a rappresentare il rinnovamento e<br />
la resurrezione) volessero simboleggiare le 8 bea tudini. Secondo alcuni studiosi il numero 8 rappresenta<br />
la rigenerazione, la resurrezione, la felicità, la transizione. A livello spirituale, rappresentava il tenta vo<br />
dell’uomo di elevarsi. Nella simbologia cris ana, la circonferenza era il simbolo della perfezione e<br />
l’o agono era la gura piana che più si poteva avvicinare ad essa. È quindi il simbolo dell’uomo. L’o agono<br />
e il numero o o hanno un signi cato di mediazione tra quadrato e cerchio, tra terra e cielo ed è, quindi,<br />
in rapporto con il mondo intermedio. Spesso questa forma è u lizzata per edi ci di par colare signi cato<br />
universalis co e cosmico. Secondo Vitruvio, la ci à ideale era a pianta o agonale, perché l’o agono è<br />
simbolo di rinascita, simile a un paradiso terrestre. Il Cris anesimo privilegiò l’O agono per l’edi cazione<br />
dei fon ba esimali.<br />
Cerchio - Il cerchio rappresenta la perfezione, la compiutezza, l’unione, ciò che non ha ro ura e cesura.<br />
Emblema tradizionale di ciò che non ha inizio né ne, formato da una linea unica le cui estremità si<br />
ricongiungono per annullarsi l’una nell’altra, rappresenta lo stato della sostanza primordiale, uniforme ed<br />
indi erenziata. È il simbolo dello spirito e dell’immaterialità dell’anima. Il cerchio come cielo rappresenta<br />
la dimensione intelle uale e spirituale, che nella opposizione al quadrato, incarna il cielo in rapporto<br />
alla terra, a tu o ciò che è materiale, ed è collegato al ciclo perenne della vita, conce o espresso dalla<br />
circonferenza, gura geometrica nella quale non è dato dis nguere il principio dalla ne, simbolo<br />
dell’eternità e quindi di perfezione. Il movimento circolare del cielo, senza inizio né ne, rappresenta il<br />
tempo. La circonferenza determina anche un limite separatore tra la super cie interna de nita e quella<br />
esterna in nita. Il simbolismo del cerchio è stre amente legato a quello del centro, che è anche punto<br />
centrale della croce, ed è il punto dal quale i raggi si dipartono e al qual convergono, simbolo quindi del<br />
Principio da cui tu o trae origine e cui tu o ritorna. È il luogo sacro dove si concentrano tu e le energie<br />
materiali e spirituali. Di questa circonferenza, i qua ro elemen sono i raggi. Presso i popoli primi vi la<br />
circonferenza con il punto centrale è ancora la ra gurazione del sole, il cui calore è associato all’amore, e<br />
la luce alla bellezza e alla verità.