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304 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma Colori I colori hanno una grandissima valenza simbolica, ma i loro signi ca cambiano a seconda delle diverse aree culturali. I se e colori dell’arcobaleno sono sta messi in corrispondenza con le se e note musicali, i cieli, i piane , i giorni della se mana, etc. Taluni colori riproducono gli elemen : rosso e arancione il fuoco, giallo o bianco l’aria, verde l’acqua, nero o marrone la terra. Altri lo spazio: l’azzurro la dimensione ver cale, dalla gradazione chiara, l’alto, a quella scura, il basso; il rosso quella orizzontale, più chiaro a oriente più scuro a occidente. Il nero rappresenta il tempo, il bianco l’atemporale. I colori oppos indicano il dualismo intrinseco dell’essere. Il simbolismo del colore assume anche valori speci catamente religiosi: nella tradizione cris ana il colore è connesso alla luce del Verbo di Dio. Per l’arte cris ana, il bianco è a ribuito al Padre, il blu al Figlio, il rosso allo Spirito Santo, il verde alla speranza, il bianco alla fede e alla cas tà, il rosso all’amore e alla carità, il nero alla penitenza. Per Filone di Alessandria qua ro colori riassumevano l’universo rappresentando gli elemen cos tu vi: il bianco la terra, il verde l’acqua, il viola l’aria, il rosso il fuoco. Da ques traggono origine gli abi liturgici e i paramen da cerimonia. In ambito funerario il nero è il colore per eccellenza, simbolo della morte, esprime la completa assenza di coscienza, l’a ondare nell’oscurità, nel lu o, nel buio. I cavalli della morte sono neri. Anche il bianco con ene cara eri nega vi, derivan in primo luogo dal pallore dei defun . Usato inoltre come agge vo, è associato al senso della morte: nei sogni il cavallo bianco è collegato ai presen men funerei; il cavaliere bianco compare laddove si veri ca un avvenimento lu uoso; bianche sono le tuniche degli angeli, le anime dei risor e i fantasmi. In Giappone è il bianco il colore della morte. Croce Una croce, due tra perpendicolari tra loro, per lo più con l’incrocio iscri o in un cerchio, n dalla preistoria viene a ribuita al culto solare. In alcune culture il suo signi cato è assimilabile alla simbologia del ponte o alla scala sulla quale le anime degli uomini salgono verso il cielo, legata anche all’immagine dell’albero (radicata nella terra, la cima al cielo e i rami il mondo). Il vero legno della croce di Cristo secondo un’an ca credenza, è capace di risuscitare i mor . Per la tradizione cris ana in questa immagine è condensata la storia della salvezza e la passione del Salvatore. La croce rappresenta il Croci sso (il pa bolo sul quale Cristo ha so erto e ha conosciuto la morte), il Cristo Salvatore, il Verbo. Il legno della croce, dopo la morte di Gesù, di onde i suoi frammen a raverso tu o l’universo, in cui mol plica i miracoli; la croce riapparirà fra le braccia di Cristo in occasione del Giudizio Universale. In epoca romanica è riconosciuta come simbolo del trionfo sulla morte. Simbolo geometrico fondamentale insieme al centro, al cerchio e al quadrato con i quali stabilisce relazioni ben precise: l’intersezione delle sue re e coincide con il centro, che essa apre sull’esterno iscrivendosi inoltre nel cerchio che, a sua volta, divide in qua ro segmen . Come il quadrato, rappresenta la terra ed è legata alla simbologia del qua ro. La croce, dire a verso i qua ro pun cardinali, è la base di tu i simboli d’orientamento; l’orientamento spaziale si ar cola sull’asse Est-Ovest, segnato dal levarsi e dal tramontare del sole; l’orientamento temporale si ar cola sull’asse di rotazione del mondo, a un tempo Sud-Nord e Basso-Alto. L’incrocio di ques due assi maggiori realizza l’orientamento totale. Essa è la grande via di comunicazione; la croce delinea, ordina e misura gli spazi sacri come i templi, delinea i luoghi della ci à; a raversa i campi e i cimiteri; l’intersezione dei suoi bracci segna i crocicchi, in questo punto centrale si eleva un altare, una pietra o un palo. La croce possiede anche il valore di simbolo ascensionale. CROCE A DUE TRAVERSE, CROCE DI LORENA - Il braccio orizzontale inferiore è il braccio della croce vera e propria mentre quello superiore, più breve, simboleggia il tolus fa o scrivere da Pilato: INRI, ovvero “Gesù Nazareno Re dei Giudei”. Quando viene aggiunta una trasversale in basso inclinata e lunga in rapporto al semplice appoggio dei piedi si ha la Croce Ortodossa; l’inclinazione ricorda che “la croce è bilancia di gius zia”. CROCE A QUATTRO BRACCI: CROCE LATINA E CROCE GRECA - Il piede della croce, piantato in terra, signi ca la fede, il ramo superiore indica la speranza che sale verso il cielo, la larghezza della croce è la carità che si estende no ai nemici. Si trovano croci ssi su croce la na combina con un cerchio che vuol esse re una corona, quella dei mar ri. La croce la na ha l’asta orizzontale di lunghezza minore rispe o a quella ver cale; la croce greca ha i qua ro bracci di egual misura che si incontrano in mezzeria. CROCE CELTICA - Chiamata anche Ruota del Sole, Anello Crociato, Sigillo dei Druidi, si tra a di una croce la na tracciata all’interno di un cerchio, i cui bracci possono fuoriuscire o essere inscri . La Croce Cel ca si presta a diverse interpretazioni: l’Albero della vita; i qua ro elemen uni al quinto (cerchio simbolo

Appara . Lessico e fon 305 A.1. Glossario delle simbologie vegetali d’energia); le qua ro feste stagionali; il ponte tra il mondo terreno e quello divino racchiusi nell’in nità dell’universo. È un’immagine spaziale e temporale e questa proprietà lo rende ada o ad esprimere il mistero del cosmo, in cui è inserita la terra. Il cerchio potrebbe inoltre rappresentare una qualche forma di ghirlanda trionfale in onore della Croce della Redenzione. CROCE DI CALVARIO - Croce la na posta su un mon cello o su alcuni gradini digradan a ricordo della croce di Gesù sul Golgota. TAU, CROCE A T - Una linea ver cale con una linea orizzontale appoggiata sopra, potrebbe simboleggiare il serpente ssato a un piolo, la morte vinta per mezzo di un piolo, la morte vinta per mezzo del sacri cio. È anche considerata simbolo della predes nazione divina e della vita che emerge dalle acque portando la vita. TRE CROCI - Nell’iconologia funeraria è ricorrente la presenza di tre croci, a volte piantate su un mon cello o un semicerchio che lo simbolizza, dire o riferimento all’iconogra a della Croce ssione sul Golgota: Gesù nel centro e i due malfa ori uno a destra e l’altro a sinistra della Croce. Religione: la Croce ssione Cupola, Volta (cielo) Rappresenta universalmente la volta celeste e l’insieme dell’edi cio a cupola è l’immagine stessa del mondo. Gli Egizi visualizzavano il cielo so o la forma della dea Nut dal corpo ricurvo, che si appoggiava al suolo sulla punta delle dita delle mani e dei piedi. Nella simbologia cris ana è la sfera superiore cris ana, il regno di Dio. Nell’iconogra a funeraria, volte e cupole, e anche archi, sono state spesso dipinte di azzurro, e la presenza di stelle ra orza la visualizzazione del cielo. Mitologia: La dea Nut Figure geometriche Triangolo - La gura geometrica del triangolo è legata al numero tre e si ricollega alle varie simbologie del ternario. Il simbolismo del triangolo si ritrova in tu e le tradizioni ed è la manifestazione del ritorno all’unità primordiale; esprime l’idea della divinità, riscontrabile nel simbologia della trinità e l’idea dell’ascesi dell’uomo verso la trascendenza divina. Quindi il microcosmo che si innalza verso il macrocosmo e viceversa, cioè la protezione divina o delle potenze celes verso l’umanità e la natura. Nella tradizione pitagorica simboleggia l’ascesa dal molteplice all’Uno. Secondo l’interpretazione alchemica, nell’ordine delle gure chiuse, si colloca tra il cerchio ed il quadrato, da cui si può dedurre che rappresen un’en tà intermedia tra la sostanza spirituale e la materia. Il triangolo è la rappresentazione gra ca dei qua ro elemen . Il triangolo equilatero esprime la divinità, l’armonia, la proporzione. Non può essere pienamente compreso se non in funzione dei suoi rappor con le altre gure geometriche. Ogni gura può essere divisa in vari triangoli con linee tracciate dal centro no agli angoli. Il triangolo è alla base della formazione della piramide. Come ogni generazione avviene a raverso la divisione, così l’uomo corrisponde ad un triangolo equilatero diviso in due, cioè ad un triangolo re angolo, che, secondo l’opinione di Platone nel Timeo, rappresenta anche la terra. Nella tradizione giudaica il triangolo equilatero simboleggia Dio, di cui è proibito pronunciare il nome. Piramide (cono e tro ola) - Nell’an co Egi o il suo nome signi cava “luogo dell’ascensione”. Alle sue origini la Piramide simboleggiava una scala, tramite di salita verso il cielo. In seguito sarà usata come tomba e il vocabolo nirà per designare qualsiasi po di sepoltura, luogo che per gli Egizi era sede di gestazione e di resurrezione. La base della Piramide è un quadrato, che esprime il perfezionamento. Il 4 raddoppiato diventa 8, il numero della Conoscenza. Due quadra formano un re angolo, o quadrolungo, simbolo dello spazio organizzato, creato e sacralizzato. I qua ro triangoli che partono dal quadrato di base della piramide terminano con Uno, il piramidion (la sommità), ovvero il divino. Dio è Uno nella sostanza e tre nel mondo. Il simbolo quinario è basato sull’associazione del quadrato e del suo centro (4 + 1). Quadrato - Figura geometrica con qua ro la , rappresenta la squadratura della materia, ovvero la regolarizzazione di quanto per sua natura sarebbe rimasto informe e cao co. Il quadrato è quindi simbolo di delimitazione e rappresenta il recinto sacro (tempio), fondamento della congiunzione dei qua ro pun cardinali, nonché sulla simmetria dei la oppos . Se il cerchio è perfe o, il quadrato è giusto, tanto da essere stato ado ato dai pitagorici quale simbolo della gius zia e rappresenta quindi la Legge. Il quadrato è il simbolo della terra, in opposizione al cielo, simboleggiato dal cerchio. La simbologia del quadrato e quella del numero qua ro sono spesso associate. I pitagorici facevano della Tetraktys e anche del quadrato

304<br />

Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

Colori<br />

I colori hanno una grandissima valenza simbolica, ma i loro signi ca cambiano a seconda delle diverse<br />

aree culturali. I se e colori dell’arcobaleno sono sta messi in corrispondenza con le se e note musicali,<br />

i cieli, i piane , i giorni della se mana, etc. Taluni colori riproducono gli elemen : rosso e arancione il<br />

fuoco, giallo o bianco l’aria, verde l’acqua, nero o marrone la terra. Altri lo spazio: l’azzurro la dimensione<br />

ver cale, dalla gradazione chiara, l’alto, a quella scura, il basso; il rosso quella orizzontale, più chiaro a<br />

oriente più scuro a occidente. Il nero rappresenta il tempo, il bianco l’atemporale. I colori oppos indicano<br />

il dualismo intrinseco dell’essere. Il simbolismo del colore assume anche valori speci catamente religiosi:<br />

nella tradizione cris ana il colore è connesso alla luce del Verbo di Dio. Per l’arte cris ana, il bianco è<br />

a ribuito al Padre, il blu al Figlio, il rosso allo Spirito Santo, il verde alla speranza, il bianco alla fede e<br />

alla cas tà, il rosso all’amore e alla carità, il nero alla penitenza. Per Filone di Alessandria qua ro colori<br />

riassumevano l’universo rappresentando gli elemen cos tu vi: il bianco la terra, il verde l’acqua, il viola<br />

l’aria, il rosso il fuoco. Da ques traggono origine gli abi liturgici e i paramen da cerimonia. In ambito<br />

funerario il nero è il colore per eccellenza, simbolo della morte, esprime la completa assenza di coscienza,<br />

l’a ondare nell’oscurità, nel lu o, nel buio. I cavalli della morte sono neri. Anche il bianco con ene cara eri<br />

nega vi, derivan in primo luogo dal pallore dei defun . Usato inoltre come agge vo, è associato al senso<br />

della morte: nei sogni il cavallo bianco è collegato ai presen men funerei; il cavaliere bianco compare<br />

laddove si veri ca un avvenimento lu uoso; bianche sono le tuniche degli angeli, le anime dei risor e i<br />

fantasmi. In Giappone è il bianco il colore della morte.<br />

Croce<br />

Una croce, due tra perpendicolari tra loro, per lo più con l’incrocio iscri o in un cerchio, n dalla preistoria<br />

viene a ribuita al culto solare. In alcune culture il suo signi cato è assimilabile alla simbologia del ponte<br />

o alla scala sulla quale le anime degli uomini salgono verso il cielo, legata anche all’immagine dell’albero<br />

(radicata nella terra, la cima al cielo e i rami il mondo). Il vero legno della croce di Cristo secondo un’an ca<br />

credenza, è capace di risuscitare i mor . Per la tradizione cris ana in questa immagine è condensata la<br />

storia della salvezza e la passione del Salvatore. La croce rappresenta il Croci sso (il pa bolo sul quale<br />

Cristo ha so erto e ha conosciuto la morte), il Cristo Salvatore, il Verbo. Il legno della croce, dopo la morte<br />

di Gesù, di onde i suoi frammen a raverso tu o l’universo, in cui mol plica i miracoli; la croce riapparirà<br />

fra le braccia di Cristo in occasione del Giudizio Universale. In epoca romanica è riconosciuta come simbolo<br />

del trionfo sulla morte. Simbolo geometrico fondamentale insieme al centro, al cerchio e al quadrato con<br />

i quali stabilisce relazioni ben precise: l’intersezione delle sue re e coincide con il centro, che essa apre<br />

sull’esterno iscrivendosi inoltre nel cerchio che, a sua volta, divide in qua ro segmen . Come il quadrato,<br />

rappresenta la terra ed è legata alla simbologia del qua ro. La croce, dire a verso i qua ro pun cardinali,<br />

è la base di tu i simboli d’orientamento; l’orientamento spaziale si ar cola sull’asse Est-Ovest, segnato<br />

dal levarsi e dal tramontare del sole; l’orientamento temporale si ar cola sull’asse di rotazione del mondo,<br />

a un tempo Sud-Nord e Basso-Alto. L’incrocio di ques due assi maggiori realizza l’orientamento totale.<br />

Essa è la grande via di comunicazione; la croce delinea, ordina e misura gli spazi sacri come i templi,<br />

delinea i luoghi della ci à; a raversa i campi e i cimiteri; l’intersezione dei suoi bracci segna i crocicchi, in<br />

questo punto centrale si eleva un altare, una pietra o un palo. La croce possiede anche il valore di simbolo<br />

ascensionale.<br />

CROCE A DUE TRAVERSE, CROCE DI LORENA - Il braccio orizzontale inferiore è il braccio della croce vera<br />

e propria mentre quello superiore, più breve, simboleggia il tolus fa o scrivere da Pilato: INRI, ovvero<br />

“Gesù Nazareno Re dei Giudei”. Quando viene aggiunta una trasversale in basso inclinata e lunga in<br />

rapporto al semplice appoggio dei piedi si ha la Croce Ortodossa; l’inclinazione ricorda che “la croce è<br />

bilancia di gius zia”.<br />

CROCE A QUATTRO BRACCI: CROCE LATINA E CROCE GRECA - Il piede della croce, piantato in terra,<br />

signi ca la fede, il ramo superiore indica la speranza che sale verso il cielo, la larghezza della croce è la<br />

carità che si estende no ai nemici. Si trovano croci ssi su croce la na combina con un cerchio che vuol<br />

esse re una corona, quella dei mar ri. La croce la na ha l’asta orizzontale di lunghezza minore rispe o a<br />

quella ver cale; la croce greca ha i qua ro bracci di egual misura che si incontrano in mezzeria.<br />

CROCE CELTICA - Chiamata anche Ruota del Sole, Anello Crociato, Sigillo dei Druidi, si tra a di una croce<br />

la na tracciata all’interno di un cerchio, i cui bracci possono fuoriuscire o essere inscri . La Croce Cel ca<br />

si presta a diverse interpretazioni: l’Albero della vita; i qua ro elemen uni al quinto (cerchio simbolo

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