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300 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma della virtù cardinale della For tudo, dell’E ca e del Governo di se stesso, rappresenta la forza so oposta o all’Eloquenza o alla Gius zia, mentre la Forza è l’elefante. S nge - Figura mitologica appartenente alla mitologia egizia e greca, è rappresentata come un mostro con il corpo di leone e la testa umana, falco o capra-ariete. È una delle due versioni del tetramorfo (l’altra è quella dei qua ro animali degli evangelis ): incarna nei qua ro animali sacri (leone, aquila, toro, uomo alato) i pun cardinali, gli elemen , le qualità, i temperamen , le costellazioni. Nella mitologia egizia è una statua dal corpo di un leone disteso e la testa del faraone con funzione di guardiana e prote rice di templi, necropoli e porte della ci à. Rappresenta l’inelu abile e l’insondabile, presentandosi all’inizio di un des no che è sia mistero sia necessità. Per i greci ha ali con busto e testa di donna, è mandata da Era a punire Tebe e pone l’enigma – una domanda alla quale non c’è risposta, è simbolo del des no e del mistero – a chiunque passi, divorando coloro che non riescono a venirne a capo. Con l’obelisco e la piramide, è spesso u lizzata come mo vo decora vo delle tombe in numerose varian . È fortemente legata al culto dei mor e alle età dell’uomo, al suo percorso vitale e al tempo che scorre. Inoltre è un elemento esoterico molto frequente nell’iconogra a massonica, cara erizzata dalla tendenza a conciliare elemen culturali, loso ci o religiosi eterogenei appartenen a più culture o do rine. Mitologia: Ercole, Hic Sunt Leones Religione: David Leone di Giuda, Gerusalemme Leone di Dio, Satana leone ruggente, Leone alato di San Marco, San Gerolamo Lucertola La sua predilezione per la luce e la sua capacità di restare immobile so o i raggi solari ne hanno fa o un animale sacro ad Apollo e un simbolo d’immortalità, perciò gura su alcuni monumen funerari dove incarna l’eternità della luce. Per il fa o che vada in letargo per ritornare alla luce in primavera e per la capacità di farsi ricrescere la coda sarebbe segno di resurrezione. La Lucertola Solare è modello per l’uomo che si deve rivolgere al Signore per trovare la luce negli occhi del cuore. Pellicano Tra gli animali più rappresenta nell’iconogra a funeraria cris ana, richiama l’amore paterno e il sacri cio di Cristo che dà il suo corpo in cibo e sparge il suo sangue per la salvezza dell’umanità (‘il pellicano con la sua pietà’). Dal greco “ascia”, per la forma del becco aperto, è segno del sacri cio di sangue. È di cile da vedere, e per questo diventa immagine dello spirito, di elevazione, sublimazione, volo, purezza celeste: simile ad un angelo dalle ali spiegate richiama la resurrezione, specialmente quella di Lazzaro, tanto da essere talora accostato alla fenice. Iconologicamente è personi cazione della Bontà, è a ributo della Compassione e della Carità, ovvero di devozione no al sacri cio. Secondo la leggenda, il pellicano apre il suo pe o a colpi di becco per nutrire col sangue i suoi piccoli a ama , così come Gesù sulla croce ha fa o dono del suo sangue per redimere l’umanità. Altre versioni a ermano che i suoi piccoli vengono al mondo talmente deboli da sembrare mor , oppure che esso li uccide nel momento in cui iniziano a crescere perché adirato. Altre ancora sostengono che la madre li uccida per le carezze col becco lungo e tagliente, oppure per il morso di un serpente, ma dopo tre giorni di lu o, per riportarli in vita, si apre il pe o con il becco e li asperge con il proprio sangue. Tale simbologia deriva dal fa o che la femmina nutre i piccoli rigurgitando il cibo, premendosi il becco contro il pe o dà l’impressione che si tra gga. Da qui una potente assimilazione simbolica con la morte e la resurrezione di Cristo, con Dio Padre che ama in nitamente l’umanità, con il sacramento della comunione: Cristo tra o dà da bere il proprio sangue per la redenzione, fonte della vita per gli Uomini, durante l’Ul ma Cena e l’Eucares a. Il pellicano si presta ad una duplice le ura: sia Cristo che si lascia croci ggere e dona il suo sangue per redimere l’umanità, sia Dio Padre che sacri ca il suo unico Figlio e lo resuscita dopo tre giorni. Pesce Animale primordiale, per natura simbolo dell’acqua. Il fa o che viva in un elemento in cui l’uomo non può sopravvivere gli conferisce un cara ere di mistero che lo designa a modello di tu o ciò che è segreto. L’animale, o par del suo corpo, ricorrono in innumerevoli mitologie: è legato al cibo, all’origine del mondo, al mare e alle acque, alla fer lità, alla nascita e alla forza delle donne, al diluvio, all’anima del morto, al viaggio del defunto (gli ibridi mezzi uomini e mezzi pesci). Nel paleocris anesimo è il segno cristologico più di uso, specialmente per l’associazione con l’acros co Ichthys e il ba esimo: Cristo nuota nell’acqua
Appara . Lessico e fon 301 A.1. Glossario delle simbologie vegetali santa, oppure può entrare nella morte restando vivo come il pesce vive so ’acqua senza annegare; i cris ani nascono alla vita eterna con il ba esimo, come pesci guida dalla Chiesa pescatrice di uomini. Nei vangeli, la pesca ha sempre una connotazione messianica ed escatologica: la comunità (i discepoli) è in a vità missionaria (pesca) in mezzo ai pagani (lago), mentre la mol plicazione dei pani e dei pesci si incrocia con il banche o eucaris co dell’Ul ma Cena. Un pesce posato su un pia o simboleggia la presenza di Cristo nella comunione, ma anche la quaresima e l’as nenza dalle carni. È a ributo di Giona come allegoria della permanenza di Gesù nel sepolcro. Con valore cristologico dei cris ani o dell’Ul ma Cena si ritrova s lizzato in tan ssime decorazioni e iscrizioni funerarie, da solo o decorato da un chrisma o da una croce. Talvolta porta un naviglio sulla schiena o lo rimorchia: è Cristo che conduce la Chiesa. ICHTHÝS - È la trasli erazione in cara eri la ni della parola in greco an co “pesce”, ed è acros co di ICHTHÝS o ICHTÙS o IKTHYS: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore, o anche Gesù Cristo Salvatore e Figlio di Dio. Propriamente, si de nisce tale il disegno formato da due curve che partono da uno stesso punto, a sinistra (la testa), e che si incrociano sulla destra (la coda). È un simbolo estremamente facile da disegnare e perciò uno dei più an chi segni del cris anesimo, emblema e compendio della fede e sistema di riconoscimento fra i primi perseguita , assieme al chi-rho e all’ancora, mentre è bandita la croce. È la prima confessione gra ca di fede, uno degli emblemi più auten camente cris ani. Alcuni Padri della Chiesa cominciano le loro le ere disegnandolo come marchio d’autorità: la le era si presenta come messaggio di Gesù. Mitologia: dei e mostri marini Religione: Giona e la balena, Tobia, pesca miracolosa, mol plicazione dei pani e dei pesci, 153 grandi pesci, anello papale del Pescatore Pipistrello (ali di pipistrello) Animale no urno considerato creatura lugubre. Metafora della no e e dell’aldilà, di forze so erranee e diaboliche, è per questo collegato alla stregoneria e alla morte in molte culture. Essendo un animale crepuscolare, è emblema della malinconia. La capacità di muoversi a proprio agio nell’oscurità, trovare la direzione pur senza vedere è equiparabile al terzo occhio, simbolo di intuizione, sensibilità estrema e risonanza con quanto avviene intorno. Il pipistrello che dorme appeso diventa modello della “sospensione” (di giudizio, di azione) o di chi ha una visione alterna va o può prendere in considerazione diversi pun di vista. Divinità della morte per i messicani ed i Maya che lo associano anche al potere del fuoco; per gli indiani d’America, come compagno della no e e della morte, è simbolo di protezione, fortuna, rinascita (perché dorme a testa in giù come il bimbo nel grembo, rappresentando il bisogno di morire ritualmente prima di evolvere), è guardiano della no e e guida delle vite passate. Le an che culture dell’America La na lo venerano e lo ritengono un intermediario degli dei; gli aborigeni australiani credono che fargli del male tolga anni di vita, lo considerano il creatore dell’acqua e delle forme di vita che la abitano. In Cina ha pochi rivali nel simboleggiare fortuna e felicità: il vocabolo che lo designa, fu, è l’omofono di “felicità”. Il dio della buona sorte è circondato da pipistrelli in volo, cinque come le Benedizioni: longevità, ricchezza, salute, culto della virtù e buona morte. A volte richiama l’anima, al pari dell’ape e della farfalla. Mitologia: Empusa Serpente È un animale che per le sue cara eris che colpisce e s mola l’immaginario umano n dall’an chità, con signi ca sia posi vi che nega vi. Il suo veleno è associato, come le piante e i funghi, al potere di guarire, avvelenare; il suo cambiare pelle lo rende un simbolo del ciclo di nascita, morte, rinascita, rigenerazione e rinnovamento no all’immortalità. È legato alle energie delle profondità terrestri, fonte tanto di vita quanto di sciagure per gli esseri viven . Porta guarigione e illuminazione, rappresenta qualsiasi principio vitale inconscio. Racchiude le due anime, maschile e femminile, indica l’importanza della capacità di pensare, di essere cosciente dei propri is n e del proprio corpo e di scegliere tra bene e male. È anche simbolo dell’energia pura e semplice che cambia spesso forma. Rappresenta il collegamento fra la vita e la morte: con il rospo è legato alla rappresentazione della Lussuria, degli Inferi, della Morte. Una mol tudine di serpen nel deserto è simbolo di distruzione. Nel mondo an co è il responsabile della venuta della no e in quanto assume il signi cato di divoratore del Sole: solo all’alba il Sole riesce a sfuggire all’animale e a riportare luce sulla Terra. Nel mondo classico è detentore di conoscenze occulte, guardiano di tesori e, par colarmente nell’an ca Grecia, è legato alla divinazione. Ananke, la ‘Necessità’, è una delle personi cazioni del Tempo che so o forma di serpente avvolge il mondo nelle sue spire. Può però anche
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Appara . Lessico e fon 301<br />
A.1. Glossario delle simbologie vegetali<br />
santa, oppure può entrare nella morte restando vivo come il pesce vive so ’acqua senza annegare; i<br />
cris ani nascono alla vita eterna con il ba esimo, come pesci guida dalla Chiesa pescatrice di uomini.<br />
Nei vangeli, la pesca ha sempre una connotazione messianica ed escatologica: la comunità (i discepoli)<br />
è in a vità missionaria (pesca) in mezzo ai pagani (lago), mentre la mol plicazione dei pani e dei pesci<br />
si incrocia con il banche o eucaris co dell’Ul ma Cena. Un pesce posato su un pia o simboleggia la<br />
presenza di Cristo nella comunione, ma anche la quaresima e l’as nenza dalle carni. È a ributo di Giona<br />
come allegoria della permanenza di Gesù nel sepolcro. Con valore cristologico dei cris ani o dell’Ul ma<br />
Cena si ritrova s lizzato in tan ssime decorazioni e iscrizioni funerarie, da solo o decorato da un chrisma<br />
o da una croce. Talvolta porta un naviglio sulla schiena o lo rimorchia: è Cristo che conduce la Chiesa.<br />
ICHTHÝS - È la trasli erazione in cara eri la ni della parola in greco an co “pesce”, ed è acros co di<br />
ICHTHÝS o ICHTÙS o IKTHYS: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore, o anche Gesù Cristo Salvatore e Figlio di Dio.<br />
Propriamente, si de nisce tale il disegno formato da due curve che partono da uno stesso punto, a sinistra<br />
(la testa), e che si incrociano sulla destra (la coda). È un simbolo estremamente facile da disegnare e perciò<br />
uno dei più an chi segni del cris anesimo, emblema e compendio della fede e sistema di riconoscimento<br />
fra i primi perseguita , assieme al chi-rho e all’ancora, mentre è bandita la croce. È la prima confessione<br />
gra ca di fede, uno degli emblemi più auten camente cris ani. Alcuni Padri della Chiesa cominciano le<br />
loro le ere disegnandolo come marchio d’autorità: la le era si presenta come messaggio di Gesù.<br />
Mitologia: dei e mostri marini<br />
Religione: Giona e la balena, Tobia, pesca miracolosa, mol plicazione dei pani e dei pesci, 153 grandi pesci,<br />
anello papale del Pescatore<br />
Pipistrello (ali di pipistrello)<br />
Animale no urno considerato creatura lugubre. Metafora della no e e dell’aldilà, di forze so erranee<br />
e diaboliche, è per questo collegato alla stregoneria e alla morte in molte culture. Essendo un animale<br />
crepuscolare, è emblema della malinconia. La capacità di muoversi a proprio agio nell’oscurità, trovare<br />
la direzione pur senza vedere è equiparabile al terzo occhio, simbolo di intuizione, sensibilità estrema e<br />
risonanza con quanto avviene intorno. Il pipistrello che dorme appeso diventa modello della “sospensione”<br />
(di giudizio, di azione) o di chi ha una visione alterna va o può prendere in considerazione diversi pun<br />
di vista. Divinità della morte per i messicani ed i Maya che lo associano anche al potere del fuoco; per gli<br />
indiani d’America, come compagno della no e e della morte, è simbolo di protezione, fortuna, rinascita<br />
(perché dorme a testa in giù come il bimbo nel grembo, rappresentando il bisogno di morire ritualmente<br />
prima di evolvere), è guardiano della no e e guida delle vite passate. Le an che culture dell’America La na<br />
lo venerano e lo ritengono un intermediario degli dei; gli aborigeni australiani credono che fargli del male<br />
tolga anni di vita, lo considerano il creatore dell’acqua e delle forme di vita che la abitano. In Cina ha pochi<br />
rivali nel simboleggiare fortuna e felicità: il vocabolo che lo designa, fu, è l’omofono di “felicità”. Il dio della<br />
buona sorte è circondato da pipistrelli in volo, cinque come le Benedizioni: longevità, ricchezza, salute,<br />
culto della virtù e buona morte. A volte richiama l’anima, al pari dell’ape e della farfalla.<br />
Mitologia: Empusa<br />
Serpente<br />
È un animale che per le sue cara eris che colpisce e s mola l’immaginario umano n dall’an chità, con<br />
signi ca sia posi vi che nega vi. Il suo veleno è associato, come le piante e i funghi, al potere di guarire,<br />
avvelenare; il suo cambiare pelle lo rende un simbolo del ciclo di nascita, morte, rinascita, rigenerazione<br />
e rinnovamento no all’immortalità. È legato alle energie delle profondità terrestri, fonte tanto di vita<br />
quanto di sciagure per gli esseri viven . Porta guarigione e illuminazione, rappresenta qualsiasi principio<br />
vitale inconscio. Racchiude le due anime, maschile e femminile, indica l’importanza della capacità<br />
di pensare, di essere cosciente dei propri is n e del proprio corpo e di scegliere tra bene e male. È<br />
anche simbolo dell’energia pura e semplice che cambia spesso forma. Rappresenta il collegamento fra la<br />
vita e la morte: con il rospo è legato alla rappresentazione della Lussuria, degli Inferi, della Morte. Una<br />
mol tudine di serpen nel deserto è simbolo di distruzione. Nel mondo an co è il responsabile della<br />
venuta della no e in quanto assume il signi cato di divoratore del Sole: solo all’alba il Sole riesce a sfuggire<br />
all’animale e a riportare luce sulla Terra. Nel mondo classico è detentore di conoscenze occulte, guardiano<br />
di tesori e, par colarmente nell’an ca Grecia, è legato alla divinazione. Ananke, la ‘Necessità’, è una delle<br />
personi cazioni del Tempo che so o forma di serpente avvolge il mondo nelle sue spire. Può però anche