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Introduzione. Con la ma ta in mano e con gli occhiali verdi 19<br />

Capitolo 1. Mo vi e con ni di una ricerca<br />

collocazione paesaggis ca e una diversa prospe va opera va al tema dei cimiteri”.<br />

All’inizio degli anni ‘80 il risveglio editoriale si fa evidente con l’opera divulga va<br />

delle riviste Hinterland e Lotus, che raccolgono contribu eterogenei di diversi<br />

specialis del tema. Si a erma un nuovo interesse per un’indagine storica che superi<br />

le limitazioni di un discorso se oriale, si scopre il cimitero come documento parlante<br />

della storia della ci à e come specchio della società. Opere di cara ere storico (Curl,<br />

Etlin, etc.) a ancano studi monogra ci che si concentrano sopra u o sui cimiteri<br />

monumentali, aca olici e di guerra.<br />

In Italia emergono i tes di Laura Bertolaccini, che analizza le relazioni con<br />

l’ambiente urbano, e Luigi La ni, che stende un’esauriente cronologia in gran parte<br />

concernente il rapporto tra archite ura e vegetazione. Gli ul mi libri presentano<br />

in genere descrizioni di proge nei quali il verde ha un ruolo signi ca vo, con<br />

inten diversi: Vincenzo Pavan o re una panoramica sui più signi ca vi proge<br />

recen , mentre Emanuela De Leo è il riferimento per il confronto sulle realizzazioni<br />

contemporanee, sopperendo alla bibliogra a poco estesa 24 con la presentazione<br />

di una ricca casis ca di archite ure, viste però con l’occhio della composizione<br />

archite onica. Lasciando che siano le fotogra e a parlare, è descri o il tenta vo<br />

contemporaneo di dare nuove forme allo spazio dedicato al rito della sepoltura e alle<br />

sue relazioni con il paesaggio.<br />

Descrizioni di proge si trovano in ar coli di riviste specializzate, in cui tu avia il<br />

tema è a rontato dal punto di vista delle diverse speci cità disciplinari (composizione<br />

archite onica, agronomia, economia-piani cazione) e la tra azione dell’idea di<br />

giardino associata al mondo funerario è frammentaria ed episodica 25 . Alcuni spun<br />

interessan sono o er dalle pubblicazioni minori anglosassoni e nordiche sulla<br />

ges one e fruizione dei parchi funerari, in cui è assodata l’interdipendenza tombe/<br />

ora, e sulle pra che ecologiste.<br />

Si nota una sorta di rimozione dell’argomento anche in rapporto all’agronomia e<br />

al verde urbano, al quale anche il verde cimiteriale appar ene a pieno tolo. Gran<br />

parte dei manuali contemporanei si limita a citare un’indis nta ‘funzione cimiteriale’<br />

del verde pubblico. Si comprende come l’integrazione tra natura e costruito, già<br />

problema ca nella scena urbana, e tanto più di coltosa quando viene ad assumere<br />

valenze simboliche e storiche, sia stata delegata alla sensibilità e competenza dei<br />

singoli proge s . Tra le gure professionali italiane emergono il paesaggista Pietro<br />

Porcinai, da poco scomparso, ed il prof. Andrea Vige , agronomo di Torino, esperto<br />

che ha operato con l’amministrazione pubblica Torinese realizzando studi e proge<br />

e dando il suo contributo in corsi universitari e convegni.

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