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Donatella Bontempi<br />
PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />
Agnello (pecora)<br />
Simbolo di mitezza, paci smo ed innocenza, semplicità e purezza per il biancore del suo manto e la sua<br />
fragilità. Nella tradizione cris ana ha un doppio signi cato: può ra gurare il fedele o il discepolo che<br />
appar ene al gregge di Dio, anche come “pecora” o “pecorella”, accompagnato dal Pastore Gesù, per<br />
questo il fedele che si allontana da Dio è la pecora smarrita; la pecorella sulle spalle del pastore o gli<br />
agnelli in la sono i neo . Un agnello dietro il quale sono pos un bastone da pastore e un vaso indica<br />
che Cristo risuscitato non è visibile, ma presente. Nella Bibbia è anche simbolo della vi ma sacri cale<br />
che non si lamenta, con funzione salvi ca e di puri cazione dei pecca . Con questo signi cato diventa<br />
immagine di Cristo (Agnus Dei) che assume su di sé le colpe del mondo e lo libera, specialmente se<br />
accucciato e accompagnato dai pici segni. L’agnello pasquale degli Ebrei, il cui sangue posto sugli s pi<br />
salva dall’Angelo della Morte è una pre gurazione dell’Agnello Immacolato il cui sangue scon gge la morte<br />
e mostra all’umanità la Terra Promessa. L’agnello o erto dai pastori in scene della Na vità pre gura la<br />
Passione. È a ributo di Giovanni Ba sta che ha designato Gesù e la sua opera redentrice con questa<br />
immagine. L’agnello, con il pesce e la barca, è uno dei più an chi simbo li cris ani, molto frequente nell’arte<br />
dei primi secoli. Iconologicamente è portato in braccio dall’Innocenza, mentre accanto a un leone o a un<br />
lupo accompagna la Pace. È anche usato nelle tombe dei bambini, o per alludere alla religiosità.<br />
Ariete - Le più an che tes monianze di questo simbolo danno l’impressione che gli ar s abbiano confuso<br />
o sovrapposto agnello, montone, pecora e ariete, come segno sia di Cristo che dei cris ani. L’ariete prende<br />
il po sto di Isacco sulla montagna del sacri cio, pre gurazione di Cristo che muore al posto dei peccatori:<br />
quest’immagine è evocata quando è posto vicino alla croce del Calvario. Come l’ariete conduce il suo<br />
gregge, così Gesù è il capo della Chiesa e precede e trascina i suoi discepoli. È simbolo di forza, coraggio e<br />
fermezza, specialmente se accompagnato da segni esplica vi, quali il chrisma o la croce. In questo senso<br />
è a ributo di vescovi e prela che sono le guide della Chiesa; anche la forma del pastorale episcopale ne<br />
evoca le corna. Gli arie alla sinistra di Cristo nell’Apocalisse si riferiscono alla separazione del gregge per<br />
il giudizio. È a ributo della Gloria.<br />
Agnus Dei (Agnello di Dio, Agnello Pasquale, Agnello Mis co) - L’espressione evangelica signi ca “Agnello<br />
di Dio” e si riferisce a Cristo Redentore nel suo ruolo di vi ma sacri cale per la redenzione dei pecca<br />
dell’Umanità. È picamente ra gurato come agnello accucciato che porta una croce, un vessillo o altri<br />
segni dis n vi. Quan do nelle catacombe accompagna una croce o un’ancora evidenzia l’opera redentrice<br />
compiuta da Gesù in favore del defunto, ed è coricato. Più tardi è ra gu rato in piedi, aureolato da un<br />
nimbo dapprima semplice poi cruciforme (di raggi luminosi). Può rappresentare la Passione, se ene nella<br />
zampa anteriore destra uno stendardo o una croce e presenta una ferita sanguinante che a volte zampilla<br />
nel Calice, la Resurrezione se ene la croce sulla quale appare una ammella, o il Giudizio, se poggia le<br />
zampe sul libro del Giudizio o il libro dei “se e sigilli” dell’Apocalisse. Può essere posto su un piedistallo o<br />
un altare dal quale sgorgano i qua ro umi dell’Eden oppure reggere un calice o un ramo di palma.<br />
Religione: il Buon Pastore, l’Agnello<br />
Aquila (falco, sparviero)<br />
Ha una lunghissima tradizione iconogra ca: si può considerare un’invariante nei mi e simboli di tu e<br />
le civiltà. È anzitu o stre amente correlata alla funzione regale rappresentando il dominio, la legalità,<br />
la paternità, la potenza cosmica della divinità della luce. In quanto cacciatrice di serpen , forma una<br />
coppia di oppos complementari: incarna la vi oria della luce sulle tenebre e il trionfo del bene sul male<br />
e simboleggia il coraggio, la capacità, la luce, il cielo, l’angelo, mentre il serpente è l’oscurità, la terra, il<br />
demone. Il suo librarsi verso l’alto, no ad altezze impossibili, la rende immagine di elevazione del pensiero,<br />
del movimento ascensionale, sico e spirituale, dalla morte alla vita, con un richiamo evidente alla<br />
simbologia della fenice, con la quale spesso è confusa chiamandosi “uccello di fuoco” per la sua capacità<br />
di s dare il sole guardandolo senza bruciarsi e assimilando la potenza dai suoi raggi. È il re degli uccelli,<br />
avendo il dominio assoluto dell’aria, e l’equivalente celeste del leone, cui è spesso associata: la loro unione<br />
ra gura l’uomo, composto di anima e di corpo. È spesso annoverata tra gli esseri psicopompi. Presso gli<br />
egizi incarna il conce o di immortalità: la parte dell’essere umano des nata ad un’esistenza eterna celeste<br />
in sta di gloria, nei gerogli ci è ra gurata come aquila o sparviero. Universalmente, dei, grandi eroi,<br />
re e capi si appropriano della sua forza scegliendola come loro a ributo. È presente nelle insegne delle<br />
legioni dell’Impero Romano come simbolo dell’impero, dell’imperatore, del potere militare. Se un’aquila<br />
segue un esercito in avanzata, è considerato un segno fausto. È infa un uccello augurale, di cui cioè si