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292 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma valore in campo militare (clava di Ercole). A causa della resistenza del suo legno, è simbolo d’immortalità e durevolezza, solidità, potere ed elevazione spirituale, virtù, coraggio, dignità e perseveranza. Essendo impossibile da piegare, è l’emblema della forza della fede e della resistenza del cris ano nei confron delle avversità. È un albero bene co legato alle divinità celes e a Zeus in quanto avrebbe la capacità di a rare i fulmini e scaricarli a terra proteggendo le case e le terre. Corona di foglie di quercia erano gli imperatori, i militari, i solda che salvavano in comba mento la vita di un compagno. È il primo degli Arbores Felices, cioè ‘recan buoni auspici’, signi cato derivato dal mondo cel co (druido deriva da dreu, quercia) in cui è considerata la regina della foresta, perfe a, forte dei suoi imponen rami e salda nelle sue ancor più grandi radici, con crescita lenta ma sicura. Simboleggia la salda protezione e le forza primordiale, nonché l’abilità di sopravvivere. Nell’iconogra a cris ana, sin dal Medioevo è legata alla Vergine (Madonna della quercia). Foglie di quercia sono abbondantemente presen nell’arte funeraria e rappresentano la gloria e il successo. Storia: emblema della Repubblica Italiana Rosa Simbolo an chissimo dell’amore e più ancora del dono dell’amore, sia terreno che celeste-mis co, che sopravvive alla morte. Per il suo profumo, il mistero della forma e il colore rosso, è stata in ogni tempo emblema di bellezza, vita, soavità, grazia e puri cazione nello spirito e perfezione assoluta. La sua bellezza evanescente ricorda la morte, con le spine cerca di difendersi dalla profanazione: è riservatezza, soavità di costumi, nobiltà e merito riconosciuto, ma anche so erenza e dolore. Secondo la mitologia greca e romana, essendo nata dal sangue di Adone e Venere, è allegoria dell’amore che genera e riproduce la vita. Fiore estremamente complesso ed ambivalente, è allo stesso tempo la perfezione celeste e la passione terrestre, Tempo/Eternità, vita/morte, fecondità/verginità. Per la sua forma, si ricongiunge ai signi ca del pentacolo e della stella a cinque punte: la rosa a cinque petali ritrae l’elevazione spirituale, l’evoluzione, la transizione dallo stato profano allo stato sacro. La rosa con o o petali è segno di rigenerazione (Pietra Filosofale), per questo è portata sulle tombe e o erta ai defun . Per i cris ani, la rosa rossa è simbolo della Passione, ra gura il sangue versato dal croci sso, la coppa che raccolse il sangue di Gesù, le piaghe di Cristo. Secondo i padri della chiesa, la rosa del paradiso terrestre non aveva spine, ma sarebbero poi comparse per ricordare all’uomo la sua caduta e i suoi pecca . La Vergine, non essendo toccata dal peccato originale, è chiamata ‘rosa mis ca’, ‘rosa senza spine’ o ‘mis co ore’. L’iconogra a ecclesias ca ha fa o della regina dei ori il simbolo della Regina Celeste e della verginità: nel Medioevo è a ributo delle vergini, degli angeli e delle anime benede e del Paradiso in forma di corone di rose sul capo, mentre la rosa con le spine incarna l’immagine del tormento dei mar ri. Immagine anche della riservatezza, del silenzio e della discrezione. Mitologia: Adone e Venere, Ecate Storia: i Rosacroce, Sub Rosa Rosmarino Pianta governata dal sole e simbolo funerario sacro ad Ares, è emblema dell’amore, come della morte. Il suo profumo persistente e la sua azione rinforzante sulla memoria sono equipara al ricordo, alla costanza, alla devozione. Richiama rinascita e immortalità dell’anima: gli an chi egizi ne me evano una manciata in mano al defunto per facilitarne il viaggio nell’oltretomba. In ambito greco-romano, i suoi rami venivano adagia fra le mani dei defun e brucia come incenso durante i ri funebri: veniva perciò chiamato pianta dell’incenso. In Europa c’era l’usanza di accompagnare un defunto al cimitero tenendo in mano un ramoscello di rosmarino, o vi si componevano corone funerarie con mirto e alloro. Si dice che scacci gli spiri . La sua fragranza pungente e penetrante aiuta anche i malinconici a risollevarsi dalla tristezza e ad allontanare gli incubi; nel folclore europeo è associato al ringiovanimento. È tradizione che il rosmarino abbia salvato la Madonna e Gesù Bambino dall’inseguimento dei solda , occultandoli tra i suoi rami mentre fuggivano in Egi o. Considerata una pianta di buon auspicio, sincerità, fedeltà e felicità, si usava donarne un mazze o al pastore che o ciava un matrimonio. Mitologia: Leucotoe Le eratura: Ofelia

Appara . Lessico e fon 293 A.1. Glossario delle simbologie vegetali Salice piangente Per la sua gura rivolta verso terra, che ricorda umi di lacrime che scorrono, è esempli cazione del lamento funebre. Nella mitologia greca, i viali degli inferi sono costeggia da salici e pioppi. In oriente ha invece un simbolismo posi vo, rappresentando l’immortalità, l’eternità e la spiritualità ed il suo legno è u lizzato per statue, colonne ed elemen dell’archite ura sacra. Lo si incontra talvolta come simbolo di cas tà, con nenza e legame. Per i cel , rappresenta i ritmi lunari e femminili della vita. Poiché gli si possono tagliare sempre nuovi rami, è paragonato alla Bibbia come fonte di saggezza che non si esaurisce mai. Vincastro - È un bastone di legno u lizzato dai pastori per guidare il gregge e per allontanare gli animali selva ci. È in genere costruito con legno di vinco (Salix Viminalis), talvolta di olivo. È lungo all’incirca come la persona e reca sulla sommità un ricciolo ricurvo. Per la religione cris ana è metafora del pastore e del gregge e immagine della guida spirituale: I capi religiosi ne possiedono uno, spesso realizzato con materiali preziosi, come simbolo di guida del popolo di Dio, ma anche di protezione e sicurezza, come il pastore difende il gregge dai predatori (Salmi). Spine (corona di spine) - Sono legate alla Passione di Cristo, prevalentemente in forma di corona, anche accompagnata da altri strumen come tenaglia, spugna, lancia, chiodi, etc. Sono ricorren nell’arte funeraria come simbolo di dolore. Rovo, roveto, pruno, cardo - Arbus selva ci i cui tralci simboleggiano la passione di Cristo e dei mar ri e gli even che intralciano il cammino. Religione: parabola del seme Vite (vigna, tralcio, uva, vino) La pianta della vite, albero cosmico della Vita, si conosceva n dall’an chità ed al vino sono sta a ribui signi ca allegorici. La vite è divenuta ogge o di culto legato a Giove, ma sopra u o a Dioniso (Bacco), dio dell’ebbrezza, cui è associata. I suoi rami o fru , spesso porta dalle menadi e dai sa ri, sono usa nei baccanali e nei cortei. Nella tradizione orientale il vino è simbolo di gioventù e vita eterna. Per l’avvolgersi sul supporto, come l’edera (di cui è opposto), simboleggia l’unione e l’amicizia. Anche nella tradizione ebreo-giudaica assume un’importanza rilevante: i grappoli ra gurano Israele, popolo di Dio e sua proprietà, a volte anche in senso nega vo per denunciarne l’idolatria e l’infedeltà. È uno dei primi simboli di Cristo e del dono eucaris co: il vino ricordando il sangue versato è segno di prosperità spirituale. Con questo signi cato, vite ed uva compaiono spesso nei Vangeli e nelle parabole, alludendo all’unione di Dio col suo popolo, alla linfa che Gesù dona e alle cure del Padre vignaiolo a nché il fedele ‘por fru o’. Il rimanere in Gesù-vite si realizza mediante l’assunzione di Lui come cibo. Il grappolo d’uva è anche celebrato in inni e salmi come o erta del fedele a Dio, segno delle buone azioni. Nell’arte funeraria, associata al grano richiama l’eucares a, il Cristo e la fede. In alcuni casi può avere un valore decora vo o essere associata all’agricoltura. Religione: Parabole di Gesù (Vignaiolo, operai, fratelli, a uari, co, tralci), Ubriacatura di Noé, Canto della vigna di Isaia, Tre parabole di Ezechiele

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Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

valore in campo militare (clava di Ercole). A causa della resistenza del suo legno, è simbolo d’immortalità<br />

e durevolezza, solidità, potere ed elevazione spirituale, virtù, coraggio, dignità e perseveranza. Essendo<br />

impossibile da piegare, è l’emblema della forza della fede e della resistenza del cris ano nei confron delle<br />

avversità. È un albero bene co legato alle divinità celes e a Zeus in quanto avrebbe la capacità di a rare i<br />

fulmini e scaricarli a terra proteggendo le case e le terre. Corona di foglie di quercia erano gli imperatori,<br />

i militari, i solda che salvavano in comba mento la vita di un compagno. È il primo degli Arbores Felices,<br />

cioè ‘recan buoni auspici’, signi cato derivato dal mondo cel co (druido deriva da dreu, quercia) in cui<br />

è considerata la regina della foresta, perfe a, forte dei suoi imponen rami e salda nelle sue ancor più<br />

grandi radici, con crescita lenta ma sicura. Simboleggia la salda protezione e le forza primordiale, nonché<br />

l’abilità di sopravvivere. Nell’iconogra a cris ana, sin dal Medioevo è legata alla Vergine (Madonna della<br />

quercia). Foglie di quercia sono abbondantemente presen nell’arte funeraria e rappresentano la gloria e<br />

il successo.<br />

Storia: emblema della Repubblica Italiana<br />

Rosa<br />

Simbolo an chissimo dell’amore e più ancora del dono dell’amore, sia terreno che celeste-mis co, che<br />

sopravvive alla morte. Per il suo profumo, il mistero della forma e il colore rosso, è stata in ogni tempo<br />

emblema di bellezza, vita, soavità, grazia e puri cazione nello spirito e perfezione assoluta. La sua bellezza<br />

evanescente ricorda la morte, con le spine cerca di difendersi dalla profanazione: è riservatezza, soavità<br />

di costumi, nobiltà e merito riconosciuto, ma anche so erenza e dolore. Secondo la mitologia greca e<br />

romana, essendo nata dal sangue di Adone e Venere, è allegoria dell’amore che genera e riproduce la vita.<br />

Fiore estremamente complesso ed ambivalente, è allo stesso tempo la perfezione celeste e la passione<br />

terrestre, Tempo/Eternità, vita/morte, fecondità/verginità. Per la sua forma, si ricongiunge ai signi ca del<br />

pentacolo e della stella a cinque punte: la rosa a cinque petali ritrae l’elevazione spirituale, l’evoluzione,<br />

la transizione dallo stato profano allo stato sacro. La rosa con o o petali è segno di rigenerazione (Pietra<br />

Filosofale), per questo è portata sulle tombe e o erta ai defun . Per i cris ani, la rosa rossa è simbolo<br />

della Passione, ra gura il sangue versato dal croci sso, la coppa che raccolse il sangue di Gesù, le piaghe<br />

di Cristo. Secondo i padri della chiesa, la rosa del paradiso terrestre non aveva spine, ma sarebbero poi<br />

comparse per ricordare all’uomo la sua caduta e i suoi pecca . La Vergine, non essendo toccata dal peccato<br />

originale, è chiamata ‘rosa mis ca’, ‘rosa senza spine’ o ‘mis co ore’. L’iconogra a ecclesias ca ha fa o<br />

della regina dei ori il simbolo della Regina Celeste e della verginità: nel Medioevo è a ributo delle vergini,<br />

degli angeli e delle anime benede e del Paradiso in forma di corone di rose sul capo, mentre la rosa con le<br />

spine incarna l’immagine del tormento dei mar ri. Immagine anche della riservatezza, del silenzio e della<br />

discrezione.<br />

Mitologia: Adone e Venere, Ecate<br />

Storia: i Rosacroce, Sub Rosa<br />

Rosmarino<br />

Pianta governata dal sole e simbolo funerario sacro ad Ares, è emblema dell’amore, come della morte.<br />

Il suo profumo persistente e la sua azione rinforzante sulla memoria sono equipara al ricordo, alla<br />

costanza, alla devozione. Richiama rinascita e immortalità dell’anima: gli an chi egizi ne me evano una<br />

manciata in mano al defunto per facilitarne il viaggio nell’oltretomba. In ambito greco-romano, i suoi<br />

rami venivano adagia fra le mani dei defun e brucia come incenso durante i ri funebri: veniva perciò<br />

chiamato pianta dell’incenso. In Europa c’era l’usanza di accompagnare un defunto al cimitero tenendo<br />

in mano un ramoscello di rosmarino, o vi si componevano corone funerarie con mirto e alloro. Si dice<br />

che scacci gli spiri . La sua fragranza pungente e penetrante aiuta anche i malinconici a risollevarsi dalla<br />

tristezza e ad allontanare gli incubi; nel folclore europeo è associato al ringiovanimento. È tradizione che il<br />

rosmarino abbia salvato la Madonna e Gesù Bambino dall’inseguimento dei solda , occultandoli tra i suoi<br />

rami mentre fuggivano in Egi o. Considerata una pianta di buon auspicio, sincerità, fedeltà e felicità, si<br />

usava donarne un mazze o al pastore che o ciava un matrimonio.<br />

Mitologia: Leucotoe<br />

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