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15.06.2013 Views

290 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma all’agricoltura. Iconologicamente una corona di spighe cinge il capo dell’Estate, l’Abbondanza porta un fascio di spighe so obraccio o nella cornucopia, Giugno e Luglio sono ra gura da covoni. Mitologia: Osiride, Demetra/Cerere dea delle messi Melagrana (melograno) Rappresenta energia vitale, fer lità, fecondità, ricchezza, abbondanza, proli cazione, discendenza numerosa, il succo rosso evoca il sangue dei mar ri. È nota come benaugurante e portafortuna, nel linguaggio oreale, per il suo colore acceso, esprime amore ardente. Al contrario, gli Egizi pare la u lizzassero nelle cerimonie e gurazioni funebri e nella tradizione classica ha un signi cato di colpa e morte legato al mito di Persefone, in cui i chicchi sono come ‘cibo dei mor ’, ma anche alla terra donatrice di fru e alla vita oltre la morte. Dalla contraddizione fra fer lità e morte emerge il conce o di dualità, quindi di vita, unione e amicizia. La dura scorza protegge e unisce tan semi: in massoneria indica fratellanza e solidarietà fra gli individui e fra le logge, la tradizione cris ana ne ha fa o un modello dell’unità della Chiesa e della comunione dei san . Per questo si ritrae in parte sbucciata, per lasciare vedere la coesione interna, mentre la parte coperta signi ca la capacità di difendere i propri ideali dalla profanità che potrebbe intaccarli. Può essere le a come l’equivalente gura vo del saluto augurale massonico ‘Salute, Pace e Prosperità’. È ampiamente citata nella Bibbia anche in senso este co e poe co per descrivere l’amato/a, e scolpita nel Tempio di Salomone. Ra gurata in mano a Gesù Bambino, diviene simbolo di resurrezione, in mano alla Madonna può alludere alla cas tà. Iconologicamente è legata alla Concordia e alla Conversazione, nell’arte funeraria è spesso presente nelle ghirlande e nei festoni. Mitologia: Persefone Storia: emblema della massoneria Mirto (corona di mirto) Da sempre associato all’universo femminile e alla femminilità, ai nomi di donna, ad Afrodite. È perciò simbolo della fecondità, di buon augurio e di buona fortuna, di amore e vitalità. La corona di mirto (Myrtus coniugalis) è emblema dell’amore coniugale. Gli an chi Greci ritenevano che chi lo col vava, lo coglieva, lo usava per abbellire la casa e gli abi fosse accompagnato da energia, vigore e potenza: uomini vincen se ne cingevano il capo. Rappresenta però anche l’oltretomba e i defun , secondo una dualità comune nella mitologia: la vita e la morte sono sempre sta un tu ’uno nell’universo. Dal Medioevo è segno di gloria poe ca e in virtù della delicatezza e del colore bianco del suo ore viene associato alla Vergine, in par colare alla sua purezza e umiltà. Mitologia: Dioniso e Semele, Erostrato ed Afrodite Olivo, ulivo (ramo di olivo, olio) Il ramo di olivo è universale simbolo di pace e concordia tra gli uomini e con Dio. I suoi fru sono da sempre preziosi e l’olio che se ne ricava ha la facoltà di nutrire, guarire ed illuminare. Nell’an chità classica è associato a Minerva e simboleggia l’ordine e la pace; nell’an ca Roma è associato alla dea della pace e corone di rami sono portate dai solda nei cortei trionfali. Nell’iconogra a cris ana è albero biblico per eccellenza, legato alla pace che segue il diluvio universale, poiché l’olio ‘spiana i u ’, placa e puri ca. Nel Nuovo Testamento il signi cato con uisce nella Pace Universale che si di onde sulla Terra dopo la venuta del Salvatore. L’arcangelo Gabriele viene talvolta ra gurato con in mano un ramo d’olivo quando annuncia la nascita di Giovanni Ba sta o di Gesù. Serve anche per la cerimonia di unzione dei re, dei sacerdo e dei mala . Iconologicamente si lega alla Mansuetudine, alla Misericordia, alla Pace e all’Unione Civile. Segno massonico u lizzato per indicare pace e armonia o immensità dell’amore divino. Il cara ere amoroso deriva dal cara ere di dono rives to dall’olio, che si o ene per spremitura (sacri cio) dell’oliva; dall’uso come unguento capace di placare l’odio infuocato delle us oni e delle ulcerazioni, nonché di sciogliere i blocchi dell’anima, rappresenta dagli irrigidimen muscolari ed ar colari; dall’uso alimentare dell’olio come elemento armonizzante, aroma zzante ed emolliente di mol ssimi cibi. Storia: emblema della Repubblica Italiana Palma (palmizio, ramo di palma) Popolando le oasi e sembrando s dare la morte che aleggia sul deserto, la palma e la sua fronda sono universalmente considerate simboli di vi oria e della pace con essa o enuta. Il palmizio, slanciato e

Appara . Lessico e fon 291 A.1. Glossario delle simbologie vegetali vigoroso con possen pennacchi di foglie dispos a raggiera, è immagine di gloria, ascesa, ascensione, rinascita, rigenerazione e immortalità, ed è iden cato con l’Albero della Vita. Nel mondo greco la palma è legata ad Apollo ed allude alla luce e alla resurrezione (il termine phoenix indica sia l’albero che la fenice) e viene o erta ai vincitori dei giochi; nel mondo romano diventa segno di vi oria, in par colare di quella militare, ed è portata nelle processioni e nei trion ; è usata come insegna per gli atle . Nell’an ca iconogra a cris ana, è ra gurata con la stessa frequenza dell’ancora e della colomba e si incontra su epigra sepolcrali, sarcofagi, a reschi e lastre, spesso unita al monogramma di Cristo, oppure le persone ne portano in mano i rami: sono i cris ani che hanno riportato la vi oria, morendo duciosi per la loro fede. È immagine del trionfo della fede in Cristo, contro la morte e gli dei pagani, e della Vita Eterna. Le palme, o l’olivo, simboleggiano l’entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme e pre gurano la Resurrezione. È anche a ributo dei mar ri e della gloria o enuta col mar rio, perché un passo dei Salmi dice che il giusto orirà come la palma: infa produce l’in orescenza quando sembra ormai morta, così come i mar ri hanno la loro ricompensa in paradiso. Nell’Apocalisse è simbolo della ‘schiera sterminata degli ele ’ e della resurrezione. L’An co Testamento fa del suo portamento elegante e del tronco dri o e essibile l’immagine di Maria. La palma, durante la fuga in Egi o, s’inchina perché Maria e Giuseppe colgano i da eri e fa sgorgare tra le radici una sorgente, quale modello del paradiso ritrovato e della fonte della vita. In ne, quando l’arcangelo annuncia alla Vergine la sua morte imminente, le reca un ramo di palma. Il ramo è a volte ra gurato con se e punte, simbologia che si evolverà nelle Se e Spade dei Dolori di Maria. Iconologicamente è a ributo della Vi oria, della Speranza e degli angeli. Il ra mo di palma in ambito funerario è un segno di fede nella vita eterna, del trionfo della vita in Dio sulla morte. Papavero Fioritura superba ma e mera, simbolo pagano del sonno che conduce all’oblio, allude anche al sonno eterno, ovvero la morte. I petali fragili simboleggiano la brevità della vita ed è per questo usato sulle le tombe dei bambini. Mentre il papavero da oppio non si trova spontaneo, il papavero rosso, o rosolaccio, è selva co e spontaneo. Il signi cato è il medesimo: per via delle cara eris che seda ve e an spasmodiche, sogge o all’in uenza di Saturno, il papavero è allegoria della pigrizia, della misantropia e della mollezza di cara ere. Nella mitologia greca, Hypnos (Sonno), fratello di Thanathos (Morte) e glio di Nyx (No e), grazie al papavero induce uomini e dei al sonno, dono bene co ma anche strumento di inganni e so erfugi. Morfeo o Oniro è invece il dio dei sogni e porta fra le braccia un fascio di papaveri con cui, s orando le palpebre dei dormien , dona realis che illusioni. Il papavero che si o re a Demetra rappresenta la terra, luogo in cui si compiono tu e le trasmutazioni. È anche associato al potere per un’an ca leggenda. Nel linguaggio dei ori simboleggia l’orgoglio sopito. In ambito funerario ori e capsule di papavero sono abbondantemente riprodo come elemen decora vi. Mitologia: Hypnos e Morfeo, leggenda di Tarquinio e i papaveri Pioppo (pioppo bianco, pioppo nero) Segnala l’ingresso degli inferi, rappresentando la salvezza, la vita nella morte una volta oltrepassata la soglia fatale. Davan alla tomba un pioppo bianco è simbolo di resurrezione e della vita che sfugge alla morte. Nella mitologia greca è legato al dolore, al sacri cio, alle lacrime. Consacrato a Ercole, corona la fronte di coloro che hanno a raversato i due mondi senza perdersi. Le foglie bicolori indicano la dualità di ogni essere. Per i Cel è l’autunno, la vecchiaia e la decrepitezza. È connesso alla capacità di sopportazione e di resistenza, alla comunicazione e al linguaggio, nonché alla giusta percezione dei propri dubbi e mori per la par colarità del suo fogliame di poter mormorare e sussurrare nella brezza leggera. Se il pioppo bianco è l’albero della resurrezione, il pioppo nero ha connotazione funeraria, è a ributo della dea della morte e dell’Acheronte, ume dell’a izione. Indica le forze regressive della natura, il ricordo senza speranza, il tempo passato. Si trova spesso lungo i viali dei cimiteri, allude alla Passione di Cristo. Mitologia: le Eliadi, le Esperidi, Leuce, Ercole e Cerbero, sacri ci a Zeus Quercia In numerose tradizioni, l’albero sacro longevo e maestoso che i la ni chiamavano Robur (forza, ma anche durezza o lancia, in tedesco fedeltà). Indica in par colare solidità, potenza, longevità e altezza, sia in senso spirituale sia materiale. I suoi rami e le sue foglie sono universale immagine di forza, virilità e

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Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

all’agricoltura. Iconologicamente una corona di spighe cinge il capo dell’Estate, l’Abbondanza porta un<br />

fascio di spighe so obraccio o nella cornucopia, Giugno e Luglio sono ra gura da covoni.<br />

Mitologia: Osiride, Demetra/Cerere dea delle messi<br />

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Rappresenta energia vitale, fer lità, fecondità, ricchezza, abbondanza, proli cazione, discendenza<br />

numerosa, il succo rosso evoca il sangue dei mar ri. È nota come benaugurante e portafortuna,<br />

nel linguaggio oreale, per il suo colore acceso, esprime amore ardente. Al contrario, gli Egizi pare la<br />

u lizzassero nelle cerimonie e gurazioni funebri e nella tradizione classica ha un signi cato di colpa<br />

e morte legato al mito di Persefone, in cui i chicchi sono come ‘cibo dei mor ’, ma anche alla terra<br />

donatrice di fru e alla vita oltre la morte. Dalla contraddizione fra fer lità e morte emerge il conce o<br />

di dualità, quindi di vita, unione e amicizia. La dura scorza protegge e unisce tan semi: in massoneria<br />

indica fratellanza e solidarietà fra gli individui e fra le logge, la tradizione cris ana ne ha fa o un modello<br />

dell’unità della Chiesa e della comunione dei san . Per questo si ritrae in parte sbucciata, per lasciare<br />

vedere la coesione interna, mentre la parte coperta signi ca la capacità di difendere i propri ideali dalla<br />

profanità che potrebbe intaccarli. Può essere le a come l’equivalente gura vo del saluto augurale<br />

massonico ‘Salute, Pace e Prosperità’. È ampiamente citata nella Bibbia anche in senso este co e poe co<br />

per descrivere l’amato/a, e scolpita nel Tempio di Salomone. Ra gurata in mano a Gesù Bambino, diviene<br />

simbolo di resurrezione, in mano alla Madonna può alludere alla cas tà. Iconologicamente è legata alla<br />

Concordia e alla Conversazione, nell’arte funeraria è spesso presente nelle ghirlande e nei festoni.<br />

Mitologia: Persefone<br />

Storia: emblema della massoneria<br />

Mirto (corona di mirto)<br />

Da sempre associato all’universo femminile e alla femminilità, ai nomi di donna, ad Afrodite. È perciò<br />

simbolo della fecondità, di buon augurio e di buona fortuna, di amore e vitalità. La corona di mirto (Myrtus<br />

coniugalis) è emblema dell’amore coniugale. Gli an chi Greci ritenevano che chi lo col vava, lo coglieva,<br />

lo usava per abbellire la casa e gli abi fosse accompagnato da energia, vigore e potenza: uomini vincen<br />

se ne cingevano il capo. Rappresenta però anche l’oltretomba e i defun , secondo una dualità comune<br />

nella mitologia: la vita e la morte sono sempre sta un tu ’uno nell’universo. Dal Medioevo è segno di<br />

gloria poe ca e in virtù della delicatezza e del colore bianco del suo ore viene associato alla Vergine, in<br />

par colare alla sua purezza e umiltà.<br />

Mitologia: Dioniso e Semele, Erostrato ed Afrodite<br />

Olivo, ulivo (ramo di olivo, olio)<br />

Il ramo di olivo è universale simbolo di pace e concordia tra gli uomini e con Dio. I suoi fru sono da<br />

sempre preziosi e l’olio che se ne ricava ha la facoltà di nutrire, guarire ed illuminare. Nell’an chità classica<br />

è associato a Minerva e simboleggia l’ordine e la pace; nell’an ca Roma è associato alla dea della pace e<br />

corone di rami sono portate dai solda nei cortei trionfali. Nell’iconogra a cris ana è albero biblico per<br />

eccellenza, legato alla pace che segue il diluvio universale, poiché l’olio ‘spiana i u ’, placa e puri ca. Nel<br />

Nuovo Testamento il signi cato con uisce nella Pace Universale che si di onde sulla Terra dopo la venuta<br />

del Salvatore. L’arcangelo Gabriele viene talvolta ra gurato con in mano un ramo d’olivo quando annuncia<br />

la nascita di Giovanni Ba sta o di Gesù. Serve anche per la cerimonia di unzione dei re, dei sacerdo e dei<br />

mala . Iconologicamente si lega alla Mansuetudine, alla Misericordia, alla Pace e all’Unione Civile. Segno<br />

massonico u lizzato per indicare pace e armonia o immensità dell’amore divino. Il cara ere amoroso<br />

deriva dal cara ere di dono rives to dall’olio, che si o ene per spremitura (sacri cio) dell’oliva; dall’uso<br />

come unguento capace di placare l’odio infuocato delle us oni e delle ulcerazioni, nonché di sciogliere i<br />

blocchi dell’anima, rappresenta dagli irrigidimen muscolari ed ar colari; dall’uso alimentare dell’olio<br />

come elemento armonizzante, aroma zzante ed emolliente di mol ssimi cibi.<br />

Storia: emblema della Repubblica Italiana<br />

Palma (palmizio, ramo di palma)<br />

Popolando le oasi e sembrando s dare la morte che aleggia sul deserto, la palma e la sua fronda sono<br />

universalmente considerate simboli di vi oria e della pace con essa o enuta. Il palmizio, slanciato e

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