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276 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma comunicare al fruitore degli spazi funerari, almeno alcune di tali valenze in modo dire o ed immediato, in opposizione al disinteresse e alla distrazione, con nalità emo va in relazione all’uomo stesso. Come si è visto nell’analisi delle pologie di impianto e degli elemen cos tu vi, la disponibilità di spazi vas non è requisito imprescindibile a nché un cimitero possa essere denominato ‘vegetale’. Non è vincolante la presenza di alberature alte e e o di ampie distese erbose. Non sono irrinunciabili la sistemazione paesaggis ca oppure formale. Non è scontato che una ora ricca ed este camente appagante necessi di una manutenzione onerosa. Al contrario, è proprio la presenza di usa e coerente dell’organismo vivente in quanto tale, quali cato e quali cante, ad essere elemento detentore di signi cato e quindi apportatore di senso allo spazio in cui è collocato. Se l’interpretazione del luogo si può fondare su valori for e condivisi, elemen mutevoli e caduchi sono in grado di generare uno spazio archite onico alla stregua di quelli tradizionali. Obie vo forse ambizioso, ma verosimilmente conseguibile già - e forse meglio - con elemen minimi, cui sarà a dato il compito di innescare quell’auspicabile processo di rieducazione del visitatore ad una quo dianità con la morte che - non più macabra o spe acolarizzata, occultata o immagazzinata, priva zzata o dimen cata, super ciale o virtuale - possa diventare auten ca celebrazione della sacralità e della memoria. La sacralità di un luogo che, me endo di fronte all’al-di-là, fornisce una misura per l’al-di-qua, in cui un so eso sen mento di rispe o parla di custodia, di cura e di a e o nel tempo breve della vita, e di memoria colle va ed individuale di cui i cimiteri sono vitali archivi in divenire nel tempo lungo della storia. Verde pubblico / sistemazione di aree Sono sta individua alcuni spazi e stru ure di servizio che oggi necessitano di un ripensamento, per le mutate condizioni di funzionamento, o di una proge azione totalmente nuova, in funzione delle ritualità a uali: gli ampliamen , le zone di rispe o, i Giardini della memoria, i se ori aca olici. In generale, nella tradizione mediterranea il rapporto tra verde ed archite ura è molto stre o e la vegetazione stessa è costruita archite onicamente. Queste stru ure vegetali for e ben de nite - viali, siepi, parterres - possono ridare senso, rigore e con nuità agli spazi monumentali ormai saturi, collocandosi come pun di riferimento dell’orientamento e dell’organicità dello spazio. Altre composizioni più libere possono invece disporsi a racchiudere ed evidenziare quei luoghi che,
Considerazioni conclusive. Con gli occhiali verdi e con la ma ta in mano 277 Capitolo 10. Dal generale al par colare: ques oni aperte all’interno o in prossimità del recinto, svolgono un’importante ruolo simbolico ed emo vo: tale è l’ingresso e i luoghi per la conservazione e la dispersione delle ceneri. Verde privato / alles mento di spazi minimali La le ura delle realizzazioni e dei proge presenta , ha evidenziato una grande varietà di forme e possibili combinazioni nell’uso della vegetazione presso la sepoltura, di cui la proge azione può tener conto con esi posi vi anche nelle situazioni di limitatezza di spazio che cara erizza la pologia del cimitero ‘archite onico’ e la situazione odierna di prossimità tra le tumulazioni. Una proge azione unitaria e consapevole di ques minimi frammen vegetali sulle sepolture può fornire adeguate linee guida anche al privato che deve/vuole prendersi cura dell’o erta oreale e vegetale presso la tomba. In ne, le necessità di ampliamento dei campi comuni di inumazione pro lano interessan occasioni di proge azione unitaria che integri le esigenze funzionali a quelle este che. L’an ca arte botanica comunica ancora oggi spun fecondi per a rontare le ques oni del ruolo e dell’u lizzo del verde all’interno del recinto funerario, suggerendo come coniugare le necessità funzionali e le di cili economie di ges one con le istanze este che, nella valorizzazione dell’an co signi cato simbolico conferito agli elemen naturali. Perché il verde cimiteriale non è un tema orovivais co, ma una proge azione complessa che deve tener conto della cultura, tradizione e simbologia legata alla sacralità della natura oltre che dell’inserimento e della manutenzione di specie viven in un ambiente ‘di cile’. 10. 2 Dal cimitero alla ci à: applicabilità del metodo Nell’impostazione del proge o avviato nell’ambito del Do orato di ricerca tre anni or sono, approcciandosi alla conoscenza del modello parmense, sulla base di una documentazione scarna e generalista, erano sta previs solo in modo parziale l’ampiezza e l’interesse delle tema che che vi sarebbero con uite, e dei risulta che ne sarebbero emersi. Temi quali l’opportunità di studiare l’archite ura cimiteriale da un punto di vista per mol aspe inesplorato nelle sue sfacce ature e so ovalutato in ambito italiano, scavando allo stesso tempo nella storia, nell’arte dei giardini,
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PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />
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dire o ed immediato, in opposizione al disinteresse e alla distrazione, con nalità<br />
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Come si è visto nell’analisi delle pologie di impianto e degli elemen cos tu vi,<br />
la disponibilità di spazi vas non è requisito imprescindibile a nché un cimitero<br />
possa essere denominato ‘vegetale’. Non è vincolante la presenza di alberature alte e<br />
e o di ampie distese erbose. Non sono irrinunciabili la sistemazione paesaggis ca<br />
oppure formale. Non è scontato che una ora ricca ed este camente appagante<br />
necessi di una manutenzione onerosa. Al contrario, è proprio la presenza di usa e<br />
coerente dell’organismo vivente in quanto tale, quali cato e quali cante, ad essere<br />
elemento detentore di signi cato e quindi apportatore di senso allo spazio in cui<br />
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elemen mutevoli e caduchi sono in grado di generare uno spazio archite onico alla<br />
stregua di quelli tradizionali.<br />
Obie vo forse ambizioso, ma verosimilmente conseguibile già - e forse meglio<br />
- con elemen minimi, cui sarà a dato il compito di innescare quell’auspicabile<br />
processo di rieducazione del visitatore ad una quo dianità con la morte che - non più<br />
macabra o spe acolarizzata, occultata o immagazzinata, priva zzata o dimen cata,<br />
super ciale o virtuale - possa diventare auten ca celebrazione della sacralità e della<br />
memoria. La sacralità di un luogo che, me endo di fronte all’al-di-là, fornisce una<br />
misura per l’al-di-qua, in cui un so eso sen mento di rispe o parla di custodia, di<br />
cura e di a e o nel tempo breve della vita, e di memoria colle va ed individuale di<br />
cui i cimiteri sono vitali archivi in divenire nel tempo lungo della storia.<br />
Verde pubblico / sistemazione di aree<br />
Sono sta individua alcuni spazi e stru ure di servizio che oggi necessitano di<br />
un ripensamento, per le mutate condizioni di funzionamento, o di una proge azione<br />
totalmente nuova, in funzione delle ritualità a uali: gli ampliamen , le zone di<br />
rispe o, i Giardini della memoria, i se ori aca olici.<br />
In generale, nella tradizione mediterranea il rapporto tra verde ed archite ura<br />
è molto stre o e la vegetazione stessa è costruita archite onicamente. Queste<br />
stru ure vegetali for e ben de nite - viali, siepi, parterres - possono ridare senso,<br />
rigore e con nuità agli spazi monumentali ormai saturi, collocandosi come pun<br />
di riferimento dell’orientamento e dell’organicità dello spazio. Altre composizioni<br />
più libere possono invece disporsi a racchiudere ed evidenziare quei luoghi che,