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208 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma amministrazione del Moreau (1802- 6), nella cui legenda si parla di un “cimitero an co di circa trent’anni fa” e del “cimitero a uale [...] costru o da trent’anni fa”, con indicazione dei possibili ampliamen sui terreni circostan , di ragione dell’Ospedale. Informazioni e considerazioni più de agliate sullo stato di fa o negli anni ‘60 del Se ecento, e sull’improvviso intensi carsi all’inizio del 1817 delle inizia ve governa ve mirate a dotare la ci à di Parma di un “vasto e decente Cimitero” 13 , emergono da alcuni documen successivi. Cimitero dello Spedale, 1785 È il Capitano Ing. Giuseppe Cocconcelli, ingegnere ed archite o a servizio del Comune di Parma, nella relazione 14 di una perizia “intorno al Cimitero dello Spedale di questa Ci à”, a chiarire la situazione delle sepolture a orno a porta S. Croce, anello di collegamento tra le idee del 1764 e i fa del 1817. L’incipit è rivelatore: “Qua ro sono gli ogge da considerarsi intorno al Cimitero dello Spedale. L’Ubicazione. La Forma. L’Estensione. La Spesa”. Al primo punto, Cocconcelli dichiara di astenersi dal “giudicare sopra i mo vi, che hanno fa o risolvere di non con nuare una tale ubicazione entro la Ci à, con allargare di mano in mano l’odierno Cimitero presso la chiesa di S. Croce 15 [e di] giudicare inopportuna anche la nuova ubicazione ul mamente determinata fuori di Ci à presso la Controscarpa, e dietro la Gabella di porta S. Croce” 16 . Riporta che entrambe tali collocazioni sono osteggiate da alcuni, e sostenute dal altri, ad esempio con “l’esperienza di diecise e anni da che il cimitero era ubicato in ci à, e del Lazareto formatosi in occasione della Guerra del 1734 appena passata la Gabella” 17 . Pare che l’ingegnere non sia convinto del pericolo sanitario, ma si rassegni in quanto “già stabilita la massima di allontanare dalla Ci à il luogo del nominato Cimitero, e quindi restringo il mio esame alla sola scelta del Sito, che possa considerarsi il più adda ato”. Segue la gius cazione per il terreno scelto, in base alla vicinanza di porta S. Croce, ma a Sud, per non avvicinarsi al Giardino; alle convenien distanze dalle mura e dalle strade maestre, ma non troppo, per non rendere disagevole il trasporto dei corpi; alla convenienza che

FIG. 7.8 Ospedale della Misericordia e Oratorio di San Nicomede con i due piccoli cimiteri in rosso. FIG. 7.9 Cimiteri fuori Porta S. Croce (semplici recin cinta con assi, il più vecchio è più vicino alle mura) e aree dove probabilmente si seppelliva all’interno delle mura. Parte terza. Il Cimitero della Ville a a Parma, tra rilievo e proge o del verde 209 Capitolo 7. La le ura storica: ragionamen / proge sia isolato, ma non abbandonato, per poter ricevere su ragi dai passan ; alla qualità del terreno. Se ne rileva un luogo a metà tra le porte S. Croce e S. Francesco, presso la strada di Vicofer le 18 . Nel secondo punto descrive il proge o della Congregazione dell’Ospedale, elogiandolo perché unisce “il comodo alla pubblica esteriore decorazione, non meno che ad altri lodevoli, ed interessan ogge di pubblica u lità”, ma anche valutandolo troppo costoso per le ristre ezze economiche. Conviene perciò “che non si debba pensare a ciò che fu proposto dallo Spedale no nell’anno 1764, allorché si voleva ritenere il Cimitero in Ci à nel luogo stesso, ove provisionalmente fu poi collocato nell’anno 1767 presso la chiesa di S. Croce”, ed opta allora per un semplice recinto per inumazioni, con una piccola cappella e case a del custode, con “un ordine di pioppe all’intorno”. Per quanto riguarda l’estensione, l’autore si dichiara impossibilitato a determinare il tempo necessario alla scheletrizzazione, in quanto nel sito esistente “i primi corpi sepol nell’odierno cimitero dopo diecise e anni si sono tu avia ritrova pressoché in eri”. Egli ipo zza che la dimensione stabilita di tre biolche (9243 mq, equivalen a 50 anni) sia su ciente. Per questo mo vo, se il governo scegliesse un terreno a sud della strada di Vicofer le, l’estensione del cimitero dovrebbe essere maggiore perché il terreno è più alto ed asciu o. Le date collimano e si tra eggia un terzo proge o, dignitoso seppur non magniloquente come i preceden , cui non è stata data a uazione. Si ritrova qui il modello del ‘terreno nudo’ che corrisponde con la fase igienista di allontanamento dei corpi dalla ci à, presentando una de agliata analisi funzionale, ma senza preoccupazioni di cara ere decora vo. È interessante però notare la collocazione di un lare di alberi a segnalare e ingen lire il semplice recinto.

FIG. 7.8<br />

Ospedale della<br />

Misericordia e<br />

Oratorio di San<br />

Nicomede con<br />

i due piccoli<br />

cimiteri in rosso.<br />

FIG. 7.9<br />

Cimiteri fuori<br />

Porta S. Croce<br />

(semplici recin<br />

cinta con assi, il<br />

più vecchio è più<br />

vicino alle mura)<br />

e aree dove<br />

probabilmente<br />

si seppelliva<br />

all’interno delle<br />

mura.<br />

Parte terza. Il Cimitero della Ville a a Parma, tra rilievo e proge o del verde 209<br />

Capitolo 7. La le ura storica: ragionamen / proge<br />

sia isolato, ma non abbandonato, per poter ricevere su ragi dai passan ; alla qualità<br />

del terreno. Se ne rileva un luogo a metà tra le porte S. Croce e S. Francesco, presso la<br />

strada di Vicofer le 18 .<br />

Nel secondo punto descrive il proge o della Congregazione dell’Ospedale,<br />

elogiandolo perché unisce “il comodo alla pubblica esteriore decorazione, non meno che<br />

ad altri lodevoli, ed interessan ogge di pubblica u lità”, ma anche valutandolo troppo<br />

costoso per le ristre ezze economiche. Conviene perciò “che non si debba pensare a ciò<br />

che fu proposto dallo Spedale no nell’anno 1764, allorché si voleva ritenere il Cimitero<br />

in Ci à nel luogo stesso, ove provisionalmente fu poi collocato nell’anno 1767 presso la<br />

chiesa di S. Croce”, ed opta allora per un semplice recinto per inumazioni, con una piccola<br />

cappella e case a del custode, con “un ordine di pioppe all’intorno”.<br />

Per quanto riguarda l’estensione, l’autore si dichiara impossibilitato a determinare<br />

il tempo necessario alla scheletrizzazione, in quanto nel sito esistente “i primi corpi<br />

sepol nell’odierno cimitero dopo diecise e anni si sono tu avia ritrova pressoché<br />

in eri”. Egli ipo zza che la dimensione stabilita di tre biolche (9243 mq, equivalen a<br />

50 anni) sia su ciente. Per questo mo vo, se il governo scegliesse un terreno a sud<br />

della strada di Vicofer le, l’estensione del cimitero dovrebbe essere maggiore perché<br />

il terreno è più alto ed asciu o. Le date collimano e si tra eggia un terzo proge o,<br />

dignitoso seppur non magniloquente come i preceden , cui non è stata data a uazione.<br />

Si ritrova qui il modello del ‘terreno nudo’ che corrisponde con la fase igienista di<br />

allontanamento dei corpi dalla ci à, presentando una de agliata analisi funzionale,<br />

ma senza preoccupazioni di cara ere decora vo. È interessante però notare la<br />

collocazione di un lare di alberi a segnalare e ingen lire il semplice recinto.

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