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10<br />

Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

1. 2<br />

Parole chiave / chiavi di le ura: memoria e paesaggio<br />

Le parole chiave che hanno fa o da l rouge, o in questo caso l vert, durante il<br />

percorso di Do orato di ricerca, e che compongono quindi il tolo della tesi, sono<br />

la diade memoria/paesaggio, che si de nisce e si limita nel confronto reciproco fra<br />

i due termini, in quanto ciascuno precisa il taglio cri co a raverso cui l’altro è stato<br />

le o. L’elemento vegetale è il trait d’union tra i due, in special modo nel senso inteso<br />

dalla botanica funeraria, la quale può essere de nita, sulla base dell’opera di Barallat 11 ,<br />

come lo studio delle modalità di impiego della vegetazione all’interno dei cimiteri,<br />

che implica considerazioni di po composi vo, a enzione ai valori simbolici delle<br />

essenze impiegate ed al messaggio comunicato dal luogo.<br />

Sebbene la contrapposizione natura/archite ura sia da sempre di fondamentale<br />

importanza nell’opera edi catrice umana ed una ques one teorica di importanza<br />

fondamentale, nel caso speci co dell’archite ura funeraria - dove la forma ha sempre<br />

signi ca ‘altri’ e simbolici - non si tra a di un con i o, in quanto qui verde ed il<br />

costruito si fondono, integrandosi e completandosi a vicenda. Il campo di applicazione<br />

spazia dalla componente urbana dell’impianto alla scala minuta dell’alles mento<br />

del singolo monumento, dall’organismo vivo alla sua versione ‘mineralizzata’, dai<br />

ri ai luoghi - ma è sempre circoscri o alla componente celebra va, memoriale e<br />

simbolica.<br />

È per questo mo vo che la memoria diventa il cardine che speci ca e de nisce sia<br />

la pologia dell’archite ura sacra, sia il ruolo svolto dall’ambiente in cui essa è inserita.<br />

Se ne ha conferma nei neologismi ‘luoghi della memoria’ e ‘luoghi del ricordo’: oggi<br />

il cimitero non è più visto - o almeno non solo - come deposito di cadaveri, corpi,<br />

ossa e ceneri, ma sopra u o si con gura come deposito della memoria colle va<br />

di una comunità, archivio della sua storia. Inoltre si torna a iden carlo, come già in<br />

passato, con un luogo educa vo e consolatorio, di incontro e di scambio di esperienze<br />

ed a e .<br />

L’ars reminiscendi, l’arte della memoria 12 , ha la cara eris ca di organizzare dei<br />

luoghi (topoi) in cui immagazzinare in modo razionale le immagini da ricordare, in<br />

modo combinatorio. Al contrario la sovrabbondanza di informazioni già elaborate non<br />

perme e al singolo di selezionare ed organizzare da sé una propria stru ura logica<br />

ed abitua a dimen care, ad essere passivo e super ciale. Il cimitero è un catalogo<br />

di vite e ricordi individuali e colle vi: l’a enzione agli elemen emozionali in grado<br />

di riportare alla mente frammen , visioni e immagini valorizza il ruolo di memento,

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