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196 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma 11 Cit. da Laura Bertolaccini, La formazione storica del cimitero moderno cit., p.271. Per l’approfondimento delle simbologie legate alla fondazione si veda la tavola allegata a pag. 12 “Nella chiostra - o oasi? - cimiteriale, vigilata dalla astata bronzea guardia dei lari di cipressi mediterranei, si inverano e si infuturano i molteplici, e tu arbitrari, modi di ritrarre il cosmo e lo spazio meta sico che lo avviluppa con la sua incommensurabile e ver ginosa dimensione” citazione da Ezio Bacino, op. cit., p. 50. Cfr. anche Adriana Arena, op. cit., p.85. Michela Rossi, Cosmo e microcosmo, simboli e modelli in divenire, abstract del Convegno Disegnare il tempo e l’armonia, Firenze 2009: “L’archite ura ha trovato nella geometria lo strumento di rappresentazione simbolica di un riferimento cosmico nello spazio ar ciale, reso “sacro” dal rapporto formale con l’universo e quindi con la creazione, caricandolo di un forte valore retorico [...] Il riferimento alla geometria diventa quindi un elemento signi cante della retorica dell’archite ura come rappresentazione di valori simbolici e conce uali lega alla conoscenza e al controllo dell’ordine naturale, che trova una espressione importante nella ‘forma’ dell’universo“. 13 Cit. da Dario Banaudi, op. cit., p.40. 14 Cit. da Ornella Selvafolta, op. cit., pp.360-362. Si ritrovano anche i modelli delle terme e giardini romani e dei giardini terrazza all’italiana. 15 Cfr. Adriana Arena, op. cit., p.13; Laura Bertolaccini, Alessandro Valen , op. cit., p.91. Il Regio Decreto 25-7-1892 n.448, che is tuisce il primo Regolamento di Polizia Mortuaria, “non fornisce indicazioni u li rela ve agli ampliamen cui gli impian sarebbero sta inevitabilmente sogge . D’altronde, le nuove esigenze della colle vità, ricollegabili sia all’incremento demogra co che all’ambizione, da parte delle classi più agiate, di realizzare veri e propri mausolei di famiglia all’interno dei recin sepolcrali, evidenziano la necessità di reperire nuovi spazi. La di coltà maggiore rispe o agli impian di concezione o ocentesca consiste nella loro mancanza di essibilità determinata da schemi rigidamente blocca dalla presenza dei muri perimetrali che, di fa o, impediscono qualsiasi tenta vo di espansione. Nella maggior parte dei casi, il po di ampliamento risulterà condizionato sia dai cara eri morfologici dell’area che dall’asse o composi vo e dal grado di compiutezza del nucleo originario. Generalmente ad uno schema proge ato senza una linea di sviluppo preciso, corrisponderà un ampliamento cao co e disomogeneo al punto tale da rendere irriconoscibile l’impianto primi vo. Laddove invece sussista un proge o ben de nito, l’ampliamento è subordinato al rispe o delle condizioni di partenza e si traduce spesso in semplicis che operazioni addizionali riproponendo, accanto all’esistente, pologie analoghe facilmente riconoscibili per un complessivo risultato di chiara le ura, ma di scarso valore dal punto di vista organico” in Adriana Arena, op. cit., pp.72-73. 16 La posizione del cimitero, “sia essa inglobata nello sviluppo edilizio o isolata nella periferia, ha sempre un rapporto stre o ed indissolubile con la stru ura urbana e i suoi ci adini. Dal più piccolo al più grande cimitero la scelta del luogo di fondazione ada o per il suo impianto, è stata sempre durante il sec. XIX mo vo di diba to, esteso a tu e le voci rappresenta ve della ci adinanza [...] si può senz’altro dire che le decisioni prese in tal senso sono state, nei tempi moderni e nel maggior numero dei casi, quelle a cui i ci adini hanno partecipato massicciamente e con più interesse” citazione da Mario Manganaro, introduzione a Adriana Arena, op. cit., p.9 Cfr. anche Giuliano Della Pergola, Le ci à an che cosmogoniche, 2000. 17 Cfr. Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., pp.88-92, la trasformazione dei monasteri in cimitero pubblico, con approfondimento su San Miniato a Firenze. 18 Cfr. Mario Manganaro, presentazione del PRIN Codi ca della documentazione per la rappresentazione e la ges one informa zzata nalizzata alla trasformazione dell'archite ura e della ci à, gruppo di ricerca di Messina, e Adriana Arena, op. cit., p.71-72. Già la dichiarazione reale francese del 1776 a rontava ques oni quali prossimità al centro abitato, comodità di accesso, posizione favorevole rispe o ai ven dominan , costo e ges one accessibili. I tes di Vicq d’Azyr, e Scipione Pia oli approfondiscono queste tema che. Cfr. Adriana Arena, op. cit., p.20. 19 Cfr. Giuseppe Strappa, Il processo forma vo del cimitero moderno, in Strappa, Edilizia per il culto cit., p.286; Laura Bertolaccini, Le par del proge o, in Strappa, Edilizia per il culto cit., p.298; Adriana Arena, op. cit., p.85.
Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 197 Capitolo 6. La le ura formale: scale di le ura / stru ure 20 I viali sono la stru ura di base su cui si organizza già il giardino, con ruoli sia funzionali che simbolici: “l’impianto del giardino medievale monas co, diviso in qua ro dai viali che lo a raversano a formare una croce, riassume in questa stru ura numerosi signi ca simbolici: dai qua ro umi del paradiso alle qua ro virtù cardinali, ai qua ro evangelis . La simbologia allegorica dei traccia medievali si perde nel giardino rinascimentale a favore di una tendenza geometrica ordinatrice”. Qui i percorsi servono come collegamento più che come prospe va, mentre nel Barocco emerge l’asse centrale direzionato verso l’in nito con visuali prospe che ampli cate per inten celebra vi. Citazione da Lucia Impelluso, op. cit., pp.155-158. 21 Fon : Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., p.94-96, Adriana Arena, op. cit., p.38-41 e 69-70, Ornella Selvafolta, op. cit., pp.359-60; Ornella Selvafolta, L’archite ura dei cimiteri tra Francia e Italia (1750- 1900): modelli, esperienze, realizzazioni, in Felicori, op. cit., pp.32-33. Dal 1840 le norma ve comunali evidenziano come la regolamentazione dei cimiteri rientra a pieno tolo tra i problemi di ges one urbana. Gli impian monumentali si aprono al pubblico ed al turismo. 22 Oggi la crescita urbana ha inglobato gli impian e gli assi stradali e non è più percepibile l’impa o visivo che dovevano avere all’epoca, ricostruibile solo da fotogra e o incisioni. 23 Cit. da Mario Manganaro, introduzione a Adriana Arena, op. cit., p.10. 24 Cfr. Laura Bertolaccini, La formazione storica del cimitero moderno cit., p.270. il termine recingere deriva dal la no cingere che indica l’a o del legare, quindi un ‘legame che unisce’ e so olinea l’alterità dello spazio racchiuso in con nuità con le originali forme di appropriazione rituale dello spazio, proteggendo e avvolgendo le sepolture con un gesto uni cante di signi cato universale. Da Giuseppe Strappa, L’impostazione del proge o cit., p.297. 25 Cit. dalla descrizione del proge o di Camporesi per il Cimitero del Pigneto Sacche di Roma in Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.97. Anche Mircea Eliade “per l’uomo religioso, lo spazio non è omogeneo: presenta delle ro ure [...] la soglia che separa i due spazi indica allo stesso tempo la distanza tra due modi di essere, profano e religioso” citato in Robert Auzelle, op. cit., p.299. Altre fon : Giuseppe Strappa, Il processo forma vo del cimitero moderno cit., p.284 e 286; Giuseppe Strappa, L’impostazione del proge o cit., pp.290-297; Laura Bertolaccini, Le par del proge o cit., pp.299-302; Robert Auzelle, op. cit., p.299; S.N., La ci à dei mor cit., p.45; Remo Doriga , Gianni O olini, op. cit., pp.8-10. 26 Cit. da Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., p.35. 27 Cit. da Laura Bertolaccini, Le par del proge o cit., pp.299-302. Altre fon : Giuseppe Strappa, I cimiteri cit., p.541; Emanuela De Leo, op. cit., p.52; Robert Auzelle, op. cit., p.298. 28 Fon : Dario Banaudi, op. cit., p.39; Rolando Bellini, Appun prerliminari, dalla parte dello storico dell’arte, in Varon, op. cit.; Alain Roger, op. cit., p.29 segg; Lucia Impelluso, op. cit., p.29; Alessandro Del Bufalo, op. cit., p.39; Giampiero Donin, introduzione a Emanuela De Leo, op. cit., p.9. Nel Medioevo il muro di cinta del giardino evoca la separazione tra la terra col vata e la terra selvaggia, lo spazio interno è un quadro vivace che contrasta con la natura circostante os le; in epoca rinascimentale e barocca i recin dividono diversi se ori isola come stanze verdi, talvolta tagliate all’interno dei bosche , cinte da siepi potate o delimitate da composizioni a gra ccio; il paesaggismo ri uta ogni recinzione come limitazione della libertà, il giardino deve aprirsi sul paesaggio e deve poterlo comprendere nella sua visuale. Da Lucia Impelluso, op. cit., pp.124-126. 29 Cit. da Alessandro Del Bufalo, op. cit., p.13. 30 Fon : Alessandro Del Bufalo, op. cit., p.7 e 27, Maurizio Bo acin, op. cit., p.9, Giampiero Calza citato in Enrico Valeriani, Nuovi cimiteri italiani, in Pavan, op. cit., p.90, Remo Doriga , Gianni O olini, op. cit., p.7. 31 Cfr. Robert Auzelle, op. cit., p.337 e Maria Angela Gela , La dimensione simbolica della porta, in OLTRE MAGAZINE, n.2/2009 anche per le tradizioni dei ‘guardiani della soglia’. 32 Si veda la tesi di Do orato di Erika Alber , Forme della Memoria. Arte funeraria nel Cimitero della Ville a a Parma, Parma, Forme e stru ure dell’archite ura, XXIII ciclo.
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Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 197<br />
Capitolo 6. La le ura formale: scale di le ura / stru ure<br />
20 I viali sono la stru ura di base su cui si organizza già il giardino, con ruoli sia funzionali che<br />
simbolici: “l’impianto del giardino medievale monas co, diviso in qua ro dai viali che lo a raversano<br />
a formare una croce, riassume in questa stru ura numerosi signi ca simbolici: dai qua ro umi del<br />
paradiso alle qua ro virtù cardinali, ai qua ro evangelis . La simbologia allegorica dei traccia medievali si<br />
perde nel giardino rinascimentale a favore di una tendenza geometrica ordinatrice”. Qui i percorsi servono<br />
come collegamento più che come prospe va, mentre nel Barocco emerge l’asse centrale direzionato<br />
verso l’in nito con visuali prospe che ampli cate per inten celebra vi. Citazione da Lucia Impelluso, op.<br />
cit., pp.155-158.<br />
21 Fon : Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., p.94-96, Adriana Arena, op. cit., p.38-41 e 69-70, Ornella<br />
Selvafolta, op. cit., pp.359-60; Ornella Selvafolta, L’archite ura dei cimiteri tra Francia e Italia (1750-<br />
1900): modelli, esperienze, realizzazioni, in Felicori, op. cit., pp.32-33. Dal 1840 le norma ve comunali<br />
evidenziano come la regolamentazione dei cimiteri rientra a pieno tolo tra i problemi di ges one urbana.<br />
Gli impian monumentali si aprono al pubblico ed al turismo.<br />
22 Oggi la crescita urbana ha inglobato gli impian e gli assi stradali e non è più percepibile l’impa o<br />
visivo che dovevano avere all’epoca, ricostruibile solo da fotogra e o incisioni.<br />
23 Cit. da Mario Manganaro, introduzione a Adriana Arena, op. cit., p.10.<br />
24 Cfr. Laura Bertolaccini, La formazione storica del cimitero moderno cit., p.270. il termine<br />
recingere deriva dal la no cingere che indica l’a o del legare, quindi un ‘legame che unisce’ e so olinea<br />
l’alterità dello spazio racchiuso in con nuità con le originali forme di appropriazione rituale dello spazio,<br />
proteggendo e avvolgendo le sepolture con un gesto uni cante di signi cato universale. Da Giuseppe<br />
Strappa, L’impostazione del proge o cit., p.297.<br />
25 Cit. dalla descrizione del proge o di Camporesi per il Cimitero del Pigneto Sacche di Roma in<br />
Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.97. Anche Mircea Eliade “per l’uomo religioso, lo spazio non è<br />
omogeneo: presenta delle ro ure [...] la soglia che separa i due spazi indica allo stesso tempo la distanza<br />
tra due modi di essere, profano e religioso” citato in Robert Auzelle, op. cit., p.299. Altre fon : Giuseppe<br />
Strappa, Il processo forma vo del cimitero moderno cit., p.284 e 286; Giuseppe Strappa, L’impostazione<br />
del proge o cit., pp.290-297; Laura Bertolaccini, Le par del proge o cit., pp.299-302; Robert Auzelle, op.<br />
cit., p.299; S.N., La ci à dei mor cit., p.45; Remo Doriga , Gianni O olini, op. cit., pp.8-10.<br />
26 Cit. da Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., p.35.<br />
27 Cit. da Laura Bertolaccini, Le par del proge o cit., pp.299-302. Altre fon : Giuseppe Strappa, I<br />
cimiteri cit., p.541; Emanuela De Leo, op. cit., p.52; Robert Auzelle, op. cit., p.298.<br />
28 Fon : Dario Banaudi, op. cit., p.39; Rolando Bellini, Appun prerliminari, dalla parte dello storico<br />
dell’arte, in Varon, op. cit.; Alain Roger, op. cit., p.29 segg; Lucia Impelluso, op. cit., p.29; Alessandro Del<br />
Bufalo, op. cit., p.39; Giampiero Donin, introduzione a Emanuela De Leo, op. cit., p.9. Nel Medioevo il muro<br />
di cinta del giardino evoca la separazione tra la terra col vata e la terra selvaggia, lo spazio interno è un<br />
quadro vivace che contrasta con la natura circostante os le; in epoca rinascimentale e barocca i recin<br />
dividono diversi se ori isola come stanze verdi, talvolta tagliate all’interno dei bosche , cinte da siepi<br />
potate o delimitate da composizioni a gra ccio; il paesaggismo ri uta ogni recinzione come limitazione<br />
della libertà, il giardino deve aprirsi sul paesaggio e deve poterlo comprendere nella sua visuale. Da Lucia<br />
Impelluso, op. cit., pp.124-126.<br />
29 Cit. da Alessandro Del Bufalo, op. cit., p.13.<br />
30 Fon : Alessandro Del Bufalo, op. cit., p.7 e 27, Maurizio Bo acin, op. cit., p.9, Giampiero Calza<br />
citato in Enrico Valeriani, Nuovi cimiteri italiani, in Pavan, op. cit., p.90, Remo Doriga , Gianni O olini, op.<br />
cit., p.7.<br />
31 Cfr. Robert Auzelle, op. cit., p.337 e Maria Angela Gela , La dimensione simbolica della porta, in<br />
OLTRE MAGAZINE, n.2/2009 anche per le tradizioni dei ‘guardiani della soglia’.<br />
32 Si veda la tesi di Do orato di Erika Alber , Forme della Memoria. Arte funeraria nel Cimitero della<br />
Ville a a Parma, Parma, Forme e stru ure dell’archite ura, XXIII ciclo.