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Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 195<br />

Capitolo 6. La le ura formale: scale di le ura / stru ure<br />

NOTE AL CAPITOLO 6<br />

1 “L'archite ura a uale sembra pervasa da un rinnovato interesse per la dimensione comunica va<br />

e la signi cazione degli spazi e degli edi ci, esempli cato dalla di usione di studi riguardan gli aspe<br />

seman ci e simbolici. [...] Il tempio è l'edi cio che più di ogni altro possiede le cara eris che connota ve<br />

dell'archite ura quale monumento, come opera che trascende se stessa e la propria natura, per divenire<br />

simbolo in cui il signi cante, ovvero il suo aspe o esteriore, si iden ca con il signi cato, ovvero con<br />

ciò che rappresenta. L'approccio al sacro come ricerca interna all'archite ura, con tu e le sugges oni<br />

evocate dal tema, presuppone un distacco cri co che consenta di superare il problema della fede da quello<br />

dell'impegno proge uale. A raverso l'indagine sugli spazi del sacro si può arrivare a scoprire i temi e i<br />

principi che mo vano l'archite ura stessa. L'archite ura religiosa non è indi erenziata, poiché più di altre<br />

si connota di simbolismi teologici e dipende da impostazioni rituali. [...] L'ambiente costruito risen rà della<br />

presenza del contesto circostante in ragione di richiami esplici - transizioni graduali nell'avvicinamento<br />

al cuore dell'edi cio e momen di conta o visivo dire o con l'esterno - piu osto che media , sugges oni<br />

atmosferiche e sensoriali create con l'uso di visuali ltrate, con il dosaggio della luce, con l'adozione di<br />

materiali evoca vi. [...] La scelta dei valori comunica vi di ogni singolo materiale e di qualsiasi campitura<br />

di colore diviene un codice di a uazione proge uale fondamentale, nell'ambito dell'intera strategia di<br />

costruzione dello spazio archite onico ed, anzi, ne rappresenta una componente formale ed espressiva<br />

irrinunciabile.” Citazione da S.N, Spazio sacro, www.archinfo.it.<br />

2 Sono so ese tre sfumature di signi cato: culto come credenza nel divino, liturgia come<br />

cerimoniale religioso, ritualità come celebrazione laica.<br />

3 Cit. da Giuseppe strappa, L’impostazione del proge o, in Strappa, Edilizia per il culto cit., p.294. “I<br />

cimiteri convenzionali si con gurano così sostanzialmente come spazio costruito introverso (unico fronte<br />

su cor le delle cappelle appoggiate al muro perimetrale, unico a accio sul cor le del por co chiostrale<br />

che lo delimita), a des nazione monofunzionale para-residenziale (in cui i mor ‘dormono’, ‘riposano’)<br />

con la presenza di pochi servizi ad essa connessi la chiesa, il famedio, i loculi ‘parcheggio’ per la sepoltura<br />

provvisoria in a esa di quella de ni va, etc.) e l’esclusione, diversamente dal passato, di ogni altra a vità<br />

materiale anche se al cimitero stre amente subordinata (ad esempio, il commercio dei ori). I cimiteri ne<br />

risultano ‘deposito dei mor ’ e luogo della quiete e della meditazione” citazione da Remo Doriga , Gianni<br />

O olini, op. cit., p.10.<br />

4 “Nella sua stru ura come nella sua funzione, il cimitero appar ene in primo luogo alla sfera<br />

del simbolico. Esso è un disposi vo di memoria.” Citazione da Maurizio Bo acin, La tentazione del nulla.<br />

Giardini della memoria per un eterno oblio, in Pavan, op. cit., p.9. “Il signi cato simbolico dello spazio e<br />

dei monumen cos tuivano i principali contenu che avevano reso ques edi ci, nel secolo scorso, tra i<br />

più rappresenta vi della archite ura della ‘magni cenza civile’” citazione da Vincenzo Pavan, op. cit., 4° di<br />

coper na.<br />

5 Cit. da Claudio Caramel, op. cit.<br />

6 Cfr. Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.54; Remo Doriga , Gianni O olini, op. cit., p.10.<br />

7 Cit. da Remo Doriga , Gianni O olini, op. cit., p.10.<br />

8 Cfr. S.N., La ci à dei mor cit., p.30.<br />

9 Cit. da Emanuela De Leo, op. cit., pp.29-31. “I contorni ai luoghi perme ono il controllo del<br />

territorio; in questo modo avviene la presa di possesso dell’ambiente da parte dell’uomo [...] a raverso<br />

la costruzione mentale o sica si ssano nel territorio i con ni di un luogo sacro, così facendo l’uomo<br />

determina il rispe o del suolo dei mor , imprime nella topogra a della terra la tes monianza del suo<br />

essere. Percorrendo un i nerario prestabilito si confrontano tra d i loro interno ed esterno, perme endo<br />

agli uomini di individuare delle linee di tensione nel territorio, dei con ni. Ques primordiali spazi per il<br />

culto dei mor altro non sono che la proiezione sulla geogra a umana di un senso di fede, di protezione,<br />

di rispe o”.<br />

10 Cfr. Michel Ragon citato in S.N., La ci à dei mor cit., p.164 e Robert Auzelle, op. cit., p.210.

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