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188 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma Decora vo e simbolico Dalla rosa al giglio, dalla corona funebre al serto orito, dal ramo di quercia all’alloro, dal tralcio di vite all’albero spezzato... una miriade di rappresentazioni dell’elemento vegetale scolpito, dipinto o fuso nel metallo pervade quasi ogni monumento funebre dai primi esempi o ocenteschi alle ul me realizzazioni. “Gli ogge della cultura funeraria in genere vengono collega in maniera assai discreta ai monumen , come risulta molto chiaramente dalle stele dell'Italia se entrionale, nelle quali tra i bus sono inserite alcune rose, per così dire pietri cate, a mo' di perpetua decorazione, che i sepolcri ricevevano soltanto in occasione dei Rosalia. Nel caso delle ghirlande, il messaggio è già molto più comune, perché si tra ava di un mo vo decora vo di uso. Tu ques mo vi in ogni caso restano piu osto generici, sia come ricordo della casa sia come rimando alla tomba” 34 . Seppure in mol casi i signi ca simbolici siano ormai cadu in disuso, e l’iconogra a sia ripetuta più per tradizione che per consapevolezza, l’a o del ricordo pietri cato dall’o erta di un ore non cede all’oblio. 6. 4 Edicola - monumento - landmark, il segno nel paesaggio “Il territorio in genere è occupato da impronte, segni e tracce lascia dall’uomo, tes moni di un’appropriazione e capaci di fornire degli strumen per dare leggibilità al paesaggio; grandi o piccoli landmark, in ssi o poggia nella terra, stabiliscono nella geogra a umana delle barriere che, se isolate in un grande spazio naturale, acquistano ancor di più importanza. Così torri, campanili, pilastri sacri e croci si sovrappongono al paesaggio, producendo e e scenogra ci capaci di consacrare un territorio. La ver calità posta a sostegno del mondo [...] diviene l’elemento portante della visione paesisitco-territoriale, stabilendo un ordine cosmologico” 35 . In alcuni casi è il sepolcro ad assumere connotazioni di monumentalità e speci cità tali da renderlo immediatamente riconoscibile ed iden care lo stesso luogo sacro con esso, no a delimitare interi paesaggi e condizionare con la loro presenza la vita delle popolazioni successive. Le sepolture ed i monumen megali ci dell’an chità hanno esercitato e mantengono tu ’ora un fascino straordinario, sopra u o perché consistono di sistemazioni a scala paesaggis ca con allineamen di grandi pietre, enormi tumuli o movimen di terra. Sono legami di fedeltà, sicurezza, memoria. Il culto dei
FIG. 6.22 Albero isolato che cara erizza una scena. [da VERCELLONI tav. 89] FIG. 6.23 Tomba dell’imperatore Nintoku a Osaka. E’ lunga quasi 500 mt. [da DE LEO pag. 35] Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 189 Capitolo 6. La le ura formale: scale di le ura / stru ure mor rimodella così il paesaggio e determina l’inizio della storia archite onica e paesaggis ca: visibili da molto lontano o solo da pun di vista privilegia , ques complessi cultuali e/o sepolcrali sono pervasi da una forte carica simbolica e nella loro immobilità inducono sen men profondi: è lo stesso e e o prodo o oggi dai memoriali di guerra. I monumen dell’età classica e romana, cippi e colonne, obelischi e piramidi, so olineano con la loro presenza un angolo sugges vo del paesaggio (un bosche o, una riva, una collina, talvolta ricrea dal paesaggista), ma è senz’altro la croce il simbolo che racchiude universalmente il maggior signi cato sacrale: già prima del cris anesimo, rappresentando il sole, era collocata a segnalare pun par colari nel territorio, luoghi di fede. È assimilata all’albero della vita, all’asse del mondo, alla gura umana in piedi con le braccia aperte, alla scala, al ponte, “variazione di un uguale ed elementare modello che l’uomo ha u lizzato per creare un ‘rapporto sacro’ con la terra”. Rivela un centro, una ierofania, comunica e protegge, introduce una dimensione spirituale, trasforma in terra da venerare tu o lo spazio circostante. L’intero paesaggio è oggi rivalutato, da sfondo scontato della composizione, intorno e cornice che suggerisce sen men malinconici e consolatori, a nuovo protagonista del paesaggio sacro, che comunichi simbologie e valori, custodia e rispe o, che rinforzi quel rapporto eterno tra uomo e paesaggio.
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Donatella Bontempi<br />
PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />
Decora vo e simbolico<br />
Dalla rosa al giglio, dalla corona funebre al serto orito, dal ramo di quercia<br />
all’alloro, dal tralcio di vite all’albero spezzato... una miriade di rappresentazioni<br />
dell’elemento vegetale scolpito, dipinto o fuso nel metallo pervade quasi ogni<br />
monumento funebre dai primi esempi o ocenteschi alle ul me realizzazioni. “Gli<br />
ogge della cultura funeraria in genere vengono collega in maniera assai discreta<br />
ai monumen , come risulta molto chiaramente dalle stele dell'Italia se entrionale,<br />
nelle quali tra i bus sono inserite alcune rose, per così dire pietri cate, a mo' di<br />
perpetua decorazione, che i sepolcri ricevevano soltanto in occasione dei Rosalia.<br />
Nel caso delle ghirlande, il messaggio è già molto più comune, perché si tra ava di un<br />
mo vo decora vo di uso. Tu ques mo vi in ogni caso restano piu osto generici,<br />
sia come ricordo della casa sia come rimando alla tomba” 34 .<br />
Seppure in mol casi i signi ca simbolici siano ormai cadu in disuso, e<br />
l’iconogra a sia ripetuta più per tradizione che per consapevolezza, l’a o del ricordo<br />
pietri cato dall’o erta di un ore non cede all’oblio.<br />
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Edicola - monumento - landmark, il segno nel paesaggio<br />
“Il territorio in genere è occupato da impronte, segni e tracce lascia dall’uomo,<br />
tes moni di un’appropriazione e capaci di fornire degli strumen per dare leggibilità<br />
al paesaggio; grandi o piccoli landmark, in ssi o poggia nella terra, stabiliscono<br />
nella geogra a umana delle barriere che, se isolate in un grande spazio naturale,<br />
acquistano ancor di più importanza. Così torri, campanili, pilastri sacri e croci si<br />
sovrappongono al paesaggio, producendo e e scenogra ci capaci di consacrare un<br />
territorio. La ver calità posta a sostegno del mondo [...] diviene l’elemento portante<br />
della visione paesisitco-territoriale, stabilendo un ordine cosmologico” 35 .<br />
In alcuni casi è il sepolcro ad assumere connotazioni di monumentalità e speci cità<br />
tali da renderlo immediatamente riconoscibile ed iden care lo stesso luogo sacro<br />
con esso, no a delimitare interi paesaggi e condizionare con la loro presenza la vita<br />
delle popolazioni successive.<br />
Le sepolture ed i monumen megali ci dell’an chità hanno esercitato e<br />
mantengono tu ’ora un fascino straordinario, sopra u o perché consistono di<br />
sistemazioni a scala paesaggis ca con allineamen di grandi pietre, enormi tumuli<br />
o movimen di terra. Sono legami di fedeltà, sicurezza, memoria. Il culto dei