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15.06.2013 Views

176 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma Il rapporto con la ci à Se l’epoca dei Lumi ha sancito l’allontanamento dei deposi funerari dalla ci à, la ci à borghese o ocentesca rivaluta le nuove a rezzature pubbliche come par integran del programma urbanis co, seppure in posizione decentrata, ed elemen quali can dell’immagine della ci à dal punto di vista funzionale, este co, ar s co, morale e simbolico 21 . È sen ta la necessità di rendere facilmente raggiungibile il camposanto, ed il percorso stradale di collegamento è ogge o di proge di sistemazione per renderlo adeguato al nuovo ruolo di rappresentanza, commisurato all’importanza del cimitero, considerato vero e proprio monumento di iden tà civica: come la “superba allea ancheggiata di cipressi e a tra di statue, che guiderebbe al cimitero, perme endo dal centro di Milano la vista del suo maggiore monumento”. Il collegamento tra ci à e cimitero rientra a pieno tolo nelle ques oni di disegno urbano, in quanto la scelta della collocazione dell’impianto funerario va a cos tuire un punto focale nella periferia, accentrando la maglia viaria e le dire rici di espansione 22 . Cos tuendo spesso la prosecuzione di importan assi viari urbani, è ampliato ed alberato assumendo anche la funzione di pubblico passeggio extramuros, mentre l’ingresso monumentale o la conformazione archite onica del muro di con ne diventano la scena terminale di un percorso simbolico che si origina dal cuore della ci à, mediante un’opportuna sistemazione di vegetazione ed arredi. Esempio calzante è l’accesso al Van niano di Brescia, in cui il viale, ancheggiato

FIG. 6.8 Veduta del cimitero di Verona, 1850 circa. Si notano la forte simmetria del complesso e la solennità del viale. . [da MOZZONI SANTINI pag. 374] FIG. 6.9 Vista del viale alberato che porta al cimitero di Brescia: la promenade extraurbana. [da LATINI pag. 95] FIG. 6.10 Il Famedio del Monumentale di Milano traguardato dal viale d’accesso, inizio ‘900: il monumento ci adino. [da MOZZONI SANTINI pag. 376] FIG. 6.11 Il cimitero di Staglieno nella valle del Bisagno a Genova, ne ‘800: la posizione scenogra ca. [da MOZZONI SANTINI pag. 374] FIG. 6.12 La salita a San Miniato al Monte, Firenze, 1845: la terrazza sulla ci à. [da LATINI pag. 117] Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 177 Capitolo 6. La le ura formale: scale di le ura / stru ure di cipressi i e cippi funerari che ricordano le vie consolari romane, è estensione nel paesaggio suburbano del mondo racchiuso nel nuovo recinto e dei suoi signi ca e si conclude con una piazza semicircolare circondata da cipressi che incornicia la veduta del camposanto: “qual passeggio [...] più opportuno del campo santo per chi ama abbandonarsi ad una dolce ed a e uosa malinconia?”. Il richiamo alle vie funerarie è ideologico oltre che formale: nell’an chità, per entrare in una ci à era necessario passare a raverso il territorio dei suoi mor , per iniziare a conoscerne la storia e la cultura; allo stesso modo, il viale introduce la visita alla ci à speculare dell’O ocento. Nelle ci à in cui la stru ura è collocata in posizione sopraelevata, come Napoli e Firenze, la percezione del panorama ci adino dal percorso di accesso esalta la dimensione paesaggis ca e carica di ulteriori signi ca este ci e simbolici la visita ai defun : la vista del territorio circostante entra a far parte della connotazione del recinto. Sono “luoghi dalla doppia scenogra a, una racchiusa tu a verso l’interno, un’altra aperta verso il paesaggio circostante. [...] Macchine scenogra che simboliche, rivolte verso il loro interno e nello stesso tempo ra nate camere o che, aperte verso l’orizzonte esterno da cui si inquadrano di volta in volta scorci di paesaggi” 23 .

FIG. 6.8<br />

Veduta del<br />

cimitero di<br />

Verona, 1850<br />

circa. Si notano la<br />

forte simmetria<br />

del complesso e la<br />

solennità del viale.<br />

. [da MOZZONI<br />

SANTINI pag. 374]<br />

FIG. 6.9<br />

Vista del viale<br />

alberato che<br />

porta al cimitero<br />

di Brescia: la<br />

promenade<br />

extraurbana. [da<br />

LATINI pag. 95]<br />

FIG. 6.10<br />

Il Famedio del<br />

Monumentale<br />

di Milano<br />

traguardato dal<br />

viale d’accesso,<br />

inizio ‘900: il<br />

monumento<br />

ci adino. [da<br />

MOZZONI SANTINI<br />

pag. 376]<br />

FIG. 6.11<br />

Il cimitero di<br />

Staglieno nella<br />

valle del Bisagno<br />

a Genova, ne<br />

‘800: la posizione<br />

scenogra ca. [da<br />

MOZZONI SANTINI<br />

pag. 374]<br />

FIG. 6.12<br />

La salita a San<br />

Miniato al Monte,<br />

Firenze, 1845: la<br />

terrazza sulla ci à.<br />

[da LATINI pag.<br />

117]<br />

Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 177<br />

Capitolo 6. La le ura formale: scale di le ura / stru ure<br />

di cipressi i e cippi funerari che ricordano le vie consolari romane, è estensione nel<br />

paesaggio suburbano del mondo racchiuso nel nuovo recinto e dei suoi signi ca e si<br />

conclude con una piazza semicircolare circondata da cipressi che incornicia la veduta<br />

del camposanto: “qual passeggio [...] più opportuno del campo santo per chi ama<br />

abbandonarsi ad una dolce ed a e uosa malinconia?”.<br />

Il richiamo alle vie funerarie è ideologico oltre che formale: nell’an chità, per<br />

entrare in una ci à era necessario passare a raverso il territorio dei suoi mor , per<br />

iniziare a conoscerne la storia e la cultura; allo stesso modo, il viale introduce la visita<br />

alla ci à speculare dell’O ocento.<br />

Nelle ci à in cui la stru ura è collocata in posizione sopraelevata, come Napoli<br />

e Firenze, la percezione del panorama ci adino dal percorso di accesso esalta la<br />

dimensione paesaggis ca e carica di ulteriori signi ca este ci e simbolici la visita<br />

ai defun : la vista del territorio circostante entra a far parte della connotazione del<br />

recinto. Sono “luoghi dalla doppia scenogra a, una racchiusa tu a verso l’interno,<br />

un’altra aperta verso il paesaggio circostante. [...] Macchine scenogra che simboliche,<br />

rivolte verso il loro interno e nello stesso tempo ra nate camere o che, aperte<br />

verso l’orizzonte esterno da cui si inquadrano di volta in volta scorci di paesaggi” 23 .

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