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156<br />

Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

I luoghi della dispersione delle ceneri<br />

La Legge 130 del 2001 ha precisato, in materia di cremazione, la possibilità di<br />

disperdere le ceneri all’interno dei cimiteri ovvero all’esterno (in natura), sebbene<br />

ponendo alcune restrizioni 50 . A seguito di queste disposizioni legisla ve, si rende<br />

necessaria la realizzazione di Giardini delle Rimembranze, intesi come area de nita<br />

in cui disperdere le ceneri in almeno un cimitero per ogni comune. Tale area è intesa<br />

come un luogo di memoria colle va e individuale, che risponda alla necessità di<br />

individuare un luogo sico dove ricordare gli es n di cui non sia presente una reale<br />

sepoltura 51 . Talvolta la dispersione è voluta del defunto ed i familiari si trovano poi<br />

a non avere un punto di riferimento, un luogo dis nto dove dirigere i propri ricordi e<br />

pensieri ed elaborare il lu o, una ‘collocazione nale’ 52 . La necessità di tale legame<br />

è all’origine della nascita del monumento funebre, delle esequie in chiesa e anche<br />

delle Funeral Homes in cui celebrare il rituale laico, le ‘onoranze’, perché il momento<br />

del distacco non può essere elaborato in solitudine.<br />

Anche se il Concilio Va cano dal 1965 ha ammesso la cremazione per i<br />

fedeli, nell’Europa ca olica il fenomeno è rimasto limitato per lungo tempo 53 . La<br />

mo vazione più profonda di questa posizione non è do rinale (Dio ‘non può’ far<br />

risorgere un corpo dalla cenere), bensì per tradizione 54 : i primi cris ani hanno scelto<br />

l’incinerazione per dis nguersi dai romani e per essere sepol nella terra come il<br />

loro Signore che con la sua presenza l’ha san cata. La cremazione è stata in ne<br />

riconosciuta come un po di tra amento del cadavere sacro quanto la sepoltura,<br />

tu avia la Chiesa cris ana condanna ancora la dispersione in natura 55 come<br />

gesto contrario alla fede ed espressione di credenze neo-pagane, panteis che e<br />

naturalis che, la conservazione dell’urna in luoghi diversi dai cimiteri e le sepolture<br />

anonime, ma si stanno elaborando proposte di is tuire luoghi di reposizione delle<br />

urne più vicini alle chiese e più lega alla comunità e luogo di culto dei defun .<br />

Il nome ‘giardino’ prescelto per queste aree, toglie ogni dubbio sulla concezione<br />

del legislatore 56 , che ri e e l’opinione comune e la volontà di slegarsi dal simbolismo<br />

ca olico: è sancita la volontà di sistemazione ‘a verde’, un verde che possa suggerire<br />

sen men di pace e conforto che siano di sollievo al cordoglio nel momento della<br />

cerimonia e durante eventuali visite successive.<br />

La compresenza di mo vazioni religiose- loso che e tecnico-pra che impone<br />

una proge azione curata e delicata di queste aree, spesso de nite ‘poe che’. La<br />

loro collocazione non dovrebbe essere subordinata, come talvolta avviene, alla<br />

disponibilità di spazi di risulta che ne limitano la dimensione e la forma. Si deve<br />

prediligere invece il disegno organico di uno spazio appartato e raccolto, che

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