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152 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma 5. 3 Tema che di a ualità: uno sguardo al futuro prossimo Le problema che di a ualità ineren le pra che funerarie contemporanee 40 , forniscono alcuni interessan spun di ri essione sulle manifestazioni formali della celebrazione del lu o e sullo studio di contes funzionali alle nuove ritualità, e propongono occasioni proge uali uniche per ride nire le forme e i luoghi dedica alle sepolture applicando in modo ricco e coerente gli insegnamen acquisi dallo studio della botanica funeraria. La proge azione e manutenzione del verde all’interno del cimitero è un problema molto sen to nell’o ca di una valorizzazione degli spazi des na alla memoria 41 . Se l’archite ura del paesaggio ha la “ nalità ul ma di dare forma e signi ca allo spazio esterno in cui si svolgono e si rappresentano le relazioni e i ri colle vi dell’uomo” 42 , tale de nizione è perfe amente applicabile al tema funerario, in cui “l'archite ura ed il design di qualità potrebbero e dovrebbero dare molto a ques luoghi, oggi troppo spesso trascura dal punto di vista proge uale. Dalla proge azione urbanis ca no al de aglio e no all'ogge s ca funeraria un grande lavoro di riquali cazione qualita va potrebbe innescarsi” 43 . Fino all’adozione di un punto di vista che ribalta la situazione a uale, ed in cui “le aree verdi cos tuiscono una parte tanto rilevante del cimitero da potersi a ermare che, so o cer aspe , quello che di erenzia un cimitero da qualsiasi altro parco o giardino pubblico è la presenza delle tombe” 44 . Tale a ermazione un po’ forte so ntende che anche nel cimiero mediterraneo è necessario prevedere a rezzature di arredo urbano, che devono essere ada ate al cara ere speci co del luogo: esulando dall’aspe o ricrea vo, è comunque sen ta la necessità di passeggiare su di una pavimentazione ada a, godere dell’ombra, sedersi. Le prescrizioni norma ve, nell’o ca della regolamentazione di improrogabili necessità pra che, possono essere le e in forma proposi va come possibilità di creare ambien confortevoli e rasserenan , salubri e sicuri, sobri e paca , dove visitare, passeggiare, ricordare, ri e ere, condividendo l’empa a con uno spazio naturale e leggendo la storia della comunità. Se per ovvie ragioni lo spazio dedicato alle sepolture, sia inumazioni che tumulazioni, non può accogliere alberi di una certa dimensione, ques nuovi spazi comuni, sommandosi a viali, aiuole ed aree residuali accrescono la disponibilità di super cie da proge are a verde con competenza e lungimiranza. Dall’ampliamento di stru ure esisten che talvolta è ancora necessario alla valorizzazione della zona di rispe o cimiteriale, in modo da so olineare il valore
Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 153 Capitolo 5. La le ura pologica: categorie / modelli simbolico del recinto ed al tempo stesso la sua fruibilità, dalla proge azione dei luoghi della dispersione delle ceneri al restauro dei cimiteri aca olici in abbandono o all’is tuzione di nuovi se ori dis n nei recin ci adini, ad alcune proposte per una riscoperta del verde privato associato ai monumen funerari, è possibile individuare nuovi modi di applicare in modo coerente e quali cante gli elemen , le stru ure e le composizioni dell’archite ura del verde. Ampliamento di stru ure esisten Nel corso dell’ul mo secolo, l’urgenza di ampliare lo spazio cimiteriale 45 per l’aumentata richiesta delle tumulazioni ha so oposto gli impian o ocenteschi ad una serie con nua di aggiunte successive che ne hanno progressivamente snaturato la concezione o ocentesca. Piccole addizioni successive, programmate dalle amministrazioni pubbliche con lo stesso spirito pragma co che ha cara erizzato altri servizi primari, realizzate con il semplice spostamento dei muri di recinzione, hanno ripetuto in dimensioni maggiori il po preesistente. Allo stesso tempo la stru ura a corte è stata via via colmata per il massimo sfru amento e so ocata dalla carenza di spazio, ssando standard minimi di super cie e riducendo la durata delle concessioni. Alla stregua di un ‘servizio di smal mento’, il cimitero è stato considerato come una ques one di funzionalità, regolamentazione e ges one, in un’o ca di mime smo rispe o all’esistente. ”Il disegno dell’ampliamento delle stru ure cimiteriali è poche volte negli ul mi decenni integrato con la preesistenza, quasi mai considerata area da rispe are, bensì area da non conoscere” 46 . Si nota un’indi erenza rispe o al luogo ed all’an stante centro abitato, e la posizione marginale rispe o alla vita urbana ri e e un pari disinteresse per l’argomento. La modi cazione massiccia delle richieste di sepoltura dall’inumazione alla tumulazione, dovuta ad un diverso a eggiamento culturale nei confron della morte, è stato il mo vo dominante di questa trasformazione spaziale. Da un contesto molto sempli cato di campi comuni a rotazione e spazi aper , quale quello previsto dalla norma va e dalla manualis ca, si è passa alla schiera di colombari fuori terra: il loculo è diventato modulo e parametro composi vo. Le aree libere, residuali o alberate, sono state man mano occupate da volumi squadra , anche su più livelli, racchiuse da muri simbolicamente prote vi e racchiusi. Da qui la saturazione eccessiva, che produce un aspe o sempre più ‘costruito’ dei recin funerari. È ora in a o un ulteriore mutamento sostanziale nella cultura della morte, che avrà di nuovo notevoli ripercussioni formali e composi ve: con la fase di stabilità demogra ca sommata all’aumento delle cremazioni, il corpo umano ha cessato di
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Nel corso dell’ul mo secolo, l’urgenza di ampliare lo spazio cimiteriale 45 per<br />
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ques one di funzionalità, regolamentazione e ges one, in un’o ca di mime smo<br />
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volte negli ul mi decenni integrato con la preesistenza, quasi mai considerata area da<br />
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ri e e un pari disinteresse per l’argomento.<br />
La modi cazione massiccia delle richieste di sepoltura dall’inumazione alla<br />
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molto sempli cato di campi comuni a rotazione e spazi aper , quale quello previsto<br />
dalla norma va e dalla manualis ca, si è passa alla schiera di colombari fuori terra:<br />
il loculo è diventato modulo e parametro composi vo. Le aree libere, residuali o<br />
alberate, sono state man mano occupate da volumi squadra , anche su più livelli,<br />
racchiuse da muri simbolicamente prote vi e racchiusi. Da qui la saturazione<br />
eccessiva, che produce un aspe o sempre più ‘costruito’ dei recin funerari.<br />
È ora in a o un ulteriore mutamento sostanziale nella cultura della morte, che<br />
avrà di nuovo notevoli ripercussioni formali e composi ve: con la fase di stabilità<br />
demogra ca sommata all’aumento delle cremazioni, il corpo umano ha cessato di