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4 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma come alla nascita della pi ura di paesaggio come genere autonomo nel Se ecento, la vegetazione è passata da semplice abbellimento della scena principale al ruolo di protagonista 2 , anche nella vita dell’uomo contemporaneo il ruolo del verde è cresciuto progressivamente dall’indi erenza alla necessità. Dall’analisi del rilievo del verde nel Cimitero della Ville a, e e uato dal gruppo di studio del DICATeA dell’Università di Parma nel 2005 per la redazione del PCm commissionato dal Comune 3 , è scaturito l’interesse per l’approfondimento dello studio del ruolo del verde nell’immagine archite onica e nella cara eris ca ‘abita va’ del cimitero. L’approfondimento dello studio sulle microarchite ure condo o nell’ambito della Convenzione s pulata sempre con il Comune di Parma 4 , che ha visto la collaborazione con studiosi di altri se ori disciplinari, ha prodo o il corpus di materiale documentario necessario a supportare l’analisi gra ca. Essendo l’ambito di ricerca in parte inedito, all’archite ura si accostano discipline diverse: la storia dei giardini per il linguaggio ado ato, la botanica per le problema che speci che, la sociologia per l’aspe o dei ri e delle tradizioni. L’esigenza di far riferimento a contenu tecnici ha spinto in parte l’indagine verso alcuni conce fondamentali dell’archite ura del paesaggio, nei quali si è peraltro riscontrata una fedele rispondenza nel proge o del verde cimiteriale con quello urbano. A fronte di un buon approfondimento degli studi rela vi agli s li ed alle tecniche, si nota una generalizzata carenza di esplorazione delle mo vazioni profonde dell’uso della vegetazione in associazione con i si di sepoltura. “Esiste una an ca e solida relazione tra il mondo vegetale e le usanze connesse alla morte ed alle sepolture” 5 : tante sono le tra azioni dell’argomento in cui sono analizza il come, il quando e il dove, senza chiedersi il ‘perché’. Si è cercato perciò di ricostruirne i due estremi temporali oppos : da un lato, a ngendo all’archeologia ed all’antropologia, i ri dell’an chità a cui si riferiscono consuetudini e tradizioni, dall’altro lato, pur con le di coltà legate alla frammentarietà del linguaggio proge uale e della ritualità contemporanei 6 , all’a uale risveglio dell’interesse per la presenza del verde - este ca e valori - nella vita quo diana, spazio dei mor compreso. Ciò ha richiesto l’approfondimento della conoscenza delle essenze vegetali a ualmente u lizzate, tradizionalmente consigliate, o iconogra camente pregnan nei camposan e in quello ci adino in special modo. La necessità di sostenere con adeguate argomentazioni di cara ere storico e pologico la descrizione degli impian e delle archite ure ha portato alla catalogazione dei diversi modelli codi ca , in modo più approfondito rispe o

Introduzione. Con la ma ta in mano e con gli occhiali verdi 5 Capitolo 1. Mo vi e con ni di una ricerca all’usuale dicotomia cimitero archite onico / cimitero parco 7 , no a scendere nel de aglio dell’iden cazione dei materiali vegetali cos tuen . Si è scelto di focalizzare l’a enzione sulle tradizioni che più hanno in uenzato il cimitero mediterraneo, e quindi sulla cultura occidentale comprendente l’Europa dell’Ovest e l’America se entrionale, riservando solo brevi cenni ad altre culture, che pure spesso manifestano un rapporto più in mo tra morte e natura ed oggi con uiscono nel variegato panorama sociale delle comunità urbane. Allo stesso tempo il confronto con il costruito, esaminabile al vero, ha permesso di confermare gran parte delle descrizioni espresse in generale. La ricerca è stata condo a come un lavoro inves ga vo tra fon disomogenee (anche tecniche e divulga ve, in quanto il tema non è consolidato nella tra azione scien ca), che spaziano in tradizioni consolidate e nuove ritualità anche molto distan da quella italiana e tra loro. Alcuni richiami a temi apparentemente distan , sono per nen in quanto si rivelano importan per comprendere più a fondo la complessità dell’argomento e delle sue implicazioni di cara ere storico, culturale e sociale, dalle tradizioni alle nuove tendenze, nelle loro inevitabili contraddizioni. FIG. 1.2 - Garden of Death, Hugo Simberg, Helsinki 1896. Dipinto ra gurante degli scheletri che curano amorevolmente il loro giardino, suggerendo e e di straniamento nella consapevolezza di fondo della compresenza tra vita e morte, in quanto da sempre la morte fa parte della vita. [da IMPELLUSO, pag. 335]

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Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

come alla nascita della pi ura di paesaggio come genere autonomo nel Se ecento,<br />

la vegetazione è passata da semplice abbellimento della scena principale al ruolo<br />

di protagonista 2 , anche nella vita dell’uomo contemporaneo il ruolo del verde è<br />

cresciuto progressivamente dall’indi erenza alla necessità.<br />

Dall’analisi del rilievo del verde nel Cimitero della Ville a, e e uato dal gruppo<br />

di studio del DICATeA dell’Università di Parma nel 2005 per la redazione del PCm<br />

commissionato dal Comune 3 , è scaturito l’interesse per l’approfondimento dello<br />

studio del ruolo del verde nell’immagine archite onica e nella cara eris ca<br />

‘abita va’ del cimitero. L’approfondimento dello studio sulle microarchite ure<br />

condo o nell’ambito della Convenzione s pulata sempre con il Comune di Parma 4 ,<br />

che ha visto la collaborazione con studiosi di altri se ori disciplinari, ha prodo o il<br />

corpus di materiale documentario necessario a supportare l’analisi gra ca.<br />

Essendo l’ambito di ricerca in parte inedito, all’archite ura si accostano discipline<br />

diverse: la storia dei giardini per il linguaggio ado ato, la botanica per le problema che<br />

speci che, la sociologia per l’aspe o dei ri e delle tradizioni. L’esigenza di far<br />

riferimento a contenu tecnici ha spinto in parte l’indagine verso alcuni conce<br />

fondamentali dell’archite ura del paesaggio, nei quali si è peraltro riscontrata una<br />

fedele rispondenza nel proge o del verde cimiteriale con quello urbano. A fronte<br />

di un buon approfondimento degli studi rela vi agli s li ed alle tecniche, si nota<br />

una generalizzata carenza di esplorazione delle mo vazioni profonde dell’uso della<br />

vegetazione in associazione con i si di sepoltura. “Esiste una an ca e solida relazione<br />

tra il mondo vegetale e le usanze connesse alla morte ed alle sepolture” 5 : tante<br />

sono le tra azioni dell’argomento in cui sono analizza il come, il quando e il dove,<br />

senza chiedersi il ‘perché’. Si è cercato perciò di ricostruirne i due estremi temporali<br />

oppos : da un lato, a ngendo all’archeologia ed all’antropologia, i ri dell’an chità<br />

a cui si riferiscono consuetudini e tradizioni, dall’altro lato, pur con le di coltà legate<br />

alla frammentarietà del linguaggio proge uale e della ritualità contemporanei 6 ,<br />

all’a uale risveglio dell’interesse per la presenza del verde - este ca e valori - nella<br />

vita quo diana, spazio dei mor compreso. Ciò ha richiesto l’approfondimento<br />

della conoscenza delle essenze vegetali a ualmente u lizzate, tradizionalmente<br />

consigliate, o iconogra camente pregnan nei camposan e in quello ci adino in<br />

special modo.<br />

La necessità di sostenere con adeguate argomentazioni di cara ere storico<br />

e pologico la descrizione degli impian e delle archite ure ha portato alla<br />

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