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15.06.2013 Views

146 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma Valorizzare l’este ca e l’embellissement Un primo approccio all’uso del verde nei proge recen si avvale dell’arte dei giardini per sistemare ‘a parco’, indipendentemente dallo s le, alcune par pubbliche dell’area cimiteriale. Il risultato è del tu o paragonabile ai parchi e giardini pubblici, siano essi di po formale, gardenesque o pi oresco, e la nalità prevalente è la ricerca di qualità este ca, nata dalla consapevolezza che un ambiente piacevole e curato comunichi sensazioni posi ve, consolatorie e rasserenan , in risposta alla generale domanda di verde avanzata dalla società contemporanea. Con questa ‘tecnica’ possono essere riquali ca i pun focali dell’area cimiteriale (ingresso, incroci, aiuole per monumen commemora vi) e gli spazi di risulta tra le aree più pre amente funzionali, quali viali e campi per le sepolture. Per mo vi tecnici e funzionali, i campi des na alle sepolture comuni, stante la frequenza delle rotazioni delle tombe e l’esiguità di spazio per il passaggio, non possono essere stru ura in modo molto ar colato e sono comunemente risol con un semplice tappeto erboso. Non mancano però le sperimentazioni di introduzione di misurate sistemazioni ‘a giardino’ dell’area soprastante l’inumazione studiate in modo da facilitare le operazioni di manutenzione. L’ampliamento del cimitero di Armea, in Liguria, è un esempio ben riuscito dell’applicazione di queste pra che. Creare legami con il paesaggio circostante Una seconda metodologia di impiego delle alberature nei recin cimiteriali è riconducibile al tenta vo di integrare il con ne recintato e lo spazio da esso racchiuso con il tessuto verde limitrofo. Le mo vazioni addo e si rifanno in prevalenza al recupero del ‘cara ere’ del luogo e delle tradizioni locali, anche a raverso l’uso di materiali da costruzione consoni, perseguendo la mimesi con il contesto. La funzione memoriale si esplica di fa o anche nel recepire la sedimentazione storica locale del verde, forzando l’obsoleto legame con alcune specie vegetali che se pure rendono riconoscibile il luogo sacro, non sono radicate nel territorio 31 . Sono “proge paesaggis ci che hanno focalizzato la loro a enzione sul rapporto con il sito, la morfologia, la topogra a e sulla forza che ques legami possono esercitare sul proge o [...] che colgono gli s moli suggeri dal sito e dalle curve di livello, interpretando paesaggi naturali e ar ciali” 32 . Nel caso di territorio a cara ere agrario, o comunque extraurbano pianeggiante, possono essere ripresi giaciture, dire rici e percorsi della maglia poderale che diventano così mo vi ordinatori del proge o e generano i percorsi interni e le rela ve scansioni spaziali. Livellamen , piccoli scavi e ripor di terra possono in alcuni casi,

FIGG. 5.34-35 Vedute dell’ampliamernto del cimitero di Armea, Liguria. I terrazzamen , in cui sono incastona i blocchi delle sepolture a terra e le vasche per la vegetazione, seguono l’andamento delle curve di livello. [da DE LEO pagg. 170-173] FIGG. 5.36-39 Proge per il cimitero di Lissone. La maglia ortogonale dei campi entra a scandire i campi delle sepolture. [da CREMONINI pag. 157, STRAPPA pag. 296, PAVAN pag. 92-94] Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 147 Capitolo 5. La le ura pologica: categorie / modelli

FIGG. 5.34-35<br />

Vedute<br />

dell’ampliamernto<br />

del cimitero di<br />

Armea, Liguria.<br />

I terrazzamen ,<br />

in cui sono<br />

incastona i<br />

blocchi delle<br />

sepolture a terra<br />

e le vasche per<br />

la vegetazione,<br />

seguono<br />

l’andamento delle<br />

curve di livello.<br />

[da DE LEO pagg.<br />

170-173]<br />

FIGG. 5.36-39<br />

Proge per<br />

il cimitero di<br />

Lissone. La maglia<br />

ortogonale dei<br />

campi entra a<br />

scandire i campi<br />

delle sepolture.<br />

[da CREMONINI<br />

pag. 157, STRAPPA<br />

pag. 296, PAVAN<br />

pag. 92-94]<br />

Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 147<br />

Capitolo 5. La le ura pologica: categorie / modelli

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