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Donatella Bontempi<br />

PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma<br />

Nuove esperienze francesi: cime ère paysager<br />

A soli quarant’anni dall’apertura del Père-Lachaise 17 , le concessioni perpetue<br />

hanno preso così piede da minacciarne la saturazione. E già la ci à preme ai suoi<br />

con ni: la situazione è pericolosamente simile a quella dell’Ancien Régime. Nasce<br />

così negli anni ‘60 dell’O ocento la proposta del Barone Haussmann di chiudere tu<br />

i vecchi cimiteri e costruire un grande impianto raggiungibile con la ferrovia a 22<br />

km dalla capitale, nei terreni aper e poco costosi di Méry-sur-Oise, sul modello del<br />

Working Cemetery londinese inaugurato nel 1855 a 47 km dal centro urbano. Tu avia<br />

il proge sta ha so ovalutato l’impa o emo vo della sua proposta: il culto dei mor<br />

si è molto ra orzato, no a divenire un elemento civico primario, e la popolazione<br />

si oppone con fermezza all’allontanamento dei defun . Inoltre, il cimitero parigino è<br />

entrato a far parte del panorama ci adino tanto da esserne una delle is tuzioni ed<br />

a razioni principali.<br />

Questa non è l’unica proposta alterna va al modello tradizionale: anche John<br />

Claudius Loudon, il più noto landscape gardeners che si occupa di proge azione<br />

di cimiteri, portando all’estremo la sua contrarietà per le sistemazioni ar ciose<br />

e costruzioni, propone che “il terreno deve essere lasciato per quanto possibile<br />

allo stato naturale, e addiri ura il ricambio periodico delle inumazioni dovrebbe<br />

essere evitato: il corpo deve tornare a far parte del suolo in modo permanente e<br />

quando il cimitero è saturo dovrebbe essere chiuso, trasformato in parco pubblico,<br />

e le pietre tombali custodite, a ricordo delle salme inumate, spese della pubblica<br />

amministrazione” 18 . I proprietari terrieri dovrebbero aspirare ad essere sepol nella<br />

terra di loro proprietà, con un monumento funebre che ne tramandi la memoria.<br />

Per i poveri, si potrebbero is tuire dei ‘cimiteri temporanei’ il cui terreno, una volta<br />

u lizzato per le sepolture, torni ad essere des nato a scopi agricoli.<br />

Nel secondo dopoguerra le stru ure minori di Parigi sono così dense di<br />

monumen da far pensare un’altra volta al loro trasferimento. L’archite o Robert<br />

Auzelle 19 , pubblicando nel 1965 i risulta di uno studio scrupoloso sulla storia e la<br />

proge azione dei cimiteri, propone la formula ‘mista’ del cime ère paysager. Egli<br />

si occupa della realizzazione di cimiteri-parco intercomunali, tra cui il proto po di<br />

Clamart, e giunge alla proposta estrema di unico camposanto per tu a la Francia<br />

da collocare in una parte della nazione poco abitata. Tale idea suscita in Francia<br />

un vivace diba to tu ora a uale, nonché numerose realizzazioni di questo po<br />

nonostante la popolazione non sia del tu o favorevole. L’impianto somiglia ai<br />

rural cemeteries americani, con densità rido e e sepolture nascoste dal verde, nel<br />

rispe o dell’ambiente naturale preesistente, ma l’aspe o pi oresco è temperato da

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