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132 Donatella Bontempi PAESAGGI DELLA MEMORIA. Botanica funeraria nel Cimitero della Villetta a Parma Il tema è introdo o in Italia da Ercole Silva, il quale ricorda che tali monumen “esigono sempre una scena analoga al cara ere delle rela ve emozioni. Il monumento d’un’avventura, d’un sen mento, d’una ricordanza piacevole a ragga l’occhio sulla bella collina, che sormonta; un monumento di duolo o di malinconia si nasconda modestamente in un fondo appartato, tra umidi virgul , o so o le roccie [sic.] [...] Allorché le bellezze della natura hanno saziato i nostri occhi, noi amiamo di fermarci presso quei monumen , ove il cuore vi trova pascolo novello”. Non tu i monumen convengono ad un giardino commemora vo: archi di trionfo e statue equestri sarebbero fuori luogo, mentre si addicono urne, cenota , colonne civiche e navali perchè risvegliano idee e sen men che il paesaggio non saprebbe comunicare da sé. Devono essere però colloca con discrezione, nascos tra il verde e non ammassa 14 . Il campionario vegetale suggerito per gli spazi funerari si richiama all’immagine dei monumen funerari dell’an chità classica e si prediligono, per il contributo che danno alla solennità del luogo, le essenze sempreverdi: pini, cipressi, tassi e allori. Silva non ripropone però acri camente la proposizione inglese, ada ando il pi oresco alla cultura mediterranea dello spazio funerario, componendo un insieme ar colato di stanze verdi solenni e maestose. Il giardino paesaggis co: dal cime ère parc francese… Il modello originale del cimitero parco ispirato al giardino paesaggis co inglese e delle istanze elegiache, codi cato primariamente dal Cimitero Parigino del Père- Lachaise, è talmente noto nelle descrizioni e nell’iconogra a da non necessitare di spiegazioni approfondite. Collocato su un terreno parzialmente collinare già sistemato a parco privato, il proge o di Brongniart man ene le stru ure vegetali preesisten , ridisegnando il sistema di viali di raccordo per ada are il giardino pi oresco alla conversione in parco funerario (che con ene però tu gli elemen di gerarchizzazione e priva zzazione degli spazi propri del cimitero moderno), esaltato dai percorsi sinuosi e dalla vegetazione naturalis ca che si apre in corrispondenza dei rondpoints per so olineare viste o monumen privilegia . La vegetazione è selezionata con accuratezza dallo stesso proge sta e contribuisce a valorizzare i monumen funerari: salici piangen , cipressi, pioppi, gli e castagni dispos a quinconce o bosche fanno da ombroso sfondo alle oriture poste sulle singole tombe, mentre i parterres erbosi accolgono le inumazioni comuni. Dapprima le tombe si dispongono isolate lungo i viali, come lungo le vie urbane, in cui si può passeggiare come in un parco pubblico, ma l’ina eso proliferare delle
Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 133 Capitolo 5. La le ura pologica: categorie / modelli concessioni perpetue e delle cappelle gen lizie in dimensioni monumentali porta in breve tempo alla completa saturazione degli spazi, che assumono in gran parte la conformazione di cor ne edilizie quasi con nue. L’emulazione della memoria dovuta alla cresciuta a ra va del luogo, scelto da le era ed ar s , conduce alla trasformazione del cara ere del luogo in spazio fortemente costruito. Nel tempo, l’immagine del cimitero parigino è diventata parte inscindibile della poesia della ci à, tanto da stroncare sul nascere qualsiasi idea di modi che o spostamen . Un luogo loquace, popolato e frequentato, un giardino ‘eloquente’ non solo della memoria, ma della vita urbana, che è ancora uno degli esempi più interessan al mondo. Vi trovano realizzazione le sperimentazioni sullo spazio urbano, che vengono poi assorbite dalla ci à stessa: viali albera e percorsi accolgono la funzione salutare coniugata con quella morale del verde. Tali cara eris che sono poi accentuate da Loudon nella realizzazione dei cimiteri in s le gardenesque. In Italia alcuni esempi pregevoli sono ispira a questo modello: Staglieno a Genova e Poggioreale a Napoli (il Père-Lachaise italiano), ed in parte il Campo Verano a Roma. Anche ques sono sta sogge a saturazione, perdendo parte del fascino iniziale. FIG. 5.10 - Vista del Père-Lachaise nel 1848. E’ enfa zzato l’aspe o di parco pubblico. da MONUMENTS HISTORIQUES pag 34]
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Donatella Bontempi<br />
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Il tema è introdo o in Italia da Ercole Silva, il quale ricorda che tali monumen<br />
“esigono sempre una scena analoga al cara ere delle rela ve emozioni. Il<br />
monumento d’un’avventura, d’un sen mento, d’una ricordanza piacevole a ragga<br />
l’occhio sulla bella collina, che sormonta; un monumento di duolo o di malinconia si<br />
nasconda modestamente in un fondo appartato, tra umidi virgul , o so o le roccie<br />
[sic.] [...] Allorché le bellezze della natura hanno saziato i nostri occhi, noi amiamo<br />
di fermarci presso quei monumen , ove il cuore vi trova pascolo novello”. Non<br />
tu i monumen convengono ad un giardino commemora vo: archi di trionfo e<br />
statue equestri sarebbero fuori luogo, mentre si addicono urne, cenota , colonne<br />
civiche e navali perchè risvegliano idee e sen men che il paesaggio non saprebbe<br />
comunicare da sé. Devono essere però colloca con discrezione, nascos tra il<br />
verde e non ammassa 14 . Il campionario vegetale suggerito per gli spazi funerari si<br />
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per il contributo che danno alla solennità del luogo, le essenze sempreverdi: pini,<br />
cipressi, tassi e allori. Silva non ripropone però acri camente la proposizione inglese,<br />
ada ando il pi oresco alla cultura mediterranea dello spazio funerario, componendo<br />
un insieme ar colato di stanze verdi solenni e maestose.<br />
Il giardino paesaggis co: dal cime ère parc francese…<br />
Il modello originale del cimitero parco ispirato al giardino paesaggis co inglese<br />
e delle istanze elegiache, codi cato primariamente dal Cimitero Parigino del Père-<br />
Lachaise, è talmente noto nelle descrizioni e nell’iconogra a da non necessitare di<br />
spiegazioni approfondite.<br />
Collocato su un terreno parzialmente collinare già sistemato a parco privato, il<br />
proge o di Brongniart man ene le stru ure vegetali preesisten , ridisegnando il<br />
sistema di viali di raccordo per ada are il giardino pi oresco alla conversione in parco<br />
funerario (che con ene però tu gli elemen di gerarchizzazione e priva zzazione<br />
degli spazi propri del cimitero moderno), esaltato dai percorsi sinuosi e dalla<br />
vegetazione naturalis ca che si apre in corrispondenza dei rondpoints per so olineare<br />
viste o monumen privilegia . La vegetazione è selezionata con accuratezza dallo<br />
stesso proge sta e contribuisce a valorizzare i monumen funerari: salici piangen ,<br />
cipressi, pioppi, gli e castagni dispos a quinconce o bosche fanno da ombroso<br />
sfondo alle oriture poste sulle singole tombe, mentre i parterres erbosi accolgono<br />
le inumazioni comuni.<br />
Dapprima le tombe si dispongono isolate lungo i viali, come lungo le vie urbane,<br />
in cui si può passeggiare come in un parco pubblico, ma l’ina eso proliferare delle