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Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 121<br />

Capitolo 4. La le ura storica: epoche / culture<br />

34 Cfr. Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.29-33; Remo Doriga , Gianni O olini, Lo spazio della<br />

morte, in HINTERLAND 29-30, 1984, p.8; Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., pp.59-60.<br />

35 Cfr. Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., pp.15-17, 8-10, 33, 85; Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri<br />

cit., pp.84-93; Adriana Arena, op. cit., p.24, Maurizio Bo acin, op. cit. In realtà ad eccezione di pochi casi<br />

lo spazio dedicato alle sepolture non è individuabile come archite ura, ma è piu osto nascosto nelle<br />

adiacenze degli edi ci sacri a seguito della centenaria tradizione di sepoltura apud ecclesiam. Ma la nuova<br />

‘disposizione d’animo’ verso i defun prende le mosse anche da un altro cambiamento epocale: a par re<br />

dal XIX secolo, si vuole che corpo e monumento coincidano, invece di ammassare i cadaveri uno sull’altro e<br />

poi disperderne le ossa, come era abitudine nelle inumazioni ad sanctos e negli charnier. Lo spostamento<br />

dei cimiteri e nello stesso tempo la volontà di possedere una tomba individuale, de ni va e coincidente<br />

con la sepoltura, obbliga gli urbanis a concepire un nuovo modello di cimitero. Da Philippe Ariès, Images<br />

de l’homme devant la mort, 1983, pp.242-44.<br />

36 Cit. da Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.54.<br />

37 In Inghilterra e nelle colonie americane, rispe o all’Europa con nentale, è già di usa l’idea del<br />

cimitero autonomo in campagna. S.N., La ci à dei mor cit., p.20 .<br />

38 Cit. da Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.13. Cfr. Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., p.14.<br />

Nell’O ocento, divenuto laico e plurireligioso, il cimitero non è più un luogo di transizione e di a esa: è<br />

luogo di conservazione e di accumulazione dei mor . Da Jean Didier Urbain, voce Morte, in Enciclopedia<br />

Einaudi, 1980, p.544.<br />

39 Cit. da Abate Porée a metà ‘700 citato in S.N., La ci à dei mor cit., p.35.<br />

40 Cit. da A.C. Quatremere-de-Quincy, Rapport, Paris an VIII, in S.N., La ci à dei mor cit., p. 54.<br />

41 “Coperto di cipressi, di tassi, di salici piangen , di arbus e di ori; è esposto a sud su un’altura per<br />

facilitare la ven lazione, sul bordo vi si piantano dei pioppi. Nessuna fossa comune, ma inumazioni anco<br />

a anco” citazione da Adriana Arena, op. cit., p.27.<br />

42 Cfr. Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., per la di erenza tra i proge e le realizzazioni per<br />

Parigi, Roma e Madrid.<br />

43 Fon : Adriana Arena, op. cit., p.12 e 64-66, S.N., La ci à dei mor cit., pp.93-94, Luigi La ni,<br />

Cimiteri e giardini cit., p.13 e 100, Ornella Selvafolta, “Il giardino e il recinto”: in Mozzoni e San ni, Il<br />

disegno e le archite ure della ci à ecle ca, 2004, pp. 354-5; Mario Coppola, op. cit. Anche in Italia ci<br />

sono chiostri con impluvium non pavimenta e recin addossa a chiese e conven o in campi aper , con<br />

sterri per le inumazioni dei poveri. Si tra a di terreni des na a grandi fosse comuni che restano aperte<br />

no al loro completo riempimento. Sovente ges da ospedali o confraternite, piu osto che dalla chiesa.<br />

Nel sud il primo decreto per la costruzione di campisan comunali extraurbani è emanato solo nel 1817 da<br />

Francesco I: nei primi cimiteri meridionali ammessi solo i cipressi all’esterno del recinto come uno dei pochi<br />

elemen concessi al sen mento religioso, con la funzione di richiamare la “religiosa tristezza che tocca il<br />

cuore e richiama alla mente u li considerazioni morali”. Per approfondimen cfr. Ornella Selvafolta, “Dopo<br />

l’edi o”: il modello del Père-Lachaise e i cimiteri italiani dell’O ocento, in AA.VV., All’ombra de’ cipressi e<br />

dentro l’urne…, 2007, pp. 59-81.<br />

44 Fon : Adriana Arena, op. cit., pp.53-57, Robert Auzelle, op. cit., p.90, Philippe Ariès, Images de<br />

l’homme cit., p.243, Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., pp.18-24.<br />

45 A.C. Quatremere-de-Quincy parla di campagna mortuaria con il signi cato di semplice recinto per<br />

inumazioni, da Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.49. “Tali potevano essere, ad esempio, i cimiteri<br />

extraurbani di Milano, aper corre amente extra-moenia, ma descri nell’angoscia e nella disperazione<br />

che provenivano da si deser e disadorni; tale era il cimitero di Pavia che, ancora nel 1865, si presentava<br />

come una landa impietosa, sprovvista di ‘un ingresso decoroso’, deserta di vegetazione, priva di una<br />

‘cappella che indichi consacrato il luogo’, unicamente delimitata da un ‘muro di cinta quale appena si<br />

converrebbe ad un rus co cor le’” citazione da Ornella Selvafolta, op. cit., p.355.

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